[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/roberta.JPG[/IMGSX] Per Luigi S.
Mi fa piacere che mi abbia chiesto ulteriori spiegazioni .
Partiamo dalla defiscalizzazione delle pensioni e del reddito da lavoro dipendente.
Se un pensionato o lavoratore hanno un netto mensile di mille euro con la defiscalizzazione àvrebbero mille e duecento mensili quindi un 20% circa in più .
Riduzione dell'Iva al 4 % vuol dire che tutti quei prodotti che hanno adesso l'iva al 22 % costerebbero il 18 % in meno .
Un cittadino qualsiasi avrebbe un 20 % in più nelle proprie tasche e un 18 % in meno di spesa .
Alla fine avrebbe una ricchezza acquisita del 38 %
A livello sanitario potrebbe sostenere senza difficoltà una visita privata o andare fuori Elba
Ma in realtà il nostro ospedale funziona in maniera ridotta anche per la difficoltà a reperire il personale che spesso sceglie la strada del pendolarismo . Ma se vivere qua fosse più agevole con costi ridotti e stipendi più alti sicuramente molti pendolari resterebbero a vivere all'Elba in forma stabile .
Spero di essere stata esaustiva , ma mi chieda pure qualsiasi dubbio abbia Le rispondo con piacere.
113399 messaggi.
X TONACONE.
Caro TONACONE vedo che ti contraddici da solo. L’Elba ha bisogno di una varia tipologia di turismo. Ma se tu vuoi un turismo solo di giovani, moriresti di fame, perché soldi in tasca pochi e casini tanti. Gli anziani andrebbero bene per i periodi un po’ fuori stagione (aprile e ottobre) mentre invece ci vorrebbero tantissimi turisti con i dindi in tasca, altroché chiacchiere. Chiaro che bisognerebbe prima preparare tutto il sistema ricettivo . Non ti pare?
IL prof. Cambi oggi ha provato a lanciare delle proposte per il futuro.
A buone idee “Non ho soluzioni da offrire se non pochi, forse anche scontati, consigli”, “Il sistema monocolturale del turismo tradizionale è obsoleto”, “Continuare con il solo turismo balneare o con il predatorio mordi e fuggi significa condannare l'isola all'esaurimento ambientale e la comunità isolana all'irrilevanza economica.”, “aprendo a nuove abilità, sapienze, tecnologie.”, però abbina tradizionali giaculatorie di parte “Sostenibilità, lentezza, decrescita”, “Si dovrà ripartire da una sobrietà diffusa, tornare a un turismo fatto di consumi essenziali come quello degli anni Cinquanta e Sessanta.”
Potremmo dire vecchi vizi, peraltro errori quasi assurdi per una persona colta, infatti come si può dire che bisogna tornare a un turismo fatto di consumi essenziali come quello degli anni Cinquanta e Sessanta?
Allora in vacanza andavano in pochi e forse solo la parte più abbiente della popolazione, ma poi il mondo è cambiato, e tanto, e con questi cambiamenti dobbiamo fare il conto tenendo pure in considerazione il fatto che ci sono altri che hanno altre esigenze.
È verò si dovrà puntare a fidelizzare la clientela e a orientarla alla curiosità verso le caratteristiche specifiche dell'isola, dovrà far valere i molteplici valori ambientali, culturali, enogastronomici in quanto tali, ma non tutti vogliono solo quello. Lasciare da parte improbabili e insostenibili allestimenti, tipo acquapark, megaraduni ed eventi impattanti ed effimeri potrebbe anche essere giusto, ma se ci rinchiudiamo in un altro turismo è più probabile scivolare nel ghetto invece che disegnare un nuovo modello.
