[COLOR=darkred][SIZE=5] "Prete albergatore". Lettera aperta di 22 parrocchiani [/SIZE] [/COLOR]
Porto Azzurro Qualche parrocchiano, forse troppo coinvolto, e qualche ristoratore (probabilmente uno), forse troppo interessato, hanno collegialmente assunto, senza contraddittorio ed argomentando con grandissima fantasia, la difesa d’ufficio nella vicenda giudiziaria che ha puntato i riflettori su don Jarek per ”l’attività alberghiera” intrapresa pare abusivamente nell'ex Istituto S. Vincenzo da circa tre anni e rimasta nell’ombra e nel silenzio grazie a scrupoli religiosi e tanta omertà. Da quelle dichiarazioni sembrerebbe che il Reverendo sia prossimo alla beatificazione, tanto è reclamizzato il suo interesse per gli indigenti, i bambini e l’intera cittadinanza che, con amorevole dedizione, cura, ascolta e aiuta; la verità è invece che gli indigenti non sa neppure chi e dove siano (anzi, pare addirittura che le loro richieste siano state più volte respinte in malo modo), che i bambini li intraveda soltanto il giorno della Prima Comunione e che per le vie del paese lo si adocchi solo per la processione o, al massimo, alla guida del suo fuoristrada!
E questo è bene ribadirlo in quanto, come si legge nell'articolo dei “parrocchiani”, il sacerdote sarebbe diventato un punto di riferimento e aggregazione per tutti (quali tutti?).
Forse chi ha scritto quelle righe non si riferiva al parroco di Porto Azzurro, il quale anche in occasione dei funerali sembra esigere il passaggio della questua (talvolta persino dai familiari del defunto che poi “cristianamente” accompagna al cimitero standosene comodamente seduto sul carro funebre), che farebbe vendere ad 1,50 euro boccette con l’ “Acqua Benedetta di Monserrato” (forse anche miracolosa, come sosterrebbe l’assidua venditrice di turno) e che in casa lo si trovi solo mezz’ora prima della messa.
Altro che fragilità dell’uomo e forza della fede!
Nello stesso panegirico parrocchiale si dichiara inoltre che la Confraternita della Misericordia (di ispirazione cattolica!), da ben diciotto anni, riceve gratuitamente ospitalità nell’istituto in questione. Un altro mito da sfatare: la Misericordia, fino alla primavera scorsa, ha sempre pagato le altrui bollette di luce e acqua (spesso molto salate in quanto sembra riferite ai consumi e agli usi di tutto lo stabile, compreso quello “alberghiero estivo”), facendosi inoltre carico delle spese suppletive concernenti lavori dovuti a danni o guasti.
E comunque non dimentichiamoci che stiamo parlando di un’associazione di volontariato e di mutuo soccorso: ma probabilmente questi concetti, a qualcuno, sono sconosciuti o ritenuti secondari, tant'è che la Reverenda Misericordia è stata sfrattata dai locali che utilizzava in estate per ospitare i volontari di supporto. Viene dunque spontaneo chiedersi il perché di questo “bel gesto”: per motivi di sicurezza? Per ragioni igienico-sanitare? Perché disturbavano il vicinato? No, niente di tutto ciò, secondo noi, semplicemente per poter affittare anche quei locali con le stesse modalità degli altri.
Stessa cosa per l’Associazione Bersaglieri, per qualche anno ospitata gratuitamente in cambio di piccoli lavori, ma sfrattata per una richiesta d’affitto che il Presidente non sarebbe riuscito a pagare (oltre 1500 euro annui); emblematico, comunque, il modo in cui è stato costretto a sgomberare, che di carità cristiana ha ben poco.
Come se non bastasse, in questo polo parrocchiale, per un triennio ha trovato ubicazione la biblioteca comunale che pagava, con regolare contratto, un affitto di circa 600 euro al mese (oltre 20.000 euro in tre anni) e persino una scuola di danza, anch’essa sottoposta a locazione (sembrerebbe di 500 euro mensili).
E adesso il giro di affari si è allargato anche al Teatrino delle Suore che, ristrutturato di recente dall’Amministrazione Comunale sebbene proprietà della parrocchia, sarebbe stato ceduto in affitto allo stesso Comune per una somma che supera i 600 euro al mese.
Non male per una piccola parrocchia in cui i bambini devono oltretutto pagare 15 euro (per contribuire alle spese, come loro vorrebbero far credere) per frequentare il catechismo (da cui germoglia l’essenza cristiana) proprio in quell’istituto che di manutenzione non ne ha mai ricevuta, se non piccoli lavori inerenti gli alloggi estivi (basti guardare le gronde ed il muro di recinzione esterno); anzi, adesso una parte del primo piano è stata interdetta mentre le altre, come è risaputo, necessiterebbero di urgenti lavori ai quali si sarebbe dovuto ottemperare proprio utilizzando tali e cospicui proventi.
Non dimentichiamoci comunque che ad una recente riunione, i genitori furono rassicurati che la Struttura aveva tutte le carte in regola per accogliere i ragazzi del catechismo, così in regola, però, che dopo tre giorni era già in mano ai Vigili del Fuoco!
Adesso che il parroco è partito per uno dei suoi lunghi ed innumerevoli viaggi, come da copione il sostentamento del povero sacerdote di rimpiazzo è stato affidato al buon cuore di qualche parrocchiano che è costretto a chiedere in giro un’offerta per i pasti, nonostante la Perpetua raccolga le tante buste delle messe a suffragio celebrate da quest’ultimo per poi consegnarle al parroco titolare una volta rientrato!
