Lavora come volontario nel parco pubblico. Sindaco del Cremonese multato: Con lui altri politici. È accaduto in un Comune di 600 persone sulle rive dell'Adda. Alla base della sanzione di 3mila euro un esposto presentato da una consigliera di minoranza all'Apss e all'Ispettorato del lavoro. Il primo cittadino era stato aiutato da un assessore e un consigliere. Secondo il verbale non avevano la formazione professionale adatta
Se non fosse vero ci sarebbe da "pisciassi addosso dalle risate" ma purtroppo non è così, e non sapevo che per togliere le foglie da un parco pubblico è necessaria una speciale licenza dopo aver partecipato ad un corso specifico con rilascio di un attestato di raccoglitore di foglie secche (morte) e verdi".
113395 messaggi.
[COLOR=darkblue][SIZE=5]10 PUNTI PER LE RAGIONI DEL NO [/SIZE] [/COLOR]
Siamo impegnati per spiegare le Ragioni del ‘No’ al Referendum su una riforma costituzionale sbagliata e che complica invece di semplificare le nostre Istituzioni repubblicane. E se anche fosse necessaria una nuova Costituzione, questa non può essere genuflessa ai voleri della maggioranza, magari contro i diritti del singolo cittadino. Per questo motivo abbiamo fondato “Costituzione Bene Comune - Comitato per le Ragioni del NO ”, che si prefigge di contribuire a spiegare ai cittadini le motivazioni reali della nostra decisa posizione contro pessime riforme costituzionali approvate, tra l’altro, sia con autentiche forzature regolamentari che con una maggioranza esigua.
1) La Costituzione: è nata per durare, non può essere modificata da una maggioranza risicata e soprattutto non va cambiata per motivi economici. Non si è mai visto un Presidente del Consiglio che dice: se bocciano la riforma costituzionale, vado a casa. Perché ogni riforma costituzionale non è del Premier, della maggioranza o del governo, ma è del Parlamento che esercita la sovranità del popolo italiano.
2) La riforma: quando la stessa ministra per le Riforme confessa che l'avrebbe fatta diversamente, ma bisogna approvarla perché se ne parla da troppo tempo, non si può che rimanere esterrefatti. Questo non può essere un motivo. La Carta non ha una scadenza temporale, è nata per durare. Se si cambia, deve essere fatto solo nel modo migliore. E questo non lo è.
3) Il ruolo del Governo: è evidente che c'è stata una palese e inaccettabile interferenza del governo in tutto l’iter che ha accompagnato la riforma. Quando approvarono la Carta, De Gasperi prese la parola una sola volta, per l'articolo 7 sui rapporti Stato-Chiesa. Non era la sua Costituzione e non poteva esserlo perché la Costituzione è un Bene Comune di tutti gli italiani.
4) Il Parlamento: la riforma è stata votata da un Parlamento eletto sulla base di una legge dichiarata incostituzionale, quindi illegittimo. Non è stato sciolto dal precedente Presidente della Repubblica, anche se sarebbe stato meglio, ma il Parlamento avrebbe, caso mai, potuto provvedere agli atti necessari e urgenti, non certo a riscrivere la Carta. Inoltre la Costituzione deve essere modificata con una maggioranza quanto più ampia possibile, perché deve coinvolgere l'intero Parlamento. In questo caso invece è stata esigua e risicata e molti voti sono pervenuti dalle fila dei transfughi dai partiti di minoranza.
5) Le deboli argomentazioni del Governo: insiste sulla funzionalità, sulle lungaggini del bicameralismo paritario. Peccato che in Italia il problema sia un evidente eccesso di leggi, non un deficit. Accelerare il processo legislativo non è positivo: si faranno errori non rimediabili. Non devono essere fatte molte nuove leggi, ma l’importante è farle bene.
6) Il risparmio di spesa: demagogia pura. Innanzitutto, non si cambia la Costituzione per motivi finanziari, oltretutto per risparmiare solo qualche euro dato che l'apparato burocratico rimane in piedi. Il risparmio reale sui compensi ai senatori è stato calcolato in solo lo 0,064% del Bilancio dello Stato. E comunque si vedrà se i nominati, sì, nominati perché non eletti, oltre allo status derivante dalla carica, non avranno qualche compenso aggiuntivo oltre a tutti i rimborsi spesa. Comunque, di sicuro, non è un taglio che incide sul bilancio dello Stato.
7) Il nuovo Senato: è una camera che, se non è proprio legislativa, è sicuramente paralegislativa e i cui membri non sono eletti dai cittadini a suffragio universale ma nominati dai consigli regionali, che hanno dato pessima prova di efficienza, coerenza e correttezza. E ancora, come faranno i senatori a svolgere in maniera soddisfacente il loro ruolo e contemporaneamente quello di Consigliere regionale o quello ancora più impegnativo di Governatore o di Sindaco?
8) La legge elettorale: la modifica della Costituzione è collegata a quel “capolavoro” della legge elettorale, il cosiddetto Italicum. Una legge elettorale che fa rimpiangere non solo la legge truffa ma anche la legge Acerbo. Quello della modifica della Costituzione e della modifica della legge elettorale sono stati due percorsi paralleli e collegati per una riforma che non sta bene a nessuno, tranne che a chi vincerà le elezioni che potrà avere in mano il Paese solo con il 23-25 per cento dei voti. Non è certo questa la stabilità che serve al nostro paese.
9) Gli effetti: attraverso questa riforma si intende azzerare tutti gli attuali sistemi di bilanciamento e di equilibrio tra i poteri dello Stato e, di fatto, legalizzare la liquidazione dei contropoteri che sino ad oggi sono stati utili per frenare un eccessivo esercizio di potere.
10) Opinion Leaders: non è un caso se tutti i grandi costituzionalisti e la gran parte degli opinionisti si siano schierati contro questa riforma. Nel loro documento, 56 costituzionalisti sottoscrivono infatti di essere fortemente “preoccupati per il fatto che il testo della riforma – ascritto ad una iniziativa del Governo – si presenti ora come il risultato raggiunto da una maggioranza (peraltro variabile e ondeggiante) prevalsa nel voto parlamentare (“abbiamo i numeri”) anziché come frutto di un consenso maturato fra le forze politiche; e che ora addirittura la sua approvazione referendaria sia presentata agli elettori come decisione determinante ai fini della permanenza o meno in carica di un Governo. La Costituzione, e così la sua riforma, sono e debbono essere patrimonio comune il più possibile condiviso, non espressione di un indirizzo di governo e risultato del prevalere contingente di alcune forze politiche su altre. La Costituzione non è una legge qualsiasi, che persegue obiettivi politici contingenti, legittimamente voluti dalla maggioranza del momento, ma esprime le basi comuni della convivenza civile e politica. E’ indubbiamente un prodotto “politico”, ma non della politica contingente, basata sullo scontro senza quartiere fra maggioranza e opposizioni del momento. Ecco perché anche il modo in cui si giunge ad una riforma investe la stessa “credibilità” della Carta costituzionale e quindi la sua efficacia”.