La domanda turistica oggi è diversificata e dobbiamo tenerne conto e sapere pescare in tutti i bacini della domanda. Questo non vuol dire che si debbono fare luna park o chissà cosa. Più semplicemente dobbiamo fare quel che serve per dare risposte. Dagli spazi della socialità come dice Cambi, ma anche gli spazi per i giochi dei bambini e degli adolescenti come un acqua parco, e per gli adulti come un campo da golf, e certamente si deve puntare sulla cultura, ma si vuole fare una gestione unitaria o si vuole difendere singoli domini?. Ma più ancora si deve realizzare un’isola no.oil che vuol dire energia alternativa, ma allora si vogliono il fotovoltaico e l’eolico? E se le spiagge devono essere libere se dobbiamo andarci si devono fare i parcheggi a servizio di queste o no?
Insomma purtroppo temo che una buona intenzione nasconda una tradizionale risposta per la quale c’è una parte nel giusto e l’altra reproba, dissennata. Non è così, allora l’unica proposta seria è creare una commissione composta da economisti, imprenditori vari, agronomi, urbanisti aggiornati perché no sindacalisti o sociologi, esperti di turismo, storici non l’ho capito, come dice Cambi,
Su questo blog,direi più che sui giornali o in televisione, si parla tanto di turismo facendo quasi sempre riferimento agli hotels, campeggi, bed and breakfast, a lmassimo affittacamere ma mi pare che quasi nulla si dica sugli appartamenti privati affittati ai turisti in modi vari e spesso mirati all'elusione delle imposte e delle normative vigenti in materia di dichiarazioni alla questura e, dallo scorso anno, anche ai comuni tramite la regione. E' materia un po' scottante, lo so, perchè dietro a questi affitti esiste un mondo fatto di persone che "arrotondano" gli stipendi se non addirittura traggono l'unico motivo di sostentamento, e credo che anche per questo motivo se ne parli poco, certe cose si sanno ma si chiudono gli occhi, però penso che nella situazione attuale dovrebbe essere materia da prendere in considerazione in modo particolare per non andare incontro a pericoli di salute. Le domande che mi vengono in mente e i problemi correlati sono parecchi e le più importanti mi sembrano:
- sarà un turismo tassativamente made in Italy come dice Peria ?
- dobbiamo disdire le prenotazioni già in atto da mesi nei confronti di clienti svizzeri, e tedeschi ?
- come e con quali controlli dovranno essere sanificate le case ?
- siamo arrivati alla Pasqua con pochi o nulli controlli al porto di Piombino, come si effettueranno i controlli - che questa volta dovranno essere a tappeto - prima dell'imbarco visto che una volta approdati a Portoferraio o Rio che facciamo, li mandiamo indietro ?
Abbiamo già incassato (certo, ci sono anch'io, ho una casa che affitto) direttamente o indirettamente tramite i siti gli acconti per le prenotazioni e i clienti hanno acquistato i biglietti per i traghetti, non possiamo fare brutte figure (ehh, gli italiani...), se gli altri stati lasceranno aperte le frontiere ma abbiamo paura dovremmo avere il coraggio di dire "grazie, ma quest'anno niente vacanze in Italia per gli stranieri, verranno / torneranno nel 2021, l'Italia è bella e si contenderanno le sistemazioni e noi cercheremo di essere impeccabili.
Gli italiani avranno meno soldi da spendere e ne verranno di meno ed è mia idea personale che daranno la precedenza nella scelta della sistemazione agli appartamenti, possibilmente con spazi all'aperto, perchè permettono meno promiscuità (ci hanno obbligato e ci siamo abituati a vivere al sicuro tra le mura domestiche), anche in vacanza si può mangiare come a casa con un occhio all'economia e in spiaggia si potrà andare con le norme dettate ma se si è meno persone non sarà così difficile il distanziamento.
La stagione è probabilmente persa a livello economico ma per cortesia ci vengano date delle norme da seguire (è il 20 Aprile !!!) anche per sentirci in sicurezza perchè diversamente cominceremo a guardarci in cagnesco cercando di individuare i possibili untori dalle targhe delle auto o i fuorilegge in quanti avranno clienti negli appartamenti.
