Cassintegrati, esodati, cassaintegrazione in deroga, tutte problematiche che il governo su richiesta dei sindacati cerca di risolvere giustamente, ma per I giovani disoccupati ( ha superato il 40% ) e chi e' in cerca di lavoro magari un po' su' con l'eta' e senza nessuna forma di aiuto chi ci pensa? Forse non e' il caso di mettere mano a un sistema di difesa alla poverta' che esiste in tutta Europa ( REDDITO MINIMO GARANTITO ? ). O NO!!!!!.
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I soldi dei rimborsi dovranno uscire da quello che dovrebbe essere uno studio fatto anche da un Bocconiano. Magari far ricadere la scelta su qualche giovane economista ( C'e ne sono molti che ricoprono cariche importanti in Europa e nel mondo ), come ha fatto il nuovo governo Austriaco che ha nel proprio governo come ministro degli esteri un ventisettenne, perche' e' chiaro ormai a tutti che la societa' corre molto piu' veloce della politica, e chi e' su' con l'eta' non ha nessuna possibilita' di rincorrerla.
Prima di parlare o scrivere ci penso non dieci ma cento volte.
Tanto di cappello ai ragazzi che puliscono, lo sappiamo che non sono loro a decidere dove andare, il senso del messaggio non era quello. Non si può essere attenti al decoro del paese solo quando c'è un avvenimento, gli abitanti ci stanno tutto l'anno e se richiedono un intervento sarebbe opportuno, ogni tanto, cercare di aprire gli occhi.
[URL]http://longonesera.tumblr.com/post/69887733076/porto-azzurro-la-corte-dei-conti-respinge-il-ricorso#.UqtyC9JdU1J[/URL]
Pubblicata oggi sul sito ufficiale della Corte dei Conti ([URL]http://goo.gl/mhTvgj[/URL]), la sentenza respinge il ricorso per l’annullamento della deliberazione della Sezione regionale di controllo per la Toscana n. 273/2013/PRSP del 24.9.2013. Si legge:
«[…] il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Porto Azzurro si fonda per la maggior parte su previsioni di maggiori entrate immotivate e quindi troppo incerte (imposta di sbarco, affrancazione dei vincoli per alloggi ERP, aumenti delle tariffe per i trasporti scolastici e per gli impianti sportivi e/o per la mensa scolastica, aumenti delle tariffe per i posti barca per i residenti), oppure di fatto già superate (alienazione della partecipata D’Alarcon), o anche non consentite dall’ordinamento (aumento delle entrate per la TARSU in presenza di costi d’esercizio già inferiori al gettito attuale); previsioni di riduzioni delle spese correnti parimenti immotivate e pertanto troppo incerte.
Il ricorso del Comune di Porto Azzurro avverso il diniego di approvazione, da parte della Sezione regionale di controllo per la Toscana, del piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2013-2022 va pertanto respinto».
Lo.Se.
[URL]http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2013/07/14/news/elba-via-alla-tassa-di-sbarco-per-i-turisti-1.7415209[/URL]
[SIZE=4][COLOR=darkred]Diario elbano: Il piacere di stare insieme [/COLOR] [/SIZE]
“Tra uomo e uomo, tra l’io e l’altro si è inserito un intermediario tecnico: una scintilla elettrica, un impulso elettronico, la rete, un collegamento, un satellite. La parola indù “upanishada” significava ‘sedere vicini’, ‘stare vicini’. L’io comunicava con l’altro non solo attraverso la parola, ma anche attraverso la vicinanza diretta, attraverso lo stare insieme. Un’esperienza che niente è in grado di sostituire.”
Sono parole di Ryszard Kapuscinski, giornalista e scrittore polacco che ha girato il mondo, l’Africa soprattutto, per comprenderlo e raccontarlo. Con queste parole mi piace iniziare la terza giornata del piccolo tour elbano di presentazione di Una vita non basta. Memorie da una metamorfosi.