Anche i lavori fatti all'interno della chiesa hanno visto quasi sempre il contributo di privati cittadini (e se volete possiamo fare nomi, cognomi, costi ed interventi effettuati) e del Comune (che, tra le altre cose, ha acquistato la passerella per disabili collocata sul lato sinistro della chiesa, ha sovvenzionato il rifacimento del tetto del corridoio crollato nel dicembre 2008 ed ha riparato l’orologio e parte della torre campanaria).
Sorvolando sul pietoso stato della chiesa del Sacro Cuore di Maria (ripulita e resa presentabile da alcuni volontari autotassati la scorsa estate dacché trasformata in autentico magazzino, nonostante già nel 2008 fossero disponibili per il suo futuro restauro 75.000 euro lasciati dal precedente parroco, dei quali non si è saputo più nulla) e dell’organo che da tre anni attende d’essere riparato, entrambi vittime del germe del disinteresse, capiamo bene che quella “parrocchia ideale” che qualcuno ha tentato di glorificare siano ben lontane dalla realtà descritta (ed abbiamo omesso tanti altri miserevoli fatti di vita quotidiana).
Quanto, invece, alle parole dei ristoratori (o del ristoratore), i quali chissà perché hanno deciso di parlare dopo due mesi dall’operazione che ha visto coinvolti i loro camerieri alloggiati nell’“ostello abusivo” (sembra infatti che le forze dell’ordine nel primo sopraluogo del 16 settembre abbiano rinvenuto circa quindici letti e altri materassi disposti per tutto lo stabile a mo’ di camerata da caserma), dobbiamo far presente che quanto hanno asserito nell’articolo degli scorsi giorni è in netto contrasto con le dichiarazioni rilasciate dagli stessi ragazzi e già agli atti dell’inchiesta: non si trattava di un contributo libero, bensì d’una somma prestabilita pari a ”250 euro al mese” che venivano puntualmente RICHIESTI E RISCOSSI a fine mese.
Se questa non è un’attività imprenditoriale volta al raggiungimento di un guadagno, cosa potrebbe mai essere? Ormai è lontana la giustificazione del “gratuito” o del “contributo libero”, come qualcuno vorrebbe ancora sostenere, dimenticando forse che siamo un paese di 3500 anime e le cose le sanno “TUTTI”, anche se talvolta regna il silenzio e il disinteresse.
Difficile comunque stabilire quanto denaro sia entrato nelle casse della parrocchia, dato che sembrerebbe che per le locazioni e per ”l’attività alberghiera” non siano state rilasciate ricevute e che il Consiglio Economico, che in base al Diritto Canonico (art. 537) dovrebbe essere istituito e riunirsi per coadiuvare il parroco negli affari, nella gestione patrimoniale e di tutte le entrate economiche della chiesa, non è stato più rinnovato e pertanto non si riunisce da anni.
Divertente, in ogni modo, anche l’affermazione che all’interno dell'edificio sotto indagine si potesse respirare uno “spirito cristiano” (almeno nel periodo estivo) specialmente quando, la notte, urla e schiamazzi dei giovani ospiti tenevano sveglio il vicinato, che più volte ha fatto presente quest’incresciosa situazione (e quel che dicevano non erano litanie, rosari o canti sacri).
Ed i rapporti fra parrocchia, bambini e adolescenti di cui anche un povero idiota capisce l’assoluta necessità? Assolutamente nulli. Su questo argomento è meglio stendere un velo pietoso e lasciare ad ognuno le proprie considerazioni, benché se ne potrebbe parlare per ore, e non in toni positivi.
E’ la presenza che manca, è l’esempio che non c’è: ci siamo forse dimenticati di don Renato?
Non è importante di chi sia la “magistrale” mano che ha scritto entrambi gli articoli comparsi sulla stampa locale gli scorsi giorni; è senz’altro una mano coraggiosa, una mano che tenta disperatamente di difendere ciò che non è difendibile, provando a colpevolizzare l’altrui (presupposta) “cattiveria e spirito disfattista” per giustificare davanti all’opinione pubblica tutta una serie di comportamenti che definire censurabili è fin troppo benevolo.
Adesso è importante che questa triste storia possa davvero concludersi al più presto; dovrà essere una conclusione e contestualmente un inizio, un nuovo inizio all’insegna di giustizia, correttezza, verità e sani principi. Essere obiettivi, talvolta, significa accettare scomode verità.
In ultima analisi, se le indagini in corso potranno dimostrare che il “PRETE ALBERGATORE” abbia agito nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti e se il Reverendo potrà rendicontare con inconfutabile, legale e veritiera documentazione a noi parrocchiani e cittadini le opere di bene e carità cristiana che “alcuni fedelissimi” dicono avrebbe fatto con i tanti soldi che ha introitato (dimenticavamo gli incassi di Monserrato), siamo pronti a chiedere scusa, a cospargerci la testa di cenere e ad inoltrare una calorosa rogatoria a sua Eccellenza il Vescovo affinché proroghi la permanenza del buon don Jarek nella nostra comunità per altri, lunghi, dieci anni.
