Per Anonimo e per chi ha risposto ad Anonimo
La legislazione che regola il possesso, l'utilizzo e la coltivazione della cannabis varia a seconda delle diverse aree del mondo. Nella maggior parte del pianeta possedere marijuana è illegale, ma ci sono gradi più o meno alti di "tolleranza" (come in Cambogia, Belize e Brasile), mentre in Europa alla rigidità di Germania, Francia, Grecia, Svezia, Finlandia, Gran Bretagna, Irlanda e Italia si oppone il caso olandese e anche l'esperienza della Spagna.
Il primo paese al mondo ad aver legalizzato pienamente la cannabis è stato l'Uruguay del presidente José "Pepe" Mujica. La legge, votata il 10 dicembre scorso, permetterà di aprire ufficialmente il mercato della "maria" in Uruguay nel mese di aprile. Negli Stati Uniti esiste una situazione di illegalità a livello federale e di legalità in alcuni Stati, come il Colorado, che da poco ha inaugurato il mercato della cannabis , Washington e la città di Portland nel Maine, dove ancora la marijuana non si vende ma il processo legislativo per la sua legalizzazione è alle battute finali. In più, negli Usa le droghe leggere sono state depenalizzate in 14 Stati, a cui si aggiungono le metropoli di Philadelphia, Ann Arbor e Detroit.
Il Canada, invece, ha una legislazione molto dettagliata sul consumo, il trasporto, la coltivazione e la vendita di droghe leggere. La cannabis è illegale, ma il suo utilizzo può essere autorizzato dal Governo per usi farmacologici e industriali, previa apposita licenza. Stessa cosa vale per la coltivazione di erba, che può essere fatta solo se si dimostra che viene utilizzata con finalità mediche.
Vediamo ora Paese per Paese qual è l'atteggiamento dei governi nei confronti degli spinelli, a cominciare dall'Europa. Qui la cannabis è totalmente illegale in Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Irlanda, Grecia e Finlandia. L'Olanda è l'unico Paese dell'Ue che ha depenalizzato il possesso, la vendita, il trasporto e la coltivazione della cannabis. Il che, però, non equivale giuridicamente all'aver legalizzato la marijuana, che è considerata comunque illegale, ma può essere venduta da gestori autorizzati e controllati dallo Stato, come i coffee shop, o essere coltivata per uso personale senza incappare nell'arresto.
La Spagna è un caso a parte. Qui la situazione legale della cannabis è un po' più complicata, rispetto ad altri Paesi europei. In Spagna è illegale trasportare droghe leggere o fumarle in luoghi pubblici. Ma è legale coltivare o fumare cannabis all'interno delle mura domestiche. Il vicino Portogallo nel 2001 è stato il primo Paese al mondo a depenalizzare l'utilizzo di ogni genere di droga, anche se è possibile essere arrestati o inviati in centri di riabilitazione se si viene trovati più volte in possesso di sostanze stupefacenti. Per essere portati in carcere bisogna farsi trovare con una dose che supera il "fabbisogno" individuale di droga di dieci giorni, che è di 25 grammi se parliamo di erba e di 5 grammi di hashish.
In Svizzera è illegale la vendita e l'utilizzo di droghe leggere, ma il possesso è stato depenalizzato e la coltivazione è legale in alcuni Cantoni. Agli inizi del 2012 i cantoni di Vaud, Neuchatel, Ginevra e Friburgo hanno autorizzato la coltivazione di 4 piante di cannabis a persona. Rotta simile in Belgio, dove la marijuana è illegale, ma sono stati depenalizzati il possesso e la coltivazione, a patto che la pianta coltivata sia femmina.
Guardando a Est, la Russia ha depenalizzato il possesso, il trasporto e la coltivazione della cannabis, ma è un crimine venderla. Se si viene fermati con addosso fino a 6 grammi di cannabis o 2 di hashish si può essere multati ma non arrestati. Una quantità maggiore fa scattare le manette. Stessa cosa vale per la coltivazione. Si possono far crescere fino a 20 piante di marijuana e se si viene scoperti si rischia una multa. Di più si commette un reato punibile con la galera.
Droghe leggere completamente illegali in Cina, dove non esiste alcuna depenalizzazione, né per l'uso privato né per la coltivazione. Diverso è il caso indiano. In India la cosiddetta erba è illegale, ma il suo consumo, il trasporto e la vendita sono permessi in casi specifici e previa autorizzazione governativa. In molte città sacre, come Varanasi, il governo controlla negozi che vendono cannabis sotto forma di "bhang". Il bhang è una bevanda ottenuta mescolando i boccioli di un fiore con la pianta di cannabis, che viene sorseggiata durante dei rituali hindu, per raggiungere uno stato di estasi o nirvana. La legge indiana proibisce l'utilizzo e il possesso di cannabis al di fuori delle manifestazioni religiose, ma è anche vero che la polizia spesso chiude un occhio, tanto è vero che esistono grosse piantagioni di cannabis in tutto il sub-continente indiano.