Quando si scrive si è soli con i propri pensieri, con le storie che ti si agitano dentro e ti chiedono di essere raccontate. Cerchi, nel silenzio, di trovare le parole giuste e la forma più adatta per arrivare all’altro, a quei lettori che non conosci, che non ti conoscono e non sanno ancora che un giorno leggeranno, nella stessa solitudine, le righe e le pagine che stai scrivendo per te e per loro. Quando si scrive (come quando si legge) si abita, da soli, la propria isola, che ogni giorno ti appare un po’ diversa per le diverse condizioni del tempo, del mare, della luce, dei tuoi umori e dei tuoi pensieri. Hai a disposizione tutti gli strumenti possibili per restare in superficie, osservare e descrivere ciò che vedi e senti o per scavare gallerie, cercare i minerali nascosti e diventare minatore di te stesso, o tuffarti nell’acqua che circonda l’isola, nuotare e immergerti come e dove meglio credi.
Poi, un giorno, dopo mesi e mesi di lavoro, dopo sei-sette stesure, riscritture, rifiniture, quando consideri il libro “finito”, lasci l’isola, cerchi un editore che creda nel tuo lavoro e, se hai la fortuna di incontrarlo, ti ritrovi tra le mani un oggetto chiuso in se stesso. A quel punto, prima di incamminarti per altre storie ed esplorare un’altra isola, ti piace incontrare, di persona, almeno un piccolo campione di quei “venticinque lettori” di cui parla Manzoni, quell’altro essere umano che non conosci e a cui hai raccontato e scritto con tanta cura e attenzione. Se sei fortunato, come sono io in questi giorni, il tuo libro, che racconta un’isola a quelle altre isole che sono i singoli lettori, incontra l’attenzione di un libraio che ti ha letto, ti consiglia alla sua comunità di clienti e amici fidati e trova sui suoi banchi e tra i suoi scaffali uno spazio per la tua isola, in un arcipelago che si modifica ogni giorno.
Ecco, per me l’incontro col libraio prima, con i lettori poi, rappresenta, dopo queste prime esperienze, proprio la “vicinanza diretta, attraverso lo stare insieme” di cui parla Kapuscinski, quella “esperienza che niente è in grado di sostituire”.
Non c’è nessuna pagina facebook, nessun tweet, nessuna chat (mio dio, che linguaggio, scusate, ora provo a tradurre nella nostra lingua)…. non c’è nessun libro dei visi, nessun cinguettio, nessuna chiacchierata elettronica che possa sostituire, nella vita come nel rapporto tra chi scrive e chi legge, il piacere di guardarsi negli occhi, di ascoltare le rispettive voci, di conoscersi, per quello che è possibile in un tempo delimitato.
Ogni volta, dopo un incontro pubblico, ne esco più ricco, perché il libro mi torna tra le mani un po’ diverso, grazie alla lettura originale, sempre diversa, di chi ti presenta al pubblico, ma anche grazie alla curiosità, all’attenzione, all’ascolto di chi ha scelto di passare con te quell’ora della sua giornata. E’ stato così ieri sera a Rio Marina, patria del mio personaggio Lorenzo, portiere di calcio, di sua madre Fiorella, appassionata di storie dell’isola, di nonno Aldo, minatore costretto a emigrare per una vita. Sono certo che sarà così anche stasera, a Portoferraio, in quest’incontro con qualcun altro dei miei “venticinque lettori”.
E poiché ho cominciato con Ryszard Kapuscinski, mi piace chiudere questa pagina ancora con lui, con i versi che sono all’inizio del primo capitolo del mio libro, e che ben riassumono il senso di vivere come isole, e su un’isola, isolani ma non isolati:
“Questo silenzio/all’apparenza totale/come il biancore – assoluto/è invece ricolmo di voci.”
L’appuntamento, per stare insieme e ascoltare le voci narranti di questo romanzo e le vostre, è per questa sera, alle 18,15, a Portoferraio, alla Sala della Guardia, con Giorgio Barsotti e Federico Regini, a cura de Il Libraio Gest.
