[COLOR=darkblue][SIZE=4] SOLIDARIETA E PATRIOTTISMO [/SIZE] [/COLOR]
In questi giorni abbiamo tutti notato la presenza di patriottismo accanto alla solidarietà. Sentimenti il primo come il secondo che trovano esplicazione nell’impegno individuale profuso nel far fronte all’emergenza. Entrambe sono impegno. La solidarietà è impegno che si manifesta fino al punto di esprimersi in uno sforzo attivo, gratuito, spontaneo, silenzioso teso a venire incontro alle esigenze e ai disagi di qualcuno che abbia bisogno di un aiuto. Il patriottismo è impegno profuso in nome della patria che si esprime attraverso l'orgoglio per i progressi conseguiti o per la cultura sviluppata in patria ma anche col desiderio di conservarne il carattere e i costumi, l'identificazione con altri membri della nazione. La solidarietà ha radici nella tradizione giudaico-cristiana. Il patriottismo ha radici nel risorgimento quando l’Italia si è fatta nazione. Nel marzo di duecento anni orsono è nato Vittorio Emanuele II (14 marzo 1820),primo re d’Italia,uno dei protagonisti del nostro risorgimento. Per commemorare questi duecento anni mi piace ricordare un suo famoso proclama rivolto ai popoli d’Italia perché allora l’Italia era divisa in molti stati con tanti popoli. Siamo nell’aprile del 1859 in piena seconda guerra per l’indipendenza d’ Italia: “ Popoli d’Italia ! L’Austria assale il Piemonte perché ho perorato la causa della comune patria nei Consigli dell’Europa; perché non fui insensibile ai vostri gridi di dolore ! Così essa oggi rompe violentemente quei trattati che non ha rispettato mai. Così oggi è intero il diritto della nazione ,ed io posso in piena coscienza sciogliere il voto fatto sulla tomba del mio magnanimo genitore ! Impugnando le armi per difendere il mio trono, la libertà de’ miei popoli, l’onore del nome italiano, io combatto pel diritto di tutta la nazione. Confidiamo in Dio e nella nostra concordia, confidiamo nel valore dei soldati italiani, nell’alleanza della nobile nazione francese, confidiamo nella giustizia della pubblica opinione. Io non ho altra ambizione che quella di essere il primo soldato della indipendenza italiana. Viva l’Italia ! Vittorio Emanuele
Marcello Camici
113395 messaggi.
Ieri sono stata criticata anche in malo modo per il mio intervento a proposito della Ceccardi.Leggetevi l'intervista fatta al quotidiano La Nazione e giudicate voi:io il mio pensiero me lo sono già fatto...non per dire ,ma ci sono molti giornali in line che non ne parlano bene.
Stamani ,dopo 4 giorni,sono andato a fare la spesa a porto azzurro,con tanto di certificazione,solo in macchina e lista delle cose da comprare pronta per fare prima possibile...tornando indietro vedo 3 persone che lavavano 3 macchine all'autolavaggio!!! ma cosa non vi è chiaro dell'ordine di stare a CASA!! ma cosa caxxo ve ne frega delle macchine..non capite che dobbiamo stare a casa!!io sono l'unico in casa con la patete e vado a fare la spesa ogni3/4 giorni e spesso siamo senza pane e frutta o altre cose per i bambini...ma non me ne frega niente e poi devo vedere 3 imbecilli a lavare la macchina
Se guardiamo la situazione del Lazio, nel 2011 il Lazio aveva 46 ospedali a gestione diretta, nel 2017 (ultimi dati disponibili) erano 33. Chiusi a Roma il Forlanini, il Santa Maria della Pietà, il San Giacomo; ridimensionati il San Filippo Neri, il Sant’Eugenio e il San Camillo.