Alla lettera Seguono le firme
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[COLOR=darkblue][SIZE=5]OUTDOOR SCUOLE IN RETE [/SIZE] [/COLOR]
Conferenza aperta al pubblico organizzata dal Lions Club Isola d’Elba
Originale l’ambientazione della conferenza sulle “Scuole Outdoor” organizzata dal Lions Club Isola d’Elba, che ha avuto luogo a Portoferraio nella sala riunioni della Casa del Parco dell’Enfola, ricavata, come ha precisato in un suo intervento introduttivo Franca Zanichelli direttrice del PNAT, da una azzeccata ristrutturazione di alcuni ambienti dell’ex tonnara.
L’evento aperto al pubblico, tenutosi nel pomeriggio di sabato 19 novembre, ha dato l’opportunità ai numerosi intervenuti di ascoltare le relazioni dei prof. Pierpaolo Traversari e Stefano Parigi, insegnanti alle medie superiori rispettivamente di Treviso e Siena, sull’esperienza dei campi scuola-lavoro, partita dalla città veneta nel 2003 con attività sull’isola di Capraia, proseguita in questi anni anche all’Elba e Pianosa, e che si sta allargando ad altri istituti dell’Emilia Romagna e Toscana.
I due relatori, presentati dal presidente del Lions Club Gino Gelichi, che ha sottolineato la rilevanza dell’incontro sotto il profilo dell’attenzione che il Distretto Lions 108LA Toscana dedica ai giovani, hanno descritto i particolari dell’iniziativa a partire da un corso sulla sicurezza fatto prima di partire, al primo giorno d’arrivo, in cui i ragazzi debbono organizzarsi per la cucina, le camere e la prima logistica in genere.
Proseguendo Traversari e Parigi hanno descritto l’attività vera e propria che vede gli allievi impegnati al recupero di antichi itinerari, con l’utilizzo di attrezzi, quali zappe, badili, picconi per molti poco familiari, alla ricerca della storia del territorio, all’esplorazione della zona, alla cooperazione con le Istituzioni, al contatto e alla condivisione con la popolazione partecipando a feste di paese e ad incontri con esperti, all’autogestione con preparazione quotidiana dei pasti, alla cura della persona e degli alloggi, ecc.
Nel corso di questi cicli di alternanza scuola lavoro, che si svolgono per una durata di quindici giorni in primavera ed in autunno, i giovani non si sentono costretti ad apprendere per un voto, ma per qualcosa di utile alla loro vita ed in questo contesto anche la relazione insegnate/studente cambia improntandosi ad un rapporto di cooperazione e reciproca fiducia. Alla fine della giornata i gruppi espongono il lavoro fatto, lo mettono in rete e lo condividono con i loro compagni rimasti a scuola, che raccolgono gli elaborati attuando anche una funzione di correttori di bozze.
Una raccomandazione finale espressa dai due conferenzieri ha messo in luce la necessità da parte del Consiglio di Classe di chiedere ai ragazzi, al loro rientro, di relazionare su ciò che è stato fatto e non di “lasciar perdere” per ricominciare con le lezioni canoniche.
Sono seguiti numerosi interventi da parte del pubblico, fra i quali quelli del preside dell’I.T.C. Maria Grazia Battaglini, della prof.ssa Anna Maria Contestabile, della D.ssa Cecilia Pacini di Italia Nostra e di altri presenti, che, oltre ad esprimere l’apprezzamento per questo tipo di attività formativa e a fornire utili consigli per il suo futuro svolgimento, hanno affermato di aver tratto validi spunti per simili iniziative da attuarsi all’Elba, anche se, operando studenti ed insegnanti elbani in un contesto ben diverso da quello del continente, le direttive da seguire avranno particolarità da interpretarsi comunque, per avere un buono spunto di partenza, non come uno svantaggio, ma come un’originalità che possa fornire un valore aggiunto al progetto.
Egregi Direttori, sono Alberto Zei, redattore del quotidiano on line Paese Roma, ho letto con attenzione un articolo apparso giorni fa sul giornale on-line elbano che segnalava una brocca etrusca scomparsa dal museo della Linguella a Portoferraio.
Il fatto mi è sembrato rilevante anche in considerazione di altre sparizioni di preziosi reperti del Polluce.
Nessuno però, degli enti responsabili del museo ha risposto all’articolo, tanto da confermare implicitamente quanto nello stesso si sospetta.
Nelle more delle eventuali spiegazioni, ripropongo per altro verso la medesima questione; questione che senza prescindere dal valore patrimoniale del reperto, a mio avviso ben si intaglia nel contesto storico - artistico, che con continuità epocale, rappresenta gli interessi culturali della nostra Isola.
Per quanto sopra chiedo di voler gentilmente pubblicare sui vostri giornali l’allegato articolo sul medesimo tema.
Ringraziandovi. Alberto Zei
[COLOR=darkred][SIZE=4]QUALCOSA MANCA DELLA STORIA DI AETHALIA NEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI PORTOFERRAIO [/SIZE] [/COLOR]
La notorietà dell’Elba non si esaurisce nei pochi mesi in cui Napoleone fu relegato
nell’Isola poiché la sua plurimillenaria storia ha lasciato traccia in tutte le civiltà mediterranee del passato così come in quella del Rinascimento fiorentino
di Alberto Zei
Da un articolo apparso su un quotidiano on-line dell’ Elba, si ricordano gli antefatti di una ricostruzione storica che ha consentito al museo della Linguella di esporre tra i vari reperti, un’interessante brocca etrusca risalente tra il quarto e terzo secolo a.C.
