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113604 messaggi.
X Fabrizio Prianti da X Fabrizio Prianti pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 23:48
Gent. Sig. Prianti, domenica 22 gennaio 2012, la Digos di Milano ha obbligato i socialisti a ripiegare il Tricolore che avevano portato in Piazza del Duomo in occasione di una manifestazione della Lega Nord. La cosa ha provocato non pochi mal di pancia, molti di più di quelli che un incidente di piazza avrebbe potuto provocare, nonostante che, nota l’allergia dei leghisti al tricolore soprattutto da queste parti, il probabile incidente oltre che inquadrato come naturale sarebbe andato a popolare l’ infinita serie di ‘eventi folkroristici padani’. Ciò nonostante, la scelta della Digos non è stata criminalizzata, anzi, dopo un breve periodo di decantazione, buon senso e ragione hanno fatto il loro lavoro ed il gesto del prefetto è passato come un gesto responsabile, necessario e molto sofferto. Oggi il tricolore continua a sventolare come prima dove deve e dove si vuole, senza problemi e l’episodio di piazza Duomo è archiviato senza aver lasciato lutti o dolori. La metafora è per dire che, se è un gesto responsabile quello di far ripiegare il tricolore per qualche minuto al fine di evitare un potenziale incidente perchè si ha la piena consapevolezza che abbiamo a che fare con dei soggetti irresponsabili, lo sarebbe anche quello di controllare la pressione mediatica quando la frenesia da "antiparchismo" raggiunge il livello di guardia. Con ciò, non cerco assolutamente di creare un legame tra esposizione mediatica quale causa ed incendio di Mola quale effetto, non solo perchè non sappiamo niente di come sono andate le cose, ma soprattutto perchè è lontano dal mio immginario un qualcosa che suoni: attenzione a fare informazione perchè qualche idiota potrebbe capire male e fare delle sciocchezze. No, ciò che io voglio dire invece è di alzare semplicemente un po' il piede dall'acceleratore, quando l'asfalto diventa viscido, senza la necessità di doversi fermare aspettando che la strada si asciughi. Saluti Vinicio T.
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A Legambiente da A Legambiente pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 23:09
Copio il servizio da tele news dove si legge la risposta del Banfi a dimostrazione , che il parco era stato informato. Mestate meditate meditate questi vogliono dare colpe loro agli altri Sentieri invasi dai rovi, rifugi e punti di avvistamento preda delle canne, cartelli che annunciano un recupero che non c’è, o meglio, non c’è più. E’ l’immagine attuale della zona umida di Mola, vista dalle telecamere di Teleelba e commentata dalla “penna” (anzi, dal microfono) di Fabrizio Prianti. Quella che è una delle zone più belle e più pregiate dal punto di vista ambientale dell’Isola d’Elba, oggi è purtroppo in stato di abbandono e di incuria, non solo sulla battigia e intorno ai fossi, ma anche – e questo è l’oggetto della denuncia del nostro reportage – all’interno delle strutture predisposte qualche anno fa dal Parco, in applicazione di un progetto finanziato dalla Comunità europea. A suo tempo, infatti, vennero realizzati dei camminamenti per accedere a dei punti di osservazione, con strutture in legno, e un piccolo bacino artificiale destinato ad invogliare ulteriormente gli uccelli migratori a fare tappa in quella zona già naturalmente predisposta ad ospitarli. Le realizzazioni, di pregio ambientale e sicuramente ideali per la pratica del birdwatching, non sono però di fatto mai state utilizzate , né si è predisposto da parte del Parco un piano di manutenzione e di utilizzo dell’area, che da tempo ormai giace nelle condizioni documentate dal servizio. A onor del vero, si deve comunque sottolineare che il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, con l’avvento della presidenza Banfi, ha già programmato un intervento per la manutenzione e la pulizia dell’area umida di Mola, mettendo in bilancio la spesa di oltre 20mila euro per finanziare il genere d’intervento, che è stato appaltato alla ditta Pgs di Portoferraio. “Ci siamo limitati a redarre il piano delle performance 2012 limitato ai primi sei mesi dell’anno, essendo in scadenza il consiglio direttivo entro aprile e il direttore dell’ente a giugno – ci ha detto Angelo Banfi - due gli obiettivi entro fine giugno – ha annunciato – vale a dire la gestione di Villa Literno a Pianosa e la manutenzione e un’ipotesi di piano di gestione per la zona umida di Mola”.
