Sembra strano ma, quando oramai si avvicina a concretizzarsi il progetto di realizzazione di un centro commerciale , si sollevano cori di disappunto e chiarimenti e nuove idee..È un film già visto e rivisto...SVEGLIA! Oramai è tardi
Vi ricordate l'elicottero che atterro' anni fa proprio lì? Era del futuro proprietario ..ma nessuno si preoccupo di cosa potesse accadere. Saluti
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Fa bene il sig. Sindaco a far pulire i piccoli fossi a chi li ha nei propri terreni, come facevano i nostri nonni.....ma i fossi che vengono puliti dal consorzio hanno tutte le canne tritate dentro.... non mi sembra che sia un lavoro fatto bene forse era meglio prima .......braccia umane e attrezzi rudimentali..
[COLOR=darkblue][SIZE=5]Visita del Governatore Ladu all'Elba [/SIZE] [/COLOR]
Andrea Fratti e Sergio Cavaliere nuovi soci del Rotary Club Isola d'Elba
Marted↓ 12 settembre numerosi soci hanno accolto il Prof. Giampaolo Ladu, Governatore del Distretto 2071, accompagnato dalla moglie Silvia Venturi e dall'assistente Umberto Canovaro.
Una giornata molto impegnativa in cui il Governatore ha avuto modo di confrontarsi con il Presidente Giorgio Cuneo ed il Consiglio Direttivo sulle attività previste per la corrente annata rotariana e sulle aspettative del Presidente Internazionale. Sono stati rivolti i complimenti al Club per la particolare attenzione rivolta al territorio e ai giovani e per l'atmosfera di sincera amicizia che regna tra i soci.
La giornata si è conclusa con una conviviale all'Hotel Airone durante la quale il Presidente Giorgio Cuneo ha presentato ed ammesso nel Club due nuovi soci: Andrea Fratti, noto imprenditore elbano e Sergio Cavaliere, libero professionista ed imprenditore.
Il Rotary Club Isola d'Elba desidera porgere il benvenuto ai nuovi soci, dai quali si attende molto, ed alle consorti Simona Capizzi e Marta Vigan, augurando a tutti loro un buon anno rotariano, interamente dedicato al servire al di sopra di ogni interesse personale; un anno in cui le loro qualità possano realmente fare la differenza.
In un Comune dove uno dei problemi principali risulta essere la viabilita, di cui tutte le amministrazione presenti e passati se ne sono altamente strabattute ( e non mi venite a dire che le due rotondine su viale Elba hanno risolto qualcosa) si pensa ancora a costruire.
Costruire un centro commerciale con ben 23 fondi commerciali, senza aver la benché minima idea di come stia andando il commercio all'Elba, senza aver interpellato le associazionidi categoria è sinonimo di non avere cognizioni di causa. Significa solo sperare di incassare gli oneri di urbanizzazione per gettare fumo negli occhi agli elettori.
L'ex Enel è l'ultima spiaggia per studiare un vero piano del traffico che ad oggi non tiene conto delle quasi 100 tra partenze ed arrivi delle 4 compagnie marittime che ogni giorno riversano sul porto migliaia di automobili.
Ripensateci. L'Eurospin può benissimo rimanere dove si trova adesso.
Ennesimo centro commerciale nel ex stabilimento enel, altri 23 fondi commerciali destinati a rimanere vuoti, tutto va bene purchè si costruisca.... poi se la viabilità è al collasso nel periodo estivo poco importa, l'importante è costruire costruire costruire
Mentre si pianifica la raccolta differenziata e ci sono stati tolti già i vecchi bidoni,la Signora dei cani la fa alla sua maniera ,inquinando il bosco con il menefreghismo suo e di chi dovrebbe vigilare ..spazzatura di ogni genere fa bella figura tra i corbezzoli e i viburni ...sacchetti ,bittigle,scatolette..ecc....senza contare il canile abusivi chebpossobsolo innaginare in che stato di pulizia versi...si evince senza ogni ombra di dubbio, che la legge non è uguale per tutti...
[COLOR=darkred][SIZE=5] Ristrutturazione dello stabilimento Ex ENEL? Parliamone ! [/SIZE] [/COLOR]
In merito al rilascio delle autorizzazioni edilizie per l'imminente avvio dei lavori di ristrutturazione dello stabilimento Ex ENEL, che dovrebbe ospitare un nuovo centro commerciale, Confcommercio Elba ha avuto un recente incontro con il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari e con l'assessore alle attività produttive Angelo Del Mastro, per avere chiarimenti al riguardo.
