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113273 messaggi.
Luciana Gelli da Luciana Gelli pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 14:56
1 settembre alle ore 11:31 Sai di cosa si occupa la Legge della Regione Toscana 28/2015? È la legge che lo scorso marzo ha riordinato l’assetto istituzionale e organizzativo del Servizio Sanitario regionale. CHE COSA SIGNIFICA? SIGNIFICA CHE LA TUA AZIENDA SANITARIA LOCALE NON ESISTE PIÙ. Dal 1 luglio le 12 asl toscane sono state accorpate in 3, una per area vasta (Toscana centro, Toscana nord-ovest e Toscana sud-est) guidate oggi da commissari e vice-commissari di nomina politica, domani da direttori che accentreranno un enorme potere decisionale. Desta non poche perplessità la figura del Direttore della Programmazione, diretta emanazione del Presidente della Giunta Regionale, posto al di sopra delle Direzioni delle Aziende sanitarie, in possesso del portafoglio e dispensatore delle risorse. Questa figura risponderà al Presidente della Regione Toscana, non ai Sindaci o ai cittadini. La Sanità pubblica sarà stretta nelle mani di pochi. Le Unità Sanitarie Locali (USL) istituite alla fine degli anni ‘70, poi diventate Aziende Sanitarie Locali (ASL) si chiamavano “locali” perché nate SUL territorio PER il territorio. Tutto questo è già un ricordo. I Sindaci ed i Comuni erano protagonisti, avevano peso decisionale. Lentamente ne sono stati privati, fino ad arrivare alla Legge 28/2015 che sancisce lo strapotere della Regione sulla Sanità. I vice commissari nei prossimi mesi dovranno individuare personale in eccedenza che sarà mandato in pensione senza essere sostituto. Si tratta di 1500/2000 operatori sanitari in meno. Ci dicono che questo non influirà sui servizi ma già i pronto soccorso o l’attività chirurgica programmata faticano a rispondere efficacemente, proprio per carenza di personale. In Toscana già da alcuni anni non c’è più equità di accesso ai servizi ed uniformità nei livelli di assistenza. I tagli e le “riorganizzazioni” non hanno fatto che accentrare i servizi nei capoluoghi, assaliti ed incapaci di far fronte alle crescenti richieste, svuotando gli ospedali periferici ed i piccoli ospedali che presidiavano le zone disagiate. Quale peso avranno i bisogni sanitari e sociali di coloro che vivono nelle zone più periferiche delle aree vaste? Chi ascolterà oggi i cittadini ed i sindaci dei piccoli/medi comuni? Esperienze all’estero hanno già visto fallire le mega fusioni delle ASL. La Legge 28/2015 creerà una struttura gigante e pesantissima, poco trasparente, con bilanci milionari indecifrabili, burocratizzazione, una giungla di dipartimenti aziendali ed interaziendali, lontananza dai territori, indebolirà la conferenza dei sindaci. È questo quello di cui abbiamo bisogno? È il momento di scegliere. I cittadini toscani posso farlo firmando per indire il REFERENDUM ABROGATIVO LEGGE REGIONALE 28/2015.
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annuncio matrimoniale da annuncio matrimoniale pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 14:20
siamo lieti di annunciare il matrimonio tra due personaggi unici , due personaggi che si ritrovano a dire le solite fregnacce , le solite stupidaggini ,i soliti luoghi comuni e concludo che non ho lavorato alla NASA per il lancio dell'apollo ma che sono disponibile a farmi assumere per mandare i due polli in orbita e levarli di torno , una volta per tutte. Come supponevo la stupidità è contagiosa ma che arrivasse da Capoliveri a Roma....incredibile davvero . 😎
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x marcianese da x marcianese pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 13:43
X quale motivo dal 2016 niente porta a porta? Illuminaci......
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Rhino da Rhino pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 12:57
Il Sig. LDT dobbiamo ascoltarlo con attenzione, egli ha diretto numerosi impianti industriali e, lo si capisce dalla dialettica acuta e forbita con la quale ci intrattiene, ha sostenuto tavole rotonde con organizzazioni sindacali...sembra che abbia anche collaborato con la NASA in occasione del lancio dell'Apollo I... chi l'ha detto? ma La Televisione...
