Il referendum c'è stato. Gli Elbani hanno detto no e si vede dove siamo arrivati . Solo gli stupidi non cambiano mai idea e pensano di non sbagliare mai. Tu ritieni che le cose vadano bene così ?
Ciao
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Mi può spiegare il Signor Semeraro e compagni perché tanta insistenza per la foresteria dei medici e non ad esempio per gli insegnanti che guadagnano 5 volte meno dei primi e sono costretti a spendere gran parte del loro stipendio per l' affitto di appartamenti o camere qui all' Elba?
A ritonfa con sto comune unico! C'è stato un referendum, gli elbani hanno detto no!!! Viva la democrazia e il voto dei cittadini, fattene una ragione....
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/unico.JPG[/IMGSX] PER FLORIO PACINI
Caro Florio ,
hai ragione a sensibilizzare i lettori sulla situazione del gruppo Onorato . In Italia come all' Elba però esistono 2 categorie che si comportano in modo diverso .
Da una parte coloro che generalmente parlano tanto , sono divisi su tutto , cercano il consenso ma non le soluzioni , dall' altra quelli che lottano in silenzio , cercano alleanze e tutti i giorni provano a costruire qualcosa .
Nonostante le difficoltà se all' Elba esiste un minimo di concorrenza nei trasporti lo dobbiamo agli imprenditori che hanno investito in Blu Navy, che hanno subito in silenzio le stessi trattamenti degli imprenditori sardi e persino le accuse ingiuste da parte dell' ormai fu Corriere Elbano. Hanno dimostrato che quando si è uniti si può fare qualcosa .
All' Elba non è facile fare l' imprenditore e neppure il politico . Ma esiste una via che può ancora essere intrapresa creando una svolta di grande successo e sviluppo .
Serve una scelta di amore e fiducia per il nostro territorio , rinunciando al protagonismo individuale .
Gli imprenditori lo dicono da sempre, l' Elba è UNA , deve essere unita , ha un potenziale enorme ma deve parlare con una voce sola .
Si chiama Comune Unico.
[COLOR=darkred][SIZE=4] FORESTERIA PER PERSONALE OSPEDALIERO ITINERANTE.
MOTIVATA E GIUSTA LA PREOCCUPAZIONE DELLA CGIL. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/for.JPG[/IMGSX] La CGIL in occasione dell'allerta meteo annunciata nei giorni che anticipavano il Natale, ha segnalato all'ASL la sua preoccupazione per i 4 infermieri pendolari che pur volendo restare sull'Isola a svolgere il servizio per il quale sono stati chiamati, non avevano un luogo dove poter dormire e riposare. L'ASL dopo questa inaspettata segnalazione si attivava immediatamente per assicurare un posto letto per quei giorni trovando per loro una sistemazione nella foresteria Aziendale di San Giovanni. Inoltre agli infermieri pendolari è stata assegnata una vettura Aziendale per lo spostamento dall'ospedale a San Giovanni.
Ora tutto bene quel che finisce bene ma in vista di mesi con avverse condizioni meteo che potrebbero bloccare sull'isola il personale medico e infermieristico itinerante, non sarebbe opportuno essere preparati con posti già disponibili senza la necessità di segnalazioni, proteste, malumori e scritti?
Al riguardo il Comitato Elba Salute chiede alla Dottoressa Fabozzi quale facente funzioni di Direttore Aziendale, di pubblicare un elenco con tutti i locali liberi di proprietà dell'Azienda che potrebbero essere adibiti a foresteria per il personale sanitario itinerante proveniente da altri distretti ospedalieri.
Inoltre si chiede perché questi 4 infermieri non sono stati sistemati nell'immobile adibito come foresteria di proprietà ASL di via Guerrazzi, 61? Il documento ASL del 02.08.2019 a firma del Direttore Dott.ssa Cinzia Porrà mette a disposizione come foresteria questo immobile. Lo si usa a tale scopo oppure ad altra destinazione d'uso? Anche i locali degli ex macelli possono essere usati a foresteria sempre nel rispetto dei criteri di alternanza e rotazione del personale che lo utilizza in attesa che si progetti e si pianifichi la tanto decantata "Casa della Salute" oggetto della passata campagna elettorale..
Comitato Elba Salute.