Ruggero Barbetti
Coordinatore per la Toscana di “Costituzione Bene Comune – Comitato per le Ragioni del No”
[URL]www.costituzionebenecomune–toscana.it[/URL]
[URL]www.costituzionebenecomune.it[/URL]
[URL]www.facebook.com/costituzionebenecomunetoscana[/URL]
[URL]www.facebook.com/costituzionebenecomune[/URL]
[COLOR=darkblue][SIZE=4]È PIÙ FACILE IL VANDALISMO O IL CORAGGIO DI FARSI CAPIRE? [/SIZE] [/COLOR]
I recenti e stupefacenti atti di vandalismo alla piscina di Portoferraio e al Teatro dei Vigilanti sono la punta di un disagio crescente che scuote l’Elba in questi ultimi anni. Numerose sono anche le segnalazioni di teppismo, o semplicemente segni di pura maleducazione, di cui alcuni giovani si rendono responsabili.
Immancabilmente, dopo la giusta indignazione, parte la critica feroce da parte di adulti che sparano sentenze e critiche ai ragazzi, ai loro rispettivi genitori, alla “lezione” che dovrebbe essere impartita loro.
Italia Nostra non ci sta, perché si rasenta una semplificazione dei ruoli tra buoni e cattivi: adulti che criticano i ragazzi. Perché non esiste un gruppo di giovani che prende il computer e puntualmente mette a nudo atti della nostra società di persone adulte?
Ogni parte d’Italia ha il suo “ponte sullo stretto”. Da noi si chiama “Gestione Associata”. Progetti faraonici che sono ancora da sintonizzare con la normativa, da riavvicinare alle richieste della popolazione. Le richieste dei cittadini, degli imprenditori, dei ragazzi, vanno verso la priorità e miglioramento della qualità dei servizi. Italia Nostra invita tutti a offrire alcuni esempi del mondo in cui i nostri giovani si trovano a vivere.
Priorità assoluta, in questa lista ideale, hanno le nostre scuole che, in un momento in cui si attendono ancora le conferme e l’orario dei professori, incrinano la percezione e la fiducia nella Scuola, con la “S” maiuscola come Stato. Per non parlare del tema infinito delle sedi.
Priorità assoluta hanno i nostri centri primari di servizi: il porto, nella sua centralità prepotente, disagiato, anti-uomo, anti-ospitale, anti-turista, illuminato da grandi fari gialli che mettono a nudo, notte dopo notte, anche a distanza, la desolazione che lo caratterizza.
L’ospedale, inteso come Sanità, ma anche come spazio esterno di accoglienza di un centro di servizi indispensabile per ogni cittadino e ogni turista, oggi vetrina irriverente con un campo di pietre e degrado, condito da innumerevoli pilastri di tutti i tipi e colori che sottolineano da oltre cinquant’anni, giorno dopo giorno, il carattere di provvisorietà.
La camera mortuaria all’ospedale, il cui spazio di accoglienza esterno (ma quale?) così tanto ricorda le devastazioni di Beirut, o l’accoglienza da Terzo Mondo, più che un luogo dignitoso per trascorrere le ultime ore con i nostri defunti.
I nostri beni culturali, talmente ricchi e unici da costituire una vera riserva di eccellenza, sono destinati a ricevere solo un’attenzione secondaria, gli “avanzi” di bilanci, contingenti, separati tra loro e abbandonati a fine agosto.
L’ufficio disoccupazione, che, con le file e le pressanti richieste, ci riporta costantemente al passato, e riceve un’attenzione maggiore del disagio che vivono le nostre scuole e il futuro dei nostri ragazzi.
La lista potrebbe proseguire, lunga, e allora Italia Nostra, forte del dolore nel vedere il nostro teatro più importante immolato e simbolo di un enorme disagio che sta dilagando, si rivolge ai ragazzi, che affrontino gli adulti a testa alta, senza timore; a quegli adulti che da tanto hanno smesso di lanciare la prima pietra; e ai nostri amministratori che si impegnino con coraggio e umiltà, prima ancora che attraverso il filtro delle ambizioni politiche.
sono possessore di una 2a casa ALL'ELBA ASSIEME A MIO FRATELLO cioè 2 nuclei familiari....qualcuno sà dirmi come funziona l'esenzione in questo caso. grazie in anticipo
SI E' SPENTO RAFFAELE SANDOLO.
Nel dolore di questo giorno, il nostro Comitato porge alla famiglia sentite condoglianze.
Comitato Elba Salute.
Tassa di sbarco
Per analogia con quanto accade nei centri urbani delle grandi città. Le auto non residenti pagano il ticket e/o il parcheggio in centro… ma nessuno ha mai pensato di tassare i passanti che entrino in casa propria!!!
A proposito della sanità elbana, a leggere i vari interventi sui media e su questo blog, noto ancora che, detto in modo crudo, all'Elba si aspetta sempre qualcuno che venga a toglierci i ragni dal buco. No, non ci siamo, noi utenti elbani dobbiamo incominciare a far capire ai politici locali, regionali e nazionali, che noi esistiamo e come gli altri italiani abbiamo molti doveri e altrettanti diritti, in particolar modo quando si parla della salute. Basta, a mio avviso è arrivato il momento (come da me già scritto) di agire e intraprendere lotte democratiche alternative come per esempio uno sciopero della fame di massa da attuare nei dintorni del porto di Portoferraio senza recare danni ad alcuno, e per ovvi motivi tassativamente nei mesi invernali.
