[COLOR=green][SIZE=4]OPERAZIONE SORRISO. UN REGALO PER I BIMBI DI NORCIA. L’INIZIATIVA DE LA NAZIONE E DI ANPAS RACCOGLIE CONSENSI E ADESIONI [/SIZE] [/COLOR]
I doni si possono portare presso la P.A. Croce Verde in Calata Buccari a Portoferraio che saranno recapitati ad ANPAS per NorciaLa Befana dei piccoli terremotati.
LA NAZIONE e Anpas Toscana insieme per regalare un sorriso ai bimbi di Norcia. Dopo l’appello lanciato ai nostri lettori, parte oggi la raccolta dei doni, che saranno consegnati il 5 gennaio ai bambini della cittadina umbra distrutta dal terremoto. Sono una sessantina le associazioni di Pubblica assistenza tra Toscana e Umbria che hanno già dato il loro assenso per raccogliere i regali che i nostri lettori di Toscana e Umbria vorranno far pervenire ai bambini e ragazzi di Norcia.
Anche ieri, nonostante la giornata festiva, altre associazioni hanno aderito, e da stamani tutte esporranno una locandina per promuovere l’idea. Tanti i commenti entusiasti tra i volontari. «Un gesto fatto col cuore – scrive uno di loro – spargete la voce il più possibile». Ricordiamo alcune semplici regole per chi vuole donare: i giochi dovranno essere nuovi e sigillati, non incartati, e non di natura tecnologica come cellulari o tablet. No anche a cibo e vestiario. I volontari delle associazioni, all’atto del ricevimento dei doni, si daranno da fare per lo stoccaggio (destinatario maschio o femmina e fascia d’età 0-14), ma prima appunteranno su un modulo il nome di chi li ha portati (a meno che non voglia restare anonimo) e il numero dei pezzi. Il presidente di Anpas Toscana, Attilio Farnesi, ha contattato anche Anpas Liguria, per estendere la raccolta alla provincia della Spezia, altra zona storica di diffusione del nostro giornale. L’elenco delle Pubbliche assistenze è destinato ad aumentare per dare a tutti i nostri lettori la possibilità di consegnare più agevolmente i loro doni per i bambini di Norcia.
113273 messaggi.
E se nelle settimane prossime, forse già prima delle feste natalizie, l'Italia conoscerà il nome di un nuovo partito?
Paolino l'arrotino-
IL DIFFICILE PROBLEMA DELLA VAL DI CORNIA
Riscontro messaggi n- 82435 “considerazioni sull’acqua” e n. 82430 “ quindi..” ambedue del 11.12.2016
Ogni idea contiene qualcosa di buono e va considerata , pertanto non dissento affatto su quanto riportato. Devo però aggiungere delle nozioni importanti. I problemi della Val di Cornia sono così complessi che non mi sento in grado di affrontarli se non riportando alcune riflessioni del tutto personali. Di contro su internet si trovano molti documentazioni che illustrano efficacemente i problemi della Val di Cornia medesima e le complesse loro risoluzioni che sono previste.
Io riporto soltanto che gli enti competenti vi si dedicano a fondo descrivendo una crisi profonda della citata Valle e che riguarda molti settori che vanno dall’ambiente, alla viabilità, all’industria, al commercio, al turismo ecc. su cui sorvolo limitandomi solo al rifornimento idropotabile di cui la Val di Cornia costituisce una parte essenziale ed anche in questo limitato settore sono in grado soltanto di fare degli accenni
Quello che traspare chiaramente dalle relazioni pubblicate è la crisi profonda dovuta, sulla base dei documentati studi fatti, a molti fattori ma soprattutto ad uno preciso che è ben rappresentato dalla seguente frase che riporto testualmente
• Lo sfruttamento non sostenibile della risorsa idrica per l’intera Val di Cornia che perdura oramai da anni, ha determinato un consumo ben superiore alla normale ricarica naturale dell’acquifero. •
Detto con parole mie la Val di Cornia subisce di anno in anno un notevole e progressivo decadimento dovuto al fatto che il prelievo d’acqua supera le sue possibilità reali.
Nelle citate documentazioni figurano anche le azioni da svolgere per evitare la crisi totale ma tra queste la risoluzione che figura ripetutamente ed in ogni capitolo è quella di dover diminuire i prelievi soprattutto diminuire la portata d’acqua che viene addotta all’Isola d’Elba.