Anche in Iran la legge anti-droghe è leggera. Nella Repubblica islamica, dove comunque il consumo di cannabis non supera il 2 per cento, coltivare l'erba è legale se viene fatto perscopi alimentari. I semi di cannabis sono solitamente mangiati dagli iraniani e se ne ricava dell'olio che viene venduto legalmente.
In Giappone non c'è depenalizzazione e la cannabis è illegale sempre e comunque, sia che se ne faccia uso personale sia che la si coltivi dentro le mura domestiche. La Cambogia invece ha un regime doppio. Da una parte le droghe leggere sono formalmente illegali, ma di fatto non si incorre in nessuna sanzione qualora vengano utilizzate, coltivate o distribuite. La cannabis viene chiamata dai cambogiani "erba della felicità", ed è molto comune trovare locali dove i cartelli all'entrata indicano la vendita della marijuana, o di altre sostanze stupefacenti per così dire "naturali".
In America Latina solo l'Uruguay ha legalizzato completamente la cannabis, ed esiste una legislazione più flessibile in Colombia e Messico, dove le droghe leggere sono illegali, ma il loro consumo è stato depenalizzato. Linea dura, invece, in tutti gli altri Stati sudamericani, anche se in Belize e in Brasile, nonostante il divieto e le leggi ferree, le maglie sono molto larghe ed esiste una tolleranza diffusa al consumo di cannabis.
Infine la Corea del Nord. Di quello che succede nel "regno eremita" filtra ben poco all'esterno, ma diversi esperti sostengono che a Pyongyang la cannabis non viene trattata in modo illegale. Non si ha certezza che l'erba sia legale in Corea del Nord, ma - almeno a giudicare dalle immagini dei satelliti - esistono ampie coltivazioni di cannabis, il che fa credere che la vendita e il consumo siano autorizzati.
Ora la domanda sorge spontanea fa male o non fa male , quelli che la vogliono legale e quelli che non la vogliono legale... per adesso ci guadagna la mafia , piu' si tiene illegale piu' guadagno per i mafiosi(un vi sentirete complici)
se la volete proibire dovete bruciare tutte la coltivazioni del mondo altrimenti unica soluzione farla gestire allo stato come per il tabacco e l'alcool . almeno qualcosa ci si guadagna (anche se si perde in salute)
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[COLOR=darkred][SIZE=4]Minibasket Polisportiva Elba Rekord Campionato Scoiattoli
Elba vincente contro il Rosignano [/SIZE] [/COLOR]
Pubblico delle grandi occasioni per assistere alla partita di Minibasket categoria Scoiattoli tra Elba Rekord e Rosignano . E’ stata una bella gara giocata con grinta dai nostri giocatori che sono entrati in campo decisi vincendo il primo parziale per 8 a 2 , con 6 punti di Lorenzo . Nel secondo quarto gli scatenati Samuele e Christopher , hanno fatto divertire il pubblico con azioni rapidissime che hanno fissato il punteggio finale sul 14 a 0 . La terza frazione è stata vinta meritatamente dai nostri avversari per 11 a 2 . Dopo il riposo , siamo rientrati in campo con più convinzione ed abbiamo dominato i successivi tempini vincendoli tutti nettamente 5-0 , 8-4, 8-3. . Ottima prova anche dal punto di vista del gioco ,si sono visti molti buoni passaggi ed azioni in velocità con canestro finale . Esordio in campionato per Colombo Davide e Randazzo Samuel . Sabato prossimo andiamo in trasferta a Piombino per cercare di migliorare ancora il nostro gioco e magari vincere !!
Il tabellino : Trambusti Christopher 14 , Marinari Lorenzo 10, Maroni Nicola , Piacentini Matteo , Di Giorgi Francesco , Randazzo Samuel 2, Carducci Andrea 2,Colombo Davide , Giulianetti Leonardo 2, Saponaro Andrea 2 , Fizzotti Andrea 4 , Iacopini Samuele 9 .
