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113265 messaggi.
CoronaEsa da Elba pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 11:18
Buongiorno, vorrei sapere, visto la richiesta già fatta da cittadini a questo blog, visto l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo se può essere sospeso il porta a porta, visto anche le attività specie ristoranti bar ect sono chiusi. Già è poco igienico lasciare tutto per strada, poi non spazzando nessuno sarebbe meglio che l'Esa sanificasse e disinfettasse le strade strade. Vi chiedo inoltre cosa fanno gli operatori nel loro orario di lavoro per quel lavoro che hanno da fare con bar chiusi e assembramenti vietati. Dove prenderanno i soldini i comuni quest'anno non si sa. A presto
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KOVID 19 - pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 11:16
Il sindaco Zini inizi subito a fare una sanificazione e disinfestazione del paese, si attivi subito.. Dai
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GIOVANNI FRANGIONI pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 10:57
[COLOR=darkred][SIZE=4] IL PORTO DI LIVORNO E QUELLI DI PIOMBINO, DELL'ELBA E IL CORONAVIRUS. [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/sbarre.JPG[/IMGSX] Leggo che l'Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno si è riunita con ASL, Capitaneria ecc.… .Hanno, come ovvio, ribadito che i passeggeri devono dimostrare con l'autocertificazione di potersi muovere per motivi di salute, di lavoro o per altre ragioni di assoluta necessità. Il Presidente dell'Autorità ha fatto emergere la necessità di intensificare ( e ci mancherebbe altro) i controlli non solo nelle aree di imbarco, ma anche direttamente ai varchi … . Fino a qui, senza lode e senza infamia, niente da segnalare. Quello che mi ha fatto sconcerto è quando si dice: " sul porto piombinese e su quelli elbani l'Autorità portuale ha stabilito che verrà presto aperto un nuovo tavolo con le istituzioni competenti e le compagnie di navigazione per verificare quali misure per la salute delle persone". In questo momento di criticità massima, di paura, di sacrifici non sai cosa hanno deciso per l'Elba e se quelle misure sono efficaci? Presto aprirai un nuovo tavolo? C'è un urgenza massima e genericamente vieni fuori, L'Autorità Portuale, con queste irritanti banalità?
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Appello ai sindaci dell’Elba da Capoliveri pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 10:22
Ai Sigg. Sindaci - Allori - Barbi - Corsini - Gelsi - Montauti - Papi - Zini Leggiamo di raccolte fondi pro ospedali che stanno crescendo, con ottimi e forse insperati risultati, in tutta Italia e mi chiedo se per una volta, tutti uniti, non è possibile lanciare una raccolta a favore del nostro povero ospedale elbano. Magari dove non arriva la regione possiamo arrivare noi ! Tramite il sito GoFundMe è possibile lanciare la campagna indicando come unico beneficiario direttamente l’ospedale. Proviamoci e facciamo circolare la notizia
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POLIZIA DI STATO pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 9:18
POLIZIA DI STATO: CHIUSURA AL PUBBLICO DELL’UFFICIO ARMI, PASSAPORTI O ALTRE AUTORIZZAZIONI. [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/ps.JPG[/IMGSX] In considerazione dell’emergenza epidemiologica da COV-19, in attuazione delle disposizioni di cui alla normativa afferente le misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza da COVID19, è stata disposta la chiusura al pubblico degli uffici passaporti, licenze di porto d’armi ed altre autorizzazioni. ARMI Nello specifico, ai sensi della vigente normativa che prevede la presentazione della denuncia di detenzione armi entro 72 ore dal momento dell’acquisizione, tale denuncia, debitamente datata e sottoscritta, può essere inoltrata anche via mail (comm.portoferraio.li@pecps.poliziadistato.it), ovvero tramite raccomandata a/r. Si ricorda che tale denuncia deve essere presentata nei seguenti casi: • quando si viene in possesso di armi e cartucce per acquisto personale o per eredità; • quando si cedono armi e cartucce a terzi; • per variazione del luogo di detenzione delle armi e delle cartucce. La documentazione dovrà contenere oltre