X favorevole al dissalatore...
l'ideale e' giusto.. ma con gli ideali si muore di fame...in questo caso invece ..di sete
il suo punto di vista e' errato..
al momento l'energia che serve per trasformare l'acqua salata in acqua dolce e' semplicemente troppo costosa..e non possiamo permettercelo...
Asa farebbe meglio a bonificare le condutture che sono il vero sperpero...(60% di acqua sversata in ambiente).. ma non lo fa semplicemente perche' piu le condutture perdono.. e piu il contatore al di la' del Canale gira.. e l'Elba e' costretta a PAGARE....
E' piu' redditizio e comodo far pensare che l'Elba sia a rischio idrico.. e per fare questo , l'Asa usa tutti i mezzi possibili... uno dei quali e' non dare nuovi allacci idrici.. anche se l'utente/richiedente ha gia' pagato gli ONERI urbanistici..anni prima di costruire... , costringendo a doversi organizzare con Camion ..cisterne..e depositi....
ONERI che servono a coprire le spese per servizi, sottoservizi e utenze ...
ONERI buttati nel CESSO... per cui Asa intasca ugualmente e ILLEGALMENTE una percentuale anche se la fognatura non e' esistente.. ( quindi gli oneri dovuti pe la depurazione e' illecita)
ONERI salatissimi ma sempre meno della SALAMOIA che vogliono obbligare a mandare giu'... e che piu' che al sale...mi fa venire in mente l'olio...
L'OLIO DI RICINO... CONDOGLIANZE SINCERE
113631 messaggi.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/lavoro.JPG[/IMGSX]
Studio commerciale in Portoferraio cerca impiegata p/t; si prega inviare curriculum alla seguente mail: cipzoo@libero.it
Nello scontro tra naturalisti e animalisti ripartono le bufale sull’isola di Montecristo
In attesa che il presidente del parco nazionale dell’arcipelago toscano Sammuri risponda alle considerazioni dello zoologo e paleologo Marco Massetti sulla situazione della capra selvatica di Montecristo, Capra Aegagrus, dopo la derattizzazione avvenuta con spargimento di veleno dall’alto del cielo,per completezza d’informazione è bene leggere quanto scritto dal naturalista e medico Francesco Mezzatesta sul giornale online Italia Libera del 9 settembre 2021,articolo sul quale Marco Massetti ha risposto come pubblicato su questo blog.
L’articolo scritto da Mezzatesta ha Il titolo seguente :”Nello scontro tra naturalisti e animalisti ripartono le bufale sull’isola di Montecristo “
Per leggere clicca sul link
https://italialibera.online/ambiente-territorio/nello-scontro-tra-naturalisti-e-animalisti-ripartono-le-bufale-sullisola-di-montecristo/
MA CHI CACCIA I... CACCIATORI...
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/caccia.JPG[/IMGSX] Stamani Mercoledì ore 7,30 esco di casa, come ogni mattina, per la mia solita camminata mattutina veloce intorno a Le Foci, prima campagna di Portoferraio. Giornata meravigliosa, l'aria è freschina ma il sole si sta alzando e comincia a scaldare. Sono le 8 quando comincio a sentire sopra la mia testa una serie di spari, alzo d'istinto la testa, mentre mi tagliano la strada tre cani da caccia in corsa, e vedo precipitare a terra il bellissimo esemplare femmina di fagiano che si fa ammirare in zona da tempo. Comincio a gridare, l'abitato è vicino, a pochi metri l'abitato della Casa rossa, dei Diversi, il B&B di Villa Gianfranca, il podere incolto dei Lampredi. A parte il fatto che non capisco come ancora oggi certi individui continuino ad esercitare questa attività, mi chiedo e chiedo perché e come è possibile che le autorità (chi è che vigila?) permettano ai cacciatori di spingersi vicino alle case. È pericolosissimo. Ho avuto paura e sono subito rientrata. Ma che razza di posto è diventata l'Elba, mi chiedo... E poi ripenso alla fagiana caduta, bellissima, indifesa di fronte all'imbecillita' di certa gente. Ma che senso ha tutto questo in un'isola eletta a Parco? Io sinceramente fatico molto a comprenderlo.