Questa necessità è da sola molto preoccupante nei riguardi dell’Isola ma questo è nulla in confronto di tutto il resto. Infatti oltre a provvedimenti molto positivi come quello di effettuare la ricarica artificiale della falda , si prevede di cambiare totalmente le modalità di captazione dell’acqua passando dall’attuale prelievo di falda a quello totalmente rivolto verso l’utilizzazione delle acque superficiali. Tutto ciò, se da un lato significa risolvere i problemi, dall’altro introduce una vera e propria rivoluzione generale con la nascita di mille altri problemi proprio perché si tratta di un programma mastodontico da realizzare. Penso ad esempio agli enormi macchinari di eliminazione dall’acqua dell’arsenico e del boro e mi domando : ma funzioneranno anche per l’acqua superficiale?
Chi scrive non può esprimere che compiacimento nel constatare come si sia scelta la strada giusta studiando a fondo il problema per arrivare alla sua vera risoluzione la quale però non può essere ne facile ne veloce per evidenti ragioni. Ritengo pertanto che sia da ragionare prima di tutto sulla situazione attuale e che perdurerà comunque per molti anni ma al cui riguardo occorre usare molta cautela in quanto anche questa è una materia molto complessa e difficile. Per mio conto posso fornire alcune osservazioni basate su quello che, in materia, ho potuto constare di fatto. Ciò che secondo mè preoccupa molto sono le modalità normalmente seguite nel prelievo dalla falda che sono da considerarsi estremamente dannose in quanto accusano un deficit idrico che aumenta di anno in anno e che viene confermato non solo dalle conclusioni prima riportate ma dal fatto che in periodi di siccità per poter prelevare l’acqua si deve ricorrere a procedure estremamente pericolose come quelle di abbassare la falda per molti metri al di sotto del livello del mare in quanto tali abbassamenti non solo provocano danni diretti ai pozzi come intasamento dei filtri, franamenti sotterranei che alle volti sono arrivati fino alla superficie aprendo piccoli crateri e causando fenomeni di subsidenza del suolo ma molto probabilmente provocano la risalita del cuneo salino nei terreni agricoli con gravi danni che , se sussistono veramente, verranno alla luce tra molto tempo.
Tanto per essere più preciso faccio presente come nello sfruttamento di un pozzo come quelli in argomento bisognerebbe tener presenti le indicazioni della curva caratteristica del pozzo medesimo la quale indica gli abbassamenti della falda che bisogna praticare col pompaggio in funzione della portata da prelevare Per i prelievi minori sussiste una determinata proporzione tra abbassamento di falda e portata emunta in quanto più portata si vuole prelevare più forte diventa l’abbassamento di falda da operare. Quando però si supera il punto critico per aumentare ulteriormente la portata bisogna deprimere la falda in maniera esagerata e in continua crescita con il pericolo di provocare danni di tutti i tipi. Nel caso della Val di Cornia io ho sentito parlare di falda depressa a per oltre una decina di metri sotto il livello del mare. Quello che può succedere in tali casi è quanto di peggio si possa immaginare .
Concludo la nota chiedendo scusa per la lungaggine ma confermando che il problema idrico maggiore per l’isola d’Elba è rappresentato dalla grave situazione della Val di Cornia il che rende ancora più urgente provvedere a rendere l’Isola stessa autonoma ed autosufficiente. L'importante sarebbe riuscirci prima della probabile crisi.
MONTE DEI PASCHI DI SIENA E PENSIONATI
Trovano soldi per una banca privata dissestata da una gestione spesso clientelare ma non trovano soldi per pagare a milioni di pensionati la rivalutazione della loro pensione svaluata in seguito al blocco della legge Fornero e che una sentenza emessa dalla corte costituzionale ha giudicato incostituzionale.
[COLOR=darkred][SIZE=5]DEBITO PUBBLICO [/SIZE] [/COLOR]
Non conoscendo il contenuto del ricorso fatto al TAR dai comuni elbani per il debito pubblico accumulato
da essi stessi ( ex unione dei comuni) non sono in grado di esprimere alcun giudizio sul ritiro del comune di
Portoferraio.
Poiché però si tratta di soldi pubblici ,in quanto contribuente mi permetto esprimere due parole.
