Buongiorno,
vi metto a parte di un progetto, a cui lavoro da tempo e che ho ripreso passata l'emergenza coronavirus, studiato per l'Elba e che propongo ai miei concittadini elbani. E' il mio Manifesto di quello che penso sarà utile per l'isola dal punto di vista istituzionale e per la realizzazione del quale mi batterò nei prossimi anni.
Diciamo che questo progetto è frutto della mia esperienza politica fatta di tanti anni di lavoro.
[COLOR=darkred][SIZE=3] ELBA ISOLA AUTONOMA
MANIFESTO PROGRAMMATICO 2020 – 2025. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_24/barbetti.JPG[/IMGSX] I prossimi 5 anni devono costituire l’occasione per un cambiamento che punti decisamente ad un autonomo assetto istituzionale della nostra Isola al fine di favorire e migliorare le politiche della sicurezza personale, della salute, dell’istruzione e della formazione, del benessere economico, del lavoro e della conciliazione dei tempi di vita, delle relazioni sociali, del benessere soggettivo e della qualità di tutti i servizi.
Allo stesso tempo non bisogna però tralasciare di mettere a valore non solo le nostre eccellenze ma anche i nostri caratteri peculiari come la salvaguardia del nostro patrimonio culturale, di quello storico, paesaggistico e ambientale.
E’ per questo che io propongo che si debba porre al centro dell’azione amministrativa tutti quei cambiamenti volti al miglioramento della qualità della vita degli elbani, attivando le necessarie azioni strategiche con mirati interventi nei settori essenziali. Ripartiamo da qui, da questa visione strategica per un Nuovo Rinascimento dell’Elba.
C’è nell’aria un evidente bisogno di una svolta e io propongo 5 AZIONI PER CAMBIARE.
1) Qualità della Vita
La nuova Governance Regionale e Statale, a cui io penso, dovrà ispirarsi ad una visione strategica che abbia al centro il miglioramento della qualità della vita dei singoli abitanti e dell’intera comunità elbana, con il conseguente miglioramento di tutti quegli indicatori riconosciuti utili a definirla e che la avvicinano sempre più al raggiungimento della “felicità” e sempre meno al solo Prodotto Interno Lordo (PIL), oltretutto in caduta libera in questo drammatico periodo.
Nel 1968 Robert Kennedy, in quello che venne definito il “discorso sul PIL”, affermò che “non troveremo mai un fine, né per la nazione né per la nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico. Il PIL non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la nostra devozione al nostro Paese. Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il Pil misura tutto eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta”.
Nuovi studi e nuove politiche hanno razionalmente dimostrato la validità di questa “visione strategica” e oggi come indicatori vengono considerate 12 dimensioni:
l’ambiente, la salute, il benessere economico, l’istruzione e la formazione, il lavoro e la conciliazione dei tempi di vita, le relazioni sociali, la sicurezza personale, il benessere soggettivo, il paesaggio e il patrimonio culturale, la ricerca e l’innovazione, la qualità dei servizi, la politica e le istituzioni.
L’insieme di queste considerazioni e la storia dell’Isola d’Elba devono portare il Governo regionale e nazionale a difendere e valorizzare le caratteristiche proprie del territorio e della comunità elbana che insieme alle nostre bellezze naturali e culturali rappresentano motivi indubbi di attrazione per un turismo sempre più qualificato.
Ritengo quindi che al centro della nostra azione politica ci debba essere quella che io chiamo la “Visione Strategica” e che io individuo nella Qualità della Vita e nel miglioramento di tutti quegli indicatori che la avvicinano sempre più al raggiungimento della felicità e sempre meno al PIL.
2) Legge quadro per lo sviluppo delle isole minori
Propongo una legge che preveda misure per la crescita sociale ed economica delle isole mi¬nori in conside¬razione del valore unico che esse rappresen¬tano sotto il profilo naturalistico e ambien¬tale, delle tradizioni e delle particolari cul¬ture che vi sono conservate così come enunciato anche negli articoli 174 e seguenti del Trat¬tato sul funzionamento dell’Unione europea che, nel riconoscimento dei gravi e perma¬nenti svantaggi naturali delle zone insu¬lari, prevedono la particolare tutela di tali aree, attraverso provvedimenti e nor¬mative anche in deroga, per superare gli specifici divari geografici, infrastrutturali, amministrativi e dei servizi rispetto alle aree del continente.
Lo Stato, le Regioni e i Comuni dovranno adottare gli interventi necessari per la valorizzazione, lo sviluppo socio-economico, la tutela e la messa in sicurezza del territorio delle isole minori e, nell’ambito delle rispettive competenze, dovranno attivare le procedure per l’istituzione di una Zona Franca Urbana o Zona Franca Insulare, comunque denominata, nel territorio di ogni isola minore.
