X campo incredibile:vedi tu hai ragione,però se nessuno comprasse i totani a quei prezzi che oltretutto li trovi anche ai supermercati lui se li riporterebbe a casa è come quando ci si lamenta in estate di tutti i veditori ambulanti e abusivi sulla spiaggia,se tutti facessero come me non ci verrebbero,perché il discorso è semplice....se ci sono i clienti..................
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Vieni a Capoliveri, che e' la stessa musica. Mi domando quando tutti dico tutti faranno la stessa cosa " apertura solo stagionale " se a quel punto ( siamo vicini ) si prendera' una posizione in merito. Io pero' una cosa la faccio, alle prossime amministrative non vado da nessuna parte, perche' mi sono accorto che da cittadino residente x tutto l'anno , non conto un Kaiser.
Chissa' se il commissario e' al corrente di quel...........famoso concorso pubblico se .....pubblico si puo chiamare!!!! vabbe' io per curiosita' appena si insedia lo faro' presente visto che qualcuno mi ha detto che non ho fatto ricorso al TAR!!
Hai perfettamente ragione se poi lo senti chiacchierare tutti sono gelosi di lui, perché LUI cammina a testa alta e petto in fuori...disonestooooo
Domenica negativa per l'Elba Rugby che raccoglie sconfitte su tutti i campi. Unica nota positiva la Serie C, dove l'Elba gioca l'ultima partita in casa prima della sosta natalizia e vince con il bonus contro il Lucca, staccandosi così dal fondo della classifica.
SERIE C Elba - Lucca 41-10 - Il Capitano Raffaele Amoroso commenta così l'incontro: "Prova di carattere per l'Elba. Lucca ben organizzata e chiaramente superiore sulle rimesse laterali, soffre invece il gioco alla mano degli elbani, sia nelle ripartenze vicino il punto d'incontro che negli spazi. Sicuramente andremo in pausa natalizia con il morale altro, ma dovremmo sfruttare le feste sia per migliorare la preparazione fisica, che per migliorare il gioco. Nel frattempo recupereremo qualche giocatore aumentando così la rosa a disposizione dell'allenatore."
UNDER 18 Elba - Lucca 22-41 - "Partita sottotono dei nostri ragazzi - dice Di Brizzi, allenatore della squadra - Primo tempo da dimenticare: placcaggi inesistenti, poca lucidità nel gioco, ripiazzamenti lenti e poca attitudine al sacrificio. Praticamente i ragazzi hanno giocato soltanto gli ultimi 15 minuti segnando 4 mete"
UNDER 14 Elba - Amatori Cecina 12-35 - "Buona gara dei nostri ragazzi attenti sulla fase difensiva. Ottimo il comportamento agonistico. Il risultato un po' bugiardo visto il nostro predominio sul gioco aperto" Commenta così Alessandro Giuliani - allenatore Under 14
UNDER 12 Concentramento Lions Livorno - Riportano solo sconfitte in una giornata chiaramente "no". Pesanti anche le numerose assenze che hanno costretto l'allenatore a limitare i cambi.
FEMMINILE - Concentramento Livorno 1931 - Ancora nessuna vittoria per le ragazze dell'Elba, partite con numero esiguo di giocatrici compresa l'assenza per infortunio di Miriam Senatore, la più esperta del gruppo.
