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Gabriele Cane' pubblicato il 22 Maggio 2020 alle 13:00
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/canรจ.JPG[/IMGSX] Gentile direttore, ho letto con interesse la proposta della Fondazione Isola d'Elba, di cui mi onoro di fare parte fin dalla sua nascita, e il dibattiro che รจ seguito, partendo dallo sviluppo turistico di Pianosa e Montecristo e piรน in generale di quello elbano. E mi permetto da esterno di sede, ma interno di cuore, di fare alcune osservazioni. La prima รจ, diciamo, strutturale. In Italia e all'Elba non c'รจ proposta, idea, progetto che non abbia dall'nterno dei Palazzi come prima, immediata reazione uno stop: non s'ha da fare. Il tutto supportato dalla tonnellata di leggi, norme, decreti che in effetti regolano la situazione. Sempre per impedire, mai per incoraggiare, anche correggendo o dissentendo. Nel caso in questione parliamo di zone di grande pregio naturalistico sottoposte alla necessaria protezione; normativa, come tutte, status che non รจ per definizione immutabile, che puรฒ cambiare coniugando ulteriormente ambiente e sviluppo. La seconda osservazione riguarda l'annoso problema dell'assetto amministrativo dell'isola sollevato ancora una volta in modo meritorio dalla Fondazione. E con grande tempestivita'. Il periodo da cui stiamo uscendo รจ stato infatti caratterizzato tra l'altro da un macroscopico disordine istituzionale con la sovrapposizione e l'incrocio delle competenze di Stato, Regioni, Comuni, autoritร  e comitati vari. Anche l'Elba nei suoi pochi chilometri ha conosciuto disposizioni diverse e contrastanti: come se da un quartiere all'altro di un cittร  si fosse attuata una diversa strategia anti Covid. Ora, mi rendo conto che ogni centro di potere rinuncia difficilmente al proprio potere, alla possibilitร  di determinare lead role e lo sviluppo del suo territorio (licenze, concessioni...). Ma credo anche che come a livello nazionale si porra' a breve la necessitร  di un riordino e di una semplificazione delle competenze, altrettanto vada fatto all'Elba alle prese con un difficile rilancio che per essere efficace richiede unitร , velocitร , semplicitร . Sette comuni non sono solo un lusso: sono uno strumento perfetto per rendere piรน difficile e intricata la vita delle imprese e dei cittadini . Che da una unica entitร  amministrativa, non perderebbero la propria identitร  . Affatto. Ma ci guadagnerebbero in tempo, efficienza e danaro
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