Il sindaco Ferrari ha ragione di dire che i comuni in tutti questi anni in cui il debito è stato sospeso non hanno pensato a mettere da parte soldi per far fronte al debito di loro spettanza in caso di soccombenza, come invece pare abbia fatto il comune di Portoferraio.
La soccombenza è una ipotesi dell’esito di ogni ricorso.
L’altra è la vittoria.
Sottrarsi al ricorso significa eliminare questa ipotesi .
Non solo , così facendo è stata eliminata la possibilità che i soldi pubblici messi da parte dal comune di Portoferraio in caso di vittoria possano essere usati per scòpi pubblici.
Il sindaco Ferrari testualmente dice che “il ricorso che venne messo in piedi,come risulta evidente ,non aveva altra finalità che rinviare il problema” ma non spiega perché e come risulta evidente .
E’ infatti difficile per chi come me e forse molti altri che non conosce il contenuto del ricorso poter comprendere.
Ricorrere alla magistratura amministrativa è un fatto ordinario da parte delle amministrazioni pubbliche.
Gli enti pubblici italiani hanno ricorso in molti campi e spesso anche in quello sanitario con esito positivo.
All’Elba nessun ricorso alla magistratura amministrativa è stato fatto dai comuni elbani contro delibere della azienda sanitaria livornese che nel corso degli anni hanno portato all’attuale situazione .
Chi può dire che non sarebbe servito a nulla?
Marcello Camici
[EMAIL]mcamici@tiscali.it[/EMAIL]
CORRIERE ELBANO
Non c'è da stupirsi di come viene gestito questo giornale dalla sua proprietà monopolista .
Mi stupiscono di più gli elbani che accettano d tenere nei loro negozi il contenitore che distribuisce il giornale.
Molto spesso però il contenitore è posizionato su suolo pubblico .
Ma allora domando a qualcuno che lavora in Comune : Ma lo pagano almeno il suolo pubblico ??? Hanno chiesto un permesso ???
Fateci sapere ?
Ciao.
in via del'annunziata c'e' una buca che fra poco si bucano le gomme , si prega di provedere
@Robin
Sara' ma per esperienza so che i fili talvolta si rompono..(come i co----ni degli elbani),e poi?...come dice quel famoso detto..ognuno raccoglie ciò' che ha seminato
Visto che non piove più come una volta, considerato che le bombe d'acqua fanno annegare nei viadotti le persone mentre a poche centinaia di metri splende il sole, premesso che a gestire ci vorrebbero sindaci intelligenti e preparati, considerato che i sindaci da soli non ce la possono fare senza tecnici intelligenti, preparati e aggiornati sulle moderne tecnologie cosa ci rimane ? Una cosa è certa l'elba è isola turistica e non ha impianti di depurazione delle acque , fosse biologiche, fosse imhoff nei casi migliori, qualche impiantino datato e mal funzionante e tutto, cacca in primis se ne va in mare . Se invece esistessero impianti di trattamento delle acque , non solo biologiche ma anche acide &alcaline e oleose "moderne " tali acque potrebbbero essere riutilizzate in vari modi. Uno ad esempio per alimentare gli impianti di dissalazione perchè un conto è potabilizzare l'acqua salmastra altro conto potabilizzare l'acqua di mare , oppure per l'irrigazione dei campi e il beveraggio delle bestie . potrei continuare sino a domani , non sono le idee che mancano , manca la voglia e la capacità di pensarle eppoi attuarle e non è solo un discorso di soldi ma di cultura .. .quindi.......quindi io cambierei tutti i sindaci che si stanno dimostrando impreparati , a parte la tassa di sbarco e altre fregnacce, e farei dei bandi di selezione seri. Non ci sono altre soluzioni .
ho appreso da varie testate giornalistiche del terremoto che ieri ha colpito le zone della lunigiana con epicentro nella garfagnana di magnitudo 4.1 la gente è stata costretta a lasciare le proprie abitazioni e uscire fuori per le strade per evitare il peggio. per fortuna non ci sono stati morti ma è prevedibile che il territorio italiano è sempre più vittima di queste scosse poiché è da questa estate che si susseguono scosse su scosse ora piccole, poi medie e quindi grandi. ma i famosi boati che avvertono le popolazioni della costa occidentale dell'isola siamo sicuri che siano riconducibili ad esercitazioni militari? e poi come avverrebbero queste operazioni visto che non si trova in giro una persona che abbia avvistato navi etc.? inoltre non si possono fare tali cose in un mare vicino ad un'isola abitata! ci sono troppe domande che ci facciamo ma come al solito le risposte si fanno desiderare...
