Caro prof. Zecchini
Voglia perdonarmi, ma proprio non sono d’accordo con la sua visione del ‘codice etico’ (dato per inteso che si tratti di quello attinente ai comportamenti più virtuosi). Se cosi è, allora qualsiasi codice che vieti di dire le cose come stanno, non puo davvero definirsi ‘etico’ a meno che per etica non si intenda una morale strettamente personale o di partito.
Quando nell’articolo ‘Archeologia, appello agli Elbani’ Lorella Alderighi scrive, “................quello che invece appare essere stato assente per lunghi anni... è il senso civico, l’attaccamento alla propria isola e ai suoi beni culturali”, non scrive altro che la sacrosanta verità.
Avrebbe dovuto forse imputare l’apatia civica elbana al giogo imposto dalle tirannie d’oltre canale, continentali?
Già molte figure, una per tutte è Mario Tozzi, sono state messe in croce e costrette a fare fagotto cariche d’invettive per aver denunciato la stessa triste realtà denunciata dall’ Alderighi.
L’intellighenzia locale, piuttosto che pompare negli animi locali distinguo e rancori, si dia da fare per unire gli elbani su un disegno di sistema di sviluppo qualitativo dell’intera Elba, anzichè far da cassa di risonanza a patetici movimenti antitutto, divisivi ,indipendentisti. Quale indipendenza, indipendendenti da cosa, per ottenere che cosa poi? Uno statuto speciale o il riconoscimento a porto franco? Stiamo scherzando o cosa?
Mi sono chiesto più volte cos’è che impedisca agli elbani, che si tratti di semplici cittadini, di amministratori pubblici, di operatori con partita iva o di soggetti inquadrabili nella ‘classe dirigente’ locale, di adoperarsi per analizzare gli interessi e le esigenze del territorio elbano per intero per far sistema, piuttosto che trapanare entro i confini delle corporazioni locali (conf_qualcosa), madri sempre incinte e sponsor di patetici gorillai sovrano-indipendentisti al seguito di capipopolo ancora più patetici.
La risposta che mi do è che all’Elba, dal secondo dopoguerra in poi, mano mano che i nostri vecchi si estinguevano, per tanta gente non c’è stato bisogno di organizzarsi, di fare squadra, di impegnarsi a crescere culturalmente e professionalmente per quadagnarsi un po di tranquillità economica.
Tantissimi hanno assaporato l’odore del soldo senza impegno e capacità particolari vendendo vigne, campi e muri sui quali i nostri vecchi, dopo la miniera, finivano di spaccarsi la schiena per portare a casa poco e niente, compunque in tanti casi sufficiente per farci andare a scuola ed allontanarci da quelle condizioni a dir poco disumane.
Raggiungere una condizione economica di gran lunga migliore è stato facile e veloce, senza troppi sforzi sia fisici che intellettuali, senza la necessità di elaborare particolari strategie.
La manna di uno straordinario afflusso turistico grazie a mamma natura che ha continuato a pompare benessere, ha fatto si che tanta parte degli elbani trovassero facilmente ed individualmente la strada per ‘sistemarsi’.
E’ stato un po’ come andare a pesca con la dinamite, da soli, distanti da occhi indiscreti, piuttosto che a caccia del cinghiale per la quale è necessario una buona organizzazione, una strategia ed un lavoro di squadra oltre che saper cacciare.
Si è formata cosi una classe abbiente locale senza cultura imprenditoriale e senza capacità manageriali, tutt’oggi pressochè immutata fatte salve poche eccezioni, il cui unico orizzonte è il conto in banca, ma va benone anche il nero, anzi meglio, il cui modello economico di riferimento è quello del mordi e fuggi.
La prova di quel che dico sta nella mediocrità delle argomentazioni dei loro interventi che non riescono a scostarsi dal consunto clichè populista di bassa lega sempre all’attacco, sempre contro qualcosa o qualcuno. Mai costruttivi e quasi mai propositivi se non per soluzioni divisive ed isolazioniste, sempre invece pronti ad attizzare gli animi sulle colpe per le buche perenni sulle strade, sul sudiciume che non viene portato via senza mai dire una parola di biasimo per gli abitanti sudici ed incivili che lo spandono dappertutto, sulle previsioni meteo che spaventano i turisti, sui divieti di sosta in centro e sulle multe che disincentivano le persone ad andare a spendere nei negozi.
