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Ivano pubblicato il 20 Aprile 2020 alle 11:32
Le richieste del comitato significano la resa degli Elbani alla possibilitร  di fare impresa che non sia quella turistica strettamente intesa. Sullโ€™Elba abbiamo le seguenti categorie socio economiche: - lavoratori per cui la pagnotta sembra possa essere guadagnata solo con tre mesi di lavoro stagionale nel settore turistico, il reddito di cittadinanza, qualche lavoro saltuario. - altri, addetti allโ€™edilizia, dai manovali ai muratori, elettricisti, idraulici, โ€ฆ ma sempre collegati al turismo - una classe di tecnici dellโ€™edilizia che per sopravvivere devono progettare e cementificare - impiegati nei servizi pubblici โ€ฆ a stipendio fisso. Una casta, โ€ฆ immutabile, importante che si รจ sviluppata ed รจ radicata da decenni, funzionale anchโ€™essa alla gestione del turismo, ma non certo allo sviluppo - lavoratori nella GDO ed altri nei servizi generali, assicurativi, bancari, etc. - piccoli e grandi proprietari alberghieri e della ristorazione; il cuore del turismo โ€ฆ e a detta del MEF dellโ€™elusione e della evasione. - Infine una classe politica nata e sviluppatasi allโ€™interno di questo contesto sociale, inevitabilmente. Una classe politica che deve rispondere a questi interessi che molto spesso coincidono con i loro personali; se non in senso stretto, almeno lo sono certo di categoria, con provvedimenti che se non sono utili nellโ€™immediato lo potranno essere nei successivi 5 anni. E poi possono garantire rielezioni e continuation politica, intesa come corporazione o familiare. Manca una classe imprenditoriale in senso lato. Ecco per quale motivo il comitato puรฒ suggerire e richiedere interventi a pioggia, la via del denaro piรน facile. Con questo non lo accuso certo di interessi personali in senso stretto, ma piuttosto di miopia e ripiegamento conservatore su un unico settore che cosรฌ comโ€™รจ da lavoro solo per i classici tre mesi. Interventi a pioggia che possano favorire โ€ฆ che cosa? Non certo uno sviluppo diverso, ma solo utili maggiori a quella classe sociale che giร  ora รจ economicamente predominante sullโ€™Elba. A costi inferiori di acquisto delle merci, non รจ assolutamente vero che lโ€™imprenditore debba far corrispondere un prezzo di vendita inferiore. Ha solo un margine di competitivitร  in piรน che puรฒ giocarsi in periodi di magra, ma il prezzo รจ funzione della domanda e dellโ€™offerta. E quando cโ€™รจ il tutto esaurito il prezzo ed il margine di guadagno crescono, anche se lโ€™IVA รจ al 4% Fino ad ora anche per lโ€™Elba ci sono state e ci sono giร  facilitazioni per finanziamenti di varia natura. Alcuni ad interesse minimo, altri con quote in cono capitale. Altre iniziative ci sono di collaborazione a livello comunitario. Purtroppo molte di queste spesso finiscono per finanziare il sistema, piรน che per creare nuove ipotesi di impresa. Ecco, questo รจ il punto. Perchรฉ? Perchรฉ come dice Caruggine su Camminando, o Camici, altri ancora, perchรฉ non si possono avere altre imprese, anche in presenza di opportunitร  economiche? Eโ€™ solo una questione di costo dei trasporti? A mio giudizio questa รจ una bufala, dietro cui si nasconde lโ€™incapacitร  di avere idee per investimenti in imprese nuove e redditizie. Lโ€™Italia รจ lunga e ci sono imprese che vendono e producono utili anche in Sicilia e Sardegna. Me ne viene in mente una in Sicilia con cui ho avuto rapporti di lavoro, produttrice di pannelli fotovoltaici. Chiudo. Lโ€™Elba ha avuto fino al 1992 La cassa per mezzogiorno. Ne ha approfittato? No, neanche in presenza di una Menarini disposta a mettere una fabbrica con 500 addetti diretti, ad impatto ambientale certo molto inferiore rispetto al cemento sparso fra la Ginestra e il paese di Rio Nell'Elba per case dormitorio. Respinta per ignoranza.
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