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Al Post 7513 da Al Post 7513 pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 12:37
Prima di pensare ai soldi che l'Italia e la comunità internazionale spende per i profughi tu pensi agli italiani, però stai attento che parliamo di 2 cose diverse: - da costituzione e accordi internazionali per chi scappa da guerre e massacri abbiamo il dovere di sostenerli, mentre gli italiani che sono in miseria dovrebbero essere assistiti e guidati ad un percorso migliore dai governi - cioè dalla politica. - hai mai avuto notizia di qualche politico che rinuncia a qualche privilegio per creare un fondo per i più sfortunati ? Di recente sono stato all'Aquila, spesso vado in meridione, sai quanti soldi sono stati versati e mai arrivati ? Non passa giorno in cui si parli di ruberie, ma non dei migranti ma di chi dovrebbe aiutare le persone - italiane - a risollevarsi. Attenzione perciò, non facciamo di ogni erba un fascio, se fossimo tutti onesti staremmo tutti bene e i soldi ci sarebbero per tutti, non scateniamo perciò guerre fra poveri, ma arrabbiamoci con chi per se usa i soldi di tutti.
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ARCHEO ELBA da ARCHEO ELBA pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 11:53
[COLOR=darkred][SIZE=4] ARCHEOLOGIA NELLA RADA DI PORTOFERRAIO [/SIZE] [/COLOR] Dal 14 settembre al 10 ottobre tornano gli scavi archeologici a San Giovanni Il conto alla rovescia è già iniziato e, a partire da lunedì 14 settembre, archeologi e geologi delle Università di Firenze e di Siena e della Scuola Normale Superiore di Pisa, guidati dal Prof. Franco Cambi, torneranno a San Giovanni, nella rada di Portoferraio, per riportare in luce i resti della fattoria annessa alla villa delle Grotte, situata sulla collina soprastante. Gli scavi nel terreno di proprietà della famiglia Gasparri sono iniziati nel 2012 con l’obiettivo di scoprire i resti della lavorazione del ferro di epoca etrusca e romana, ben attestata sul sito dalle numerosissime scorie di ferro. Dal sottosuolo sono invece emersi i resti di una grande fattoria, un edificio rustico destinato all’immagazzinamento dei cibi e alla conservazione del vino che giungevano poi sulla tavola degli autorevoli personaggi che abitarono la villa delle Grotte. Grazie a queste ricerche è stato possibile scoprire che i proprietari della villa e della fattoria furono i Valerii, potente famiglia aristocratica con grandi interessi economici sia sull’isola sia sulla terraferma. La scavo archeologico di San Giovanni è uno dei progetti promossi dal gruppo di ricerca “AITHALE”, a cui collaborano numerose istituzioni ed università (Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, Laboratorio di Scienze dell'Antichità della Scuola Normale Superiore di Pisa, CNR di Pisa), e che ha potuto trovare per quest’anno la collaborazione del Comune di Portoferraio ed il sostegno economico di Italia Nostra Arcipelago Toscano, Fondazione Isola d'Elba ONLUS, Azienda Agricola Arrighi, Coop Portoferraio, Moby Lines, Infoelba, Pro Loco di Rio Marina e famiglia Gasparri. Le indagini proseguiranno fino al 10 ottobre e gli archeologi invitano tutti coloro che sono interessati a recarsi a San Giovanni a visitare lo scavo e a conoscere le ultime scoperte. Troverete tutte le informazioni sulle attività di “Aithale” e sui progressi delle ricerche sulle pagine Facebook: [URL]https://www.facebook.com/pages/Aithale-Archeologia-Paesaggi-Società[/URL] [URL]https://www.facebook.com/ScavoSanGiovanni[/URL] Le visite sullo scavo sono possibili solo su prenotazione. Per informazioni e/o autorizzazioni: cell. 345 5689041; 338 5439270 email [EMAIL]scavosangiovanni@gmail.com[/EMAIL]
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Interrogazione urgente da Interrogazione urgente pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 11:49