Patrizia C
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/usa.JPG[/IMGSX] La situazione epidemiologica statunitense non è però promettente come le misure adottate. Negli ultimi sette giorni la media dei decessi giornalieri ha superato i duemila, per la prima volta dallo scorso marzo. Texas e Florida sono gli stati più colpiti e rappresentano da soli il 30% di queste morti. Metà della popolazione è vaccinata in entrambi (56% in Florida, 50% in Texas) ma la media dei morti si mantiene a 350 al giorno in Florida e 286 in Texas.
PER GREENPASSE
Gli USA hanno vietato la 3° dose sotto i 65 anni .
I vaccinati sono meno che in Italia ed è tutto aperto.
Ciao
TERMINATA L’OPERAZIONE “MARE SICURO 2021” – IL BILANCIO DELLA DIREZIONE MARITTIMA DI LIVORNO.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/mareli.JPG[/IMGSX] L’Estate rappresenta il momento di massima fruizione di spiagge e mare da parte della collettività ed il personale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera è chiamato ad assolvere il delicato compito di supervisore discreto, ma sempre presente, per garantire lo svolgimento sereno e sicuro delle attività balneari da parte dell’utenza, intervenendo, nel caso occorra, per censurare e reprimere condotte illecite.
L’impegno della Direzione Marittima della Toscana a salvaguardia della vita umana in mare anche quest’anno è stato testimoniato dagli innumerevoli interventi di soccorso costiero, all’interno della fascia litoranea, molti dei quali resi necessari da condotte “pericolose” o imprudenti poste in essere, da bagnanti, subacquei e diportisti, in violazione delle elementari norme di sicurezza.
L’operazione “MARE SICURO 2021”, che ha avuto inizio il 19 giugno 2021 ed è terminata lo scorso 19 Settembre ha visto ulteriormente implementata la presenza delle donne e degli uomini della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera lungo tutte le coste della Regione Toscana, con particolare attenzione ai siti considerati “sensibili” a causa della maggior affluenza turistico – balneare (AMP.- Isole dell’arcipelago) determinata anche dalla pandemia Covid 19 che ha limitato i viaggi all’estero dei nostri connazionali.
Nel dettaglio, lungo tutti gli oltre 600 Km di costa della regione (isole comprese), dove insistono 30 uffici periferici del Corpo, sono stati giornalmente impiegati in media circa 100 militari, con 40 unità navali supportate da periodici voli degli elicotteri della Guardia Costiera di Sarzana, nei momenti più delicati della stagione estiva, con il compito di vigilare sull’ordinata e sicura fruizione di spiagge e mare. In proposito è opportuno sottolineare l’importante dislocazione, pianificata in accordo con i vertici del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (pres. Sammuri), dei due nuovi battelli della GC, classe “Bravo” presso le isole di Capraia e del Giglio che per le loro ottime performance hanno contribuito notevolmente a migliorare la vigilanza ambientale di polizia marittima di queste località gettonatissime nel periodo estivo.
In tal senso sottolinea il Direttore Marittimo, l’Ammiraglio Angora, “mi piace ricordare alcuni episodi in cui l’immediato intervento della Guardia Costiera ha scongiurato il peggio; mi riferisco, ad esempio, al trasporto di personale medico da parte dei militari del Giglio sull’Isola di Giannutri per prestare soccorso ad una persona infartuata, al salvataggio di un bagnante nelle acque antistanti Quercianella che a causa delle cattive condizioni del mare non riusciva a tornare a riva, o ancora alle tre persone tratte in salvo nelle acque elbane dopo l’incendio e l’affondamento dell’imbarcazione sulla quale navigavano”. Episodi che evidenziano come la rapidità d’intervento legata alla professionalità e preparazione del personale sia fondamentale per poter garantire una efficiente risposta alle situazioni emergenziali.
Non solo aspetti legati alla sicurezza ma anche costante presidio di quelle zone di mare di maggior pregio naturalistico, con le tante missioni compiute dalle motovedette in tutta l’area del “Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano” e, per quanto riguarda la zona di Livorno, con un occhio particolarmente vigile all’area marina protetta delle “Secche della meloria”, che hanno consentito di conseguire importanti risultati anche sotto il profilo della conservazione e della tutela ambientale.