Nella foto la formazione scesa in campo contro il Rosignano
[COLOR=darkblue][SIZE=4]TITOLARE A RENATO CIONI IL TEATRO DEI VIGILANTI È UN’INIZIATIVA BELLA E NOBILE [/SIZE] [/COLOR]
Italia Nostra insiste nell’affermare che per onorare Renato Cioni sia sufficiente una semplice targa commemorativa e continua a ritenere ‘poco opportuna’ l’intitolazione del teatro dei Vigilanti al celebre tenore elbano. Punti di vista che non condividiamo per niente, ma che rispettiamo memori anche del prestigio che il Sodalizio ha assunto sotto la lunga presidenza del prof. Alfonso Preziosi, icona della cultura elbana (quanta acqua è passata sotto i ponti!).
Pertanto ribadiamo la nostra convinta adesione alla proposta di Ferrari e Marini per la dedica dei Vigilanti a una personalità di calibro internazionale quale è stato Renato Cioni, sottolineando che tale dedica, a nostro avviso molto appropriata, non sarebbe minimamente in contrasto con la storia e con le origini dell’edificio. Al contrario: come ha rilevato il prof. Giuseppe Centauro, presidente di ‘Ilva’, “La titolazione nulla toglie all'appellativo originario dello spazio teatrale, che anzi, dopo averlo lungamente atteso, trova consacrazione nell'arte del suo più degno figlio, recandone il nome.
Non a caso gli anglosassoni traducono molto pragmaticamente "riconoscimento" con "identificazione"; chi meglio di Renato Cioni, autentico figlio elbano, può esprimere, con un respiro internazionale, questo duplice connaturato valore, elevando la natura ludica e goliardica del palcoscenico alla lirica, nell'alta cifra artistica, universalmente riconosciuta, che fu di Renato Cioni.
Da domani il Teatro dei Vigilanti "Renato Cioni" avrà un motivo d'orgoglio in più per essere all'altezza del suo compianto figlio”.
Siamo pressoché certi che, se fossero chiamati a dare un giudizio, i portoferraiesi (e gli elbani tutti) sancirebbero con un sì schiacciante la bella e nobile iniziativa del Comune di Portoferraio.
Avremmo qualcosina da replicare anche sulla Torre marinese (che Italia Nostra chiama ‘di Novaglia’) e su Raffaello Brignetti, ma saremmo un po’ fuori tema e perciò rimandiamo ad altra occasione.
ILVA-ISOLA D’ELBA
Sono ganzi quelli del Marciana Marina. Vincono una partita contro l'Audace e sembra siano entrati in serie A. Poi matematicamente retrocedono e scollettano tutta l'estate per trovare i fondi per ri-iscriversi d'ufficio. ahahahah quanto campanilismo..
La cause sono tante , gli immigrati che si curano gratis e non pagano niente , i soliti che fregano il fisco , non ultimi i disoccupati cronici quelli che amano vivere con l'indennità di disoccupazione altro che reddito di cittadinanza, calci in culo ai mangiasughi , a cercarsi un lavoro dove c'è
[COLOR=darkred][SIZE=4]IL CONTROLLO NAZIONALE DI ROMA SULLE PERSONALI INIZIATIVE DI DESTINAZIONE DELL’ IPOGEO DI MARCIANA [/SIZE] [/COLOR]
“Potremmo procedere al ripristino dello stato dei luoghi, come un qualsiasi abuso edilizio, riempirlo piano piano, di calcinacci e farlo tornare nell’oblio più totale, così come era prima del 2009”
di AlbertoZei
Non si placa la polemica sull’ipogeo tra gli schieramenti contrapposti di coloro che ritengono che si tratti di un luogo sepolcrale etrusco di 2500 anni or sono e coloro che credono invece di essere davanti ad una delle zecche del Principato degli Appiani scavata in questo caso, nel duro granito dell’ Isola d’Elba, quattro secoli fa.
Da quanto viene riferito su questo luogo riportato recentemente alla luce della attualità, risulterebbe che a Marciana era da sempre risaputa l’ esistenza di tale ipogeo che faceva ormai parte di quelle strutture locali utilizzate come ripostigli o depositi di scorie.
Sull’ invalso e disinvolto disuso di questo tipo di strutture fin dai tempi passati, è attualmente improntata la difesa della privacy marcianese, invocata dal Sindaco Anna Bulgaresi che si meraviglia di tanto interesse e scalpore improvvisamente riversato sull’ipogeo da parte di estranei; estranei che ora contestano la destinazione museale di zecca degli Appiani, coniata, è il caso di dire, dalla stessa Marciana, in un ipogeo avvolto dall’oblio dei secoli, come direbbe lo stesso sindaco, oppure dei millenni, secondo altri.