[COLOR=darkblue][SIZE=5]FANNO CHIUDERE UNA SOCIETA' SPORTIVA PER DISABILI e SALVANO LA DISSESTATA M.P.S. [/SIZE] [/COLOR]
Per salvare la "Santa Lucia Basket" bastano 80 mila euro, per ritardare dal fallimento la Monte Dei Paschi noi cittadini Italiani dobbiamo tassarci per 5 miliardi di euro.
Questo è uno dei motivi per il quale si avrà un Governo di continuità (altri se votati dal popolo non lo farebbero) che appena insediato decreterà la ricapitalizzazione di questo istituto privato ma che opera e disperde soldi pubblici.
Se la nazionalizzassero i 23 mila dipendenti (un esercito) e i 5 milioni di risparmiatori sarebbero più tutelati e ai Dirigenti dell'Istituto (un altro esercito) con uno stipendio doppio di quello di Obama, si imporrebbe un tetto mensile mentre allo stato attuale lo stipendio non si può toccare perché la Banca è privata anche se ha necessità di intervento Statale quindi il nostro. Se passa il Decreto quei Dirigenti a fine dicembre avranno anche un ricco bonus di fine anno per "Raggiunti obiettivi".
Per salvare una società sportiva di Campioni disabili "Santa Lucia Basket" che toglie dalla disperazione molti giovani che nel gioco sportivo e agonistico riprendono a vivere, basterebbe 1/4 dello stipendio di un alto Dirigente della M.P.S.
Dopo il crollo fisico e psicologico per l'infortunio o della malattia che li ha resi disabili, molti giovani si avvicinano, pur stando in carrozzella, allo sport che fa scoprire il lato positivo della vita dove la disabilità può trasformarsi in un punto di forza.
Politici, allargate il Vostro orizzonte, non esistono solo banche e finanziarie c'è chi con poco può continuare a sperare e a vivere.
Francesco Semeraro
Se la val cornia andrà in crisi o lo è già può dipendere solo dalle piogge . Le piogge ci sono è solo cambiato il modo, ora l'acqua di un mese arriva concentrata in un giorno e il suolo non la assorbe anzi questa scivola subito via creando danni. Le bombe d'acqua come vengono chiamate sono generalizzate e quindi il problema ci sarebbe anche per il famoso tunnel serbatoio del sig Meneghin all'Elba .Per i dissalatori queste sono veri impianti chimici che necessitano di personale specializzato nella gestione e loro manutenzione . Meglio sarebbe creare invasi e raccogliere le acque reflure per far trattare agli impianti acque salmastre e nion saline con tanti problemi tecnici e tanti costi correlati. Io non mi intendo di questi problemi ma credo che vadano affrontati i diversi modi di piovere ormai diventati usuali non solo per le acque potabili ma anche per le canale, le grondaie, le caditoie , non ultimi i sottopassaggi dotati di pompe utra moderne che non riescono a controllare il fenomeno e spesso qualcuno ci annega .Credo che anche i tecnici del ramo siano disorentati e tutti i consigli vanno esaminati.
[COLOR=darkred][SIZE=5]UNIONE DEI COMUNI UN CASO CHE VIENE DA LONTANO [/SIZE] [/COLOR]
Quella dell'Unione dei comuni è una partita, purtroppo , mal gestita dalle precedenti amministrazioni. Il ricorso che venne messo in piedi, come risulta evidente, non aveva altra finalità che rinviare il problema . La logica dice che un debito è e rimane tale, nessuno lo può cancellare.
La precedente amministrazione ha la responsabilità di aver gettato sulle amministrazioni future l'onore di affrontare il problema; non solo, ma al momento della presentazione del ricorso non si provvide, neanche, all' accantonamento di somme per far fronte all'eventuale soccombenza in giudizio, come da prassi.
Amministrare una città e non pensare al suo futuro è quanto di peggio un amministratore possa fare.