“Prevenzione, rapidità d’intervento e tutela dell’ambiente, sono state le parole chiave con le quali abbiamo condotto quest’anno l’operazione mare sicuro, per garantire un uso del mare, in tutte le sue forme, attento e responsabile” queste le parole con cui il Direttore Marittimo della Toscana sintetizza lo spirito di questa campagna 2021.
Ed i risultati appaiono senz’altro soddisfacenti, con oltre 30.000 controlli che hanno portato ad elevare 642 verbali di illecito amministrativo e 41 notizie di reato alle competenti Autorità Giudiziarie.
Particolare rilievo assume la restituzione alla pubblica fruizione di ben 25.000 mq di arenili e specchi acquei abusivamente occupati. Molto confortanti anche i numeri sugli interventi di soccorsi effettuati, che hanno consentito di salvare o assistere ben 130 persone.
Numeri di assoluto rilievo che testimoniano lo sforzo profuso e la grande attenzione della Guardia Costiera della Toscana per la sicurezza dei bagnanti e più in generale delle attività marittime oltremodo volte alla tutela del prezioso patrimonio naturalistico marino-costiero della nostra Regione.
L’attività di vigilanza e tutela proseguirà lungo tutto il litorale toscano anche al termine dell’operazione mare sicuro in questo scorcio di fine estate, per il quale la Guardia Costiera continua a raccomandare sempre la massima prudenza e cautela nell’esercizio delle attività balneari e diportistiche.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/lavoro.JPG[/IMGSX] Iniziative di Prevenzione, azienda leader all'Elba nel risk assessment, in virtu' dell'ampliamento dei propri organici, cerca un nuovo collaboratore da inquadrare con contratto a tempo indeterminato attraverso il CNL studi professionali, avente le seguenti caratteristiche che saranno valutate ai fini del colloquio:
1) AUTO MUNITO/A
2) DIPLOMA DI MATURITA' TECNICA CON PROFILO STUDI INERENTE LE CONOSCENZE DI BASE DELL'ELETTROTECNICA
3) ATTITUDINE A PARTECIPARE A SPECIALISTICI CORSI DI FORMAZIONE
4) PRECEDENTE ESPERIENZA NEL SETTORE DELLA SICUREZZA E SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO.
5) CAPACITA' NEL LAVORO DI GRUPPO E NELL' ATTIVITA' IN STAFF.
I CV dovranno pervenire all'indirizzo mmazzarri@elbalink.it entro e non oltre la data del 30 settembre 2021.
Dott. Michele MAZZARRI
EI FU SICCOME IMMOBILE....
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/capra.JPG[/IMGSX]
Fino ai primi del 1900 in diversi si partivano da Campo per fare incetta di carne delle capre di Montecristo. Avevano il senso della misura, sicuramente anche una leggera fame ma non esistevano ancora i frigoriferi. Per cui la razza della capra di Montecristo mai fu messa in pericolo da quelle genti.
Ci voleva il Parco ai giorni nostri per estinguerla, quella razza. Come dice il professore. E quanto hanno speso...
Bella gara, dico io. Progetti Life, dicono loro.
Gli Stati Uniti aprono le loro frontiere ma solo con il GREEN PASS, mentre qui avete veramente rotto i Co..... I con questo NO al GREENPASSE e NO ai vaccini. O giùuuuuu, mirate che site ridicoli èeeee...., datevi una regolata èeeee...
CENTRO DIURNO PER DIVERSAMENTE ABILI DI CASA DEL DUCA
Ripristinato dal Lions Club l’impianto idraulico per l’attività di orticoltura
La conduzione dell’attività di orticoltura, svolta a Portoferraio nel resede del Centro Diurno per Diversamente Abili di Casa del Duca dal Lions Club Isola d’Elba sotto la guida del lion Paolo Cortini, ha subito negli ultimi mesi una battuta d’arresto a causa di un malfunzionamento dell’impianto idrico che fornisce acqua all’intera struttura.
I responsabili del Club hanno quindi di recente deliberato il ripristino dell’erogazione idrica affidando il relativo intervento ad una locale ditta specializzata in impiantistica idraulica.
Dopo la sostituzione di alcuni elementi deteriorati dall’usura e la riattivazione delle condutture dell’impianto di irrigazione, la coltivazione di ortaggi e frutta, alla quale gli assistenti del Centro si dedicano con passione e che coinvolge con entusiasmo e buoni risultati i loro assistiti, potrà riprendere con regolarità.
