Congratulazioni,volevo scrivere le stesse identiche cose io ma ogni volta che andavo,mi passava la voglia.Tanto si sa come la pensa la stragrande maggioranza di chi ha la fortuna di lavorare tutto l' anno.
Aggiungo solo una cosa...il prossimo anno sarà anche peggio perchè causa disinformazione molti non ne erano ancora a conoscenza.
Certo che anche una redazione giornalistica quando ha scritto quell' articolo non si è posto il problema....
E confermo che oltre al dimezzamento(io sono uno dei pochi sfortunatifortunati visto che lavoravo fino all'anno prima tutto l'anno)a moltissimi compreso me,il primo pagamento è stato fatto ieri.
Potevamo campare tutti felici e contenti,come aveva promesso il nostro nanetto al governo " riforma dei mezzi di sussidio e riforma dei centri per l'impiego",ma si è fermato alla prima senza toccare la seconda.
DAre un sussidio dignitoso e organizzare per i disoccupati corsi di aggiornamento in base al mestiere,impiegarli nella sistemazione di questo paese che fa veramente pena,utilizzare magari gli stessi per corsi(sono un cuoco d' esperienza,faccio io il corso di cucina in cambio del sussidio),aiuto agli anziani...ci sarebbero mille modi per impiegare il disoccupato,tenerlo attivo.
E in più un sistema di crediti,in base a quanto hai contribuito,il datore di lavoro avrà degli sgravi se ti assume.
Non come ora che si regalano soldi a sbaffo per i disoccupati(naspi o aspi) e per chi assume(3 anni no contributi e poi ti rimando a casa...)
Ma questa è l' italia.Ci piace prenderci a martellate nelle P....
113399 messaggi.
[COLOR=darkred][SIZE=4] EMERGENCY VERSO LA CREAZIONE DI UN OSPEDALE IN ITALIA. [/SIZE] [/COLOR]
Emergency oltre a garantire cure gratuite e di qualità alle vittime delle guerre e della povertà in Afghanistan, Iraq, Sudan, Repubblica Centroafricana e Sierra Leone, è presente anche nel nostro paese e assiste i migrati e le persone Italiane bisognose sparse per la Penisola da Marghera a Napoli. Oggi ha 8 ambulatori ne aprirà altri e forse anche un ospedale.
La nostra associazione – ha detto Gino Strada – ci ha fatto conoscere un Paese che non immaginavamo, anche da noi il diritto alla salute è disatteso. Il Censis parla di 10,5milioni di connazionali che non si curano più a causa della crisi e questo è una vergogna e un disastro sociale.
L’allarme di Emergency è preoccupante ma molti di quei 10,5milioni di connazionali che non si curano più non è solo da attribuire alla crisi o all’invecchiamento della popolazione, ma alle mancate politiche sociali e di prevenzione e agli enormi tagli indiscriminati alla sanità pubblica messa in atto dalle Regioni per sostenere e finanziare altri progetti faraonici, attività di difficile comprensioni e politiche diverse che nulla hanno da spartire con la sanità.
Che Emergency si sostituisca allo Stato e alle Regioni per garantire ai cittadini una sanità pubblica equa ed efficiente per tutti, è una sconfitta che sgretola le lotte sociali e cittadine ivi compreso l’art. 32 della Costituzione Italiana e giustifica le inefficienze e le carenze del SSN e i vari SS Regionali. Noi cittadini dobbiamo essere consapevoli che altre forme di sanità e di cure scagionano chi propende per una sanità divisa per classe sociale e giustifica la privata.
Comitato Elba Salute.
[COLOR=darkred][SIZE=4] SALDI SENZA SOLDI [/SIZE] [/COLOR]
di Michele Lotti
Spesso mi è capitato di sentire qualcuno, in particolare imprenditori locali, che criticavano il governo per il sussidio di disoccupazione. “Lavorano sei mesi e poi vanno a godersi la disoccupazione in Thailandia”, quante volte l'ho sentito dire.