(Francesco Semeraro)
“ERAN TRECENTO ERANO GIOVANI E FORTI……… ..”
di Alberto Zei
Per rimanere in tema degli sull’argomento trattato si ripropone come immagine di repertorio, la medesima simbolica rappresentazione architettonica apparsa sui giornali dell’Elba.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/torre.JPG[/IMGSX] Il ribaltamento delle posizioni
Erano trecento qualche anno fa, ma adesso sono sicuramente di più i siti archeologici dell’Isola d’ Elba e questo di più dovrebbe essere noto alla Dott.ssa Alderighi in modo che, sommando ai 300 questi ulteriori siti archeologici dell’Elba sotto tutela della Soprintendenza, risultino chiari e dettagliati quei beni patrimoniali storici-archeologici e culturali che ….“sono morti” di fronte alle intemperie del creato e dei predatori, e, a cui la stessa vorrebbe aggiungere altre segnalazioni degli elbani.
Si legge con interesse sui giornali dell’Elba quanto può essere detto del senso di responsabilità socio-culturale del patrimonio storico e archeologico dell’Isola; patrimonio rappresentato da strutture e cimeli risalenti fino al tempo in cui l’ Isola era simbolicamente il “cuore di ferro “ di tutto il Mediterraneo e ancora prima, nella più lontana preistoria.
L’ alto modo di vedere
La versione piuttosto emotiva della Dott.ssa Alderighi, responsabile per i beni archeologici dell’ isola d’Elba per conto della Soprintendenza di Pisa, esprime sugli elbani un giudizio secondo cui, per quanto riguarda la conservazione del patrimonio storico, mancherebbero di senso civico, di attaccamento alla propria isola e ai propri beni culturali.
Nettamente contrario è apparso su alcuni quotidiani locali, il giudizio motivato in replica del Prof. Zecchini, noto studioso di archeologia, secondo il quale non sono certo gli elbani a disinteressarsi di tutto ciò e della propria isola, ma piuttosto chi dovrebbe custodire quegli stessi valori, proprio a fronte dell’ incarico professionale attribuito dallo Stato.
D’ altra parte, il giudizio dell’Alderighi, non richiesto e neppure giustificato, a guisa di fulmine a ciel sereno di “Giove tonante e pluvio” sopra gli elbani, non può che essere motivato da qualche forte ragione. Ma quale? Si tratta di un parere che per dirla con il Prof. Zecchini, è anche abbastanza pesante in relazione all’importanza dell’incarico istituzionale sul territorio dell’Elba: un’accusa rivolta a circa 30.000 destinatari coinvolti dalla sua negativa opinione.
Dal punto di vista della conservazione dei beni archeologici esistenti all’Elba, vi sono sicuramente oltre 300 siti rinvenuti, schedati e noti alla Soprintendenza e ai funzionari preposti alla loro tutela attraverso iniziative, sopralluoghi e trasferte.
Qualche esempio
La dottoressa dovrebbe ben conoscere, per esempio, i siti etruschi da lei stessa citati, di Castiglione di San Martino e di Monte Castello presso Procchio, ma anche la necropoli etrusco-romana del Profico presso Capoliveri e le centinaia di reperti del comprensorio del granito.
Relativamente ai primi due, chi dovrebbe provvedere alla manutenzione della parte strutturale che, dopo gli scavi effettuati nel passato, si sta disgregando per opera delle intemperie e degli effetti negativi provocati dalle radici della nuova vegetazione?
Qualcuno potrà facilmente rispondere che non vi sono sufficienti risorse economiche disponibili per provvedere. Si tratta di un’affermazione che richiama simbolicamente il solito cane che si morde la coda; e cioè, questo è vero per definizione per tutti i patrimoni archeologici non sovvenzionati. Ma dovrebbe rientrare nei compiti della Soprintendenza mettere ufficialmente a conoscenza con rapporti circostanziati, gli Enti centrali sull’entità del valore archeologico trascurato e sulla qualità dei lavori da eseguire per assicurarne il mantenimento; mantenimento non soltanto fine a se stesso ma anche allo sfruttamento turistico-culturale per integrare almeno parzialmente, i costi dedicati.