La conclusione dell’operazione ha fornito lo spunto per un nuovo incontro di una delegazione del Lions Club con il personale e gli ospiti del Centro, che si è tenuto a Casa del Duca nella mattina di martedì 21 settembre, nel corso della quale i Lions hanno assicurato la prosecuzione del loro sostegno con la fornitura del materiale e delle opere necessarie alla coltivazione degli ortaggi.
L’incontro, svoltosi in un clima di simpatica accoglienza riservata ai membri del sodalizio elbano, è terminato con un apprezzato momento di intrattenimento e ristoro improvvisato lì per lì dagli operatori della struttura.
Ho avuto il piacere di leggere attentamente l'articolo del dott.Marco Masetti e lo ringrazio vivamente per il suo contenuto molto interessante.
Gradirei adesso una adeguata ,competente risposta del nostro Presidente del Parco dott.Sammuri il quale è forse più interessato ad altre iniziative e non altrettanto al nostro grave problema Cinghiali e Mufloni.....resto in attesa !!!
MARINA DI CAMPO APRE LA NUOVA ROTTA: VIA AI VOLI BOLOGNA - ISOLA D'ELBA
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/aereo.JPG[/IMGSX] Dal 24 settembre al 4 ottobre 2021 apre la nuova rotta aerea Bologna-Isola d’Elba che permette agli emiliani di raggiungere l’isola in 50 minuti di volo
Dalle due torri al mare cristallino della toscana in meno di un'ora. Così grazie alla collaborazione di Silver Air con il supporto di VisitElba e la collaborazione degli aeroporti di Bologna e dell’Isola D’Elba. Dal 24 settembre al 4 ottobre, infatti, l’isola d’Elba è raggiungibile in meno di un’ora con un volo diretto dal capoluogo emiliano. I voli per l’isola “dove l’estate non tramonta mai” sono già acquistabili sul sito www.silverair.it dove si possono trovare anche tutte le informazioni di dettaglio.
L’istituzione della nuova tratta tra gli aeroporti La Pila Marina di Campo e Guglielmo Marconi di Bologna nasce per venire incontro alle crescenti richieste turistiche- specifica una nota dello scalo felsineo - permettendo di provare già in questi mesi in anteprima quella che nel 2022 sarà una tratta stabile con collegamenti costanti.
“Il 2021 è stato un anno di grandi soddisfazioni per noi - ha affermato Daniel Prusa di Silver Air - con richieste che ci hanno portato ad esempio anche ad aumentare i voli da Milano Linate. Con il collegamento con Bologna, cresce ulteriormente il numero di tratte aeree tra l’Isola, l’Italia e l’Europa. A oggi sono operative le connessioni con Pisa, Firenze e Milano Linate in Italia; Lugano in Svizzera”.
Grazie Prof. Masseti
Credo che lo scempio ambientale perpetrato a Montecristo sia stato da lei perfettamente descritto.
Purtroppo questo è lo stile PNAT ormai collaudato anche a Pianosa e non solo.
_Massimo Lopez aggredito da cinghiale
_Roma cinghiali scorrazzano in parchi e vicino alle case
_Arezzo polizia con pallottole al sonnifero per presenza adnorme vicino alle case
_Alessandria, spara al cinghiale viene aggredito e muore..
L'elenco sarebbe lungo...
BASTA! CI VUOLE FIGLIUOLO E L'ESERCITO!
In risposta al portoferraiese che ci chiede di fare una nostra repubblica e levarci dai coioni.
Fosse bene!
Anche in tempi di covid Capoliveri ha concluso una stagione da record nel pieno rispetto dei protocolli, organizzato eventi come Panariello, il campionato di rally storico europeo ed il mondiale di montambike.