A parte il fatto che in una economia marcatamente stagionale come la nostra lo status di “non lavoro” non è una libera scelta ma, mancando alternative, una scelta obbligata; a parte il fatto che coloro che “vanno a godersi la disoccupazione in Thailandia” sono una sparuta minoranza di single (sono invece migliaia le famiglie elbane che sopravvivono in inverno proprio grazie al sussidio); a parte il fatto che la gran parte dei lavoratori stagionali sarebbero anche disposti ad essere utilizzati, durante l'inverno, nei servizi sociali in cambio del sussidio; a parte tutto questo, commercianti e artigiani locali che sono soliti lamentarsi per l'erogazione dell'indennità agli stagionali non hanno considerato che invocare la cancellazione o il ridimensionamento del sussidio (come sembra avere fatto il governo Renzi che, almeno per coloro che lavorano sei mesi l'anno, l'ha di fatto dimezzato) significa anche ridurre fortemente il potere di acquisto di migliaia di famiglie elbane che quindi saranno molto meno propense ai consumi. Di tutto, delle merci esposte nei negozi come dei servizi forniti dalle imprese artigiane. Insomma, invocare quello che ora sta accadendo è stato per questi imprenditori un po' come darsi la zappa sui piedi.
Perché ho fatto questa lunga premessa? Perché sul web mi è capitato di vedere il servizio che TENEWS ha dedicato all'andamento dei saldi. Quasi tutti i commercianti intervistati si sono lamentati dell'andamento delle vendite, oltretutto in controtendenza rispetto alla situazione nazionale. Molti di loro hanno individuato il loro nemico nel commercio sul web: lì, hanno detto, gli sconti ci sono tutto l'anno, per cui in questo modo i negozi vengono di fatto penalizzati.
Ma il web non c'è solo all'Elba, naturalmente. E allora perché qui l'andamento è diverso rispetto al territorio nazionale?
Non sarà che perdere 2.500 euro circa a famiglia moltiplicato per le migliaia di famiglie che percepiscono il sussidio di disoccupazione ha ridotto fortemente la domanda di mercato?
Oltretutto, siccome almeno per quest'anno c'è il dubbio se coloro che lavorano nel settore turistico debbano percepire un'indennità trimestrale o semestrale l'Inps, per ora, non ha pagato quasi nessuno per cui non solo il sussidio sarà probabilmente dimezzato, ma anche quel poco che rimane non è stato ancora versato.
Michele Lotti
Si è conclusa da pochi minuti la puntata di 8 e 1/2 su La 7, cui hanno partecipato, oltre alla conduttrice Gruber anche il giornalista Scanzi del Fatto Quotidiano,Sallusti,direttore del Il Giornale ed Erasmo de Angelis, direttore dell'Unità che, contrastando tra le altre cose,gli attacchi degli altri due sull'affaire Banca Etruria, ha seraficamente affermato che non esiste un conflitto di interessi per la Ministra Boschi su tale situazione e che tutto si risolverà in una bolla di sapone.
Ora, è nota la facoltà dell'Unita di raccontare che gli asini volano e che qualcuno ci creda. Credo però che in quest'occasione gli asini li abbia realizzati espressamente la Boeing e che con un solo raglio potrebbero volare ininterrottamente per mesi.
Va bene voler difendere l'indifendibile, ma rendersi ridicoli.........
Non scrivere cavolate come: su strade comunali si può procedere in doppia fila, su strade extra urbane si può fare solo se affianchiamo un minore fino a 14 anni.
perché l'Art. 182 del codice della strada dice un'altra cosa:
I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due;
quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro.
Spero tu conosca la differenza fra una strada comunale ed una strada di centro abitato. Comunque nel codice della strada c'è scritto anche questo. Basta usare Google.
Renzi-Juncker
Il premier Renzi minacciava sfracelli, ma vuole solo uno sconto sul deficit.
La guerra all'Europa era finta.
Fonzi, in Europa non conti un cazz@
[COLOR=darkblue][SIZE=5]Tra terra e mare: l'Elba in Vetrina [/SIZE] [/COLOR]
Dal 20 gennaio al 17 marzo un gemellaggio tra gli chef dell’Isola d’Elba e 8 ristoranti del capoluogo Toscano che proporrà un “assaggio” dell’isola sulla terraferma
Cosa ci spinge a viaggiare e a scegliere una meta? Cosa sollecita la nostra curiosità di visitare un luogo? Spesso sono proprio il passaparola e la capacità di fascinazione dell’esperienza condivisa, l’abilità di un territorio di raccontarsi.
Il nostro racconto parte dalla tavola per condurci in un viaggio che ci immerga nell’atmosfera dell’isola pur restando sulla terraferma. Vetrina Toscana, il progetto di Regione e Unioncamere Toscana che promuove ristoranti e botteghe che valorizzano i prodotti del territorio invita ad un piccolo assaggio dell’Elba con l’auspicio che questa “narrazione” si possa trasformare in un’esperienza diretta.