Cari Elbivoro & Co,
si e' vero sono stato assente da questo Blog per alcuni mesi, ma ho continuato a leggerlo.
Il buon Bacco e' una persona che stimo molto ed i suoi interventi toccano sempre argomenti stimolanti, ai miei occhi ovviamente. Il problema dell'evasione fiscale ed in particolare quelle degli affitti al nero, all'Elba ha dimensioni eclatanti.
La mia proposta di una patrimoniale, lo ammetto, e' l'ammissione indiretta dell'incapacita' di affrontare il problema dell'evasione dalla parte giusta. Il risultato e' che provvedimenti come l'IMU, applicati regolarmente all'estero, hanno un effetto debilitante in Italia, in quanto non sopportabile da chi le tasse le paga regolarmente, oggettivamente troppo alte perche' non tutti le pagano.
Paradossalmente l'IMU dovrebbero pagarlo gli evasori fiscali, cosa ovviamente non proponibile.
Per il resto, che dire?
Siamo in una nazione pre-default, strangolati da un debito pubblico incontrollabile e da una disoccupazione crescente; sai, la disoccupazione non scendera', perche' se riprende l'economia le aziende saranno attrezzate per utilizzare meno manodopera di prima.
Nel frattempo mandiamo i nostri giovani all'estero, sperando che al loro rientro in Italia apporteranno nuove conoscenze; ma rientreranno? La storia dell'emigrazione ci dice di no.
Volendo rispondere anche all'amico Demagog, l'evasione fiscale media sul Pil nei paesi europei (Germania, Francia e Gran Bretagna) si attesta intorno al 11-12%, in Italia oltre il 20%.
Collochiamoci pure nella media europea, dovremmo recuperare almeno 120 miliardi all'anno; sono proprio quelli che ci mancano ... per far pagare meno tasse a chi gia' le paga.
Un caro saluto
Dante
[SIZE=4][COLOR=darkblue]COMPAGNIE DELLE GUARDIE URBANE E SUBURBANE [/COLOR] [/SIZE]
Gli ultimi articoli delle “Istruzioni” emanate nel luglio del 1816 dalla Presidenza del Buon Governo del Granducato di Toscana individuano con molta precisione e dettaglio quelli che sono gli obiettivi che devono raggiungere le Compagnie delle Guardie Urbane e Suburbane.
Questi possono riassumersi in poche parole: “garantire la sicurezza delle Persone e delle Cose proprie”.
“XIII. La quiete e la libertà dei Mercati,la sicurezza delle Raccolte e delle pubbliche vie,la persecuzione dei Facinorosi,la protezione dell’Ordine interno sotto tutti i rapporti,sono gli Articoli importanti ai quali si applicherà il loro utile servizio.
XIV. I Capitani sopra ogni articolo corrispondono col Vicario Regio e coi Potestà locali,e ad ogni bisogno di servizio,potranno dirigersi a questa Presidenza ed ai Governatori e Commissari Regi.
XV. Le Armi verranno sempre depositate nel Locale del Magistrato Comunitativo,ed una volta al mese ne verrà fatta la rivista presente anche il Cancelliere Comunitativo,ed il Vicario Regio darà conto del risultato di detta rivista
XVI. L’oggetto delle Guardie Urbane essendo quello principalmente di garantire la sicurezza delle Persone e delle Cose proprie,è da sperarsi,che chiunque ami il bene della Patria e dello Stato,vi si presterà con zelo,e con disinteresse, e quindi i Governatori,Commissari e Vicari Regi avranno cura,che l’Istituzione di tali Truppe non riesca di troppo gravosa alle Comunità,regolando opportunamente il loro servizio nei casi di pubblica utilità,e combinandosi coi Cancellieri e con le Magistrature Comunitative per tutto ciò che può riguardare l’economico,esclusa qualunque montatura che portasse un aggravio fisso e permanente.