Paolino l'arrotino-
Quello che segue è il progetto sulla sanità insulare presentato dalla Conferenza dei Sindaci nel 2015, sponsorizzato in pompa magna dall'attuale presidentessa della Conferenza dei Sindaci. Un libro dei sogni, mai preso in esami dalla Regione, che ha sempre imposto la sua non politica per la Sanità elbana, fatta eccezione per i momenti in cui i vari referenti regionali, (assessori, consiglieri e portaborse varie) sbarcando sull'isola, accolti con il tappeto rosso, riempivano di chiacchiere roboanti gli amministratori locale (la scuola infermieristica è rimasto un esempio straordinario di narrazione fantasiosa). Cosa è rimasto di quel progetto? Un distretto (che, come dice più di qualcuno altro non è che un contenitore vuoto) e una stanza uso foresteria per i medici. Abbastanza poco per non parlare di totale fallimento della politica locale e della necessità di cambio di passo. Tutto il resto sono chiacchiere. Roboanti
Progetto di sanità insulare
[SIZE=1]Riassunto
Si propone un modello innovativo di sanità insulare per l’Isola d’Elba, terza isola italiana, la maggiore delle Isole minori: l’Isola come laboratorio di ricerca dell’Università. Gli autori tracciano un percorso che potrebbe aprire un nuovo scenario nell’ambito sanitario insulare italiano. In Europa sono presenti realtà che hanno già intrapreso il percorso come laboratorio di ricerca: isola di Malmö (Svezia) e Isola di Gozo (Malta).
La specificità insulare richiede di essere declinata con modalità particolari rispetto alle problematiche continentali e di conseguenza di fruire di servizi in ambito sanitario riconducibili a quelli di un Ospedale di base (nell’ambito dell’attuale classificazione regionale) e di realizzare un’eccellente continuità assistenziale sul territorio.
Premessa
L’Isola d’Elba sintetizza tre realtà in una: isola, montagna, città.
Superficie: 223 km2; coste: 147 Km; lunghezza massima in direzione est-ovest è di circa 27 km, da Nord a Sud circa 18 km.
Distanza dal continente: 14,04 Miglia Nautiche (26 Km) distanza rotta di navigazione Portoferraio-Piombino; tempo di percorrenza nave: 1,10 ora circa. (La distanza in linea d’aria di 10 Km è quella tra i punti più vicini: Cavo-Piombino).
Altitudine massima: 1019 m- Monte Capanne
Abitanti: 33.660 residenti; da aprile a ottobre flusso turistico: da 150.000 a 200.000 (dato numerico sicuramente sottostimato in quanto non può tener conto dei visitatori che approdano sul territorio attraverso la nautica da diporto).
La specificità insulare determina un approccio diverso rispetto alle problematiche continentali. Il cittadino elbano deve avere gli stessi diritti e servizi di un cittadino che vive in una grande città, in particolare nell’ambito della gestione dell’emergenza-urgenza; servizi specialistici di buon livello che gli consentano di essere seguito in modo adeguato in loco; per patologie gravi trasferimento c/o centri di 2°-3° livello.
Il fattore “avversità meteo” che negli ultimi anni non è più un dato occasionale ma è assai frequente (negli ultimi 6 mesi mediamente 3 episodi mensili) implica tre considerazioni:
a) in caso di impossibilità al trasferimento occorre poter stabilizzare e seguire adeguatamente il paziente in loco;
b) l’impossibilità di medici ed infermieri del continente a raggiungere l’isola causa rinvio di interventi e visite programmate;
c) l’impossibilità da parte del paziente di eseguire accertamenti prenotati e terapie in continente con conseguente rinvio ad altra data; tutto ciò con grave disagio per il paziente ed i suoi famigliari.
Il turismo proveniente dall’Europa e da tutto il mondo (in particolare dopo il bicentenario napoleonico), caratterizzato da un’utenza di età compresa dai primi mesi di vita all’età avanzata, richiede di avere uno standard sanitario elevato. Oggi nella qualificazione delle strutture recettive turistiche si considera anche la qualità del servizio sanitario offerto.
La mancanza o carenza di servizi sanitari e l’informazione che oggi questo territorio sia coperto da un ospedale di prossimità potrebbe quindi ripercuotersi negativamente non solo sulla salute dei cittadini elbani ma deprimere anche il sistema economico e sociale dell’intero territorio. Di conseguenza il servizio sanitario elbano non può essere limitato a un servizio in rete o relegato ad un presidio di prossimità.
L'insularità Elbana è una condizione che richiede una particolare attenzione al fine di garantire in loco la massima presenza di attività nell'ambito della casistica riconducibile all'attività di Ospedale di base ed alle specialistiche di 2° livello.
La domanda ospedaliera Elbana è rappresentata oggi da 3863 ricoveri Ordinari e in Day Hospital; di questi 2769 sono soddisfatti nel Presidio Ospedaliero di Portoferraio e 1094 sono le prestazioni che i cittadini elbani cercano in altri Presidi.
Esaminando i dati forniti dall'Agenzia Regionale di Sanità e dal Bilancio della stessa ASL 6 si osserva che:
1) le prestazioni fornite da altri Presidi Ospedalieri diversi da quello di Portoferraio sono prevalentemente di 1° livello avente un peso Drg non superiore a 1 e che la stessa DGR 1235 prevede debbano essere fornite dall'ospedale di Portoferraio;
2) il valore economico sottratto al Presidio di Portoferraio ammonta a circa 5 milioni di euro che equivalgono a circa 50 posti di lavoro a tempo indeterminato.
3) il valore economico sottratto alla Comunità Elbana in termini di viaggi, giornate di lavoro perdute dalle famiglie, ecc è stimato in circa 3 milioni di euro.
Da questo primo indicatore se ne deduce che la debolezza del Presidio Ospedaliero di Portoferraio relativamente all'attività di base ed a quella programmata produce un rilevante danno sia al principio delle pari opportunità per i cittadini elbani, sia all'economia elbana che perde, per questa via, un equivalente di circa 8 milioni di euro/anno.
Da qui un primo comune obiettivo: restituire al Presidio di Portoferraio le capacità di fornire prestazioni in grado di soddisfare le esigenze dei pazienti ed intercettare così la domanda oggi in “fuga”.
Il 10% del fondo è attribuito alle aziende sanitarie sulla base della popolazione residente pesata in relazione alle condizioni socio-ambientali del territorio delle aziende medesime. Alla determinazione di tali condizioni si perviene utilizzando le seguenti quote ed i seguenti pesi: Isole 10,00 (collina litoranea 1,5); popolazione in centri abitati da 10.001 a 50.000, peso: 2.