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Roberto marini da Roberto marini pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 21:07
Caro non so chi, mantengo la disponibilità al confronto anche se con il tuo intervento mi é quasi impossibile. Innanzitutto si é a lungo e piu' volte spiegato il motivo del no al comune unico: non si può istituire un comune unico all'improvviso, ma deve essere il risultato di un naturale percorso: insomma bisogna far precedere le nozze da un proficuo fidanzamento; non ci si può permettere di istituire un mega carozzone assai costoso di non certa efficienza: i i costi lieviteranno con il risultato che avremo un gallo e otto galletti da ricompensare e tenere in considerazione, altrimenti il decentramento e la rappresentatività fallirebbero; IN ULTIMO PERCHÉ LA LEGGE CI DA' GIÀ LA POSSIBILITÀ DI GESTIRE IN MODO UNITARIO IL TRRRITORIO SENZA STRAVOLGIMENTI PERICOLOSI: basta procedere per obiettivi; oltre a tanti altri motivi già detti. Riguardo alla storia del metodo e del fine credo che il tuo pensiero sia piu' che discutibile: non si può vedere ingannata la buona fede dei nostri concittadini, MAI.
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X Giovanni Muti da X Giovanni Muti pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 20:44
Caro Giovanni, Io penso che non ci sia bisogno di 8 amministrazioni per tutelare “le memorie storiche” di una collettivita’; l’obbiettivo primario e’ dare dei servizi efficienti alla popolazione e mi sembra che queste non lo stiano facendo, soprattutto quando i problemi "sistematicamente" travalicano il loro territorio. Comune Unico o non Comune Unico; boh, il problema non esiste. Cerchiamo piuttosto di volare “basso” e affrontiamo razionalmente il problemi della gente, sequenzializzandoli. In questo momento mi sembra che le amministrazioni non stiano funzionando, “semplicemente”.
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dreamer da dreamer pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 20:34
Peccato che Legambiente si accorga di Mola solo quando brucia.
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medico camminatore da medico camminatore pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 20:30
Caro Fabrizio, ci sono argomenti che la casta dei politici non dovrebbe trattare, o trattare con estrema prudenza, per non correre il rischio di far girare vorticosamente le gonadi a chi, lavorando seriamente e con impegno, già mal digerisce gli stipendi e i benefit della casta. Già in condizioni "normali" è difficile "abbozzare" (termine romano che vuol dire "lasciar perdere") a questa vergogna sociale che permette ai politici (tutti, anche i consiglieri regionali) di guadagnare cifre spropositate rispetto al loro lavoro (ed io aggiungo alla loro utilità sociale..) Ma quando, per demagogia politica, si va ad intaccare più o meno velatamente, il lavoro della gente perbene, beh, a questo punto una risposta è doverosa darla. Il consigliere leghista Lazzeri, nella sua presa di posizione, attacca l'intramoenia, cioé l'attività medica "privata" intramuraria, argomento di facile presa, soprattutto se non bene approfondita. Nell'ambito del Servizio sanitario nazionale l'attività intramoenia si riferisce alle prestazioni erogate dai medici di un ospedale, al di fuori del normale orario di lavoro, che utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa. Il medico è tenuto al rilascio di regolare fattura e la spesa, come tutte le spese sanitarie, è detraibile dalle imposte. Le prestazioni sono generalmente le medesime che il medico deve erogare, sulla base del suo contratto di lavoro con il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la normale operatività come medico ospedaliero. Le prestazioni erogate in regime di intramoenia garantiscono al cittadino la possibilità di scegliere il medico a cui rivolgersi per una prestazione. L'attività libero-professionale viene erogata nel rispetto dell'equilibrio tra attività istituzionali e libero professionali, secondo le previsioni di cui all'art. 15-quinquies, comma 