Sono con stima . Di VS. Illustrissima. Dalla Presidenza del Buon Governo.Lì 19 luglio 1816.
Devot. Servit. A. Puccini “ (Circolari ed ordini dal Soprassindaco Provveditore dal 1815 al 1817.C64.Carta 37 bis.ASCP)
Quanto normato da queste ultime “Istruzioni” pone sicuramente all’avanguardia il Granducato di Toscana tra gli stati europei per quanto riguarda il Buon Governo.
Tali guardie, per le funzioni svolte, possono ben essere ritenute primitivo prototipo degli attuali vigili urbani.
Il servizio pubblico che queste Compagnie svolgevano era di carattere locale,dentro Comunità dove erano istituite e non si sostituiva al servizio svolto dalla Polizia Governativa: proprio come gli attuali vigili urbani.
Sorsero però questioni riguardanti la spesa da sostenere per l’attività da esse svolta quando questa veniva a configurarsi come servizio di cui ne usufruivano più comunità differenti.
Così in questa circolare inviata dall’Uffizio Fossi di Pisa al cancelliere Comunitativo di Portoferraio:
“Circolare n . 411. Eccellentissimo Signore il Clarissimo Sig. Senator Soprassindaco mi ha comunicato con lettera de’ 26 cadente un Biglietto ,con il quale dall’I. e R. Segreteria di Firenze gli è stato dato in 14 detto partecipato,che S.A.I. e R. ha riconosciuto di mera giustizia ed equità che il servizio locale che si rende dalla Guardie Urbane dentro i limiti della loro comunità debba andare a carico delle Comunità medesime ,tenuto per altro in osservanza l’Ordine Sovrano emanato nell’ottobre decorso, e prescrivente per quell’anno la spesa dei Picchetti di tali Guardie importati nelle Comunità di Frontiera per respingere i questuanti, ed i vagabondi esteri debba ripartirsi su tutte le Comunità del Gran-Ducato,giacchè questo fu un servizio generale di Polizia generale di cui tutte senza distinzione hanno profittato.
Fermo però restante che la spesa di tal guardia all’interno della Comunità debba come per il 1815 posare per massima anco successivamente compresovi l’anno corrente a carico rispettivamente della medesima ,ha dichiarato l’I. e R.A.S. che per quello sia della accompagnature dè rei da Comunità a Comunità debba questa seguire non più per mezzo di Guardie Urbane ,ma bensì degli esecutori, e ciò a carico sempre della cassa del Fisco quando anco dovesse farsi coll’opera delle Guardie suddette.
Incarico pertanto VS Eccellentessima di comunicare tali Sovrane disposizioni alle Magistrature Comunitative servite da codesta Cancelleria, e di riporre la presente in filza d’ordini per regola sua, e dei suoi successori accusandomene frattanto il recapito. E con la solita stima mi confermo
Di VS Eccellentissima.Pisa,dall’I. e R. Uffizio dei Fossi ,lì 29 Marzo 1817.Devot.Serv. Cav Flaminio Dal Borgo,Provveditore” (Idem come sopra.C64.Carta 70.ASCP)
Fu apprezzato questo servizio, talchè il Regio Governo, con circolare del novembre 1816 decide che debbano le Guardie Urbane essere usate anche fuori della Comunità,la sola sede dove potevano operare,perché dispone che possano essere dislocate anche fuori dalla Comunità,”sopra tutta la linea delle Frontiere del Gran-Ducato” indicando con precisione le modalità con le quali ciò debba avvenire.
Così scrive l’Uffizio dei Fossi di Pisa al Cancelliere Comunitativo di Portoferraio:
“L’I. e R. Governo ha reputato opportuno di eccitare sopra tutta la linea delle Frontiere del Gran-Ducato un servizio più frequente,ed efficace da prestarsi dalle Guardie Urbane Locali per meglio assicurare quello della Pulizia Governativa.