Renzo S.
113273 messaggi.
Sì, ma nel concreto, che abbiamo fatto noi elbani?
quello che invece appare essere stato assente per lunghi anni... è il senso civico, l’attaccamento alla propria isola e ai suoi beni culturali”
Non ci posso credere!
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano di questa frase scritta da un loro dipendente il Soprintendente di Pisa, il Segretariato Regionale della Toscana e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali !!
[COLOR=darkblue][SIZE=4] "IL SUSSURRO DEL DIAVOLO” DI ALESSANDRO PUGI SARÀ PRESENTATO ALLA GATTAIA IL 4 GENNAIO [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/script.JPG[/IMGSX] “Il sussurro del diavolo” è l’ottavo libro dello scrittore elbano Alessandro Pugi e sarà presentato il 4 gennaio alle ore 18:30 presso la sala Info Point di Portoferraio, (Gattaia) dall’agente letterario, Michela Tanfoglio, che, insieme allo scrittore, illustrerà al pubblico i temi salienti di questo nuovo romanzo.
In una Roma dalle forti tinte Noir, si alternano sapientemente omicidi, tradimenti, amicizie e amore, in un mix esplosivo, dove l’incubo del terrorismo islamico ammanta sotto una nube scura la tranquillità della città eterna.
Un attentato che provoca centinaia di morti; un agente incaricato di seguire il caso; un burattinaio che tira le fila di burattini addestrati a uccidere a mani nude; una donna in fuga; un’amicizia corrosa dal tempo; un amore che sboccia tra le rovine di due vite rese aride da una scelta fatta tanti anni prima. Tutto questo è “Il sussurro del diavolo”.
Ovviamente, non poteva certo mancare, come in tutti i romanzi di Alessandro Pugi, un pizzico di fantasy per regalare ai lettori un finale del tutto inaspettato. Intanto Pugi, incassa un altro premio internazionale, l’inedito “La quiete dopo la tempesta”, ha sbaragliato la concorrenza agguerrita di molti scrittori, salendo sul podio del concorso internazionale Lexenia.
l romanzo, premiato per l’apprezzata originalità, le modalità d’espressione e per il valore del messaggio comunicato, rappresenta una delle opere ancora inedite dello scrittore elbano. «Sono contento di questo riconoscimento» dice Alessandro Pugi. «Un premio per un un romanzo pronto per la pubblicazione e che affronta temi più che mai attuali. Un’opera nata in maniera spontanea, attraversata da quelle tempeste emotive che il protagonista subisce durante tutto l’arco della sua vita e che immagina poter cambiare attraverso l’uso della scrittura. Vi aspetto – conclude Pugi – alla presentazione del “Il sussurro del diavolo” il 4 gennaio alle 18:30 presso la sala Info Point di Portoferraio.
[COLOR=darkred][SIZE=4] COME PERDERE LA MISURA, IL PESO, IL VALORE DELLE PAROLE. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/gallina.JPG[/IMGSX] La frase :“quello che invece appare essere stato assente (negli Elbani, ndr) per lunghi anni... è il senso civico, l’attaccamento alla propria isola e ai suoi beni culturali”.
Noi elbani non intendiamo prendere lezioni di civismo e di amore per la nostra terra da una scopritrice di Zecche e di neviere come quando nell’antica tomba cantò lo gallo e
..rispose la gallina (absit iniuria verbis) Tanto più che l’avventata estenditrice ,come ribadisce il Prof. Zecchini, è vincolata come pubblica funzionaria dal codice deontologico del suo Ministero (MIBAC) che le impedisce di offendere singoli e, a maggior ragione, intere comunità.