Veniva così spiegata l’importanza di questo reperto e del suo ritrovamento nonché la serie dei passaggi di custodia di due importanti collezioni elbane di noti concittadini: Mellini e Foresi. Interessanti infatti, sono le vicissitudini di queste collezioni che a quanto pare, pur con tutta la buona volontà da parte dei due illustri portoferraiesi, non fu ben compreso all’epoca, soprattutto dal Comune di Portoferraio, l’intrinseco valore archeologico e patrimoniale delle due raccolte.
Per quanto qui interessa, quella del Mellini, dotata di circa 2000 pezzi antichi, fu donata al Comune di Portoferraio già dal 1886 con l’intento di istituire un museo elbano. Malgrado tutte le immaginabili buone intenzioni, i reperti furono depositati in qualche luogo; ma dopo l’ immancabile inerzia prima di prendere nuove iniziative, i tempi bellici delle due guerre e quello secolare trascorso da allora, hanno notevolmente contribuito a ridurre il numero degli oggetti classificati.
Ritornando alla brocca, nell’ articolo probabilmente ancora estraibile dall’archivio informatico dei giornali elbani, si legge:
“Un foglietto consunto e ingiallito indicava la zona di provenienza.
“Trovato a S. Felo nella vigna di Simoni Lorenzo”. Due anni dopo (1978) l'oinochoe fu pubblicata nel libro “Gli Etruschi all'Isola d'Elba” con tre tavole di foto e con la seguentdescrizione: “ oinochoe del tipo con bocca a cartoccio (che manca) e ansa a nastro con
piccola appendice all'attacco superiore...; decorata a figure rosse, presenta sul collo una testa femminile con volto sovradipinto in bianco-giallastro, mentre sul corpo sono rappresentate due teste femminili affrontate, divise da un altarino e delimitate da palmette;
non c'è dubbio che ci troviamo di fronte a una brocca del gruppo Populonia Torcop … le predette caratteristiche fanno datare il vaso alla fine del IV o agli inizi del III secolo a. C.”.
Poi l’articolo arriva con un salto temporale ai nostri giorni, parlando di questa brocca etrusca, appartenente alla collezione Merlini, dove nella Villa dei Mulini di Portoferraio era allocata, catalogata, e ivi affidata alla attenta cura dell’allora custode e concittadino, Gino Padroni.
Nell’articolo si fa riferimento a questi precedenti di contenuto attuale. Inizialmente non si intuisce la rilevanza che tali precisazioni avrebbero potuto aggiungere alla realtà storica del reperto e allo scorcio del luogo in cui la brocca stessa fu realizzata.
Ma solo dopo, si capisce la finalità dell’articolo stesso che richiama l’’attenzione soprattutto del comune di Portoferraio, e della società che custodisce i beni archeologici nel museo della Linguella. Questa brocca era presente qualche tempo fa, ma ora non risulta più tra gli altri reperti esposti.
La prima domanda che sorge spontanea probabilmente a molti cittadini, è se corrisponde alla realtà che la brocca etrusca in mostra all’ interno di un grande scrigno di cristallo al museo della Linguella effettivamente adesso manchi. D’altra parte quell’ esemplare, prima immediatamente visibile, così come evidenziato nella foto, adesso non è più là..
Anfora etrusca - Altra foto molto nitida a colori, si ritrova con internet nel museo Linguella
Chiari quanto convergenti sono gli altri interrogativi che pur con differenti parole, si possono immaginare, ad esempio, se la brocca fosse stata spostata da qualche altra parte; non si sa mai, potrebbe anche essere, o, se fosse stata trasferita altrove per studi o restauro; oppure, se e qualcuno avesse visto una brocca prendere il volo, si fa per dire, per altri lidi, (così come si dice della “farfalla” del Polluce).
Non se ne fa una questione di principio ma piuttosto di fine, poiché non si tratta di un simbolico cimelio, ma di un reperto di grande valore storico-archeologico-patrimoniale.
D’ altra parte sembra lecito chiedere che, in un modo o nell’altro, in primis il Comune di Portoferraio, in qualità di proprietario del Museo, la Soc. Cosimo De Medici incaricata alla gestione o la Soprintendenza di Pisa vigilante museale e competente per territorio, forniscano ai cittadini i necessari chiarimenti sulla sorte di questo rilevante reperto.
E’ evidente che la cosa più importante è che qualcuno degli Enti interessati assicuri che la brocca etrusca torni presto al suo posto, che non è successo niente di simile a quanto è capitato nel Museo Fattori di Livorno dove, qualche mese fa, i responsabili si sono accorti che otto dipinti di grande valore,… erano 'spariti.
Caro Piero in campo
Facciamo che al contrario di quello che dice lei ma con le stesse motivazioni votiamo tutti si
Ci evitiamo uno spread a 350 punti e una borsa in calo di un altro 25 %
Evitiamo un bagno di sangue ulteriore sulle banche,sui risparmi e lasciamo qualche soldo in tasca agli italiani così possono tornare in vacanza all'Elba e fare i regali di Natale ai bambini
Evitiamo di fare come Tafazzi
Andiamo a votare e votiamo si
Fantastica la Boschi:
Referendum, con il No ci rubiamo un altro pezzo di futuro.
