Bravo Bertucci, si ricordo anch'io ad una riunione in sala consiliare che l'Assessore aveva detto che portava in giunta la riapertura parziale del traffico in inverno con rispettivi parcheggi
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Buongiorno,
sono ormai svariati giorni (ALMENO 7)che in cima a San Rocco, 50 metri prima del Forte Inglese, persiste una copiosa perdita di acqua, per di più in una curva molto pericolosa e piena di ghiaia. Vediamo quanto durerà questo ennesimo spreco! Ps è inutile rattoppare, in quel punto almeno 2/3 volte all'anno perde.
Cassazione, no ipoteche Equitalia per debiti irrisori
Non può iscriversi l’ipoteca se il credito erariale non è realizzabile con la vendita forzata perché la somma è inferiore agli 8mila euro, soglia minima prevista dalla legge.
Altra mazzata delle Sezioni Unite della Cassazione contro Equitalia.
I giudici di legittimità, con sentenza n. 5771/2012 hanno così respinto un ricorso di Equitalia su una vicenda avente ad oggetto un’iscrizione ipotecaria su due terreni di una Srl calabrese. Quest’ultima risultava debitrice nei confronti dell’erario di circa 2000 euro, a causa del mancato versamento di alcuni contributi dovuti allo Stato.
Da qui, l’iscrizione nei registri immobiliari dell’ipoteca, da parte di Equitalia.
Ma è possibile ipotecare un bene per un credito inferiore alla soglia minima prevista dalla legge per procedere all’esecuzione forzata?
Equitalia sosteneva che l’ipoteca “assolvendo anche ad una autonoma funzione anticipatoria e cautelativa, poteva essere iscritta pure per crediti che non avrebbero autorizzato il concessionario a procedere ad espropriazione forzata”, dunque anche sotto gli 8mila euro, come in questo caso. E a conferma di ciò, sosteneva la ricorrente, ci sarebbero state due circolari dell’Agenzia delle Entrate, una interrogazione parlamentare, e infine il decreto 40/2010 (poi convertito in legge 73/2010) che esplicitamente aveva vietato di iscrivere ipoteca sotto gli ottomila euro ma solo a decorre dall’entrata in vigore della legge di conversione.
Le Sezioni unite si sono mostrate però di altro avviso, e hanno escluso che l’iscrizione potesse essere fatta per importi inferiori alla soglia minima per la quale l’agente della riscossione è autorizzato ad espropriare l’immobile. Infatti, osserva la Corte, così come il fermo anche l’ipoteca costituisce “un atto preordinato all’espropriazione, per cui doveva necessariamente soggiacere agli stessi limiti per questa stabiliti” dall’articolo 76 del Dl 602/1973. La Cassazione sottolinea come il sistema delineato dagli artt. 76 e 77 del DPR n. 602/1973 è stato da taluni inteso nel senso che assolvendo anche ad un’autonoma funzione anticipatoria e cautelativa, l’ipoteca poteva essere iscritta pure per crediti che non avrebbero autorizzato il concessionario a procedere ad espropriazione forzata. Tuttavia a fronte di tale (pur plausibile) interpretazione, vi sono stati altri che hanno attribuito al combinato disposto delle predette norme il significato d’impedire l’iscrizione dell’ipoteca per importi inferiori agli ottomila euro che, com’è noto, rappresentavano per l’agente della riscossione la soglia minima della esproriazione immobiliare. Ed è questa seconda lettura che le Sezione Unite privilegiano per risolvere la controversia.
Rispetto al decreto n. 40/2010 citato dalla ricorrente, i giudici di Piazza Cavour sottolineano come il testo della disposizione non autorizza a ritenere che per il periodo pregresso non esistesse alcun limite. Per valere come smentita della predetta interpretazione, il comma 2 ter dell’art. 3 del DL n. 40/2010 avrebbe dovuto stabilire il contrario e, cioè, che a partire dal momento della emanazione della legge di conversione non sarebbe più stato possibile iscrivere ipoteca per crediti non realizzabili a mezzo di espropriazione immobiliare.
Secondo i giudici ermellini, ciò che conta “non è l’intenzione del legislatore (cassazione 2454/1983) o la lettura fattene da ministeri o altri enti, ma la volontà oggettiva della legge (Cass. 3550/1988) quale risultante dal suo dato letterale”, e questo nel caso di specie depone “nel senso della non iscrivibilità dell’ipoteca per crediti non realizzabili a mezzo di espropriazione immobiliare”.
