Interessante la proposta del sindaco di portoazzurro...spiagge attrezzate gratuitamente...magari fate mense per i turisti a 1€ e alloggi in case comunale a 20€ a settimana...mentre chi vive, lavora e da lavoro con le stagioni e rimpingua le casse comunali pagando concessioni suoli pubblici affitti tariffe ecc...rimane alla porta a vedere il turismo di altissimo livello che si circondera' portoazzurro.....ovviamente verranno tolti anche i parcheggi a pagamento.....dubito....
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Sarò molto breve: bravo Stefano Stefanini nel tuo articolo su Elbareport.
Mi auguro che i sindaci elbani agiscano in modo oculato e attento all interesse di tutti e non cedano alle lusinghe di pochi contro il benessere di tutti, supportando le attività in questo periodo difficile, ma non generando cambiamenti duraturi anche per il futuro .
Bravo Papi.
Comincio a pensare che agli elbani la stagione turistica non interessi più. C'è un mucchio di gente in giro, fuori dalla posta stanno tutti attaccati, magari vanno sul marciapiede con la mascherina (spesso sporchissima) ma poi entrano nei negozi e negli uffici e come prima cosa se la tolgono. Magari per avere la bocca libera per lamentarsi che non possono aprire le loro attività. Intanto Zini cerca di dire che i tamponi sono positivi si, ma solo un pochino... Cari elbani, se vi comportate così vole dì che della stagione non ve ne frega niente. E i controlli? Scomparsi per strada e mai fatti nei locali privati aperti al pubblico. Auguri !
Ai Signori
Leo Lupi Assessore al Decoro e al Verde,
Ilio Pisani assessore all'Ambiente , al Paesaggio e ai Rifiuti
e.p.c. Ai consiglieri di Opposizione
Di Turzi Paolo, Meloni Simone, La Nera Luigi
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/erba.JPG[/IMGSX] Egregi signori, nei giorni scorsi ho inviato un messaggio al Sindaco per informarlo dello stato in cui versa lo spazio verde in viale Elba, davanti alla Prefettura.
Capisco che in questo momento di emergenza per il Coronavirus, alcune considerazione appaiano eccessive e che il Sindaco sia molto indaffarato, ma avrebbe potuto almeno dirmi “ricevuto o.k. grazie” ,invece niente.
Allora scrivo a Voi tutti, potenzialmente interessati al fatto.
Mi sono semplicemente limitato a informare che in questo periodo molti miei concittadini, io compreso, portano i loro cani, in quello spazio verde appena descritto sopra, per i loro bisogni.
Nella maggior parte dei casi, gli escrementi prodotti venivano raccolti e gettati in un apposito contenitore che personale ESA vuota regolarmente, ma ora dopo mesi di incuria, diventa impossibile individuare e raccogliere a causa dell'erba alta e si è creata così nell'area una situazione igienica imbarazzante.
In più l'erba così alta può essere un ottimo ricettacolo per le zecche ed i cani ai quali queste si attaccano possono portarle nelle case con potenziali pericolose conseguenze sanitarie per coloro che convivono con il cane specialmente per i bambini che sono alla loro altezza.
Nei giorni seguenti al mio messaggio al Sindaco, che risale al 29 aprile, gli spazi erbosi davanti al parcheggio COOP lato via Zambelli e Tesei, sono stati rasati e così è stato fatto ai giardini delle Ghiaie, perchè non lì ?
Per favore, fate in modo che chi dimostra senso civico raccogliendo gli escrementi del proprio cane non sia costretto ad abbandonare tale buona pratica. Ci vuole veramente poco.
Riccardo Nurra
[COLOR=darkblue][SIZE=4] BANDO "PACCHETTO SCUOLA" [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/comunecap.JPG[/IMGSX] L’Amministrazione comunale rende noto che con Determinazione n. 370 del 05/05/2020 è stato pubblicato il bando per l’erogazione del “pacchetto scuola” per l’A/S 2020/2021.
Il bando riguarda l’erogazione di un contributo forfettario per le spese sostenute dalla famiglie per la frequenza scolastica dei figli nelle scuole secondarie di primo o secondo grado.
Il limite ISEE per accesso al beneficio è di Euro 15.748,78. Il termine per la presentazione delle domande, una per ciascun figlio, è il 30/5/2020 ore 13.00.
Le istanze devono pervenire via mail a: protocollo@comune.capoliveri.li.it
L’ufficio istruzione è a completa disposizione per ogni chiarimento.