Un nuovo riempimento di calcinacci
Prima che a causa di queste polemiche si verifichi nell’ ipogeo ancora un pieno di macerie, trattandosi di un bene appartenente alla comunità nazionale il Ministero per i Beni e le Attività Culturali prende finalmente posizione al fine di accertare attraverso il parere della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Firenze e di quella di Pisa, di cosa effettivamente si tratti.
Abbiamo infatti, richiesto allo scopo quale fosse il parere dello Stato attraverso l’interpretazione del suo rappresentante locale cioè, del Viceprefetto dell’ Elba, Giovanni Daveti, con sede a Portoferraio, poiché fino adesso egli non si era pronunciato, lasciando intendere che riteneva rimanere al di fuori dagli interessi locali.
La situazione non era però in questi termini, in quanto il Viceprefetto nel corso di un incontro con lo scrivente sul tema ipogeo di Marciana, ha chiaramente espresso il proprio diretto vivo interessamento alla questione.
L’ iniziativa dello Stato
Il Viceprefetto ritiene, anche al fine economico del turismo indotto dalla riscoperta a Marciana di questo interessante sito, che la località sia destinata a divenire un richiamo museale per un sempre più grande numero di visitatori, se alla fine verrà allestito nel luogo un attraente museo che la stessa Elba meriterebbe per i grandi valori patrimoniali e culturali disseminati nel suo territorio.
Si è così appreso che egli convocherà tra breve gli interessati più rappresentativi delle parti contrapposte che insieme ai Sopraintendenti dei settori competenti di Firenze e di Pisa possano esprimere i loro orientamenti sulla questione. In questa occasione potranno e dovranno manifestare “pro veritate” il documentato convincimento per l’ una o per l’altra tesi.
Saranno invitati unitamente a questi anche autorevoli professionisti dell’archeologia nazionale e internazionale, come il Prof. Michelangelo Zecchini (che ha già interpretato l’ipogeo come tomba etrusca nel suo libro “Elba isola, olim Ilva, 2014), ed altri che potranno portare il loro contributo all’accertamento della realtà delle cose.
In attesa di eventi
Si resta in attesa di conoscere la scelta delle decisioni che verranno adottate in questa importante riunione. Dopo di che, chiarite le posizioni delle parti, l’ipogeo seguirà l’indirizzo museale che il giudizio autentico degli esperti indicherà.
Seguirà in primo luogo, una sorta di avvio ad un’opera museale a vantaggio economico sicuramente di Marciana. Vedremo poi, a fronte dell’ interesse culturale dei visitatori se questi saranno soprattutto toscani, incuriositi di un'altra delle zecche del Principato degli Appiani, pur senza neppure una moneta coniata in loco da mostrare ai visitatori; o se invece si tratterà della scoperta di un luogo sepolcrale etrusco, scavato per l’ eternità con il ferro dell’ Elba nel duro granito della stessa Isola, che potrà richiamare i cittadini del mondo affascinati dai misteri sempre attuali della civiltà etrusca.
Ora, se l'attuale governo si dichiara essere vicino ai più deboli, ed oggi i più deboli sono i disoccupati, i giovani disoccupati costretti ad emigrare, i cassaintegrati, gli esodati ecc. e nello stesso tempo lo stesso esecutivo dichiara di voler risolvere il problema dell'economia che non riesce ad uscire da una situazione di stallo ormai da diversi anni, perché non si dovrebbe prendere in considerazione la richiesta di una compagine politica che nei prossimi giorni chiederà ad "altissimi livelli" l'istituzione anche in Italia del " REDDITO DI CITTADINANZA" pari a circa 600€ mensili per tre anni, con l'obbligo di fare 4 ore giornaliere di lavori socialmente utili, con relativo studio delle coperture, che in un sol colpo potrebbe far uscire da uno stato estremo di povertà molti nostri connazionali, e nello stesso tempo immettere nel circuito economico nazionale circa 14 miliardi di euro?
Siamo sempre in Italia e questo succede solo all'Elba pian piano chiudono tutti a partire dai macellai dove potevi comprare veramente carne buona e piccoli alimentari,ora anche il libraio abbiamo fatto morire tutto e tutti.Ma grazie a chi?
[COLOR=darkred][SIZE=5]CINEMA TEATRO FLAMINGO [/SIZE] [/COLOR]
Questa sera domenica 22 febbraio al Cinema Teatro Flamingo ultimissima di Cinquanta sfumature di Grigio.Non mancate. Proiezione ore 21,30. Ingresso 5,00 euro.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]ARCHEOLOGIA ALL’ISOLA D’ELBA E PERCORSI DI VALORIZZAZIONE [/SIZE] [/COLOR]
Conferenza organizzata dal Lions Club Isola d’Elba
Relatori: Prof. Franco Cambi e D.ssa Laura Pagliantini
Si sta confermando l’ipotesi avanzata sin dall’inizio dei lavori di scavo, secondo la quale i reperti portati alla luce a Portoferraio in località S. Giovanni nel terreno pianeggiante adiacente al promontorio delle Grotte apparterrebbero ad una fattoria di pertinenza della sovrastante villa romana.