Pertanto la Cassazione conferma la sentenza di appello e afferma che bene ha fatto il giudice di merito a confermare l’annullamento dell’ipoteca perché iscritta per un credito di appena 2.028, 66 euro.
Qui il testo integrale della sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione n. 5771 del 12/04/2012
[SIZE=4][COLOR=darkblue]CARO SINDACO TI SCRIVO...... [/COLOR] [/SIZE]
Ho letto con stupore quanto dichiarato dal sindaco di Portoferraio a proposito della chiusura di alcuni negozi del centro storico. Sono rimasto veramente sconvolto (o sconcertato, come direbbe lui) dalle dichiarazioni del primo cittadino portoferraiese il quale non dà nessun input per scongiurare la morte del centro storico; piuttosto, questo meraviglia ancor di più visto che è stato per 9 anni (e lo sarà ancora per un anno circa) il sindaco di Portoferraio.
Nella sua nota Peria dice che aveva ipotizzato delle tariffe differenziate con ulteriore incentivi a chi sarebbe rimasto aperto per un periodo più lungo dei soliti 3 masi estivi. Ma come? Lui ipotizza? Lui è il sindaco e di regola decide, o forse qualcuno della giunta gli ha messo il bastone fra le ruote? E poi, ipotizza e non mette in opera? Sembra il triste replay di tutte le cose promesse da alcuni assessori anche sulla stampa e mai fatte, tipo il parcheggio nel periodo invernale in piazza Cavour, oppure le famose fontanelle, e ci sarebbe da riempire le pagine, senza andare a cercare assessorato per assessorato.
La crisi esiste e persiste, verissimo, ma un amministratore deve cercare di tutelare i propri cittadini e anche i commercianti, non solo quelli del centro storico ma tutti. Non si può cercare di cambiare le carte in tavola, questa Amministrazione specialmente nel centro storico ha sbagliato sin dall’inizio della precedente giunta capitanata sempre da Peria, cominciando dal percorso del traffico in entrata e in uscita, prima in un senso poi dopo poco nell’altro, e poi il resto: dai famosi “pipi ritti” di via Guerrazzi, al nuovo arredo di piazza con quei vasi che (a parte il gusto) in questi giorni sono stati spostati per le manifestazioni natalizie organizzate dalla Pro Loco nuova nata (finalmente), ed hanno lasciato nel luogo dove erano posizionati delle brutte stampe di ruggine nelle lastre secolari della piazza.
Quindi il sindaco e la sua giunta non possono dare la colpa al fatto che l’Ospedale e la posta si sono spostate, ma dovrebbero farsi loro un esame di coscienza per verificare lo stato di degrado in cui versa il centro storico non solo per le attività commerciali ma per tutto: basta per tutti la pulizia e le strade dissestate, basterebbe che qualcuno della giunta si facesse una passeggiata per le vie di Portoferraio.
Le ricette ci sono e sono sicuro che commercianti e associazioni sarebbero ben lieti di sedersi ad un tavolo (come piace tanto a Peria) con l’Amministrazione, ma non certo la soluzione sta nella stagionalità del centro storico, oppure come dice l’assessore Zini nel reinventarsi nuove attività commerciali. Chiudo il mio intervento suggerendo alla giunta portoferraiese di rivedere al proprio interno almeno per quel poco tempo che le rimane qualche delega, soprattutto fra quelle che probabilmente non hanno eccelso per la puntualità nel risolvere problemi che con uno dei tanti tavoli di concertazioni che il sindaco ha sempre sbandierato potevano essere risolti.
Per il Sig. Francesco Semeraro
siamo molto sorpresi nel constatare che anche Lei si sia fatto coinvolgere e strumentalizzare nella "querelle" che in questi giorni, fomentata da qualcuno probabilmente per INTERESSI PERSONALI o motivi di rivalsa nei nostri confronti, impazza sul web.
Teniamo a dirLe che è stato male informato, o meglio, disinformato! Se vuole notizie certe in merito alla questione, ci venga pure a trovare e saremo ben lieti di farLe vedere come stanno realmente le cose.