Caro Luigi S., mi pare più che evidente che un intervento di defiscalizzazione alla Robin Hood rovescio così come stanno portando avanti alcune categorie di operatori Elbani, non porterà alcun beneficio ai cittadini elbani che vivono di lavoro dipendente, e pensionati che invece, essendo si può dire le uniche categorie che pagano le tasse, si troverebbero a pagare questo mancato incasso da pate dello stato e che andrebbe invece a finire nelle tasche delle categorie di commercianti ed operatori in genere.
Marco
Leggo molto di ricette sul turismo e alcune le trovo discutibili. L'Elba deve tornare a essere accessibile a tutti come negli anni 80 90, non turismo di elite che fa mangiare solo 2 alberghi e lo sapete bene. Far tornare anche i giovani e smetterla di aspettarli al varco e criminalizzarli come spesso avviene.con la chiusura di tanti locali storici della notte elbana. Siamo diventati come quei paesi dell'appennino dove svernano gli anziani d estate. Riportiamo gli italiani soprattutto che sono quelli che spendono anche quando non ne hanno. Di chi prende il cappuccino alle 18 si può fare a meno.
https://youtu.be/Zyu9l3vAsIc
Il tuo testo da linkare....
Come si può vedere dal video è stata interrotta una messa, un carabiniere con grande arroganza si rivolge al prete come se fosse un mafioso ricercato.
Siamo al ridicolo, i carabinieri si dovrebbero rifiutare non fa onore alla loro storia secolare, che il sindaco ci mandi i suoi vigili.
Che vergogna, le chiese chiuse ....ma dove siamo.
Rotary Club isola d’Elba
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/rotary2.JPG[/IMGSX]
E stata pressoché immediata la risposta di tutti i Club toscani all’invito, risalente a qualche settimana fa, del Governatore Massimo Nannipieri che esortava tutti i soci dei 66 Rotary Club del Distretto 2071 (Toscana) ad aiutare le loro comunità ad affrontare la pandemia del Coronavirus. In particolare ha ricordato come il Rotary “non potesse rimanere passivo come soggetto di impegno e solidarietà” e quanto fosse necessario operarsi per attuare azioni di servizio verso la comunità al fine di dare supporto ai maggiori bisogni sanitari e sociali derivanti da questo triste momento.
Ieri, infatti, con una lettera ai singoli presidenti dei Club toscani, lo stesso Governatore ha elencato, con orgoglio, il service che, da questo inizio settimana, ha superato il valore complessivo di 500mila euro espletandosi in donazione di ventilatori polmonari ed apparecchiature di terapia intensiva, d.p.i. (dispositivi di protezione individuale), occhiali protettivi, gel igienizzanti, tute monouso, sia a presidi ospedalieri, sia a varie associazioni private e non, fornitura di pulsossimetri ai medici di base per utilizzo domiciliare, istallazione di interfono di importanza strategica per il pronto soccorso dell’Ospedale di San Sepolcro ed inoltre consegna di beni di prima necessità per i più bisognosi e buoni acquisto per la Caritas.
Anche il Rotary Club isola d’Elba ha dato il suo contributo donando 2500 euro di buoni spesa all’associazione “volontari insieme per l’Elba” nota associazione che opera a favore di chi, specialmente in questo nefasto momento, soffre la fame a causa della povertà.
In una nota ai soci del Club elbano, il Presidente Luciano Guglielmi, oltre a ringraziare chi ha reso possibile tale opera, ha sottolineato che in contemporanea all’impegno diretto dei singoli Club, il Distretto Toscana e gli altri Distretti italiani, stanno cercando di finalizzare un grande e significativo progetto sanitario volto alla raccolta di fondi e contributi provenienti dal Rotary mondiale e da altre organizzazioni internazionali rimarcando ancora una volta come il Rotary riesca ad operare saldamente e attivamente a servizio della comunità tutta, anche oltre i singoli confini nazionali.
D. Pelliccioni per Rotary Club isola d’Elba
Noto con piacere un certo fermento fra tutti o almeno tanti elbani. Come dice Luisa, finalmente con interventi anche responsabili, pacati ed alla ricerca di un filo conduttore che possa aiutarci in un nuovo progetto, scaturente dalla situazione attuale e futura.