È uno degli elementi emersi nel corso di una conferenza dibattito organizzata dal Lions Club Isola d’Elba la sera di sabato 21 febbraio a Porto Azzurro nei locali del ristorante il Giardino, che aveva come conferenzieri il Prof. Franco Cambi, docente di Archeologia dei Paesaggi presso l’Università di Siena, e la D.ssa di Ricerca dell’Università di Foggia Laura Pagliantini.
Nel trattare l’argomento dell’incontro: “Archeologia all’Isola d’Elba e percorsi di valorizzazione” i due ricercatori hanno esposto, aiutandosi con la proiezione di interessanti mappe, documenti, schemi ed immagini, un compendio delle attività elbane a partire dagli uomini primitivi, all’influenza etrusca e corsa, al dominio romano, sino al medio evo, mettendo in evidenza la possibilità di raccontare la storia attraverso il collegamento fra ritrovamenti archeologici e vita delle popolazioni cui essi appartenevano. L’accessibilità al valore delle scoperte, come affermato dai due conferenzieri, è fortemente incrementata nei tempi recenti dalla possibilità di divulgazione non solo attraverso la tradizionale esposizione in musei, gallerie o parchi, ma anche dalla capillare diffusione su internet utilizzando i vari social media facilmente disponibili.
Punto focale dell’esposizione è stata la descrizione della campagna di scavi condotta in vari anni a Portoferraio dai due ricercatori e da un’equipe di studenti che, basandosi sul volontariato, sulla collaborazione e disponibilità dei proprietari del terreno, sull’appoggio di associazioni come Italia Nostra e di alcuni imprenditori elbani, hanno fatto emergere reperti di straordinaria importanza, quali grandi contenitori in terracotta destinati alla conservazione di vino e sidro, brocche di pregevole artistica fattura per il mantenimento della bevanda a fresca temperatura, attrezzi e oggetti di vita quotidiana.
Il tutto, come ha precisato Cambi, al termine di ogni periodo di dissotterramenti, vista la difficoltà e l’inopportunità di sistemazione in musei, nonché la necessità di protezione da deterioramento ambientale viene reinterrato in attesa dei prossimi interventi.
L’appello che infine i due studiosi, avvalendosi dell’occasione offerta dal Lions Club rivolgono alla comunità elbana, e che è stato ripreso ed evidenziato dal presidente del sodalizio Antonio Arrighi, dal sindaco di Porto Azzurro e dalla D.ssa Cecilia Pacini di Italia Nostra presenti in sala fra i numerosi intervenuti, è per l’attuazione di un dispositivo di finanziamento che consenta la prosecuzione dei lavori e il recupero di altri importanti reperti.
Il materiale così ottenuto potrebbe completare, collegato ai già esistenti siti, un percorso di grande valore storico ed archeologico che costituirebbe un interessante richiamo per il turismo culturale soprattutto durante la stagione invernale.
A conclusione dell’evento, dopo le domande e le osservazioni rivolte ai relatori dal pubblico in sala, il presidente Arrighi ha fatto omaggio ai due studiosi del guidoncino e del Notiziario del Club.
al di là delle doverose e sentite condoglianze alla famiglia di Paola Berti, mi sia concessa una riflessione non come assessore, ma come collega e amica di Paola. Nella mia relativamente breve carriera di insegnante ho conosciuto diversi Dirigenti Scolastici, ma Paola, e non me ne vogliano gli altri, era "diversa": una donna che ha vissuto interamente per la scuola, la "sua" scuola. Che era sempre presente, anche quando avrebbe potuto, e forse dovuto, stare a casa; che trovava nei suoi ragazzi, nei suoi colleghi e nel buon funzionamento della Scuola, una ragione in più per andare avanti, per resistere, per non mollare . Una donna che viveva intensamente le sue giornate, sempre in movimento da un plesso all'altro, da un paese all'altro , per far sentire a tutti gli istituti che lei c'era, che non dimenticava nessuno. Una donna che trovava sempre il modo per riceverti, per darti un consiglio, per trovare una soluzione. Una donna come ce ne sono poche, e come invece dovrebbero essercene molte di più. Ciao Paola. che il riposo ti sia dolce...e dal Cielo non dimenticarti di noi. Adonella
il gruppo consiliare di maggioranza ViviAmo Portoferraio esprime le più sentile condoglianze all'Assessore Laura Berti ed alla sua famiglia per la scomparsa della Preside Paola Berti. Oggi è scomparsa un'ottima docente, una Preside competente e comprensiva ma soprattutto una grande donna, dotata di una umanità ed una disponibilità verso gli altri, e verso la "sua" scuola, come raramente se ne trovano.
a Laura, Elisa, Paolo e la famiglia tutta la vicinanza dell'Amministrazione Comunale.