Inoltre si richiede una specifica previsione di un fondo destinato alla specificità della realtà insulare.
L’Elba, non potendo autoreggersi, deve fare sinergia con altre strutture: Università, ASL.
Sono individuati due piani di lavoro:
a) immediato: “stabilizzando” l’attuale situazione sanitaria
b) proiezione nel futuro: l’isola considerata come laboratorio di ricerca dell’Università.
Proposta
1) Le caratteristiche del modello ospedaliero insulare consone all’Elba corrispondono a quelle riportate nell’attuale classificazione dell’ospedale di base (4 livelli attuali regionali): “Lo standard minimo delle funzioni operative da garantire: Pronto Soccorso, Medicina interna, Chirurgia generale, Cardiologia h24, Anestesia e Rianimazione H/24, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia e Neonatologia/Pediatria, Punto Nascita, Oncologia secondo la programmazione regionale, Terapia sub-intensiva multidisciplinare, Radiologia, Laboratorio, Immuno-trasfusionale, Centro di Emodialisi, funzione di Endoscopia digestiva h12, Riabilitazione con letti codice 56 secondo la programmazione aziendale”.
1.1 Centro Iperbarico
1.2 Telerefertazione
1.3 Elisoccorso; S.T.E.N (trasporto emergenza neonatale)
1.4 Ospedale di Comunità
1.5 Servizio farmaceutico
1.6 Servizio di Neuropsichiatria Infantile (NPI)
Note:
E’ da ricordare che secondo gli standard i Posti letto previsti in una percentuale non inferiore a 3,7 ‰ per abitanti (calcolando anche solo i residenti 33.660) dovrebbero essere: 124 posti letto; di cui 0,7 ‰ : 23 posti letto per riabilitazione e lungodegenza post acuzie. Attualmente i posti letto totali sono 75.
a) Emergenza-Urgenza.
Pronto Soccorso: sono previsti letti di Breve osservazione intensiva (O.B.I per adulti; O.B.I per bambini in Pediatria), considerando due medici per turno e rinforzo nel periodo da maggio a ottobre; numero adeguato di personale infermieristico.
*L’incremento e il potenziamento di posti letto di OBI dedicati all’approfondimento diagnostico del dolore toracico (chest pain unit), per identificare più facilmente i pazienti critici in considerazione del fatto che la casistica elbana è rappresentata da 180 casi/anno di infarto miocardico acuto, da 296 casi di Scompenso e da 475 casi di patologie riconducibili all'apparato circolatorio.
*Il trattamento delle vasculopatie cerebrali acute rappresenta 105 casi/anno.
*Il trattamento di pazienti politraumatizzati (PST), garantendo un intervento immediato, anche chirurgico, delle lesioni determinanti instabilità prima di un eventuale trasferimento ad una struttura di livello superiore.
*Stanza Rosa; creazione di spazi idonei per codici bianchi e verdi.
*Percorsi di accesso all’Elisuperficie; sedi alternative sull’Isola in caso di impossibilità di atterraggio sull’Elisuperficie.
Servizi di supporto in regime di guardia attiva o di pronta disponibilità H/24:
Anestesia-rianimazione guardia attiva H/24; con alcuni letti di sub intensiva in cui seguire anche pazienti ASA 3
Laboratorio analisi: servizio di guardia H/12 e di reperibilità notturna e festiva
Centro trasfusionale
Radiologia: diagnostica per immagini: Rx, Ecografia, TAC; RMN (indispensabile sull’isola); telerefertazione. Servizio di guardia H/24 per i tecnici; Guardia H/12 e reperibilità per i radiologi
Traumatologia e chirurgia d’urgenza di elevato livello
Servizio di cardiologia, con reperibilità cardiologica
Nel 2014: 16.533 accessi di P.S; trasferimenti in elicottero: 178
118: gestito dalla Centrale Operativa
Punti P.E.T: per tutto l’anno, H/24 a Portoferraio
da giugno a settembre: dalle 8 alle 20 (Porto azzurro e Marina di Campo)
Rinforzo delle Ambulanze 118 e potenziamento delle loro capacità di prendersi carico del paziente critico, considerando i tempi di percorrenza.
Applicare il correttivo specifico per le zone con particolare difficoltà di accesso (Balduzzi 9.1.3)
Life pak per emergenza urgenza
- rete IMA di EU in caso di infarto per la trasmissione di consulto ed EGC (inserito nel Progetto del Ministero)
Guardia medica, potenziamento estivo
b) Medicina U.O.C- alta-bassa intensità; letti sub intensiva; sezione cardiologia;
stanze e spazi dedicati a pazienti con problemi psichiatrici
Oncologia: è D.H. della medicina.
c) Materno-Infantile: Ostetricia, parto indolore; Punto nascita: neonatologia 1°livello (in situazione di emergenza può diventare 2° livello in attesa del trasferimento); Pediatria: degenza, D.H, OBI pediatrica; teleconsulto pediatrico con la Fondazione Monasterio di Pisa per il monitoraggio e il trattamento delle malformazioni cardiache congenite; Guardia diurna pediatrica 8-20 e reperibilità notturna e festiva; S.T.E.N (presente in tutta la Toscana, non all’Elba).
Nel 2014: Parti: 210; O.B.I: 200; ricoveri:100; appoggi da ortopedia e chirurgia
c) Emodialisi (inserito nel Progetto del Ministero)
d) Cure palliative, terapia del dolore: funzionanti
e)Traumatologia-Ortopedia: indispensabile un reparto di buon livello, con U.O.C sull’isola, con personale prevalentemente stanziale. Si segnala che per la morfologia dell’isola (mare-monti), per il turista che ha grave trauma causato da cadute da scogli a picco, dirupi, montagna, incidenti da pesca, incidenti moto, bicicletta; per il cittadino elbano che vive sull’isola è indispensabile avere una traumatologia di buon livello.
Attività che, dopo la distruzione avvenuta nel 2009, deve essere ripresa con personale preparato, un direttore preparato, motivato, che “vuole ricostruire”.
Attività chirurgica: traumatologica (valutando il tipo di problematica, salvo lesioni gravi al bacino e vertebrali), attività di urgenza e urgenza differita H/24;
attività ortopedica: Day Surgery- Day Hospital- Week surgery (artroprotesi da valutare in base al paziente)
Ambulatori generali con annesse visite di P.S; applicazione gessi; consulenze nei reparti; ambulatori specialistici in ambito ortopedico.