Valga per questo, il concetto generale che se qualcuno omette di fare ciò che dovrebbe, pensando di evitare un inutile lavoro perché ritiene che gli altri non provvederanno, ecco che allora sicuramente si innesca l’effetto domino causato da quella stessa prima indolenza.
Sovvenzioni o iniziative
Ci sono però situazioni in cui sostanzialmente non occorrono fondi per esercitare la tutela. Al Profico di Capoliveri, per esempio, c’è la necropoli etrusca e romana più importante dell’Elba. Si sa che oltre alle tombe scavate agli inizi dell’Ottocento ce ne sono altre, forse parecchie. Ci vorrebbe un vincolo per evitare, che si costruisca ancora sopra un patrimonio archeologico di grande valore. E’ stato apposto quel vincolo?
Il comprensorio del granito, da S. Piero a Pomonte, è disseminato di colonne, vasche, catini, sarcofagi, are, sculture che giacciono per lo più in proprietà privata. Corre voce che alcuni studiosi li stiano catalogando per evitare che, com’è successo a una pesantissima vasca di granito di Seccheto, già catalogata nel lontano 1814 prendano destinazioni sconosciute.
E’ molto probabile che la stessa Alderighi non abbia ancora percorso quei sentieri e che neppure in altro modo abbia osservato di persona quelle aree.
Sembra però comprendere che la dottoressa sostenga che gli elbani abbiano scarso senso civico in quanto non hanno sufficientemente segnalato ritrovamenti di nuovi manufatti archeologici, come se questi fossero prodotti di annata e magari stagionali.
Molti elbani si domandano, invece, per quale altro motivo la Soprintendenza lascia senza protezione i siti archeologici rinvenuti che da allora sono divenuti vulnerabili a causa dello sterramento nonché i reperti restanti in loco, in balia dei predoni di cimeli.
Non si dica che questo non è vero, in quanto se l’Alderighi esprime con la sua attuale funzione la continuità nel tempo, dell’opera della Soprintendenza, lo stesso concetto vale anche al contrario; e cioè, la Soprintendenza esprime il proprio operato attraverso la continuità dei suoi funzionari preposti.
Vorremmo ricordare alla dottoressa cosa può succedere quando la Soprintendenza non cerca di approfondire magari con la presenza sul posto dei suoi delegati, la conoscenza di situazioni e di siti che riguardano valori patrimoniali archeologici e culturali a cui è istituzionalmente preposta.
In un solo giorno
Resterà emblematico, nella storia di tutti i tempi, il furto del più grande tesoro sottomarino giacente nel Mediterraneo, da parte di un gruppo di predoni inglesi, davanti alle coste di Capoliveri, quando una ventina di anni fa, la Soprintendenza della Toscana concesse l’autorizzazione al recupero della nave inglese Glenlogan, affondata da un sottomarino tedesco nella prima guerra mondiale; autorizzazione che questi ottennero incredibilmente in un solo giorno e senza verifiche.
Soltanto che là in fondo, la nave inglese non c’ era; c’ era invece il primo piroscafo portavalori dei Regni italici, il Polluce, appartenente alla compagnia genovese Rubattino, affondato nel 1841 con un patrimonio di monete di oro e di argento, di diamanti, pietre preziose e gioielli, stimato dall’ inventario di quei beni trasportati, in circa 350 milioni di euro.
Questo furto è avvenuto nel recente passato, mentre l’Alderighi che attualmente rappresenta all’ Elba la menzionata Soprintendenza, lamenta adesso le mancate segnalazioni da parte degli elbani. La dottoressa però sembra dimenticarsi che la allora Soprintendenza della Toscana era la diretta custode di quei valori nelle profondità marine e della stessa nave, contrassegnata nella mappa dei relitti, fino al regolare recupero di quell’immenso tesoro sottratto al nostro Paese.
In attesa di segnalazioni
Ma la dottoressa, che lamenta l’ assenza di indicazioni di reperti all’ Elba per il mancato attaccamento degli elbani alla propria Isola, non può ritenere che le condizioni precedenti, a fronte del risultato che ne è derivato, possano rifondere la fiducia di gran parte degli elbani, naufragata nel mare davanti a Capoliveri. Infatti nel senso lato delle cose, se la sua funzione si identifica con quella della sorveglianza e della custodia dei beni storici e patrimoniali come quelli del Tesoro del Polluce, non è allora l’ attesa di nuove segnalazioni che l’autorizza a ribaltare sugli elbani i medesimi concetti che per quanto sopra accennato, dovrebbero essere rivolti piuttosto all’interno della sua medesima Istituzione.