Adonella Anselmi, Assessore all'Istruzione Comune di Portoferraio
SANITA’. DISAPPROVARE DOPO E’ FACILE.
Subire critiche e imposizioni da chi si è servito dei comitati in tante occasioni e per le proprie campagne elettorale è inammissibile. Quando non si ha il bandolo della matassa, si cerca sempre incolpare chi ha filato la lana.
E’ un gioco di moda che ha preso vigore in queste ultime settimane. Mentre la sanità sta affondando nelle riorganizzazioni e riconversioni senza che nessuno dell’Elba si preoccupi di andare a Firenze dove si sta consumando l’estremo atto che metterà in ginocchio il nostro sistema sanitario, il portavoce di turno, di questo o di quell’organizzazione o di partito politico/sindacale che si dice a difesa della comunità Elbana e dei sofferenti, a tuonare contro chi si è sempre impegnato, senza nulla pretendere e senza scopi alcuni, per difendere la sanità.
Le varie “aggregazioni” dei comitati pro-sanità, come li definisce l’articolo, non hanno sostenitori votanti di genere partitico/politico perché la sanità non ha colore e appartenenza, però chi si impegna in quelle “aggregazioni” sono sempre vigili e pronti e si ritagliano tempo e spazio dalla loro quotidianità per difendere quello che fino adesso nessuno ha fatto non per volontà ma forse per incapacità.
Mi riferisco a quanto riportato nell’articolo sotto postato.
Francesco Semeraro
[COLOR=darkred][SIZE=4]Grave lutto nella scuola è morta Paola Berti [/SIZE] [/COLOR]
La Prof.ssa Paola Berti, stimata e nota ex dirigente scolastica di 67 anni non ce l'ha fatta. Ha dovuto cedere alla grave malattia che l'aveva colpita da anni e nella notte di sabato è mancata all'affetto del fratello Paolo, del compagno Pierluigi Betti e degli altri parenti e amici, presso l'ospedale civile di San Rocco.
Docente di matematica alla media Pascoli, era poi diventata dirigente del Comprensivo di Portoferraio e reggente di quello di Marciana, dimostrando capacità e dedizione alla vita scolastica. Era in congedo dal settembre scorso e generazioni di studenti hanno potuto sperimentare la sua competenza professionale e la sua vicinanza ai problemi dei giovani.
Alla famiglia ed ai conoscenti le sentite condoglianze della nostra redazione
A giudicare da alcune note stilate in risposta diretta o indiretta al nostro suggerimento di collocare nel Teatro dei Vigilanti altrettante memorie a Renato Cioni e a Giuseppe Pietri, nonché, aggiungiamo, scusandoci con i parenti e gli estimatori per non averlo già fatto, a Giuseppe Taddei, sembrerebbe quasi che, da parte di Italia Nostra Arcipelago Toscano, si fosse messo in dubbio il valore di Cioni. Naturalmente non è così. Questo Sodalizio ha fatto solo presente la non opportunità di mutare un nome che contrassegna da 200 anni un edificio dalle origini illustri, che nessuno ignora, peraltro vera e propria palestra per la formazione della coscienza risorgimentale cittadina. Tutt'intorno abbiamo esempi di denominazioni che nessuno si è mai sognato, né si sognerebbe di cancellare: a chi potrebbe venire in mente, a Pisa, di chiamare "La Sapienza" "Palazzo Pascoli o Carducci"? O il "Museo di S. Matteo", "Museo Ragghianti"? Per non parlare di Firenze: qualcuno potrebbe pensare seriamente di passare da "Palazzo Vecchio" a "Palazzo La Pira"? E che direbbero, a Marciana Marina, se qualcuno decidesse di ribattezzare la "Torre della Novaglia" "Torre Brignetti”?
Noi, mentre prendiamo atto della posizione assunta dall'Amministrazione comunale, riteniamo che il nostro suggerimento riesca a conciliare le esigenze del rispetto dell'identità con quelle del giusto riconoscimento di meriti acquisiti. E cogliamo l'occasione, in attesa di farlo, argomentando più estesamente, in altra sede, per proporre ancora una volta la rifondazione dell'Accademia dei Vigilanti, erede di quella napoleonica dei Fortunati. Quando si risolvesse in questo senso, Portoferraio tornerebbe ad affiancarsi a tutte quelle piccole città toscane nelle quali le accademie conducono da secoli ininterrottamente una discreta, ma preziosa battaglia a favore della cultura.