Scusaci se poco
CONVEGNO DI REUMATOLOGIA
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/cecchetti.JPG[/IMGSX] Il 22 Settembre 2021 si svolgera in modalita’ On Line (Webinar) un Convegno Multidisciplinare di Reumatologia, a carattere nazionale, dal titolo: PONTEREUMA – ELBA 2021, che vertira’ su: ARTRITE REUMATOIDE E INTERSTIZIOPATIE POLMONARI: DIAGNOSI ECOGRAFICA E TRATTAMENTO
Il Congresso, organizzato dal Dott. Riccardo Cecchetti, Direttore della UOC Medicina Interna e Servizio di Reumatologia dell’Ospedale Civile Elbano – Portoferraio (LI), e’ costituito da 2 sessioni ed iniziera’ alle ore 15. L’evento ha, come sempre un carattere multidisciplinare: parteciperanno infatti relatori di diverse estrazioni specialistiche (non solo reumatologi, ma anche pneumologi e radiologi). I relatori e i moderatori provengono da prestigiose sedi universitarie italiane (Firenze, Perugia, Pisa, Siena e Roma).
Nella prima sessione si parlera’ del ruolo dell’ecografia in reumatologia ed in particolare nella artrite Reumatoide
Nella seconda sessione verra’ affrontato il tema dei rapporti fra l’artrite reumatoide e l’interessamento polmonare interstiziale – afferma il Dott. Cecchetti - . “La fibrosi polmonare – continua sempre il Dott. Cecchetti - è una malattia cronica progressiva che si manifesta in genere in età adulta, colpisce più spesso gli uomini che le donne e fa parte del gruppo delle interstiziopatie polmonari. La sua forma più comune è quella idiopatica, cioè senza una causa conosciuta, ma può anche essere secondaria a malattie reumatologiche. In alcune malattie reumatologiche, quali l’Artrite Reumatoide, si può verificare un interessamento polmonare interstiziale, che in determinati casi può avere una progressione molto rapida e severa. “La diagnosi di queste condizioni è abbastanza complessa e si avvale dei test della funzione polmonare e della TAC del polmone ad alta risoluzione. Nelle fasi precoci è stato proposto anche l'uso dell'ecografia polmonare, che si è mostrata utile per identificare proprio quei pazienti che presentano alterazioni e destinati alla TAC, evitando agli altri normali di essere sottoposti a radiazioni. “La collaborazione multidisciplinare - conclude il Dott. Cecchetti - è molto importante e in questo caso avviene fra il reumatologo, lo pneumologo e il radiologo. È essenziale che nel corso delle sedute multidisciplinari queste 3 figure specialistiche analizzino insieme i casi clinici e si confrontino, in modo da poter prendere le decisioni migliori per il paziente”.
Il convegno, a cui sono stati assegnati 4.5 Crediti ECM, e’ aperto alle seguenti figure professionali: Specialisti in Reumatologia, in Immunologia Clinica, in Medicina Interna, Geriatria, Pneumologia e ai Medici di Medicina generale (MMG). Tutti i partecipanti saranno coinvolti in un percorso formativo in cui multimedialita’ e interattivita’ favoriranno la condivisione delle esperienze e l’approfondimento delle conoscenze fornite dagli esperti.
Ma che hanno nel cervello quelli che so contro il vaccino, non hanno ancora capito che è unica strada per torna alla normalità, forse li piace sta reclusi in casa come da marzo 2020 in poi.tanto che vi piaccia o no se non siete vaccinati sarete giustamente emarginati dalla società!
DOPO 14 TONNELLATE DI BOCCONI AVVELENATI LANCIATI SU MONTECRISTO, LA CAPRA SELVATICA È SCOMPARSA ANCHE DAL MUSEO
Risposta di Marco Masseti, zoologo e paleo-ecologo esperto di caprini selvatici e di ambienti insulari mediterranei, all’articolo di Francesco Mezzatesta “Nello scontro tra naturalisti e animalisti ripartono le bufale sull’isola di Montecristo” pubblicato da Italia Libera del 9 settembre 2021.
Fino a non molto tempo fa, il fulcro del piccolo museo di storia naturale dell’isola di Montecristo era costituito da una teca di vetro che ospitava un bel maschio adulto naturalizzato della locale capra selvatica. L’animale presentava lunghe corna a forma di scimitarra, con il mantello bruno rossiccio chiaro su cui spiccavano le tipiche zone scure della specie su muso, zampe, spalle e linea dorsale, mentre la colorazione della pancia era crema-biancastro. Si trattava in tutto e per tutto di un egagro o capra selvatica, Capra aegagrus, ancora oggi diffuso in parte del Vicino Oriente, a Creta e su alcune isole minori del Mare Egeo. Secondo il celebre zoologo Augusto Toschi, che nei primi Anni Cinquanta dello secolo scorso ebbe modo di soggiornare a Montecristo e di studiarne la fauna, i locali ungulati corrispondevano in pieno ai fenotipi del vero e proprio egagro (Figura 1). Questo fatto faceva sì che si trattasse della popolazione più occidentale della specie.