3, del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modifiche e integrazioni in base al quale “per assicurare un corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero professionale e al fine anche di concorrere alla riduzione progressiva delle liste di attesa, l’attività libero professionale non può comportare, per ciascun dipendente, un volume di prestazioni superiore a quella assicurato per i compiti istituzionali”. L'ASL 6 è notoriamente molto attenta al rispetto delle regole, anche per quello che riguarda l'attività intramuraria, gestita in maniera rigorosa. Nella mia esperienza di medico specialista che fa attività intramoenia anche all'Elba, posso senz'altro dire che tale attività mi è stata richiesta da molti utenti isolani , che così potevano: 1) scegliere il medico che preferivano 2) poter prenotare la visita in tempi brevi, anche per una branca clinica che notoriamente non prevede visite urgenti. Nonostante in Italia sia vigente la legge del Libero mercato, la giurisprudenza in materia sanitaria limita moltissimo, nella libera professione, il professionista che ha contratto esclusivo con l'ASL, potendo il medico in questione fare attività intramoenia massimo in due posti diversi ed in genere dentro i confini dell'ASL stessa, proprio per evitare, legittimamente, che l'attività privata prenda il sopravvento su quella pubblica. Sui prezzi delle visite soprassiedo per eleganza. Torniamo al nostro attento paladino consigliere regionale padano. Lo stipendio netto di un consigliere regionale della Toscana è di 7189,45. E stiamo parlando di semplici consiglieri, perché coloro che assumono ruoli come quello di capigruppo, presidente di commissione, o altri incarichi fino alla presidenza del Consiglio hanno emolumenti superiori. A fine mandato i consiglieri avranno poi diritto ad una indennità, pari ad una mensilità per ogni anno in cui sono stati in carica. Alcune regioni si limitano a calcolare il Tfr dei consiglieri sulla base dell’indennità di carica, dunque sullo stipendio base. È il caso dell’Emilia Romagna dove il Tfr è uguale per tutti. Ma la Toscana, come la Campania, considera nel computo anche le altre indennità, come quella di funzione. E la liquidazione, di riflesso, risulta più sostanziosa. Dopodiché, dai 60 anni in avanti, un vitalizio attende i nostri rappresentanti regionali, calcolato come il 65% dell’indennità di carica. Facendo un rapido calcolo dovrebbe trattarsi di oltre 2.000 euro nette al mese. Tutto ciò potendo tranquillamente continuare (loro sì) la carriera che svolgono nella vita "civile" extrapolitica, avendo senz'altro il tempo di farlo e non avendo alcuna legge di incompatibilità come hanno i medici dell'ASL. Concludendo: un consigliere regionale lavora molto di meno ma guadagna molto di più di un semplice operaio, e più del doppio, molto più del doppio di un semplice medico che, Lazzeri ha, nemmeno tanto velatamente, attaccato nel suo intervento. Ricordo che nell'Italia di oggi un medico inizia a lavorare e guadagnare minimo a 30 anni (dopo 10-12 anni di studio, tirocinio ecc) e va in ruolo in media a 34 anni (quando è fortunato...), anche a fronte di curricula importanti (in termini, ad esempio, di pubblicazioni scientifiche). E' una scelta di vita straordinaria perché quella del medico è senz'altro una professione meravigliosa, più del politico e del burocrate. Tra i medici poi ci sono i furbi, i disonesti, i figlio di buona donna. Come in tutti gli ambiti. Ritornando all'incipit, ci vuole veramente coraggio ad entrare in tali argomenti in maniera cosi demagogica e banale, da parte di quella classe di politici italiani che, dai consiglieri regionali in su, ha tali stipendi e tali benefit di cui dovrebbe solo vergognarsi. E vergognarsi anche a fronte dei sacrifici che hanno richiesto a tutti in questi ultimi mesi, a causa di una crisi da loro provocata (la Lega è stata al governo per 20 anni o sbaglio?), intaccando anche le classi più povere (come i pensionati) e mettendo sul lastrico intere famiglie, senza assolutamente toccare i propri benefici di casta. E hanno il coraggio, nonostante tutto, di fare i magistri vitae...