Guardia H/12; reperibilità doppia notturna e festivi;
consulenza fisiatrica
f) Chirurgia generale- indispensabile un reparto di buon livello, U.O.C. (Unità operativa Complessa)
Chirurgia addominale di buon livello (incidenti gravi a causa del tipo di territorio); Chirurgia generale mini invasiva con tecnica di laparoscopia avanzata- Day Surgery- Day Hospital- Week Surgery.
Una chirurgia “rivitalizzata”, con direttore e personale motivati è importante in una struttura ospedaliera insulare.
Nell’eventuale difficoltà di garantire un adeguato livello di prestazioni si prevede di ricorrere ai chirurghi delle risorse del sistema aziendale, oltre l’organigramma stabile.
Endoscopia digestiva: H/12 +reperibilità
Reperibilità: Urologia, oculistica
g) Centro Iperbarico: Sia per la terapia per incidenti da decompressione, sia per altre patologie in cui è indicata (inserito nel progetto del Ministero)
1.7 Ambulatori specialistici: neurologia, diabetologia, cardiologia, gastroenterologia, endocrinologia, allergologia, pediatria, ginecologia, Servizio di Neupsichiatria Infantile (NPI), Fisioterapia, medicina dello sport, dietologia, nefrologia, dermatologia*, senologia*, pneumologia, ematologia, reumatologia, E.E.G.
Ortopedia, chirurgia, endoscopia, ORL*, Oculistica* (con possibilità di interventi ad es. cataratta per anziani), Urologia*, Odontoiatria: adulti e bambini.
Note:
a) * per questi servizi (segnati con asterisco*) i cui reparti non sono presenti sull’isola, ci si avvale della collaborazione del centro ospedaliero in continente più vicino e/o del centro Universitario afferente
b) Per i servizi: ematologia, reumatologia, esecuzione E.E.G i pazienti si recano attualmente a Piombino; in futuro potrebbero essere eseguiti in loco.
c) Personale: almeno per 2/3 dovrebbe essere stanziale, per le difficoltà oggettive a raggiungere l’isola in caso di avversità meteo con conseguente rinvio di attività programmate e disagio per l’utenza; agevolare il personale che lavora e risiede sull’Isola (abitazione, trasporti); per quanto concerne le graduatorie: coloro che rinunciano alla Zona Elba saranno inseriti in fondo alla graduatoria (come accade in tutte le altre sedi)
d) Direzione in loco, mantenimento delle U.O.C (Unità operative complesse), possibilità di carriera per chi opera sull’isola.
e) Implementare l’aggiornamento professionale per tutto il personale
f) Si segnala assenza di un ufficio informazioni all’ingresso dell’ospedale
2) Territorio: L’Integrazione Ospedale e Territorio, grazie a una buona collaborazione tra Medici di Medicina generale, Pediatri e Ospedale consente la realizzazione di una migliore continuità assistenziale. Una particolare attenzione meritano le zone più disagiate dell’Isola d’Elba (es. Pomonte, Chiessi)
Ospedale di Comunità: potenziato
2.1 Riabilitazione, Logopedia, Fisioterapia, Fisiatria
2.2 Percorso ictus
2.3 Servizi per la salute mentale: attività psichiatrica svolta in ambito ospedaliero e territoriale, SERT. Potenziamento del servizio di psicologia per adulti e bambini (decurtato negli ultimi anni)
2.4 Agevolare i servizi sul territorio per tutte le attività che possono essere svolte localmente; Disabili: richiesta esenzioni, certificazioni, verifiche, visite per patenti
2.5 Continuità assistenziale attraverso i percorsi integrati:
Agenzia Ospedale-Territorio, RSA, ADI
L’assistenza domiciliare integrata (ADI) si occupa di ca 300 pazienti/anno semplici, 200/anno complessi (anziani con gravi fratture, post ictus, SLA, stati con compromissioni di vigilanza, oncologici); ca 50 pazienti necessitano di cure palliative. Attualmente ADI è un servizio di 1° livello; sarebbe auspicabile che diventasse di 3° livello con personale esclusivamente dedicato, con adeguato numero di IP, supporto di Fisioterapia e Psicologia (come in altri distretti provinciali)
2.6 Percorsi agevolati per cittadini fragili, oncologici, patologie croniche
2.7 Servizio vaccinazioni
2.8 Consultorio: preferibilmente situato fuori dall’ospedale
2.9 Screening
2.10 Agevolare chi abita in zone disagiate per esecuzioni accertamenti: ad es:la Casa della salute con un’adeguata organizzazione in 2 punti periferici dell’Isola; Bottega della salute
2.11 Ufficio Protesi
2.12 Centri diurni per seguire disabili, anziani, cittadini fragili
3) Carcere: il concetto globale di salute in carcere inteso non solo come assenza di malattia, ma come stato di benessere fisico, mentale e sociale è il risultato di scelte istituzionali coordinate che pongono una particolare attenzione all’ambiente, ai luoghi di vita, alla formazione, al lavoro, alle relazioni e a tutte i fattori che più in generale possono migliorare le condizioni di vita della popolazione detenuta. Trattandosi di una realtà molto complessa, può diventare un modello da proporre in altre realtà insulari dotate di carcere. (v. modello isola di Wight- Regno Unito)
4) Trasporto pazienti: per i pazienti che si recano in continente per accertamenti e terapie accordi con compagnie di navigazione, compagnie aeree per migliorare il trasporto (ad es. navi dotate di ascensore; tariffe agevolate per voli in aereo con Fi-Pi-Si); per i famigliari che assistono persone ricoverate in continente possibilità di agevolazioni per il periodo di soggiorno tramite accordi con l’associazione albergatori
* * *
Sanità veterinaria: per l’applicazione della legge della Regione Toscana-LR n.59 del 20/10/2009 (Norme tutela animali d’affezione, prevenzione randagismo, anagrafe del cane), in particolare articolo 30 canile-rifugio, articolo 34 e 35 adeguata cura delle colonie feline: individuare in Portoferraio e nell’Isola luoghi/box di prima accoglienza per cani randagi e personale dedicato. Eventuale promozione alla realizzazione di un canile comprensoriale. Potenziamento del servizio veterinario da una unità a due unità, a proiezione di area vasta per la campagna di sterilizzazione delle colonie feline.
