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X FOSSO BOVALICO da X FOSSO BOVALICO pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 16:21
Buon giorno una semplice risposta....... come mai il ponte della foce rifatto ex novo è stato di fatto "rialzato" rispetto alla luce che aveva l'altro...... semplicemente xchè i fossi di acque pubbliche non si possono più dragare..... ma non siete i ....soli ad avere questi problemi inoltre la cementificazione selvaggia fà il resto sono le normative vigenti che andrebbero"riviste" lagnarsi su questo blog serve a.....poco penso che una petizione dei frontisti del fosso inviata a Livorno faccia più "eco". [SIZE=1]Sicurezza idraulica Dragaggio dei fossi, i Comuni e le istituzioni della Piana pisana: «abbiamo le mani legate, serve una nuova legge» Pisa - 16/10/201 All'Ufficio di Fiumi e Fossi di Pisa si sono riuniti i comuni della piana pisana, le associazioni agricoltori e Navicelli Spa per parlare del rischio idraulico a seguito delle normative vigenti, che di fatto rendono difficile lo scavo degli alvei dei fossi e dei canali e oneroso lo smaltimento dei fanghi di escavazione, con un rischio serio per tutta la popolazione. Interessati soprattutto l'area di Putignano e i comuni limitrofi a Pisa Scopo dell'iniziativa è di far arrivare al Ministero dell'Ambiente una proposta per rendere più agevoli i lavori e tornare ad avere la rete di canali, estesa su tutto il territorio, efficiente e in grado di garantire la sicurezza. Siglato inoltre un protocollo di intesa tra Consorzio di Bonifica e Navicelli Spa per lo scambio di informazioni tecniche tra le due organizzazioni e presentare futuri progetti per il dragaggio dei canali di competenza. Pisa 16 ottobre 2012 - Di fondamentale importanza sono stati i punti trattati nel tavolo di lavoro che si è svolto presso la sede del Consorzio di Bonifica - Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa: le acque che si muovono nel reticolo idrografico del territorio e la manutenzione di questo, e il possibile inquinamento che le acque stesse trasportano e depositano, partendo dalle aree urbane dino alle zone più esterne a vocazione agricole. Il tutto per un territorio che interessa 200mila abitanti. Per un corretto equilibrio idraulico che mantenga in sicurezza tutta la zona è indispensabile la manutenzione dei canali e dei fossi di scolo del territorio, territorio caratterizzato da quote depresse. Il nostro territorio intorno a Pisa vive ancora sostanzialmente delle opere di regimazione delle acque poste in essere da Leopoldo I di Lorena e di quelle realizzate nei primi del ‘900, tra le quali si evidenziano: la rettificazione di fiume Morto con la foce armata, le bonifiche idrauliche definitive del territorio anche mediante gli impianti idrovori, le arginature di molteplici corsi d’acqua. Ma oggi c’è bisogno di implementare le infrastrutture del reticolo idrografico, in parte in conseguenza dell’impermeabilizzazione del territorio. E senza un’adeguata opera di bonifica e pianificazione idraulica, realizzata prima di una pianificazione economica o strutturale, nessuna infrastruttura dovrebbe essere realizzata. In passato i materiali risultanti dall’escavazione venivano depositati lungo le fasce limitrofe al corso del canale. Con l’entrata in vigore del Testo Unico per l’Ambiente, Legge 152 del 2006 questa attività non è più possibile: i fanghi, devono essere trattati tutti come rifiuti, e spesso come rifiuti speciali. Ne consegue che un’attività che prima veniva eseguita come manutenzione ordinaria, adesso deve essere trattata come straordinaria, con conseguente complicazione operativa ed aumento esponenziale dei costi, sia per le analisi che per l’adozione di soluzioni tecniche per lo stoccaggio. Il trattamento dei fanghi di escavazione dei canali urbani e di quelli che scorrono in prossimità dei centri abitati segue già la normativa vigente: i fanghi, denominati tecnicamente "fanghi di dragaggio", dopo le analisi chimico-fisiche nella maggior parte dei casi sono classificati come rifiuto e talvolta speciale da conferire in discarica, con un alto costo di trasporto e smaltimento, mediamente mille euro al metro. Per i canali e i fossi principali, di dimensioni maggiori, i costi aumentano in modo esponenziale. Con l’entrata in vigore della legge, lo stesso iter di smaltimento deve però essere eseguito per i canali a vocazione agricola, con un aumento vertiginoso dei costi, costi che il Consorzio non è in grado di sostenere, e che ricadranno inesorabilmente sui cittadini con aumenti conseguenti del tributo. Di recente è stato emanato da parte del Ministero dell’Ambiente il Regolamento (10 agosto 2012 n. 161) recante la disciplina per l’utilizzazione delle terre e rocce da scavo che contempla alcuni articoli che riguardano lo scavo degli alvei. Tale regolamento apre una possibilità di riutilizzo dei sedimenti, fermo restando tutte le procedure di stoccaggio e trattamento a seconda dei casi. Gli scavi dei canali sono azioni fondamentali perché evitano gli allagamenti e difendono il nostro patrimonio, sia esso pubblico o privato: in caso di evento meteorico superiore alla media o addirittura eccezionale, l’aver effettuato correttamente queste azioni significa la difesa di tutti i cittadini. Ecco le dichiarazioni al termine dei lavori. Marco Monaco, Presidente del Consorzio di Bonifica, Ufficio Fiumi e Fossi di Pisa: “A termine dei lavori, all’unanimità si è convenuto di produrre un documento, che provvederà a compilare e sottoporre all’attenzione degli invitati per eventuali emendamenti o suggerimenti, sottoscritto e inviato al Ministero dell’Ambiente e Regione Toscana. Oggi è stato siglato il protocollo tra il Consorzio di Bonifica e la Navicelli Spa consente di trasferire bilateralmente le conoscenze tecniche delle due organizzazioni e presentare futuri progetti per il dragaggio dei canali di competenza. Ad esempio sono