Lo Stato, le Regioni e i Comuni dovranno perseguire, tra gli altri, i seguenti obiettivi:
a) favorire una buona qualità della vita con particolare attenzione ai servizi essenziali costituzionalmente garantiti, alla tutela della salute e ai servizi sociali, anche mediante l’attivazione in deroga di presidi sanitari speciali, al diritto allo studio e alla formazione professionale, attivando servizi e strutture scolastiche idonei a favorire l’inclusione sociale;
b) favorire la realizzazione di servizi di telecomunicazioni su banda ultra larga, per
la telemedicina, il telelavoro, la teleformazione e l’offerta formativa scolastica;
c) favorire la mobilità sostenibile, anche tramite l’incentivazione all’uso di veicoli a basso impatto ambientale e interventi per l’estensione della rete di piste ciclabili;
d) migliorare ed implementare i servizi di linee aeree e di navigazione al fine di garantire la continuità territoriale e di favorire il turismo;
e) promuovere e riqualificare l’offerta turistica;
f) incrementare la produzione di fonti energetiche rinnovabili;
g) promuovere interventi per l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare
pubblico e privato;
h) ridurre la produzione e favorire la gestione dei rifiuti attraverso forme innovative di smaltimento, recupero e riciclo;
i) garantire il fabbisogno idrico;
k) valorizzare i beni culturali, demaniali e ambientali;
l) favorire il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente limitando la costruzione di nuove strutture e favorendo gli ampliamenti degli immobili esistenti;
m) promuovere e incentivare le attività tipiche e la competitività delle micro, piccole e medie imprese, favorendo i settori dell’artigianato, dei prodotti agricoli e della pesca;
n) realizzare campi di ormeggio (compatibili con l’ecosistema marino);
o) salvaguardare la flora e la fauna;
p) garantire interventi per la realizzazione o l’adeguamento degli impianti di depurazione delle acque reflue urbane e del sistema fognario.
Fondi per lo sviluppo delle isole minori
Per le finalità della legge, dovrà essere istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, il Fondo per gli investimenti nelle isole minori, con una dotazione di almeno 20 mi¬lioni di euro per ciascun anno. Il Fondo è destinato al finanziamento, in conto capi¬tale degli interventi previsti dal documento unico di programmazione isole minori (DUPIM).
3) Isola d’Elba Zona Franca Urbana (Insulare)
Le Zone Franche Urbane (ZFU) sono ambiti territoriali, di dimensione prestabilita, dove si concentrano programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese.
Nate con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri e aree caratterizzate da disagio sociale, economico ed occupazionale, le ZFU intervengono anche per favorire la ripresa e lo sviluppo di territori colpiti da calamità naturali.
Oggi, come mai, è necessario che il nuovo Governo regionale favorisca l’istituzione di una Zona Franca Urbana che comprenda l’intero territorio dell’Isola d’Elba, ai sensi dell’articolo 1, comma 340 e seguenti, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e ss.mm.ii. (legge finanziaria 2007) e oggetto di successivo intervento ai sensi dell’articolo 1, comma 561 e seguenti, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). Le Zone franche urbane trovano la loro definizione particolareggiata all’interno del decreto interministeriale 10 aprile 2013, come modificato dal decreto interministeriale 5 giugno 2017. Le modalità di funzionamento dell'intervento alla luce delle novità introdotte dal decreto interministeriale 5 giugno sono chiarite dalla circolare 9 aprile 2018 numero 172230.
La Legge attuale prevede che possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese nonchè i professionisti che alla data di presentazione della domanda:
• hanno la sede principale, o l’unità locale dove si svolge l’attività, all’interno della ZFU;
• sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
I settori ammessi alle agevolazioni sono individuati dalle norme istitutive e di regolazione delle singole ZFU. I vantaggi consistono in agevolazioni fiscali e contributive per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale delle imprese dell’Isola d’Elba e di norma prevedono:
• esenzione dalla imposta sui redditi al 100% per i primi 5 anni ed al 60% per i successivi 5;
• esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive del valore della produzione netta che deriva dallo svolgimento dell’attività svolta nella zona franca, nel limite di 500mila euro per ciascun periodo di imposta, riferito al valore della produzione netta;
• esenzione dell’imposta municipale propria al 50% per gli immobili posseduti e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica;
• esonero del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali, con esclusione dei premi per l’assicurazione obbligatoria infortunistica, a carico dei datori di lavoro, sulle retribuzioni da lavoro dipendente. L’esonero spetta, alle stesse condizioni, anche ai titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono l’attività all’interno della ZFU.
Le tipologie, le condizioni, i limiti, la durata, le modalità di fruizione delle agevolazioni sono comunque stabiliti dai provvedimenti istitutivi delle singole ZFU nonché da apposite circolari del Ministero dello sviluppo economico.
L’importo della agevolazione riconosciuto a ciascun soggetto beneficiario viene determinato ripartendo le risorse finanziarie disponibili tra tutte le imprese ammissibili sulla base degli importi delle agevolazioni richiesti.