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Campo al buio da Campo al buio pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 19:34
Aggiornamento della telenovela campese: per ieri: Lampione Balduba: operai con autoscala l'hanno riacceso. il lampione ha funzionato per prova tutto il pomeriggio. Poi a sera si è spento definitivamente e con lui tutta l'illuminazione pubblica di via delle fornaci, di via fucini (fino ai Carabinieri), di tutti i posteggi, la piazza del mercato, scuole etc etc. Praticamente mezzo paese al buio. Poderoso faro alla rotonda Capriccio: tolto ieri. ora luce normale. Lampioni Club del mare: spenti come è al solito da Natale. Per oggi: nessuna novità. Dunque ancora buio diffuso. NDR: se l'impianto non regge più il carico, consiglierei per un po' di svitare una lampadina ai lampioni doppi. Se lo fate voi è meglio. Senza scale ci resterebbero solo le sassate.
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x Giovanni Muti da x Giovanni Muti pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 19:12
Giovà, mi devi crede se ti dico che mi so' impegnato perdavvero a legge il tu poste, ma ti devo proprio di' che stavolta un ciò capito una piccia. Sarà, ma mi pare che sto gurguglione ti s'è attaccato. Stammi bene Caruggine
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Cosimo d' Maedici da Cosimo d' Maedici pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 18:53
Nel mese di Aprile all'interno della partecipata del comune ci saranno le nuove investiture del CDA, ci sono i primi nomi e i primi pettegolezzi, per la sostituzione del Presidente si fanno due nomi, uno già stato all'interno della Cosimo e un'altro che è nuovo alla dirigenza di partecipate ma uomo di serietà indiscussa, quindi si va ad uno scontro politico all'interno del PD dove la divisione vede a confronto la serietà e la capacità, contro la busta paga. Noi ci auguriamo che una volta tanto valga la capacità alla tessera politica, visto anche i precedenti sia dell'uno che dell'altro. A buon intenditor.....................
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MOLA: Legambiente infuriata con.... da MOLA: Legambiente infuriata con.... pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 18:48
Sig. Prianti ho appena letto un altro articolo su Elbareport che si intitola così: "Incendio nel Parco dell’Arcipelago: distrutti i camminamenti nella zona umida di Mola Legambiente: Campagne di disinformazione anti-parco attizzano incendiari imbecilli" Nell'articolo di cui sopra Legambiente Arcipelago Toscano scrive: "....Le assurde polemiche di questi giorni, attizzate irresponsabilmente da blog che pubblicano qualsiasi vaneggiamento degli antiparco e da media che, accecati dalla partigianeria politica, non controllano le fonti, è come se avessero messo nuovamente in mano ai delinquenti il cerino che ha distrutto il cuore della zona umida di Mola....." Secondo me Legambiente Arcipelago Toscano vaneggia. O sei uno di loro o sei un anti-parco.......... p.s. andate su [URL]www.elbareport.it[/URL] e leggete il testo integrale e riflettete. 😮 [COLOR=darkblue]Gent. amico Se tutte le denunce di degrado ambientale nelle zone fuori e dentro al parco fatte da blog e Tv dovessero essere prese in considerazione dai cretini che s'improvvisano piromani, l'elba sarebbe un grande falò...in fondo è vero, siamo colpevoli e la nostra colpa maggiore sta nel preoccuparci delle colpe degli altri. [/COLOR]
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AMD da AMD pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 18:47
Appiccato un incendio a Mola, tutta colpa dei blog che aizzano i cretini: a' Mazzanti', 'osa centra il culo colle quarantore?