specializzati nella ricerca dei finanziamenti europei, e quindi per noi è importante per pensare a progetti ed investimenti sul territorio. Noi siamo specializzati nella progettazione idraulica, e in questo caso potranno avvalersi delle nostre competenze”. L’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Pisa, Andrea Serfogli: “Percepiamo anche in ambito urbano la crescente situazione di difficoltà, specialmente nella zona di Putignano, dove è impossibile poter intervenire, anche per il costo di conferimento in discarica che è molto alto. La situazione deve essere affrontata a livello legislativo. Occorre far assumere questa problematica ed inserirla in un decreto legge di prossima adozione. Credo sia possibile farci promotori di nuova proposta quanto prima possibile, perché questa è un’emergenza non percepita ma che porta nel medio periodo a una paralisi. Il problema si può risolvere a costo zero attraverso la soluzione legislativa, ma c’è rigidità di fondo nelle norme europee. Bisogna farci promotori tutti insieme, anche tramite la Regione Toscana, verso il ministero per risolvere la questione. Altre soluzione onerose come le aree di stoccaggio possono essere tenute in considerazione, per qualche situazione l’abbiamo fatto, come con la Navicelli e progetti con l’università e che possono rappresentare il futuro, ma la situazione è gravissima per tutti i versanti, sia quello cittadino che quello agricolo”. Yuri Taglioli, Sindaco di Vicopisano “Dobbiamo adottare un’azione forte per risolvere la questione. Il cittadino percepisce il fosso come un problema di carattere urbano e di decoro urbano, e che è possibile risolvere solo tagliando l’erba, ma non è così. La profondità di alcuni fossi è nettamente fuori norma, a volte anche più alti 50 cm, quindi dobbiamo fare un’azione congiunta per arrivare agli organi affinche’ possano riconoscere lo stato drammatico della situazione, e la mancata gestione del territorio può avere danni ingenti”. Giovandomenico Caridi, Presidente di Navicelli Spa: “Navicelli ha problemi ma meno urgenti di quelli degli altri comuni, e ci occupiamo soprattutto della navigabilità del canale. Abbiamo realizzato due vasche di fitodepurazione, campionamenti, un dragaggio per 50mila m3 e che completeremo per altri 6mila m3, e per l’anno prossimo abbiamo ricevuto un finanziamento di 1,3milioni di euro per il dragaggio del tratto dell’incile. Al contempo abbiamo altre attività innovative, come la fitodepurazione accelerata per il riutilizzo del materiale, e la collaborazione con il dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa per tecniche di sperimentazione. Perché il problema riguarda tutti i settori”. Stefano Berti, presidente di Cia: “È una problematica seria che potrebbe diventare molto grave. Propongo di supportare questa azione che ci riguarda da vicino. Gli agricoltori hanno difficoltà a produrre quello che vogliono, ma si parla anche di sicurezza della popolazione e con questo è ben più grave. Francesco Verdianelli, Assessore all’Ambiente del Comune di San Giuliano Terme: “Questa è una iniziativa importante. Ogni territorio ha le proprie priorità, Pisa è più urbano, San Giuliano Terme più agricolo, ma il problema non è solo scavare o meno. I tanti canali nel nostro territorio che vengono dal monte pisano richiederebbero una convenzione straordinaria, come in situazioni di maltempo molto accentuati. Non ci sono solo le piene del Serchio, che pure sono pericolose, ma anche i problemi di tutti i canali e i fossi che sono protratti nel tempo e possono creare problemi molto vasti. Dal monte fino al mare dovremmo mettere in atto un progetto per mettere in sicurezza tutta l’area, con interventi strutturali, con la mancanza di risorse possiamo fare solo interventi tampone ma ci vogliono lavori strutturali. Confagricoltura: “Ognuno deve fare la sua parte, la politica deve agire attraverso i suoi canali, noi agiremo secondo i nostri per riuscire a normare per risolvere questo problema. Noi veniamo da annate dove le nostre aziende ci chiedono per quale motivo pagano il tributo con i campi allagati, quando non possono svolgere le loro attività. Questo è un problema molto grave”. Massimo Terreni, Unione Agricoltori, Confagricoltura: “Grazie al Consorzio di Bonifica per aver organizzato questo tavolo di lavoro. Noi abbiamo cominciato a sollevare il problema al consorzio già da 4 anni, con segnalazione che forse non era percepito, ma forse non è stato percepito da parte di tutti il rischio che corriamo. Oltre gli agricoltori è forte il rischio per i cittadini. Bisogna rivedere le nostre azioni, pensavamo di essere arrivati al traguardo con la delibera della Regione Toscana ma in vece siamo tornati indietro. Le azioni sono stati percepiti solo come problemi dell’agricoltura, ma non è così, il danno è anche per i cittadini. Massimiliano Angori, Assessore all’Ambiente del Comune di Vecchiano: “Vecchiano è con il Consorzio di Massaciuccoli, almeno per ora, forse dopo la revisione dei consorzi saremo insieme con la revisione dei consorzi. La problematica è sentita da tutti, anche le tecniche di agricoltura possono tamponare ma non posso risolverlo. Io credo che ci debba essere uno sforzo nella pianificazione, per cercare di impermeabilizzare il meno possibile il terreno, con strumenti urbanistici appropriati: è faticoso ma è necessario, e questo lavoro che lo ritroveremo più avanti. Per quanto riguarda la manutenzione dei canali e la gestione delle acque, sicuramente la tecnica della fitodepurazione è da sperimentare. A tal proposito invito tutti a partecipare alla giornata UNESCO dello sviluppo sostenibile, che stiamo organizzando per il mese di novembre, insieme al Consorzio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli: l’obiettivo è quello di far visitare ai cittadini gli impianti di fitodepurazione presenti nel territorio vecchianese”.[/SIZE] "Loro" forse stanno anche peggio di voi.