Oggi, nel nuovo allestimento del museo di Montecristo, il vecchio esemplare non compare più, forse perché deteriorato dal cattivo mantenimento e non restaurato. É stato sostituito da altri due animali naturalizzati, un maschio e una femmina adulti, che però non corrispondono più ai caratteri fenotipici descritti da Toschi per la popolazione isolana. Gli esemplari attualmente in esposizione sono due rappresentati dell’antica razza domestica corsa, caratterizzata anch’essa in ambo i sessi da corna a forma di scimitarra (più lunghe nei maschi) e dall’assenza delle tettole, le due appendici cutanee ai lati del collo di alcune etnie di capre domestiche (Figura 2). Il loro mantello è però più o meno uniformemente bruno e manca delle caratteristiche zone scure della specie. Questa razza è stata importata a Montecristo in epoca piuttosto recente, probabilmente nel corso degli Anni Cinquanta e/o Sessanta dello scorso secolo per rinsanguare la popolazione selvatica locale ormai ridotta sull’orlo dell’estinzione a causa di una caccia senza sosta e regola. Quando una società privata prese in concessione l’isola per trasformarla in un esclusivo Hunting Club per le attività venatorie di terra e la pesca d’altura ci si deve essere resi conto che le capre selvatiche erano quasi del tutto scomparse e così si è probabilmente cercato di rinfoltire il patrimonio faunistico isolano con l’importazione di animali domestici che potessero essere abbastanza simili a quelli originali dell’isola. La vicina Corsica ospita ancora interessanti contingenti di capre dell’antica razza locale. Forse è questa la ragione per cui, nel dépliant del 1970 Montecristo ovvero “Del Privilegio” che illustrava le meraviglie del club che stava per essere inaugurato sull’isola, si invitavano espressamente i futuri cacciatori a privilegiare l’abbattimento degli individui con “balzane chiare” e “macchie sul costato”, caratteri fenotipici che nessun zoologo prima di allora aveva mai segnalato per le capre di Montecristo.
Per rendersene conto non è necessario raggiungere la piccola isola tirrenica ma basta cercare in internet la voce “museo di Montecristo”, dove appaiono alcune foto del nuovo allestimento del museo. Perché è stata sentita la necessità di questo cambiamento? Il fenotipo “egagro” non corrisponde più a quello manifestato dalla popolazione ircina dell’isola? Cosa può essere successo, se una ricognizione condotta sull’isola per conto della Gestione Ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali ancora nell’estate del 1998 aveva rivelato la sopravvivenza di un terzo di ruminanti a fenotipo “egagro”?
Fra il 2010 ed il 2014, su Montecristo è stato condotto il LIFE Project+ Montecristo 2010, cofinanziato dalla Comunità Europea ed essenzialmente finalizzato all’eradicazione del ratto nero, Rattus rattus, e dell’ailanto o albero del paradiso, Ailanthus altissima. Per eliminare il roditore si è fatto ricorso alla distribuzione di un’enorme quantità di pellets avvelenati sul territorio isolano anche mediante l’ausilio di lanci effettuati dall’elicottero. Fra le conseguenze più dirette di quest’azione si è assistito alla totale scomparsa dei conigli isolani, mentre non si sa più niente del discoglosso sardo, Discoglossus sardus, un anfibio che è (era?) riuscito a sopravvivere su Montecristo fino dall’epoca terziaria. In compenso, però, il ratto è ancora presente sull’isola. Per evitare che anche tutte le capre morissero avvelenate in conseguenza dell’ingerimento delle esche (Montecristo è un ambiente molto scarso di risorse trofiche), i responsabili del progetto LIFE hanno realizzato un recinto di qualche ettaro sul promontorio del Belvedere, una delle poche zone dell’isola dominata da una discreta vegetazione ad alto fusto. Vi sono state introdotte una quarantina di capre, evidentemente senza fare attenzione ai fenotipi che vi si rinchiudevano, con il risultato che praticamente quasi solo queste capre captive si sono salvate dall’avvelenamento. Quasi nessuna di esse rispondeva però al fenotipo “egagro”. Cosicché si può dire che gli ungulati che oggi si conservano a Montecristo non hanno più le caratteristiche morfologiche che distinguevano gli egagri originali, ma sono quasi esclusivamente rappresentati dagli animali discesi dagli individui dell’antica razza corsa introdottivi in epoca storica recente.
