Caro Fabrizio,
ci sono argomenti che la casta dei politici non dovrebbe trattare, o trattare con estrema prudenza, per non correre il rischio di far girare vorticosamente le gonadi a chi, lavorando seriamente e con impegno, già mal digerisce gli stipendi e i benefit della casta.
Già in condizioni "normali" è difficile "abbozzare" (termine romano che vuol dire "lasciar perdere") a questa vergogna sociale che permette ai politici (tutti, anche i consiglieri regionali) di guadagnare cifre spropositate rispetto al loro lavoro (ed io aggiungo alla loro utilità sociale..)
Ma quando, per demagogia politica, si va ad intaccare più o meno velatamente, il lavoro della gente perbene, beh, a questo punto una risposta è doverosa darla.
Il consigliere leghista Lazzeri, nella sua presa di posizione, attacca l'intramoenia, cioé l'attività medica "privata" intramuraria, argomento di facile presa, soprattutto se non bene approfondita.
Nell'ambito del Servizio sanitario nazionale l'attività intramoenia si riferisce alle prestazioni erogate dai medici di un ospedale, al di fuori del normale orario di lavoro, che utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale stesso a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa. Il medico è tenuto al rilascio di regolare fattura e la spesa, come tutte le spese sanitarie, è detraibile dalle imposte. Le prestazioni sono generalmente le medesime che il medico deve erogare, sulla base del suo contratto di lavoro con il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la normale operatività come medico ospedaliero. Le prestazioni erogate in regime di intramoenia garantiscono al cittadino la possibilità di scegliere il medico a cui rivolgersi per una prestazione. L'attività libero-professionale viene erogata nel rispetto dell'equilibrio tra attività istituzionali e libero professionali, secondo le previsioni di cui all'art. 15-quinquies, comma 3, del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modifiche e integrazioni in base al quale “per assicurare un corretto ed equilibrato rapporto tra attività istituzionale e corrispondente attività libero professionale e al fine anche di concorrere alla riduzione progressiva delle liste di attesa, l’attività libero professionale non può comportare, per ciascun dipendente, un volume di prestazioni superiore a quella assicurato per i compiti istituzionali”.
L'ASL 6 è notoriamente molto attenta al rispetto delle regole, anche per quello che riguarda l'attività intramuraria, gestita in maniera rigorosa.
Nella mia esperienza di medico specialista che fa attività intramoenia anche all'Elba, posso senz'altro dire che tale attività mi è stata richiesta da molti utenti isolani , che così potevano:
1) scegliere il medico che preferivano
2) poter prenotare la visita in tempi brevi, anche per una branca clinica che notoriamente non prevede visite urgenti.
Nonostante in Italia sia vigente la legge del Libero mercato, la giurisprudenza in materia sanitaria limita moltissimo, nella libera professione, il professionista che ha contratto esclusivo con l'ASL, potendo il medico in questione fare attività intramoenia massimo in due posti diversi ed in genere dentro i confini dell'ASL stessa, proprio per evitare, legittimamente, che l'attività privata prenda il sopravvento su quella pubblica. Sui prezzi delle visite soprassiedo per eleganza.
Torniamo al nostro attento paladino consigliere regionale padano.
Lo stipendio netto di un consigliere regionale della Toscana è di 7189,45. E stiamo parlando di semplici consiglieri, perché coloro che assumono ruoli come quello di capigruppo, presidente di commissione, o altri incarichi fino alla presidenza del Consiglio hanno emolumenti superiori. A fine mandato i consiglieri avranno poi diritto ad una indennità, pari ad una mensilità per ogni anno in cui sono stati in carica. Alcune regioni si limitano a calcolare il Tfr dei consiglieri sulla base dell’indennità di carica, dunque sullo stipendio base. È il caso dell’Emilia Romagna dove il Tfr è uguale per tutti. Ma la Toscana, come la Campania, considera nel computo anche le altre indennità, come quella di funzione. E la liquidazione, di riflesso, risulta più sostanziosa. Dopodiché, dai 60 anni in avanti, un vitalizio attende i nostri rappresentanti regionali, calcolato come il 65% dell’indennità di carica. Facendo un rapido calcolo dovrebbe trattarsi di oltre 2.000 euro nette al mese.
Tutto ciò potendo tranquillamente continuare (loro sì) la carriera che svolgono nella vita "civile" extrapolitica, avendo senz'altro il tempo di farlo e non avendo alcuna legge di incompatibilità come hanno i medici dell'ASL.
Concludendo:
un consigliere regionale lavora molto di meno ma guadagna molto di più di un semplice operaio, e più del doppio, molto più del doppio di un semplice medico che, Lazzeri ha, nemmeno tanto velatamente, attaccato nel suo intervento.
Ricordo che nell'Italia di oggi un medico inizia a lavorare e guadagnare minimo a 30 anni (dopo 10-12 anni di studio, tirocinio ecc) e va in ruolo in media a 34 anni (quando è fortunato...), anche a fronte di curricula importanti (in termini, ad esempio, di pubblicazioni scientifiche).
E' una scelta di vita straordinaria perché quella del medico è senz'altro una professione meravigliosa, più del politico e del burocrate. Tra i medici poi ci sono i furbi, i disonesti, i figlio di buona donna. Come in tutti gli ambiti.
Ritornando all'incipit, ci vuole veramente coraggio ad entrare in tali argomenti in maniera cosi demagogica e banale, da parte di quella classe di politici italiani che, dai consiglieri regionali in su, ha tali stipendi e tali benefit di cui dovrebbe solo vergognarsi.
E vergognarsi anche a fronte dei sacrifici che hanno richiesto a tutti in questi ultimi mesi, a causa di una crisi da loro provocata (la Lega è stata al governo per 20 anni o sbaglio?), intaccando anche le classi più povere (come i pensionati) e mettendo sul lastrico intere famiglie, senza assolutamente toccare i propri benefici di casta.
E hanno il coraggio, nonostante tutto, di fare i magistri vitae...