In tale occasione è stato chiesto di visionare il progetto con relative planimetrie, per valutare la portata dell'operazione e la ricaduta che essa potrà avere sul comparto commerciale della città, rimanendo d'accordo che la documentazione ci sarebbe stata inviata subito per e-mail, ma a distanza di oltre una settimana non è pervenuto ancora nulla.
Nel sollecitare al Comune di Portoferraio la trasmissione di quanto richiesto, la scrivente ha anche espresso il proprio vivo disappunto per non essere stata interpellata a priori su una questione così importante per il settore che la medesima rappresenta, essendo prassi consolidata che le associazioni di categoria più rappresentative vengano preventivamente sentite dalle Amministrazioni Comunali anche su tematiche di ben minore importanza.
Non si capisce dunque come un'operazione di questa portata possa essere stata sottaciuta e fatta procedere d'ufficio, senza la richiesta di un minimo doveroso confronto con le categorie interessate.
In particolare, durante l'incontro, i vertici di Confcommercio Elba hanno espresso al sindaco e all'assessore le proprie preoccupazioni per l'impatto che questo nuovo polo commerciale potrà avere sul comparto locale, posto che oltre al trasferimento del supermercato Eurospin, nello stabile è prevista la realizzazione di altri 23 fondi da destinarsi ad attività commerciali e di pubblico esercizio.
Ci si chiede se un'operazione del genere ha tenuto conto del limitato bacino d'utenza, soprattutto nei mesi invernali, delle difficoltà di sopravvivenza in cui versano la maggior parte dei nostri dettaglianti, del progressivo spopolamento e della chiusura di negozi nel centro storico cittadino, nonché dell'eventuale danno di concorrenza che ne deriverebbe alle attività esistenti, qualora l'assegnazione di detti fondi da parte della società costruttrice non venisse adeguatamente regolamentata, favorendo l'accesso a queste ultime.
Trattandosi appunto di un progetto di forte impatto sulla realtà commerciale della città, è assolutamente necessario che la questione venga approfondita urgentemente, nell'interesse ed a tutela dei molti commercianti che la nostra associazione rappresenta.
La Presidente Confcommercio Elba
Franca Rosso
Il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari, infine, ha annunciato di avere predisposto una ordinanza riguardante la manutenzione del reticolo idraulico minore, non di competenza del Consorzio di Bonifica, da notificare ai proprietari dei terreni interessati, ed auspicando che un provvedimento simile possa essere adotatto anche dagli altri sindaci del territorio.
..Benissimo ha fatto il Sindaco di Portoferraio emettendo questa ordinanza.....ce ne sarebbe bisogno anche a Rio nell'Elba in particolare per la località di Nisportino dove da parecchi anni,nonostante le numerosi segnalazioni e solleciti dei cittadini, non si fanno le dovute opere di manutenzione dei fossi e non solo all'interno della proprietà ex Villaggio.
Speriamo che il COMMISSARIO,che si insiederà dopo lo scioglimento del C.C. il 15 c.m.,possa davvero prendere opportuni provvedimanti in merito.
Può essere che sia come dici, io invece mi sarei aspettato una mano (spalatura) dai nostri politici nazionali o regionali, e se loro non potevano per impegni istituzionali, potevano mandare i loro familiari, del resto, con gli stipendi che percepiscono, vitalizi e privilegi, non credo che sarebbe un problema buttare via i panni intrisi di fango e acquistarne altri, sicuramente griffati e alla moda.
Paolino l'arrotino-
Ebbene si, a CAPOLIVERI ora si può avere una cappella votiva. Ma se uno professa una religione diversa da quella cattolica, può avere in giardino una piccola moschea (musulmani) un tempio (induisti) una sinagoga (ebrei) ecc? Inoltre, se una persona è atea, può chiedere una cappella dove si riunisce con gli amici o parenti per una arrostita di sardine, una lessata di trippa o una bella *aveggiata* di polpo con relativo svuotamento di fiaschi di buon vino?