Sono molto dispiaciuto , se la notizia sarà confermata , della chiusura del " Libraio " , una serranda in più abbassata ...: personalmente qualche acquisto da loro l'ho fatto ma ritengo che se i i libri costassero meno , se l'affitto dei fondi costassero meno , se le tasse fossero più basse , qualche opportunità in più ci sarebbe stata... ma che dire di internet ? io compro spesso su on line .... tutto costa meno , la scelta è vastissima in tutti i campi , i tempi di consegna sono strabiliantemente brevi ,alla faccia dei km zero compro l'olio per la macchina in germania e lo pago il 30% meno che sull'isola, e via cosi' per mille articoli : sono consapevole che tutto ciò concorre danneggiare e ammazzare l'economia locale, ma ormai siamo al si salvi chi può, al risparmio a tutti i costi senza rispetto per nessuno .... purtroppo è cosi' e mi dispiace tanto .... auguri e un abbraccio al " Libraio ".
E' una vergogna, che un Portoferraiese non può nemmeno arrivare alla sua barca con un tempo di pioggia forte per vedere se è sempre a galla perché, per Napoleone viene chiuso tutto il centro di Portoferraio,ma cosa aspettate a portare tutte le barche dei residenti a San Giovanni facendo un bel molo,una diga come si deve e soprattutto misure posti barca idonei per ogni tipo di natante?anche perché una famiglia d'estate non può andare in barca perchè dovrebbe andare in macchina e pagare il parcheggio!!!viva L'italia.
[COLOR=darkred][SIZE=4]GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860) PORTI DI PORTOFERRAIO E DELL’ELBA. PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE. DICASTERO SANITARIO ALL’ELBA. ATTRIBUZIONI DEL CAPITANO DEL PORTO E DEI DEPUTATI DI SANITA’. [/SIZE] [/COLOR]
(SECONDA PARTE)
Il commissario straordinario dopo aver parlato della tariffe della nuova amministrazione da lui proposta per il porto di Portoferraio prosegue a scrivere sul personale dell’amministrazione,sulle attribuzioni del capitano del porto ,su quelle dei deputati di sanità,delle guardie sanitarie, della darsena di Portoferraio, della contumacia.(Lettera del commissario straordinario dell’Elba e piombino,conte Fantoni ,a Sua Eccellenza Corsini dell’Imperiale e Regia Segreteria di Stato in Firenze nel dì 31 ottobre 1815)
PERSONALE DELL ‘AMMINISTRAZIONE
“Passerò adesso a parlare di Personale dell’Amministrazione medesima.
L’isola d’Elba è divisa in 5 Circondari Sanitari. L’annessa Carta lo dimostra e fa conoscere il Posto dei
Deputati e Guardie Sanitarie”
( Affari Generali del Commissario Straordinario dell’isola d’Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 2. Carta 265.ASCP)
DICASTERO SANITARIO (PORTUALITA’)
“L’annessa Carta ” è un preciso quadro dell’Amministrazione Sanitaria (portuale)dell’Elba(marina mercantile e militare).
L’isola è divisa in 5 Circondari (Portoferraio, Longone, Rio, Marciana, Campo) con complessivi 30 impiegati di cui :
11 a Portoferraio (dove c’è un Presidente di Sanità,un Capitano del Porto,un Segretario,un Cassiere,due Deputati Sanitari,due Guardie Giurate,una Guardia all’Enfola,1 Apprendista,1 Fanalaio);
6 a Longone( un Capitano del Porto,due Deputati di sanità,due Guardie Giurate,una Guardia Giurata a Lacona); 5 a Rio (due Deputati di Sanità,tre Guardie Sanitarie); 5 a Marciana ( due Deputati ,1 Guardia al Porto,1 Guardia a S. Andrea,1 Guardia a Procchio); 3 a Campo (due Deputati a Campo e un Deputato alla Pianosa).
Su questo nuovo quadro del personale dell’amministrazione il Fantoni scrive : “non differisce questo nuovo dall’Antico che in aggiunta di due Capitani e di 2 Guardie di Sanità” Poi il Fantoni si sofferma sulle “principali attribuzioni del Capitano del Porto”
ATTRIBUZIONI DEL CAPITANO DEL PORTO
“La Polizia della Darsena e del Porto,il tener la Matrice dei Bastimenti,il rilascio della Patente o Spedizioni Nazionali,un Registro di Entrata e Sortita di tutti i Bastimenti,il qual Registro deve servire a verificare quelli della Contabilità Sanitaria onde assicurarsi della giusta esazione dei Diritti,saranno le principali attribuzioni del Capitano del Porto.