info: [URL]www.elbarugby.it[/URL]
Caro Dante, caro Bacco, leggo con piacere i vostri interventi che sembrano provenire da un’altra galassia tanto sono ricchi di misura, buon senso, onestà intellettuale e della consapevolezza, suppongo, che non vi siano soluzioni da suggerire che non prevedano un processo di crescita culturale del paese e di rientro alla legalità. Merce rara, quasi improponibile visto il successo ed i risultati ottenuti dai picconatori della cultura e della legalità. Successo doppio direi perché da una parte sono stati tolti di mezzo i giovani migliori facendone emigrare una gran parte e neutralizzando i restanti nell’umiliazione della dipendenza economica. Dall’altra, colpendo a morte la scuola con la sua funzione formativa, la cultura ed il futuro delle nuove generazioni e quindi del paese. Inoltre i media, quasi tutti sotto padroni e la comunicazione in larga parte a loro asservita, funzionano da terapia di mantenimento della condizione di miseria morale e fisica in cui è stato fatto precipitare il paese. L’asticella della cultura è stata abbassata a tal punto si che tanta parte degli italiani siano oramai convinti che delinquere non sia un reato, bensì una necessità per combattere, armati di corruzione ed illegalità, i “corrotti che ci governano”. Tanti inteventi, anche su questo blog, fatti purtroppo da giovani, sono perfettamente in linea con quanto detto appena sopra. Tanto è vero che a capo dei due partiti, l’attuale FI e M5S che sommati assieme costituiscono la maggioranza dell’elettorato e forse anche del paese, ci sono due pluricondannati, fuori dal parlamento. Uno, Berlusconi, perché cacciato dal parlamento, l’altro, Grillo, perché il suo movimento stesso vieta la designazione a parlamentare di un soggetto condannato. Entrambi, perseguono ferocemente l'obiettivo di sfasciare le istituzioni democratiche per mettere in piedi un sistema "personacentrico" che non ho ancora capito bene quale potrebbe essere. Per certo so, come la storia insegna, che il populismo, la corruzione e l’ignoranza, sono l’anticamera della dittatura o della guerra civile, non altro a meno che non si speri nei miracoli o ci si creda. Io credo, cari amici, sperando in cuor mio di sbagliare, che non vi siano, alla data e nel rispetto dei nostri ordinamenti, soluzioni non dolorose alla nostra condizione. Troppo degrado, istituzioni piegate e deboli, senso civico pressoché azzerato e le persone valide, in grado di far qualcosa, sono troppo poche, oramai vecchie, spesso demotivate e molto scettiche sulla possibilità di un successo. Del resto sarebbe un po’ come pretendere di risolvere problemi di fisica delle particelle o della relatività applicando i principi e le leggi della meccanica classica. Comunque, visto che ci avviciniamo al Natale, proviamo anche con Dio, ….. non si sa mai.
Tanti auguroni
Caruggine
LA FAVATA QUOTIDIANA
Kyenge e Turco, pazza idea: "Quote nere nel lavoro"
Proposta dell'ex ministro Pd: "Il 10% di partiti, associazioni e imprese agli immigrati". E Cècile ci sta-
Una nuova idea di Italia. Solidale, aperta, inclusiva. Erano un po’ questi i capisaldi del programma politico che ha consentito a Cécile Kyenge, medico oculista congolese con militanza nel Pd, di diventare il primo ministro di colore della Repubblica (ovviamente all’Integrazione). Questo stando alla buona - a tratti strepitosa - stampa che ne ha celebrato l’ingresso nella compagine governativa di Letta jr accanto alla teutonica Josefa Idem: trionfo delle quote rosa transnazionali, le chiamarono. Perché poi, a dar ragione alle malelingue che si ostinavano a voler fare le pulci a un curriculum a tutta prima un po’ leggerino, ci pensò proprio il marito di Kashetu, Domenico Grispino, parlando a Radio24 : «Cécile è ministro grazie a Livia Turco che l’ha segnalata a Bersani. Con la Turco si è occupata di integrazione per dieci anni». Promossa su raccomandazione di una ex «zarina rossa» travolta dal treno della rottamazione renziana: quale migliore esempio di adesione ai costumi italici?
Ebbene ieri Cécile ha voluto ricambiare l’augusto interessamento partecipando alla seconda edizione del premio Melograno, organizzato dalla fondazione Nilde Iotti, presieduta guarda caso dalla Turco. E proprio l’ex ministro della Salute del governo Prodi parlando di «nuovi italiani di origine straniera» ha lanciato una proposta per consentire l’accesso degli immigrati ai «gradini alti» della società (la nostra, ovviamente). Tema senz’altro meritorio quello della promozione di condizioni di vita civili e onorevoli per chi viene in cerca di fortuna sui nostri lidi, soprattutto quando la fortuna è già scarsa per chi ha radici italiane da generazioni. Che la Turco affronta così: «È tempo di prevedere una quota di almeno il 10% per gli immigrati negli organismi di partiti, sindacati, associazioni e imprese». Un assist al bacio che il ministro dell’Integrazione non si è fatta scappare: «Su questo tema serve uno stimolo: un po’ come è successo con le quote rosa per le donne - ha spiegato Kyenge - bisogna agevolare l’inclusione». Ancora la Turco: «In Germania è stato avviato un dibattito su questo, perchè non farlo anche in Italia? Soprattutto oggi che si parla tanto di una nuova classe dirigente: il nuovo comprende anche gli immigrati» L’uno-due democratico è così servito. Ma che questo sia un buon servizio per le ondate di disperati che si accalcano sulle nostre coste è tutto da vedere. Intanto perché sparare numeri a caso è sempre rischioso: fissare nelle fabbriche e nelle associazioni la «quota neri» al 10% per legge (perché qui si vuole andare a parare) significherebbe non tenere conto della realtà, ovvero - dati Istat 2011 - che la percentuale di immigrati sul nostro territorio non supera l’8% della popolazione totale. Sovradimensionarne il peso nei luoghi di lavoro consentirebbe di stemperare tensioni e invidie sociali o farebbe da detonatore? E come la mettiamo con le quote rosa? Il gentil sesso italiano - che è maggioritario nel Paese rispetto alla popolazione maschile - quale percentuale di rappresentanza «garantita» dovrebbe rivendicare per non sentirsi scavalcato e quindi a sua volta discrimato? Insomma, se la Turco l’ha sparata davvero grossa, il ministro Kyenge ha perso un’occasione per tacere. Scegliendo invece di accodarsi al proprio mentore.