all’attuale denuncia di acquisto/cessione armi (debitamente compilata in ogni sua parte con i dati richiesti), la precedente denuncia, la dichiarazione di acquisto/cessione firmata sia dall’acquirente che dal cedente, la fotocopia dei titoli di polizia dell’acquirente e del cedente ed i relativi documenti di identità, o eventualmente, qualora l’acquisto sia avvenuto presso un’armeria, la dichiarazione di vendita del predetto esercizio. Analoga procedura di trasmissione potrà essere applicata anche per le altre autorizzazioni in materia di armi/munizioni ed esplosivi. PASSAPORTI Per l’Ufficio Passaporti, le relative istanze di rilascio e/o ritiro potranno essere preventivamente inoltrate all’indirizzo mail comm.portoferraio.li@pecps.poliziadistato.it solo per comprovate esigenze di lavoro o di salute o stato di necessità, adeguatamente certificate o documentate: a tal fine verrà fissato dall’ufficio interessato un appuntamento specifico. ALTRE AUTORIZZAZIONI DI POLIZIA Tutte le istanze relative al rilascio di ogni altra autorizzazione potrà essere inviata via mail al medesimo indirizzo pec, ovvero tramite raccomandata a/r. Tutta la relativa modulistica può essere scaricata dal sito della Questura di Livorno (ww.poliziadistato.it). Portoferraio, 13 marzo 2020 IL DIRIGENTE PIETRO SCROCCARELLO
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Moby/Toremar da Portoferraio pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 8:53
Ma nessuno dei nostri Amministratori dice niente, il Sig.Onorato ha sospeso tutte le corse Moby, da oggi viaggia solo Toremar...... che dire se non vergogna..... se il motivo era il Coronavirus sarebbero state sospese un po' corse di ambedue le compagnie....... questo è il risultato del monopolio.
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Coronavirus cosa fa la Germania? da Salvini vuole chiudere l'Europa, c'e' il Sovranismo e il Federalismo, e la Germania è a un altro livello rispetto alla Lombardia Nazione Federale Padano-Italica pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 8:29
Coronavirus, cosa fa la Germania: restrizioni a livello locale e molte raccomandazioni. Ma può contare su 28mila letti di terapia intensiva Per ora però dal governo federale sono arrivate solo raccomandazioni: qual è quindi la strategia tedesca e perché la Germania non sta mettendo in campo misure draconiane? I posti letto – La prima risposta è che il sistema sanitario tedesco, a fronte di poco più di 80 milioni di abitanti, può contare su 28mila posti letto in terapia intensiva, di cui 25mila con respirazione artificiale. L’Italia ne ha circa 5mila. Il governo e il Robert-Koch-Institut, l’ente tedesco per le malattie infettive, ritengono quindi che gli ospedali siano pronti a reggere l’urto di un contagio. Il virologo Christian Drosten del Charité University hospital di Berlino sostiene inoltre che le autorità sanitarie locali dei 16 Stati federali abbiano eseguito fin da inizio gennaio una serie di tamponi mirati (le cifre però non sono disponibili), che ha consentito di limitare il contagio. Anche se le preoccupazioni crescono man mano che aumenta il numero dei positivi ed è già previsto un importante stanziamento di risorse per il sistema sanitario. Merkel e il suo governo hanno assicurato di prendere sul serio l'emergenza, ma per ora sono arrivati solo appelli alla popolazione. In parte perché sono le autorità locali ad avere potere decisionale: così sulle misure si procede a macchia di leopardo. Il sistema federale – Un’altra ragione per cui da Berlino non arrivano decisione drastiche è il federalismo tedesco, che in questo può diventare un ostacolo. La costituzione garantisce infatti ai 16 Stati, alle 294 contee e alle 107 città una grande autonomia, anche in campo sanitario e anche in caso di emergenza. Lo ha sottolineato più volte il ministro federale della sanità, Jens Spahn. Le decisioni vengono prese localmente e anche per questo si procede a macchia di leopardo. Nel Brandeburgo, ad esempio, un intero comune è stato messo in quarantena: ci sono 5mila cittadini isolati. La città di Halle, in Sachsen-Anhalt, ha chiuso tutte le scuole di ogni ordine e grado fino al 27 marzo. Si tratta però della prima città, che ha deciso di ricorrere a questo provvedimento. Anche la scuola in Germania è di competenza regionale.