Alberto Zei
In risposta all'articolo di ASA spa e Autorità Idrica Toscana apparso in data odierna sul Tirreno.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/sapere.JPG[/IMGSX] Si parla di autonomia idrica dell'Elba, perché si vuole affidare il futuro dell'isola ad una macchina, con tutti i rischi che ciò comporta.
ASA e AIT la smettano di prendere in giro gli abitanti di questa isola e si preoccupino di certificare le condizioni di corretta manutenzione della condotta idrica sottomarina perché siamo pronti ad una diffida che faccia assumere tutte le responsabilità a chi sembra preoccuparsi in realtà di altro.
Sono in corso procedure di ricorso amministrativo che fino ad oggi non hanno dato ragione a chi continua a bacchettarci come dei poveri incivili colonizzati.
I conti sono facili da fare. Come possono pensare che si riesca a convincere gli elbani di voler migliorare la loro situazione di approvvigionamento idrico se propongono un dissalatore con la portata iniziale di 40 l/sec, da portare a 80 in futuro (anche se nell’articolo, meno diplomaticamente, si parla già di 80 l/sec) a fronte di una portata di 160 litri al secondo garantita dalla condotta idrica?
E come pensano di farlo senza distruggere questo territorio, se le valutazioni fatte per 80 l al secondo nascondono la volontà di raddoppiare la portata?
Di questo e della minaccia di rifiutare nuovi allacciamenti informeremo immediatamente il Prefetto. Così come della necessità di una perizia sulla condotta perché è evidente che davanti a queste posizioni le parole non bastano. Non accettiamo ricatti.
Comune di Capoliveri.
Il consigliere delegato
Italo Sapere
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/gori.JPG[/IMGSX] 8 gennaio 1911, Portoferraio
Forse non tutti sanno che rappresenti questa data.Purtroppo è la data di morte del grande Anarchico,giornalista ,avvocato Pietro Gori.Oltre che per l'attività politica, è ricordato come autore di alcune tra le più famose canzoni anarchiche della fine del XIX secolo, tra cui Addio a Lugano, Stornelli d'esilio e La ballata di Sante Caserio.La ballata di Sante Caserio è una canzone composta dal poeta e giurista anarchico italiano Pietro Gori nel 1900 a Portoferraio. La canzone fu scritta su base musicale tratta dal canto popolare toscano Suona la mezzanotte ed è uno dei numerosi tributi a Sante Caserio, il quale assassinò il presidente francese Marie François Sadi Carnot il 24 giugno 1894.
Mi aspettavo qualche citazione alla memoria.....invece purtroppo ce ne andiamo a puttanate...
[COLOR=darkred][SIZE=4] PORTOFERRAIO, SABATO 11 LA SERATA FINALE CON L’ESTRAZIONE DEI BIGLIETTI DELLA LOTTERIA DI NATALE [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/palco.JPG[/IMGSX] Sabato 11 gennaio la serata finale della lotteria di Natale della Pubblica Assistenza Croce Verde di Portoferraio si terrà in piazza Cavour nel centro storico di Portoferraio. Sono ancora in vendita presso tutti i negozi che hanno aderito all'iniziativa e presso la sede della Pubblica Assistenza Croce Verde gli ultimi tagliandi della Lotteria di Natale 2019. Lo spettacolo, è realizzato in collaborazione con il Comune di Portoferraio
I premi in palio sono 8 cosi suddivisi
1° Premio una macchina "nuova TWINGO"
2° Premio Orologio Locman
3° Premio Set Acqua dell'Elba
4° Premio Televisore LCD
5° Premio Noteboox Asius
6° Premio Tablet
7° Premio Forno microonde
8° Premio Orologio artigianale in legno.
Sul palco di Piazza Cavour durante la serata si esibiranno: Marika con la sua musica e Andrea Paone con alcuni sketch. L’evento sarà presentato da Paolo Chillè.