La tariffa dei Diritti percetti dal Capitano del Porto sotto il cessato Governo vien soppressa come onerosa e contraria al sistema Toscano. Questo Ministro non deve godere di alcun incerto ma solo di appuntamenti fissi. Nel piede francese oltre al Capitano del Porto a Portoferraio esistevano 4 Tenenti di Porto,uno a Longone,il secondo alla Marina di Rio,il terzo a Campo e il quarto alla Marina di Marciana.
Da ora innanzi sono tutti inutili e quindi rimarranno soppressi ben inteso però che si stabilisce un Capitano del Porto a Longone che avrà le medesime attribuzioni di quello di Portoferraio,meno quelle che non gli possono competere,come la privativa del Capitano del Porto di Portoferraio, cioè di tenere la Matrice dei Bastimenti dell’Isola e di dar loro le Regie ed Imperiali Spedizioni.
Ho detto superiormente che sono inutili Tenenti di Porto nei su nominati Porti per la ragione principale che possono considerarsi come Porti essendo semplicemente spiagge aperte e poco sicure,ove il ministero di un Deputato di Sanità e d’una Guardia sono più che bastanti per il servizio occorrente” (Idem come sopra)
Quindi il Fantoni parla dei “deputati di sanità”
ATTRIBUZIONE DEI DEPUTATI DI SANITA’
“Ai Deputati di sanità i quali tanto per oggetti riguardanti la polizia che per quelli di Amministrazione finanziaria son sempre stati incaricati di fare il rapporto di tutto ciò che può interessare il Governo,oltre le attribuzioni del loro ministero,non crederei incongruo di affidare l’esazione dei diritti tanto sull’esportazione del vino che sull’importazione del grano.
Un piccolo Dazzaiolo (registro di nominativi che devon pagare tasse,dazio ndscr.) formato dal rispettivo Cancelliere Comunitativo e sotto la di lui sorveglianza servirebbe di base ad una tale esazione.
Non verrebbero da questa sovraccaricati perché sono pochi i loro affari sanitari; e d’altronde un emolumento o dell’uno e mezzo per cento sull’incasso di questo Dazio supplirebbe ad aumento di provvisione che è sommamente modica nel piede attuale.
Qualora piacesse al Governo di far esigere un tal Dazio da respettivi Camarlinghi Comunitativi,come si fa attualmente dalle Comuni,sarebbe ciò non ostante necessario col concorso dei Deputati di Sanità giacchè non dovrebbero permettere l’imbarco o la partenza il disbarco o l’introduzione di generi gravati senza che prima fosse loro esibito il certificato del Camarlingo o di altro Esattore di aver soddisfatto i diritti respettivi d’introduzione e d’esportazione “ (Idem come sopra)
Marcello Camici
ASCP. Archivio storico comune Portoferraio
Chiude "IL Libraio". Notizia sconvolgente che ci fa capire a che punto sia arrivata la crisi delle attività commerciali ed imprenditoriali. La titolare non si colpevolizzi per eventuali errori commessi. La vera causa del fallimento è prima il fatto che la gente legge sempre meno, e poi che i libri e i giornali ormai li vendono anche i supermercati, che su Internet spopolano le offerte di libri a prezzi scontati, che dello stesso mercato dei libri scolastici si è ormai impadronita, la grande distribuzine, vedi Coop e Conad e le grandi catene librarie quali IBS, Libreria Universitaria, Il Libraccio e poi tutta una miriade di negozi piccoli e grandi, nonché privati che vendono via Internet, via Ebay. Qui si trova assolutamente tutto e senza fatica, senza muoversi di casa e ormai la rete commerciale è tutta su Internet.
E' probabile che la situazione disastrosa in cui ha versato per anni il centro storico per le scelte sbagliate della cattiva amministrazione precedente abbia contribuito a portare verso la chiusura questa storica attività, così come tante altre della città-
..che delusione..finirà tutto a tarallucci e vino..metteranno una targa in onore a Pietri e una per Cioni..cosi accontentano tutti.
Spesso mi vergogno di essere Portoferraiese..se la stessa vicenda fosse successa ai capoliveresi o altri paesani non ci avrebbero neanche pensato..una tra le cose belle della provincia e il sano campanilismo..a Portoferraio abbiamo smarrito anche quello..