Riflettendo per altro lo stesso R. Governo che questo servizio prestato da dette Guardie andando a divenire quasi continuo non può più riguardarsi come un servizio locale ma piuttosto generale, e che per questo rapporto è meritevole di speciali riflessi ,è venuto nella determinazione di ordinare ,che l’importare delle indennità di coloro che vi si prestano,tassabili sempre tali indennità a norma delle vigilanti istruzioni,ed in particolare di quelle del Sig. Presidente del Buon Governo de’ 30 ottobre caduto,che le trasmetto qui unite, deva essere repartito sull’universalità delle Comunità del Gran-Ducato,dovendo a tale effetto le Comunità di Frontiera tenere un conto separato,e distinto delle anticipazioni che saranno obbligate di fare per questo titolo. E perché non vengano incontrati ostacoli nell’esecuzione di tale misura sono state date in proposito le convenienti disposizioni ai Ministri Superiori ed ai Vicari Regi delle Province ai quali questi ordini possono appartenere,onde concertino l’occorrente quanto alle indennità,ed alla maniere di tenere il conto colle Comunità predette.
Per rendere poi minore più che sia possibile questo aggravio,è stato rinnovato l’ordine ai prelodati Ministri Superiori e Vicari Regi di non impegnare le Guardie Urbane fuori delle rispettive Comunità,e molto meno del rispettivo Vicariato, e di collocare i Picchetti delle medesime in modo che il rigore di queste ostruzioni possa in ogni circostanza avere effetto.
Nel partecipare quanto sopra a VS le commetto di prestarsi per la sua parte all’esecuzione di questa misura Governativa,concertandosi in quanto possa concorrere con i rispettivi Vicari Regi.
E mi confermo .Di VS Eccellentissima. Pisa dall’I. e R. Uffizio dei Fossi .Lì 22 novembre 1816.Devot.Serv. Cav. Flaminio Dal Borgo. Provveditore” (Idem come sopra.C64.Carta 46.ASCP)
E’ questa una circolare importante per l’Elba perchè l’isola rappresenta per il Granducato territorio di frontiera.
E’ altresì importante circolare perché consentendo al Corpo delle Guardie Urbane e Suburbane di poter operare anche fuori dalla comunità locale ,in tutto il territorio del granducato, avvicina la Compagnia delle Guardie Urbane e Suburbane al Corpo dei Carabinieri che era stato istituito nel vicino
Regno di Sardegna da Vittorio Emanuele I di Savoia poco tempo prima,nel luglio del 1814.
Marcello Camici
ASCP.Archivio storico comune Portoferraio
X patriota
Pensa un po' come sarebbe ridotto il Paese se in tutti questi anni non fosse stato un po' di "nero"!!! Ora saremmo tutti in braghe di tela!!! I nostri politici si sarebbero mangiati tutto!!!
VERGOGNA!! Andrebbero messi al rogo!!
[SIZE=4][COLOR=darkblue]FESTA DI NATALE [/COLOR] [/SIZE]
Un'occasione per stare insieme all'insegna dello sport, dell'amicizia, dell'allegria, del divertimento e, perchè no, della buona cucina. Sono questi gli ingredienti della grande “Festa di Natale” che l'Asd Progetto Giovani Isola d'Elba ha organizzato per domenica 15 dicembre a partire dalle 11 nel parcheggio ed all'interno del campo sportivo comunale “Daniele Cecchini” di Porto Azzurro. La parte sportiva prevede una serie di mini incontri tra i piccoli calciatori della società blu azzurra che partecipano ai campionati giovanili delle categorie Giovanissimi B (2000), Esordienti A (2001), Esordienti B (2002), Pulcini A (2003), Pulcini B (2004), Pulcini C (2005) e Piccoli Amici (2006-2007-2008). Per la parte gastronomica saranno allestiti nell'antistadio appositi stands presso i quali potranno essere degustati vari piatti della cucina tradizionale elbana, dolci compresi, e specialità regionali tra cui il gustoso maialino alla sarda. dolci. Il tutto, annaffiato da buon vino locale, birra ed altri tipi di bevande. La parte dedicata al divertimento prevede invece giochi di una volta, l'immancabile intrattenimento musicale, l'arrivo di Babbo Natale con i doni e tante altre simpatiche sorprese per grandi e piccini. Insomma una grande “Festa di Natale”, alla quale l'Asd Progetto Giovani Isola d'Elba invita tutti a partecipare.