Se questa è la sua verità noi isolani la giudichiamo paralizzata, immobilizzata dai legacci e dalle convenzioni sociali, dalla prassi e dalla burocratica locomotiva della finitudine umana.
un galletto dai sette pollai isolani
[COLOR=darkblue][SIZE=4] ‘ELOGIO’ DEGLI ELBANI DA PARTE DI L. ALDERIGHI, FUNZIONARIA DELLA SOPRINTENDENZA DI PISA [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/torre.JPG[/IMGSX] PORTOFERRAIO. Il 2020 si apre per gli Elbani con una lode inaspettata, che dovrebbe renderli viepiù orgogliosi in quanto proviene da una pubblica funzionaria. Ecco la buona novella: la Signora Lorella Alderighi, attualmente in forza alla Soprintendenza di Pisa, nell’ultimo numero della rivista “Lo scoglio” li ha gratificati di una carezza delicata. Nell’articolo intitolato “Archeologia, appello agli Elbani” il suo pensiero, tanto premuroso quanto inequivocabile, traspare in particolare dalla seguente frase:
“quello che invece appare essere stato assente per lunghi anni... è il senso civico, l’attaccamento alla propria isola e ai suoi beni culturali”.
Stupisce, prima di tutto, l’uso di espressioni del genere nel medesimo momento in cui vengono rivolti appelli di aiuto.
Da quella che lei stessa qualifica come ‘accusa’, l’Alderighi esclude gentilmente gli Amministratori pubblici, gli studiosi, le guide del Parco e pochi altri. Ma anche togliendo dal computo il suddetto manipolo di persone, bersaglio dei suoi complimenti rimane, di fatto, la quasi totalità degli abitanti dell’Elba: essi, ad avviso della funzionaria, “per lunghi anni” non avrebbero avuto senso civico e, addirittura, non avrebbero amato l’isola in cui sono cresciuti o in cui dimorano per scelta di vita. Siamo sinceri: un encomio così solenne ci mancava. L’ISTAT dà di ‘senso civico’ questa definizione: “quell’insieme di comportamenti e atteggiamenti che attengono al rispetto degli altri e delle regole di vita in una comunità”. Ebbene, repetita iuvant: secondo il messaggio, irricevibile, propalato dall’Alderighi, la stragrande maggioranza della comunità elbana non solo è stata del tutto carente di tali qualità, ma è stata anche priva di legami di affetto sia verso l’alma terra natia - per dirla con Leopardi - sia verso i beni culturali che la connotano. Ci sono molti esempi che provano il contrario, ma non intendo entrare nel merito. Almeno per ora.
Per quanto mi riguarda, come elbano mi sento vivamente ammaliato dalle tenerezze verbali dell’Alderighi e ringrazio commosso, sottolineando al contempo che mi rifiuto di prendere da lei lezioni di qualsivoglia natura; come studioso, invece, faccio presente alla Signora che il ‘suo’ Ministero dei Beni Culturali da tempo si è dotato di un ‘Codice etico’ secondo il quale i propri dipendenti sono tenuti, fra l’altro, “ad avere un comportamento rispettoso della personalità e della dignità altrui”.
Michelangelo Zecchini
[COLOR=darkblue][SIZE=4] Buoni Propositi 2020 Animal Project Onlus [/SIZE] [/COLOR]
L'associazione Animal Project Onlus ringrazia tutti gli adottanti e coloro che ci hanno sostenuto nell'anno passato, il vostro contributo è stato e continuerà ad essere fondamentale e prezioso, finché le amministrazioni elbane e Usl non si adopereranno come dovrebbero in materia di tutela animali e randagismo.
Sperando non si tratti di un duemilamai, intanto operiamo come possiamo e i nostri buoni propositi attuali sono trovare adozione a questi splendidi animali di cui ci stiamo occupando. ALFIO, LUNA, ZEUS hanno bisogno di una collocazione urgente, perchè gli stalli stanno per finire. Tanti sono i mici delle colonie in cerca di casa e infine Tyson, un cane a cui abbiamo cercato per molto tempo una famiglia purtroppo senza esito.
Per informazioni su tutti questi splendidi amici a 4 zampe potete contattare la Vice Presidente Simona al numero 3292279296.
Ringraziamo tutti e auguriamo un felice 2020!