Marika Andolfi, apprezzata professionista elbana, conosciuta per le sue numerose performance in molte piazze dell’isola con la sua musica e per avere scritto tre canzoni fra le altre che sono state interpretate e inserite in altrettanti album di Mina. «La mia storia di cantautrice e cantante si svolge prevalentemente sull’Isola d’Elba, dove da sempre vivo e lavoro – racconta Marika, scegliendo parole e accordi per raccontare in musica storie ed emozioni .
Andrea Paone, cresciuto in Toscana in mezzo ad una vigna fino ai 19 anni, poi e' andato in cerca di fortuna. Ha lavorato in Mediaset e poi in altre tv nazionali, fino a quando ha deciso di tracciare una strada tutta sua. Ecco stand up Comedy, iniziando all'Altroquando di Roma, dopo un anno che aveva iniziato ha scritto il suo primo One Man Show, Tutto Molto Sbagliato. Con il suo primo spettacolo e' riuscito ad esibirsi in molti posti d'Italia negli Stati Uniti, Canada, Olanda e Francia. A settembre 2019 ha esordito con il suo nuovo One Man Show di stand up comedy: "Vi Aspetto Fuori!", scritto con Gaspare Bitetto, autore di Corrado e Caterina Guzzanti e di altri programmi RAI. Questo nuovo Show è il manifesto politicamente scorretto sulla società contemporanea di Andrea Paone.
La P.A. Croce Verde confida nel buon cuore di tutti i cittadini per l'acquisto del biglietto al costo di € 5,00, e aspetta tutti sabato per l'estrazione in Piazza Cavour e ricorda a tutti il suo slogan "chi acquista il biglietto anche se non vince nulla avrà sempre VINTO aiutando una Associazione per l'acquisto di materiale sanitario per le ambulanze" .
Grazie a tutti in particolare ai nostri Sponsor; Banca dell'Elba, Locman, Acqua dell'Elba, Gruppo Nocentini, ed a tutti i negozi per la vendita dei biglietti
Faccio copia e incolla da rioblog perchè più o meno volevo scrivere qualcosa di molto simile
Roberto
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Sig.ra Madioni, mi scusi, ma perchè i conti tornino, non può non considerare il fatto che più del 30% dell'economia elbana viaggia in nero alla grande, per cui o lei non considera lavoro quello svolto in nero, oppure abbassi dimolto il numero dei disoccupati.
Poi mi spiega a quanto dovrebbero ammontare i vantaggi economici di una defiscalizzazione (porto franco) verso gli operatori perchè questi, secondo la sua teoria, avendo meno spese, abbasserebbero i prezzi ed assumerebbero più dipendenti tenendo presente che, secondo i dati Istat dalle dichiarazioni, tali datori di lavoro, guadagnano grosso modo quanto i loro dipendenti ed anche di meno?
Di quanto dovrebbero diminuire poi i costi dei prodotti al dettaglio con l'istituzione del porto franco perchè l'Elbano medio, quello da 13-15mila euro l'anno per intendersi, incentivato a spendere dai risparmi, tiri su l'economia dell'Elba?
Cara signora Madioni, sarà che il pollame non mi piace granchè, ma non mi piacerebbe vedere l'Elba piena di allevamenti di polli perchè l'elbani cominciano a mangiare a quattro ganasce.
Ma poi non mi piace anche un'altra cosa, quella che per poter avere un lavoro, devo far stare meglio chi già sta bene
Sarò fuori moda, ma per me il lavoro è un diritto/dovere per avere una vita dignitosa e non per far quattrini sulle spalle di chi lavora o peggio ancora di chi ha bisogno di lavorare.
Panchina
Signora Ilaria Monti, può contattarmi su Facebook.
Buonasera, avendo appena pubblicato un libro su Raffaello Foresi, mi farebbe piacere poter essere messa in contatto con la signora Loredana Ambrogi a riguardo della corrispondenza dal lei acquistate fra Foresi e Tommaseo.
Grazie.