Chi evade il fisco è un patriota! E se lo dice un onorevole del Partito delle Libertà, gia ministro della difesa, allora non si può che rifletterci sopra e concludere che i vari Demagoghi, Scoppiati e chi come Dante ed Elbivoro che non si sbilanciano più di tanto, possono considerare l'evasione come un diritto, se necessario. E' stato dimostrato.
Dal Fatto Quotidiano:
MARTINO (PdL): “La frode fiscale non è grave. Chi evade il fisco è un patriota”
“Berlusconi? Io considero chi si sottrae ai balzelli del fisco un patriota perché sottrae soldi al pubblico spreco, non voglio dare soldi del mio lavoro alla politica per dilapidarlo con stupidi sprechi”. Sono le parole pronunciate da Antonio Martino, deputato del Pdl ed ex ministro della Difesa, a “La Zanzara” su Radio 24. “La frode fiscale – continua – non esiste neanche come fattispecie, Berlusconi è stato condannato per la sovrafatturazione, una delle forme più praticate dalla società e non è una cosa grave“. E lancia dure accuse contro i magistrati: “Per me è grave che quattro mascalzoni per liberarsi di un avversario abbiano messo in scena a spese mie tutta questa montatura del piffero. Mi sembra più un’associazione a delinquere, i magistrati” – prosegue – “non hanno diritto allo stipendio perché usano il potere per fare politica. Non mi farei multare neanche per divieto di sosta, perché potrebbero darmi l’ergastolo. Volevano eliminare l’avversario politico.”. Martino rincara: “Allora mandiamo Berlusconi al confino, così loro sono contenti. Almeno nel fascismo c’era una maggiore trasparenza e il confino tra l’altro significava stare in bellissime isole con tutti i comfort”. Il parlamentare del Pdl poi fa l’elogio del fumo: “Nella mia vita finora ho fumato 285mila sigarette, circa 12 al giorno per 52 anni. Il grande Paracelso dice che niente è veleno, è solo la quantità che fa male. Vale anche per la sigaretta. Ai giovani direi questo: non c’è nessuna sostanza che al di sotto di una certa quantità fa male”.
[URL=http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/13/pdl-martino-berlusconi-patriota-chi-evade-fisco-giudici-mascalzoni/244493/]Link all'articolo completo[/URL]
complimenti a Poste Italiane.
Pacco raccomandata 1 spedito il 14 ottobre - consegnato il 12 dicembre.
Alla faccia della velocità di recapito
Il tuo ragionamento non fa una grinza! Hai pensato proprio a tutto o quasi.... Ti sei dimenticato di dirci dove si prendono i soldi di quei rimborsi. Ma del resto mica possiamo fare tutto noi. Almeno a questo che ci pensi qualcuno della bocconi
Caro amico, la sodomia passiva come te la definisci, non la pratica chi discute, propone, e cerca di capirne un po' di piu' di quello che e' un male universale e difficile da estirpare come si e' ben capito. Certo intervenire mettendo in evidenza quello che tutti sanno facendo un polverone e' molto facile, e questo e' un modo di lasciare le cose come stanno, perche' nel polverone non c'e' possibilita' di vedere quello che ti sta' accadendo intorno.
Caro Demagog ,
scrivi come se tutto dovesse rimanere immutato, come se non si potesse cambiare, come se tutti non avessero una coscienza civica.
Certo un cittadino può fare veramente poco, se non delegare con il proprio voto la rappresentanza a persone oneste e competenti, però può provare a cambiare se stesso e vivere da persona civile.
