Oggi di cosa avevamo paura: frane o esondazione dei fiumi?

pubblicato il 24 Ottobre 2024
alle
15:17
Prima di tutto, riguardo alla Costituzione, l'articolo 16 afferma che ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce per motivi di sanità o di sicurezza. È importante sottolineare che la Costituzione stessa prevede la possibilità di limitazioni, sebbene queste debbano essere giustificate e applicate in modo equo e non discriminatorio.
Per quanto riguarda le accuse di inequità e discrezionalità nell'applicazione di certe misure da parte dello Stato e delle amministrazioni locali, è essenziale riconoscere che la gestione delle risorse pubbliche e la regolamentazione delle attività turistiche devono necessariamente bilanciare molteplici interessi. È vero che un'eccessiva discrezionalità può portare a situazioni di ingiustizia, ma è altrettanto vero che la regolamentazione è necessaria per gestire fenomeni complessi come il sovraffollamento turistico e l'impatto ambientale.
Le sue critiche sugli autovelox e sulla gestione della sicurezza stradale sono condivisibili fino a un certo punto. Gli autovelox, se usati correttamente, servono come strumenti per migliorare la sicurezza stradale e non solo per rimpinguare le casse comunali. Tuttavia, concordo sul fatto che una manutenzione inadeguata delle strade e una segnaletica carente sono problematiche che devono essere affrontate con urgenza dalle amministrazioni competenti.
Riguardo ai costi dei servizi pubblici e alle tasse pagate dalle strutture ricettive, è vero che queste ultime contribuiscono già in modo significativo al bilancio comunale. Tuttavia, la complessità e l'efficacia della gestione dei rifiuti, ad esempio, come nel caso della raccolta porta a porta, richiedono un approccio più integrato e trasparente. È fondamentale che i cittadini abbiano chiarezza su come vengono utilizzate le risorse e su quali siano i benefici concreti delle misure adottate.
Infine, per quanto riguarda l'aumento dei prezzi finali all'Elba a causa dei costi gestionali, riconosco che questo è un problema reale che impatta sia i residenti che i turisti. La sfida sta nel trovare un equilibrio tra la necessità di finanziare servizi adeguati e il mantenimento di prezzi accessibili. Le politiche pubbliche devono essere orientate verso la sostenibilità economica e ambientale, e devono essere comunicate in modo trasparente ai cittadini per evitare malintesi e frustrazioni.
In sintesi, le sue osservazioni sono preziose e meritano un confronto costruttivo. È solo attraverso il dialogo e la collaborazione che possiamo sperare di migliorare la gestione del nostro territorio e garantire che le decisioni prese siano nell'interesse di tutti i cittadini.
Le auguro una buona giornata, anche se non molto soleggiata.
da
Isola d'Elba
pubblicato il 24 Ottobre 2024
alle
15:14
Via ai commenti.
da
Isola d'Elba
pubblicato il 24 Ottobre 2024
alle
15:12
La chiusura delle scuole e di altri servizi pubblici in caso di allerta arancione sull'Isola d'Elba è una misura essenziale per garantire la sicurezza della popolazione. L'allerta arancione, emessa dalle autorità meteorologiche, segnala condizioni atmosferiche che possono avere impatti significativi, come forti piogge, tempeste, inondazioni e frane, rappresentando una minaccia per la sicurezza pubblica. In questo contesto, è fondamentale comprendere le ragioni tecniche e operative che rendono necessarie tali chiusure.
Prima di tutto, la sicurezza degli studenti e del personale scolastico è una priorità assoluta. Le condizioni meteorologiche avverse previste durante un'allerta arancione possono rendere pericolosi i trasporti scolastici, aumentando il rischio di incidenti stradali dovuti a strade allagate o bloccate da detriti. Inoltre, le infrastrutture scolastiche potrebbero non essere progettate per resistere a eventi estremi, con il rischio di crolli o danni strutturali che potrebbero mettere in pericolo la vita degli occupanti. La chiusura delle scuole previene la possibilità che studenti e personale si trovino in situazioni di emergenza all'interno degli edifici scolastici.