Il racconto scaturirà dalla viva voce e dalle mani di ristoratori e produttori elbani che per l’occasione di sono “gemellati” con i colleghi dell’area fiorentina.
Per 2 mesi il capoluogo toscano ospiterà delle cene con ricette, prodotti e vini elbani in cui lo chef dell’isola sarà protagonista nella cucina del collega fiorentino, con spazi per “interpretazioni” a quattro mani.
Ogni cena sarà incentrata su un prodotto locale e su un vino del territorio selezionati da ElbaTaste, il consorzio d’imprese che si occupa di promozione dell’enogastronomia dell’Isola d’Elba e delle Isole dell’Arcipelago Toscano.
Tra i piatti protagonisti non potranno mancare alcuni grandi classici del repertorio della cucina elbana come la palamita sott’olio o in umido, il polpo all’elbana, la zuppa di granchi, lo stoccafisso alla riese, la sburrita di baccalà, la polenta con gli zeri, le penne in barca, il cinghiale alla bracconiera, oltre alle tante preparazioni a base di erbe spontanee.
Ad accompagnarli gli emergenti vini elbani quali l’Ansonica, il Vermentino, l’Elba bianco, il Sangioveto e l’Elba rosso per finire con i passiti: il Moscato e il famoso Aleatico dell’Elba, il vino preferito da Napoleone. Alcune pietanze a base di pesce saranno innaffiate da un nuovo prodotto: la Birra dell’Elba. Per finire in bellezza un vasto assortimento di dolci della tradizione tornati in auge di recente grazie a un lavoro di ricerca basato su appunti e ricette storiche come la Schiaccia briaca, il Panficato, l’Imbollita di fichi, la Schiacciunta. L’obiettivo è quello di valorizzare la cucina e i prodotti dell’enogastronomia elbana poco conosciuti al di fuori dell’isola.
Ecco il calendario di questi gustosi appuntamenti:
Il 20 gennaio Paolo Gori di “Burde” ospita Massimo Poli de “La Taverna dei Poeti”; il 27 gennaio Claudio Vicenzo de “La Limonaia di Villa Rospigliosi” ospita Umberto Giacomelli de “Il Gallo Nero”; il 3 febbraio Filippo Saporito de “La leggenda dei Frati” ospita Marco Olmetti di “Pepenero”; l’ 11 febbraio Claudio Bianchi de “I Ghibellini” ospita Giuseppe Sisillo de “L’Amandolo”, il 17 febbraioBarbara Guarnieri di “Gustavino” ospita Luigi Muti di “Vento in Poppa”; il 25 febbraio Claudio Catalani de il “Pesce Rosso” ospita Mirko Lanari del “Belmare”, il 3 marzo Luca Cai de “Il magazzino” ospita Amos Rota di “Emanuel”; il 9 marzo Silvia Miniera della “Sosta del Rossellino” ospita Danilo Ferrara di “Capo Nord”.
Il ciclo di serate dedicate all’Elba si chiuderà il 17 marzo alle ore 15,30 all’Accademia dei Georgofili con il convegno: "Vino in anfora fra ricerca archeologica e produzione". Fin dall’antichità, infatti, il vino è stato un elemento molto importate per lo sviluppo dell’Isola. Tra i relatori ci sarà Franco Cambi, Professore di Metodologia della ricerca archeologica dell’Università di Siena che ha condotto, in collaborazione con l’Associazione “Aithale - Terra mare e uomini dell’Arcipelago Toscano”, gli scavi nella zona del Parco Archeologico della Villa Romana delle Grotte dove sono state ritrovate antiche anfore vinarie dell’epoca romana.
Un viaggio enogastronomico non di sola andata, il ritorno è previsto per il periodo che va da aprile ad ottobre quando i cuochi fiorentini saranno invitati a ricambiare la visita.