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TalElbano da TalElbano pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 15:28
Leggo, ripeto e condivido ".....perché una trasformazione cosi importante dovrebbe essere preceduta da un trasformazione culturale che coinvolga tutta la popolazione ; perché in questo memento l’Elba si trova in una situazione drammatica e le energie dovrebbero essere tutte concentrate alla soluzione dei problemi gravissimi che la stanno assillando, Sanita, Scuola, Tarsporti, Turismo ecc, e poi perché non mi fido delle persone che lo stanno proponendo . Peché non mi fido ? ecco qua : vengono tutte dall’ area politico - culturale che ha portato l’Elba sull’orlo del baratro, che ha dato metà del territorio elbano al Parco Nazionale ,( inutile carrozzone che non difende l’ambiente ma sperpera denaro pubblico) ; che ha permesso che i loro compagni di Firenze e di Livorno scippassero agli elbani i servizi essenziali impedendogli di vivere con un minimo sicurezza dignita; che ha prodotto amministratori , che , sempre alla briglia dei loro capi d’otre canale, hanno permesso che zone del nostro patrimonio ambientale vissero distrutte dal cemento. ............ : non mi fido di questa gente perché pretende di creare uno strumento per risolvere dei problemi quando questi problemi non gli sono mai interessati. Io ho sempre sostenuto che questi signori sono , in realtà, strumenti in mano al partito che gestisce Provincia e Regione e fanno quello che gli dicono di fare . Nel corso della lotta antiparco li chiamavamo ascari. Negli anni ottanta il loro partito decise che i problemi si risolvevano più facilmente “decentrando il potere”. Come era possibile credere che il partito del Centralismo Democratico credesse nel decentramento ? All’ Elba alcuni di quelli che ora chiedono il comune unico nemmeno si posero il problema se crederci o no . Essendo intelligenti sapevano che gli ordini non vanno creduti ma eseguiti . E loro ubbidirono. il comune diviso in quartieri veniva presentato con gli stessi argomenti che ora utilizzano a favore del comune unico . Portoferraio , per esempio, fu divisa in quartieri . Se un cittadino aveva un problema non potevi parlare con un sindaco o con un Assessore. No , doveva cercare il presidente di quartiere il quale lo rimandava alla persona che si occupava di quel settore ecc . Finì tutto nella merda come era prevedibile. ...... " Complimenti! con stima e simpatia ps carina la storia del "becco"
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PIU' TOSCANA da PIU' TOSCANA pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 15:20
[SIZE=4][COLOR=green]Cambia denominazione il gruppo Lega Nord Toscana. Da oggi si chiamerà “Più Toscana” [/COLOR] [/SIZE] [COLOR=seagreen]“Così risponderemo agli elettori che ci hanno dato fiducia nel 2010 e che si sentono smarriti”. Ne faranno parte sempre i consiglieri Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri che annunciano: “non stiamo affatto uscendo dal Movimento, ma puntiamo a rilanciarne il messaggio declinandolo nella nostra terra perché lo slogan ‘Prima il Nord’ è penalizzante per la Toscana e non compreso dai Toscani” [/COLOR] I consiglieri regionali Antonio Gambetta Vianna e Gian Luca Lazzeri comunicano il cambio di denominazione del gruppo che passa da “Lega Nord Toscana” al più semplice “Più Toscana”, «rimanendo ovviamente all’opposizione. La nostra intenzione – spiegano i due consiglieri regionali – non è quella di uscire dal Movimento della Lega Nord. Ciò che stiamo facendo è un tentativo di declinare il messaggio politico “Prima il Nord” in Toscana secondo gli insegnamenti dell’unico ideologo della Lega Nord, ossia il professor Gianfranco Miglio. Da una parte, vogliamo continuare ad essere il punto di riferimento per quell’elettorato che ci ha dato la sua fiducia con quello che è stato l’eccezionale risultato delle Regionali 2010. Questi elettori ci hanno votato perché noi garantivamo la tutela, la difesa e la promozione della nostra terra e della nostra gente. Questi elettori, anche dopo le tristi vicende che hanno investito il nostro Movimento federale, si sono sentiti prima traditi e oggi non più rappresentati da un Movimento politico che assume una fisionomia politica solo “nordista”. Dall’altra parte, il nostro tentativo vuole portare la questione della Toscana all’attenzione della Segreteria Federale della Lega Nord perché i cittadini toscani non si sentono pienamente rappresentati dallo slogan “Prima il Nord”. Sono pertanto necessarie forti scelte, nuove strade ed ulteriori iniziative da affiancare agli attuali messaggi politici. Ci auguriamo – concludono Gambetta Vianna e Lazzeri – che lo spirito federalista e la condivisione sulla necessità di rappresentare per ognuno di noi la dignità di ogni singolo territorio saranno pienamente compresi e valorizzati dagli organi federali del Movimento».
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QUINTO QUARTO da QUINTO QUARTO pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 15:10
[SIZE=4][COLOR=darkred]Il Quinto Quarto a Marciana Marina. [/COLOR] [/SIZE] Domenica 21 ottobre, in Piazza Vittorio Emanuele a Marciana Marina, dalle 12,30 in poi, si svolgerà la quinta edizione della manifestazione enogastronomica “Il Quinto Quarto”, organizzata dalla Condotta Slow Food Arcipelago Toscano. Questa sarà l’occasione per riscoprire e rivalutare le parti meno nobili degli animali che verranno cucinate secondo le antiche ricette. Il menù prevede infatti trippa alla fiorentina, lingua salmistrata, fegato alla veneziana, frittura mista e tante altre prelibatezze della cucina povera elbana e toscana. La manifestazione è dedicata alla memoria di Italo Giretti, l’amico scomparso che, per anni, ha fatto parte, con impegno e dedizione, della Condotta Slow Food Arcipelago Toscano.