marina di campo domenica 15 dicembre....il deserto.
commercianti disgraziati, 4 domenica prenatalizie di apertura......x affacciarsi sul niente!!!!................ma senza nessun tipo di iniziativa( fiere, sagre, mercatini, spettacolini) ....chi ci deve venire a passeggio x queste vie!!!!!.....questo paese sta morendo sempre di piu', quando in tutta italia queste sono le giornate dedicate alle feste , alle passeggiate x le vie dei centri.....qui il nulla.
Sarebbe il caso di riflettere su questa cosa, perche' se continua cosi, anche quei pochi temerari annuali, ....diventeranno stagionali.....avendo sulla coscenza la morte di un paese!!!
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1) Stare dall’altra parte
Alle 18, 10 alla Sala della Gran Guardia concessa dal comune al Libraio di Portoferraio aleggia un po’ di preoccupazione, anche se nessuno lo dice: tutto questo lavoro per una decina di persone? Ma ci vuole per forza il personaggio noto per far venire qualcuno in più che non siano i soliti noti girovaghi che non si perdono un evento culturale? Poi, poco alla volta, mentre l’incontro di presentazione di “Una vita non basta” sta per cominciare, i vasti buchi si colmano e la sala si riempie.
La prima mia impressione è che trovo ancora un po’ strano essere … dall’altra parte, di chi è intervistato come autore e non dalla parte di chi fa le domande. Per anni ho presentato libri e autori, anche a grandi pubblici, come quello del festivaletteratura di Mantova, oggi sono io in quella sedia al centro del tavolo ed è il mio libro bene in vista sui banchi di vendita.
2) Un ponte tra generazioni
Federico Regini e Giorgio Barsotti, chiamati a presentarmi, sono di due esperienze di vita e generazioni diverse, lontane tra loro qualche decennio: bancario appassionato di scrittura e lettura, giovanilista se non proprio giovane il primo (quando mai si sarebbe detto “giovane” di un ultraquarantenne, pochi anni fa?), maturo insegnante e intellettuale riconosciuto, ancora a caccia di nuove lauree il secondo, che ha superato i settanta. (Io sto nel mezzo anche per età, ma molto più vicino al Barsotti che al Regini.) Eppure la loro lettura del mio romanzo in molti punti converge, specie nell’apprezzamento della tessitura del testo e della capacità di far convergere molte storie in un racconto in cui tutto si tiene, una vita umana e una animale, minatori e calcio, mare e una storia d’amore, con una Greta particolarmente apprezzata da Barsotti per quello stare tra realtà e sogno.
3) Il tessuto narrativo
“Come fanno a collegarsi così bene storie e temi così lontani?” è una domanda chiave di Barsotti. In realtà continuo a pensare che sia avvenuto, intorno a questo testo, quasi un miracolo, una serie di coincidenze fortunate, quelle per cui, ad esempio, un polpo pescato all’Elba, dalle parti di una miniera italiana, finisce in un acquario proprio sopra una miniera e per colmo di coincidenze il centravanti campione mondiale abbia il soprannome di “el minero del gol” perché si è sottratto, grazie al calcio, alla miniera. E allora la miniera, i minatori, le loro storie di lotte e di solidarietà diventano da sé, senza alcuno sforzo, un filo rosso del romanzo (non l’unico). Che nel lontano ’70 io abbia scelto per la tesi di laurea lo sciopero generale del 1904, che partì dall’uccisione di un minatore in Sardegna, è solo una coincidenza in più, a cui ho pensato solo mesi dopo aver cominciato a scrivere.