Dott.ssa Martina Franceschini 0565/967646-967611
m.franceschini@comune.capoliveri.li.it
A titolo informativo, ritenendo di chiarire dei dubbi emersi da molti cittadini, indichiamo la differenza tra ISEE, ISE e DSU:
ISE e ISEE sembrano documenti simili se non per il fatto che l’ISE è un parametro che determina la situazione economica del nucleo familiare. Questo parametro scaturisce dalla somma dei redditi e del 20% del patrimonio mobiliare ed immobiliare di tutto il nucleo familiare. L’ISEE scaturisce invece dal rapporto tra l’ISE e il numero dei componenti del nucleo familiare in base ad una scala di equivalenza stabilita dalla legge.
La Dichiarazione Sostitutiva Unica ( DSU) è un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare con la quale si ottiene l'indicatore ISEE per la richiesta di prestazioni sociali agevolate e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo.
La DSU può essere presentata a un Centro di Assistenza Fiscale oppure online all’INPS attraverso il servizio dedicato.
I dati contenuti nella DSU sono in parte auto dichiarati (come i dati anagrafici e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione) e in parte acquisiti dall’Agenzia delle Entrate (reddito complessivo ai fini IRPEF) e da INPS (trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’INPS per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF).
Per le informazioni auto dichiarate, il soggetto che compila la DSU si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato.
L’ISEE viene utilizzato dagli Enti Locali per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/larossa.JPG[/IMGSX]
Riferimento spiagge
Guardano gli sms noto il messaggio Porto azzurro il comune non allarga punte concessioni e offre ai residenti e turisti (ombrellone,sdraio,lettino )GRATIS ai turisti e residenti con personale per tenere a distanza le persone e igienizzare tutti i giorni le attrezzature . Egregio la nera Luigi lei che è di minoranza e di mare ci capisce come mai in consiglio non lo propone anche lei Se arriva a questo obbiettivo le prossime elezioni gli darò il voto
Marinaio Dino mare mosso
Mi complimento col sindaco di Portoazzurro per la decisione di utilizzare le spiagge del territorio nella manierta piu utile .
Capisco che abbiate ancora ricorsi in corso e siete stati consigliati di non andare ai consigli ma non scordatevi che il 49,8% della cittadinanza Capoliveri a votato per voi e adesso in questo momento veramente difficile dovete rispettare e riconoscere tutti quei voti.
Visto il grande silenzio che viene dall'attuale sindaco, sarebbe veramente opportuno che facciate la minoranza come si deve, proposte, idee, consigli, sputtanamenti, qualsiasi cosa ma non statevene nascosti.
Montagna, cardelli, luperini dove siete? Fatevi sentire proponete qualcosa, dove sono tutte le vostre idee per il turismo e per i lavoratori stagionali? o forse i vostri interessi erano solamente personali?
x elba ha perfettamente ragione, ma chi si muove con la febbre dovrebbe essere processato x direttissima senza nessun problema e poi eventualmente curato, la mia obiezione è anche riferita al fatto che far transitare e verificare migliaia di turisti al porto di piombino ci vorrebbe un'organizzazione che non vedo. tutto dovrebbe partire dalle prenotazioni on line stabilendo orari di arrivo nei piazzali ovviamente contingentati in base alle vetture e alle persone da imbarcare, fare almeno 3 percorsi uno per i residenti (veri), uno per i turisti, uno per i camion commerciali. che ne pensa, si può fare ? quanto tempo occorre per programmare?
Ei 1 fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore 2
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra 3al nunzio sta,
muta pensando all’ultima
ora dell’uom fatale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua cruenta polvere 4
a calpestar verrà.
ELBANI rendiamo omaggio alla memoria del Grande Napoleone che tanto e bene ha dato all'Elba nel suo esilio
Visto che il Sindaco Zini ha dato notizia di un incontro con i commercianti che avevano previstodi organizzare una manifestazione di fronte al comune di Portoferraio, sorge in tutti l’idea di proporre qualche soluzione ragionata. Ci provo.
E’ evidente che per consentire la sopravvivenza delle imprese commerciali e di ristorazione occorre partire da dati di fatto: che la maggioranza delle imprese esercitano su immobili che non sono in proprietà e pagano affitti rilevanti; che le misure di distanziamento rendono insufficienti radicalmente gli spazi a servizio delle attività di ristorazione. sia interni che esterni, quest’ultimi in genere concessi come suolo pubblico dai comuni.