Se magari nel tempo che manca al referendum la signorina intercedesse presso i vertici di Banca Etruria, affinchè gli stessi provvedessero a rendere i soldi agli obbligazionisti truffati ,questi ultimi ringrazierebbero sicuramente del "presente".
Ma tant'è.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]NUOVA EDIZIONE DEL PREMIO PORTOFERRAIO [/SIZE] [/COLOR]
Al via la seconda edizione del Premio Città di Portoferraio gestita dal Comune; la manifestazione annuale, nata nel 1990, vuole individuare, tramite la scuola locale ed un Comitato di gestione, pensionati esemplari della città da premiare, ma anche assegnare alcuni Premi Speciali Elba a Enti o persone dell'isola che si sono distinti per particolari meriti. Lunedì 21 alle 16, presso il municipio, è stato fissato un incontro di organizzazione, con protagonisti il vice sindaco Roberto Marini, coordinatore dell'attività, quindi i rappresentanti del Comprensivo locale, i docenti Rita Rossi e Pierluigi Amore, quelli del Circolo Pertini, che attua i vari impegni su mandato del Comune, il Comitato dei Premiati gestito da Adolfo Tirelli e Romano Mengini, i delegati delle parrocchie Paolo Cortini(San Giuseppe) e Mario Forti (Duomo), i rappresentanti dei sindacati Anna Mibelli (Spi Cgil) e Ivo Gentili( Cisl), Fabrizio Antonini (Filarmonica Pietri). Il meeting dovrà rivedere le varie fasi dell'impegno, individuando possibili sviluppi e migliorie, tra cui un eventuale concorso nelle scuole per la creazione di un oggetto artistico, creato dagli alunni, da consegnare in futuro ai premiati.
Per Katy P.F.
Chiedo scusa Katrin. Dove posso leggere la lettera.
[COLOR=red]Sede Associata di Portoferraio (ex CTP di Portoferraio) CPIA 1 Livorno CORSI per ADULTI - a.s. 2016/2017 Sede:c/o Istituto Comprensivo “G. Pascoli” – Viale Elba 23/25 – Portoferraio[/COLOR]
Inizia lunedì 21 novembre 2016 il corso di RECUPERO ANNI SCOLASTICI “Monoennio”,
ma è sempre possibile iscriversi.
Che cos’è il corso Monoennio?
È un corso che permette, con la frequenza di un anno, di acquisire le competenze, le nozioni disciplinari e gli strumenti della classe 1° e 2° necessari al superamento dell’esame di idoneità per il reinserimento nella 3° classe del Progetto Sirio, finalizzato al conseguimento del DIPLOMA DI RAGIONERIA.
Chi si può iscrivere?
Si possono iscrivere tutti coloro che siano in possesso di Licenza Media o che comunque non abbiano terminato la classe 2° di un qualsiasi Istituto della Secondaria di II° grado (ex Superiori).
Per le iscrizioni rivolgersi alla Segreteria del CPIA presso la sede dell’Istituto Comprensivo di Portoferraio in Viale Elba n° 23/25, dalle ore 9.30 alle ore 14.00 il lunedì - mercoledì - giovedì –venerdì.
Per Informazioni telefonare al 320 6892492 dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 14.00.
Gentile signora, anche in Unione sovietica potevi salire su un treno e nessuno ti toccava. Ricordo ancora un mio viaggio nella capitale della Russia e come rimasi meravigliato dalla puntualità della metropolitana e della pulizia della stessa. Credo di poter affermare che anche il resto funzionava alla perfezione, ma non dimenticherò mai la tristezza di quel popolo che viveva sotto una dittatura, e le "dittature" sono anche questo. Per quanto riguarda il nostro paese, vorrei ricordarle che esiste una giovane (in tutti i sensi) forza politica o che si dica MOVIMENTO, che non ha mai governato questa nazione, per cui proviamo, e dopo potremmo ritrovarci qui per farci i complimenti per la scelta fatta, o dirci è vero, sono tutti uguali.
Paolino l'arrotino-
PS- È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora.
Winston Churchill
Cari non votanti Pasquino, Paolo Crispini e povera Italia, permettetemi di citare un vecchio aforisma:
uno scaricatore ai mercati generali era così bravo nel suo lavoro che il principale pensò bene di premiarlo con un incarico più gratificante e meno faticoso: quello di scegliere le mele.
Ahimé il tapino, dopo poco tempo, era distrutto: la responsabilità della scelta era per lui un impegno massacrante e chiese di tornare alla sua spensierata incombenza precedente anche se di infimo ordine.
Morale: effettivamente i precedenti sono demoralizzanti ma non bisogna perdere la speranza che qualcosa possa cambiare in meglio: chi non vota rifiuta le sue responsabilità, lascia che qualsiasi improvvisato Messia in malafede decida per lui e si autoesclude dalla categoria degli ‘egregi’ (cioè da quelli ‘fuori dal gregge’) come i pecoroni di Dante:
Come le pecorelle escon dal chiuso
timidette atterrando l’occhio e ’l muso,
e ciò che fa la prima e l’altre fanno
semplici e quete, e lo ’mperchè non sanno.
E se, invece di non andare a votare, votassimo tutti no?
Pensa al casino (per Renzi e solo per lui e accoliti voltagabbana pluricondannati) che succede: altro che non votare!