In merito ad alcune affermazioni, però bisogna fare chiarezza! La più grave è quando dice: "...materiali vari che al primo acquazzone li ritroveremmo ancora una volta nelle case e nei scantinati sottostanti". Ebbene, abbiamo avuto già modo di dire in altri interventi che in occasione dell'alluvione neanche una scaglia proveniente dalla nostra cava o dal ravaneto della stessa è finito a valle, come hanno constatato a suo tempo sul posto tutti gli organi preposti venuti a controllare! Se qualcuno continua ancora oggi ad affermare il contrario è in malafede e ci costringerà a tutelarci per vie legali!
Per quanto riguarda i blocchi precisiamo che nel 2009 fu tolto il lavoro all'impresa appaltante per inadempienze della ditta esecutrice, non per la qualità o dimensione degli stessi! (anche noi rientriamo purtroppo tra gli elbani creditori di questa ditta...)! la fornitura per un molo parla di blocchi di I^ categoria, da Kg.50 a Kg. 1000, e di III^ categoria, da Kg. 3000 a Kg. 7000, ed i nostri blocchi ricalcano esattamente queste caratteristiche (un blocchetto di un metro cubo del nostro granito corrisponde a circa Kg. 2700, un sasso di 30 cm. a 70 Kg.).
Per il nostro ravaneto (che poi non è in vicinanza di nessun fosso), ovvero la zona di stoccaggio dei massi da scopertura prevista ad autorizzata nei piani di coltivazione da 50 anni a questa parte, provvisoriamente dopo l'alluvione siamo intervenuti per la messa in sicurezza della strada bianca sottostante come convenuto con l'ufficio tecnico del nostro comune, in attesa della sistemazione definitiva che potrà essere realizzata proprio con l'asportazione dei blocchi da inviare a Porto Azzurro, in piena sicurezza idrogeologica!
Detto questo, non capiamo come mai la ns/cava, che da sempre e per scelta (avremmo potuto commercializzare blocchi e metterli sul mercato come richiestoci, ma abbiamo optato di cavare solo la pietra che lavoriamo) scava annualmente un volume minimo, dovrebbe creare preoccupazioni mentre altre che operano all'Elba scavando volumi ben maggiori dei nostri non vengono assolutamente considerate...! Ciò non può che portare all'ipotesi iniziale, ovvero che c'è qualcuno che per tornaconto personale sta cercando di creare un caso, qualcuno che ha creato più profili e nikname dove se le canta e se le suona, riconoscibile però dal suo stile sgrammaticato e da un insieme di copia-incolla sconclusionati, qualcuno, mi consenta, da cui farebbe bene a diffidare!
Fabrizio Mazzei
[SIZE=4][COLOR=darkred]Festeggiamento della Befana a Marina di Campo [/COLOR] [/SIZE]
A CampoLa Befana è stata festeggiata su tutta l'isola d'Elba riprendendo vecchie tradizioni e con nuove iniziative. Negli otto comuni elbani, per tutta la giornata, c'è stato gran movimento con allegra partecipazione. Soprattutto le mamma e le nonne hanno pazientemente e amorevolmente ricordato i tempi passati
Nei vari paesi del Comune di Campo nell'Elba sono stati vissuti anche aspetti di ironia e dileggio. San Piero, Sant'Ilario, La Pila, Bonalaccia, Seccheto e Fetovaia come pure Campo, hanno vissuto la giornata con ricordi, fatti di immagini e emozioni. Hanno parlato soprattutto delle loro esperienze di vita campagnola e di come i contadini vivevano nell' inverno, con la pioggia e il freddo. I pranzi e le cene a base di verdura selvatica (cicoria) , cavolo, legumi (fave, fagioli e ceci), patate ... e, per i più fortunati, carni allevate in campagna (pollo, gallina, maiale). E poi del pane fatto in casa e del castagnaccio come pure dei dolci tipici (corollo e frittelle varie). Al freddo ci si riparava con l'uso dello scaldino e del braciere. Inoltre, prima di andare a dormire, nel letto si metteva il prete e il trabiccolo, oggetti piuttosto arcani. La giornata di festa terminava incendiando in piazza, per scaramanzia e buon auspicio, un fantoccio di paglia che rappresentava la Befana.
Ancora oggi si ricordano filastrocche popolari diffuse in tutte le regioni italiane. Eccone alcune.
[COLOR=darkred]"La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, attraversa tutti i tetti porta bambole e confetti".