4) Istituzione della Comunità Isolana
In un territorio diviso istituzionalmente in sette comuni è necessario, oggi più che mai, un ente di coordinamento a cui i comuni possano delegare tutte le funzioni sovracomunali e che nel nostro caso la legge individua nella Comunità isolana ai sensi dell’Art. 29 del TUEL 267/2000 che così recita:
“Comunità isolane o di arcipelago”
“Art. 1 - In ciascuna isola o arcipelago di isole, ad eccezione della Sicilia e della Sardegna, ove esistono più comuni, può essere istituita, dai comuni interessati, la comunità isolana o dell'arcipelago, cui si estendono le norme sulle comunità montane”.
In base a quanto previsto dal TUEL, la Comunità Isolana dell’Elba sarà quindi “un’unione di comuni, ente locale costituito fra i comuni dell’Isola per la valorizzazione delle zone insulari con l'esercizio di funzioni proprie, di funzioni conferite e con l'eventuale esercizio associato delle funzioni comunali".
Una volta costituita, la comunità ha un organo rappresentativo e uno esecutivo (gratuiti e quindi senza indennità di carica) composti dai sindaci e dagli organi dei comuni partecipanti alla comunità.
5) Ampliamento della popolazione residente tutto l’anno
E’ necessario, utilizzando il grande patrimonio immobiliare esistente, puntare al raddoppio della popolazione residente stabilmente tutto l’anno sull’Elba, al fine di incrementare tutti i consumi anche nelle stagioni prive di turisti, attraverso:
a) Flat Tax al 15% per coloro che si traferiscono a vivere sull’isola;
b) Flat Tax al 15% per tutte le aziende che traferiscono la loro produzione sull’isola le quali possono anche usufruire delle agevolazioni fiscali derivanti dalla ZFU;
c) Flat Tax al 7% per i pensionati stranieri che scelgono di vivere sull’Isola.
113396 messaggi.
Cosa c'entrano i pozzi privati? Parli come se chi si è fatto un pozzo non abbia pagato niente per farlo! E comunque l'acqua si pompa con la corrente che non è gratis.
Poi che un pozzo tolga l'acqua ad asa è veramente degna di premio nobel per le cavolate.
Informati meglio prima di sparare a vanvera
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/mario.JPG[/IMGSX] Caro Direttore,
è un piacere leggerti dopo tanta sofferenza (e tanti amari commenti...) a causa del coronavirus e sentirti parlare col cuore delle cose che riguardano la nostra isola.
Le questioni legate alla fruizione di Pianosa e Montecristo sono solo la punta dell'iceberg di una discussione mai come oggi povera di spunti propositivi e Politici, sì, proprio con la "P" maiuscola.
Mai come negli ultimi tre mesi, sull'isola forzatamente "virtuale" rappresentata dai social media, si è sentito parlare così poco, anzi quasi per niente, per proporre una scelta politica che riguardasse la tutela del nostro INTERO territorio. Ci voleva coraggio, certo, e io ne so qualcosa per le scelte che mi sono trovato a fare in passato. Qualcuno questo coraggio ce l'ha avuto, andando magari poi un pò troppo "oltre". Ma si è sempre trattato di scelte "locali", senza alcuna connessione con quella che è la vera entità di tutti noi, l'ELBA con tutte e quattro le lettere maiuscole.
Due, quindi, gli spunti che mi vengono leggendoti. Il primo: torniamo a fare POLITICA (e te lo dice uno che non l'ha mai fatta, neanche da sindaco), perchè non è più il caso di girare la schiena e lasciare che altri, purtroppo sprovveduti e poco capaci (il riferimento è soprattutto al governo nazionale...) decidano per noi. Il messaggio, evidentemente, è rivolto ai giovani elbani, che devono necessariamente imparare a partecipare alle scelte che inevitabilmente condizioneranno la loro vita. Il secondo: troviamo il modo per dare unità al nostro comportamento amministrativo, perchè chi ci guarda da fuori percepisce l'ELBA, e non Marciana o Rio, tanto per nominare due dei sette comuni. E' impossibile, specie in un momento così delicato che speriamo possa avviarci ad una sopravvivenza decente prima e ad una rinascita felice poi, avere norme diverse fra un comune e l'altro. Non entro nel dettaglio, ma auspico che si possa lavorare per una soluzione intelligente. Si chiamerà COMUNE UNICO, piuttosto che CONFERENZA PERMANENTE DEI SINDACI? Non lo so, ma facciamo qualcosa, prima che sia troppo tardi e tutto si disintegri portandoci al terzo dopoguerra in meno di due secoli. Facciamolo ora, soprattutto per i nostri figli.
Mario FERRARI
Questa è la copia della lettera di presentazione della ditta Idroambiente spedita a 11/02/2020 ai comuni tscani costieri, ai gestori del servizio idrico (fra cui ASA), all'autorita Idrica toscana e alla regione toscana.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/avviso1.JPG[/IMGSX] "La nostra società del Gruppo Marnavi spa si occupa di produzione e fornitura di acqua potabile derivante da dissalazione di acqua marina.
