È noto a tutti che ho firmato l'autorizzazione paesaggistica. Dopo l'istruttoria tecnica, la pratica è stata trasmessa in soprintendenza per il relativo parere di competenza che sarebbe dovuto pervenire entro una ventina di giorni. Il Ministero, non esprimendosi nel merito, ha formato il cosiddetto silenzio assenso, motivo per il quale diventava tecnicamente impossibile per il sottoscritto negare la paesaggistica. Ciò che ho fatto, a vantaggio della sicurezza umana, nonché per la salvaguardia del paesaggio e dell'ambiente, è stato quello di inserire tutta una serie di prescrizioni che mitigassero gli effetti dell'opera sul sito. Nel dettaglio prescrivevo che la realizzanda viabilità venisse traslata (almeno nel tratto più vicino all'acqua) per evitare che il mare la innondasse e la spazzasse via, come poi effettivamente è successo.
Tale prescrizione è stata di fatto annullata dal tar della Toscana il 21.12.2022. L'obiettivo era quello di evitare situazioni pericolose e danni irreparabili all'ambiente e/o al paesaggio.
Pur non condividendo l'ordinanza del tar, la rispetto per dovere al servizio ed è mio compito garantire collaborazione d'ufficio.
Mia è anche la firma dell'ordinanza di sospensione lavori del 9 novembre scorso. Le motivazioni, squisitamente tecniche, si basano sul principio che una strada, ancorché temporanea, è sempre una strada. E la strada è identificata in urbanistica come un'opera di urbanizzazione primaria, temporanea, ma pur sempre un'opera di urbanizzazione che necessita, per legge, del titolo edilizio. Asa sosteneva invece che un'infrastruttura viaria, ad uso pubblico, potesse essere realizzata, perché temporanea, mediante semplice comunicazione di inizio lavori e, quindi, senza progetto, direttore dei lavori, progettista, responsabile della sicurezza e quant'altro. Inoltre sostenevo che la strada avrebbe necessitato di enormi riporti di sabbia, come del resto è facilmente verificabile sul luogo.
Anche in questo caso, il tar Toscana ha ritenuto che una strada lunga mt. 225, larga mt. 4,80 per un totale di mq. 1.100 non necessitasse del titolo edilizio. Condivido? No, ma le ordinanze si rispettano.
Era fin troppo facile, da persona che conosce il mare, anche intimamente, che la strada sarebbe stata spazzata via o, quantomeno, sommersa dalla violenza delle onde. Era una questione di tempo, ed infatti alla prima mareggiata, gli effetti sull'opera si sono visti nella sua imponenza.
Oggi asa a concluso il tracciato. Due riflessioni:
1) Aver ridotto la larghezza della strada, non li aiuterà ad evitare ulteriori danni per un motivo semplice quanto matematico. La struttura peserà di meno della precedente e averla allontanata di un metro dall'acqua, non impedirà alcunché. Anzi, a parità di forza del mare, la leggerezza sarà uno svantaggio.
2) la rampa che collega il tratto sulla spiaggia alla strada comunale, sarà il primo a partire in caso di mare agitato nonostante tutti gli accorgimenti presi. Le onde infatti non hanno ostacoli, debbono per forza concludere la loro corsa.
Ciò detto, è una questione di tempo, dipende solo dal mare e dalle condizioni meteorologiche.
Affermare che il sottoscritto abbia contribuito a realizzare l'opera è quindi una sciocchezza, riportare pezzi di articolati privi di contesto ha solo l'obiettivo di infangare persone serie ed oneste, le cui ragioni purtroppo sono solo ed squisitamente politiche.
Ed io sono un tecnico, non un politico.