5) In un’ottica di un progetto insulare innovativo, l’isola d’Elba potrebbe essere considerata come laboratorio di ricerca dell’Università di Pisa
6) I servizi sanitari potrebbero essere “stralciati” dalla rimanente organizzazione dei servizi, selezionati in modo da formare un mondo a sé stante che interagisce con il polo universitario.
7) Nell’ottica di laboratorio di ricerca, ad es. la medicina d’urgenza può diventare parte integrante del corso di specializzazione, attuando parte del percorso universitario teorico-pratico sull’Isola d’Elba, con la presenza di “tutor”. Ciò comporta un aggiornamento continuo e maggior prestigio per l’attività svolta sull’isola a tutti i livelli. Inoltre un’opportunità per l’Università di acquisire il “territorio insulare”, con la presenza di un carcere, come luogo di ricerca.
Conclusioni
Nel corso di questa sintetica trattazione è stato delineato un modello innovativo di sanità insulare per l’Elba, che valorizzi le peculiarità dell’Isola, prospettando un percorso in due tappe:
a) immediata: “stabilizzando” l’attuale situazione sanitaria;
b) proiezione nel futuro: l’isola considerata come laboratorio di ricerca dell’Università.
Per “stabilizzare” l’attuale situazione sanitaria occorre integrare alcune attività (come indicato nella tabella riassuntiva pag.9) al fine di migliorare i servizi rendendoli più adeguati alla realtà insulare, sia per i residenti elbani, sia per i turisti.
Rinforzare l’attività sull’isola rendendola più autonoma, non significa isolamento insulare, ma una diversa declinazione della specificità insulare.
L’isola non potendo autoreggersi farà sinergia con le strutture in continente (ASL, Università), amalgamando le attività già funzionanti con una fase futura, prevista anche in ambito europeo.
Si guarda al presente in modo concreto e al futuro in modo innovativo.
In ambito nazionale questo progetto, se realizzato, potrà diventare un investimento importante per il futuro con un notevole riflesso positivo sulla Regione Toscana, sull’Italia e sull’Europa, essendo l’Isola d’Elba nota e amata meta turistica dei Paesi del Nord Europa.
Nell’ottica dell’Osservatorio della Sanità delle Isole minori, l’Elba, con le sue peculiarità (terza isola italiana, morfologia del territorio, caratteristiche della popolazione stanziale e turistica, presenza di struttura carceraria) potrebbe dare un importante contributo alla ricerca.
Una collaborazione tra Università di Pisa e Isola d’Elba potrebbe ridisegnare un modello di sanità insulare non ancora sperimentato, ma sostenibile.[/SIZE]
grazie per la spiegazione, comunque in generale siamo tartassati
No Franco l'esenzione per i proprietari di seconde case è esteso a tutto il nucleo familiare , per intenderci a quello che risulta da uno stato di famiglia valido ad esempio , marito, moglie e due figli se quello è il nucleo aggiornato . Saluti
Sanità elbana .Ecco una nuova dimostrazione che , come dice il proverbio" Troppi galli a cantare non si fa mai giorno" otto personaggi ognuno con i suoi ragionamenti , chi vuole primeggiare su gli altri e poi nessun risultato.
Abbiamo sbagliato , ci vuole un unico sindaco per tutta l'Elba .
Così non si risolverà nulla dove ogni tanto ci sono fughe in avanti di questo o di quello e noi ????
x la caporetto delle seconde case: il proprietario è uno ma il resto della famiglia paga o sbaglio? se la stessa è composta da 4 persone il costo aumenta di 2 euro x 3 persone x a/r quindi 12 euro oltre a tutte le altre gabelle e al prezzo mostruoso del traghetto stesso. ma ai sindaci cosa importa noi non votiamo siamo solo polli da spennare. speriamo vi duri
ELBA: SANITA' DAY
Il 13 ottobre 2016 sarà ricordato all'Elba come il giorno della "SANITA' DAY" dove il presidente di zona dei sindaci Anna Bulgaresi ha risposto Istituzionalmente al sindacato UIL, chiedendo contemporaneamente anche collaborazione, per le criticità di personale e strutturale del distretto sanitario Elbano. Al tavolo con lei a sostenerla, tutte le Amministrazione Elbane compresa quella di Portoferraio nella persona di Roberto Marini.
Contemporaneamente nel Comune di Portoferraio Mario Ferrari e Luciano Rossi criticavano a mezzo stampa le scelte fatte sulla sanità dal presidente Bulgaresi lasciando intuire che con la sua presidenza la sanità locale ha subito uno stop irrimediabile.
Volutamente di Roberto Marini e di Mario Ferrari non ho citato i relativi titoli istituzionali perché mi viene difficile capire chi oggi era il Sindaco di Portoferraio quello che Istituzionalmente aderiva e votava il documento della Bulgaresi o il "Trump" Elbano con voglia di sconvolgere tutto ma non sa come fare? Le 8 lettere dimostrano che la Regione lo ignora.
E no cari signori della Biscotteria, e' ora di finirla di fare i "battitori di merce" a proprio vantaggio specialmente quando la merce sono gli ammalati. E no cari signori, se non eravate d'accordo con la Bulgaresi nessuno di voi doveva prendere parte alla conferenza dei sindaci. Vi rendete conto che ci stiamo ridicolizzando nei confronti della UIL e di tutte le persone che credono nelle Istituzioni votate democraticamente? Non si scherza con la sanità e con la salute delle persone.
Altra stranezza, sempre che non sia cambiato il regolamento Comunale, e' che il Presidente del Consiglio Comunale prenda parte attiva a questa ambiguità di procedimento e spari poi critiche e offese al Governo sulle riforme del DEF che viene licenziato da una maggioranza in Parlamento, giusto o sbagliato bisogna accettarlo altrimenti si possono dare le dimissioni dalla politica. Lo avrebbe potuto fare solo se avesse avuto altri incarichi ma non quello di presidente del consiglio.
Purtroppo questo grave strappo Istituzionale comporterà una grave crisi comprensoriale che come al solito vedrà grossi titoli sui giornali e fiumi di interviste ma a rimetterci saranno come sempre i cittadini.
Ares
cari amici elbani e pendolari, domani (venerdì 14/10) sono previsti temporali e MAREGGIATE quindi è probabile che salteranno diverse corse dei traghetti, pertanto ORGANIZZATEVI!
per controllare le partenze in tempo reale (da piombino) collegatevi al sito [URL]http://www.portofacile.it/TabellonePartenze/default.aspx[/URL] che trasmette la siruazione in tempo reale.
ciao!