Per trovare una soluzione soddisfacente è chiaro che occorre coinvolgere la proprietà immobiliare e le amministrazioni comunali, oltre che l’imprese. Coinvolgerle con la sottoscrizione di un protocollo vincolante in cui tutti mettono qualcosa.
I comuni agiscano manovrando la leva dei tributi, i proprietari sospendendo in parte il contratto di affitto per quanto relativo all’importo dei canoni, i commercianti garantendo l’occupazione e l’apertura delle attività per un determinato periodo di tempo ovvero almeno fino al 30 ottobre con riapertura dal 15 dicembre al 10 gennaio.
Ma il punto è innanzitutto economico. Si può ridurre al minimo consentito l’IMU, ma non si deve ridurre l’IMU ai proprietari se non addivengono ad un accordo tale per cui riducono almeno per il 2020 il canone di affitto al massimo a tre quattro volte l’importo dell’IMU per non favorire la rendita immobiliare una volta detta parassitaria. Si può rapportare la TARI al reale periodo di apertura dell’attività e di produzione del rifiuto. Si può concedere/raddoppiare il suolo pubblico lasciando inalterata la tassazione dell’anno precedente.
In questo modo si può tentare di tenere in piedi tutti. Si chiama solidarietà nella comunità. Sarebbe bello si realizzasse.
Da notizie di stampa invece si rileverebbe che l'amministrazione comunale ha incontrato un gruppo di rappresentanti delle attività commerciali che lamentano, come prevedibile, delle problematiche legate alla lunga sospensione del lavoro, che le loro lecite richieste sono un allegerimento delle tasse comunali ed un intervento da parte del Comune affinchè si riesca a trovare un accordo con i proprietari dei fondi per rivedere, almeno per un periodo, i costi degli affitti o pattuire una dilazione dei pagamenti. Mentre il Comune di Portoferraio sta continuando a lavorare per elaborare bandi ed avvisi pubblici per sostenere imprese, attività commerciali e famiglie, tra questi sgravi fiscali, sospensione delle tassazioni comunali e aiuti per gli affitti, che, al momento, precisa il Sindaco, la cosa più complessa è reperire le risorse in attesa di un ulteriore sostegno da parte dello stato.
Sparisce la solidarietà sembra rimangono le banalità di pensiero e d’azione.
[COLOR=green][SIZE=4] FICO E FICHETI DELL’ISOLA D’ELBA “… [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/fichi.JPG[/IMGSX] Fra gli alberi da frutto ve ne sono alcuni,che hanno fra noi un importanza maggiore di quella che abbiano gli olivi e i gelsi.Viene prima il fico.del quale si vedono piante presso tutte le case e che abbonda nei campi e perfino nelle stesse vigne.Non vi sono però ficheti. Le varietà più comuni portano i nomi di brogiotti neri e bianchi ,di verdecci,pisani,datterie dotati(guttati,colla goccia).del loro frutto se ne secca una quantità piccola:anzi se ne potrebbe fare una utile esportazione quando venissero essiccati in modo conveniente,le qualità essendo eccellenti.Infatti,solo che si calcoli su 4 chilogrammi di fichi secchi a pianta,poco o poco meno potrebbero essere ,tenendo conto di quelli che si consumano freschi e che si computano 20 mila le piante ,si arriva ad un totale di 80.000 chilogrammi che apprezzati purchè preparati con cura ,L. 0.45 al chilogrammo,rappresentano un valore di L.36000,che non è certamente da trascurarsi in un territorio limitato quale è il nostro dell’isola. Sarebbe dunque ottimo consiglio che questa pianta ,la quale gode qui di favorevoli condizioni,che adattandosi alla forte siccità dell’Elba così mirabilmente vi fruttifica ,venisse coltivata più estesamente e si destinasse a sostituire le piante che poco o nulla rendono ,ed a vestire i campi che sono in una squallida e dannosa nudità. Io stimo che se ne avrebbe largo interesse; basterebbe che l’essiccamento venisse fatto in modo che il frutto secco conservasse quella pastosità e quella bella apparenza che gli è necessaria, e non secondo si fa dai nostri contadini,senza attenzione,lasciandoli al sole ed all’ombra indifferentemente ,dopo averli raccolti fuor di tempo e qualche volta mettendoli ad avvampare in