In fondo la scrittura (che in questo è parente stretta delle forme meditative, cristiane, sufi, buddhiste o zen che siano) è unificazione delle realtà frammentate. E probabilmente aver realizzato per tanti anni servizi televisivi mi ha allenato e abituato a tessere e ricucire brani diversi, diverse voci, a trovare un ritmo narrativo efficace: in fondo è questo il lavoro di montaggio, e vale anche per la scrittura.
4) Elbano per vocazione
Federico mi chiede come abbia fatto a penetrare i caratteri dell’isola e ad amarla in questo modo, io che non ero mai stato all’Elba fino a tre anni fa. E’ semplice: l’isola mi ha conquistato subito, in modo magnetico, ma la maggior parte degli elbani, da dentro, vedono soprattutto ciò che li divide, i pietrosi dai ferrosi, i riesi dai capoliveresi, e così via, perché ciascuno, in una comunità come in famiglia, cerca una propria identità, e si definisce quasi sempre attraverso ciò che lo divide dall’altro, non per i tratti che ci uniscono e collegano. E’ un po’ una forma di autodifesa, più che di conoscenza. Perché per chi scende in profondo a conoscersi la vera unità la trova nei caratteri naturali che ci fanno umani e parte della natura tutta.
Cito allora, a esempio, il simbolo del Tao, così come me l’ha raccontato Tiziano Terzani: nella metà bianca c’è un punto nero e nella metà nera c’è un punto bianco. Se riuscissimo a vedere in noi stessi quella parte dell’altro (la parte di bianco o di nero) che ci rispecchia e ci appartiene, ma che tendiamo a rifiutare, potremmo meglio vedere l’unità, dentro di noi e negli altri e spendere meno in psicanalisi e medicine.
Chi viene da fuori e scopre questa meraviglia della natura che si chiama Elba, vede come ogni parte e ogni carattere dell’isola sia complementare e necessaria all’altra, come l’isola sia uno splendido e irripetibile mosaico. E se scava un po’ di più, come ho fatto io per poter ambientare sull’isola il romanzo, può trovare uno scrigno di storie che gli elbani ignorano o hanno rimosso: la miniera ricorda la povertà? Allora meglio dimenticarla, lei e le sue storie, come se non appartenessero più a loro. Ma così, perdendo la memoria, si perdono le radici e il senso delle cose.
5) Le molte voci e l’empatia dolorosa
La pluralità di voci e la commistione di realtà e fantasia di cui è fatto il romanzo colpiscono i due relatori e i lettori. “Come hai fatto – mi chiedono – a parlare come un ragazzo e come una donna, come un nonno e persino come un polpo?” Per allenamento e abitudine ad abitare gli altri – rispondo – a lasciarmi pervadere dalle scritture e dalle storie altrui, perché se vuoi intervistare bene un autore devi in qualche modo “entrare” nei suoi personaggi e in lui stesso, o in lei. Solo così li comprendi e solo così puoi dialogare in modo aperto senza costringerli in difesa (ma in fondo non è così anche nella vita, a partire dal nucleo familiare?)
Torno con la mente, e lo racconto, a sette anni fa, a quando in due settimane di fila lessi e intervistai Amos Oz e Alda Merini: il primo aveva elaborato nella sua autobiografia, dopo cinquant’anni, il suicidio della madre, la seconda aveva estratto la sua poesia da anni di sofferenze, incomprensione e manicomio (e l’aveva intinta e colorata di quelle esperienze). “Un lettore normale – spiego – quando arriva a un punto particolarmente doloroso e toccante, si ferma, posa il libro e si dà tutto il tempo necessario per metabolizzare. Se invece devi intervistare l’autore e hai un appuntamento già fissato, questo tempo non ce l’hai, devi immergerti a capofitto, tra le pagine, nell’altrui esperienza per comprenderla, sintonizzarti e fare le domande giuste.” Tranne, con Oz e Merini, appunto, star male dentro, dopo, se hai divorato 400 pagine in tre giorni. E ti capita di star male persino quando la stessa esperienza la riporti a galla, come mi succede in questa serata.
6) Ottopensiero e autobiografia
Regini è colpito dalla qualità e dalla varietà delle storie, Barsotti dallo stile, sempre misurato, mai scontato. Da dove arrivi non so, non imito nessuno, mi lascio scrivere e tengo alla qualità e all’affinamento e forse le migliaia di libri di qualità letti nello scorso decennio, ai fini di far bene il mio lavoro, mi han fatto bene, e di mio, e della lezione del Guglielmino, che ho avuto come professore al liceo, ho particolare avversione alla scrittura sciatta o mal curata, a costo di fare sei stesure del testo, come ho fatto.