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per mess.47703 da per mess.47703 pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 15:00
la ringrazio per la sua delucidazione in merito a leggi e decreti per il regolamento edilizio lungo i fossi e per aver illustrato il programma dei lavori che verranno effettuati.....per quanto riguarda la prima parte del suo messaggio si denota in lei una ostinazione nel voler mettere in discussione la legittimita'dell'esistenza di alcune strutture esistenti in prossimita' del fosso ..cosa che a mio avviso non e'la causa principale di cio'che si e'verificato,se mai ..l'abbandono in cui versa la nostra montagna oltre alla forza straordinaria dell'evento ,comunque discutibile e in tempi credo molto lunghi ,forse troppo per la nostra sicurezza;la seconda parte del suo messaggio ci rassicura visto il via libera al piano delle manutenzioni dei fossi anche se si parla di interventi di priorita' da svolgersi in cinque mesi, da agosto a dicembre ...ma di quale anno non si sa'!?forse del 2013??Perche'siamo a novembre e per quanto riguarda il fosso del Bovalico non abbiamo visto che un escavatore che ha lisciato la sabbia che c'e' dentro !Forse lei non ha capito bene il senso dei messaggi scritti in merito nei giorni passati ...ai cittadini interessati non interessa molto la burocrazia cosi'come pure nessuna direzione politica in merito bensi'tanta e solo tanta preoccupazione nel vedere che quei metri cubi di materiale che si sono riversati nel fosso e che ne diminuiscono la portata'giacciono ancora li' e non credono che dopo un anno si possa aspettare ancora.Per quanto riguarda il resto ...se lungo il fosso ci sono delle cose che stonano ,chi di dovere valutera' il da farsi ma intanto sfondateci il fosso come prima!!!Cordiali saluti.
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X MESS.una mattina di ordinaria follia da X MESS.una mattina di ordinaria follia pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 14:33
........."ci riprovo domani sperando di non dover stare tutta la mattina all'ospedale Non importa" caro amico, continuiamo così a rassegnarci da poveri sudditi. lamentarsi con il primo che passa.....è una perdita di tempo. Ho visto persone anziane con lo sguardo rassegnato, inermi sulle sedie ad aspettare, pensa al loro disagio specie se devono venire da paesi limitrofi per la prenotazione, per poi ritornare per gli esami ed ancora magari per il ritiro se non hanno nessuno e tutto questo condito da quello scandalo vergognoso dell'ASCENSORE FUORI USO: E' L'ULTERIORE SCHIFO DEL SISTEMA! I SINDACI COSA STANNO FACENDO??? Le proteste verbali non hanno più senso! :bad:
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LANERA LUIGI da LANERA LUIGI pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 14:00
Spett. Amministrazione di Portoferraio e.p.c Al Comandante dei Vigili Urbani Con la presente chiedo a nome di tutti i proprietari di cani della zona Albereto viale Einaudi , di poter utilizzare il parcheggio della spiaggia di SOTTOBOMBA nel periodo invernale come luogo in cui liberare i nostri cani. A tal proposito chiedo a codesta amministrazione un piccolissimo intervento di ripristino del cancello di detta area .Fiducioso in un vostro positivo e celere riscontro Vi ringrazio anticipatamente.
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Giovanni Muti da Giovanni Muti pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 12:37
[SIZE=4]PREMATURA LA PROPOSTA DI UN COMUNE UNICO E NON NON MI FIDO DI CHI LO PROMUOVE [/SIZE] Caro Campese Dici che non sei interessato alle mie beghe riesi però ne parli ; e poi dici che non capisci perché metto in piazza i miei trascorsi giovanili. Poi aggiungi che non capisci la mia posizione contraria al comune unico e vuoi che te la spieghi. Rispondo così: non puoi capire perché metto in piazza i miei trascorsi giovanili perché non ce li ho messi. Sono cose che sarai abituato a fare te al bar coni tuoi amici. Io mi sono limitato a fare un ipotesi : che la persona che mi aveva offeso fosse mosso da vecchia ruggine per qualche mia “monellata” giovanile che potrei aver combinato. In qualche modo lo scusavo. Mattere in piazza significa invece raccontare un fatto. Cosa che non ho fatto. Non trovi le ragioni della mia posizione contraria al Comune Unico, perché non esistono . Io non sono contrario al Comune Unico . Sono contrario solo al percorso iniziato da questo Comitato e per queste ragioni: perché una trasformazione cosi importante dovrebbe essere preceduta da un trasformazione culturale che coinvolga tutta la popolazione; perché in questo memento l’Elba si trova in una situazione drammatica e le energie dovrebbero essere tutte concentrate alla soluzione dei problemi gravissimi che la stanno assillando, Sanita, Scuola, Tarsporti, Turismo ecc, e poi perché non mi fido delle persone che lo stanno proponendo . Peché non mi fido ? ecco qua : vengono tutte dall’ area politico - culturale che ha portato l’Elba sull’orlo del baratro, che ha dato metà del territorio elbano al Parco Nazionale ,( inutile carrozzone che non difende l’ambiente ma sperpera denaro pubblico) ; che ha permesso che i loro compagni di Firenze e di Livorno scippassero agli elbani i servizi essenziali impedendogli di vivere con un minimo sicurezza dignita; che ha prodotto amministratori , che , sempre alla briglia dei loro capi d’otre canale, hanno permesso che zone del nostro patrimonio ambientale vissero distrutte dal cemento. Ti basta ? No? Allora continuo : non mi fido di questa gente perché pretende di creare uno strumento per risolvere dei problemi quando questi problemi non gli sono mai interessati. Io ho sempre sostenuto che questi signori sono , in realtà, strumenti in mano al partito che gestisce Provincia e Regione e fanno quello che gli dicono di fare. Nel corso della lotta antiparco li chiamavamo ascari. Negli anni ottanta il loro partito decise che i problemi si risolvevano più facilmente “decentrando il potere”. Come era possibile credere che il partito del Centralismo Democratico credesse nel decentramento ? All’ Elba alcuni di quelli che ora chiedono il comune unico nemmeno si posero il problema se crederci o no . Essendo intelligenti sapevano che gli ordini non vanno creduti ma eseguiti . E loro ubbidirono. il comune diviso in quartieri veniva presentato con gli stessi argomenti che ora utilizzano a favore del comune unico . Portoferraio , per esempio, fu divisa in quartieri . Se un cittadino aveva un problema non potevi parlare con un sindaco o con un Assessore. No , doveva cercare il presidente di quartiere il quale lo rimandava alla persona che si occupava di quel settore ecc . Fini tutto nella merda come era prevedibile. Ma loro non e si sentirono responsabili perché no eraq una idea loro Ma anche se loro non avessero alcuna responsabilità per la situazione nella quale ci troviamo, oggi no mi fiderei comunque di loro . Come non mi fiderei , se fossi su una nave che sta affondando , se alcuni della ciurma , si auto nominassero ufficiali e invece di darsi daffare come fanno tutti di tappando le falle, si adoperassero per cambiando il sistema di velatura. La mia posizione è prima tappiamole falle, almeno quella della Sanità che la gente rischia di morire e poi penseremo alla velatura .