Magari ci scappano anche tariffe sarde per i traghetti con un bel VAF a Onorato e a tutta la cricca renziana dei banchieri, mafiosi, truffatori e simile lordura da cui siamo afflitti e continueremo ad esserlo con il sì (magari anche grazie a chi si astiene).
Poi ne verranno di peggio? È improbabile, visto che abbiamo toccato il fondo, ma comunque sempre meglio tentare.
Chi l’ha detto che i miracoli non esistono? Se la gente ci crede questo è già di per sé un miracolo e quindi prova evidente della loro esistenza: il sillogismo non fa una grinza, lo ha detto san Paolo…
Sono un frequentatore della piscina di Portoferraio anche perché l'unica all'Elba, e su Facebook ho visto le foto degli operatori dell Cosimo de' Medici che tagliano l'erba in una zona di Portoferraio, presumo le fortezze, ma prima di tagliare l'erba in quella zona che adesso è deserta di persone, non potrebbero essere impegnati a riparare le docce della piscina che ne funziona 1 su 8?
No?
Hai perfettamente ragione, caro Pasquino, ma ormai non possiamo sperare altro che questo “BUBBONE” scoppi il più presto possibile.
C’è ancora chi crede in qualche gruppo ? 5 stelle? Fratelli d’Italia?, PD? nessun italiano ci crede più, i partiti non esistono più, sono per i politici soltanto luoghi di intrallazzi, passaggi di cariche, poltrone, stipendi che si fanno da soli, sono diventati un esercito che viene protetto da un’altro esercito di militari armati pronti a sopprimere il pur minimo inizio di una qualsiasi rivolta.
Troppo bello sarebbe poter prendere tutti i nostri politici per il sedere e buttarli tutti in mare, ma verrà un giorno che avverrà ne sono certa! forse non lo vedrò io, ma i miei figli sicuramente!
Sono arrivata al punto di rimpiangere quanto mi raccontavano i vecchi: “ ai miei tempi, consegnavi un bimbo in mano al capotreno a Piombino e arrivava a Roma da solo senza che nessuno lo sfiorasse neppure con lo sguardo”
Oggi non mi sento sicura neppure a casa mia! figuriamoci se mandi un bimbo o una bimba a giocare in piazza, ma neppure di giorno se non c’è uno della famiglia che li controlla a vista!
I traghetti? ? posso prendere l’aereo in una qualsiasi capitale d’Europa e arrivo a Roma anche con 30 euro, a Roma prendere una macchina a noleggio (4 giorni, 100 euro) finalmente arrivo a Piombino ma se voglio portarmi la macchina all’Elba, l’auto non è residente anche se io sono nata, cresciuta, residente fissa dalla nascita all’Elba…. sono circa 90 euro (45+45)
Votare? sono anni che non vado più a votare, non serve a NIENTE! sono sempre le solite facce da c**lo, da 50,60 anni! e aumentano ad ogni votazione, con l’unico risultato che aumentano per noi i costi di mantenere questi nuovi .... ! :bad: :bad:
[COLOR=darkred][SIZE=4]2 POSTI PER IL PROGETTO BOTTEGHE DELLA SALUTE PRESSO LA MISERICORDIA DI PORTOFERRAIO [/SIZE] [/COLOR]
Possono presentare la propria candidatura i giovani che, alla data di presentazione della domanda, sono:
-regolarmente residenti in Italia;
-in eta’ compresa fra i 18 e 29 anni (compiuti);
-inoccupati, inattivi o disoccupati (vedi dl.150/2015)
Non possono presentare domanda coloro che abbiano gia’ svolto o stiano svolgendo il servizio civile (regionale o nazionale) o che abbiano avuto nell’ultimo anno e per almeno sei mesi rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo con l’ente che realizza il progetto
I giovani selezionati svolgeranno un periodo di Servizio Civile, dalla durata di 8 mesi.
il contributo mensile destinato ai giovani sara’ di 433,80 euro.
I giovani interessati potranno presentare domanda dal 17 novembre 2016 fino al 16 dicembre 2016.
La domanda, corredata dal curriculum vitae (datato e firmato in forma autografa) e dall’Allegato D (scaricabile a questo link ) , puo’ essere presentata esclusivamente on-line, collegandosi al sito
[URL]https://servizi.toscana.it/sis/DASC/#/[/URL]
Al momento attuale il Punto ECCO FATTO/Botteghe della Salute si configura come punto di facilitazione e avvicinamento ai cittadini che vivono in aree marginali a servizi della pubblica amministrazione ed a servizi di pubblico interesse.
Il progetto ECCO FATTO/Botteghe della Salute ha permesso fino ad oggi di coniugare le opportunità di formazione e occupazione di giovani interessati all’esperienza del servizio civile volontario con le esigenze di facilitazione di accesso dei cittadini ai servizi anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.
Nel Punto ECCO FATTO/Bottega della Salute saranno presenti i giovani del servizio civile regionale che sulla base di un orario di apertura concordato con l’amministrazione locale forniscono servizi specifici rispetto ai bisogni delle comunità in cui sono inseriti o facilitano l’accesso a servizi della pubblica amministrazione o comunque di pubblico interesse.
Tra i servizi che i giovani potranno erogare troviamo:
– servizi per la salute e il sociale, con particolare attenzione al supporto alla medicina di iniziativa, al supporto a servizi di sorveglianza della popolazione più debole, ai servizi collegati alla carta sanitaria elettronica e all’integrazione con i servizi erogati nelle Botteghe della Salute.