Interrogazione urgente con risposta scritta. I sottoscritti Consiglieri: preso atto dell'ordinanza del sindaco n° 33 del 14.08.2015 con la quale si “ordina” alla società “Rio Service snc” la prosecuzione dall'attività di gestione dei servizi di ormeggio per natanti di rimessaggio e noleggio compresi i servizi connessi nella zona denominata A1 fino al 15.10.2015. Considerato che nell'Atto suddetto si dichiara che è intervenuto tra il Comune di RM e la Rio Service un accordo transattivo formalizzato in data 11 agosto c.a. per porre fine ad un lungo contenzioso senza, tuttavia, citarne i contenuti. Preso altresì atto che nella citata ordinanza si parla di rimessaggio, funzione che deve essere svolta in aree con destinazione corrispondente prevista negli strumenti urbanistici vigenti e dotati di specifiche infrastrutture. INTERROGA la S.V per sapere: quali siano i termini finanziari del citato accordo transattivo formalizzato in data 11.08 u.s. e con quale atto deliberativo sia stato recepito ai fini dell'incidenza sui conti pubblici ad esso connessi, anche in considerazione dell'occupazione senza titolo nel periodo di circa un anno da parte della “Rio service snc” nello specchio d'acqua la cui titolarità è del comune di RM sin dal settembre dello scorso anno, si richiede di acquisire copia del suddetto atto transattivo; se in detto accordo transattivo sia compresa l'occupazione degli spazi a terra sul suolo di proprietà comunale in loc. Vigneria, a suo tempo concessi alla soc. Svamar nella misura di mq.2.400; se l'Amministrazione abbia nel suddetto accordo o con altro Atto precedente concesso ulteriori spazi rispetto ai mq. 2.400 o/e se abbia svolto i necessari accertamenti per verificare l'effettiva consistenza dell'area occupata; se l'Amministrazione comunale abbia verificato la compatibilità dell'attività di rimessaggio svolto dalla “Rio service snc” con i vigenti strumenti urbanistici che regolano la destinazione dell'area che risulterebbe destinata a verde pubblico al servizio della collettività, nonché le esigenze paesaggistiche della zona; se l'occupazione di tale area è avvenuta senza titolo e se tale stato di cose possa configurarsi come violazione della norme urbanistiche; quali siano i criteri assunti per determinare l'importo di euro 946,18 per la superficie di specchio acqueo concesso anche in relazione al pericolo di occupazione senza titolo citato nell'Ordinanza, di cui all'oggetto, e se siano state valutate le minori entrate erariali in danno all'Amministrazione comunale. I Consiglieri di Minoranza Fortunato Fortunati - Fabrizio Baleni
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Giorgetto Monti da Giorgetto Monti pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 11:09
Marò, ora l'India ammette: "I proiettili non erano loro". spunta la truffa dei testimoni fotocopia. Nei documenti consegnati al tribunale di Amburgo le testimonianze identiche di alcuni pescatori. Allegata anche la perizia sui proiettili: quelli trovati nel corpo dei pescatori diversi da quelli in dotazione alla Marina italiana. Non solo quelle testimonianze fotocopia rilasciate da alcuni pescatori sopravvissuti il giorno in cui Valentine Jelastine e Akeesh Pink persero la vita, ma soprattutto spunta l'allegato numero 4 che riporta l'autopsia svolta sul copro dei due pescatori uccisi. Sembrava essersi persa nei cassetti dei tribunali indiani, e invece è rispuntata ad Amburgo. Nel documento, la prova che i proiettili che hanno colpito a morte i due indiani non sono quelli in dotazione ai marò. E ora che diranno i colpevolisti a prescindere?
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omicron da omicron pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 11:06
Spero che l'idea di mandare i migranti a Pianosa sia stata pensata dopo un banchetto durante il quale più che mangiato si sia lautamente bevuto. Spero anche che passati i fumi dell'alcool tutto sia stato dimenticato. SAREBBE MEGLIO CHE PENSASSERO A VALORIZZARE MEGLIO QUELL'ISOLA IN MODO DA DARE LAVORO AD ALTRE PERSONE ALTRO CHE MIGRANTI!!!!!!!!!!!!!! SVEGLIAAAAA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Al Post su Enrico Rossi da Al Post su Enrico Rossi pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 10:08
Condivido pienamente ciò che dici. Ma perché nessuna considerazione e senso di pietà per le migliaia di Italiani che da anni vivono nell' abbandono e nella miseria? Come se non esistessero: cancellati completaente dal registro politico di chi ci governa. Quanta disponibilità e pietismo per i clandestini africani, che quando trovano una sistemazione accampano pretese e non sono neppure soddisfatti del trattamento! Soldi spesi a palate per ristrutturare edifici, pagare i gestori degli alberghi "accoglienti" e intantoi nostri disgraziati connazionali vivono all' aperto e per consumare un pasto caldo devono andare, dove c' è, alla Caritas. Te lo dico io, sono tutti buonisti ipocriti con lo sguardo rivolto in una sola direzione. E ti confesso poi che questo Papa non mi piace proprio per nulla! E credi che parecchie e parroci risponderanno al Suo appello alla solidarietà del clandestino straniero? Stiamo a vedere.