Nel Lazio, la Regione amministrata da Nicola Zingaretti, ci sono solo 590 posti letto di terapia intensiva disponibili, con un rapporto di un letto ogni 10 mila abitanti – gli abitanti del Lazio sono poco meno di 6 milioni. Uno su diecimila, quindi, ha diritto alla salvezza nel caso venga infettato e le condizioni si aggravino. E’ per questo che a gran voce da ogni schieramento si è avanzata l’ipotesi di riaprire l’ospedale Forlanini, chiuso nel 2015.
Un coro di 38.000 persone: "Riaprite il Forlanini". La petizione lanciata negli ultimi giorni da Massimo Martelli, già primario della chirurgia toracica dell'ospedale chiuso ormai dal 30 giugno 2015, spopola sul web.
In questi giorni di emergenza sanitaria, in cui anche un solo posto letto di Terapia Intensiva in più potrebbe fare la differenza per salvare una vita umana, non può non venire in mente lo scempio della Sanità pubblica perpetrato negli ultimi anni.
In particolare, mi colpisce una storia: la chiusura dell’Ospedale San Giacomo in Augusta (o “degli Incurabili”) nel cuore di Roma.
Ed oggi, la sua mancata riapertura proprio quando si allestiscono tende davanti ad altri Ospedali per far fronte appunto all’improvviso aumento di posti di urgenza.
Nel 1870 l’Ospedale diviene sede dell’insegnamento Universitario.
Dal 1929 il San Giacomo diventa Ospedale di Pronto Soccorso.
Nel 1970 si procede ad una nuova e radicale opera di ristrutturazione ed alla costruzione di un modernissimo reparto ortopedico traumatologico.
A marzo 2007 il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo avvia un piano di risanamento della Sanità nel Lazio che prevede la chiusura dell’Ospedale San Giacomo e la creazione di un nuovo Ospedale nella zona Talenti di Roma.
Nonostante ciò tra il 2007 ed il 2008 nell’Ospedale vengono eseguiti importanti lavori di ristrutturazione – per circa 12 milioni di euro.
E, sorprendentemente, subito dopo la ristrutturazione, con legge 11 agosto 2008 n. 14 il Presidente Marrazzo – appena nominato Commissario ad Acta della Sanità – delibera la chiusura dell’Ospedale San Giacomo entro il 31 ottobre dello stesso anno 2008.
Per quale motivo l’Ospedale viene chiuso così in fretta e nel silenzio generale? Da voci di corridoio si apprende che l’immobile sarebbe stato venduto per creare un residence di lusso e che i soldi della vendita sarebbero stati destinati a risanare il deficit della Regione Lazio.
I dipendenti – sostenuti anche dai tanti pazienti della struttura sanitaria – si oppongono con forza e cercano un dialogo per evitare la chiusura ma questa avviene, inesorabilmente, il 31 ottobre 2008.
I dipendenti vengono trasferiti in ordine sparso sul territorio e, in alcuni casi, demansionati. I pazienti abbandonati al loro destino.
La città di Roma perde l’unico Pronto Soccorso del Centro Storico.
Unica voce che si leva a tutela dell’Ospedale e, di fatto, ne blocca la vendita è quella dell’erede del Cardinale Salviati, Maria Oliva Salviati, che ritrova il testamento del suo antenato in cui era stato istituito un vincolo di destinazione d’uso sul bene, che imponeva l’esistenza dell’Ospedale.
A marzo 2019 si apprende dai giornali che la Regione Lazio ha adottato un provvedimento per il conferimento dell’immobile del San Giacomo al fondo immobiliare “i3- Regione Lazio” e si grida alla svendita nonché al rischio speculazione, nel frattempo si era continuato a sprecare soldi pubblici per la vigilanza di un immobile non più destinato a fini pubblici da oltre 12 anni.
Fino al 2008, il San Giacomo è stato l’Ospedale di riferimento del Centro Storico di Roma. Poi all’improvviso ed in soli due mesi viene chiuso, subito dopo una ristrutturazione costata ben 12 milioni di euro di soldi pubblici, senza un preventivo piano di gestione del personale e dei malati ospitati dalla struttura sanitaria, senza un organo di controllo o una forza politica che abbia vigilato sull’intera vicenda.