L'iniziativa del Dissalatore marino mobile è stato approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal CNR per le sue caratteristiche di sostenibilità ambientali ed innovazione tecnologica, con specifico riferimento al contesto delle isole minori. Si rileva una soluzione ottimale in termini di economicità/efficienza del servizio, salvaguardia dell'ambiente marino costiero e sicurezza dell'approvvigionamento.
Il dissalatore marino mobile può servire diverse isole nella sua configurazione di impianto mobile, sostituendosi ad altrettanti impianti fissi a terra, che per la forte stagionalità dei consumi idrici delle isole si rivelano poco efficienti quanto al rapporto costi/benefici.
Sotto il profilo ambientale, la soluzione del dissalatore marino mobile evita le note problematiche di inquinamento conseguenti all'istallazione di impianti fissi sul territorio (consumo di suolo, scarico continuo inun unico sito della salamoia e dei prodotti chimici in mare, alterazione paesaggistica, inquinamento acustico, ecc.). La produzione dell'acqua avviene in movimento, consentendo alla salamoia una ottima dispersione.
Segnaliamo inoltre che la nostra capogruppo Marnavi spa ha stipulato con l'Istituto Superiore di Sanità una convenzione per l'elaborazione di un piano di sicurezza delle acque potabili, per rendere ancora più sicuro sotto il profilo sanitario l'approvvigionamento idropotabile.
Alla luce di quanto sopra, Vi chiediamo di prendere contatti con la scrivente per poter fissare una riunione per approfondire i dettagli dell'iniziativa, e con l'occasione porgiamo cordiali saluti"
Ma del reparto di rianimazione non si sa più niente ma i dirigenti ASL, ci stanno lavorando per crearlo e potenziarlo.
Le chiedo di provare a ragionare sulla questione acqua come un qualunque cittadino elbano che non possiede pozzi e quindi tutta l'acqua che si può desiderare e per giunta gratuita, così almeno credo.
Inoltre un cittadino normale capisce che tutta l'acqua prelevata dai pozzi privati è acqua in meno disponibile per essere distribuita da ASA che inevitabilmente deve approvvigionare da altre fonti e farla pagare salata agli utenti elbani.
Quindi, signor Sapere, se abbassasse un poco i toni, non farebbe poi un gran male.
Loris
[COLOR=darkred][SIZE=4] ITALO SAPERE ...INTERVIENE ANCORA SUL DISSALATORE DI LIDO. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/sapere.JPG[/IMGSX] L'ultimo intervento di ASA sulla stampa elbana costituisce un patetico tentativo di giustificare un’iniziativa che la società e l'Autorità Idrica Toscana paiono intenzionate a portare a termine, nonostante le voci contrarie del comune di Capoliveri e della maggior parte degli Elbani.
Patetico è scrivere che tutti i sindaci elbani lo desiderino e rappresentare il dissalatore come una messa in sicurezza dell'isola nella stagione estiva, quando conosciamo tutti i conteggi con i quali AIT ha motivato l’ approvazione del progetto. Scelta scellerata che non solo mette a repentaglio l' integrità ambientale di uno dei tanti siti di pregio, ma chiama autonomia idrica quella che è una deresponsabilizzazione di ASA e della Regione Toscana sulla risorsa idrica dell'Isola: l’Elba infatti potrebbe vivere del suo equilibrio idrogeologico, se solo si eliminassero sprechi e perdite e si potessero cancellare gli interventi fallimentari che fino ad oggi hanno caratterizzato l'operato della società sull'isola. E se proprio un dissalatore lo si vuol fare esiste la possibilità di averlo su una nave che produce acqua potabile in movimento senza accumulare la salamoia in un solo sito. Utilizzando l’impianto solo nel momento in cui serve senza avere una cattedrale inutilizzata per la maggior parte dell’anno. Ma il risparmio economico e la sostenibilità ambientale per certa gente sono concetti poco conosciuti nel concreto, nonostante a parole se ne parli tanto.
ASA mente sapendo di mentire quando dice che l'ordinanza del comune era preordinata ad interrompere i lavori, perché si tratta di un provvedimento che il comune adotta da vent'anni nelle stesse date. Al contrario, è la stessa società che ha deciso di bypassare per l'ennesima volta un'ordinanza che tutela la nostra attività economica e turistica nel periodo estivo, distruggendo una spiaggia e realizzando un intervento invasivo accanto alla zona umida di Mola, dicendo poi di preoccuparsi del turismo.
Ma la cosa più inquietante non è quello che dice, ma quello che omette di dire, cioè che le modifiche apportate al progetto hanno determinato una nuova verifica in materia ambientale. E questa volta speriamo che la Regione non escluda nuovamente la Valutazione di Impatto Ambientale.