Gemma Messori, che usa animare i bambini ospiti del Libraio ogni giovedì, si mette nella parte di Fiorella (una delle protagoniste femminili del romanzo, e legge una sua lettera.
Barsotti mi fa un regalo simbolico, quando si riferisce al pensiero laterale e ne vede traccia nel romanzo. Regalo, perché di ottopensiero vorrei scrivere, da tempo perché è il pensiero tipico del polpo, ma non ne ho avuto ancora coraggio e tempo.
Quanto c’è – mi chiedono – di mio, di vita vissuta? Un po’, e mi sento, due giorni dopo l’anniversario, l’istinto e il dovere di ricordare piazza Fontana 1969, la bomba di Milano che mi arrivò alle orecchie da lontano, ma la sera non me la sentii di perdere i Beatles alla tv svizzera e il loro Magical mistery tour, spezzando il cuore in due. Ne ho scritto, in un interstizio del romanzo, pensavo di aver elaborato l’esperienza e il senso di colpa scrivendo, ma mentre racconto al pubblico attento tremo ancora visibilmente di emozione e di colpa, tanto che l‘ultima parte della serata, comprese le copie da firmare e la cena, le vivo quasi in trance.
7) A piedi di notte
Tutto mi passa davanti e scorre e si ricompone nella tessitura della serata e torna alla mente e alla voce uno squarcio di backstage del romanzo: quella volta in cui, sveglio alle quattro del mattino, in pieno inverno a Capoliveri, esco all’ora dei minatori e affronto dieci chilometri di cammino al buio, per respirare l’aria della notte, come chi lavorava “dalle stelle alle stelle”, per far mio un millesimo di quell’esprienza e poterlo raccontare un po’ più da vicino. “Meriterebbe – dico – che gli stessi elbani, nipoti e pronipoti, provassero a percorrere i passi notturni dei loro nonni e bisnonni, e forse sentirebbero più bella e radicata in loro l’isola e la memoria, la farebbero loro come il bianco e nero del Tao.” Così come provano a fare i forestieri come me, il libraio che mi ha sostenuto in questo giro elbano e i lettori attenti e acuti come quelli che mi hanno presentato, commentato e ascoltato.Se “Una vita non basta” può servire (come sembra abbia cominciato in questo piccolo tour) a scavare, coltivare, riscoprire e regalare narrazioni e memoria, che il libro sia davvero il benvenuto all’Elba.
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Polisportiva Elba Rekord
Grande torneo con merenda finale[/COLOR] [/SIZE]
È stato un bellissimo pomeriggio di minibasket quello che si è svolto mercoledì 11 dicembre presso l’impianto sportivo di San Giovanni a Portoferraio Sono state disputate 15 mini partite da 6 minuti ciascuna durante le quali i bambini e le bambine che frequentano i corsi a Portoferraio e a Porto Azzurro si sono avvicendati in campo facendo divertire genitori e nonni accorsi veramente in massa .
Infatti , con molta soddisfazione da parte degli allenatori, Massimo, Dimitri , Gabriella , Cesare , Lorenzo , Ilaria e Giada gli spalti erano al completo e proprio per questo i ragazzi si sono impegnati al massimo per ben figurare .
Il torneo dei più grandi , la categoria esordienti , ha visto scendere in campo, divisi in 4 squadre nominate con le famose franchige americane , i seguenti giocatori: TORONTO RAPTORS :Di Giorgi Simone, Martorella Niccolò, Martorella Tommaso, Giannoni Laura, Gatti Ilaria LOS ANGELES LAKERS ,Ferrini Antonio, Barsotti Giacomo , Olmetti Michael, Peria Nina, Frau Martina
CHICAGO BULLS : Isolani Alessio, Randazzo Samuel , Natter Alessandro,Del Chicca Giada , Rigali Giulia
BOSTON CELTICS :Pastorelli Daniele, Lazzarini Alfredo , Zottola Giovanni Marinari Gaia , Lorenzo Capocchi
Le partite sono state talmente equilibrate che sarà necessario uno spareggio che effettueremo durante il prossimo allenamento per decretare la squadra vincente tra i Raptors e Celtics .
Questo gruppo di 20 cestisti prenderà parte al torneo provinciale esordienti che inizierà a breve .