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marcianese da marcianese pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 10:04
Dal 2016 niente più porta a porta nel comune di Marciana e il progetto a cosa è servito , visto a sentir dire andava tutto bene.
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per Elbano amico dei poveri da per Elbano amico dei poveri pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 9:43
Hai ragione ! Aggiungo di più. La tremenda foto del bambino morto sulla spiaggia che fa indignare le coscenze ha fatto il giro del mondo ma niente si dice sui bambini uccisi ogni giorno con l'aborto
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Enrico Rossi: cuore d' oro a part- time? da Enrico Rossi: cuore d' oro a part- time? pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 7:08
Il Governatore della Toscana ha messo velocemente a disposizione un numero di telefono, con la struttura di supporto, per i migranti. Che cuor d' oro! Ma perchè non ha fatto altrettanto per Italiani e stranieri residenti in Toscana, che, nella nostra regione, dormono all' aperto? Eppure ci sono tante strutture, sia alberghiere che di privati, che si sarebbero potute usare almeno per i mesi invernali, per queste sfortunate persone. La Regione Toscana avrebbe potuto decidere, in un suo programma di solidarietà sociale, un qualche rimborso spese per chi aveva la disponibilità ad offrire un qualche posto letto. Anche il generoso imprenditore di Capoliveri, di cui si è più volte parlato, avrebbe, forse potuto aderire. Ed anche le parrocchie elbane avrebbero potuto fare altrettanto. Ma anche il Papa ha parlato solo di aiuto ai migranti...Misteri, o forse no, forse è l'abituale modo di agire del settore pubblico.
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11 SETTEMBRE 2001 da 11 SETTEMBRE 2001 pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 3:15
[COLOR=darkred][SIZE=5] 11 Settembre “Il giorno della memoria” [/SIZE] [/COLOR] “Oggi ricorre l’anniversario di un giorno tremendo per l’umanità, un giorno che è obbligo ricordare e raccontare come monito ai nostri figli affinché tragedie di questo genere non abbiano a ripetersi” . Ricordo….. quella mano protesa oltre i vetri di una finestra di una delle torri gemelle di New York, filmata nell’atto di sventolare un panno bianco, era l’addio patetico dal sapore d’altri tempi, come fatto da chi nel suo mondo di certezze partisse per un viaggio verso l’ignoto, un gesto che più che una richiesta d’aiuto , tra l’altro impossibile, mi parve la resa di una vita che sapeva di spegnersi. Quel giorno di tanti anni fa è giorno destinato a rimanere unico nella memoria collettiva, al di là di ogni interrogativo, di ogni pensiero formato da tante immagini fisse ognuna delle quali rimanda al senso di un male terreno, sconosciuto prima di allora in quella misura. Ricordo…. quella mano di uno sconosciuto protesa nel vuoto a muovere un panno perché poi noi tutti …..non si dimenticasse.