forno.Tutto il prodotto ,quale oggi si ottiene è consumato sul luogo ,servendo di companatico nell’inverno…” Parlando delle piante di fico presenti all’Elba ,con queste parole, testualmente, si esprime l’ing Giulio Pullè nel 1879 (“Monografia agraria del circondario dell’isola dell’Elba-con cenno storico-“ Portoferraio 1879.Tipografia elbana,Stab°.Lit° e Fot Marzocchini Livorno) Quanto il Pullè scrive sul fico centoquaranta anni orsono è ancora oggi vero e cioè che “ si vedono piante presso tutte le case e che abbonda nei campi e perfino nelle stesse vigne.Non vi sono però ficheti”. Aggiungo che oggi ancora si vedono ovunque piante di fico passeggiando non solo nella campagna ma anche nel bosco nei tanti terreni abbandonati: si vedono anche passando velocemente lungo la strada in auto. Nel periodo in cui producono fichi le piante sono circondate da fichi caduti a terra e non raccolti. Un patrimonio che si disperde. Nel 1879 ,il Pullè,pur lamentando che il fico non fosse coltivato più estesamente, scrive che i fichi venivano raccolti e seccati per un totale di 800 quintali, con valore economico all’epoca calcolato pari a lire toscane 36000 che convertite(fattore di conversione 6.422) in lire italiane e poi trasformate in euro equivalgono oggi a circa centoventimila euro. Liberale Garbaglia fa sapere che i fichi dell’Elba sono squisiti quando colti e mangiati freschi “…io ho veduto e mangiato di splendide pere e pesche,di saporitissime mandorle,di gustosissime susine,albicocche e ciliegie,di dolcissimi fichi,ma si tratta sempre di produzioni limitate,che potrebbero accrescersi non soltanto per il cosnumo locale,ma eziandio per la esportazione.I fichi dottati dell’Elba ,per esempio,non sono mica inferiori a quelli della Calabria !...” (in pg 135 di “Elba illustrata.Guida dell’Elba”Sandro Foresi editore.Portoferraio 1923) Più recentemente la scuola superiore di S. Anna di Pisa ha fatto sapere (https://www.gonews.it/2018/01/09/agrobiodiversita-santanna-individua-specie-frutti-antichi-allisoladelba/ ) che il fico è una specie di sei specie antiche di frutti dell’Elba: ringrazio , ma non ce ne era poi tanto bisogno che lo dicessero. I miei nonni, quando ero bambino, mi portavano a “Campolungo” a Val Carene, un appezzamento di terreno dove erano e sono ancora presenti piante di fico.Nonna Maria, mentre coglievo un bel fico”buzzone” di colore verde o uno più piccolo “nero” e li mangiavo, mi raccontava come la sua mamma Concetta,mia bisnonna, aveva a lei insegnato a fare stupende marmellate di fico. Ricordo che dopo averli raccolti si mettevano al sole a seccare sopra una stuoia di canne colte lungo il fosso. Con i fichi secchi si preparano meravigliose “ schiacce coi fichi” e il” pinzino” un pane fatto a mano. Ricordo che da bambino, per la festa dell’ascensione quaranta giorni dopo la Pasqua,si saliva a piedi in cima a S.Lucia dove alcune donne tutte vestite in nero e con una pezzola nera in capo (era il modo di vestire della donna che aveva raggiunto una certa età o che era diventata vedova) in panieri ricoperti con foglie di fico vendevano ricotta e formaggio. Ho scoperto poi che il fico ha proprietà medicinali (antinfiammatorie,lassative,bachechiche ecc) e che molti luoghi dell’Elba portano nomi legati al frutto.(Cala del fico,Monte fico,Poggio alla fica,Valle dei fichi ecc) Se queste parole dell’ing Pullè “sarebbe dunque ottimo consiglio che questa pianta ,la quale gode qui di favorevoli condizioni,che adattandosi alla forte siccità dell’Elba così mirabilmente vi fruttifica ,venisse coltivata più estesamente e si destinasse a sostituire le piante che poco o nulla rendono ,ed a vestire i campi che sono in una squallida e dannosa nudità.Io stimo che se ne avrebbe largo interesse…” o quelle di Garbaglia trovassero concreta realizzazione sull’isola, fichi e ficheti potrebbero divenire risorsa economica e creare posti di lavoro per tutto l’anno.
Marcello Camici
Risposta a Spiagge
Come hai già detto conosco le problematiche del settore Sarà mia cura sollecitare al sindaco Zini le autorizzazioni necessarie .
