Qualcuno ha scritto che ci sarebbe la caccia all untore tra noi. Non è così la gente vuole sapere se si sono rapportati con questi sfortunati compaesani e agire di consequenza. Comunque il pegaso dopo ieri sera è tornato anche stamani speriamo che dio ce la mandi buona e senza vento
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Coronavirus, i medici di Bergamo: “È l’Ebola dei ricchi. Qui epidemia fuori controllo, i pazienti più anziani muoiono in solitudine”
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/camion.JPG[/IMGSX] "La catastrofe che sta travolgendo la ricca Lombardia potrebbe verificarsi ovunque", scrivono tredici medici dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, in un lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine Catalyst Innovations in Care Delivery e titotala "Nell'epicentro del Covid-19". Qui la situazione è così grave - continuano -che siamo costretti a operare al di sotto dei nostri standard di cura"
di F. Q. | 25 MARZO 2020
Il Coronavirus è “l’Ebola dei ricchi” e la “catastrofe che sta travolgendo la ricca Lombardia potrebbe verificarsi ovunque”. Sono le parole messe nero su bianco da tredici medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in un lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine Catalyst Innovations in Care Delivery. Da molti giorni, ormai, il capoluogo orobico è la città più colpita dal contagio. La lettera, pubblicata sotto al titolo “Nell’epicentro del Covid-19“,è un racconto e una sorta di monito al tempo stesso.
“L’Ebola dei ricchi”, come la definiscono i medici bergamaschi “richiede uno sforzo coordinato e transnazionale. Non è particolarmente letale, ma è molto contagioso. Più la società è medicalizzata e centralizzata, più si diffonde il virus. La catastrofe che sta travolgendo la ricca Lombardia potrebbe verificarsi ovunque”, scrivono i camici bianchi, raccontando la drammatica situazione che stanno vivendo. “A Bergamo – continunano – l’epidemia è fuori controllo. Il nostro ospedale è altamente contaminato e siamo già oltre il punto del collasso: 300 letti su 900 sono occupati da malati di Covid-19. Più del 70% dei posti in terapia intensiva sono riservati ai malati gravi di Covid-19 che abbiano una ragionevole speranza di sopravvivere”.
I medici raccontano il contesto dove operano: “Lavoriamo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, struttura all’avanguardia con 48 posti di terapia intensiva. Nonostante Bergamo sia una città relativamente piccola, è l’epicentro dell’epidemia, più di Milano”, scrivono. “La situazione è così grave – continuano – che siamo costretti a operare al di sotto dei nostri standard di cura. I tempi di attesa per un posto in terapia intensiva durano ore. I pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono in solitudine senza neanche il conforto di appropriate cure palliative. Siamo in quarantena dal 10 marzo”.
Quindi la missiva diventa una sorta di reportage dalla corsia dellla Rianimazione: “Stiamo imparando che gli ospedali possono essere i principali veicoli di trasmissione del Covid-19 – proseguono – poiché si riempiono in maniera sempre più veloce di malati infetti che contagiano i pazienti non infetti. Lo stesso sistema sanitario regionale contribuisce alla diffusione del contagio, poiché le ambulanze e il personale sanitario diventano rapidamente dei vettori. I sanitari sono portatori asintomatici della malattia o ammalati senza alcuna sorveglianza. Alcuni rischiano di morire, compresi i più giovani, aumentando ulteriormente le difficoltà e lo stress di quelli in prima linea”.
I 13 medici continuano la loro lettera racconto: “Questa epidemia non è un fenomeno che riguarda soltanto la terapia intensiva, è una crisi sanitaria e umanitaria. Abbiamo urgente bisogno di agenzie umanitarie che operino a livello locale”. Ma soprattutto, “abbiamo bisogno di un piano di lungo periodo per contrastare la pandemia“. Questo disastro – continuano – “poteva essere evitato soltanto con un massiccio spiegamento di servizi alla comunità, sul territorio. Per affrontare la pandemia servono soluzioni per l’intera popolazione, non solo per gli ospedali”. I camici bianchi in prima linea contro l’emergenza coronavirus, suggeriscono: “Cure a domicilio e cliniche mobili evitano spostamenti non necessari e allentano la pressione sugli ospedali. Bisogna creare un sistema di sorveglianza capillare che garantisca l’adeguato isolamento dei pazienti facendo affidamento sugli strumenti della telemedicina. Un tale approccio limiterebbe l’ospedalizzazione a un gruppo mirato di malati gravi, diminuendo il contagio, proteggendo i pazienti e il personale sanitario e minimizzando il consumo di equipaggiamenti di protezione”. Negli ospedali, ribadiscono, “si deve dare priorità alla protezione del personale medico. Non si possono fare compromessi sui protocolli. Le misure per prevenire il contagio devono essere implementate in maniera consistente”.