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Una mattinata di ordinaria follia. da Una mattinata di ordinaria follia. pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 11:12
Mah..... questa mattina mi sono recato all'ospedale per prendere l'appuntamento per le analisi. Già l'idea di fare 30 Km per prendere un appuntamento per l'analisi del sangue nel 2012 fa un pò ridere, ma non potrebbero organizzarsi diversamente e fare in modo di poter prenotare telefonicamente ? Lasciamo perdere le nuove tecnologie... forse tra venti anni. Sono arrivato alle 10.30 e da bravo cittadino ho preso il bigliettino per la fila. Davanti a me c'erano una ventina di persone che aspettavano il loro turno ed io avevo il numero 65 mentre sul display c'era indicato il numero 40. Tra le persone che aspettavano c'era un misto di rabbia e rassegnazione. Ho aspettato una mezzoretta ma i numeri sul display scorrevano molto lentamente, uno ogni 5 minuti quando andava bene, ed allora me ne sono andato. Ci riprovo domani sperando di non dover stare tutta la mattina all'ospedale 🙂 Non importa
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LA PROVA DEL CUOCO da LA PROVA DEL CUOCO pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 10:42
[SIZE=5][COLOR=darkred]SEMPRE PIU' GRANDI.... [/COLOR] [/SIZE]
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Pubbliche Assistenze Elbane da Pubbliche Assistenze Elbane pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 9:44
[SIZE=4][COLOR=darkred]Le Pubbliche Assistenze Elbane alle Soccorsiadi 2012 [/COLOR] [/SIZE] Si terranno Sabato 20 e Domenica 21 Ottobre a Grosseto, le 9° Soccorsiadi 2012 a cui parteciperanno tutte le Pubbliche Assistenze della Regione Toscana, e la Zona Elba, Coordinata dal responsabile Paolo Magagnini e dal referente Campidonico Sara, vi parteciperà con due squadre composte da P.A. Marciana Marina, P.A. SS. Sacramento e P.A. Croce Verde. Le olimpiadi del soccorso che sono giunte alla sua 9° edizione dovevano essere svolte a Aulla nel maggio 2012 ma causa il sisma che ha colpito l’Emilia in quel periodo non hanno potuto aver luogo per l’impegno di tutti i volontari ANPAS nei paesi colpiti dal terremoto. Questi sono i volontari scelti per formare le due squadre partecipanti: P.A. Croce Verde: Ridi Giorgio, Vozza Vincenzo, Coletti Claudia, Ridi Giada, Giovinazzo Lucia, Falco Alessio. P.A. Marciana Marina: Muti Fabio, Paganini G. Luca, Teggi Giulia. P.A. SS. Sacramento: Ciummei G. Luca, Ficai Andra, Pisani federico. Sono stati selezionati come arbitri dei giochi i formatori regionali: Caliani Paola, Coletti Federico, Francese Susanna (per il sanitario). Ferrini Alessio e Innocenti Luca (per gli autisti). La partenza per Grosseto avverrà sabato mattina per far ritorno domenica sera. Intanto il Coordinamento ANPAS comunica che i primi di Novembre inizieranno i corsi per il Livello base (16 anni compiuti) e livello avanzato (18 anni compiuti) per l’assistenza sulle ambulanze. Gli interessati possono iscriversi presso le Pubbliche Assistenze del proprio paese o telefonando alla segreteria del Coordinamento 340 4016892 o 340 4016893 entro il 25 ottobre 2012. Il Coordinatore Zona Elba [COLOR=darkred]Paolo Magagnini [/COLOR]
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Ortopedia Piombino ...e altro da Ortopedia Piombino ...e altro pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 8:43
[SIZE=4][COLOR=darkred]ORTOPEDIA PIOMBINO E ALTRO.... [/COLOR] [/SIZE] Un po’ di tempo fa ho avuto a che fare con il reparto Ortopedia dell’Ospedale di Villa Marina a Piombino. Uso la parola reparto per capirsi meglio anche se la tendenza managerial - medica è riuscita ad ingarbugliare di più le acque dell’organizzazione ospedaliera mischiando i vari settori che c’erano una volta. Si trattava di un’operazione piuttosto comune che serviva per risolvere 2 complicazioni (1 ci è stata spiegata dopo). Avevamo sentito anche un’altra zona di destinazione ma ci è stato detto che potevamo rivolgerci tranquillamente anche a Piombino. La patologia era tipica ed evidente e richiedeva un intervento chirurgico classico. Abbiamo quindi cominciato il percorso burocratico per essere ricoverati nel nostro Ospedale (uno come tanti, con la differenza meravigliosa di una vista panoramica sull’Isola d’Elba). Per avvalersi dell’operato degli specialisti di questo ospedale dobbiamo prima avere la richiesta del medico di famiglia . Un’amica di Piombino, poi, mi fa un quadro generale approssimativo dei professionisti all’opera. Per avere un appuntamento per una visita dai medici ortopedici pubblici di Villamarina, ci affidiamo al CUP (centro unico di prenotazioni) che dà l’appuntamento per un tempo congruo. Dopo di che praticamente si va alla buona sorte. Nessuno ci dice i nominativi della squadra di Ortopedici, anzi mi accorgo che davanti all’ambulatorio c’è un elenco con metà degli operatori che non frequentano più Villa Marina. Qui c’è, comunque, la prima vera difficoltà ,per certi versi un segnale della differenza tra classi. Infatti per avere appuntamento con il medico che vorremmo scegliere non possiamo utilizzare la prassi pubblica ma la prassi privatistica (intra moenia o extra). Chi sceglie il pubblico va incontro , più o meno ,ad un sicuro terno al lotto. Paga meno ma è così. C’è la possibilità che per essere sicuri di avere una visita ,ad es., da TIZIO, ci si debba recare in una struttura esterna all’Ospedale, anche se lui è pure dipendente lì. Comunque seguiamo la procedura pubblica ed abbiamo l’appuntamento presso l’ambulatorio ortopedico pubblico