Grande divertimento anche dal torneo dei più piccoli , categorie aquilotti, gazzelle e scoiattoli scesi in campo con le seguenti formazioni :
SAN ANTONIO SPURS : Porro Simone , Cecolini Victor , Silanus Nicola, Marangon Lorenzo
MIAMI HEAT: Grilli Mattia, Thanasi Leo, Randazzo Samuel , Baldetti Matteo
DETROIT PISTONS : Porro Federico, Filigeri Andrea Chiara , Lo Noce Cristian, Trovato Simona,
LOS ANGELES CLIPPER : Filippini Francesca, Dobrica Tommaso, Di Giorgi Francesco , Damiani Matteo
ORLANDO MAGIC : Trabison Sara , Carducci Andrea, Muti Sofia, Guglielmi Dario
NEW YORK KNICKS : Fizzotti Giulio, Fizzotti Andrea , Duca Daniele , Battaglini Lorenzo .
Grandi applausi da parte del numeroso pubblico anche per questi piccoli protagonisti che hanno effettuato canestri e passaggi veramente straordinari .
Al termine del bel pomeriggio , un meritata merenda organizzata dallo Staff della Polisportiva Elba Rekord con la preziosissima collaborazione di tutte le mamme che hanno portato dolci, schiaccine e bibite a volontà . I preziosi cronometristi/segnapunti Pietro e Michele hanno vigilato sulla” regolarità” della competizione .
A presto per nuove iniziative!
Nel frattempo ricordiamo che sono ancora aperte le iscrizione ai corsi presso la palestra di San Giovanni il Lunedi e il Mercoledi dalle 16 alle 1830.e la palestra di Porto azzurro in Loc. Bocchetto il giovedi dalle ore 17.30 alle ore 18.30 Per informazioni 3355326136 Massimo .
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Giordano Bruno e Nelson Mandela, letterina di Natale di un artista [/COLOR] [/SIZE]
Ho amato Giordano Bruno per la sua forza di vincere ogni sopruso sovrumano nonché di “vincere” la vita con la morte.
Bruno fu un uomo di libero pensiero, filosofo, scienziato.
Indagò profondamente l'Universo e sostenne che il Sole era al centro dell'Universo e non più la Terra, teoria che non poco faceva urtare quei potenti che si sentivano appunto al centro del nostro mondo.
Visse nella Chiesa e da questa fu osteggiato e considerato uomo riprovevole.
Diceva: “Colui che vede in se stesso le cose è al tempo stesso tutte le cose”.
Fu più volte invitato ad abiurare le sue idee ma in nome della sua verità su arrestato, incarcerato e condannato per eresia ad essere arso vivo sul rogo, il che avvenne in Campo dei Fiori a Roma nel 1600.
Gira voce che alcuni in Vaticano vorrebbero riabilitarlo ma...dice Massimo Cacciari, “sarebbe ridicolo”.
Grazie a Dio abbiamo un cervello che è in grado di poter cercare e scoprire, talvolta, la verità del mondo, una cosa bellissima e semplice ma ancora di pochi.
L'uomo con le parole, che dovrebbero essere sacre, spesso non accetta questa semplice cosa, ma inventa le bugie per convenienza.
Gesù nacque umilmente in una mangiatoia, visse nel dolore per la giustizia umana e si fece uccidere.
...secondo me a Natale e a Pasqua ci dovremmo raccogliere e sentirci vicino a lui invece di speculare sul consumismo...
(In questi periodi di festa io preferisco dipingere il Cristo simbolo del dolore umano).
Oggi mi viene di pensare assai a Nelson Mandela che fu, fra l'altro, da me già raffigurato nel “Millennium” di Capoliveri all'Elba.
E' l'ultima icona simbolica della giustizia, della verità e della uguaglianza.
E' davvero difficile pensare ad un uomo che, per ideali di uguaglianza e per difendere la povertà possa aver superato la sua intensa vita e perfino 27 anni, 27 anni!, in una cella dove poteva appena stare disteso.
Oggi il mondo gioisce e piange per questo grande spirito che ci infonde speranza.
Di fronte a questo maestro di vita e di perdono vien fatto di pensare a questa nostra società che ci comanda. Meno male che la tristezza che ne deriva mi viene vinta dall'Arte e qualche volta mi fa dimenticare la subordinazione alla menzogna e alla servitù che ci viene imposta.
Mandela fu un grande esempio di educazione e combatté alacremente per far studiare i bimbi.
Penso ancora alla nostra scuola, nella quale ho svolto per 40 anni l'insegnamento di Arte.
In tutto questo tempo non ho mai avuto un'ispezione, se non un incontro di qualche minuto per giustificare un passaggio di carriera.
Ho lavorato con tanta passione con entusiasmo e buoni risultati, ma avrei potuto fare l'opposto e nessuno se ne sarebbe accorto.