"La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, con le toppe alla sottana, Viva, Viva la Befana!"
"La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, se ne compra un altro paio con la penna e il calamaio". [/COLOR] A Campo il giorno 5 gennaio, verso sera, si è cominciato a festeggiare in anticipo la Befana. In piazza Dante, di fronte al Municipio molta gente ha ascoltato silenziosamente i canti Gospel del Jubilation Gospel Choir con l’orchestra Massimo de Bernart. La bellezza delle melodie dei cori ha creato un' atmosfera surreale. Nel pomeriggio del giorno successivo, con tanti bambini e genitori presenti, sempre in piazza Dante, sono iniziati ufficialmente i festeggiamenti. Sul palco addobbato, in attesa dell'arrivo della Befana, bambini del gruppo Nonsolodanza hanno descritto fantasiose coreografie fatte di movimenti con gradevoli ritmi e dolci armonie. Mentre continuava la musica è stato annunciato, con enfasi, l'arrivo della Befana. Attorno al palco si sono accalcati i bambini che urlavano" Befana! Befana! Befana!" Ed ecco che è apparsa la vecchina malconcia con il viso pieno di rughe e i capelli bianchi. Aveva la pezzola nera in testa e il sacco sulla spalla. Brutta d'aspetto ma dolce nel suo incedere ... ha salutato tutti e lanciato caramelle. Poi sono iniziati i giochi e le animazioni mentre negli stand si facevano acquisti di dolci e giocattoli. Molto divertente è stato il gioco della pentolaccia che ha appassionato grandi e piccini. Rotto con un bastone il vecchio recipiente sono usciti, accompagnati da un grande clamore, coriandoli, cioccolatini e caramelle.
Successivamente, accompagnato dal figlio Cesare, il Commodoro, sono andato a far visita a Iva Balestrini, vedova Ditel, anziana signora di 102 anni. Nella sua casa alla Bonacceta, poco fuori il paese, abbiamo parlato della Befana campese prima dell'ultima guerra. I suoi ricordi erano ancor vivi. Mi ha raccontato che, ancor giovinetta, la sera della vigilia i suoi genitori ricevevano qualche famiglia per la cena. Con la stanza riscaldata da un braciere con carboni accesi sotto la cenere, gli anziani narravano fatti accaduti nel giorno della Befana degli anni precedenti. I piccoli rimanevano silenziosi e affascinati nell'ascoltare quelle parole e correvano con la fantasia ... vedendo la Befana viaggiare sopra i tetti. Successivamente, prima di andare a letto, la madre metteva una calza appesa al camino in attesa dell'arrivo della Befana. E il giorno dopo, alzandosi molto presto, trovava la calza ripiena di caramelle, castagne, e arance ... ed erano momenti di gioia. Il carbone non lo ha mai ricevuto e ne era felice. Ogni anno la madre amava ripetere, diversa dalle versioni più tradizionali, la filastrocca: La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, col vestito alla romana, Viva viva la Befana. Si era nel ventennio fascista. Continuando con i suoi discorsi rammentava i pomeriggi del 6 gennaio in famiglia giocando a tombola. Talvolta, assieme ai genitori e ad alcune amiche, si recava a San Piero, camminando o viaggiando con il baroccio, per fare visita a famiglie amiche come i Montauti e i Galli.
Quanta struggente nostalgia si poteva sentire nelle sue parole.
Senta, caro mio Ocobic artigiano poveraccio, io non ho dubbi sulla sua onestà, però fino a prova contraria, perchè non ha diritto di pretendere un atto di fede da parte di chi conosce quanto dichiara la sua categoria. Ultimamente i dati sono stati pubblicati anche da Dante su questo blog. Tocca a lei dirci se ruba oppure no e se dice no lo dimostri come faccio io pubblicando i miei dati della dichiarazione. Dopodichè però la pianti perchè chi le tasse le paga davvero tutte, come me, ha giustamente le pa@le girate a sentire codesti discorsi. Adesso facciamo cosi: dica quanto ha guadagnato in media negli ultimi 3 anni e pubblichi anche lei i dati più significativi della sua ultima dichiarazioni dei redditi così non avrà più bisogno di appellarsi alla fede dei lettori.
Per quanto mi riguarda, da pensionato, mi sono entrati circa 2.000 euro netti al mese e i dati dell'ultima dichiarazione sono: reddito complessivo = 36.000 euro e Imposta netta =8.000 euro.