a Villa Marina che si trova nell’ala vecchia dell’ospedale prendendo l’ascensore 0 opportunamente segnalato, al piano 2°, nella stanza 5. L’infermiera ci avvisa che di solito gli appuntamenti aspettano un bel po’ perché ci sono anche quelli mandati dal pronto soccorso. Così aspettiamo 2 ore in più rispetto all’orario dell’appuntamento. In più è giorno anche di operazioni ! A dire il vero poi scopro che gli altri giorni è più o meno uguale. Comunque loro sono a posto: c’è un cartello che dice che l’orario è puramente indicativo. E siccome la legge è uguale per tutti c’è scritto anche: è suo dovere comunicare se non viene all’appuntamento su prenotazione. Arriva il momento fatidico ed entriamo. Ci presentiamo e la visita viene effettuata dal Dr. XY. Siccome io non conosco nessuno e lui non si presenta leggo il cartellino sul camice e mi rincuora: c’è scritto solo il nome: meglio che niente. La visita avviene quasi muta e mentre se ne va gli chiediamo in cosa consisterà l’operazione. Da lì parte una sua spiegazione. Andiamo poi all’ufficio pre ospedalizzazione che si trova al piano terra e riceve dal Lunedì al Venerdì dalle 10 alle 12 . Peccato che non c’è alcun cartello che lo indichi. In ultimo c’è la visita dell’anestesista. Sul cartellino si intravede un cognome, gli chiedo come si chiama e scopro che in verità ha un’altra generalità. La mattina ci presentiamo alle 7,10 (avevano detto di presentarsi alle 7-7,30 ) e veniamo fatti accomodare nella cosiddetta sala d’attesa (non c’è nessun cartello che la identifica come tale). Si tratta di un punto antistante i 2 ascensori di arrivo. Nella stanza si trovano 9 posti a sedere a fronte di un totale di circa 45 posti letto. La sala si trova in mezzo ai 2 corridoi dove si trovano i letti di degenza. Abbiamo il 50 % di indovinare a quale corridoio dobbiamo andare e al 1° ingresso (aprono alle 7,30) ci dicono che chiameranno loro. Alle 8 riprovo a chiedere nella stessa ala e mi dicono che ci chiameranno “o di qui o di la”. Alle 8,10 ritento ma nell’altra ala (sostenuto da una gentile accompagnatrice di una paziente) mi dicono che siamo gli ultimi ed aspetteremo altri 20 minuti. Detto, fatto. Ci ricevono e ci fanno accomodare nella stanza dove ci sarà il lettino apposito. Riempiono giustamente la scheda dei dati personali (uno scambio di persona non è piacevole) ma la cosa prende del buffo quando comincia a chiedere se soffre di diabete, prende medicinali etcc. Consegno una copia della dichiarazione del medico di famiglia che a suo tempo nel percorso di pre - ospedalizzazione mi hanno richiesto, allora trascrivono quello che c’è scritto (non gli chiedo che fine ha fatto il foglio a suo tempo consegnatogli, pazienza). Gli chiediamo chi opererà e ci dicono TIZIO, gli facciamo presente che lui quel giorno è altrove (mi ero informato) allora riguarda la scrittura della scheda del reparto e vede che la scrittura è di CAIO. Alle 8,45 finisce l’accettazione. Alle 10,35 portano un pezzo di plastica blu senza nessuna scritta e lo attaccano al lettino e se ne vanno. Il paziente accanto ci dice che significa che siamo della squadra dell’ortopedia (perché ci possono confondere con chirurgia, oculistica, otorinolaringoiatria, urologia etc …). Dopo poco vediamo passare una barella con sopra dei bidoni, il paziente accanto fa la battuta “quello è il prossimo ad essere operato”. Alle 12,00 entra un camice verde. Non si qualifica e ci fa uscire. Dopo di chè ripete le stesse domande fatte alle 8,45. Alle 12,15 per la 3° volta vado a chiedere se il mio attestato per l’assenza da lavoro è pronto: ancora no. Alle 13 andiamo a mangiare mentre chi si deve operare resta ancora digiuno. Alle 13,45 gli mettono una flebo, gli dicono che è un antibiotico, c’è scritto Na Cl ma è un antibiotico. Alle 14 mi danno attestato per lavoro dove il mio nominativo non risulta, dice solo che XY è ricoverato in ospedale. Cartellini identificativi ZERO, di tutti. Alle 15,30 ci dicono che i dottori operano ancora. Alle 16 scende per l’operazione il malato da noi assistito e rientra alle 18,30 … Dopo un po’ mi racconterà che la prima anestesia non era andata bene, solo al 3° taglio dell’operazione si sono decisi a richiamare l’anestesista per fargli sistemare la situazione. La notte resta una persona anziana a fare compagnia al paziente. Però non la fanno dormire sul letto (magari coprendo i lenzuoli con qualche altro capo). Peccato perché nella stanza erano soli. E soprattutto strano, perché nella stanza accanto sappiamo la mattina dopo che la giovane figlia di una paziente viene fatta dormire nel lettino. Alle 9,45 passano 4 medici, gli dicono che l’operazione è riuscita e la ferita va bene. In mattinata uscirà. L’operato si lamenta (non con loro) per la confusione che c’è in corridoio . Difficile che non ci sia con 5 reparti sullo stesso piano ed un ambulatorio per il pubblico non ricoverato ed un day hospital aperto con relativi accompagnatori familiari a 2 passi da lì. In Mattinata comunque non esce. Alle 12,15 servono un pranzo che non corrisponde all’ordine fatto e la qualità è abbastanza scadente, la pasta è stracotta, il prosciutto sembra carne flaccida (invece che cotto è crudo), la qualità della mela cotta poi fa schifo. Alle 14,00 riusciamo ad uscire, prima però tentiamo di ritirare dalla farmacia l’antibiotico (quello vero) in puntura che gli è stato segnato , peccato che sulla ricetta non si riesce a capire il numero. Di corsa torno in reparto e riscendo … Prima di uscire il dottore ci dice che per la medicazione intermedia (prima del controllo) si può