[COLOR=darkblue][SIZE=4]CORSO PROPEDEUTICO ALLA RACCOLTA FUNGHIPER L’OTTENIMENTO DELL’ATTESTATO DÌ FREQUENZA RILASCIATO DALLA REGIONE [/SIZE] [/COLOR]
Progetto nato dalla collaborazione della REGIONE TOSCANA SERVIZIO SANITARIO REGIONALE e AGMT (Associazione Gruppi Micologici Toscani)
Sono svolti dai gruppi aderenti all’AGMT nei territori a loro più vicini.
Sono rivolti a tutti i residenti della Toscana con età maggiore di 14 anni.
sono GRATUITIHanno una durata di 6 ore divisi in 3 incontri di 2 ore.
Ad ogni sessione potranno partecipare fino ad un massimo di 30 persone.
SCOPO DEI CORSI
Riduzione degli incidenti durante la ricerca dei funghi.
Riduzione dei casi di intossicazione dovuto al consumo di funghi.
Per il raggiungimento di tali obbiettivi saranno trattati principalmente argomenti relativi al giusto comportamento nei boschi, sul consumo dei funghi, il riconoscimento dei principali funghi commestibili ed i loro sosia tossici, le normative sulla raccolta.
I corsi, gratuiti per i residenti della toscana, sono finanziati con i fondi raccolti con il pagamento del permesso raccolta funghi.
Questo progetto nasce direttamente dalla legge regionale sulla raccolta funghi, già dal 1999, anno della sua messa in vigore.
L'Associazione Micologica Piombinese, che ha l’incarico di svolgere i corsi per i residenti dei Comuni dell' Isola d’Elba, per agevolare l’organizzazione delle lezioni, ha realizzato un modulo di pre-iscrizione che potrà essere ritirato presso il Banco Informazioni del Comune di Portoferraio, scaricato dal sito [URL]www.piombinomicologia[/URL] o richiesto all’indirizzo e-mail [EMAIL]piombino.paola@gmail.com[/EMAIL]
Il modulo compilato in ogni sua parte, potrà poi essere restituito al Comune Di Portoferraio, Banco Informazioni o inviato all’indirizzo mail sopra-scritto . Le lezioni si terranno nella Saletta Mazzei presso il Centro Culturale “De Laugier”, Salita Napoleone a Portoferraio nei giorni
14 - 21 - 28 Settembre 2017 (giovedì) dalle ore 16,00 alle 18,00.
I nominativi pervenuti verranno successivamente contattati per confermare l’iscrizione.
Per informazioni scrivere all’indirizzo mail
- [EMAIL]piombino.micologia@gmail.com[/EMAIL]
- o rivolgersi al 3929902325 (Paola)
Comune di Portoferraio Associazione Micologica Piombinese
113399 messaggi.
[COLOR=darkred][SIZE=5]AVIS E AIDO INSIEME PER LA SOLIDARIETA’ [/SIZE] [/COLOR]
Donatori Insieme per raggiungere traguardi sempre più importanti ritrovarsi perché la coesione facilità l’amicizia, la comprensione e stimola la solidarietà.
Questo lo scopo che ieri, domenica 10 settembre, ha visto riuniti i gruppi comunali dell’associazione italiana donatori di organi (AIDO) e dell’associazione donatori volontari di sangue (AVIS) appartenenti territorialmente al comprensorio del Trasimeno e gli analoghi gruppi comunali di Portoferraio, con la preziosa collaborazione delle rispettive Pro loco e dall'associazione nazionale di Perugia della polizia di stato.
Nella suggestiva piazzetta titolata "Largo del donatore di sangue" ad accogliere il centinaio di ospiti , il Sindaco Mario Ferrari i Presidenti di Aido e Avis gli assessori Adalberto Bertucci , il dott. Luciano Rossi ed il vice presidente della Pro loco Marcello Bargellini tra i più attivi collaboratori nella realizzazione dell’incontro .