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STIAMO TUTTI A CASA ..e se lo dice lui.... da Famiglia... Zecchini & Prianti pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 8:13
[vimeo]397365946[/vimeo]
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MARCELLO CAMICI pubblicato il 13 Marzo 2020 alle 7:30
IL RISORGIMENTO ITALIANO E BETTINO RICASOLI . SUO RUOLO NELL’ANNESSIONE DELLA TOSCANA AL REGNO SABAUDO. PUBBLICATA ONLINE UNA RICERCA [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/camici1.JPG[/IMGSX] Marcello Camici ha pubblicato su Academia.Edu una ricerca sul risorgimento italiano e più in particolare su uno dei suoi artefici: Bettino Ricasoli. La figura di Ricasoli, presidente e ministro dell’interno del governo di Toscana, viene analizzata e commentata attraverso lettere e documenti relativi al periodo 1859-1860,periodo dove nasce la “rivoluzione toscana” con il municipio che si fa stato . Alcune di queste lettere sono inviate al gonfaloniere di Portoferraio dr Squarci. Con la riforma delle rappresentanze comunali dove viene introdotto il metodo dell’elezione, tuttora presente, in sostituzione di quello dell’estrazione ,emerge la figura dello statista. Attraverso le lettere, dispacci, indirizzi alle autorità governative rivive l’epopea del risorgimento italiano dove il popolo, uomini e donne, crede e lotta per la “causa nazionale “. Famosa la sua lode alle donne di Toscana di cui fra pochi giorni ricorrono centosessanta anni. “..Oggi dopo lunga vicenda di patimenti e di errori ,tutti concordi e pronti ad ogni sacrificio di vita e di beni, vogliamo una patria che non sia mancipio dello straniero, e l’Italia è sorta nazione. Se a questo siamo giunti ,è in gran parte opera vostra, o donne gentili; perché ogni lutto della patria ebbe le vostre lacrime, ogni atto magnanimo dei suoi figli il vostro plauso…” (21 marzo 1860. Lode alle donne di Toscana da Bettino Ricasoli, presidente del consiglio dei ministri e ministro dell’interno) E’possibile leggere o scaricare lo studio a questo link; https://www.academia.edu/42198471/BETTINO_RICASOLI_E_IL_RISORGIMENTO_ITALIANO_SUO_RUOLO_NELLANNESSIONE_DELLA_TOSCANA_AL_REGNO_SABAUDO_BETTINO_RICASOLI_AND_THE_ITALIAN_RISOR GIMENTO Marcello Camici
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Elbano pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 21:10
Italia stato fondatore della Comunità Europea? Finora siamo stati derisi, invece che aiutati. Ora purtroppo si comincia a capire che siamo tutti sulla stessa barca e tutti si preoccupano. Speriamo che non sia troppo tardi.
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allora non hai capito pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 18:49
Infatti si dovrebbe andare nei supermercati solo per vera necessità, e non per passare il tempo come tanti fanno.......
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A chi ci propone poesie. da Ma chi le legge? pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 18:39
E questo con la situazione drammatica che stiamo vivendo pensa a propinarci poesie!!! Suvvia! Sveglia!
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Ultimi dati sulla diffusione del contagio in Italia pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 18:22
Terrorizzante! Il virus si sta espandendo con la stessa velocità anche nel resto dell' Europa!