Dal 2008 ad oggi l’Ospedale è presidiato dalla vigilanza pagata dalla Regione Lazio, non è stato venduto, non è stato riconvertito, resta “in attesa di essere svenduto”.
Ed anche oggi in piena emergenza Coronavirus, resta chiusa una struttura nel centro storico di Roma che potrebbe ospitare migliaia di persone.
Leggo che il dott. Papi e i suoi collaboratori si stanno adoperando per produrre mascherine, non è possibile avere un tutorial per potercele fare anche a Capoliveri ? Su internet ce ne sono in vendita ma visto quelle che hanno mandato a Milano dalla Protezione Civile la possibilità di bidone è quasi certa (non per i costi, per la salute)
Beh vedo che i motociclisti da enduro hanno capito subito.... anche oggi x Colle Reciso...... e anche di buio che il brivido è di +!!! bravi!
Conoscendoti di persona non avevo dubbi ma te lo voglio ribadire Maurizio sei un gran Signore.grazie
Intanto proseguono i CONTROLLI agli SCALI MARITTIMI di PORTO SANTO STEFANO e GIGLIO PORTO. Le biglietterie delle COMPAGNIE rappresentano un primo FILTRO per l’accesso sulle due isole e la loro collaborazione è estremamente preziosa. Sono inoltre previsti controlli a CAMPIONE a PORTO SANTO STEFANO direttamente all’imbarco. Al GIGLIO, sia in PARTENZA che in ARRIVO, i CONTROLLI sono a TAPPETO, già da lunedì scorso.
Chi deve controllare i non residenti o residenti di comodo che ci sono arrivate all'Elba anche in questi ultimi giorni? io li vedo a Porto Azzurro: al condominio della Pianotta, nella valle del Botro, a Barbarossa, in paese basta andare in piazza per vedere finestre aperte che in inverno erano SEMPRE chiuse, non si sono mai viste tante case illuminate come in questi ultimi giorni. questo a Porto Azzurro, figuriamoci a Capoliveri, Portoferraio, Marina di Campo ecc. ... e se scoppia un caso...chi dobbiamo ringraziare?
Nei negozi di alimentari vanno tranquille a fare la spesa, stamattina ne ho viste un paio di Milano in 10 minuti, quando sono arrivate? ieri?😮
LANERA...ti sei svegliato tardi...ormai questi controlli andavano fatti già almeno 10 giorni fa!😩 .... comunque, meglio tardi che mai!😴
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/sbarchi.JPG[/IMGSX] In qualità di consigliere comunale di Portoferraio e in primis come cittadino Elbano chiedo ufficialmente al sindaco Zini , responsabile della sanità dell isola , di vietare lo sbarco sul nostro territorio di chiunque non sia residente , e per coloro che rientrano da viaggi all estero , una quarantena obbligatoria . Rimane chiaro che sono esclusi da tale divieto i trasporti di generi di prima necessità e di tutti gli operatori sanitari. Siamo consapevoli del fatto che tale misura restrittiva richieda una forte assunzione di responsabilità è proprio per questo ci auguriamo che anche gli altri sindaci elbani supportino Zini in questa decisione .
Se questo mio appello non dovesse essere accolto e nel caso si dovesse manifestare un caso di contagio da coronavirus importato sul nostro territorio riterrò politicamente e moralmente responsabile il nostro sindaco per tutto ciò che dovesse accadere . Luigi Lanera
Gruppo Consiliare Luigi Lanera
Lettera aperta
Al Sindaco di Portoferraio
Al Presidente del Consiglio
Al Segretario Generale
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_23/lanera.JPG[/IMGSX] Domani 16 marzo, viene portato in consiglio comunale l’approvazione del Bilancio consolidato, un documento economico lungo, spesso di difficile interpretazione tanto da richiedere la consulenza e le spiegazioni del dirigente di riferimento per capirne alcuni aspetti salienti, e fondamentali nell’interesse della città.
