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LEGA NORD ROSCANA da LEGA NORD ROSCANA pubblicato il 28 Febbraio 2012 alle 17:52
[SIZE=4][COLOR=green]SANITÀ LISTE D’ATTESA – L’intramoenia? Se gestita male, provoca lunghe liste d’attesa [/COLOR] [/SIZE] [COLOR=seagreen]Interrogazione della Lega Nord Toscana in Regione per verificare se il numero di visite svolte da ciascun medico in regime di intramoenia sia maggiore di quelle in regime ordinario [/COLOR] «Le liste d’attesa? Sono chilometriche e, forse, la ragione è da ricercarsi proprio in uno degli strumenti nati per ridurle: l’intramoenia». È quanto sostiene il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, commentando le lunghissime liste d’attesa nel mondo sanitario toscano. L’ultimo caso denunciato sulla stampa è quello della signora di Prato che avrebbe dovuto attendere 8 mesi per una visita ortopedica “chirurgia della mano”, ma che, essendosi rivolta al servizio intramoenia, sarà visitata nel giro di pochi giorni. «Il caso di Prato – spiega l’esponente del Carroccio – è lo specchio di quanto avviene in Toscana. Rivolgendoci al Cup dobbiamo far fronte a una lista d’attesa lunghissima, mentre rivolgendoci al servizio intramurario (o intramoenia, ndr) abbiamo l’appuntamento nel giro di 2 o 3 giorni addirittura con lo stesso medico e nello stesso locale. Ma la differenza sostanziale è che si paga di più. L’intramoenia, praticamente, ha generato l’effetto opposto per la quale è nata: invece di ridurre le liste d’attesa, le ha notevolmente allungate. La Lega Nord è molto sensibile a questo argomento». Infatti, il Carroccio ha recentemente vinto in Parlamento la battaglia per bloccare l’intramoenia “allargata”, ossia l’attività che i medici possono svolgere nei loro studi se l’azienda sanitaria da cui dipendono non ha predisposto spazi adatti per ospitarli al suo interno. Nell’ambito della discussione sul decreto Milleproroghe, infatti, il Governo ha accolto l’ordine del giorno leghista. In Toscana non vige l’intramoenia “allargata”, ma è il regime intramurario “tipico”, con prestazioni svolte all’interno di strutture pubbliche o convenzionate, che desta qualche preoccupazione. «Da noi – chiosa Lazzeri – dobbiamo rivedere i criteri dell’intramuraria. Bisogna verificare se il numero di visite svolte da ciascun medico in regime di intramoenia sia maggiore di quelle in regime ordinario». Proprio su questo punto, la Lega Nord Toscana ha presentato un’interrogazione in Regione richiedendo, per ogni medico, quante visite ha svolto in intramoenia e quante ordinariamente. «L’ultimo paradosso – conclude Lazzeri – è che, se il cittadino la visita la farà in regime ordinario, pagherà il ticket all’Asl. Se la farà in regime di intramoenia, non pagherà soltanto il medico perché con l’intramuraria anche le Asl hanno il loro lauto introito».
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