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Juventus Club Isola d'Elba da Juventus Club Isola d'Elba pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 18:36
Si informa che sono ancora disponibili dei posti per la trasferta che il club ha organizzato in occasione della partita Fiorentina - Juventus di sabato 17 marzo 2012. Chi fosse interessato a partecipare, è pregato di contattare, l’organizzazione attraverso i seguenti numeri telefonici: - 3388927994 - 3490768376 - 3887509281
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assoc culturale la ginestra da assoc culturale la ginestra pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 18:13
sabato 3 marzo al palatendone di seccheto alle ore 21 teatro in vernacolo dal titolo " buco buco ma ce la famo" vi aspettiamo numerosi divertimento assicurato
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ELBA RUGBY da ELBA RUGBY pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 17:55
- Elba Rugby Sembra che quest anno il team di rugby elbano non riesca a trovare quell' alchimia che lo ha sempre contraddistinto per la sua aggressività agonistica e il buon gioco. Domenica nella città labronica l' elba rugby ha perso una partita che non era di certo facile, ma neanche imposibile da vincere. Il risultato finale del match è stato di 26 a 18 per il team livornese che si è procurato la vittoria giocando una partita pulita e semplice, cosa che non è riusciuta a fare la squadra di Loria e Scutaro.Il campo in erba sintetica ha permesso un gioco veloce che ha sicuramente gravato sulla squadra elbana che non ha ancora acquisito un gioco di rapidità. Domenica a Livorno l' Elba Rugby ha affrontato la partita con una formazione un po improvvisata dovuto alle tante assenze per infortunio che sicuramente hanno influito sull' andamento della stagione pur non giustificando i risultati. Le prossime due partite verranno disputate in casa e chissà se questo sarà un giusto motivo di orgoglio che darà quella giusta carica alla squdra per fare dei risultati degni del nome che porta.
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LEGA NORD ROSCANA da LEGA NORD ROSCANA pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 17:52
[SIZE=4][COLOR=green]SANITÀ LISTE D’ATTESA – L’intramoenia? Se gestita male, provoca lunghe liste d’attesa [/COLOR] [/SIZE] [COLOR=seagreen]Interrogazione della Lega Nord Toscana in Regione per verificare se il numero di visite svolte da ciascun medico in regime di intramoenia sia maggiore di quelle in regime ordinario [/COLOR] «Le liste d’attesa? Sono chilometriche e, forse, la ragione è da ricercarsi proprio in uno degli strumenti nati per ridurle: l’intramoenia». È quanto sostiene il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, commentando le lunghissime liste d’attesa nel mondo sanitario toscano. L’ultimo caso denunciato sulla stampa è quello della signora di Prato che avrebbe dovuto attendere 8 mesi per una visita ortopedica “chirurgia della mano”, ma che, essendosi rivolta al servizio intramoenia, sarà visitata nel giro di pochi giorni. «Il caso di Prato – spiega l’esponente del Carroccio – è lo specchio di quanto avviene in Toscana. Rivolgendoci al Cup dobbiamo far fronte a una lista d’attesa lunghissima, mentre rivolgendoci al servizio intramurario (o intramoenia, ndr) abbiamo l’appuntamento nel giro di 2 o 3 giorni addirittura con lo stesso medico e nello stesso locale. Ma la differenza sostanziale è che si paga di più. L’intramoenia, praticamente, ha generato l’effetto opposto per la quale è nata: invece di ridurre le liste d’attesa, le ha notevolmente allungate. La Lega Nord è molto sensibile a questo argomento». Infatti, il Carroccio ha recentemente vinto in Parlamento la battaglia per bloccare l’intramoenia “allargata”, ossia l’attività che i medici possono svolgere nei loro studi se l’azienda sanitaria da cui dipendono non ha predisposto spazi adatti per ospitarli al suo interno. Nell’ambito della discussione sul decreto Milleproroghe, infatti, il Governo ha accolto l’ordine del giorno leghista. In Toscana non vige l’intramoenia “allargata”, ma è il regime intramurario “tipico”, con prestazioni svolte all’interno di strutture pubbliche o convenzionate, che desta qualche preoccupazione. «Da noi – chiosa Lazzeri – dobbiamo rivedere i criteri dell’intramuraria. Bisogna verificare se il numero di visite svolte da ciascun medico in regime di intramoenia sia maggiore di quelle in regime ordinario». Proprio su questo punto, la Lega Nord Toscana ha presentato un’interrogazione in Regione richiedendo, per ogni medico, quante visite ha svolto in intramoenia e quante ordinariamente. «L’ultimo paradosso – conclude Lazzeri – è che, se il cittadino la visita la farà in regime ordinario, pagherà il ticket all’Asl. Se la farà in regime di intramoenia, non pagherà soltanto il medico perché con l’intramuraria anche le Asl hanno il loro lauto introito».