Il ricorso al TAR promosso dalla Giunta Peria aveva solo valore di bandiera ed il TAR a fronte della richiesta di sospensiva, non accogliendo allora le richieste del Comune di Portoferraio sancì che l’interesse primario, quindi quello da tutelare, era l’estinzione dell’Unione (come dire: togliere di mezzo lo strumento della produzione di debito).
Non solo, ma questo rinviare nel tempo ha fatto sì che molti dei crediti che potevano essere riscossi siano andati in prescrizione. Danno doppio, i debiti rimangono e i crediti svanisco.
ll recupero dei crediti negli anni scorsi, a partire dal 2012 non è stato in pratica coltivato.
Ciò che suona veramente strano è anche il completo disinteresse degli altri comuni Elbani; un disinteresse che non si ferma neanche di fronte alla comunicazione da parte di Portoferraio di crediti ancora esigibili, soldi buoni, (leggasi sentenza di appello che ha condannato compagnia di navigazione turca al pagamento di danni inferti ad una condotta sottomarina da una propria nave) . I comuni elbani hanno dimenticato di rispondere a Portoferraio che già 7 mesi fa comunicava l’esigenza di conferire incarico all’avvocato per il recupero del credito definito in oltre 180.000; quindi, che timori hanno ora se, addirittura, hanno ignorato la possibilità di recuperare crediti?
L’iniziativa della Giunta Ferrari ha lo scopo di fare chiarezza; di porre fine all'emorragia di crediti da riscuotere; di evitare che con il tempo rimangano solo debiti e tutti sulle spalle della comunità elbana. Il tutto con l'obiettivo, anche, di ristabilire un costruttivo e leale rapporto con la Regione per chiudere il cerchio.
Portoferraio ha già pagato e sta pagando le somme che deve; pertanto, per noi è un percorso già iniziato da tempo, a cui deve essere data una logica conclusione.
La Giunta Ferrari, vuol ricostruire un clima collaborativo con la Regione e va adoperandosi per costituire i fondi che possono servire a fare fronte ai debiti (a partire dalla sua quota parte di quanto dovrà essere pagato dalla compagnia di navigazione turca e dalla quota parte del valore dell’immobile di Via Carducci – ex uffici gestione idrica, che deve essere alienato, etc.), anzi ha stanziato 200.000 euro per fare fronte ai debiti a partire dal 2015.
La Giunta Ferrari si impegna nel breve periodo a predisporre indirizzi ed atti funzionali alla chiusura del rapporto di debito di ASA verso i comuni e del lodo CIGRI; crediti veri che non sono stati coltivati a fronte di accordi quantomeno contraddittori al momento dell'accordo per il passaggio gestionale del servizio idrico al nuovo gestore ASA.
Quest'ultimo passaggio è fondamentale per la vicenda perché il recupero delle somme può portare non solo al ridimensionamento del debito, ma, addirittura, al completo azzeramento dello stesso.
Quanto al parere del revisore, che logicamente, fa una raccomandazione e allo stesso sono state prodotte le ovvie controdeduzioni in sede di consiglio, si fa notare che se i bilanci erano corretti in precedenza, quando, addirittura non vi erano i necessari accantonamenti in costanza di un ricorso pendente, figuriamoci adesso che gli accantonamenti ci sono e si è iniziato a pagare il debito.
Certo la vicenda è complessa, ma questa Amministrazione se ne sta curando; a differenza di altri, che, anziché cercare di capire, ne parlano e sparlano e lasciano cadere in prescrizione ingenti crediti.
Questi sono i fatti, il resto è politica e mala politica.
Riscontro messaggio 82430 del 11-12-2016
Sig. Pezzini.
Quello che mi dispiace non è certo il parlare con il deserto perché di norma il deserto è silenzioso invece in questo caso il deserto parla e purtroppo dice le cose sbagliate che confermano quello che sostenevo miei recenti interventi.
Secondo me non si possono descrivere le nuove condotte sottomarine per portare acqua all’Elba senza dire che la Val di Cornia è già o sarà presto in piena crisi, così come non si può dettagliare sull’efficacia del dissalatore di Mola senza dire che è necessario un annesso grande serbatoio. Veramente non si può fare così. Si tratta esattamente dello stesso di quando, poco tempo fa, si diceva, anzi si progettava e si dava corso effettivo alla risoluzione del problema elbano sostenendo che essa risiedesse nella costruzione dei 21 laghetti. Il ragionamento è lo stesso e temo tanto che anche il risultato sarà il medesimo.