Dopo avere affisso nella piazzetta una corona , realizzata simbolicamente a forma di cuore, il corteo con i rispettivi Labari ha percorso Calata Mazzini e centro storico per giungere infine al centro congressuale De Laugier dove, il Sindaco di Portoferraio Mario Ferrari dopo il rituale benvenuto ha espresso con malcelata commozione il vivo cordoglio per la tragedia che si stava consumando in quelle ore a livorno con le sue vittime, dopo l'intervento del primo cittadino, hanno preso la parola i rappresentanti delle associazioni per un breve dibattito su “ donazione di organi e donazione di sangue”
L’avis e l’Aido - hanno detto nei loro interventi Il vicepresidente Avis Riccardo Nurra ed il presidente Aido Fabrizio Prianti - da sempre sono prima linea per sensibilizzare i cittadini a donare periodicamente il proprio sangue ed a decidere in vita di donare i propri organi senza lasciare a familiari e parenti , in caso di morte improvvisa la dolorosa scelta.
Al termine, c’è stato uno scambio di doni tra le associazioni e il condiviso auspicio di ritrovarsi per il prossimo anno. .
[COLOR=darkred][SIZE=4]SOLIDARIETA' E CORDOGLIO PER LIVORNO E LE SUE GENTI [/SIZE] [/COLOR]
Sono riuscito a rientrare a Livorno dall'Elba non con poca fatica . Trovo una città devastata e solo per pura fortuna la tragedia che è toccata ad alcuni ha risparmiato la nostra casa molto vicina ai luoghi dell'immane disastro.
Livorno si rialzerà, si sta già rialzando anche se è incredibile come si sia impotenti di fronte a certi eventi.
Domani ripartirò per Roma e poi per Milano per lavoro avendo avuto la fortuna di non aver subito danni ma piango le vittime di questa città che per un destino avverso non hanno avuto la stessa buona sorte.
Stiamo vicino a Livorno una città colpita ma che avrà la forza di reagire e di riprendersi presto.
Marco Contini
[COLOR=darkred][SIZE=4]OSPEDALE: A DICEMBRE CI SARA' ANCORA IL SERVIZIO CON MEDICO IN ONCOLOGIA??? [/SIZE] [/COLOR]
Le procedure in essere da diversi mesi e le notizie che giungono dal reparto sono inquietanti.
Cosa preoccupa maggiormente i pazienti del reparto di oncologia del 4 piano è l'indifferenza che si dà alla notizia che a novembre la brava dottoressa del reparto possa lasciare l'incarico senza che nessuno sia arrivato ad affiancarla non certo per imparare o per sviluppare terapie innovative ma per entrare con le dovute cautele nelle patologie, negli umori e nelle paure che variano da assistito a assistito di quel reparto. Il medico in quel reparto oltre ad essere un oncologo è in primis uno psicologo che deve lavorare mesi e mesi affinché si istauri quella fiducia tra medico e paziente che in molti casi aiuta sia nella cura sia a vincere il male.
QUESTA INDIFFERENZA lascia perplessi e fa pensare cose terribili di cui abbiamo già avuto sentore come il trasferimento del servizio di oncologia a PIOMBINO.
Altro segnale preoccupante è che da un po' di tempo i malati di tumore devono recarsi al centro di prelievo del pianterreno per il controllo preventivo o programmato del sangue dove operatrici seppur brave hanno difficoltà ad effettuare il prelievo perché il malato oncologico a volte ha vene indurite introvabili e fragili. Fino a qualche tempo fa questi prelievi avevano luogo nel reparto oncologico, seduti su apposite poltroncine, dove il personale di reparto prelevavo senza traumi il sangue perché conoscevano la delicatezza del braccio e delle vene dove procedere di ogni paziente. In reparto l'esito delle analisi VENIVA CONSEGNATO al medico che a sua volta informava il paziente rassicurandolo che tutto è nella norma oppure, con la dovuta delicatezza del caso, informava che c'era qualcosa da rivedere e forse cambiare terapia mitigando la preoccupazione. ABERRANTE, ORA IL PAZIENTE RITIRA DIRETTAMMENTE DAL CUP L'ESITO che se va bene lo porta con gioia in reparto, nel caso sia difforme alla normalità ecco le crisi, i turbamenti e la paura. PROCEDURA CONTRARIA AD OGNI FORMA DI UMANITA'....BRAVI VOI CHE L'AVETE MESSA IN ATTO....BRAVA ALLA POLITICA DI CONTROLLO CHE NON SI OPPONE.