Animal Project Onlus Isola d'Elba
[COLOR=darkred][SIZE=4] 1° BAGNO AUGURALE DEL 2020 [/SIZE] [/COLOR]
Spiaggia delle Ghiaie ore 12
Mario Ferrari ex sindaco di Portoferraio in compagnia di simpatizzanti e con l'onnipresente fido Vincenzo Fornino , non ha voluto mancare a ripetere, come negli anni passati, il suo augurio di Buon Anno a tutti Portoferraiesi ....temperatura rigida..acqua gelida ma…Il problema non è stato ne il freddo ne l'acqua.... Ma un gran muro di meduse a due metri dalla riva e sulla battigia!!
Ma la volontà dell’ex primo cittadino ha prevalso quindi….Impresa riuscita! AUGURI
[COLOR=darkred][SIZE=4] TRANSITATE DALL'ENFOLA LE ORCHE ARRIVATE FINO ALLO STRETTO DI MESSINA [/SIZE] [/COLOR]
Uno straordinario passaggio delle orche nel mare di fronte a Capo d'Enfola. Forse, delle stesse orche che nei giorni scorsi si sono rese protagoniste di uno straordinario viaggio da Genova fino allo stretto di Messina. Il video pubblicato da Luigi Lanera ritrae lo spettacolare passaggio dei mammiferi a poche miglia dalla costa di Portoferraio
[vimeo]382299239[/vimeo]
Ho appena saputo della scomparsa di Pierluigi Mazzei a Procchio......vicini al dolore di Rosa e Daniela. un Abbraccio
Col contrassegno invalidi si può entrare nelle Ztl?
Col contrassegno invalidi si può transitare nelle zone a traffico limitato se è anche autorizzato l’accesso a veicoli di trasporto pubblico senza bisogno di comunicare entro 48 ore l’avvenuto passaggio.
Come fa l’invalido, che già ha difficoltà a deambulare e che, proprio a causa di ciò, ha ottenuto il contrassegno invalidi, ad arrivare al centro città se sono accesi i varchi delle Ztl, le zone a traffico limitato? Un problema di non poco conto, così sulla questione è intervenuta la giurisprudenza a chiarire un dubbio che, evidentemente, in molti automobilisti si sono posti prima di incorrere in spiacevoli multe:
Secondo la Cassazione, il transito nella Ztl è permesso ai possessori del contrassegno invalidi. La legge prescrive, in maniera chiara ed indubbia, che ai possessori del contrassegno speciale per disabili è permessa la circolazione e la sosta nelle cosiddette «zone a traffico limitato», nonché nelle aree pedonali urbane, qualora nelle medesime aree sia autorizzato l’accesso anche ad una sola categoria di veicoli di trasporto di pubblica utilità. Ovviamente, la possibilità di transitare nelle zone con le Ztl per le auto con il contrassegno invalidi vale sia se il disabile è il conducente, sia se è il passeggero, mentre a guidare è un’altra persona.
L’obbligo per il conducente di comunicare al Comune, entro le 48 ore successive, l’accesso alla Ztl serve solo per agevolare la correttezza e la speditezza dei controlli amministrativi, ma la sua violazione non rende illegittimo l’accesso e, quindi, non giustifica alcuna multa.
[COLOR=darkred][SIZE=4] LA CAPOLIVERI LEGEND CUP’S ELEVEN VI AUGURA UN BUON 2020 [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/cup.JPG[/IMGSX] La Capoliveri Legend Cup’s Eleven, augura a tutti un buon 2020 con un accattivante videoLa Capoliveri Bike Park e il Comune di Capoliveri hanno voluto augurare un buon 2020 con un nuovo video promozionale della Capoliveri Legend Cup’s Eleven, la prova UCI World Marathon Series che il 9 maggio infiammerà i sentieri del Monte Calamita.Sono disponibili gli ultimi pacchetti iscrizione della promo natalizia con in omaggio il servizio “DS Live Gold” di Datasport, per vivere ancora più attivamente la Capoliveri Legend Cup.
https://www.youtube.com/watch?v=XE1Ol1Tp4Ao&feature=emb_logo
Fatti anche tu un regalo, affrettati ad iscriverti alla Capoliveri Legend Cup’s Eleven, il 9 maggio “FATE IL VOSTRO GIOCO”
Non perdere l’occasione, “NEVER WITHOUT LEGEND!!”