– servizi per la mobilità. In questo contesto, ad esempio, si potranno offrire informazioni sulla mobilità (orari treni, bus etc.) e ottenere il tagliando Isee per le tariffe scontate, o accompagnamento di soggetti deboli a presidi di interesse qualora manchino servizi alternativi.
– servizi di prossimità e diritti di cittadinanza. In questo caso i servizi da offrire sono quelli che sono stati o che sono in via di smantellamento, con particolare attenzione a quelli già erogati dagli sportelli postali.
– politiche giovanili. I punti Ecco Fatto! Favoriranno l’accesso alle informazioni del progetto Giovanisì dove non sono presenti i punti dedicati del progetto stesso e in generale tutto quanto riguarda le politiche verso i giovani.
– servizi on-line. Saranno messi a disposizione i servizi offerti dai comuni nell’ambito dei villaggi digitali.
[COLOR=darkred][SIZE=4]FINE DEL GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA L’ALBA DELL’UNITA’ D’ITALIA ALL’ELBA (1859-1860)SPESE PER LA GUERRA D’INDIPENDENZA [/SIZE] [/COLOR]
Fineschi,governatore militare e civile dell’Elba, il 30 maggio 1859 scrive al gonfaloniere di Portoferraio, Squarci, una “officiale” dalla quale traspare in modo evidente quanto ogni guerra costi anche su piano economico a tutta la comunità che la sostiene.
Un aspetto questo che passa spesso in secondo piano rispetto all’altro quello dei costi in perdita di vite umane ma che pur esso ha importanza.
La “officiale” affronta infatti i problemi economici sorti In questa seconda guerra dell’indipendenza italiana e come il governo superiore vi fa fronte.
“Governo civile e militare dell’Elba
Al Sig.re Gonfaloniere della Comunità di Portoferraio
Ill.mo Signore
Per di Lei notizia e regola e perchè si uniformi in ciò che Le spetta a quanto colla medesima di ieri prescritto, mi affretto a trascriverLe una officiale del Superiore Governo di Livorno in data de’ 24 cadente pervenutami ieri
= Molte Amministrazioni Comunali dovendo anticipare le spese per i Volontari dello Stato Romano che si recano in Toscana onde essere arruolati nel 2° Corpo dell’Armata Italiana che si sta quivi organizzando,han no ,in mancanza di assegni speciali per questo titolo,esauriti i fondi destinati per i bisogni propri dei Municipio e taluno è stato anche sussidiato dalla Cassa della respettiva Prefettura.
Ad impedire che resti disturbato il regolare andamento di tali amministrazioni il Governo Superiore trova necessario che i loro rappresentanti si rivolgano senza ritardo a misura che commettono simili spese ,al Sig.re Marchese Gualtiero il quale come Le veniva annunziato con Circolare de’ 15 stante riveste la qualità d’Intendente Generale del detto Corpo d’Armata ,onde averne pronto rimborso, e reintegrare nel caso vi sia luogo,la Prefettura,mediante tanti Buoni pagabili dalla Depositeria in conto del credito che su quella è stato aperto al prefato Sig.re Gualtiero per la somma di un Milione di Lire.
Per regolarizzare poi i versamenti delle somme generosamente offerte al Governo dai Municipi per concorrere alle spese della Guerra occorre che i versamenti stessi siano dai Camarlinghi eseguite nella casse dove sogliono pagare i contributi della Tassa Prediale ,avvertendo però di distinguere con separate quietanze i sopradetti dagli altri che facessero delle somme ricevute dalle Commissioni incaricate di raccogliere le oblazioni di privati cittadini=
Comunicandole quanto sopra passo a confermarmi con distinta considerazione. Di VS Ill.ma
Portoferraio Lì 30 Maggio 1859 Devot.mo Servitore
Fineschi”
(Corrispondenza ministeriale del governatore anni,1856,1857,1858,1859. Anno 1859. Archivio storico comune Portoferraio)
La Tassa prediale ,chiamata “tangente”è imposta diretta sugli immobili,censi e livelli stabilita dal governo granducale con reparto per ogni dipartimento (erano 4 i dipartimenti dello stato granducale toscano ancora presenti pur essendo il granduca fuggito e sostituito da un governo toscano).
All’interno di ogni dipartimento,per ogni singola comunità compresa dentro il dipartimento,era poi ripartita la cifra relativa alla tassa prediale da pagarsi da parte dei soli possidenti tramite il “dazzaiolo” ,registro nel quale era segnato accanto al nome del contribuente la rispettiva quota d’imposta ,la tassa prediale.
Il Camarlingo è impiego comunitativo ( comunale) con funzione di cassiere,percettore di tutte le entrate comunali.
Marcello Camici [EMAIL]mcamici@tiscali.it[/EMAIL]
Isola di San Pietro in Sardegna: ha un unico centro abitato, Carloforte, con 6.500 abitanti, corse di collegamenti in traghetto con Portovesme dal 06/09/2016 al 30/06/2017 – 15 Partenze; la prima alle 5,05 e l’ultima alle 21,10. 15 Corse traghetto da Portovesme; la prima alle 6,10 e l’ultima alle 22,20. Costo con auto da m. 4 con passeggero non residenti euro 16,10.
