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Lasciamo Roma e l'Italia ai capaci che l'hanno rese cosรฌ belle e piene di debiti? da Lasciamo Roma e l'Italia ai capaci che l'hanno rese cosรฌ belle e piene di debiti? pubblicato il 22 Dicembre 2016 alle 11:07
IL PD FAREBBE BENE A TACERE SU RAFFAELE MARRA: FU IGNAZIO MARINO A PROMUOVERLO, DANDOGLI LA GUIDA DI UNA DIREZIONE ALLโ€™INTERNO DEL DIPARTIMENTO RISORSE UMANE SULLE RELAZIONI SINDACALI - E NAPOLITANO LO FECE PURE COMMENDATORE! - IL POTERE DI MARRA RAFFORZATO DA UNA MISTERIOSA ASSOCIAZIONE ATTIVA A MALTA Marino non solo non fece mai fuori come rivendica il dirigente del comune di Roma ora finito in manette. Ma fu lui a promuoverlo e a toglierlo dalla naftalina in cui era finito nelle ultime settimane di Gianni Alemanno sindaco. Alemanno ha raccontato di avere rotto infatti con Marra nel 2010 ยซperchรฉ voleva avere dei ruoli che non gli potevo dare. Voleva stare nel Gabinetto del sindaco, ma non lo ritenevo maturo. Ci fu una rottura e andรฒ con altre amministrazioniยป. Marra infatti transitรฒ in Rai grazie a una consulenza, e poi fu preso per qualche tempo dall'allora presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Anche lรฌ terminรฒ l'incarico e dovette ritornare al comune di Roma dove era distaccato. Non essendo piรน nelle grazie di Alemanno, ma restando pur sempre dirigente, fu assegnato a una di quelle direzioni un po' finte che si creano proprio per risolvere casi di questo tipo. Infatti non esisteva, e veniva chiamata ยซufficio di scopoยป. Aveva il compito di ยซdefinire il modello e gli strumenti di cooperazione con le associazioni dei consumatoriยป. Marra sarร  stato in quell'ufficio ad elaborare modelli per relazionarsi meglio con Carlo Rienzi o qualche altro capo di associazioni di consumatori, ma lรฌ schiumava rabbia, perchรฉ era come essere relegato in uno scantinato a girarsi i pollici. Fino a quando non รจ arrivato il suo salvatore, dalla memoria assai corta e labile. Perchรฉ a tirarlo fuori dalla polvere e innalzarlo sugli altari del potere fu proprio il sindaco marziano, Ignazio Marino. Fu lui a firmare l'ordinanza del sindaco numero 26 con cui diede un incarico dirigenziale vero a Marra, dandogli la guida di una direzione esistente all'interno del dipartimento risorse umane sulle relazioni sindacali e la formulazione del contratto decentrato e dei sistemi premianti, e alla direzione era stata assegnata anche la delega sul ยซtrattamento giuridico-contrattuale-disciplinaยป. Altro che avergli tolto potere, Marino diede a Marra il potere di decidere il contratto decentrato e i premi da assegnare ai dipendenti del comune di Roma. Una posizione strategica per costruirsi una rete interna al comune. Ma quando uno finisce nei guai รจ normale che le memorie di chi invece lo aveva elevato agli altari diventino improvvisamente annebbiate. D'altra parte sugli altari Marra era stato portato da tanti. Anche dall' ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che due volte gli concesse a sua firma altrettante onorificenze: commendatore dell' ordine al merito della Repubblica italiana, e attestazione al merito della sanitร  pubblica. Marra che fu riportato sugli altari da Marino prima ancora che con la Raggi, rafforzรฒ il suo potere anche nel periodo in cui il sindaco marziano finรฌ in disgrazia, facendosi distaccare dal comune a un corso di aggiornamento presso l'Universitร  di Salerno. Secondo molte testimonianze raccolte interne al Comune, perรฒ in quel periodo quando c'era bisogno di cercare Marra raramente lo si trovava a Salerno. Il suo telefonino rispondeva spesso dall'estero, perchรฉ si trovava gran parte del tempo a Malta. Lรฌ si riuniva a uno dei suoi fratelli, Catello Marra che ancora oggi guida con la carica di governatore centrale la Iodr - International organization for diplomatic relations. Uno strano centro di potere, che spesso faceva le sue riunioni in Italia, ma anche a New York e a Miami. Dai video che esistevano sul sito dell' organizzazione, e che improvvisamente dopo l'arresto di Raffaele sono stati cancellati, si intravedevano alle varie cerimonie in alta uniforme personaggi della diplomazia italiana, e alti ufficiali dell' esercito italiano e delle forze di polizia. Relazioni che evidentemente sono servite anche al dirigente del comune di Roma per costruire e rinforzare il suo potere.
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