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Angelo Del Mastro da Angelo Del Mastro pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 3:00
[COLOR=darkblue][SIZE=4]PIANO SPIAGGE E PUNTI BLU [/SIZE] [/COLOR] Gen.ma consigliere Del Torto, devo ammettere che l'interrogazione da lei presentata per il prossimo Consiglio Comunale, e già comparsa sulla stampa, ha suscitato, oltre alla sua, anche la mia perplessità, e nella giornata odierna ho ricevuto un po' di telefonate di cittadini che mi chiedevano se avevo cambiato idea circa le concessioni demaniali marittime. Ragion per cui è meglio fare un po' di chiarezza. La Determina n.137 (pubblicazione n.818/2015) riportata sull'interrogazione, riguarda un caso particolare di sub ingresso in una concessione demaniale marittima, nella quale la Dirigente Area 3 ha riportato semplicemente la normativa nazionale, per altro a noi tutti nota, la quale non fa altro che prorogare le concessioni demaniali marittime al 31/12/2020. Niente di più di quello che si vuol far credere. Ciò non vuol dire che saranno prorogate automaticamente perché, l’ufficio preposto, prima di formalizzare la proroga agli attuali titolari, ha tempo fino al 31/12/2015 per verificare se sussistono i requisiti o se sono state commesse irregolarità. Com’è già stato fatto in occasione della prima proroga al 31/12/2015, l’ufficio predisporrà formalmente la documentazione da allegare alla Concessione Demaniale Marittima originaria e solo allora le Concessioni avranno validità sino al 2020. Questo è il semplice motivo per cui l’orientamento della Determina non è assolutamente diverso rispetto alle intenzioni da me esplicitate sia in Consiglio Comunale che a mezzo stampa, e cioè di intervenire, ed eventualmente modificare, l’attuale situazione delle spiagge del territorio di Portoferraio. Giova far presente a chi ci legge che sulle concessioni dei c.d. “Punti blu“ si legge: POICHE’ LA PRESENTE CONCESSIONE HA CARATTERE PROVVISORIO ESSA POTRA’ ALTRESI’ NON ESSERE RINNOVATA, IN TUTTO O IN PARTE, QUALORA DOVESSE RISULTARE INCOMPATIBILE CON I PIANI SPIAGGIA CHE SARANNO ADOTTATI DALL’ENTE. E' mia intenzione e di quest’Amministrazione procedere all'adozione di un nuovo piano spiagge, ho già individuato il gruppo di lavoro all'interno delle risorse comunali con il supporto, presumibilmente, di un professionista esterno da individuare, in modo da procedere il più celermente possibile. Come vede Consigliere Del Torto, il Comune non ha cambiato affatto idea e farà tutti i passi necessari per procedere nel percorso già intrapreso. Mi permetta solo una nota a piè pagina: sarebbe bastato una telefonata per chiarire tutto e si sarebbe risparmiato di presentare un'interrogazione, a mio parere, inesatta e fuorviante per chi ci legge (ho detto chi ci legge perché, come avrà notato nonostante gli appelli, pochi sono i cittadini che partecipano alle riunioni di Consiglio Comunale). Angelo Del Mastro Assessore al Demanio, Comune di Portoferraio
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Patrizia Lupi da Patrizia Lupi pubblicato il 11 Settembre 2015 alle 2:55
[COLOR=darkblue][SIZE=4]Migranti: no agli schieramenti...Alla ricerca di soluzioni collettive e condivise [/SIZE] [/COLOR] Il dovere delle Istituzioni è quello di non scaricare sulla coscienza dei cittadini la propria incapacità di governare i processi. Kaled Asaad. 82 anni. Custode della splendida antica città di Palmira. Non è scappato pur sapendo che andava incontro a morte certa. Decapitato e appeso ad un palo. Come è possibile così tanto orrore di fronte a tanta bellezza? Questo è solo un altro esempio di questo scenario dell’horror che esce dall’immaginario dei film o dei racconti noir per diventare quotidianità. E si sa, non c’è mai fine al peggio. Aylan aveva tre anni ed è stato fotografato, ma sono stati in dodici a morire sullo stesso gommone. Migliaia in fondo al mare, in quel “non luogo” fra la disperazione e la speranza. La brutalità, la guerra, la morte, la sopraffazione, premono alle nostre porte e risvegliano la nostra paura. Come difenderci da tanto spavento? Si rischia di fare di tutta un’erba un fascio, mettendo sullo stesso piano perseguitati e carnefici: tutti arabi, tutti provenienti dall’altra sponda, tutti “diversi” da noi. In fondo i migranti sono ambasciatori di conflitti: politici, religiosi, sociali. L’Europa, ben pensante e democratica, ha stemperato negli anni, dimenticando, la brutalità, la guerra, la morte, la sopraffazione ed ha digerito, obtorto collo, i maghrebini a Marsiglia come i cinesi a Prato, come le