Isola d’Elba, centri abitati 21, abitanti 33.000. 15 Corse da Portoferraio: la prima alle 5,00 e l’ultima alle 20,30; 15 corse da Piombino: la prima alle 6,10 e l’ultima alle 22,20. Auto da m. 4 con passeggero non residenti euro 47,57.
Chiediamo l’annessione alla sardegna? Abbiamo le stesse corse con 20 paesi in più e 26.500 abitanti in più. Paghiamo tre volte il loro biglietto e questo per i nostri politici è normale. Una banda di mascalzoni che ci ha messi nelle mani di un dittatore che ci massacra. E voi volete votare al referendum? Non andiamo a votare e buttiamo a mare tutti i nostri politici, tanto hanno la tessera VIP.
Vostro Pasquino
Caro Pino, credo ci siano cose più importanti per noi elbani del voto sulla costituzione......
Da te, sempre prolisso e generoso verso gli elbani di rimproveri, mi aspettavo due e due sole righe sulla decisione degli slot.
Forse sono stato distratto o l'argomento è di scarsa rilevanza????
Certo devi ammettere che in un'isola dove le teste pensanti non mancano, sentire come unica voce FORTE E CORAGGIOSA solo Florio spiace molto.
Ecco di Florio ne vorrei dieci, otto come sindaci elbani e due come nostri rappresentanti a Livorno e Firenze.
Credo che invece dei soliti sermoni mensili e bla bla bla bla conditi di politichese, l'Elba vivrebbe un periodo più FLORIODO!!!!!!!!
Purtroppo Florio ha un limite, una tara, un peso...... non è di sinistra..... e non conosce il testo di una famosa poesia dal titolo bla bla bla bla bla bla.....
Così gli elbani vengono trattati un po' come i cinghiali, ogni tanto una manata di mais, du mele, du patate.... sognando di piglialli pe la gola.... poi vi damo... poi vi famo... poi poi poi poi poi poi, si poterebbe fa quesso, si poterebbe fa quello... però dovete esse boni... dovete chinà il capo.... dovetè piegavvi anco co la stiena..... che poi.... li GUERRIERI ti ce l'appioppeno.....
OOhhhh mhai ( mi hai) convinto!!!!! Voto no!!!!!! Traghetti e per tutti!!!!!!!!
Il cignale elbano
[COLOR=red]Per Katy P.F.[/COLOR]
Grazie mille Katy per il tuo messaggio di solidarietà.
La nostra storia ha colpito molti ma spero che serva per aiutare chi ha bisogno di trovare la forza per affrontare momenti come questo.
si può vincere!
Grazie per tutto l'affetto dimostratoci 🙂
Chiara e Manuele
[COLOR=darkblue][SIZE=5]LA “TOTANATA DEL CIRCOLO TESEO TESEI” [/SIZE] [/COLOR]
Grande successo dell’annuale “totanata” del circolo subacquei T.Tesei .
Un motivo sportivo in più per ritrovarsi per una pescata ed a seguire una cena conviviale a cui erano presenti molti soci tra cui i veterani campioni del mondo del calibro di Mazzarri e Gasparri.
Vale la pena di ricordare che il sodalizio del Circolo Subacquei Teseo Tesei fu fondato nel febbraio del 1962 per volontà di Luigi Raffaelli, Carlo Gasparri e Giuseppino Angeli.
Ed è proprio da uno dei fondatori, il pluricampione di pesca subacquea Carlo Gasparri presidente onorario del circolo che fa da anfitrione presentando un breve filmato dove ci spiega l’avvenuta e prolifica pescata.
Clicca sul link e…. BUONA VISIONE
[URL]https://youtu.be/XPCnQWx0kk4[/URL]
[COLOR=darkred][SIZE=4]GLI STUDENTI A LEZIONE D’IMPRESA CON TOREMAR LA COMPAGNIA DEL GRUPPO ONORATO ARMATORI PARTECIPA AL PROGETTO DELL’UNIVERSITA’ DI PISA PER FORMARE GLI IMPRENDITORI DEL FUTURO [/SIZE] [/COLOR]
Toremar partecipa alla 5° edizione del progetto Business Plan in Progress, iniziativa grazie alla quale gli studenti del corso progredito di Finanza Aziendale dell’Università di Pisa (parte della laurea magistrale in Banca, finanza aziendale e mercati finanziari), avranno la possibilità di realizzare e presentare progetti d’impresa con la collaborazione di grandi aziende italiane. Toremar ha partecipato attivamente al progetto con l’Ad e Presidente Matteo Savelli, il quale ha presentato agli studenti il Gruppo Onorato Armatori, dando compito poi a due diversi team di lavoro di sviluppare due start up di compagnie di navigazione. La Compagnia toscana vuole in questo modo contribuire allo sviluppo delle realtà locali e alla valorizzazione dei giovani, dando loro la possibilità di conoscere il mondo del mare, per apprendere le potenzialità e le opportunità di questo settore. Grazie al progetto Business Plan in Progress, un’iniziativa promossa dalla professoressa Giovanna Mariani del dipartimento di Economia e Management, con il supporto attivo di Francesco Greggio, dello studio RQR & Partners, gli studenti avranno l’opportunità di collaborare attivamente con le imprese per un progetto di planning. “Per noi è un piacere dare la possibilità agli studenti di rapportarsi con una realtà operativa come la nostra – dichiara l’Ad e Presidente di Toremar Matteo Savelli - Spero che il nostro supporto possa essere di grande aiuto per la loro crescita professionale”.