Adesso veda di essere uomo degno di questo nome e dia i suoi dati, altrimenti lasci perdere e se ne stia tranquillo nella media della sua categoria di mendicanti.
Pensionato di Capoliveri
DIGA DI PORTO AZZURRO ed il SERBATOIO-GALLERIA
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Riferendomi ai messaggi n. 50549 del 09.01.2013, 21:15 provenienza: dal tirreno e 50545 del 09.01.2013, 19:29
provenienza: Portoferraio e relativi alla giusta preoccupazione per la posa di ingenti quantitativi di massi rocciosi a Porto Azzuro, volevo far presente come, se si fosse deciso di sistemare il problema idropotabile elbano tramite la costruzione di una prima piccola parte di serbatoio – galleria SOTTERRANEO in quanto ricavato nella roccia del monte Capanne, oltre ad aver risolto il problema principale che è quello del rifornimento idrico, in linea subordinata si sarebbe potuto anche disporre di un grande quantitativo di materiale roccioso proveniente dagli scavi sotterranei e da poter utilizzare in molti usi tra i quali anche per la scogliera di cui all’oggetto. Infatti lo scavo della galleria potrebbe essere organizzato in diversi modi sia adottando il metodo classico della grande fresa che trasforma il marino di galleria in sabbia della diversa pezzatura utile per il rinascimento delle spiagge, per gli inerti da calcestruzzi, per rilevati e opere in terra ma potrebbe anche essere effettuato con altre modalità atte a produrre materiale rocciosi nella pezzatura che serve. In conclusione la costruzione di un pezzo di serbatoio-galleria avrebbe molte e varie caratteristiche che, studiate a dovere, costituirebbero per l’Isola d’Elba una risorsa veramente importante.
Il mio progetto del serbatoio galleria puo essere visto con: [URL]http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/elba_giugno2005.html[/URL]
Ma di esso nessuno vuol sentire parlare nonostante che, più il tempo passa e più diventa evidente la sua funzionalità ovviamente dopo essere stato sottoposto a tutti i controlli, le verifiche, gli approfondimenti aggiornamenti e modifiche che un’opera del genere richiede
Per i cittadini..
Redditometro: niente onere della prova
Redditometro, l'onere della prova spetta al Fisco
Il Redditometro è uno strumento di accertamento sintetico che permette al Fisco di formulare solo una “presunzione semplice“, non una “presunzione legale“, e quindi non può scaricare l’onere della prova sulle spalle del contribuente: è l’ultimo pronunciamento della Cassazione con sentenza 23554/2012 depositata il 20 dicembre 2012, che fornisce nuovi chiarimenti sui controlli fiscali del nuovo Redditometro.
La Corte stabilisce che non è il contribuente a doversi difendere sulla base dell’accertamento da Redditometro, ma è il Fisco a dover provare l’incompatibilità del reddito dichiarato con spese effettuate e tenore di vita.
In effetti, lo stesso decreto sul Redditometro (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 gennaio 2013), prevede la necessità di un contraddittorio amichevole con il contribuente prima dell’eventuale notifica di un accertamento fiscale da far partire sulla base del Redditometro:
I rilievi della Cassazione
Il Redditometro permette al Fisco di presumere il reddito del contribuente attraverso l’analisi delle spese che sostiene e del suo tenore di vita. E qui sta il punto: secondo le norma che regolamenta i poteri del Fisco in materia (articolo 38 del Dpr 600/1973), l’accertamento sintetico di «tende a determinare attraverso l’utilizzo di presunzioni semplici, il reddito complessivo del contribuente mediante i cosiddetti elementi indicativi di capacità contributiva stabiliti dai decreti ministeriali con periodicità biennale».
Quindi il Redditometro, secondo l’ultima sentenza della Cassazione, non si fonda su una presunzione legale (che definisce invece un fatto noto stabilito dalla legge) e pertanto sarà il Fisco a dover dimostrare che il contribuente evade. Precedenti pronunciamenti della Cassazione, c’è comunque da dire, alternano sentenze in linea con quest’ultima con quelle di parere opposto.
Caro Dante,
già che c'eri potevi mettere i dati in forma tabellare, magari ordinati in ABC, per una più agevole comprensione.