badanti sudamericane o dell’Est Europa in tutte le città del Bel Paese. Anche all’Isola d’Elba. Un’Isola che deve tutto al suo mare, ma dove il mare, Mediterraneo e cioè Mare di Mezzo, è stato in passato messaggero di violenze, invasioni e dominazioni. Dove ”forestiero” è anche il turista o chi vive in continente. Dove i limiti non sono solo psicologici ma anche geografici. Dove tutti sono amici e/o nemici di tutti. E gli schieramenti si sprecano. O con me o contro di me. Profughi sì, profughi no. Eppure il problema dei profughi non è un “fatto” personale bensì un fenomeno collettivo che deve essere affrontato non dal singolo, se non da un punto di vista morale, ma dalla collettività che deve trovare regole e consensi, tutelando sia chi accoglie che chi viene accolto. La tolleranza nasce dal confronto e dall’ascolto, la soluzione ai problemi sociali dalla mediazione e dall’impegno di ognuno. La paura invece, la nostra e quella dei “migranti”, accende gli animi, si trasforma in rabbia, alimenta il rifiuto. Non solo. Crea schieramenti. Xenofobi e spietati da una parte, buonisti e illuminati dall’altra. Umani e disumani. Ci sono i buoni ed i cattivi come in tutte le favole che si rispettano. Ma la realtà che viviamo tutti i giorni non è una novella. I migranti ci sono, i cinesi ci sono, gli arabi ci sono, gli indiani ci sono. E come sono globalizzati i mercati è globale anche il flusso di persone che si muovono da un luogo all’altro. Vi ricordate l’esodo degli ebrei? Da sempre gli uomini si muovono alla ricerca di condizioni migliori. Lo hanno fatto anche gli elbani a cavallo fra l’800 e il ‘900. Noi europei, noi italiani, noi elbani, non siamo fuori dall’acquario guardando gli stranieri come se fossero pesci esotici. Il Mediterraneo, mare che unisce e che divide, facilitatore di civiltà, cultura e ricchezza, è solo un lago, poco più di un acquario appunto, al confronto dei mari del mondo e delle centinaia di Paesi che vi si affacciano e dei milioni di abitanti che vi abitano. L’umanità è capace di assuefarsi alle più inaccettabili condizioni, anche al dolore. L’abitudine all’orrore piano piano addormenta le coscienze: si delegano le soluzioni agli altri. A chi ci governa. Ma chi ci governa siamo noi, la maggioranza di noi. Le Istituzioni siamo noi. Il problema è collettivo e deve essere affrontato in maniera collettiva. Non possiamo creare ronde alle frontiere o erigere nuove muraglie. Non è durata né quella cinese né quella di Berlino. Neppure il Vallo di Adriano. Non possiamo vivere nelle nostre oasi dorate con le guardie armate a proteggere i nostri privilegi come in Sud Africa o a Zanzibar. Ma tutti vogliamo essere tutelati e vogliamo che i nostri figli crescano in un ambiente protetto, con condizioni agiate, in pace. Invece i migranti ci ricordano quanto siano vulnerabili le certezze, il benessere, la nostra stessa vita. Risvegliano paure ataviche e ricordi più recenti di fame e di guerra. Difendiamo le nostre posizioni pensando che non c’è abbastanza cibo per tutti, abbastanza lavoro, abbastanza spazio, con i figli disoccupati da mantenere, i mutui e le tasse da pagare, la famiglia da tutelare, la nostra cultura antica da salvare e tramandare. Per non parlare della droga, delle violenze, del degrado ambientale, dei politici “tutti”corrotti, dell’incertezza del futuro. Troppi cani intorno all’osso. E l’ansia diventa collettiva mentre collettivo dovrebbe essere l’impegno per convivere. Cominciamo quindi a rispettare le idee degli altri, anche di chi ha il coraggio di dire che non vuole il profugo nel proprio giardino, nel proprio quartiere o nella propria città e di chi invece sente l’urgenza morale di aprire le porte della sua casa. Ascoltiamo Papa Francesco, ma anche i Governatori o i Sindaci del sì e quelli del no. Ascoltiamo le famiglie che telefonano al numero messo a disposizione dalla Regione Toscana per dare accoglienza ma anche chi crede che la presenza di migranti porti al degrado di una meta turistica e metta in crisi la principale fonte di reddito di un paese. Se ognuno di noi si facesse carico di tenere pulito il marciapiede o l’aiuola di fronte al proprio portone, la qualità delle nostre città e della nostra vita sarebbe migliore. Se un bambino siriano frequentasse l’asilo insieme ai tanti nostri figli lo inviteremmo ai compleanni e ci diventerebbe “familiare”. Ed i ragazzi abituati alle immagini di “Guerre stellari” capirebbero che i Siriani, gli Indiani, i Cinesi, i Peruviani non hanno la criniera come i leoni o i peli di un gorilla spaziale. Quindi, come convivono nella