Proprio in quest'ultimo periodo sta accadendo ciò che fino a qualche mese fa era impensabile : personaggi che hanno dominato la scena politica nazionale sono stati momentaneamente accantonati, si comincia parlare dei problemi della gente e delle aziende, si discute sulla moralità dei nostri governanti ( già perché senza di essa non si va da nessuna parte).
Prima,ricordi, ci dicevano che " i ristoranti sono pieni" ed intanto si compravano i boxer con i soldi dei contribuenti .
Anche le opposizioni non hanno mai brillato di iniziative e si sono spesso adeguate alle tristezze del momento.
Ma io voglio sperare che non tutto è perduto e dopo una caduta ci si può rialzare.
Sarebbe, inoltre, meraviglioso smettere di suddividere i cittadini in due categorie: piglian@uli e mettin@uli e cominciare a pensare che siamo tutti uguali, che tutti abbiamo gli stessi diritti e doveri.
Come dice Vasco ci sono delle cose che non possiamo cambiare ma,se cambiano noi stessi, possiamo fare una rivoluzione.
Nel mio piccolo ci sto provando anche se non è facile.
Ti saluto cordialmente,
Bacco
GLI ITALIANI NON TENGONO DINERO, I BANCHIERI SI’
(e Bernabè pure)
by MARIO GIORDANO
Gli italiani non tengono dinero, i banchieri sì: l’amministratore delegato di Intesa San Paolo Enrico Cucchiani ha appena avuto 7 milioni di euro di buonuscita. La banca che gestiva andava molto male e a lui invece è andata molto bene: 3,6 milioni di premio extra, più stipendi, più 6 mesi di contratto regalati per arrivare alla pensione con auto blu e benefit incorporati. Perfetta carriera da manager: non importa se l’azienda perde, l’importante è che ci guadagni lui.
Gli italiani non tengono dinero, i banchieri sì: Pier Francesco Saviotti del Banco Popolare prende 5.101 al giorno, quasi 2 milioni di euro l’anno F ederico Ghizzoni di Unicredit prende 8.211 euro al giorno, quasi 3 milioni l’anno. Poi dicono che le banche non hanno soldi da prestare alle aziende: per forza li danno tutti i ai manager.
Gli italiani non tengono dinero, i top manager sì. Franco Bernabè lascia la Telecom dopo 6 anni: il titolo ha perso valore, l’azienda ha perso fatturato. Lui invece ci guadagna una buonuscita di 6,5 milioni di euro, di cui 2,9 per un “patto di non concorrenza”. Anche se la ragione di quest’ultimo premio è piuttosto inspiegabile: visti i risultati, bisognerebbe pagarlo per andare a lavorare dai concorrenti, non viceversa…
Gli italiani non tengono dinero, gli ex parlamentari sì. Pubblicata la lista aggiornata dei pensionati parlamentari: Roland Riz del Sudtirolen volkspartein vince la classifica con 6.331 euro netti al mese. Giuseppe Pisanu ne prende 6.207, Franco Marini 5.802, Massimo D’Alema 5.283, Gianfranco Fini 5.614. Incassano una pensione da parlamentare anche l’imprenditore Francesco Merloni (5.717 euro netti al mese), Eugenio Scalfari (2.162 euro netti al mese), Cicciolina (2.120 euro netti al mese) e altre 2mila ex parlamentari che hanno portato il Paese in rovina.
Gli italiani non tengono dinero, quelli che li hanno spennati invece sì. Dai banchieri alla Telecom agli ex parlamentari: hanno fallito tutte le loro missioni, eppure se ne escono sempre pieni di soldi. Ormai, purtroppo, in Italia va così: l’unica cosa che paga puntualmente è il demerito.
[SIZE=3][COLOR=darkblue]AL NEO LAUREATO ANDREA DIVERSI GIUNGANO LE FELICITAZIONI E GLI AUGURI DI TUTTA LA POLISPORTIVA CAPOLIVERI [/COLOR] [/SIZE]