Siamo piuttosto convinti che ASA stia correndo ai ripari nel tentativo di mettere una pezza alle gravi criticità ambientali e sulla superficialità con cui si è arrivati all’approvazione di questo progetto, senza dare ascolto alle verità denunciate dal territorio.
temi della ripartenza
oggi hanno colpito:
- l'ordinanza di assoluta vaghezza emessa dal sindaco di Portoferraio sull'accesso alle spiagge libere
- la felicissima definizione della stessa ordinanza da parte di una lettrice: "ordinanza/latitanza" che la dice lunga sulla vaghezza dell'ordinanza per non dire della risibilità o nullità
- l'insoddisfazione del segretario zonale del PD sulle posizioni di ANCI oltre che sulla tendenza al fai da te e ai distinguo dei sindaci invece di coordinamenti e di scelte volte alla sicurezza con il coinvolgimento di chi in spiaggia già opera o comunque di altre forze perchè se manca il controllo del distanziamento ci saranno solo caos e probabilmente risse e la gara a piazzare ombrelloni all'alba, magari mettendoci a bivaccare nonno che non dorme, e tutto per cosa per mero populismo di destra e di sinistra e per strizzare l'occhiolino ai cosiddetti ambientalisti
- lo Zio Mauro che chiede chiarezza sull'articolo 177 del decreto rilancio che è chiaro e introduce un principio che dovrebbe essere esteso anche agli immobili commerciali: la riduzione dell'IMU a chi è proprietario dell'immobile e gestisce l'attività commerciale di ristorazione o ricettiva. ovvero riduzione a chi fa un uso strumentale per la produzione dell'immobile e nessuna riduzione per chi fa lucra esclusivamente la rendita. o ci siamo dimenticati degli affitti da capogiro?
Ma quale strategia organizzativa hanno intenzione di adottare i nostri sindaci per il flusso turistico da giugno, che controlli vogliono mettere in atto al porto di piombino è opportuno pensarci per non vanificare tutto, non vorrei che poi ogni sindaco facesse come gli pare.... Ma con la gente che arriverà non si può fare, se arriva un asintomatico saranno dolori.... La buona politica deve pensare a tutelare la salute pubblica
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA E COMUNE UNICO
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/marcello2.JPG[/IMGSX] D’accordo con Gabriele Canè per quanto riguarda la prima osservazione: una semplificazione amministrativa è necessaria.
Troppe norme leggi enti:di questo se ne parla da decenni.
Ma attenzione a non cascare dalla padella sulla brace.
Guardiamo ad esempio quanto accaduto con le province .
Dovevano essere soppresse e forse sarebbe stata la più grande semplificazione amministrativa e invece cosa è uscito fuori ?
Sono state annullate e ne è uscito fuori un altro ente e per di più monco.
Sulla seconda osservazione :l’assetto amministrativo dell’Elba.
Troppi comuni.
E’ tutto da dimostrare che un comune unico e cioè un solo ente amministrativo per tutto il territorio elbano darebbe efficienza ed efficacia all'azione amministrativa.
E’ dimostrato invece dai fatti che quando esisteva la comunità montana ente unico sovra-comunale la sua efficienza ed efficacia non è stata pari agli scopi e ai compiti per cui era stato creato cioè ente amministrativo rappresentante di tutto il territorio.
Efficienza ed efficacia dell’amministrare sono legati alla politica che deve disporre leggi che organizzino i pubblici uffici in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
E’ anche tutto da dimostrare che un solo comune meglio rappresenterebbe il territorio nei centri amministrativi della provincia e della regione.
Ho sempre ritenuto che il miglior modo di fare sentire,rappresentare i bisogni le necessità della gente che vive su un’isola debba essere chi vive ed abita il territorio insulare.
Sardegna e Sicilia hanno rappresentanti al parlamento eletti da collegi elettorali del proprio territorio ma questo non accade per tutte le altre isole dette minori di cui l’Elba è la più grande.
E’ necessario un collegio elettorale per il territorio insulare che rappresenti le isole minori.