Ottime e intelligente idea quella di Elba salute ovvero donare una parte del contributo di sbarco alla ricerca contro i tumori. Io da anni faccio donazioni all'Airc e se Renzi , come ha promesso, chiuderà i consorzi di bonifica, questi inutili carrozzoni succhia soldi mi impegno a fare altra donazione per l'importo che non dovrei più versare al carrozzone evanescente alla ricerca.
[COLOR=darkred][SIZE=4] Sono state trasportate a Grottammare (AP) i beni raccolti a Portoferraio dalla Misericordia, dalla Croce Verde e dal Comune ma provenienti da tutta l'isola d'Elba, compreso numerose attività produttive (ed alberghiere). [/SIZE] [/COLOR]
Quasi 15 bancali di prodotti misto tra alimentari (in prevalenza) e abbigliamento. Circa 2.500 kg di prodotti alimentari e 500 kg di abbigliamento, tanto hanno smistato i volontari nel periodo della raccolta a favore della popolazione terremotata del centro Italia. Da sottolineare che hanno partecipato alla raccolta anche persone non iscritte alle nostre associazioni ma che si sono messe a disposizione ed hanno lavorato anche oltre 10 ore al giorno a ritirare, sistemare ed inventariare i prodotti.
La merce era stata stivata nel garage della Misericordia di Portoferraio in attesa di poterla trasferire visto la difficoltà a reperire in quei luoghi capannoni adeguati all'esigenza, si è deciso poi di trasportare il tutto nel magazzino messo a disposizione dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d'Italia nel comune di Grottammare (AP) da dove, le associazioni di volontariato faranno la spola con le tendopoli per trasportare, al bisogno, i prodotti richiesti.
Il trasferimento è stato possibile grazie alla collaborazione della ditta S.T.E.E. di Portoferraio che ha messo a disposizione un camion con il proprio personale e la società di navigazione Moby che, tramite il comune di Portoferraio, ha messo a disposizione il passaggio nave a/r degli automezzi.
Si ringrazia quindi per il grosso contributo dato, tutti i cittadini elbani che hanno prontamente partecipato alla raccolta, le aziende che hanno collaborato e in particolare tutti i volontari che si sono messi a disposizione fin dalle prime ore del disastro, non solo chi raggiunge quelle zone ha diritto ad essere ricordato ma tutti coloro che hanno messo anche una sola ora a disposizione di quella popolazione tremendamente colpita.
Misericordia Portoferraio
[COLOR=darkred][SIZE=4]ONCOLOGIA..... QUANDO GUARIRE COSTA. [/SIZE] [/COLOR]
In campo oncologico la medicina e la ricerca fanno progressi e anche se una cura per il cancro vera e propria ancora non c'è, la terapia progredisce e lascia aperta la strada a nuove e concrete speranze di guadagnare tempo e sopratutto di farlo con una buona qualità di vita. Oltre il dramma, la malattia può avere un rilevante peso economico sul bilancio di chi riceve la diagnosi e di chi lo assiste. La diagnosi del tumore, oltre la gravità della malattia in sé, comporta anche l'avvio di una serie di spese tanto impreviste quanto onerose. Anche se le cure vere e proprie sono in carico al Servizio Sanitario Nazionale e quindi gratuite (o quasi) per tutti, un malato si ritrova comunque ad affrontare una serie di spese che possono sconquassare il bilancio familiare suo e di chi lo assiste. Molte famiglie Elbane che si trovano a gestire una diagnosi di tumore stenta a far fronte alle spese dirette, indirette (viaggi, degenze in continente, assunzione di personale a domicilio o a modificare l'ambiente in cui vive l'ammalato) e accessorie (cure odontoiatriche, estetiste, gel per unghie, creme viso e corpo) tanto che molte famiglie di chi riceve una diagnosi di tumore deve ricorrere a un prestito per far fronte alle spese correnti. Le spese accessorie sono molto importanti perché ridanno, (specialmente alle donne) dignità e voglia di essere belle e di confrontarsi.
Qualche centesimo della TASSA DI SBARCO utilizzati per le spese accessorie dei malati oncologici sarebbero un grande aiuto e non scalfirebbero il tesoretto di fine stagione. Se il turista all'atto dell'imbarco fosse informato che una parte di quello che versa è destinato a questo scopo, forse odierebbe meno il balzello.
Si parla di nuove cure come la "immunoterapia" e la "Terapia molecolare" e altre allo studio e dei loro costi che nei prossimi anni potranno influenzare le scelte delle terapie da intraprendere, perché le cure, sempre più sofisticate ma anche sempre più costose, potrebbero non essere disponibili per tutti. In futuro curarsi dipenderà molto dai soldi, non tanto nostri, quanto quelli dello stato che con i continui tagli al sistema sanitario nazionale (di oggi nel DEF si parla di nuovi tagli trasversali alla sanità) possono dare gravi segni di difficoltà legate sopratutto alla reale disponibilità di risorse finanziarie con il rischio che molte cure rimarranno inaccessibili pur sapendo che ci sono ma non se ne ha diritto.
Nell'era delle spese folli come gli F35, le continue tornate elettorali, gli enormi finanziamenti ai partiti e le gigantesche ruberie viene spontaneo dire che il diritto alla cura deve avere la priorità su tutto e che il prezzo di una cura dovrebbe essere proporzionata al suo reale beneficio clinico che offre ai pazienti. In un sistema virtuoso deve essere il giudizio clinico e non le sole considerazioni economiche a dettare le scelte terapeutiche.
DOMENICA 16 SETTEMBRE, DALLE ORE 9:00, IL GRUPPO "DIVERSAMENTE SANI" VI ASPETTA IN PIAZZA A PORTO AZZURRO. Dai vieni sarai accolto da sorrisi e tanta voglia di stare insieme.
Comitato Elba Salute.
[COLOR=darkred][SIZE=4]CONFESSIONE D'INCOMPETENZA E RELATIVO SPRECO DI DENARO PUBBLICO DI CATALINA SCHEZZINI. [/SIZE] [/COLOR]
di Ivano Arrighi
Lei, Catalina Schezzini, con il suo ultimo intervento su Elbareport avente ad oggetto il sinkhole del Piano, avrebbe voluto dimostrare la sua attenzione al problema ed al territorio da cui proviene.