E poi, se fare l'insegnante non è una missione comunque, almeno fino a qualche tempo fa, non erano richiesti esami di pedagogia né di pedagogia.
Non parliamo poi dell'insegnamento che ci offrono coloro che ci comandano, stanno lì a litigarsi la poltrona e non pensano ai milioni di italiani che soffrono la fame.
Nelson Mandela diceva che l'educazione è l'arma più potente che può cambiare il mondo.
Italo Bolano
in generale non mi stanno tanto simpatici i medici, sono quasi sempre un po' spocchiosi, ti parlano in modo incomprensibile e non ti vedono come una persona, ma solo come un caso.
Ma i dentisti....ne vogliamo parlare?
Milionari, spesso evasori, molto spesso incompetenti.
Ma il dentista (unico da lustri) dell'asl di Portoferraio.....?
Una cosa oscena, peccato perchè sarebbe anche bravo.
Comunque ho fatto delle ricerche, ovunque in Toscana ci sono studi dentistici privati, convenzionati con le asl, dove spendi più o meno la metà e non ti trattano come un pezzente. Fatelo anche voi, andate dai dentisti convenzionati e vedremo quante ville si dovranno vendere questi dentisti elbani monopolisti.
Raccomandazioni, regole da rispettare, quote da non superare, parametri, spread, razzi , c...i, pezzi di ricambio e bici senza sellino. Tra' un po' forse ci diranno anche come dobbiamo vestirci ( mutande blu' con le stelle? Meglio di quelle verdi ), e quando l'Europa chiama l'Italia risponde e a mio avviso giustamente in quanto paese importante della Comunita' Europea. L'Europa chiede da anni al nostro paese di mettere mano ad uno strumento ( REDDITO MINOMO GARANTITO o REDDITO DI CITTADINANZA ) che venga incontro a chi ha perso il lavoro o chi non lo ha, ma su questa richiesta specifica I vari governi che si sono succeduti non hanno mai risposto. Perche' ci fate sentire Europei quando I cittadini devono dare, e non quando dobbiamo prendere?
Caro Niccolò, scusa se mi permetto di entrare direttamente sulla persona prima che sulle argomentazioni, ma come fai a non capire che per convincere a condannare tutti i politici meno i grillini, mandare a casa tutti i parlamentari meno quelli grillini, far scomparire tutti meno i seguaci di grillo e casaleggio, dovrai spiegare almeno due cose: in che modo fai a cacciare via tutti, e poi cos'è che dobbiamo aspettarci quando sarete solo voi? Che tipo di struttura avrà l'Italia, monarchica, repubblicana, nazi-fascista, stalinista, democrazia popolare diretta?
Credo che se tu non ti chiarisci le idee e rispondi a ciò che tutti si chiedono, non farai altro che continuare prendere usciate ogni volta che fai i soliti discorsi.
Elbano
Il nuovo segretario del PD invita il grillo " lo dico alla fiorentina " a firmare x la nuova legge elettorale" ( cosi' mi sembra di capire ) in cambio dei "rimborsi" elettorali con un risparmio da subito di oltre un miliardo di euro. Come sarebbe bello che il grillo proponesse di indirizzare quel risparmio su una proposta ( anche questa da subito ) sul reddito di cittadinanza. Certo se tutto questo fosse possibile, dalle chiacchiere si passerebbe ai fatti, quello che gli Italiani si aspettano, perche' di chiacchericci negli ultimi anni se ne sono sentiti troppi, anzi piu' del dovuto, e forse presi anche un po' per il C...O.
A proposito del "nuovo cinema" di Portoferraio, qualcuno sa chi si è aggiudicata la gara d'appalto?
Forconi, Letta: "A chi liscia il pelo alla protesta ricordo che dietro c'è anche Casapound"
Come vedi caro Nicolò tutto può essere strumentalizzato e volutamente esposto per travisare e porre dubbi al popolo bue.
Tu sei giovane e dico qualche volta impulsivo, comunque valutando i contenuti esponi sempre candidamente ed in maniera sincera situazioni che ti indignano.
Io più avanti in età ho bene ricordo di centinaia di manifestazioni, molte con bandiere rosse, dove la violenza non è mai mancata, magari con l'appoggio di centri sociali. Sai negli anni di piombo si tendeva quasi a comprendere perfino il terrorismo guarda caso delle "brigate rosse".