Leggo con condivisione totale la denuncia e la narrazione storica di LEGAMBIENTE sul problema ungulati e fauna selvatica introdotta all’Isola d’Elba, come una “sciagurata calamità,” importata negli anni 60/70 dai cacciatori, con appoggio della Regione Toscana nel “ definire area vocata” l’isola d’Elba.
Dietro tutte queste diatribe, restano sul campo le centinaia di cittadini che si vedono devastare il proprio territorio, con danni irreparabili a colture ,giardini e manufatti come muri a secco.
Sempre Legambiente denuncia come ,”anche i Comuni, non possono non sapere del bracconaggio praticato, sabotaggi e danneggiamenti alle gabbie del Parco, i punti sparo dei selecontrollori disturbati, trappole date dalla Provincia di Livorno ai cacciatori, si sono trasformate in pollai e canili, senza mai catturare un cinghiale.”
Cito sempre Legambiente:
“La legge regionale sugli ungulati, che affida a chi ha creato il problema, i cacciatori, il compito di risolverlo, si è rilevata un clamoroso fallimento, e all’Elba le battute straordinarie permesse al di fuori della stagione venatoria si sono rilevate un fallimento ancor più grande.”
Nella denuncia di LEGAMBIENTE , viene inoltre affrontato un forte rischio pandemia, con possibilità di uno scoppio di zoonosi. Il riferimento del salto di specie fra maiali (e i cinghiali non son altro che maiali selvatici) e l’uomo è già avvenuta nel 2009 con l’influenza suina, causata da un virus simile al COVID-19 , che ha causato più di 18.500 vittime accertate.
Di questo rischio sanitario, è molto preoccupata la virologa Roberta Capua, che l’ha evidenziato in un suo intervento nella trasmissione “ DI MARTEDI” su LA7.
I SINDACI dovrebbero sapere che essendo i garanti della salute pubblica, vista la devastazione e la massiccia presenza di esemplari non autoctoni sull’Isola d’Elba, sono CHIAMATI in toto a farsi carico del problema, con FATTI CONCRETI, per evitare di esser chiamati in causa, in un futuro, come responsabili della salute pubblica non tutelata.
BASTA CON BATTUTE DI CACCIA ,GABBIE,PUNTI SPARO ect…..SERVE ED E’ INDISPENSABILE UN’ERADICAZIONE COMPLETA DI CINGHIALI E MUFLONI
Un cittadino danneggiato
Con le nuove ordinanze mi sembra che in spiaggia si possa fare un po' di tutto tranne prendere il sole e....LAVORARE!!!
Forse sono ottimista ma nel caso ci fosse la possibita' di aprire gli stabilimenti balneari per almeno metà giugno,avremmo bisogno di cominciare a fare la manutenzione....
Sig. LA NERA...lei che conosce il settore e che sa cosa vuol dire preparare un'attivita' sul mare...nautica...può dare voce alle nostre aziende?
Senza entrare in polemica: oggi a Roma grazie alla misurazione della temperatura sono stare trovate 5 persone potenzialmente contagiate scese da uno dei Frecciarossa in arrivo da Milano. Non è meglio prevenire ?
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/blabla.JPG[/IMGSX] Caro Bertucci,
all'inizio della fase 2 tutti i politici si svegliano dal letargo di anni (non solo quelli di Forza Italia) e cominciano ad imbottirci di io farò, stiamo chiedendo, vedremo il da farsi, noi sempre in prima linea....sembrate il Governo e i direttori dell'USL.
Ma perchè il Mugnai o la Tenerini non vengono anche all'Elba ad ascoltare gli imprenditori turistici, baristi e della ristorazione?
A noi tutti ci promettono da distante e nessuno viene a sentire le nostre difficoltà perchè tu sai che sono diverse da quelle che conoscono gli amici del tuo Partito che abitano dove hanno tutto. Siamo alla frutta anzi no più in giù.
Sei stato un politico locale e lo sai come funziona, annunci, dirette facebook post e foto sui giornali ma mai che si confrontano forse per paura o forse non sanno cosa dire guardandoti in faccia.
Via Bertucci, meno parole scritte e più parlate, venite a confrontarvi perchè fra un mese saremo nella cacca quella vera. La Regione fa la sborona con le mascherine prova andare nelle farmacie a vedere se ci sono. Oggi ne ho girate 3 nulla.