Buon 2020 a tutti voi bikers e alle vostre famiglie!
Grazie per gli auguri di buon anno da parte del primo cittadino.
Questa mattina però l'idropulitrice, pardon L'IDROSVEGLIATRICE , intorno alle ore 7 del mattino ha svegliato ancora buona parte dei residenti del centro.
Eppure basterebbe poco, e cioè posticipare tale servizio di una ora, o debbo pensare che il problema per gli amministratoti non esiste perchè abitano tutti fuori dal centro del paese?
[COLOR=darkred][SIZE=4] “Fra poche ore saluteremo il 2019 ed entreremo nel nuovo anno. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/cap.JPG[/IMGSX] Molte le attese e le speranze, ma ciò che voglio augurare a Capoliveri è che il 2020 sia un anno di pace, serenità e prosperità.
Come amministrazione e cittadini il mio augurio è di poter fare sempre il meglio per il nostro paese, per costruire insieme un futuro di certezze, soprattutto per le nuove generazioni che hanno il diritto di guardare al domani con speranza e fiducia.
Un grazie va a tutti coloro che già fanno tantissimo per Capoliveri: le associazioni di volontariato, la Pro Loco, le associazioni sportive e culturali e tutti quei cittadini volenterosi che si adoperano per il bene della nostra comunità. Siamo una bellissima realtà e sapremo insieme realizzare tutti quei progetti di crescita che Capoliveri si merita!
Buon Anno con il cuore!
Andrea Gelsi”
[COLOR=darkred][SIZE=4] I PRIMI SETTE MESI DI AMMINISTRAZIONE COMUNALE [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/amministrazione.JPG[/IMGSX] Sui giornali online ho letto quanto comunicato nella conferenza stampa dalla giunta comunale di Portoferraio dove ha fatto il punto sui primi sette mesi di amministrazione. E’ una grande ricchezza quella del patrimonio culturale del comune di Portoferraio che richiede una forte responsabilità per chi amministra. Per la valorizzazione, tutela ,fruibilità , tre step importanti della politica culturale, è richiesto senso di responsabilità associato a conoscenza. L’assessore alla cultura e turismo enuncia linee guida dell’amministrazione in questo campo. Fa sapere che esistono criticità nella fruibilità. Vuol demandare la gestione(valorizzazione, tutela , fruibilità) dei beni culturali alla istituzione di una fondazione. Sta valutando questo modello che ancora dopo sette mesi dall’inizio della legislatura non si capisce cosa sia. In sette mesi di amministrazione la nuova giunta comunale ha manifestato forte senso di responsabilità nell’amministrazione del patrimonio dei beni culturali? E’ stato approvato il Documento Unico di Programmazione (DUP 2019-2021). Nel documento col termine “missione” è indicata la funzione principale e l’obiettivo strategico perseguito dall’amministrazione pubblica. L’amministrazione pubblica del comune di Portoferraio ha individuato 23 missioni e ha chiamato quella della politica culturale “missione 05: tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali”. A pg 31 del DUP 2019-2021 (Sezione strategica del DUP) viene rappresentata la spesa totale per missione nei prossimi due anni venturi ivi compresa quella per la missione 05 . A pg 73 del DUP 2019- 2021(Sezione operativa del DUP) vengono rappresentate le risorse assegnate al finanziamento della missione e programmi associati nonché le spese assegnate alla missione 05 per i prossimi anni venturi . Persino per chi non ha domestichezza con i numeri non è difficile comprendere che ben poco è destinato alla politica culturale (missione 05) veduto anche quello che è programmato per altre missioni come ad esempio la missione 01(servizi istituzionali, generali e di gestione),la missione 09(sviluppo sostenibile, e tutela del territorio dell’ambiente) ed altre ancora.
Marcello Camici
L’oroscopo del 2020 dice che sarà l’anno del mio riscatto… Ecco, ci manca solo che mi rapiscano.
Dopo il successo al Teatro “ Ildefonso Nieri” di Lucca La COMPAGNIA DEI TAPPEZZIERI il 3 dicembre al Teatro dei VIGILANTI presenta.