Il tracollo del Servizio Sanitario Nazionale completato dal Coronavirus
dopo la dittatura del ventennio dell'Euro
Numeri impietosi - Negli anni Ottanta si potevano accogliere 530 mila pazienti, 365 mila nel 1992 e solo 191 mila nel 2017
Io ho fatto la spesa quattordici giorni fa a Portoferraio con un camioncino o furgone se volete, ho preso anche venti casse d'acqua anche se ne avevo già dieci in casa, poi tra mia mamma e mia moglie abbiamo tre frigoriferi grandi doppia porta con freezer e due congelatori, uno piccolo e uno grande, oggi, anche se non ne avevo un bisogno urgente, l'ho fatta nel comune di residenza comprando quel poco che si trova a un prezzo anche raddoppiato per aumentare la scorta, certo non sono mica tonto da andare tutti i giorni a comprare una banana che viene dal sudamerica o un panino fresco, e non preoccupatevi per quello che pagherete in più per fare la spesa, sarà solo l'inizio, ci penserà il Ministro Gualtieri a prelevarci i soldi direttamente dal conto corrente con una patrimoniale per aiutare quei poveracci degli industriali a far ripartire l'Italia e portare i loro soldi al sicuro all'estero.
E io pago.
E chi non ha soldi si arrangi e crepi pure, perchè pensate davvero che gli italiani e anche gli elbani siano tutti ricchi ?
[COLOR=darkblue][SIZE=4] #ELBATIASCOLTO, UNO SPORTELLO TELEFONICO GRATUITO DI SOSTEGNO PSICOLOGICO. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/ascolto.JPG[/IMGSX] difficile periodo che stiamo vivendo presenta molte sfide che possono creare vissuti di ansia, paura, rabbia, solitudine e disagio.
Per questo noi psicologi, psicoterapeuti e counselor dell'isola d'Elba abbiamo attivato #elbatiascolto, uno sportello telefonico gratuito di ascolto e sostegno psicologico per chiunque ne avesse bisogno.
L'idea di offrire questo servizio alla comunità è nata grazie alla collaborazione dell'associazione Inperformat con il Forum Giovanile dell'Arcipelago Toscano e con il supporto della Cooperativa Altamarea, coinvolgendo i professionisti che operano sul territorio.
Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 e può essere richiesto in due modalità:
- scrivendo un messaggio al numero whatsapp del Forum 3899435367
- chiamando il numero verde di Altamarea 800 947 307.
Condividiamo con voi una prima riflessione della scrittrice Enrica Tesio sulle varie fasi che stiamo vivendo in questo periodo di emergenza. Riguardano tutti noi e il prenderne consapevolezza può aiutarci a fronteggiarle nel migliore dei modi.
"Prima fase: la negazione (in due tempi).
Arriva la minaccia, ma noi siamo più forti: Milano va avanti, Torino va avanti, l’Italia va avanti… beviamoci su, facciamo l’aperipandemia, scatta il trenino.
E te la pongo e te la pongo e te la pongo te la pongo là, Eh meo amico Covid e via così.
Il primo tempo della negazione dura poco.
Poi si passa alla leggera euforia di fronte alla novità delle restrizioni, chiamata anche #andràtuttobene.
Andrà tutto bene è il nuovo #staisereno, se qualcuno ti dice stai sereno come minimo fai scorte di beni primari e rispolvera il bunker antiatomico indisuso dalla Guerra Fredda. Andrà tutto bene, nei film lo dicono i genitori che nascondono i figlioletti nelle dispense prima di andare a combattere con (alieni, serial killer, nazisti, forze del male) e i figlioletti in dispensa di lì a pochi minuti diventano sempre orfani.
Nella fase #andràtuttobene ci si affaccia al balcone, si canta Azzurro, ci si riscopre comunità.