Oltre alle scuole, anche altri servizi pubblici come uffici comunali, biblioteche e centri ricreativi devono considerare la chiusura. Questi luoghi, che solitamente ospitano un gran numero di persone, possono diventare punti critici durante eventi meteorologici avversi. La chiusura riduce il rischio di incidenti e facilita il lavoro delle squadre di emergenza, permettendo loro di concentrarsi sulle aree più colpite senza dover gestire crisi all'interno di edifici pubblici.
Un altro aspetto cruciale è la riduzione della circolazione di persone e veicoli durante un'allerta arancione. Meno persone sulle strade significa meno probabilità di incidenti e ostruzioni, consentendo alle autorità di emergenza di operare più efficacemente. Le vie di accesso devono essere libere per permettere un rapido intervento dei soccorsi. La presenza di persone fuori casa durante condizioni meteorologiche pericolose complicherebbe ulteriormente le operazioni di soccorso.
Inoltre, la chiusura dei servizi pubblici permette una migliore gestione delle risorse e delle operazioni di emergenza. Le autorità possono concentrare gli sforzi e le risorse sulle aree maggiormente a rischio, implementando piani di emergenza in modo più efficiente. Questo approccio coordinato è fondamentale per mitigare gli effetti negativi degli eventi meteorologici e garantire una risposta tempestiva e adeguata.
In conclusione, la chiusura delle scuole e di altri servizi pubblici durante un'allerta arancione sull'Isola d'Elba è una misura tecnica e operativa indispensabile per la protezione della popolazione. Questa decisione, sebbene possa causare disagi temporanei, è cruciale per prevenire situazioni di emergenza e salvaguardare la vita dei cittadini. Le autorità locali devono continuare a monitorare attentamente le condizioni meteorologiche e prendere decisioni tempestive basate su dati accurati e previsioni meteorologiche affidabili. La sicurezza pubblica deve sempre essere la priorità, e le misure preventive sono essenziali per affrontare le sfide poste dalle condizioni meteorologiche avverse.
da
Portoferraio-San Giovanni
pubblicato il 24 Ottobre 2024
alle
15:05
La caduta di un pino a San Giovanni ha suscitato preoccupazioni significative tra i residenti, sollevando importanti questioni sulla sicurezza pubblica e sulla gestione delle infrastrutture urbane. Questo evento, apparentemente banale, potrebbe avere conseguenze gravi se non affrontato tempestivamenteUna delle ragioni principali del ritardo nell'intervento potrebbe essere il dissesto finanziario in cui versa l'amministrazione comunale. La scarsità di risorse economiche limita la capacità delle autorità di affrontare tempestivamente le emergenze infrastrutturali. Tuttavia, è cruciale che, nonostante le difficoltà finanziarie, vengano trovate soluzioni immediate per garantire la sicurezza pubblica e prevenire ulteriori deterioramenti.Alla luce delle considerazioni sopra esposte, è imperativo che le autorità locali agiscano con prontezza per rimuovere il pino caduto e ripristinare il manto stradale. La sicurezza dei cittadini deve essere la priorità assoluta, e qualsiasi ritardo potrebbe avere conseguenze irreparabili. Inoltre, un intervento tempestivo potrebbe risultare meno oneroso rispetto a future riparazioni necessarie per affrontare danni maggiori.La caduta del pino a San Giovanni e il conseguente danno al manto stradale rappresentano una chiara minaccia alla sicurezza pubblica. Nonostante le sfide finanziarie, è essenziale che le autorità locali intervengano immediatamente per risolvere la situazione. Solo attraverso un'azione rapida e decisiva sarà possibile evitare ulteriori rischi e garantire la sicurezza e il benessere della comunità.Attraverso una gestione oculata delle risorse e una pianificazione attenta, è possibile affrontare efficacemente le emergenze infrastrutturali, proteggendo così i cittadini e preservando l'integrità delle infrastrutture urbane.