“Iniziative come queste – afferma l’assessore al Turismo della Regione Toscana Stefano Ciuoffo – sono il tentativo di valorizzare sempre di più l’Elba e l’arcipelago toscano facendone conoscere uno degli aspetti peculiari, anche se forse meno noti, di sicuro appeal per il turista come l’enogastronomia. Il turista vuole vivere esperienze autentiche, personalizzate, tangibili, memorabili e condivisibili. E per immergersi nell’ambiente che visita la cucina è senz’altro elemento fondamentale. Dobbiamo quindi trasmettere storie, emozioni, sapori… e fare dello story-telling elemento di comunicazione turistica 2.0, insomma, per far sì che i turisti visitino un luogo, se ne innamorino e tornino. Come ho avuto modo di dire a Portoferraio quando ho incontrato le istituzioni e le categorie elbane a dicembre, l’isola ha ancora delle potenzialità inespresse e come Regione ci impegneremo a comunicarle e a svilupparle”
[COLOR=darkred][SIZE=4] LA REALTÀ LINGUISTICA DELLA SARDEGNA [/SIZE] [/COLOR]
Sabato pomeriggio, presso la sala della Gran Guardia a Portoferraio, c’è stata una interessantissima conferenza sulla realtà linguistica della Sardegna, tenuta dal Prof. Simone Pisano, uno dei massimi esperti in materia.
Davvero completa la sua analisi morfologica, lessicale e fonetica delle diverse realtà verbali del sardo moderno, prese in considerazione, singolarmente, negli specifici contesti geografici. Particolarmente affascinante la spiegazione sulla varietà linguistiche di Orune (paese del centro Sardegna), dove l’approssimante palatale “j” testimonia una differenziazione fonetica su base sessuale, che caratterizza e distingue la pronuncia maschile da quella femminile.
Un sentito ringraziamento al professor Pisano, che, nonostante le avverse condizioni meteo, ci ha onorati della sua presenza ed agli organizzatori della conferenza, l’Associazione Culturale Sarda “Bruno Cucca” , insieme al comune di Portoferraio, per questa opportunità davvero unica.
Spero si possa presto approfondire questa analisi linguistica sulle varianti del sardo moderno, magari considerando, nello specifico, le realtà delle sacche alloglotte presenti sull’isola, sarebbe davvero interessante.
Grazie ancora.
E vi lamentate !!!!!!!!!!!!!!!!
A Marina di Campo siamo all'anarchia assoluta.
Da mesi non si vede un vigile urbano, le auto sono in sosta vietata perenne, sul porto la legge è assente.
Se l'amministrazione pensa di mantenere il potere con il lassismo assoluto siamo freschi.
scusate ma la luminaria che è ancora accesa la luce chi la paga? il comune, e con quali soldi? quelli di noi cittadini?, non sarebbe il caso che la pagasse di tasca propria chi ha sbagliato. politico, dirigente chiunque esso sia, basta essere presi per i fondelli, devono andare a casa
caro bisker, io sono un ciclista e un automobilista modello, non elbano ma nordico, i ciclisti sono sempre in mucchio e chiacchierano stramortendosene delle auto e dei bus costretti ad invadere le corsie opposte , quasi mai avete ragione , sentenze o non sentenze ...dovete stare in fila e addossati a destra curando i ditti degli autisti
E' vero.... da ciclista/biker da più di vent'anni ammetto che spesso pedaliamo in gruppo non fila ma aggregati... è vero.... ma si fa presto a sparare su chi pedala.... ma vorrei ricordare solo alcune cose:
1) su strade comunali si può procedere in doppia fila, su strade extra urbane si può fare solo se affianchiamo un minore fino a 14 anni
2) è giusto segnalare la presenza di una macchina con il classico colpo di clacson se siamo in doppia fila.... ma mi spieghi perchè all' Elba c'è il viziaccio maledetto di suonare ugualmente anche se sono solo?
3) occupiamo a volte metà della della carreggiata... giusto... ma provate VOI a pedalare a bordo strada con le strade che abbiamo all' Elba.. noi ciclisti conosciamo a mena dito ogni buca, dosso, frana etc etc presente sul manto stradale e poi ci volete dare almeno 1mt di margine dal bordo strada per potersi salvare il culo quando gli imbecilli ti passano e 10cm?
4) perchè se sono ciclista/biker solo 10%/15% riesco ad ottenere la precedenza? alle rotatorie, agli incroci sembriamo invisibili, però per fare le suonate di clacson da Topai siamo sempre visibili....
5) provate voi "autisti" a fare un giro in bici da Portoferraio fino solo alle Grotte.... poi capirete i pericoli che ogni volta dobbiamo affrontare quando ci alleniamo....
... e più che altro cercate di limitare l'uso dell' auto .....