Ha fatto bene a sollecitare una spiegazione in base alla quale sia dimostrato una volta per tutte che il mio serbatoio-galleria costruito a piccoli tratti è sbagliato. Sarei proprio curioso di paragonale un nuovo giudizio a quelli già in mio possesso e dovuti ad esperti ben qualificati di acquedottistica vera, nel senso che quella che serve deve essere basata sulla pratica dell'esercizio, oltre che della progettazione
[COLOR=darkblue][SIZE=5]QUANDO L’IMMAGINE DIVENTA TECNICA….
SUGGESTIONE E POESIA DI UN ISOLA [/SIZE] [/COLOR]
Il vento…il mare …le bellezze di un isola d’Elba magica e irripetibile, queste sono le immagini che Mariano Cucca presenta in prima assoluta alla saletta espositiva realizzata all’interno dell’Info Point ex “Gattaia” che finalmente trova una sua collocazione d'uso .
Una mostra che si articola sui due piani della struttura e racconta tramite le immagini realizzate da Gabriele Stellini che ha voluto riprendere scorci meravigliosi dell'Elba con una personale gestualità tecnica del tratteggio che si completa e si realizza attraverso la maestria digitale di Mariano Cucca .. di questo connubio artistico, il risultato è sotto gli occhi di tutti , un racconto di come eravamo, che fonde magistralmente la poesia con la forza del colore … ..è cosi' che nasce "Riassunti di un isola", come recita il titolo nel dépliant della mostra…
L’esposizione artistica, rimarrà aperta al pubblico fino al 24 Dicembre, per ricordare un percorso della nostra storia che non possiamo ne ignorare ne dimenticare...
Vi aspettiamo tutti i giorni in orario 10-13 17-20
Caro Florio, il tuo titolo, era giusto per quel che era stato scritto, in questa occasione lo modificherei in La conoscenza ci rende responsabili, o meglio
LI DOVREBBE rendere responsabili.
Purtroppo gli elbani sono sempre stati troppo buoni, come ha scritto qualcuno qui sul blog ci vorrebbero i Corsi, ma no i Corsi di cognome che ci sono all'Elba, intendo quelli della Corsica e quelli di un tempo che fù .
Indubbiamente hai fatto una bella considerazione, un forte avviso a tutti coloro che hanno i diritti a far valere le nostre ragioni, ma sicuramente finirà come dici o meglio come dice il Razzi .
Riguardo ai sindaci non credo neanche che sia per il panettone farcito ecc. credo sia più per non andare ad incappare in beghe che se possibile evitare tanto meglio, magari uno aspetterà che lo facciano gli altri 7 e così è la vita.
Guarda il problema Canile, ci sono i soldi, fra poco scade “l'offerta” ma nessuno fa niente, al tempo di Napoleone ed anche prima bene o male per quell'epoca avevamo l'ospedale, ora si sta trasformando in un centro di pronto soccorso,un cerotto sulla sbucciatura e via,perchè qualcuno trova profittevole fare un servizio di elicotteri , chiaramente ci sarà un motivo .
Lo dico anche io come il tuo finale, ma lo applico a tutte le forze che ci governano, è giunto il momento di farsi rispettare e pretendere rispetto ed aggiungo NO SPUTI IN FACCIA.
@Pelodivento
No non prova vergogna perchè i burattini, quelli che si muovono tirati da fili, non hanno sentimenti, fanno solo quel che un filo li obbliga.
SI-NO, NO-SI, resta il fatto che (anche se di fronte ad un referendum) un politico, in questo caso il presidente del consiglio si è dimesso, e allo stato attuale si trova nella condizione di essere senza stipendio e in futuro senza pensione o vitalizio. Chapeau!!!- Dall'altra, alla fine dei colloqui con il presidente della Repubblica, molti soliti noti che hanno governato questo paese negli ultimi venti anni, parlare di una grave crisi dell'Italia e pertanto andare subito alle elezioni politiche come se questa situazione fosse colpa di altri, per ritornare forse alla guida della nazione. Non lo so, ma si può avanzare l'ipotesi che se negli ultimi anni molti politici si fossero messi da parte ad ogni sconfitta elettorale, il nostro paese non si troverebbe a far fronte ad una grave crisi, non solo economica.
Paolino l'arrotino-