Si, forse l'attenzione c'è stata, peccato che non sia servita a niente, salvo dimostrare ancora una volta la sua totale incapacità e leggerezza nell'amministrare la cosa pubblica.
Come si dice, ... a volte è meglio che 'un faccino nulla, unn'avessero a fa peggio!
Bene avrebbe fatto a non far niente. Secondo me l'aver calato enormi massi a più riprese in quello che di fatto in quel punto è un imbuto sotterraneo potrebbe aver addirittura peggiorato la situazione. Il restringimento della sezione del percorso delle acque dovrebbe aver aumentato la velocità delle stesse e conseguentemente la loro capacità di erosione che determinerebbe l'effetto sinkhole.
Ma veniamo al punto gestionale e quindi politico.
Dice che nel 2013 avrebbe avviato un serio progetto di monitoraggio e controllo con il Prof. Casagli dell'Università di Firenze e speso 376.000 € e risolto il primo sinkhole.
Per prima cosa: c.v.d. (come volevasi dimostrare) non ha capito nulla! Il sinkhole è sempre li. Tanto che l'anno dopo si è riaperto di fatto nello stesso tratto.
Secondariamente, di fatto il progetto affidato al prof. Casagli evidentemente non era così serio come vorrebbe farci credere se l'anno seguente, nel 2014, si è ripresentato il problema e nel 2015 pure. Infatti al prof. Casagli non fu affidato nessuno studio, bensì un monitoraggio, ovverosia l'osservazione degli eventuali movimenti.
Ovviamente la semplice osservazione degli accadimenti è cosa ben diversa da rilievi finalizzati all'analisi delle cause, alla mappatura delle zone a rischio e non, tale poi da poter passare ad ipotesi risolutive.
Tant'è che per avere uno studio serio i Riesi hanno dovuto fare manifestazioni, sit-in, presidi, ...
Che non abbia capito nulla lo dimostra ancora nel 2014, quando di fronte al nuovo sinkhole ripete tout court lo stesso tipo di intervento dell'anno precedente, destinato nel 2015 ad essere superato dall'ennesimo sinkhole e sperperando ancora la bellezza di altri 351.000 €.
Peggio dell'asino, che come noto dopo esserci caduto una volta, già la seconda fa un'altra strada
Conclusione: solo per il sinkhole dichiara di aver speso 727.000 € per avere di fatto lasciato tutto come prima e aver fatto perdere almeno 3 anni per avere uno studio, questo si serio, fortemente voluto dalla popolazione, esausta per anni di disagi e lavori inutili.
Giova ricordare che solo dopo parecchi gg. di presidio di quest'ultima, ignorata e dileggiata dal PD di Rio Elba e Rio Marina, uniformati alla nomenclatura locale, provinciale, regionale, alla fine la Regione ha finanziato lo studio che ha fatto completa chiarezza sulle cause dei sinkhole, mappandone anche con estrema precisione l'attuale localizzazione.
Il suo supporto al presidio, ovviamente non c'è stato. A detta dei partecipanti Catalina non si è mai vista!
Ma già cosa vorreste aspettarvi da chi manco sa come il sinkhole si scrive correttamente.
Scrive per ben 4 volte su 4 "sinkole", anziché, come arcinoto a chi lo vive realmente tutti i giorni sulla propria pelle nei trasferimenti stradali, nelle case a rischio del villaggio Togliatti e dintorni, ...
SINKHOLE! SINKHOLE! SINKHOLE (o shakehole o swallow hole. Hole sempre con la "h").
Ivano Arrighi
I finti umili
Mia nonna mi diceva... Non c'è niente di peggio dei finti umili.
Sono quelli il cui rancore trasuda ad ogni virgola, quelli che proprio per non essere giudicati rimangono nell'anonimato, quelli che per difenderti dalla cultura ti chiamano ignorante.
Ma poi agli eventi culturali fanno presenza sognando una vetrina... Povera Italia e povera Elba... Visto che sono state tirate in ballo anche le mie poesie, dedico loro un inedito...
LADRI DI FELICITÀ
Ladri di felicità
Attraversate il vento
Strisciando contro i muri
Non conoscete il senso
Di affetti calpestati
Sogni e sofferenza
Di vita rinunciata
Da chi sa fare senza
Di giochi Di bambini
Che inventano col cuore
Di chi senza speranza
Sperando invece muore
Ladri mai felici
del rispetto ignari
i prati non morranno
né i loro fiori rari.
Dal battibecco sul contributo di sbarco sono uscite molte dichiarazioni di proprietari e di altri che vedono il contributo di sbarco come una Caporetto. I proprietari di seconde case "informati" non pagano detta gabella perchè sono esentati, se in regola coi comuni, dalla legge istitutiva dell'ennesima tassa .
traghetti sono carissimi, ci sono tasse da pagare , molte corrette , molte veri ladrocini come la TARI , per non parlare di quella emerita truffa del contributo di bonifica di una organizzazione fatta di dirigenti e impiegati e quasi zero addetti sul territorio ( non li mai visti all'opera in oltre 25 anni che frequento lo scoglio ).Ovviamente conosco moltissimi proprietari e spesso si parla di queste cose ma tutti quelli che hanno intenzione di vendere ( aspettano il momento più propizio ) non lo fanno per il costo traghetti, per il contributo di sbarco ma per :
1) tasse varie troppo elevate e molte ingiustificate e contro legge ( vedi in passi carrai a raso che sono esenti da tasse se non da richiesta volontaria dell'utente , ora coatti spesso con minacce ),
2) maleducazione , ignoranza , ostilità , angherie , dispetti e altri aggettivi simili dei locali ;
3) sporcizia , sudiciume , disordine , noncuranza delle varie proprietà dei locali che usano i loro terreni come discariche di tutto da cui spesso nascono incendi o famiglie di ratti e serpenti
queste sono le vere ragioni che hanno portato alla decisione di vendere e di andare via oltre alle multe fatte solo ai turisti, oltre all'occupazione di spiagge e pontili in modo selvaggio senza mai vedere un vigile urbano controllare o redarguire , unica istituzione titolata che interviene , ma sono pochi, la capitaneria di porto. Questa è la verità , i proprietari seconde case sono scomodi , rompono le palle solo perchè esistono e i locali appena possono ti piantano un mega albero davanti a casa per oscurarti il panorama , l'unico che si salva nell'isola con merito .