Marcello Camici
Faccio un giro per Portoferraio ieri, saltiamo la commessa della gelateria che con gli stessi guanti fa i gelati e prende i soldi , ho visto parecchi esercizi chiusi (come pure ogni anno a questa data del resto) e alcuni di questi nemmeno i lavori di adeguamento stavano facendo, evidentemente molti non hanno ne fretta di aprire ne le tasche vuote
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/canè.JPG[/IMGSX] Gentile direttore, ho letto con interesse la proposta della Fondazione Isola d'Elba, di cui mi onoro di fare parte fin dalla sua nascita, e il dibattiro che è seguito, partendo dallo sviluppo turistico di Pianosa e Montecristo e più in generale di quello elbano. E mi permetto da esterno di sede, ma interno di cuore, di fare alcune osservazioni. La prima è, diciamo, strutturale. In Italia e all'Elba non c'è proposta, idea, progetto che non abbia dall'nterno dei Palazzi come prima, immediata reazione uno stop: non s'ha da fare. Il tutto supportato dalla tonnellata di leggi, norme, decreti che in effetti regolano la situazione. Sempre per impedire, mai per incoraggiare, anche correggendo o dissentendo. Nel caso in questione parliamo di zone di grande pregio naturalistico sottoposte alla necessaria protezione; normativa, come tutte, status che non è per definizione immutabile, che può cambiare coniugando ulteriormente ambiente e sviluppo. La seconda osservazione riguarda l'annoso problema dell'assetto amministrativo dell'isola sollevato ancora una volta in modo meritorio dalla Fondazione. E con grande tempestivita'. Il periodo da cui stiamo uscendo è stato infatti caratterizzato tra l'altro da un macroscopico disordine istituzionale con la sovrapposizione e l'incrocio delle competenze di Stato, Regioni, Comuni, autorità e comitati vari. Anche l'Elba nei suoi pochi chilometri ha conosciuto disposizioni diverse e contrastanti: come se da un quartiere all'altro di un città si fosse attuata una diversa strategia anti Covid. Ora, mi rendo conto che ogni centro di potere rinuncia difficilmente al proprio potere, alla possibilità di determinare lead role e lo sviluppo del suo territorio (licenze, concessioni...). Ma credo anche che come a livello nazionale si porra' a breve la necessità di un riordino e di una semplificazione delle competenze, altrettanto vada fatto all'Elba alle prese con un difficile rilancio che per essere efficace richiede unità, velocità, semplicità. Sette comuni non sono solo un lusso: sono uno strumento perfetto per rendere più difficile e intricata la vita delle imprese e dei cittadini . Che da una unica entità amministrativa, non perderebbero la propria identità . Affatto. Ma ci guadagnerebbero in tempo, efficienza e danaro
DECRETO LEGGE n. 34 del 19/05/2020
Art. 177
Esenzioni dall'imposta municipale propria-IMU per il settore turistico La norma pubblicata sulla G.U. recita così:
1. In considerazione degli effetti connessi all'emergenza sanitaria da COVID 19, per l'anno 2020, non e' dovuta la prima rata dell'imposta municipale propria (IMU) di cui all'articolo 1, commi da 738 a 783 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, relativa a:
a) immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi, lacuali e fluviali, nonche' immobili degli stabilimenti termali;
b) immobili rientranti nella categoria catastale D/2 e immobili degli agriturismo, dei villaggi turistici, degli ostelli della gioventu', dei rifugi di montagna, delle colonie marine e montane, degli affittacamere per brevi soggiorni, delle case e appartamenti per vacanze, dei bed & breakfast, dei residence e dei campeggi, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attivita' ivi esercitate.
2. Per il ristoro ai comuni a fronte delle minori entrate derivanti dal comma 1, e' istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, un fondo con una dotazione di 74,90 milioni di euro, ecc........
La domanda sorge spontanea: cosa significa la voce " a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attivita' ivi esercitate" anche tenuto conto di quanto è previsto nella nostra Regione dove in base alla Legge Regionale e al Sistema Informativo MOTouristOffice, sono registrate tutte le strutture che effettuano affitti turistici anche stagionali che possono gestire, sia in proprio sia delegando Agenzie turistiche e immobiliari alla gestione, di uno o più immobili ?........queste strutture nonostante siano regolarizzate pagano la prima rata IMU?
Se qualcuno (anche delle Amministrazioni interessate), è informato su una interpretazione autentica (che a modesto parere è finalizzata al ristoro per danni subitì ), può fare chiarezza su questo punto risponderebbe ad un diffuso interrogativo.
[COLOR=darkred][SIZE=4] Dall’ordinanza alla latitanza [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/dist.JPG[/IMGSX] Ho letto poche ore fa il comunicato del sindaco di Portoferraio in merito alle regole da seguire per le spiagge libere, a mio avviso, più che di un’ordinanza trattasi di altro. In sostanza, il primo cittadino confida nel buon senso di tutti i residenti e presumo anche dei turisti, nel mettere in pratica il regolamento e di applicare il distanziamento sociale….. immagino abbia una fiducia smisurata verso tutti. Pensa inoltre di cavarsela con dei cartelli informativi! In fondo basta leggere! Eh si, cari concittadini, armiamoci di picchetti,
nastro e metro e procediamo a delimitare la nostra area in spiaggia….anzi cerchiamo di occuparla magari lasciandola già predisposta per i giorni successivi….che le risse siano all’ordine del giorno e che la polizia municipale più che vigilare ci possa multare! Le forze dell’ordine, che sicuramente hanno già il loro bel da fare durante il periodo estivo, non vedono l’ora di fare i turni sulle spiagge!
Invito il primo cittadino a rivedere l’ordinanza/latitanza al fine di dare risposte più certe alla popolazione; Le suggerisco di prendere esempio da Comuni più virtuosi e più ingegnosi che ci tengono davvero al benessere dei cittadini e dei turisti e di non fare come Ponzio Pilato. Mi permetto di darLe anche qualche
suggerimento: potrebbe, ad esempio, reclutare volontari o anche personale comunale, per distribuire pass numerici di accesso alla spiaggia libera, opportunamente predelimitata con le aree di 10 mq, indicando orario di arrivo e massimo tempo di permanenza. Sicuramente non sarà la soluzione ideale ma almeno tante persone avranno la possibilità di fare un bagno in serenità. Mi sento di spendere qualche riga per i
disabili…. è possibile che nessuno in Consiglio Comunale sia stato capace di far posizionare almeno una sedia job per le spiagge di Portoferraio? Mi riferisco a quelle più accessibili! Anche quest’anno, purtroppo, chi ha una disabilità motoria non potrà fare il bagno. Buona estate a tutti!