Come sempre piaccia o meno serve una regia ed un coordinamento. Un rischio intrinseco è l'assalto alla diligenza dei soliti, politici o politicanti.
Ma niente deve vietare di provarci.
In questo le associazioni di categoria, con i loro presidenti e rappresentanti devono mettersi in gioco, in collaborazione con tutti i soggetti interessati.
Risposta a Fabio
Io non sono un tecnico caro Fabio su i porti dell’isola non ti preoccupare per le distanze chi vuoi che venga queste estate mi immagino a Portoazzurro un piazza vuota e un porto vuoto come gli altri comuni ( porti)
La penso come Dino e luca queste estate purtroppo ci dobbiamo adeguare con quei pochi turisti che vengono e se non vengono anche meglio
Sergio portolongone
Pensiamo alla salute il prossimo anno se trovano il vaccino staremo meglio
Un saluto
Dr. Madioni forse ha letto troppo frettolosamente il mio post perchè non ho contestasto assolutamente la sua affermazione che il costo della vita sull' isola è superiore del 30% mentre il potere d'acquisto le risulta essere inferiore al 40% rispetto al continente, ma in definitiva le ho chiesto in quale misura, se venisse accolta la sua proposta di defiscalizzazione, verrebbero modificati i parametri del -40% per il potere d'acquisto e +30% per il costo della vita degli elbani.
Spero di essermi espresso meglio questa volta.
Dopodichè potrebbe spiegare cosa cambierebbe in termini economici per un cittadino es: de La Zanca o di Capoliveri che per fare una visita specialistica deve recarsi a Pisa o Firenze una volta accettata la defiscalizzazione dell'Iva del 4%
La ringrazio se vorrà chiarire questo aspetto che a ognuno di noi sta molto a cuore evidentemente.
Luigi S.
Egr Fabio A mio personale giudizio ritengo che per le barche nei Marina non ci siano problemi considerato che la larghezza delle barche permette un distanziamento dall altra barca
Le richieste del comitato significano la resa degli Elbani alla possibilità di fare impresa che non sia quella turistica strettamente intesa.
Sull’Elba abbiamo le seguenti categorie socio economiche:
- lavoratori per cui la pagnotta sembra possa essere guadagnata solo con tre mesi di lavoro stagionale nel settore turistico, il reddito di cittadinanza, qualche lavoro saltuario.
- altri, addetti all’edilizia, dai manovali ai muratori, elettricisti, idraulici, … ma sempre collegati al turismo
- una classe di tecnici dell’edilizia che per sopravvivere devono progettare e cementificare
- impiegati nei servizi pubblici … a stipendio fisso. Una casta, … immutabile, importante che si è sviluppata ed è radicata da decenni, funzionale anch’essa alla gestione del turismo, ma non certo allo sviluppo
- lavoratori nella GDO ed altri nei servizi generali, assicurativi, bancari, etc.
- piccoli e grandi proprietari alberghieri e della ristorazione; il cuore del turismo … e a detta del MEF dell’elusione e della evasione.
- Infine una classe politica nata e sviluppatasi all’interno di questo contesto sociale, inevitabilmente.
Una classe politica che deve rispondere a questi interessi che molto spesso coincidono con i loro personali; se non in senso stretto, almeno lo sono certo di categoria, con provvedimenti che se non sono utili nell’immediato lo potranno essere nei successivi 5 anni. E poi possono garantire rielezioni e continuation politica, intesa come corporazione o familiare.
Manca una classe imprenditoriale in senso lato.
Ecco per quale motivo il comitato può suggerire e richiedere interventi a pioggia, la via del denaro più facile.
Con questo non lo accuso certo di interessi personali in senso stretto, ma piuttosto di miopia e ripiegamento conservatore su un unico settore che così com’è da lavoro solo per i classici tre mesi.
Interventi a pioggia che possano favorire … che cosa?
Non certo uno sviluppo diverso, ma solo utili maggiori a quella classe sociale che già ora è economicamente predominante sull’Elba.