Nota- La cosa è seria e attendo una risposta. Grazie-
Nel corso delle operazioni di soccorso alla popolazione di Livorno e di rimozione di macerie delle macerie ,avete visto un solo "rifugiato politico", id est "immigrato clandestino", a dare una mano ai poveri Livornesi? Tutti comodamente alloggiati, pasciuti, in alberghi e case sfitte, abusivamente occupate, coi loro smarphone di ultima generazione a chattare, inviare messaggi e in parte a delinquere, sulle spalle degli Italiani beceri buonisti, promotori di ulteriori iniziative di accoglienza e "integrazione", di provvedimenti legislativi come lo "ius soli".
SENSO UNICO A CARPANI!
Leggo che uno sparuto numero di commercianti vorrebbe l'installazione dei dissuasori di velocità.
Vorrei ricordare loro, che a Carpani, non è possibile andare a velocità sostenuta.
A far rallenare le auto, ci sono i furgoni e addirittura camion, parcheggiati con due ruote sul marciapiede lato circolino, davanti al bar. Questi obbligano i pedoni a camminare in strada. (Ma un alcol test ai conducenti, non la fa nessuno? Eppure bevono birra al bar!)
Oppure le auto ferme in divieto davanti e in prossimità della pizzeria.
Sembra che vogliano comandare i commercianti per fare i loro esclusivi interessi.
Se volete eliminare i pericoli, le possibilità sono:
-fare come il povero "Rommel" che controllava e sanzionava sensa pietà.
(I vigili di oggi sono latitanti...)
-fare un senso unico, per impedire come oggi, il traffico a senso unico alternato a causa del parcheggio selvaggio.
Per lo IUS SOLI non ci sono i numeri per l'approvazione. Una legge che darà la possibilità ai figli di immigrati nati in Italia, ragazzi e ragazze che sono cresciuti e crescono a pasta asciutta e pizza, che parlano romanesco, milanese o fiorentino, che tifano Juve, milan o Roma, che sbandierano il tricolore o indossano la maglia azzurra con i nomi dei calciatori della nazionale, oppure militano nelle squadre giovanili di tutti gli sport insieme ai ragazzi italiani, e che forse non sanno neanche da dove provengono i loro genitori, ma tutto questo non basta per regolarizzare coloro i quali io considero italiani a tutti gli effetti.
Paolino l'arrotino-
[COLOR=darkblue][SIZE=4]L'ABITATO ETRUSCO DI MONTE CASTELLO A PROCCHIO: IL DEGRADO, IL BUNKER E I SOUVENIR [/SIZE] [/COLOR]
Le immagini e le descrizioni pubblicate da Fabrizio Prianti sulla villa di Capo Castello al Cavo e sul suo pietoso stato di conservazione, destano preoccupazione e forti perplessità. Il bell'articolo di Prianti, al contempo di denuncia e di speranza, è l'ennesimo appello affinché chi di dovere, dopo decenni di incuria, faccia in modo che l'opus reticulatum e le altre imponenti testimonianze, che pure ancora ci sono, e che dimostrano quale valore la villa abbia avuto e abbia, non vadano perdute per sempre. Due anni fa il problema della conservazione dei beni culturali elbani fu affrontato nel convegno “Anatomia di un patrimonio da proteggere, conservare e valorizzare” curato dall'Associazione “Ilva Isola d'Elba” e dal Comune di Marciana Marina. La conclusione fu inclemente: i nostri beni culturali, soprattutto quelli archeologici, si trovano in una condizione da terzo mondo. Eppure, come ha sottolineato Prianti, dovrebbero costituire un sostegno basilare per l'economia e dare un forte impulso al prolungamento della stagione turistica. Lo ha ribadito anche il ministro Franceschini in occasione della sua permanenza all'Elba per ricevere il premio letterario “La Tore”. Ma per rendersi conto che si tratta solo di pie illusioni, basta spostarsi dalla negletta villa romana di Capo Castello al derelitto abitato di Monte Castello di Procchio , a tutt'oggi il sito etrusco più importante dell'Elba.