rivolgere sia al medico di famiglia che all’ambulatorio ortopedico dell’Ospedale. Mi accorgo il giorno successivo che l’intestazione della Relazione di degenza datata 2012 riporta l’elenco della U.O. Ortopedia con 3 dottori che in realtà non operano più all’Ospedale di Villamarina da un po’ di tempo. Come volevasi dimostrare. Inoltre l’operato per avere una visita dal reparto che l’ha fatto dimettere dall’ospedale bisogna che telefoni fuori dall’ospedale per avere l’appuntamento ed entrare all’ospedale. NON sarebbe MEGLIO CHE ci fosse la possibilità di PRENDERE L’APPUNTAMENTO DIRETTAMENTE NEL REPARTO !? Ovviamente poi c’è un orario preciso per telefonare da fuori ed avere l’appuntamento, dalle 14 alle 15. Meglio telefonare subito, non si sa mai. L’appuntamento per levare i punti lo danno al 16° giorno e non al 15° come scritto sulla relazione di degenza. Per la medicazione decidiamo di avvalerci del medico di famiglia. Peccato che nell’ambulatorio non ci sia l’occorrente così dobbiamo andarcelo a prendere noi alla farmacia più vicina. Passano i giorni, ora c’è da levare i punti alla ferita. L’appuntamento è alle 11,30 e ci ricevono alle 12,45. Nell’attesa sentiamo una signora che chiede quanti ne ha davanti e gli rispondono che non glielo possono dire (nemmeno della sua fila, ce ne sono 4 di tipi di prestazioni). Gli chiedo: è qui che si levano i punti? Risposta: ho detto che chiamiamo noi… Dovete mettervi a sedere, ci dicono. Ma i posti a sedere sono tutti occupati … Sarebbe bello che chi ha operato poi riveda il suo risultato ...e infatti ci tocca un altro medico. IL BUFFO comunque DEVE ANCORA VENIRE. Il Dottore guarda la mano e dice che va tutto bene. Poi se ne va . Gli chiediamo: i punti non li leva ? NON li aveva visti, non se n’era accorto. Dice: ci vedo sempre meno e infatti non riesce a finire la manutenzione. Ne restano 3 di punti, ci pensa l’infermiera a finirli. Eppure è una classica operazione sia ambulatoriale che ortopedica !? Il braccio della mano operata viene fatta tenere in aria, l’altra mano che la regge. Se gli veniva fatta poggiare sul lettino… era troppo ferma. Comunque tutto è bene quel che finisce bene e il risultato finale essenziale è che il disturbo fisico che prima c’era è stato annullato. Però, come raccontato, qualcosa da migliorare c’è sempre … [COLOR=darkred] Enrico Nannini [/COLOR]
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SCUOLA DI MINIBASKET da SCUOLA DI MINIBASKET pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 6:41
[SIZE=4][COLOR=darkred]POLISPORTIVA RIO ELBA " A SCUOLA DI MINIBASKET " [/COLOR] [/SIZE] Finalmente possiamo iniziare i corsi di minibasket nelle zone di RIO MARINA - RIO ELBA - CAVO. Dopo una lezione di prova ,effettuata lunedi scorso per le classi delle scuole elementari , iniziamo i corsi pomeridiani venerdi 19 alle ore 17.00 presso la palestra delle scuole elmentari di RIO MARINA . PER INFORMAZIONI telefonare a MASSIMO 3355326136 e DIMITRI 3388956725.
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Marcello Meneghin - ACQUA POTABILE da Marcello Meneghin - ACQUA POTABILE pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 5:17
[SIZE=4][COLOR=darkblue]PIOGGE TORRENZIALI IN AUTUNNO E CRISI IDRICHE ESTIVE [/COLOR] [/SIZE] Le piogge di questi giorni e le altre verificatesi in passato forniscono, oltre al pericolo dì gravi danni, la prova evidente di quale deve assolutamente essere la strada da seguire per risolvere il problema dell'approvvigionamento idropotabile elbano: raccogliere tanta grazia di Dio e conservarla per l'estate. L'Ente gestore degli acquedotti ha pensato bene di approfittare di un'occasione così ghiotta e sta costruendo il primo di una ventina di laghetti (chiamato Bucine) nei quali poter in futuro accumulare una paio di milioni di mc d'acqua che ritiene dovrebbe garantire l'autonomia e l’indipendenza da forniture d'acqua dall'esterno dell'Elba. Il condizionale "dovrebbe" in questa prospettiva è d'obbligo per i difetti da cui è viziato . É infatti da rilevare come, in periodi come quello attuale, tutte le fonti dell'isola e cioè sorgenti, determinati fossi, pozzi, ecc., essendo alimentati da piogge torrenziali, sono molto ricchi di acqua naturalmente potabile oppure di acqua che abbisogna di correzioni di poco conto per diventarlo, del tutto priva di arsenico e di boro nel mentre i consumi dell'acquedotto sono molto bassi. Ne consegue una grandissima eccedenza rispetto al fabbisogno che resta inutilizzata o che va a scaricarsi, anch' essa inutilizzata, a mare. Si è detto bene: acqua potabile perché è proprio questa che occorre immagazzinare per averla pronta al momento della crisi. Nei lunghi mesi che ci separano dalla prossima estate si potrebbe benissimo disporre e quindi accumularne un quantitativo più che sufficiente per colmare le elevate portate di punta che sistematicamente mettono in crisi l'Elba tutte le volte che si verificano estati particolarmente siccitose. Invece il programma in corso di effettiva realizzazione parte da un concetto di base errato e che promette risultati disastrosi essendo basato sull'accumulo non di acqua potabile come detto ma di acqua grezza, lasciata a stagnare per mesi e mesi all'aperto, sotto i raggi cocenti del sole elbano, dove subirà un grave decadimento quantitativo e qualitative. Per poter essere immessa in rete essa dovrà essere assoggettata ad un trattamento che la renda adatta al consumo umano e che ha la caratteristica di fornire una portata costante e limitata, quindi non adatta a coprire le punte di consumo di cui si è detto. A giudizio