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EMERGENZA CORONAVIRUS -CASCHI SALVAVITA pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 18:17
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/casco1.JPG[/IMGSX] La regione Toscana ha peso in considerazione come ha fatto la Lombardia di dotarsi dei caschi Cpap? La sanità locale, gli organi competenti, la politica ect sono a conoscenza di questa opportunità salvavita, per arginare le carenze di attrezzature di rianimazione del nostro ospedale? un casco costa circa 200 € di seguito ho fatto copia incolla per portare a conoscenza l'utenza tutta, di questa IMPORTANTE opportunità. Mi auguro chi di dovere si esprimi in merito ed AGISCA! Caschi Cpap: una valida strategia per affrontare l’emergenza I caschi Cpap, sistemi di ventilazione assistita non invasiva, sono strategici per la cura dei pazienti colpiti da Covid-19. Hanno il vantaggio di essere efficaci, relativamente semplici da utilizzare e di alleggerire la pressione sulle terapie intensive, al limite delle loro capacità. La Lombardia ne ha acquistati più di duemila con i fondi stanziati dal Governo per la gestione dell’emergenza. Abbiamo chiesto a Giovanni Landoni, dell’unità operativa di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, di spiegarci cosa sono e come funzionano. 11 marzo 2020di Simona Ovadia casco Cpap L’epidemia Covid-19 sta mettendo a rischio la tenuta del Servizio sanitario nazionale, soprattutto nelle Regioni più colpite, come la Lombardia, dove i posti di terapia intensiva si stanno inesorabilmente riducendo. Per far fronte a questa emergenza, oltre alle misure di contenimento sempre più stringenti, si stanno mettendo a punto alcune strategie sanitarie per alleggerire la pressione sui reparti di cure intensive. Una di queste prevede l’acquisto di un numero ragguardevole di caschi Cpap, sistemi di ventilazione assistita non invasiva che possono essere utilizzati efficacemente anche in reparti diversi. All’inizio dell’emergenza la Lombardia ne aveva soltanto duecento, oggi se ne contano più di duemila, acquistati con i fondi stanziati dal Governo. Abbiamo chiesto di cosa si tratta a Giovanni Landoni, medico anestesista e professore dell'Università Vita-Salute di Milano, autore di una lettera pubblicata sulla rivista scientifica Lancet sui caschi Cpap e la gestione dei pazienti con Covid-19 insieme ai colleghi Alberto Zangrillo, primario di rianimazione dell'ospedale San Raffaele, e Luca Cabrini dell'Università di Varese. Cosa sono questi caschi e come funzionano? «Si tratta di caschi collegati a una macchina per la ventilazione. L'aria e l'ossigeno vengono immessi nel casco con una pressione positiva, cosa che aiuta gli alveoli polmonari ad aprirsi e a lavorare meglio. La ventilazione non invasiva viene utilizzata in tutti i pazienti con bronchiti croniche che vengono in ospedale in scompenso, o in chi ha un edema polmonare e fa fatica a respirare perché il cuore non funziona bene, praticamente in qualsiasi forma di insufficienza respiratoria. È una strategia salvavita che gode in letteratura di un alto grado di evidenza, superiore a quello dell'insulina o degli antibiotici, per esempio. Dovrebbero essere messi ai primi posti tra le terapie salvavita: ci sono 24 studi serissimi, fatti in tutto il mondo, che documentano come i malati con gravi crisi respiratorie vivono di più quando sono trattati con questi caschi, sia confrontati con le classiche mascherine per l'ossigeno, sia confrontati con le manovre più invasive, come l'intubazione nella trachea. Dal punto di vista scientifico il livello di evidenze è elevatissimo, dal punto di vista pratico, però, questi sistemi sono ancora poco conosciuti e usati quasi esclusivamente nelle terapie intensive e a casa per sostenere la respirazione dei pazienti che soffrono di apnee notturne (in questo caso però non si usano i caschi ma delle maschere più piccole). C’è una discrepanza notevole tra la bontà di questi