A costi inferiori di acquisto delle merci, non è assolutamente vero che l’imprenditore debba far corrispondere un prezzo di vendita inferiore. Ha solo un margine di competitività in più che può giocarsi in periodi di magra, ma il prezzo è funzione della domanda e dell’offerta. E quando c’è il tutto esaurito il prezzo ed il margine di guadagno crescono, anche se l’IVA è al 4%
Fino ad ora anche per l’Elba ci sono state e ci sono già facilitazioni per finanziamenti di varia natura. Alcuni ad interesse minimo, altri con quote in cono capitale. Altre iniziative ci sono di collaborazione a livello comunitario.
Purtroppo molte di queste spesso finiscono per finanziare il sistema, più che per creare nuove ipotesi di impresa.
Ecco, questo è il punto. Perché? Perché come dice Caruggine su Camminando, o Camici, altri ancora, perché non si possono avere altre imprese, anche in presenza di opportunità economiche?
E’ solo una questione di costo dei trasporti? A mio giudizio questa è una bufala, dietro cui si nasconde l’incapacità di avere idee per investimenti in imprese nuove e redditizie.
L’Italia è lunga e ci sono imprese che vendono e producono utili anche in Sicilia e Sardegna. Me ne viene in mente una in Sicilia con cui ho avuto rapporti di lavoro, produttrice di pannelli fotovoltaici.
Chiudo.
L’Elba ha avuto fino al 1992 La cassa per mezzogiorno. Ne ha approfittato? No, neanche in presenza di una Menarini disposta a mettere una fabbrica con 500 addetti diretti, ad impatto ambientale certo molto inferiore rispetto al cemento sparso fra la Ginestra e il paese di Rio Nell'Elba per case dormitorio.
Respinta per ignoranza.
domanda tecnica chi mi può rispondere
Sig Luigi la nera/capitaneria di porto
Ma tutti i porti turistici : Portoferraio ,Portoazzurro, marciana,ecc
Sulla banchina vedendo tutte le barche attaccate vedi Portoferreio/Portoazzurro,marciana ecc tenendo le distanze fra barca e barca ci sarà pochi posti, che distanza fra barca e barca dovranno adottare dato che sento parlare di ristoranti e bar
Grazie
Fabio da San rocco
Certamente ci dovrà essere anche un sano ritorno all'agricoltura all'Elba, unitamente alla riduzione anche dell'esercito di dipendenti pubblici, comunali e non, la manodopera non mancherà di sicuro.
Viva la zappa e il vino.
Fa piacere sentire qualche osservazione assennata e costruttiva che non sia la solita la solita richiesta di protezione come fossimo una specie rara di gorilla da salvare.
Se si vuole fare qualcosa di buono, sfruttiamo l’occasione di questa crisi per cambiare, non facciamo l’errore di voler rafforzare le vecchie logiche di sostentamento a ‘strascico’ e balzelli, ma proviamo ad immaginare in futuro di lavoro onesto e duraturo. La furbizia e la scaltrezza a lungo non paga, il lavoro sano si.
Grazie a tutti e due
Luisa R.