Si sono perdonati anche alcune degenerazioni della giustizia, in nome di una demolizione del nemico strategica, e in questi giochi di potere ci sono state vittime indifese che hanno pagato a caro prezzo il non essersi resi disponibili a tali giochetti.
Leggiti l'ultima lettera che tal Gabriele Cagliari scrisse ai suoi familiari prima di togliersi la vita.
Ma tornando ai forconi, io dubito che, se vi sono degenerazioni, esse sono anche oggi una strategia di delegittimazione di una protesta partita dal basso, da coloro che hanno visto scomparire oltre al lavoro anche la speranza di un futuro giusto. Eppure coinvolge tutta Italia. Abbiamo ascoltato tutti, quando faceva comodo. Abbiamo dato spazio ed enfasi nell'informazione. Oggi l'ordine è un altro lo hai capito benissimo.
Hai visto la barzelletta del finanziamento pubblico ai partiti???
Sì dal 2017...... come se tu decidessi oggi cosa farà chi domani ipoteticamente gestirà la tua impresa, solo per fare bella figura.
Solo la manovra della Fornero sulle pensioni era retroattiva e chi dopo una vita si aspettava la giusta e guadagnata pensione ha dovuto rivedere tutto. O gli esodati di cui neppure si erano accorti, prima 70.000 e poi in verità 400.000 persone rimaste senza lavoro e senza pensione.
Siamo arrivati al limite e la demarcazione anche della fine di giochetti che ponevano sempre in conflitto lavoratori autonomi e dipendenti è finita.
Entrambi le categorie sono i produttori di ricchezza sperperata dai nostri politici, dalle banche, dalle fondazioni, da incapaci dirigenti di aziende distrutte ma ben pagati, da un parassitismo generato in decenni di ricerca di lavori od incarichi inutili, di appropri indebiti, di forte connivenza fra politica ed economia e finanza.
certo chi protesta sono persone in maggior parte semplici, senza la capacità di contrasto verbale o dialettico, eppure consapevoli che non possiamo imperterriti lasciare in mano un paese agli incapaci. L'Italia per il suo ruolo e il suo popolo e le sue opportunità merita ben altro.
Intanto un governo eletto dal popolo.
Che non solo gli indagati ed i condannati, giustamente lascino. Con loro i responsabili dello sfascio. Chi ha fatto della politica non una missione bensì una professione. Chi ha generato solo danni.
Praticamente come dicono "i forconi" l'intera classe politica.
Elbano.
In Africa ogni mattina un leone si sveglia.....
No, quella è un'altra storia! A Campo invece, un pensionato venditore di totani al nero ( non il nero di totano )ogni mattina si sveglia e col suo scooter va rigorosamente controsenso per tutte le strade di Campo a vendere totani....tutti nel bauletto, insacchettati e pesati per essere comodamente venduti a 20 / 25 € al chilo.....botta botta, casa casa, bottega bottega ( uffici inclusi) , a mezza mattinata il bauletto è vuoto; parte del lavoro è finito, non resta che prendere due fusti di gasolio rifare un paio di vie controsenso e prendere il largo per rabboccare il frigo per l'indomani!
Non ci sarebbe niente di male per un pensionato ad arrotondare un pochino......ma la tua è una vera e propria attività illegale!
Voi che comprate con disinvoltura siete come lui....disonesti!
E poi dico, visto il lavoro che facevi......ALMENO NON ANDARE CONTROSENSO....CAZZO!
Abbracci filacciosi di buon Natale e occhio che le granfie non vi vadano di traverso!
Pescatore onesto.
Ascoltate bene quando parlano.
Le famiglie non riescono piu' ad arrivare alla fine del mese " anche le loro?. Molte pensioni sono basse " anche le loro? ". I genitori non riescono piu' a sostenere le spese x far studiare I propri figli " anche loro? ". Molti Italiani non possono piu' permettersi di andare in vacanza " anche loro? ". Molti dovranno rinunciare all'auto " anche loro? ". La disoccupazione giovanile e' ormai arrivata ad oltre il 40%
" in questa triste e drammatica situazione, ci saranno anche I loro figli? ". Molti Italiani non riescono piu' ad andare a mangiare una pizza " anche loro? " Bisognerebbe che tutti si trovassero in questa situazione, forse capirebbero " anche loro ".
Quello che e' accaduto a Portoferraio alle ultime elezioni amministrative e' successo anche a Capoliveri. L''unica variante e' che da noi e' accaduto a sinistra. Il motivo non l'ho mai Saputo. Se tutto questo non si fosse verificato sicuramente sarebbe andata diversamente. Succedera' ancora?