Mettiamo l'orologio indietro di 40 anni. Era l'estate del 1977. Un conoscente mi comunicò che circolava, insistente, una voce: su Monte Castello, sopra Procchio, sarebbe stato in corso uno scavo clandestino. L'indomani salii sulla collina per sincerarmene. L'informazione era esatta: una buca, ampia e maldestra, aveva messo in luce notevoli pezzi di un pesante pavimento cosiddetto in cocciopesto e, sotto, un grande dolio per granaglie, una serie di piatti in ceramica con incise lettere dell'alfabeto, coppe e piattelli a vernice a vernice nera con i bolli di una fabbrica laziale chiamata dei piccoli stampi. Non ci volle molto a capire che si trattava di materiale etrusco del 300 circa a. C., eccezion fatta per il pavimento, probabilmente di epoca successiva. Fra il fogliame di un lentisco si intravvedevano anche sacchetti pieni di frammenti di ceramica, evidentemente nascosti per essere portati via alla prima occasione. Feci alcune foto, non toccai niente come prevedeva la legge, e il passo successivo fu presso la stazione dei carabinieri di Marciana Marina. Vista l'urgenza il comandante della stazione, maresciallo Viti, mi chiese di accompagnarlo sul posto. Purtroppo dentro il lentisco i sacchetti di ceramiche non c'erano più, ma tutti gli altri reperti erano sempre lì. Considerato l'elevato rischio che potessero essere rubati durante la notte, il comandante mi invitò ad asportarli ordinatamente dopo aver fatto rilievi e foto. Subito dopo partì la segnalazione per la soprintendenza. Quest'ultima programmò una campagna di scavo, che fu molto fruttuosa non solo per la qualità e la quantità dei manufatti recuperati, ma anche per la messe di dati scientifici di prim'ordine per la ricostruzione di un periodo cruciale della storia elbana e mediterranea. Purtroppo la maggior parte del materiale è ancora in attesa di pubblicazione.
Sono ritornato su Monte Castello una dozzina di anni dopo. Alla meraviglia di vedere il sito in abbandono, si è aggiunta la sorpresa di scorgere molti frammenti di epoca etrusca (vasi, tegole piane e curve) ammassati e all'interno di un bunker della seconda guerra mondiale. Fra di essi erano presenti anche pezzi piuttosto cospicui del pavimento in cocciopesto. Chi li ha buttati lì dentro? Essendo impensabile che si tratti di 'scarti' gettati durante le operazioni di scavo, ritengo che sia stato un atto irresponsabile perpetrato da altri 'tombaroli'.
Fino a poco tempo fa parecchi di quei frammenti (ovviamente nel frattempo i pezzi più vistosi si erano involati) continuavano ad abbellire il bunker e, del tutto a portata di mano e apparentemente abbandonati, sembravano offrirsi quasi come souvenir per chi avesse osato avventurarsi in mezzo a ruderi invasi da piante e arbusti e in stato di degrado.
Un simile stato di cose, che si perpetua da troppo tempo, è inquietante e indecente: sarebbe quanto mai opportuno che il funzionario/a della soprintendenza di Pisa si desse una mossa per recuperare almeno i residui frammenti pavimentali destinandoli a un deposito di Stato. E sarebbe altrettanto auspicabile che il Comune di Marciana, nel cui territorio si trova l'abitato etrusco, si attivasse con le sue associazioni e con i suoi architetti per restituire un minimo di decoro allo straordinario tessuto murario.
Michelangelo Zecchini
intanto...zitti zitti...
il Comune di Campo revoca con due ordinanze la sospensione dei lavori per la costruzione dell'autostrada Galenzana-Marina di Campo!
leggete le ordinanze....e decidete voi se piangere o ridere per quello sbrego fatto alla montagna, visibile da decine di chilometri, definito "lavoro di piccola entità"!
B.Elmini
Messaggio 14857 del 12.09.2017, 08:48
Provenienza: Rio Elba
D'accordo con quanto scritto sul Blog di Rio Elba...ma caro sig.Elmini la colpa di chi è? Ad oggi la "legge" non ha ancora o non ha voluto e/o potuto riconoscere gli autori di questi "errori" che sono costati cari a tutti noi cittadini ma che hanno arricchito i soliti"pochi"...amici
Allora bisogna farla finita con questo sistema che crea sempre delle"sanatorie" per i politici e/o amministratori...................
E' l'ora di cambiare i MUSICISTI per cambiare la MUSICA......