Così, ... sembrano quelli di Berlusconi, di cui poco si capisce e poco resta.
Anche a me sembra che alla fine, dopo l'analisi, tutto resti inevitabilmente come prima, punti critici non evidenziati e non discussi, soluzioni ipotizzate ... nessuna.
Come nei talk politici e sui giornali; si parla delle alleanze, delle poltrone, di veri o presunti scandali, ma dell'aumento esponenziale della CIG, delle stangate fiscali, dell'aumento dei prezzi, della riduzione delle pensioni, dell'impoverimento della sanità e della scuola, ... insomma di problemi veri, ... > zero.
Ivano
Della serie come buttare i soldi in mare, aspettando l'alluvione
F.S. Per fornire quella enorme massa di roccie, bisogna sbancare e forse a mazzo mine, la montagna perche' materiale ammassato non se ne vede. Se cio' avvenisse, aspettiamoci un'altra devastante alluvione. Bisognerebbe bloccare il passaggio dei camion con i massi a bordo perche' se danneggiano il fondo stradale del paese di utilizzo non si vede il perche' devono sgretolare le strade delle localita' utilizzate nel passaggio. L'AMMINISTRAZIONE SEGNINI COME SI COLLOCA IN QUESTA STRANA E DISCUTIBILE ASPORTAZIONE MEDIANTE SBANCAMENTO?
F.S. I massi che verranno usati sono i gemelli provenienti dalla stessa cava di quelli scartati i quali sono stati la causa del fallimento della ditta Crudo e che ha fatto perdere il posto di lavoro ad alcuni Elbani. Bisogna indagare e lo stiamo facendo perche' in questa facenda si potrebbe ravvisare anche un certo conflitto di interesse.
Ho provato la sensazione di viaggiare nel tempo rivedendo per l'ennesima volta berlusconi imbalsamato da vespa con la solita lingua felpata, a fare le solite promesse che sentiamo da sempre...ogni secondo che passava, ogni attimo in cui la finta normalita'della situazione strideva con il buon senso , la logica e la dignita' di ognuno di noi sembrava pesante, irreale, offensivo...ma davvero a questo popolo, a questa gente, si puo' dire tutto e il contrario di tutto? smentirsi, comandare grazie ai lecchini e agli intrallazzi, far diventare meritocrazia il saper ballare sul cubo e il saper usare la bocca..poi venire scoperti, mandati via, e ripresentarsi con la stessa gente, verdini, bondi, la russa, gasparri, la lega, la polverini ...la polverini, ma vi rendete conto...e la carfagna, la gelmini....ma allora non abbiamo piu' coscienza? e voi che in passato l'avete votato, volete continuare a difendere l'ovvio? ..vedere porta a porta ieri è stato come stare dietro alla manifestazione contro i tagli alla sanita'...dietro a chi l'aveva tagliata....
PUNTATA Amarcord
stasera D'Alema dalla Gruber....
ma non dovevamo vederci più?....recitava una canzone, ma cosa avra' da dire? certo niente di nuovo!
questa sortita non so' quanto gioverà al rinnovamento del PD, incidera' sui sondaggi? Mah vedremo.
buona visione
saluti
x piaggese
di un po' quello che vuoi, io sono un artigiano che paga le tasse e ne conosco personalmente tanti altri che fanno altrettanto così come conosco tanti lavoratori dipendenti, pensionati o in disoccupazione che fanno lavori in nero, vedo anche tante attività commerciali che chiudono e non credo che lo facciano perché guadagnano troppo, comunque finché continuiamo a farci la guerra tra noi sarà sempre una guerra tra poveracci, i veri nemici sono altri...
Maurizio Papi - Sì, poi i massi. Ma con quali criteri sono stati scelti? Sono gli scarti della cava di San Piero e adesso ce li appioppa a noi».
Porto Azzurro 07 febbraio 2009 — pagina 07 sezione: Piombino
[URL]http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2009/02/07/LB4PO_LB401.html[/URL]
Caro Bacco,
Se tu può far piacere io con 2 lauree non ero a conoscenza del Principio di Pareto, anche se ora scopro che l'ho applicato per tutta la vita in quanto statistico. Purtroppo non ho una cultura didascalica.