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NOVITA' TOREMAR da NOVITA' TOREMAR pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 17:49
Continuano ad arrivare le novità dal nuovo assetto societario e gestionale di Toremar, dopo l’acquisizione della proprietà da parte di Moby avvenuta già dallo scorso 3 gennaio con la firma del contratto fra Moby SpA e la Regione Toscana. In particolare, si sta potenziando l’assetto tecnico della società: Il nuovo responsabile d’armamento della flotta è Giovanni Scola. Responsabile della sicurezza è stato nominato un elbano, si tratta di Giovanni di Scola, con queste due nuove figure, di fatto, è stata potenziata la direzione operativa della flotta. I vertici di Toremar, avevano gia’ assunto un elbano, si tratta di Cristiano Pacini con la qualifica di ispettore dei servizi di camera delle navi. Un'altra novità e’ rappresentata dal nuovo servizio di catering, infatti già dai prossimi giorni verrà ampliata l’offerta per i passeggeri con un menu’ avviato verso la completa “toscanizzazione”. Continua intanto con successo l’iniziativa a “Disegna il futuro di Toremar e Toremar disegnerà il tuo", il progetto rivolto ai ragazzi dell’ultimo anno dei Licei artistici e degli Istituti d’Istruzione superiore ad orientamento grafico della toscana per ridisegnare il logo Toremar. Già 40 adesioni, a una settimana dal lancio del progetto per dare nuova immagine e nuovo logo alla compagnia ex pubblica acquisita da Moby. Il premio è una borsa di studio per l'Accademia delle belle arti. Onorato: "Siamo favorevolmente stupiti, grazie a professori e ragazzi, c’è grande creatività"- ha dichiarato Achille Onorato, amministratore delegato di Toremar.
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Giovanni Muti da Giovanni Muti pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 16:58
[SIZE=4][COLOR=darkblue]IL COMUNE UNICO, ORSINI, NAPOLEONE E I TRE MOSCHETTIERI - - [/COLOR] [/SIZE] [COLOR=darkred]Giovanni Muti [/COLOR] Nella lotta per il comune unico affiorano elementi espliciti e addirittura proclamati e altri meno evidenti; diremmo allusivi suggestivi o inconsci ma, forse proprio per questo, più significativi. I primi sono riconducibili ai principi di funzionalità amministrativa legati alla semplificazione istituzionale che si raggiungerebbe con il Comune Unico. E questi prevalgono e sommergono altri elementi che pure dovrebbero esser presenti quando si parla di eliminare comuni con una storia plurisecolare: elementi quali potrebbero esser quelli legati al sentimento di appartenenza o anche una rivendicata identità culturale ecc. Ed poi, a fronte di questa freddezza razionalistica di tipo nordico affiorano, curiosamente direi , elementi che invece affondano le loro radici nei grandi principi ideali, nei miti, anche in quelli letterari , degli ultimi due secoli. Da l’ “uno per tutti e tutti per uno” dei moschettieri che rimanda al mito della compattezza e della lealtà cameratesca: vincere ( o morire ) ma sempre insieme, al tentavo di arruolare addirittura Napoleone, grande simbolo non solo del dilagare dei principi rivoluzionari dell’ 89 ma anche della semplificazione istituzionale. Detto questo ci dobbiamo chiedere: perché questi del comune unico cercano di nobilitare la loro azione condendola con spruzzate di miti ottocenteschi ? Dopo tutto si tratta di una piccola cosa . A puro titolo di ipotesi, potrebbe trattarsi dell’effetto pernicioso dell’ideologia di sinistra, che si comporta, in alcuni casi, come un sistema operativo in un computer. Questa ideologia , in effetti, fu “ installata” nelle teste di intere generazioni prima della caduta del muro, quando si pensava fosse molto efficace nella lotta per la trasformazione del mondo. Leggi sconfitta del capitalismo eliminazione dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, delle ingiustizie, dei privilegi , insomma un sogno in cui molti abbiamo creduto. Ma, adesso, questo sistema operativo ha difficoltà riconoscere la nuova realtà e cerca di modificarla per adattarla alle proprie esigenze operative. Per cui tutto quello fa, chi ha questo problema , deve avere un respiro ampio, meglio se storico , e meglio ancora se planetario. E se non lo ha perché si tratta di piccola cosa, allora basta pensare e comportarsi come se lo avesse. In questo modo, i problemi non si risolvono ma il sogno continua ( leggi tutto su elbanotizie.it)