Seconda fase: la rabbia.
Ci si rende conto che no, tutto andrà a stento, tutto andrà a rilento, ci si rende conto che “tutto” si è fatto lutto.
Arriva la doccia fredda: è vero, madonna se è vero, sono dieci giorni che sto a casa, la gente muore.
Sono arrabbiato perché mi sento anche scemo, per aver sciato quando si poteva (ma si poteva anche sospettare che fosse una minchiata), mi sento scemo per non essermi lavato le mani cantando una canzoncina per un minuto come ho spiegato ai miei figli, per non aver comprato le mascherine quando c’erano e dato degli ipocondriaci ai lungimiranti.
Sono arrabbiato con me stesso, ma per pulirmi la coscienza contrattacco facendo la morale a tutti, quindi scrivo ovunque, per mille e una volta “QUALE PARTE DI STATE A CASA NON AVETE CAPITO??”, sputo ai runner che passano sotto al mio balcone e insulto i padroni dei cani perché si allontanano troppo da casa, ci vuole un guinzaglio per i padroni dei cani al guinzaglio.
È una guerra senza nemico e nelle guerre senza nemico vale il tutti contro tutti.
Terza fase: la contrattazione.
Scende il silenzio.
Nella teoria del lutto la terza fase è quella dove la persona inizia a prendere atto dell’irreversibilità della perdita e a ipotizzare, nell’alternanza di sconforto e speranza, modi e strategie per riprendere il controllo.
È il momento in cui ci si guarda allo specchio e ci si dice “abbiamo spaccato la uallera per anni con la resilienza, eh? Abbiamo voluto la resilienza? E mo’ andiamo a resiliare”.
Ecco io credo che stiamo più o meno qui: tra la rabbia e la contrattazione.
Il problema è che se tutto procede secondo questo schema arriverà il passaggio peggiore: la depressione.
E poi l’accettazione in cui si darà un senso a ciò che è successo e finalmente si ricomincerà.
Ci siamo ammalati tutti, anche quelli rimasti negativi, si è ammalato il sistema, viviamo un lutto diretto o indiretto e stiamo imparando un’idea di coraggio nuova, che non ci ha insegnato nessuno in tv, al cinema, nei libri e nella storia, che non è eroica e non è facile nemmeno da imbellettare.
Il coraggio della pazienza.
La speranza è una lunga pazienza, mi ha detto un giorno (in tempi non sospetti e non infetti) mio padre.
Aveva ragione.
La speranza è una lunga pazienza, l’unica che ci è concessa al momento."
Dott.ssa Silvia Dini
Pedagogista Clinico
24.03.2020 Piombino. Racconta con un filo di voce la sofferenza di questi giorni, la disperazione per un figlio di appena 28 anni ora ricoverato al reparto di malattie infettive dell'ospedale di Livorno dopo che all'ospedale di Piombino, giovedì sera, è stato riportato a casa con un'ambulanza. I medici che lo hanno visitato in quella occasione sottoponendolo ad esami diagnostici erano sicuri: " ha una polmonite virale" https://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2020/03/24/news/lo-sfogo-di-una-mamma-mio-figlio-rimandato-a-casa-dall-ospedale-ha-rischiato-di-morire-1.38631175
Oggiù in questi momenti chi più chi meno sta andando in tasca e attinge ai propri risparmi... non solo "TU" che vuoi andare dove spendi meno sei esente da queste restrizioni, se a te non interessa della tua salute mi sta bene, però non puoi rischiare di infettarti per poi portare eventualmente a me o chi per me, anche se involontariamente, la contaminazione. Comunque se vuoi spendere di meno appena finisce puoi andare in giro x l'italia e vedrai che ci sono posti più convenienti...... dai, un pò di amore per gli altri e due soldi spesi in più non saranno la disfatta, prima finisce prima riparte il TUO MIO E VOSTRO TURISMO. saluti
Ho capito che anche sto blog e della sinistra vi da noia quando vi si dice che siete il vero male dell ITALIA vi da noia quando si dice che 35 € al giorno li devono dare a noi italiani.come vi si tocca oscurate tutto
Purtroppo anche nella nostra isola che ritenevamo immune,è arrivato il fatidico "coronavirus".