Comunque il tuo post mi ha molto colpito, perché hai il pregio di non dimenticare le proprie radici; succede anche a me: mio padre è emigrato da Rio per non fare il lavoro di tutti i vecchi (la miniera) ed ha fatto la carriere militare. Come puoi capire la famiglia l'ha seguito nei suoi trasferimenti, ma la nostalgia dell'Elba è sempre rimasta intatta. Ho ricordi struggenti delle vacanze estive (4 mesi) presso i nonni.
Tornando al principio di Pareto mi ero impegnato sul Blog a trovare dati Istat sulle dichiarazioni dei redditi italiane; sembrava che fosse una questione di vita o di morte, visto che ognuno ne faceva un utilizzo fantasioso su dati diciamo grossolani. Ora che li ho pubblicati, silenzio assoluto, nemmeno un commento. Come è strana la gente...
Saluti anche a Ivano per Pareto.
Dante
..Il Mo-Vi-Mento 5 Stelle è l'unico partito politico italiano interamente e completamente CONTROLLATO da un'azienda privata specializzata in comunicazione di massa il cui Presidente e fondatore è legato a doppio filo con l'Aspen Institute e con l'American Chamber of Commerce. La più grande inculata nel panorama politico italiano nonostante i semianalfabeti nostrani l'acclamino come il 'Mo-Vi-Mento della Gente'.
[URL]http://www.losai.eu/m5s-uno-vale-uno-casaleggio-vale-per-tutti/[/URL]
[URL]http://www.losai.eu/enrico-sassoon-il-vero-volto-del-movimento-5-stelle/#.UO2C5G80H_A[/URL]
[URL]http://www.losai.eu/la-dd-di-beppe-grillo-dittatura-diretta/#.UO2CyG80H_A[/URL]
[URL]http://www.losai.eu/delirio-di-casaleggio-grillo-e-come-gesu-cristo/#.UO2Cx280H_A[/URL]
GRECIA: SEMPRE PEGGIO
MONIA BENINI - Sembra paradossale. In Italia si è messo fine a un governo politico per sostituirlo con le competenze dei "tecnici", e ora che va in onda la sceneggiata elettorale (le cui puntate ci terranno compagnia per lo meno sino al 24 febbraio), ci troviamo di fronte ai tecnici che si inventano i partiti politici.
Siamo speciali nel cambiare tutto affinché non cambi nulla. Siamo davvero bravi. Ma lo sono molto di più i nostri media, impegnati nelle scaramucce fra partiti e liste, che trascurano le notizie gravissime che arrivano dalla Grecia. Da una Grecia che, lo ricordo a chi avesse la memoria corta, non è così distante da noi e non solo in senso geografico.
Nevica abbondantemente ad Atene, dove vive oltre metà dell'intera popolazione. Nevica e fa freddo. La gente si rifugia negli uffici pubblici per scaldarsi un po', dato che la maggior parte di case e palazzi non hanno il gasolio per il riscaldamento.
Perchè? Semplice: oltre all'aumento del 45% della bolletta per l'energia elettrica, il governo ha istituito una tassa enorme sul gasolio e quindi pochissimi cittadini sono in grado di affrontare questa spesa. I dati parlano chiaro: rispetto all'anno precedente, i consumi di gasolio sono in picchiata: -80%.
In una strada di Atene, questa mattina. Foto di Nikos Kleitsikas
In aumento ci sono invece i senza tetto: persone, intere famiglie, che hanno perso casa per colpa delle banche e che sono costretti a vivere all'aperto. Oggi. Nel 2013. E tutto perché la Grecia è sottomessa a una dittatura bancaria europea e internazionale; quella stessa dittatura che opprime noi e della quale si parla sempre meno, ora che i cittadini italiani sono chiamati a scegliere, con le elezioni, i camerieri dei banchieri .
L'ultima 'chicca' che arriva dalla penisola ellenica, la riporta Nikos Kleitsikas, scrittore, il quale mi spiega che la Troika (BCE, Commissione Europea, FMI) ha deciso di sequestrare i conti bancari alle persone che abbiano un debito superiore ai 300 euro. Si, trecento euro! Si tratterà per lo più dei conti correnti di piccoli risparmiatori, pensionati, lavoratori, disoccupati. Tutto. Le banche divorano tutto.
La Grecia non era mai caduta così in basso. Nessuna occupazione, nessun regime l'aveva così affamata e violentata.