Una semplice cittadina
Drssa Rossella De Pilla
Mi ha risposto la Regione Toscana
""nel momento in cui il 3 giugno p.v. non ci saranno più limitazioni allo spostamento tra regioni sarà possibile tornare alla seconda casa in Toscana. L'ordinanza 57 nel punto da lei segnalato decade automaticamente il 3 giugno.""
bene così
[COLOR=darkblue][SIZE=4] ALLA BANCA DELL'ELBA PIACE L'ISOLA SMART [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/smart.JPG[/IMGSX] L’isola Smart, l’isola intelligente, è l’idea progettuale che l’elbano Daniele Mazzei ha in mente per la crescita e lo sviluppo della sua terra d’origine: l’Isola d’Elba.
Il progetto piace alle istituzioni, piace agli operatori economici, alle associazioni e piace alla Banca dell’Elba che ha voluto incontrare virtualmente Daniele Mazzei per uno scambio di idee, un confronto ed un approfondimento sul tema.
L'Elba rischia di non essere più competitiva. - spiega Daniele Mazzei dialogando con i vertici di Banca dell'Elba - E’ una terra unica, bellissima, ricca di contenuti, ma perde il suo appeal verso l’esterno. Chi viene da fuori, abituato ad avere tutto a portata di mano, ad avere informazioni in tempo reale, servizi efficienti, abituato a poter pianificare la vacanza e le giornate velocemente e senza stress, cerca di più. Sull’isola - prosegue Mazzei - diventa difficile persino pagare un parcheggio in modalità smart, con carta di credito, perche da paese a paese ogni realtà gestisce il servizio in maniera diversa e non pubblicizzata, mentre in città è la regola. E per tutto il resto la questione non cambia, le problematiche si moltiplicano. I soggetti che forniscono informazioni turistiche sono tanti e diversi fra loro, qualificati, ma manca una visione d’insieme e soprattutto manca la consapevolezza da parte degli elbani che oggi il turismo si fa solo sull’esperienza, è esperienziale. Non basta più prenotare un appartamento e calcolarne il costo, bisogna andare oltre - dice Mazzei – come già sta facendo Airb&b. Le istituzioni lo sanno, si stanno muovendo in questa direzione. La Gestione Associata per il Turismo e i suoi rappresentanti intendono lavorare a questo progetto in maniera concreta, abbiamo un confronto in essere, e si stanno già adoperando in questo senso perché possa esserci presto un cambio di marcia.
(BdE) Cosa può fare dunque l’Elba per centrare l'obiettivo?
(DM)
Dobbiamo alimentare la curiosità dei potenziali visitatori e creare una piattaforma dove pubblico e privato lavorino insieme. Una piattaforma che non può essere l’ennesimo sito turistico, ma dove l’informazione parta dal basso – gli operatori (pro loco, aziende, …) – con un coordinamento istituzionale per raggiungere l’utente in tempo reale. Tutto questo è possibile, ed è possibile anche in breve tempo se l’Elba sarà coesa. E sono certo che lo sarà.
(BdE) Hai già in mente una stima sulle tempistiche ?
(DM) Tempi relativamente brevi: un anno e mezzo circa. Ma dobbiamo mettere insieme tutte le nostre energie perché il progetto si concretizzi e segni davvero quel cambiamento che serve alla nostra isola.
(BdE) Anche la Banca dell’Elba con i suoi soci è rimasta entusiasticamente colpita dalla Tua proposta.
(DM) Ne sono lieto. La Banca dell’Elba è un’istituzione per la nostra isola. Sono lieto che all’Elba esista questa realtà E’ stato uno dei primi esempi di coesione del territorio. Chiunque abbia a cuore lo sorti economiche e sociali dell’isola rappresenta un modello ed uno sprone. Se anche la Banca dell’Elba crede in questo progetto è la dimostrazione che ci sono le basi per partire e che l’Elba può riuscire in questo importante cambiamento per il suo futuro.
Novità al porto?
Da alcuni giorni, è possibile fare biglietti online Blunavy sul sito Corsica Ferries.
Al momento Corsica Ferries biglietta solo Blunavy.
In alta stagione alterna una corsa Blunavy e una Corsica Ferries.
Ci sono accordi in essere? Ma così non sono più 4 compagnie. Toremoby e Corsicablu.
Prezzi pressoché allineati.
Ma così non è che finisce la concorrenza?
Per PIERO IN CAMPO su Pianosa e Montecristo.
Beavo Piero, condivido ogni parola che hai scritto.
Siamo ostaggio di ambientalisti che contro ogni ragione scientifica difendono il loro tesoretto di potere e interessi .
All'eurospin e' iniziata la terza fase!!