A proposito dei dissuasori, vorrei fare presente che i bus di linea, compresi quelli turistici, prima di arrivare in piazza del cavatore (capolinea) attraversano 5 dissuasori. Il primo si trova all'altezza dell'ex distributore, l'altro all'entrata di via S.Antonio, uno dopo l'incrocio del campo sportivo. e altri due prima di arrivare ai due supermercati presenti in viale Australia. Debbo segnalare anche, che in questo tratto di strada non si verificano più incidenti da anni, e cioè da quando sono presenti gli stessi dissuasori. Quindi, gli amici di Carpani hanno ragione da vendere a quintali.
Paolino l'Arrotino da Capoliveri-
Nisporto ... speriamo bene
Messaggio 14859 del 12.09.2017, 11:09
Provenienza: Giulio Gori
D'accordo con il messaggio di cui sopra letto sul Blog di Rio Elba........
ed in aggiunga quanto scritto anche dal sig.Benito sulla pericolosità del fosso intubato a Nisporto.................ma vorrei ricordare che a Nisportino,anche se la valle/fosso non è stato intubato,c'è sempre uno stato di pericolo dovuto all'abbandono della proprietà ex Villaggio dove in particolare vi sono diversi fossi non puliti da anni e che vanno a "versare "tutti nella valle che fà da unico ingresso alla spiaggia ma anche da parcheggio ed da accesso alle abitazioni e ristorante .
.....Ma quì a Nisportino sembra essere terra di nessuno da parecchi anni nonostante le continue segnalazioni per anni dei soliti 2/3 indigeni....agli altri interessa solo riempire il portafoglio .........e criticare gaurda caso quei 2/3.....
[COLOR=darkblue][SIZE=5]LA FORTEZZA DEL GIOGO [/SIZE] [/COLOR]
Dopo aver parlato e documentato lo stato attuale della Villa romana di Capo Castello al Cavo, oggi vogliamo proporvi un altro importante monumento storico anch’esso dimenticato… La fortezza del Giogo
Un viottolo scosceso appena accennato che s’inerpica verso l’alto , qualche insetto arrampicato su uno stelo più alto degli altri o su un ramoscello tenero cerca di asciugarsi dalla brina notturna prima di spiegare le ali, alcune lucertole impaurite rischiano maldestri tentativi di fuga rifugiandosi tra la vegetazione…… lassù in alto…. il vecchio rudere sembrava dormire il sonno dei dimenticati .
È la “Fortezza del Giogo”.
La fortezza, fu fatta costruire dagli Appiani verso la metà del Quattrocento a guardia del canale di Piombino e di un lungo tratto di costa che spazia da nord a sud fino all’Argentario e al Giglio. Mentre a terra risulta in contatto visivo con il Volterraio, ma anche con Capoliveri e il forte San Giacomo di Porto Azzurro, la fortezza probabilmente subì assalti barbareschi fino a quando nel 1708 durante la lotta tra Spagnoli e Tedeschi per il possesso dell’isola, il comandante in capo le truppe spagnole Generale Pinel lo fece demolire, si dice per punire gli elbani di avere prestato aiuto ai tedeschi.
Di forma rettangolare è circondato da un fossato, possiamo intuire che si distribuiva su due piani separati da un solaio a volte, ora crollato. L’accesso immaginiamo avvenisse da una porta in alto, che si raggiungeva per una scalinata probabilmente con il consueto ponte mobile alla sommità.
Una leggenda racconta che questa costruzione in tempi molto lontani , quindi ancor prima dell’intervento degli Appiani, fosse un Tempio votivo edificato in onore di Giove Olimpo e si favoleggia che alcuni contadini avessero trovato nelle vicinanze della fortezza dei piccoli tesori ed una piccola statuetta di un Dio a loro sconosciuto.…..il vecchio castello o cosa veramente fosse , piano piano sta scomparendo anche dalla memoria delle persone restando ahinoi in un colpevole abbandono che ci priva di una parte importante della nostra storia .
Ma l’Elba nasconde ancora molti tesori abbandonati , tracce di una storia lontanissima fatta di civiltà scomparse , di battaglie e di antiche leggende, ecco perchè vogliamo fare un appello chiamando in causa i nostri eminenti studiosi e archeologi , affinché queste meraviglie non vengano dimenticate e magari…. chissà ….possano servire a risvegliare nelle istituzioni la voglia di ricerca per riportare alla luce e rendere fruibili questi immensi tesori…….
Ci risponderà qualcuno ?