Ma tranquilli...in campagna elettorale ci diranno che possiamo salvarci solo se restiamo in questa Europa delle banche e della grande finanza: "ti salverai solo se collaborerai", così come dicono i killer alle proprie vittime, prima di renderle cadaveri.
[URL]http://testelibere.it/blog/grecia-sempre-peggio[/URL]
[SIZE=4][COLOR=darkred]ALMENO PREOCCUPIAMOCI. [/COLOR] [/SIZE]
A volte gli eventi atmosferici tragici si possono evitare semprechè la precauzione non tocchi interessi e diciamo, distrazioni.
Da qualche giorno sono iniziati i lavori, non senza polemiche, a Porto Azzurro per la realizzazione della scogliera a protezione del molo sovraflutto e per costruirla saranno necessarie grosse quantità di massi rocciosi che dai fondali si eleveranno fino a formare la barriera di protezione. Pare che queste roccie saranno prese dalla vecchia cava di Pozzondoli già testati e compatibili con l’habitat marino di Porto Azzurro; se ciò fosse vero, si metterebbe in grave pericolo la zona sottostante la cava la quale sarebbe sottoposta, in caso di forti piogge, a pericolo frane perché non siamo riusciti a vedere il deposito dei massi in eccedenza autorizzato dal comune che doveva essere precedente all’escavazione, sbancamento e rimozione dei massi.
La preoccupazione per chi abita a valle è giustificata perché si prevedono estrazioni per oltre 15 mila tonnellate per Porto Azzurro e si parla che in futuro altrettante tonnellate per un altro paese dell’Elba senza che vi sia un piano di adempimento per l’imminente messa in sicurezza idrogeologico della scarpata che ha già subìto scarichi di terra di dubbia provenienza, di detriti e di materiali vari che al primo forte acquazzone li ritroveremmo ancora una volta nelle case e nei scantinati sottostanti.
Inoltre la terra depositata è di colore diverso dalla somigliante della zona, per questa diversità dovrebbe essere analizzata perché dalla sua consistenza lascia qualche dubbio sulla compatibilità e integrità molecolare. Sul cartello dei lavori di Porto Azzurro non vi è nulla che indichi la provenienza del materiale roccioso che sarà usato, perché se non andiamo errati, nel 2009 furono bloccati i lavori alla Ditta Crudo perché i blocchi erano stati valutati non addatti benchè, se l’informazione è giusta, venissero sempre dalla stessa cava degli attuali che ora hanno ricevuto il benestare di essere calati in mare. C’è qualcosa che stride e che dovrebbe essere affrontata come si è sostenuto il problema del trasporto no su gomme ma su mare.
Anche se è solo una nostra preoccupazione per eventuali frane e inquinamenti, sarebbe opportuno che qualcuno controllasse (forze municipali e stellate) questa situazione per far svanire dubbi e interrogativi popolari che a volte possono essere anche infondati.
Francesco Semeraro.
Mi chiedi un Pareto ed io, prima di oggi, il principio di Pareto non sapevo neanche cosa fosse. Mi dispiace deluderti ma i miei studi sono terminatì con la maturità tecnica e per un Pareto ci vorrebbe un Dante.
Quando hai lasciato l'isola avevo appena 7 anni...
Posso aggiungere che anche mio padre è stato emigrante, Belgio prima e Australia dopo. Era così povero che non aveva altra scelta,se voleva campare e farsi una famiglia doveva emigrare. Alla fine degli anni 50 si è improvvisato muratore e, piano piano grazie ai soldi guadagnati all'estero, ha fatto quello che hai descritto nel post.Ha cominciato a costruirsi un magazzino dove abitare,dopo una vera casa con il bagno interno, poi ha fatto il secondo piano e così via..... Mi considero un privilegiato,uno che ha il solo merito di mantenere e valorizzare quanto costruito precedentemente ma non mi dimentico delle origini semplici ed umili della mia famiglia. Non sopporto neanche l'arroganza, la falsità e la presunzione di tanti personaggi del nostro tempo ( sia dovuto all'adolescenza trascorsa dai Salesiani ? )
Saluti, Bacco
P.S. Quando ho cominciato a leggere Camminando i post erano scritti da persone riconducibili alla Lega o alla destra più o meno moderata. Adesso queste persone non scrivono più ed alcuni di loro mi mancano. Lasciamoli liberi di esternare,non è detto che abbiano sempre torto...