di chi scrive i risultati cui si andrà incontro non saranno per nulla confortanti. A laghetto del Bucine ultimato e funzionante si verificherà un enorme costo dell'acqua distribuita in Isola : - per la produzione in Val di Cornia e per il pompaggio iniziale, - per il trattamento di eliminazione arsenico e boro - per il trasporto dalla Val di Cornia fino all' Elba tramite la condotta sottomarina. - in Isola per il pompaggio di rete a pressioni così elevate - in isola per il trattamento e pompaggio del laghetto del Bucine. Ne risulterà un costo totale elevatissimo ulteriormente aggravato dalle enormi perdite occulte di rete e che necessariamente poi si scaricherà sull'utente. Ma l'aspetto di gran lunga peggiore sarà il ripetersi inveterato, perseverante e dannosissimo delle crisi dovuto al non voler valutare la vera essenza del problema ed i rimedi veri per risolverla. Non dico nulla della fase definitiva ma lascio ai lettori immaginare ciò che accadrà quando al laghetto del Bucine se ne saranno aggiunti un'altra ventina affiancati da una moltitudine di impianti di trattamento acqua grezza. Il tutto per superare delle crisi molto brevi e per alimentare un territorio in definitiva abbastanza piccolo. Concluderei ripetendo a gran voce che le crisi idriche estive dell'Elba non saranno mai risolte finché si continuerà ad ignorarne l'essenza vera. La prova sarà sotto gli occhi di tutti, elbani e non, nelle prossime siccità estive.
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sentenza da sentenza pubblicato il 18 Ottobre 2012 alle 5:01
CORTE DEI CONTI, condanna gli arbitri di calciopoli 2006 con danno d'immagine alla FEDERCALCIO con risarcimenti di 4MILIONI..... detto alla Crozza: ma i politici ladri quanto dovrebbero risarcire di danno all'immagine ITALIA ????? quanti patti di stabilità si potrebbero recuperare?? CHISSA? 😮
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X Monello da X Monello pubblicato il 17 Ottobre 2012 alle 21:00
A scanzo di equivoci, premetto che non sono interessato alle tue beghe riesi nè ai tuoi trascorsi giovanili più o meno turbolenti, che tra l'altro, non capisco proprio perchè tu li metta in piazza. Ciò premesso, rimango invece stupito dal fatto che dai tuoi, per quanto numerosi e puntuali interventi contro il comune unico, non è dato conoscere le ragioni oggettive della tua posizione quali ad esempio aumento dell'inefficienza in generale, complicazioni burocratiche, aumento dei costi/tasse per il cittadino, peggiore risposta qualitativa per i servizi, amministratori ancora più mediocri della media attuale, minore potere contrattuale con gli altri enti ed istituzioni, etc etc. Si ha l'impressione, per le motivazioni che ho detto, che gli anti C.U. temano di vedere rompersi la ragnatela degli infiniti spazietti che otto amministrazioni con tutto l'apparato di assessori, consiglieri, porta-sacchetti di plastica, trapananti del turismo in nero, imprenditori affermati ed aspiranti e tutto un codazzo di soggetti senza nè arte nè parte che vive nella eterna speranza della ganciata. Sbaglio? Io spero di si perchè sarebbe molto triste, ma se si me lo fai capire con dei dati oggettivi? Campese
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tania da tania pubblicato il 17 Ottobre 2012 alle 20:19
MESSAGGIO PER PICCIONE VIAGGIATORE Condivido appieno quello che scrivi sul fatto che le persone giudicano spesso gli altri non per la sostanza dei loro discorsi, ma per i personaggi che rappresentano, ma chi ha la coscienza sporca si difende dietro l'accusa della diffamazione. Speriamo solo che le persone che hanno dei dubbi sulla veridicità di certe affermazioni, abbiano la voglia e la capacità di approfondire se la diffamazione è realmente tale, o è una cruda verità anche seppur scritta da un anonimo.....
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maurizia provenzali da maurizia provenzali pubblicato il 17 Ottobre 2012 alle 19:11
domenica 21 dalle ore 10 potrete divertirvi a Sant'Ilario facendo una passeggiata con i somari , offerta dal centro Culturale poi potrete gustare numerosi e ottimi piatti a base di funghi il tutto allietato dalla musica di Max Lucini e Gaetano Cavicchioli e durante la giornata sarà bello immergersi nel passato ,visitando la mostra di oggetti antichi recuperati dai santilariesi nelle varie case e cantine Maurizia Provenzali
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Che peccato non andare a Firenze ...... da Che peccato non andare a Firenze ...... pubblicato il 17 Ottobre 2012 alle 18:56
A quanto pare, per l'ISIS Foresi, la montagna viene da noi, senza bisogno di andare a Firenze, è un peccato Presidente Rossi, comunque per i tanti problemi "irrisolti" dell'Elba, dalla sanità, ai trasporti, all'acqua, ai rifiuti, al turismo, al lavoro, sale il termometro della febbre e la guardia medica non risponde al telefono e salirà anche sempre di più il vento della rivoluzione greco-ispanico-portoghese in Italia e all'Elba, se la casta non diminuirà gli stipendi e le pensioni sopra i tremila euro e redistribuirà il reddito a chi ha di meno per la ripartenza dell'economia, altrimenti destinata ad una catastrofica recessione ventennale. Adios y buena suerte!
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NAVIGARE NECESSE EST da NAVIGARE NECESSE EST pubblicato il 17 Ottobre 2012 alle 18:47
[SIZE=5][COLOR=darkblue]VOLAVIAMARE [/COLOR] [/SIZE] Ecco arrivato a banchina il mezzo che dovrà sostituire l'aliscafo attendiamo che entri in linea per ulteriori notizie
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