da
Portoferraio
pubblicato il 24 Ottobre 2024
alle
11:46
E' diventata ormai consuetudine, che i proprietari dei vari gazebo installati sulla pubblica via o piazze, non contenti di quanto concesso, oltre ad occupare il suolo pubblico con gli stessi, occupino abusivamente altro spazio, posizionando prima piccoli vasi, poi più grandi, poi piante sempre più grosse, al di fuori del proprio perimetro e quindi occupando altro suolo, non avendone il diritto. Anche il marciapiede pubblico è occupato da contenitori vari Capita anche che (via Manganaro) la sera vengano occupati alcuni stalli blu adiacenti con tavoli e sedie, sottraendo quindi parcheggi ai residenti. Lo stesso succede all'entrata a Portoferraio dove sono posizionate piante e botticelle al di fuori del suolo in concessione. Cosi anche in altri posti. Un negozio Vicino al distributore Conad, occupa il suolo pubblico con una barriera in plastica arancione, carreli o altro, per impedire il parcheggio delle auto davanti il proprio ingresso, al di fuori del marciapiede.
In piazza nessuno vede che lo stallo riservato a chi deve recarsi in farmacia, è quasi sempre occupato da chi va al bar vicino a fare l'aperitivo.
Mi domando se chi di dovere, non veda con i propri occhi, queste cose e perchè non intervenga per ripristinare la legalità!
Spero che qualcuno intervenga perchè il malumore, cresce.
pubblicato il 24 Ottobre 2024
alle
10:14
pubblicato il 24 Ottobre 2024
alle
7:05
pubblicato il 23 Ottobre 2024
alle
16:54
Ma io domani posso stare a casa come gli insegnanti o devo andare a lavoro come il 90% dei portoferraiesi?
da
Portoferraio
pubblicato il 23 Ottobre 2024
alle
13:35
pubblicato il 23 Ottobre 2024
alle
11:22
Ricchi premi per i vincitori, per chi perde, il premio va a gommisti e carrozzieri.
pubblicato il 22 Ottobre 2024
alle
18:34
pubblicato il 22 Ottobre 2024
alle
15:38
da
Pf
pubblicato il 22 Ottobre 2024
alle
8:27
da
Elba
pubblicato il 21 Ottobre 2024
alle
21:03
pubblicato il 21 Ottobre 2024
alle
13:32
pubblicato il 20 Ottobre 2024
alle
15:37
Qual è la differenza fra un elbano che prende il traghetto, e un bolognese che prende il traghetto per venire a fare il turista all’Elba?
L’elbano risiede all’Elba, paga le tasse nazionali e locali all’Elba, è censito come abitante dell’Elba; i servizi locali sono organizzati tenendo conto dei residenti, e anche i trasferimenti di risorse dallo Stato agli enti locali tengono conto dei residenti.
Il bolognese che ci viene come turista – ma non pensate alla singola persona: moltiplicatela per svariate migliaia – aumenta la necessità di servizi sull’isola: produce rifiuti, usa le strade… ma non è censito come residente e non paga le tasse all’Elba. Solo in minima parte concorrerebbe all’aumento del gettito fiscale locale, ovvero solo per quanto spende sul territorio e incrementa il reddito di alcuni operatori economici che così pagano più tasse (ma, di per sé, le tasse sono per la maggior parte nazionali: le quote comunali sono minime).
La tassa di sbarco o di soggiorno serve a riequilibrare un po’ la situazione e redistribuire sul territorio le risorse: altrimenti 32.000 elbani, compresi quelli che non lavorano nel turismo e magari ne ricavano pure qualche disagio, con i loro comuni e con le sole loro risorse dovrebbero pagare le tasse per garantire servizi anche a svariate migliaia di turisti di passaggio.
Ecco perché è previsto per legge che si possano introdurre delle tasse di soggiorno, o, per le isole, di sbarco. L’idea venne già a inizio Novecento per redistribuire risorse ai comuni che vedevano un grande afflusso turistico.
Ecco perché un elbano non paga la tassa di sbarco e un bolognese sì: ecco la differenza fra i due. Se il bolognese prende la residenza all’Elba, non paga più la tassa di sbarco. Se un elbano va in albergo a Bologna, paga la tassa di soggiorno (se il Comune di Bologna l’ha istituita); se è un elbano intelligente, la paga senza fare storie anche se gli scoccia come sempre quando si deve pagare; se è un elbano sciocco o ignorante, comincia a sbraitare che è anticostituzionale perché lui ha il diritto di muoversi sul territorio nazionaleeeehhh!!1!1! (Anzi, forse ha già sbraitato al casello dell’autostrada, dicendo che il pedaggio è anticostituzionale perché lui ha il dirittooooh!!1!1! ecc. ecc.)