Ilaria Monti
Piove sul bagnato! E bagna anche l’Elba.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/moby.JPG[/IMGSX] Il garante per la concorrenza conferma la sanzione di 29 milioni di euro al gruppo Onorato. Altra mazzata al gruppo che è la principale via di entrata e d’uscita dall’isola d’Elba . Le motivazioni espresse sono veramente incredibili ed allarmanti: Moby e Tirrenia hanno messo in campo, azioni di boicottaggio diretto nei confronti degli autotrasportatori sardi, che occasionalmente utilizzavano altre compagnie diverse da quelle di Onorato. E’ stato riscontrato che nei porti sardi, venivano annotate da personale delle due compagnie,( Moby e Tirrenia) le targhe dei mezzi che utilizzavano compagnie concorrenti. Una volta che le stesse imprese di autotrasporti si presentavano per l'imbarco con Tirrenia o Moby veniva detto loro che le navi erano piene e che non sarebbero potuti partire, tutto questo nonostante le navi fossero vuote. Tutti fatti documentati con atti e intercettazioni acquisite dalla Guardia di Finanza, che costituiscono un quadro probatorio secondo l'Authority inconfutabile da non permettere la modifica della sanzione. Questi 29 milioni son un ulteriore spallata alla solidità del Gruppo Onorato alle soglie della stagione 2020. Nei prossimi mesi si svilupperanno i giochi per le ferie dell’anno in corso e l’Elba si presenterai nastri di partenza con una spada di Damocle così grande sulla testa. Incomprensibile è il totale silenzio dei Sindaci e delle varie associazioni. Vi rendente conto che se va male a Onorato, anche l’Elba non esce bene. Il 90% degli slot per l’Elba sono in mano al Gruppo Onorato, che al momento non può certo dare certezze sul servizio. In qualsiasi altra isola avrebbero già studiato delle contromisure per evitare un disastro. Se il gruppo Onorato viene dichiarato fallito (vista la situazione tutt’altro che impossibile) chi tutelerà l’Elba i suoi imprenditori dalla stessa sorte? Senza eccessivi allarmismi, vorrei vedere la volontà politica ed imprenditoriale, impegnata a valutare eventuali vie d’uscita, le possibili alternative e non questo silenzio colposo. Per strada in tanti riconoscono che Onorato se la sta passando male. Nessuno però pensa che se Onorato va affondo si porta dietro tutta l’Elba.
Florio Pacini
Cercasi volontario in grado di rimettere on line l'albo pretorio del Comune di Campo.
Astenersi perditempo.
Per il messaggio dell'infermiere, ma direttore sanitario non era il Dr. Pisani.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/tolo.JPG[/IMGSX]
Dottor CAMICI, il dottor Graziano non le può rispondere perchè in vacanza però un medico del nostro ospedale le da alcune indicazioni anche se usa il nome di battaglia ma è facile incontrarlo perchè nel presidio ne ha per tutti.
"Per la precisione: il Dottor Graziano NON è direttore sanitario e NON è il direttore medico di presidio dell'Ospedale dell'Elba.
Il Direttore medico di presidio è, da qualche tempo, la Dottoressa Poliseno. Questo è riscontrabile dagli atti ufficiali. Solo che, per una figura che dovrebbe essere legata anche fisicamente a un presidio ospedaliero, l'Asl Nordovest ha deciso di nominarla direttrice di presidio in contemporanea a Cecina, Piombino e Portoferraio. La dottoressa non ha però il dono dell'ubiquità, quindi si divide fra i tre ospedali... non proprio equamente visto che all'Elba, nonostante sia appunto Direttrice medica dell'ospedale, viene assai poco.
Chi ha a cuore la sanità elbana potrebbe occuparsi di cose come queste... chissà, magari facendo una colletta per un abbonamento ai traghetti... "
Jacopo
Jacopo (nome di battaglia)
In realtà è un giovane medico che opera nel nostro ospedale.
che tratta colleghi, superiori e noi infermieri come esseri inferiori.
Insulta e offende il Dott. Bruno Graziano non riconoscendole il ruolo benché lo abbia salvato dall'essere buttato fuori.
Un infermiere
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/foresi.JPG[/IMGSX] LETTERA D I RAFFAELLO FORESI
Lettera manoscritta e autografa di Raffaello Foresi a Niccolò Tommaseo. 1840
Allegata anche la risposta del Tommaseo.
Interessante missiva. Siamo prossimi al bicentenario dalla nascita,a disposizione per chi volesse consultarla.
Loredana Ambrogi