È per questo motivo che il Tuel, il testo unico degli enti locali, all’articolo 227 prevede che tutta la documentazione, provvista anche del parere del Revisore dei Conti, venga fornita alle opposizioni con un adeguato periodo di preavviso rispetto alla data di convocazione del consiglio comunale, nel caso in questione almeno 20 giorni pima. La conferenza dei capigruppo si è tenuta giovedì 12 marzo, solo dopo 5 gg c’è stata la convocazione del consiglio comunale, in totale spregio delle normative di legge che, proprio in base alt Tuel non poteva essere convocato prima del 31 marzo. Si sta consumando quindi una atto palesemente illegale che non trova certo una sua giustificazione d’urgenza nell’epidemia che sta funestando il nostro paese.
Tra i molti aspetti che vorrei aver avuto il tempo di chiarire, a pag. 15, 27, 30 e 35 del documento, si fa chiaramente riferimento ai debiti della società partecipata Cosimo de Medici, per i quali sarebbe stato opportuno un confronto con il dirigente dell’Area Economico Finanziaria visto che potrebbero finire sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti.
Nel manifestarle la mia disapprovazione per i metodi antidemocratici utilizzati in questa occasione, e nella preoccupazione per lo svolgimento di un Consiglio Comunale in locali che non mi risulterebbero né igienizzati né bonificati, le comunico che, per senso civico e per il rispetto dei cittadini che mi hanno accordato la loro fiducia, sarò presente adottando tutte le precauzioni del caso e invitando tutti i presenti a fare altrettanto.
Mi riservo inoltre il diritto di inviare questo documento, che chiederò sia messo agli atti, al Prefetto di Livorno affinché valuti l’eventuale illegalità di questo consiglio comunale.
Ma che c'entra Menghele?Ma perché non usa le parole con coscienza?il mio non è un pensiero politico(non seguo alcun partito) né tantomeno inneggiante alla selezione delle razze:è un un'osservazione sul fatto che tutti siamo chiusi in casa e poi c'è chi va a prendere dei turisti in Spagna andati in vacanza quando era già passato il primo decreto:alcuni sono partiti martedì scorso.
Ognuno deve essere responsabile delle proprie azioni.Proprio per questa gente ci ritroviamo a non poter uscire liberamente. Pensate piuttosto a come considerano noi italiani molti stati europei:addirittura un medico inglese ha scritto che con il corona virus l'Italia ha trovato l'ennesimo pretesto per fare un'altra siesta...
Caro Faber,
ho letto su pianeta Milan che già da alcuni giorni l'ex Presidente del Milan Silvio Berlusconi, attuale Presidente del Monza, avrebbe lasciato Milano per andare dalla figlia Marina a Chateaneuf Grasse sulle Alpi Marittime regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra a 35 km da Nizza. Un vero fallimento le riforme della sanità di Berlusconi fatte con la Lega di Bossi e Salvini, continuate da Monti e dal PD, sostenendo Monti e anche da solo, con tagli di 56.000 posti letto solo con Berlusconi e la privatizzazione dei servizi sul modello americano (e lombardo): servizi sanitari pubblici ridotti al lumicino per i poveri con gli altri cittadini costretti a rivolgersi alle mutue e alle assicurazioni private, ottenendo le prestazioni differenziate tipiche delle strutture sanitarie private: buone per chi ha i soldi, mediocri per lavoratori e pensionati a basso reddito.
Una buona domenica.
Io resto a casa, anche alle prossime elezioni regionali toscane, l'Elba resti tutta unita a casa, un segnale e una notizia forti da dare.
#L'Elbarestaacasaalleelezioniregionalitoscane
Consigliere Meloni.