Oggi mi sono recata all'eurospin a fare la spesa, saranno state le ore 18 è subito ho notato qualcosa di strano... Non c'era fila!! Sorpresa, mi avvicino all'ingresso del supermercato e prima di entrare, una famiglia era situata all'ingresso e si stava mettendo i guanti.. Ho pensato " che strano non bisogna essere da soli a fare la spesa?" Comunque entro, mi metto i guanti e igienizzo le mani, vado al reparto ortofrutta e lì inizia il delirio... Gente che entrava e usciva dal supermercato senza nemmeno un controllo, distanze di sicurezza non osservate, nessun personale del supermercato che accorgendosi dell'enorme massa di gente che c'era dentro facesse nulla per bloccare gli ingressi e per finire ho fatto mezz'ora di fila ammassata a tutte le altre persone che avevano fatto la spesa per pagare! Dico io..." La finanza controlla i piccoli esercenti facendoli giustamente osservare tutte le regole e non vanno a controllare chi non le rispetta? Sbaglio o la legge è uguale per tutti?" Vi dirò un ultima cosa io non andrò più in quel supermercato preferisco spendere qualcosa di più ed eventualmente comprare meno ma ci tengo alla mia salute e non voglio ammalarmi per fare la spesa! Spero che altre persone come me la pensino allo stesso modo.
[COLOR=darkblue][SIZE=4] SAN BERNARDINO DA SIENA, IL SANTO NATO NELLA NOSTRA DIOCESI [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/bernardo.JPG[/IMGSX] Don Domenico Pinheiro, parroco di San Giuseppe a Carpani, lancia, con la ripresa dei riti religiosi, dopo le restrizioni per la pandemia, una rubrica periodica per dire ogni tanto della vita dei Santi. Sono esempi importanti di Fede per tutti e non sempre sono conosciuti da chiunque. Inizia col dire di San Bernardino da Siena, Santo nato nella nostra diocesi, a Massa Marittima, canonizzato il 24.5.1450, in questi giorni 570 anni fa
San Bernardino Siena ovvero Bernardino degli Albizzeschi, nacque a Massa Marittima l'8 settembre 1380 e lasciò questo mondo il 20 maggio del 1444. È stato un Francescano e teologo appartenente all'ordine dei Frati Minori e fu proclamato Santo il 24 maggio del 1450 da Papa Nicolò V, dopo solo 6 anni dalla morte.
Era di famiglia agiata e perse i genitori che era ancora bambino per cui fu affidato alle zie di Siena. A 22 anni aveva già l'abito talare e iniziò una grande e intensa attività di predicatore girando l'Italia del Nord. I suoi impegni furono talmente potenti che contribuì ad un rinnovamento della Chiesa cattolica italiana e ciò favorì tutto il movimento Francescano.
Fu un grande teologo e studioso del pensiero filosofico-economico e scrisse il volume “Sui contratti e l'usura”, criticando ovviamente duramente quest'ultima, mentre approfondì il discorso sul mondo del lavoro sull'imprenditoria e sui mercanti, mettendo in evidenza l'importanza di essere onesti al fine di essere utili alla società. L'onestà per Bernardino doveva avere quattro virtù: efficienza, responsabilità, laboriosità e assunzione del rischio.
La sua fede nell'onestà e la critica accesa contro gli usurai, nel 1425 scatenò l'ostilità di tanti, fino ad ordine contro di lui un processo per eresia che subì a Roma nel 1427. Ma chiaramente fu del tutto prosciolto da ogni accusa e la sua predicazione era talmente elevata ed efficace che il pontefice Papa Martino V lo nominò predicatore della Casa pontificia ma Bernardino rifiutò per umiltà.
Dopo tanto viaggiare tornò nella sua Siena che l'aveva visto bambino e avrebbe voluto riposarsi, ma tanta era la sua fama che fu costretto a impegnarsi ancora in abbondanti predicazioni. E c'è da considerare che rifiutò per tre volte di diventare vescovo, sempre per rimanere umile. Nessuna chiesa era sufficiente a contenete i fedeli intenti ad ascoltare le sue prediche e quindi fu stabilito che gli avrebbe parlato alla gente nella oggi famosa Piazza del Campo. Tale Benedetto di maestro Bartolomeo, cimatore di panni, si dedicò completamente a lui nel compito di trascrivere tutte le sue prediche, e per riuscire a scrivere in diretta fu l' inventore di una prima forma di stenografia, chiamata brachigrafia, ma non usava l'inchiostro ma incideva la cera su delle tavolette e in seguito trascriveva su carta.
Nel 1430 Bernardino cerco la pace e il riposo al santuario di San Francesco sul Monteluco. Poi nel 1438 fu nominato vicario generale dei Francescani italiani, non smettendo però mai di occuparsi delle sue evangelizzazioni. Nel 1444, sebbene molto malato, fu a L'Aquila per tentare di riconciliare fazioni esistenti nella città e ivi mori il 20 maggio e fu sepolto poi nella Basilica che oggi porta il suo nome.