Sarà forse per la storia elbana, ma ravvedo una certa similitudine fra quelle barzellette in cui c’è il matto che crede di essere Napoleone, e quei post in cui c’è un elbano che crede di essere un esperto di diritto costituzionale; più esperto di tutti i giudici della Corte costituzionale in carica dal 2011 a oggi.
pubblicato il 20 Ottobre 2024
alle
14:34
Annamo bene, annamo proprio bene!
da
Pf
pubblicato il 20 Ottobre 2024
alle
12:12
Sembri una persona informata sui fatti, quindi, o sei in malafede o non ho altri aggettivi.
Sono portoferraiese ed ho sostenuto il Nocentini, ma seguendo po la vita del paese so, che senza LILLERJ NON SI LALLERA.
Lo sai anche te vero?
Sei sempre a commentare perciò lo sai bene che, l'assessora è una ragazza molto in gamba e, te lo sai bene che hanno messo delle toppe, con l'acqua non ci sono toppe che tengono.
Diamoli tempo sono 4 mesi…non sono 4 anni… ed io da cittadino spero solo che non ci lascino tanti chiodi…a buon intenditor….
da
Portoferraio
pubblicato il 20 Ottobre 2024
alle
10:27
Incontro del Lions Club Isola d’Elba con Carlo Gentile, responsabile RAI Offerta Estero
Tutto ha avuto inizio da un reportage eseguito dal socio lion Marino Sartori, su incarico del quotidiano on line ELBAPRESS, sull’ultima edizione del Festival Cinematografico della Biennale di Venezia, nel corso del quale ha realizzato un’intervista al celebre critico cinematografico, responsabile di Rai Offerta Estero, Carlo Gentile.
Non si è fatto sfuggire Sartori la ghiotta occasione di invitare Gentile a relazionare al Lions Club Isola d’Elba su una sua idea, riguardante la possibilità di dar vita a un’iniziativa che preveda una manifestazione cinematografica all’Elba, isola che il critico frequenta ed apprezza da lungo tempo.
E così nella sera di sabato 19 ottobre il sodalizio elbano ha organizzato un incontro con Gentile a cui hanno partecipato, oltre ai soci lions, il sindaco di Portoferraio Tiziano Nocentini e alcuni personaggi elbani dello spettacolo, dell’arte e della comunicazione.
Il relatore, dopo essersi soffermato sulla situazione della produzione cinematografica e audiovisiva in campo mondiale e sul rapporto esistente in questo ambito fra l’Italia e le altre nazioni, ha illustrato la sua idea, legata al mondo dell’imprenditoria radiotelevisiva, di creare all’Elba una piattaforma per manifestazioni di prodotti cinematografici e audiovisivi in grado di attirare sul territorio un turismo di impronta culturale, incrementando nel contempo anche quello tradizionale e stagionale.
Gentile, avendo già trovato in RAI disponibilità per l’attuazione del progetto, ha espresso la sua ferma fiducia nel riuscire a partire con questa iniziativa già dalla prossima stagione.
Da parte sua il Sindaco Nocentini ha espresso la disponibilità a collaborare al progetto per il valore aggiunto che può conferire al territorio e all’opportunità di incontro con gli altri sindaci elbani per renderli partecipi all’attuazione dell’iniziativa.
Al termine dell’incontro il Presidente del Lions Club Roberto Marini, dopo aver ringraziato Carlo Gentile per l’esposizione rivelatrice di idee intese ad arricchire le potenzialità dell’Elba e i presenti per quanto potranno contribuire alla realizzazione del progetto, ha fatto omaggio al relatore di una copia del Notiziario semestrale del Club e dell’ultimo libro di foto sull’Isola di Pianosa del fotografo internazionale Roberto Ridi, insignito dal Club di Targa Lions nell’anno 2021.