Visto che spazia continuamente sui social perchè non si dedica di più come politico che deve vigilare al problema Coronavirus che non a criticare chi bene o male cerca di andare a prendere dei nostri connazionali in Spagna? I suoi colleghi della opposizione si astengono dal fomentare divisioni politiche in questo preciso momento.
Perchè non ha detto e scritto nulla dei soldi spesi, aereo, e forse riscatto, e del probabile contagio che possono portare quei due giovani stufi di lavorare in Italia sono andati a fare turismo umanitario (così lo chiamate voi politici) in Africa ben sapendo il pericolo di essere sequestrati?
Le considerazioni da persona equilibrata e rispettosa del genere umano di qualsiasi credo o colore politico che ci propina continuamente non le permette di criticare una persona solo perchè è Leghista, per poi predicare in tutti i luoghi e in tutte le salse "Uniti ce la faremo" Ci pensi.
Dalla Repubblica del 11 marzo.
il Sindaco di Bergamo PD Giorgio Gori:
Coronavirus, polemica sul tweet del sindaco Gori: "I pazienti che non possono essere trattati vengono lasciati morire"
Cara Francesca, le persone hanno gli stessi diritti di cura a qualsiasi età e si deve far di tutto per salvarli al limite si trasferiscono in altre Regioni sempre che non si voglia risparmiare i soldi del viaggio "tanto sono anziani".
Il dottore Menghele aveva trovato il modo.
Per Francesca da bus per la Spagna del 15 marzo.
Anche in questi momenti tragici l'acredine politica prende il sopravvento e ci si sente autorizzati dare "degli stupidi al branco di Italiani" che devono rientrare dalla vacanza.
Allora quei due giovani scansafatiche con la scusa "umanitaria" che siamo andati a prendere con un aereo dall'Africa pagando forse un forte riscatto cosa sono deficienti e dovevamo lasciarli in mano alle milizie di Alcaida?
Francesca perché non hai detto nulla quando la settimana passata il Sindaco comunista "padrone" del porto ha schioccato i tacchi quando il suo superiore regionale comunista lo ha obbligato a far sbarcare una trentina tra detenuti e non sgombrati dal carcere di Modena? Sai cara Francesca che queste persone accalcate su un solo autobus non sono stati controllati se contagiati? Ora sono al carcere in isolamento e mio marito che lavora lì ha terrore di ammalarsi visto che abbiamo un bimbo piccolo che non portiamo più neanche in piazza qui a Porto Azzurro.
Francesca, meno cattiveria, questo virus non ha colore sii serena e poi vota chi vuoi anche per il Rossi che ha distrutto tutto quello che c'era di buono sulla nostra isola.
Federica
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/papi.JPG[/IMGSX] Bravo il sindaco Papi questo deve fare un amministratore locale, deve tutelare i più fragili, organizzare un assistenza capillare per il paese, prendano subito esempio gli altri sindaci, compreso quello di Portoferraio invece di fare consigli comunali inutili, organizzi un servizio con le farmacie per portare le medicine agli anziani soli per non farli uscire, chiami la dirigente dell'ESA e faccia partire subito una sanificazione capillare di tutto il paese, il sindaco Papi insegna occorre essere in prima linea e avere iniziative e decisioni concrete in questa emergenza sanitaria.
Purtroppo la situazione dei contagi in Toscana sta peggiorando, specialmente nell'area Azienda Toscana nord ovest, la politica ha smantellato la sanità ha fatto scelte sbagliate investimenti non finalizzati alla tutela della salute pubblica, all'ospedale di Portoferraio hanno speso soldi per fare la piazzola dell'elisoccorso. Invece di migliorare i reparti assumere medici, infermieri e oss creare anche un reparto di rianimazione e il funzionamento della camera iperbarica, i lavori al pronto soccorso iniziati, poi sospesi e non abbiamo tempi certi della conclusione dei lavori, un grazie ai politicanti regionali con complicità dei nostri amministratori locali. E ora?