Ahimè,sappiamo bene di non essere preparati a livello sanitario contro questa forma di pandemia ma,cerchiamo di esserlo almeno a livello civile e "mentale".
Si avvertono già in giro i primi sintomi di "demonizzazione"verso le famiglie di queste sfortunata persone che purtroppo hanno contratto l'infezione,come se i soggetti avessero anche delle colpe ,poveracci.
Signori,cerchiamo di essere lucidi e di dare almeno tutta la nostra solidarieta' a coloro che in questo momento ne hanno veramente bisogno.
A volte meglio tenere la bocca chiusa se non siamo certi di quello che si dice
Enzo
Fa piacere vedere che i calci in c...lo con il tempo possono produrre fraterna amicizia,vedi la minoranza di Campo !!!!!
Ci sarebbe da ridere ma non è il momento adatto .........
Credo che oramai, la situazione sia complicata, abbiamo capito che non sanno neanche loro ciò che ci dicono, il numero dice Borrelli potrebbe essere diverso da quello censito, ogni positivo censito, avrebbe dieci non censiti, quindi il numero sarebbe molto altro! Dobbiamo fare il tampone tutti quanti, all Elba! Non c'è più tempo,abbiamo tanti anziani, persone che non stanno bene per varie patologie, queste non sono persone di seconda categoria, sono persone con un vissuto che hanno il sacrosanto diritto di avere rispetto, perché non si può sentire più dire,.... Tanto colpisce solo gli anziani e chi sta già male... Noi che abbiamo la fortuna di stare bene, dobbiamo tutelare con il nostro comportamento e avendo la certezza di non essere positivi!
Ho sempre creduto che tanti comuni in un isola così, siano troppi, ora più che mai penso, che un Gran Comune unico sia indispensabile, troppa dispersione decisionale, divide i paesi, i cittadini e le situazioni importanti e di emergenza come quella che stiamo vivendo!
Oltre alla paura di ammalarsi, c'è la paura del dopo, il fatto di stare tanto tempo segregati in casa, rende vulnerabili, frustrati, non sappiamo quale futuro ci aspetta, ma sappiamo, cosa dobbiamo pagare, un giorno ci dicono una cosa, un altro giorno un'altra! Tutte queste indecisioni, fa si che le persone, riportano notizie frammentarie e false di telefonata in telefonata, seminando confusione!
Capisco che una situazione del genere è stata per tutti come una bomba atomica, ma i cinesi ci avevano avvertito già due mesi fa.... Potevamo intervenire con più tempismo, sapendo e immaginando, che quando ci hanno avvertito, loro, erano già da mesi in balia del virus... Adagiarsi sugli allori.. Perché tanto qui non arriverà mai... Forse con questa esperienza abbiamo capito che nella vita niente è scontato, abbiamo capito chi ci vuol bene davvero, chi ci dobbiamo togliere dalle balle, , che la vita non è materialista, ma valori.. quelli veri, sani, sinceri di una volta! Abbiamo sicuramente capito, che la nostra isola è il posto più bello del mondo e che va rispettata, tenendo pulito, obbligando chi viene come ospite ad averne cura e chi non lo fa, fuori dai piedi!
Quando tutto ricomincera, non so quando, saremo diversi... Ma migliori!.. In bocca al lupo a tutti..
No. Perché l' ordinanza dice che bisogna andare a fare la spesa nel negozio o supermercato più vicino alla propria abitazione. Anch' io prima andavo regolarmente all' Eurospin e al Superstore, spendendo almeno un terzo rispetto a quanto spendo ora. Sono costretto ad andare a fare la spesa nel supermercato-ladrone vicino a casa mia dove per la spesa mi ci vuole almeno un terzo in più. Se fosse possibile andare a Portoferraio per fare la spesa, lo sai quanti addurrebbero questa motivazione per recarsi nel capoluogo elbano per i motivi più vari? E quanti in tutta Italia? I divieti dell' ordinanza sugli spostamenti fra un comune e l' altro e le relative sanzioni non servirebbero a nulla e i contagi invece di 3000 al giorno salirebbero a 10.000 e la pandemia durerebbe fino al 2022 e noi tutti dovrebbo tornare a fare i contadini o allevare pecore e capre sulle nostre colline! Stai lì: il Sindaco non ti risponderà.