presìdi e la loro conoscenza anche a livello della popolazione generale: eppure salvano più vite umane di quanto si possa immaginare». Come saranno d'aiuto nell'emergenza Covid-19? «I caschi Cpap sono sistemi piuttosto semplici, soprattutto se paragonati ai sistemi di ventilazione assistita classici, che possono essere utilizzati anche al di fuori delle terapie intensive, per esempio nelle sub intensive e in alcuni reparti, a patto che si faccia un'adeguata formazione al personale ospedaliero. Ciò significa moltiplicare in maniera esponenziale la possibilità di curare in maniera adeguata i pazienti che si presentano in ospedale con grave insufficienza respiratoria. Per quanto riguarda i pazienti con Covid-19, inoltre, il casco garantisce al personale sanitario una buona protezione dal rischio di contagio, perché tra tutti i sistemi di ventilazione assistita è quello che trattiene meglio eventuali nebulizzazioni contaminate». È favorevole alla decisione della Regione Lombardia di acquistarne una quantità rilevante per fronteggiare l’emergenza? «Sono favorevolissimo. Gli ospedali attualmente hanno pochi sistemi di ventilazione e pochi caschi. In tempi normali si prediligono maschere e sistemi meno costosi. Ma per fronteggiare Covid-19 questi caschi hanno un ottimo rapporto costo -beneficio: si parla di circa 200 euro per il casco (che è di plastica monouso) e di qualche migliaia di euro per la macchina. In futuro la spesa non sarà stata vana: più si amplierà la conoscenza e l’utilizzo di questi sistemi e più saranno utilizzati in modo precoce, minore sarà la necessità di ricorrere a forme di ventilazione più invasive, costose e intensive». UN CITTADINO
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Gianluca Bisso da Portoferraio pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 18:17
Voglio augurare un buon compleanno a Manrico Murzi con una delle poesie che preferisco: Di porto in porto, tratta dall'omonima silloge del 1996, dedicata ad Elio Filippo Accrocca , che ha suggerito al poeta il titolo della raccolta. Di Porto In Porto È il mio corpo una nave pirata. Da quale bosco fu tagliata la legna, da quale cielo si staccò il respiro che di dentro si muove; di quale monte è il legno della botte, di quale vigna il vino che contiene, ignoro. La verità come l’acqua si sparge, ed è una casa che non ha cortile il mondo. Né conosco quale canto di gallo svegliò l’onda. Di porto in porto trascino il desiderio. Importa il viaggio, non importa l’arrivo. La vòlta è coppa che un poco s’inclina a farci bere solamente un sorso del liquido mistero. Di giorno c’è un sasso di fuoco a farmi lume, di notte una facciona vagabonda che mi ricorda come viva anch’io di luce in prestito. Dal tempo senza numero nessun segnale. Del mondo che trottola non si avverte il fruscìo. Le stelle, solo perché lontane non possono bruciare chi le ammira. E sopra il cuore fa peso anche un piumino di mimosa. Segnalo inoltre che a dicembre sulla prestigiosa rivista "Poesia" di Crocetti sono state pubblicate in anteprima alcune poesie tratte dall'opera di prossima pubblicazione "Le Mosche di Omero".
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NOCENTINI GROUP Comunica pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 18:15
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Ad allora non hai capito pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 18:15
In base a quello che dici, non si dovrebbe per precauzione più uscire di casa, perché in qualsiasi luogo sia al chiuso che all' aperto, ci potrebbe essere la possibilità di essere contagiati. Certo all' aperto è meno prtobabile. Il pericolo massimo è quindi quando ci si trova nei supermercati a fare la spesa o nelle attività commerciali rimaste aperte. Quasi impossibile evitare: solo la buona sorte ci può rendere immuni dal pericolo del contagio. Attenzione quindi a quando si va a fare la spesa nei supermercati! E' lì che si annida il massimo pericolo del contagio.