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MOLA: brucia la zona umida da MOLA: brucia la zona umida pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 16:32
Leggo su Elbareport che questa mattina la Zona Umida di Mola è stata data alle fiamme, e leggo anche che: "........non sappiamo al momento quali danni abbiano subito le attrezzature che erano state là collocate dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano per favorire le visite al pregiato ambiente naturalistico e le attività di Bird-Watching, strutture che erano state oggetto peraltro di polemiche sui (supposti) ritardi nelle attività di ripristino e pulizia delle aree, che comunque il Parco aveva già disposto "in attesa della fase vegetativa più adatta per attuarle" ........." Un incendio appiccato proprio adesso che il P.N.A.T. aveva "disposto" il ripristino e la pulizia delle aree..........tutta colpa della fase vegetativa delle canne e dei buscioni che impedivano di intervenire con il decespugliatore!!! Ma quanti anni ci vogliono per far sì che le piante raggiungano la fase vegetativa più adatta? Sembra quasi che parte della colpa dell'incendio sia di chi (secondo me giustamente) aveva sollevato delle polemiche sui "supposti" ritardi della pulizia. Quasi quasi era meglio stare zitti che così essuno se ne accorgeva, e a nessuno veniva in mente di appiccare l'incendo (ammesso che sia di origine dolosa) A parte gli scherzi, io credo che le fave lesse che hanno appiccato l'incendio (dando nuovamente per scontato che sia di origine dolosa) debbano essere scovati e puniti severamente, perchè non è così che si risolvono i problemi!! Però credo che questo episodio ci debba far riflettere sul modo e il criterio con il quale alcuni enti INVESTONO (giustamente) sul nostro territorio, spendono tanti soldini per realizzare delle opere importanti che hanno uno scopo ben preciso e poi le abbandonano al loro destino. E come se nulla fosse, nel più totale disinteresse se ne dimenticano. Opere che da anni ormai giacciono li dove sono state realizzate, orfane e malandate, spesso ormai inutilizzabili preda di incuria e vandalismo. Panta rhei os potamòs......anche i soldi (finchè ci sono). :angry:
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ALLUVIONATO da ALLUVIONATO pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 16:08
Prendo atto della gentile risposta del sig.Teggi ma, per quanto riguarda l'uso di facebook per questo tipo di cose resto della mia opinione: il mondo è bello perchè è vario! (evito l'uso dei puntini perchè potrebbe dare una brutta luce). Prendo anche atto delle risposte da parte di "Elba alluvione" e mi ritengo, per quello che può importare, soddisfatto. Si parla anche di un secondo conto corrente del quale non si sa granchè: se qualcuno ne sa qualcosa mi illumini, dissipando così i miei dubbi e quelli di chi ci legge. Grazie
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IL Picchio... "mediceo" da IL Picchio... "mediceo" pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 15:30
Sembra che sia stato avvistato sulle fortezze medicee un picchio appartenente ad una specie rara, che inevitabilmente fa sorgere qualche domanda, perché? La risposta non è certo facile, ma se ci lasciamo guidare dal buon senso e dalla ragione, possiamo arrivare ad una conclusione. L'ecosistema è una cosa perfetta che vede e provvede ad ogni necessità naturale senza bisogno di alcun aiuto esterno, quindi la presenza di un nuovo picchio sulle fortezze medicee potrebbe essere il tentato rimedo alla futura introduzione di nuove "teste di legno" particolarmente resistenti, tanto da stimolare la natura a prendere preventivi e adeguati provvedimenti... o no!!! L'importante è che almeno questo picchio possa lavorare in pace. ornitologo.
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