Purtroppo quello che viene scritto è tutto vero , i maleducati, gli ignoranti, gli imbecilli sono sempre esistiti ma a me la cosa che mi fa più rabbia è vedere le istituzioni , tipo i vigili urbani , che non fanno più il loro mestiere , hanno perso il senso del ruolo , abili solo a fare multe per divieto di sosta ai soli turisti e a ...timbrare in mutande in qualche caso , una vera vergogna
Cioa Paolo, mi scuso per quanto scritto in un momento di incazzatura. Sono pensieri che non mi appartengono e scritti per sfogo. E' un periodaccio; esci di casa per prendere la nave e qualcuno ti parcheggia davanti al garage. Dopo aver trovato il proprietario, ti dice "deh, ma per 5 minuti..." Alla coop, rispettando la segnaletica, fai il giro per parcheggiare e quando stai per entrare nello spazio libero, arriva il furbo contromano e te lo frega. A portoferraio non cammini per le auto in sosta selvaggia e i vigili omettono i loro doveri d'ufficio. Andando verso calamita trovi un gruppo, anzi, un BRANCO di ciclisti che anzichè procedere in fila per 2, vanno in fila per 5. Pur sentendo l'auto fanno finta di niente. Se segnali la tua presenza rischi di essere linciato. Potrei continuare, sono stufo di queste prepotenze. Alla fine rischi di prendertela con chi non ha colpa. Basterebbe che ogni persona si comportasse con buonsenso e sarebbe un mondo migliore. Scusa ancora se ti ho spaventato
Non sono un ciclista ma.....Ma non s e capito una cosa,condanni l episodio accaduto del cavo e allo stesso tempo auguri a dei ciclisti di trovarsene uno? Andresti segnalato....ad uno psicologo!
cari automobilisti,quando sorpassate un ciclista,a parte il fatto che dovete stare ad 1.20 mt ma è meglio se lo fate quando non proviene nessun'altra auto in senso contrario
I ciclisti, come già stabilito dalla giurisprudenza in materia, non hanno l’obbligo di procedere su un’unica fila, ma ben possono viaggiare in doppia fila "SOLO NEI CENTRI ABITATI" e, ovviamente, quando le condizioni della circolazione lo richiedono. A stabilirlo, caso pilota in Italia, e’ una sentenza del giudice di Taggia (IM) che di fatto ha cancellato ogni dubbio che avvolge chi si pone questa domanda. Cari bikers, quando siete fuori dai centri abitati, per cortesia, non viaggiate in doppia fila, in questo caso non è consentito.
"Siamo al disastro perché ci siamo illusi di integrare l'islam"
Il politologo Giovanni Sartori sul politicamente corretto: "La sinistra non ha il coraggio di affrontare il problema"
Giovanni Sartori, fiorentino, 91 anni (quasi 92), considerato fra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, da anni è attento osservatore dei temi-chiave di oggi: immigrazione, Islam, Europa.
Professore su queste parole si gioca il nostro futuro.
«Su queste parole si dicono molte sciocchezze».
Su queste parole, in Francia, intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...
«Sono cose che dico da decenni».
Anche lei parla come la destra?
«Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati».
Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».
Perché?
«Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».
Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».
Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita.
Pensi all'India o all'Indonesia».
Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece...
«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».
Ma il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene».
Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta».
Cosa serve?
«Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».
E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».
Cosa sta dicendo?
«Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie ordinarie, più controllabili».
Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali la colpa è sempre dell'Occidente...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».
Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore».
E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa».
Qual è la sua Europa?
«Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico».
Come finirà con l'Islam?
«Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità massima».
Come diceva Renzo Arbore quando faceva la pubblicità per la birra ?
Meditate,gente,meditate.
Sono perfettamente d'accordo e auspico che l'isola venga dotata di traghetti every time ovvero mezzi capace di affrontare il mare burrascoso e soprattutto di approdare nei porti in ogni condizione , un'isola senza un ospedale e priva di molti servizi , scuole incluse, non deve e non può rimanere isolata siamo o non siamo nord africani....
Per chi volesse inviare suggerimenti e/o osservazioni sulle Residenze Napoleoniche all'isola d'Elba consiglio di inviare una e-mail al dirigente del Polo Museale per la Toscana , il cui dirigente è il dottor Stefano Casciu che temporaneamente è anche direttore ad interim dei musei elbani.
Grazie per l'attenzione.
Polo Museale della Toscana
Direttore: dott. Stefano Casciu
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