[COLOR=darkblue][SIZE=4] “SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA “ [/SIZE] [/COLOR] DI RAY COONEY.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/tappezzieri.JPG[/IMGSX] Accade troppo spesso che "Nessuno sia profeta in casa propria", ma per fortuna il talento vien presto riconosciuto e non lascia adito a dubbi. E' quanto sta accadendo agli artisti della Compagnia dei Tappezzieri, un gruppo di amanti del teatro che per diletto ha iniziato a recitare sotto la direzione dell'eclettico Paolo Ferruzzi, riuscendo a coinvolgere giorno dopo giorno un pubblico sempre crescente e variegato, dove anche gli esperti si sono insinuati esprimendosi con critiche più che lusinghiere sulla stampa locale e nazionale. Così il giornalista CapoRedattore de “La Nazione” Romano Bavastro ha scritto "Un guru abile, ma defilato e modesto come Paolo Ferruzzi non ammetterebbe mai che all’Elba esiste una scuola di teatro a lui ascrivibile. Ma dopo ventunanni di spettacoli, di rappresentazioni di qualità di testi classici (da Aristofane a Molière, Courteline e Feydeau, Hannequine e Kundera) ma anche di autori ingiustamente dimenticati (Sabatino Lopez, A. De Benedetti) e dalla Compagnia dei Tappezzieri rispolverati e portati alla ribalta con grande successo, bisognerà pur riconoscere che questa scuola esiste. Il fatto che essa sia stata invitata ad esibirsi al ‘Franco Parenti’ di Milano, al ‘Goldoni’ di Livorno ed in altri teatri del continente e adesso a Lucca nel Festival il Toscanello curato dalla FITA è solo un particolare significativo del livello raggiunto da questo gruppo di attori così ben amalgamato da riuscire a coinvolgere il pubblico come non sempre accade anche a compagnie di maggiore caratura e notorietà". Altrettanto lusinghieri i commenti del corrispondente da Parigi del Corriere della Sera Massimo Nava espressi in altra occasione "Le sorprese sono tre" scrive Nava - e non so dire quale sia la più piacevole. La prima sta nel constatare quanto sia fragile il confine fra professionisti e dilettanti quando ci sono di mezzo la passione e l’amore, ovvero quando le cose - tutte le cose - sono fatte bene per il gusto di farle, per sé stessi e soprattutto per gli altri, in questo caso il pubblico. La seconda è una conferma, perché la Compagnia sa essere sé stessa nella proposta di qualità culturale all’interno della cornice vacanziera e turistica. La terza sta nelle messe in scena : leggere, comiche, trasgressive, senza mai scadere nello sboccato e nel volgare”. Eloquente anche il pensiero sincero di Ernesto Ferrero che così esordiva "Da che cosa nasce il piacere con cui, anno dopo anno, ritroviamo la Compagnia dei Tappezzieri guidata da Paolo Ferruzzi? Credo dal fatto di partecipare a un teatro che ritrova la sua pulsione originale, primaria: quella di un rito condiviso, di un’allegra liturgia laica. Una seduta di gruppo in cui facciamo i conti con quello che siamo e quello che vorremmo essere, con le convenzioni sociali che ci siamo dati, con le nostre stesse recite di attori più o meno bravi, che vorrebbero sempre porgere di sé un’immagine migliore di quella reale." E poi le battute della giornalista Anna Corradini Porta. "E’ soprattutto d’inverno che mette a punto le sue magie. D’inverno, quando l’Elba si addormenta e tutto sembra sospeso in attesa della nuova estate. Quella è la stagione più intensa per la Compagnia dei Tappezzieri che quel geniaccio di Paolo Ferruzzi si è inventata e costruita a sua immagine e somiglianza. I Tappezzieri lavorano quando gli elbani prendono fiato, si infiammano quando gli altri riposano, perché sulle braci ardenti del teatro ce li ha messi lui, un pugno di attori non attori che si sono visti catapultati sul palcoscenico, destinati, a loro sorpresa, a diventare protagonisti. Un pugno di gente comune che la travolgente passione e la bravura di Paolo Ferruzzi ha portato al successo. Strappati alle loro scrivanie, ai loro negozi, alle loro cose, ai loro studi, questi elbani sorprendentemente duttili, perfetti improvvisatori si sono vestiti dei panni dei più famosi personaggi teatrali e hanno riempito le piazze affascinando dal palcoscenico un pubblico entusiasta e perennemente incantato dalla loro bravura". Dopo il successo riportato al teatro “Ildefonso Nieri” nell’ambito del Festival il Toscanello in Lucca la Compagnia dei Tappezzieri si ripropone il 3 dicembre alle ore 21,15 in Portoferraio al teatro dei “ Vigilanti” con “Se devi dire una bugia dilla grossa” di Ray Cooney nella regia di Paolo Ferruzzi assieme agli attori Giuliana Berti, Franco Boschian, Franco Giannoni, Manuela Cavallin, Cristina Villa, Renzo Fabbri, Linda Longo, Andrea Gentini, Silvia Gentini e con alla consolle suoni e luci Mario Gentini e Arnaldo Gaudenzi.