Per cercare di saperne di più sul coronavirus cliccare
https://translate.google.it/translate?hl=it&sl=en&u=https://www.nejm.org/coronavirus&prev=search
Marcello Camici
Scusi Sig. Sindaco, avrei un’altra domanda: domani posso andare a Portoferraio da Capoliveri per fare la spesa al supermercato Eurospin, visto che in paese non c’è questa catena di negozi ?
Elbano perplesso (coronavirus)
Mi chiedo dopo 3 casi positivi. cosa aspettiamo a attrezzarci per la terapia intensiva .ma sindaci apposto di fare tutte ordinanze di continuo sarà meglio cari sindaci che vi muovete con pugno duro che se aumentino i contagiati. Siamo preparati ( si a morire)paesani stiamo a casa ( in tutti questi anni cari sindaci alla sanità non ci avete mai pensato e ora che dovete alzare la voce .no per imbellire il paesi per la nostra sanità che siamo alla frutta)
Regione Toscana
Provincia Livorno
Sigla provincia LI
Casi totali 162
Regione Toscana
Ricoverati con sintomi 918
Terapia intensiva 244
Totale ospedalizzati 1.162
Isolamento domiciliare 1.357
Attualmente positivi 2.519
Nuovi attualmente positivi 218
Dimessi guariti (in attesa conferma ISS) 51
Deceduti 129
Casi Totali 2.699
Tamponi 15.701
Total Confirmed
414.277
Confirmed Cases by Country/Region/Sovereignty
81.591 China
69.176 Italy
51.542 US
39.676 Spain
32.781 Germany
24.811 Iran
22.605 France
9.877 Switzerland
9.037 Korea, South
8.164 United Kingdom
5.578 Netherlands
5.137 Austria
4.269 Belgium
Morti
6.820 deaths Italy
3.160 deaths Hubei China
2.800 deaths Spain
1.934 deaths Iran
1.100 deaths France
422 deaths United Kingdom
276 deaths Netherlands
156 deaths Germany
125 deaths New York City New York US
122 deaths Belgium
122 deaths Switzerland
King Washington US 87 deaths
50 deaths Unassigned New York US
Total Recovered
107.806
60.324 recovered
Hubei China8.913 recovered
Iran
8.326 recovered
Italy
3.794 recovered
Spain
3.507 recovered
Korea, South
3.281 recovered
France
3.243 recovered
Germany
Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?
Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.
Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l'aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case.
Gli alberghi, i bed and breakfast e le altre strutture ricettive devono restare chiusi?
No, non è prevista la sospensione delle attività delle strutture turistico-ricettive di alcun tipo. Alberghi, bed and breakfast, agriturismi, case vacanze e affittacamere possono quindi proseguire regolarmente la propria attività.
Ovviamente non si puo' andare in vacanza e i turisti devono tornare alle proprie case, ma che le strutture ricettive possano proseguire regolarmente la propria attività mi sembra proprio una presa per il cul@, ah, ma forse voi intendete che devono pagare le tasse ugualmente anche senza lavorare, ah, bravi.
I soldi che gli elbani hanno versato debbono essere spesi per i letti di terapia intensiva all’Ospedale di Portoferraio , si sveglino i sindaci e lascino perdere le speculazioni elettorali: basta! Non ritornerete mai sulle amate poltrone, questa emergenza ha rivelato la vostra pochezza
Cercate di indirizzare tutti i nostri soldi per reparto di terapia intensiva... Sono i soldi che vi abbiamo dato e non vogliamo che vadano da altre parti.... Ricordatevi che passano presto gli anni e poi ci sarà da rivotare... Vogliamo reparto di terapia intensiva ... Sarà subito polemica se non avremo il nostro reparto..
Attreziamoci per ricoverare i pazienti contagiati nelle strutture alberghiere, facciamolo subito. Se non partiamo ora, poi non saremo più a tempo e ci renderemo responsabili, perlomeno moralmente, di una strage annunciata.State seguendo cosa succede fuori di qui o no?
Sappiamo di dover usare questa possibilità vedendo cosa succede in Lombardia per aver lasciato nelle abitazioni private le persone infette. All'elba abbiamo la fortuna di avere migliaia di posti letto deali per il ricovero, rendiamoli disponibili per l'isolamento ca@@o e subito, non scherziamo con la vita della gente per favore.