Questa tragedia naturalistica si è perfino colorata di una nota comica. L’8 novembre 2012 i responsabili del progetto LIFE+ Montecristo 2010 hanno portato alcune capre di Montecristo in un recinto del BioParco di Roma, inaugurato con un’apposita cerimonia che ha avuto luogo in pompa magna il 5 dicembre del medesimo anno. Nessuno di questi individui però corrispondeva ai fenotipi descritti da Augusto Toschi e da altri studiosi per la capra isolana. Uno di essi era addirittura nero. L’ironia della sorte ha poi voluto che sull’esterno del recinto che racchiude gli animali spiccasse un cartello con un’immagine completamente diversa da quella degli ungulati che vi sono rinchiusi, contraddistinta dalla colorazione tipica della vera capra di Montecristo.
Con un approccio scientifico simile a quello che ha decimato la già esigua popolazione di capre a Montecristo, i responsabili del nuovo progetto LetsGoGiglio - Less alien species in the Tuscan Archipelago: new actions to protect Giglio island habitats (LIFE18 NAT/IT/000828), cofinanziato dall’UE tramite il Programma Life+ per un totale di 1.6 milioni di euro nel periodo 31/07/19 – 31/12-23, si apprestano adesso ad eradicare dall’isola del Giglio i mufloni, Ovis orientalis, ivi presenti, nonostante la presa di posizione contraria da parte degli abitanti dell’isola, di una larga porzione dell’opinione pubblica e di vari esperti del settore. I responsabili del progetto giustificano la necessità di un simile intervento adducendo come scusa il fatto che le belle pecore selvatiche erano state introdotte per motivi esclusivamente venatori fra gli anni 1960-1970, oltre ad essere causa di ingenti danni all’agricoltura. In realtà, l’attuale popolazione di mufloni presente sul Giglio è stata costituita un po’ di tempo prima, intorno alla metà degli Anni Cinquanta del secolo scorso, per interessamento degli zoologi Alessandro Ghigi, Augusto Toschi, Renzo Videsott e grazie alla dedizione di Ugo Baldacci che mise a disposizione una sua proprietà recintata nell’isola, sul promontorio del Franco. La costituzione di questo nucleo storico fu motivata da esigenze di carattere meramente conservativo, perché nell’ambiente zoologico internazionale c’era il timore che la specie fosse prossima all’estinzione in Sardegna e Corsica. Mantenere dunque il gruppo dei mufloni gigliesi equivarrebbe a preservare un pool genetico e fenotipico di indubbia importanza biologica, oltre che storica. La sua eradicazione porterà ad una perdita irreversibile sotto il profilo biologico. Inoltre, i millantati ingenti danni che gli animali producono annualmente all’agricoltura assommano nella peggiore valutazione a non più di 1.200 euro in un periodo cronologico di 14 anni, compreso fra il 2007 ed il 2021 (danni richiesti da un unico agricoltore nel 2018, quando il progetto LetsGoGiglio ancora doveva ricevere l'approvazione di finanziamento e per un terreno privo di recinzione). Vale la pena di ricordare che una raccolta di firme, lanciata dagli agricoltori gigliesi contro l’eradicazione dei mufloni dall’isola, ha già superato le 5.300 sottoscrizioni.
A questo punto, caro Francesco, mi sorge spontanea la domanda: è questo il modo che abbiamo in Italia per favorire la salvaguardia e la protezione del nostro ambiente naturale?
Marco Masseti
Didascalie alle figure:
Figura 1: Maschio adulto di capra di Montecristo, fotografato negli Anni Venti dello scorso secolo, pochi anni dopo la fine della I Guerra Mondiale (cortesia di Orlando Franchi).
Figura 2: Nell’attuale allestimento del museo di storia naturale di Montecristo, due esemplari naturalizzati dell’antica capra domestica corsa, importata sull’isola in epoca recente, hanno preso il posto di un esemplare di capra di Montecristo precedentemente esposto.