Per informazioni e prenotazioni 3477540268
[COLOR=darkblue][SIZE=4] L’ANNO CHE VERRÀ [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/fineanno.JPG[/IMGSX] Tra poche ore finirà un altro anno , ancora una tappa della nostra vita.
Continuerò oggi, come ieri e domani a scrivere su camminando delle banalità del nostro paese dando voce a tutti i camminatori che scriveranno su queste pagine, parlerò ancora degli anni che passano, seguiterò a guardarli tutti uguali nel loro passaggio con l’unica discriminante di diversità, costituita dalla grande crisi politica e non solo che ci attanaglia e dalle effimere gioie più o meno passeggere ed illusorie.
Avrei voluto che quest’anno finisse con gli stessi connotati degli altri anni, con le sue piccole storie, le consuete polemiche, le difficoltà, i successi, i retorici bilanci, e le decine d’irrealizzate promesse, ma devo mio malgrado abituarmi ad uno scenario diverso.
Il nuovo anno è in arrivo , un altro anno che si annuncia imprevedibile, un anno da vivere con la speranza che noi isolani non subiremo altro ancora per capire ciò che è duro a capire e concepire, forse in questi tempi, abbiamo compreso quanto sia poco eclatante lo spettacolo di una politica fatta di politicanti distratti, profittatori, accaparratori, nani e ballerine, comici e clown, che calcano stancamente il palco solo per mostrarsi quelli che non sono …. Scusate lo sfogo , ma ritengo vergognoso far finta di niente, è vergognoso accampare scuse partigiane e banali, è vergognoso dare credito a vecchi capipolo che alzano la voce promettendo rilanci e guarigioni messianiche , vi siete mai chiesti se lo fanno veramente per noi? .
Teniamocela stretta questa consapevolezza.
Ciò che conta oggi non è la qualità o la quantità della vita, ma l’intensità con cui la si vive e credetemi, non serviranno questa sera , i discorsi di un Presidente , le parole di un premier o di una schiera di ministri vassalli con la loro corte di personaggi minori a cui viene concesso un beneficio in cambio di fedeltà vitalizia verso il proprio signore, una moltitudine che sgomita senza pudore , per misurarla o provarla basta fermarsi un attimo guardarsi intorno e sentirla.
Prima dei botti , del rumore dei tappi di champagne che saltano , delle navi che suonano a festa e dei caroselli festaioli notturni permettete a questo vecchio anfitrione pessimista di pensare , che infine trionfi ancora il buonsenso e non vada persa la speranza che ci sia veramente uno spiraglio di luce oltre buio ….. facciamoli sinceri allora questi auguri, ne abbiamo bisogno tutti…davvero! ……
Buon anno 2020 ….
Buonasera ricollegandomi al messaggio di Semeraro voglio solamente aggiungere che pure a me manca il buon Fornino con la sua squadra di super eroi.
Ogni richiesta veniva esaudita in breve tempo possibile un interfaccia comunale sempre presente sul campo di battaglia.
In quanti ora lo rimpiangano? sbagliato o no il suo modo era efficace per noi e il paese,
ciao grande ragazzo buono, grazie ti ricordo con piacere,
Chi sbaglia nel pubblico devono pagare. Con il proprio patrimonio. Vedrai che non fanno più a gara per entra in politica.