Dilaga il problema dei cinghiali, legambiente ha detto le cose come stanno... ERADICAZIONE TOTALE, mentre Sindaci di tutti gli schieramenti passati e presente a turno salgono sulla passarella mediatica chiedendo interventi di controllo a destra e manca.
E MAI e POI mai, il problema è stato risolto, per interessi di qualche categoria.
Spett.le
Parco Nazionale Arcipelago Toscano
c.a. Presidente G. Sammuri
Regione Toscana
Direz. Agricoltura e Sviluppo Rurale
Settore Attività Faunistico Venatoria
[COLOR=darkblue][SIZE=4] EMERGENZA CINGHIALI NEL COMUNE DI CAMPO NELL’ELBA – RICHIESTA INTERVENTI DI CONTROLLO URGENTE [/SIZE] [/COLOR]
Con la presente si richiede alle SS.LL., piuttosto che interventi conseguenti a richiesta del singolo soggetto, la programmazione di regolari abbattimenti nel territorio campese e un “calendario” degli stessi affinché possiamo darne notizia e restituire fiducia ai cittadini.
La situazione, che era già drammatica prima del comprensibile fermo degli abbattimenti a causa dell'emergenza COVID, oggi appare oggettivamente insostenibile.
Oltre a rappresentare un pericolo costante sulle nostre strade, oggi quotidianamente gli ungulati si addentrano nelle proprietà private all'interno dei centri abitati.
Nei paesi di San Piero, Sant’Ilario, Cavoli, Seccheto e Fetovaia ed anche nelle colline antistanti la piana di Marina di Campo, in territori ricompresi sia nel perimetro del Parco che fuori dai suoi confini, devastando regolarmente orti e giardini.
Si è rilevato come i danni stiano incominciando a interessare anche le infrastrutture; profondi scavi in corrispondenza dei piantoni dei guard rail, e dei pali di indicazione stradale e delle aree verdi antistanti e negli ultimi giorni degli spazi verdi del parcheggio pubblico di Piazza Pertici a San Piero.
Questa Amministrazione, non disponendo di un numero di operai tale da poter ripetere ogni giorno la pulizia delle strade dai materiali franati, né la riapertura di sentieri o la ricostruzione dei tradizionali muretti a secco, in questa particolare situazione ha deciso di risistemare i vari danneggiamenti su strade e sulle aree pubbliche. Questo Comune, la cui economia si basa sulle risorse ambientali e il pregio paesaggistico, non può permettersi di restare indifferente rispetto alla distruzione del proprio territorio, che rappresenta il proprio capitale. I proprietari dei terreni sostengono continue spese per rendere inaccessibili le proprietà così da non vanificare il loro lavoro. Tuttavia gli animali scavano, creando punti di debolezza nelle recinzioni ed entrano comunque nelle proprietà.
La maggioranza di essi decidono di abbandonare i terreni, perché non esiste risarcimento per la frustrazione e comunque non tutti hanno la voglia o gli strumenti intellettuali per compilare richieste di risarcimento o di abbattimento.
Siamo ben consapevoli che il problema non è di facile né di immediata soluzione, e soprattutto crediamo che l'efficacia di ogni azione che verrà intrapresa per il bene di questo territorio dipenderà dalla sinergia che codesti due spett.li Enti sapranno realizzare, quindi da un piano di interventi complementari.
Scrivervi questa nota è stato d'obbligo, essendo il Comune la più diretta espressione delle comunità locali. Riceviamo continue richieste di intervento dai cittadini esasperati; in un momento storico in cui la nostra popolazione ha reagito all'obbligo di distanziamento sociale riavvicinandosi alla terra, pulendo terreni incolti e rimettendoli a frutto, anche per tamponare in qualche maniera l'emergenza economica che sta insorgendo in un territorio la cui unica fonte di reddito per molte famiglie era ed è il turismo, dobbiamo ascoltare e prenderci a cuore più che in passato tali richieste.
Peraltro, operando costantemente in prossimità della cittadinanza siamo in grado di “sentire il polso”, gli umori, della popolazione, e il rischio è che oggi le comunità, che valutano il lavoro di noi tutti inefficacie, cerchino di “farsi giustizia” da sole secondo modalità che potrebbero essere pericolose, oltre che illegittime, ma comprensibili.
Fiducioso di un favorevole accoglimento della presente, saluto cordialmente.
IL SINDACO
Davide Montauti