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FRANCESCO SEMERARO pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 17:59
[COLOR=darkblue][SIZE=4] LA NATURA CI AVVERTE, L'IDIOTA STARNAZZA, LA POLITICA POCO RISOLUTA. [/SIZE] [/COLOR] [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/seme.JPG[/IMGSX] Il messaggio della "Natura" è chiaro, ora basta con la distruzione delle grandi foreste, ora basta con l'emissione nell'atmosfera di anidrite carbonica e gas tossici, ora basta deviare e distruggere alvei di fiumi e torrenti per costruirci sopra, ora basta disboscare colline e boschi perché io con un micro nano virus vi cancello dalla faccia della terra. L'idiota che starnazza. Un noto giornalista che per far notizia su "Mattino cinque" di mercoledì 11 marzo scorso ha affermato, non capendo che quella sua dichiarazione può creare gravi danni all'economia Elbana, che ALL'ISOLA D'ELBA NON C'E' UNA STRUTTURA SANITARIA. (vedere video al minuto 01.12.15) Affermazione gravissima che andrebbe sanzionata. Speriamo che i Sindaci lo facciano anche nelle sedi opportune. La politica dell'Unità di crisi Elbana deve essere più determinata nel far rispettare quelle regole che possono rendere immune l'Elba dal contagio del COVID-19 e per questo chiediamo perchè hanno accettato il trasferimento nella nostra casa circondariale di 13 detenuti e 15 guardie carcerarie provenienti dal carcere di Modena smantellato dopo i fatti di sangue.? A sentire chi ci lavora il nostro carcere è pieno all'inverosimile. A noi cittadini si chiede di stare a casa, di rispettare le distanze, di non uscire in 3 sulla vettura e di proteggere le parti sensibili al contagio. Queste persone erano accalcate in un bus e come ci è stato riferito nessun controllo è stato effettuato a prevenzione del contagio. Prima di imbarcarsi da Piombino solo il Comandante della nave ha cercato di opporsi all'imbarco ma nulla abbiamo sentito dalla nostra politica. IN QUESTO PERIODO PIU' TRASPARENZA PER FAVORE. L'Unità di Crisi deve invitare l'ASL di inviare più mascherine per il personale dell'ospedale e gel disinfettante per gli utenti perchè da li deve partire la prevenzione e precauzione. INSIEME ce la faremo. INSIEME e con forza chiederemo la Terapia Intensiva anche all'Elba. Francesco Semeraro
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portoferraio pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 17:53
Ma...i controlli sul porto li fanno o no???? non ho capito....
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x... x viola da Portoferraio pubblicato il 12 Marzo 2020 alle 17:43
allora non hai capito! vuoi andare a fare una passeggiata? VAI! Potete andare in giro quando e quante volte volete, i motivi per uscire di casa con il modulino riempito, ce ne sono quanti ne vuoi: devo andare in campagna perchè si è rotto il tubo dell'acqua, devo andare a Rio perchè mio cugino è malato, devo andare ....ecc., ecc... riempi i tuo modulino e vai! [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/starnuto.JPG[/IMGSX] Ma quando sei a giro, hai pensato che se ti siedi sul muretto o ti appoggi ad una panchina, ad un palo, ad una sedia, ad un tavolo, ma forse anche quando vai all'Eurospin (anche con la maschera da sub) alla Coop, al Conad...ovunque vai, dove qualche ora prima, uno che si credeva sanissimo, starnutisce, da un colpo di tosse e con la stessa mano che si era tappato la bocca (per non farsi sentire troppo) si appoggia...(pensa,uno starnuto...manda il virus a 3 metri!) e forse quel poveretto ignaro aveva preso il virus 14 giorni prima senza alcun sintomo ...ma lo becchi anche te e te lo trasmetti ai tuoi genitori, a tuo marito, ai tuoi figli e così loro lo ritrasmettano a sua volta e così via...moltiplicato 2,5 volte ciascuno! Ma non vale la pena stare 2 settimana chiusi in casa? E' vero che il rischio c'è ovunque si vada, e allora? restiamo a casa il più possibile, dammi retta! Lo capite che se non vedono miglioramenti tra 2 settimane, inaspriscono ancora i divieti...e allora forse ti faranno uscire una volta alla settimana per andare a fare la spesa... a quell'orario e forse neppure , perchè ti dovrai far portare a casa la spesa dagli addetti in camice bianco, mascherina, visiera, cappello ecc.ecc.., altro che passeggiatine alle Ghiaie con il modulino e la carta d'identità !😌 Ma lo vedete quello che stà ancora accadendo a Wuhan? ne esce uno per famiglia ogni 3 giorni per andare a comprare un pò di riso per tutta la settimana e quando escono per strada lo fermano, gli controllano documenti , temperatura.. guardano nel modulino dove deve andare e se è fuori da quel percorso..sò c**** vale la pena, oppure mi dirai anche te:... "io resto a casa"
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