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Il mare all’Elba è sempre stato sin dall’antichità parte integrante delle attività degli abitanti dell’isola. Fonti letterarie(Strabone) dicono che gli isolani andavano a pescare tonni quando l’Elba divenne romana e cambiò nome in Ilva:poi hanno continuato nel corso dei secoli successivi. Sul litorale davanti all’Elba, vicino ad Orbetello,c’era il Portus Cosanus (odierna Ansedonia)dove si praticava la pescicoltura: vedi foto con ricostruzione delle attività di pescicoltura del Portus Cosanus in epoca romana. Nel 1884 Emanuele Foresi scrive (“Storia antica e moderna dell’isola d’Elba”Portoferraio .Tipografia Elbana) che la popolazione dell’Elba che si dedica al mare, tra marittimi e pescatori, è pari a 3927 persone:capitani di lungo corso,capitani di cabotaggio,padroni,scrivani,marinari da pescare e traffico,marinari e mozzi,macchinisti di 2° categoria,pescatori all’esetro e in lato mare,calafati e maestri d’ascia,barcaruoli,pescatori di costa,piloti pratici. In tutta l’isola si contano 251 bastimenti da trasporto della capacità in tutto di tonnellate 15806(brigantini,golette,tartane,navicelli,bilancelle,cutter,barche da traffico). Nel 1923 Sandro Foresi scrive testualmente “Il prodotto della pesca ,fatta eccezione di quella del tonno,delle sardelle e delle acciughe,viene tutto assorbito dal consumo locale. Le tonnare dell’Enfola e del Bagno di Marciana,che oggi sono passate di proprietà della Ditta Robertson-Damiani,nell’epoca di pesca,in maggio-giugno,danno in genere risultati ottimi per la grande quantità di tonno pescato,che viene in parte posto direttamente a disposizione locale,in parte spedito in continente,in parte salato ed in piccola quantità racchiuso in scatolee conservato sott’olio .Quest’ultimo è riconosciuto in commercio come il miglior tonno per l’accurata lavorazione ,per l’olio impiegato e soprattutto per la scelta dei tonni più giovani e quindi di carne teneressima. La pesca della sardella e dell’acciuga ,che si svolge con maggiori risultati a Portolongone ed a Marciana Marina godono di ottima fama per il loro appetitoso profumo” ( in pagina 153 ‘L’Elba Illustrata.Guida dell’Elba’.Sandro Foresi.Portoferraio 1923) Sempre il Foresi si sofferma sulla pesca praticata a Portoferraio e su tutta l’Elba con un libro davvero interessante ed originale intitolato “Pesci,pesca e pescatori nel mare dell’Elba”(Tipografia popolare.Portoferraio 1939) dove nella prefazione scrive che “ le notizie che vi offro le ho sentite raccontare dai vecchi pescatori,le ho vissute e controllate…mi furono maestri gli Sghiandini che dei pesci sanno vita ,morte e miracoli..” Nel 1960 Alberto Mori da pagina 152 a pagina 173 nella sua opera “Studi geografici sull’isola d’Elba”si dedica a parlare in dettaglio della pesca sull’isola. Il Mori afferma che intorno al 1950 la flottiglia peschereccia dell’Elba era formata da 364 battelli a remi e a vela(stazzanti 607 tonnellate)38 motobarche (per 135 t.s.l.) e 4 motopescherecci (per 63 t.s.l.). Nel 1959 il numero delle barche a remi e a vela si è dimezzato dato che esse sono state usate sempre più come imbarcazioni da diporto,mentre è raddoppiato quelle delle motobarche, quintuplicato quello dei motopescherecci che però sono di piccole dimensioni. Diminuito fortemente è il numero dei pescatori che da 2350 quale era nel 1950 , è ridotto nel 1959 ad appena 537 individui di cui poi solo 413 esercitano la pesca come attività principale. A fronte di ciò il prodotto della pesca è però considerevolmente aumentato sia per quantità complessiva passata da 6152 quintali,di cui 3881 di pesce azzurro nel 1950, a 14126 quintali nel 1959 ,di cui 8546 di pesce azzurro ,sia per le singole qualità di pescato. Il prof Mori analizza poi la destinazione del pescato “…la destinazione dei prodotti della pesca elbana è varia ,essendo essi in quantità relativamente cospicua,possono venire in parte esportati. Si può dire che mediamente i 2/3 della massa globale sono consumati sul posto e un buon terzo è inviato ai mercati continentali più vicini.Piombino e Livorno.Ma la proporzione della parte esportata è varia per le diverse qualità di pescato:il pesce azzurro,di scarso valore,è in gran parte consumato sul posto,per lo più allo stato fresco,mentre del pesce vario,costituito di specie più pregiate ed anche dei