galassia questi strani personaggi, possono convivere nello stesso parco giochi gli Aylan o i Kaled insieme ai Mario nostrani. Il futuro è globale, interstellare. Il dovere delle Istituzioni è quello di rassicurare i cittadini con precise regole per un’accoglienza diffusa, certamente verificando chi, come e da dove provengono i profughi e se sono profughi, clandestini, scafisti o peggio ancora terroristi. Il dovere delle Istituzioni è quello di non scaricare sulla coscienza dei cittadini la propria incapacità di governare i processi. Il dovere delle Istituzioni è quello di trovare forme di integrazione (lavoro, scuola, sanità) che non siano a svantaggio di chi, italiano o europeo, cerca lavoro o ha bisogno di un tetto per mettere su famiglia. Come? Stemperando le presenze nelle aree urbanizzate, invece di creare ghetti, punendo chi commette reati ma anche colpendo chi specula sul dolore degli altri come per il terremoto dell’Aquila, puntando ad una vera integrazione dei profughi nel tessuto urbano e sociale di vaste aree. Una sorta di “solidarietà” di vicinato che per prima farebbe da deterrente contro comportamenti antisociali. Ma l’impegno maggiore dell’Europa e della politica internazionale dovrebbe essere quello di mettere i profughi nelle condizioni di non esserlo più. Aiutiamoli a vivere degnamente nei loro Paesi. Se non fossero disperati non si muoverebbero dalle loro case. Come non ci sarebbe la fuga delle migliori intelligenze italiane se i nostri ragazzi trovassero lavoro nel nostro Paese. Creiamo le condizioni per lo sviluppo di quelle vaste aree di mondo che sono state sfruttate per decenni dagli interessi multinazionali, dove il mercato della guerra fa affari d’oro. L’umanità è in crisi e per uscirne c’è bisogno non di filo spinato ma di nuove forme di solidarietà. Nessuno può salvarsi da solo. E poi, da soli, che vita sarebbe? Patrizia Lupi
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x alessia da x alessia pubblicato il 10 Settembre 2015 alle 21:19
Perche' non capisci il motivo della proroga??una persona di punti blu ne ha due(uno intestato alla mamma ultrasettantenne e una al babbo ultraottantenne che chiaramente non esercitano ma hanno dipendenti(contratto di compartecipazione)che non e' neanche cosi' regolare..informatevi da qualsiasi commercialista. a parte questo dettaglio la domanda e' perche' non vi e' un punto blu in alcune spiagge tipo sottobomba che sta avendo un gran numero di turisti nonche' spiaggia prossima al quartiere albereto..1 abitante su 10 di portoferraio abita la'...inoltre vi e' un parcheggio comunale tra l'altro sempre pieno in stagione.come posso proporre un punto blu in quella spiaggia?con chi si deve parlare?
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X Pasqualino da X Pasqualino pubblicato il 10 Settembre 2015 alle 20:27
Grazie per la risposta sempre puntuale e precisa che condivido. Mi torna in mente quando scherzosamente aspettavo seduta sulla riva il VERO risultato sul Referendum sull'acqua di Di Pietro. E' tanto che sconsolata mi sono alzata e andata via. Pare che Di Pietro sia morto affogato....credo ....o no? Un abbraccio.
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“qualche pezzo di camorra democratica” da “qualche pezzo di camorra democratica” pubblicato il 10 Settembre 2015 alle 19:48
Detto in un inciso presidenti e sindaci conquisterebbero così una tutela che finora non hanno mai avuto: l’immunità dei parlamentari su misure cautelari e intercettazioni nelle inchieste. “I senatori? Non serve eleggerli, mettete noi” Democratica richiesta di tre governatori del Pd Chiamparino, De Luca e Rossi vogliono una Camera delle autonomie con presidenti di Regione e sindaci Il nuovo Senato non dovrà essere eletto dai consigli regionali. Non dovrà essere eletto, punto. A chiederlo sono tre presidenti di Regione del Pd: Chiamparino, De Luca e Rossi. Dentro la Camera delle autonomie che nascerà dovranno invece entrare loro stessi, i governatori. Per due motivi: “Altrimenti l’esito sarà che gli eletti risponderanno ai partiti” dice Chiamparino. Anzi, peggio: sarebbe un incentivo – aggiunge De Luca – “a trasformismo e mercato politico o anche peggio” come “qualche pezzo di camorra democratica”
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Elbano da Elbano pubblicato il 10 Settembre 2015 alle 18:57
LA MINORANZA FERAJESE. Alla Pellegrini l’opposizione politica seria e costruttiva. Alla Del Torto, l’opposizione delle malefatte e delle birbonate per figurare e far sorridere. Ivo
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