crostacei,i 2/3 circa vengono esportati,per lo più da parte di incettatori e spedizionieri di Marciana Marina ove si raccoglie anche molto del prodotto di Marina di Campo e di Portoferraio stesso. L’esportazioneinterssa dunque i 2/3 del valore globale dei prodotti ittici per una somma che si aggira sui 200 milioni di lre,di cui però purtroppo solo una piccola parte va ai pescatori “ Pesce esportato pari ad un valore di duecento milioni di lire del 1960 equivale a duemilioni e centoquindici mila euro ( da tabella di conversione con coefficiente 20.6220). Il Mori afferma che l’ importante decremento di pescatori avvenuto alla fine degli anni cinquanta non è dovuto solo alla motorizzazione richiedente maggiore disponibilità finanziarie ma anche …”il fatto che più ha influito negli ultimi anni sull’industria della pesca è stato certamente l’affermarsi del turismo nazionale ed estero che vi fa capo su vasta scala e quindi lo sviluppo rapido ed ingente dell’industria del forestiero in tutti centri marittimi dell’isola.Le conseguenze hanno riguardato innanzitutto la riduzione del numero dei pescatori ,molti dei quali hanno potuto indirizzarsi ad altre attività più redditizie..” Gli ultimi anni cui Mori si riferisce, sono gli anni cinquanta del secolo passato quando molti pescatori divennero albergatori e altri ristoratori, attività che erano più redditizie della pesca. Si può imparare qualcosa dal nostro passato ? La mia risposta è positiva. Il mare che oggi è fonte di reddito esclusivamente con le attività connesse al turismo può esserlo ancora come nel passato con attività di allevamento e smercio del pesce,attività del tutto compatibili con l’ambiente e che non sono incompatibili al turismo. Oggi come nell’antichità queste attività si chiamano pescicoltura,l’itticoltura,acquacoltura e cioè la produzione di organismi acquatici(pesci,crostacei,molluschi) in ambienti confinati e controllati dall’uomo(vivai). Tali attività sono del tutto assenti all’Elba. Se la politica programmasse in tal senso, i vivai potrebbero dare una grossa mano alla economia dell’isola creando posti di lavoro per tutto l’anno. Ciò già accade poco lontano dall’Elba,ad Ansedonia.
Marcello Camici
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/avviso.JPG[/IMGSX]
Mercoledì 15 aprile, in un momento così complicato e allineandosi alle indicazioni previste dall’ultimo DPCM, il punto vendita Upim di Carpani, situato al piano superiore del supermercato Conad, aprirà al pubblico il solo reparto BLUKIDS - bambino/ bambina. Verranno seguite tutte le indicazioni e le norme sanitarie previste dalla presidenza del consiglio a tutela della salute di chi lavora e di chi si recherà in negozio. All’ingresso è prevista la consegna di guanti e mascherine mono uso, vi sarà il contenitore con il disinfettante per le mani, il percorso sarà obbligato e non sarà possibile accedere agli altri reparti. L’orario di apertura sarà il seguente: dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30. L’altro punto vendita Upim situato nel piazzale dell’Arcipelago Toscano davanti al Conad Superstore rimarrà ancora chiuso. “Crediamo che proprio in momenti come questi sia importante contare sugli altri”.
Upim
Cito:
“”Come si crea un comitato
Un gruppo di cittadini con obiettivi precisi e voglia di fare: tanto basta per incominciare senza formalità
Dare vita ad un Comitato di cittadini, ad un gruppo associato attivo, non è complesso. E’ un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione e si può esercitare anche in modo “spontaneo”, cioè semplicemente trovando un nome, fissando gli obiettivi e riunendosi periodicamente. Nel caso di aggregazione spontanea, l’associazione non avrà però una personalità giuridica autonoma, il che significa che non potrà -ad esempio- ricevere contributi da enti pubblici nell’occasione di un convegno organizzato. Comunque, piccoli contributi occasionali sono sempre possibili. Se lo si vuole, si può stilare uno statuto e registrarlo presso un notaio. In questo modo, il Comitato diverrà una "organizzazione senza scopo di lucro", avrà organi funzionali , potrà gestire fondi. Un comitato che ha personalità giuridica può essere proposto per il “riconoscimento” da parte degli Enti pubblici, a cominciare dal Comune, se si vuole dargli un ruolo più istituzionale, peraltro con pochi vantaggi concreti””