Altro segnale che da l'impressione di tagli trasversali è che per qualsiasi piccola richiesta o prestazione di poco conto che prima veniva eseguita in reparto, ora deve essere giustificata dal proprio medico che forse ricetterà senza conoscenza specifica del problema.
Anche il progetto "Trasporto malati Oncologici" messo a punto da molte persone e da varie Associazioni di pubblica Assistenza e presentato per la discussione e relativa definizione al precedente Presidente della Conferenza dei Sindaci e all'ASL si è perso o forse è stato dimenticato in qualche angolo di scrivania.
Chiediamo a chi ha carica e facoltà di intervenire lo faccia per ridare dignità, umanità e possibilità di curarsi di tumore qui all'Elba. Il TUMORE è sempre dietro l'angolo e non viene solo agli altri.
Comitato Elba Salute.
(Francesco Semeraro)
[COLOR=darkblue][SIZE=4]PUBBLICATO IN “ACADEMIA.EDU” UN NUOVO LIBRO DI MICHELANGELO ZECCHINI SULLA STORIA DELL' ELBA [/SIZE] [/COLOR]
Michelangelo Zecchini ha pubblicato su Academia.edu un nuovo libro dal titolo “Isola d'Elba: noterelle storiche tra il serio e il faceto”. E' una raccolta di 25 'pezzi' in parte inediti (o solo parzialmente editi) e in parte già pubblicati sulla stampa locale (Camminando org., Elbanotizie, Tenews) grazie alla cortesia e alla disponibilità dei rispettivi direttori. Sei di essi affrontano problemi dell'isola in generale, mentre tredici sono dedicati a Marciana, tre a Portoferraio, due a Marciana Marina. Quando si tratta di articoli già noti, viene indicata la data della prima edizione. Alcuni elaborati sono vere e proprie ricerche, documentate e corredate da approndimenti blibliografici; altri sono divulgativi e si soffermano, talvolta con accenti ironici, su ipotesi a colpo d'occhio tanto poco credibili da attirare critiche attente e motivate.
Di particolare interesse è il saggio sulla cronologia delle nostre torri costiere (Marciana Marina, Rio Marina, Marina di Campo).
Per chi volesse leggerlo o scaricarlo, questo è il link:
[URL]https://www.academia.edu/34436315/Michelangelo_Zecchini_-_Isola_dElba._Noterelle_storiche_tra_il_serio_e_il_faceto.pdf[/URL]
Redazione
di Gianni Lemmetti (ex Ass.Bilancio Comune di Livorno ed ora a Roma)
Il Pd non è vergine sul concordato, ma dove l'ha usato ha fallito. Con noi funziona e lo dimostreremo anche con Atac. A Livorno abbiamo dimostrato che il Movimento 5 Stelle ha saputo elaborare un piano di risanamento di una società partecipata per mezzo del concordato preventivo in continuità. Analogamente il Partito democratico, senza dire niente a nessuno, l’ha fatto in provincia di Lucca e in provincia di Massa Carrara. Il Pd non è vergine rispetto al concordato. Lo utilizza, ma siccome lo gestisce in modo politico non gli torna.
È quanto ho ricordato ieri ai consiglieri di opposizione, durante la seduta straordinaria su Atac. Sono venuti a dirci che il concordato non funziona perché crea dei problemi. Ma noi a Livorno lo abbiamo fatto per l’azienda di gestione dei rifiuti mentre il Partito democratico lo ha fatto a Massa Carrara: il nostro funziona benissimo, abbassa la tariffa, non ha chiesto un euro ai cittadini, ha prodotto un debito ‘zero’ con il servizio porta a porta esteso a tutta la città e porterà allo spegnimento dell’inceneritore entro il 2021; il Cermec, il consorzio per la gestione di rifiuti a Massa Carrara, non ce la fa a concludere il piano di concordato. Però il Pd non dice: “ci abbiamo provato anche noi ma non ci siamo riusciti”. Dicono agli altri che non ce la fanno. Forse perché lo conoscono: conoscono i loro concordati e, siccome non riescono a mettere in pratica questa misura, dicono che gli altri non ce la faranno.
Noi ce l’abbiamo fatta, invece, pagando tutti i fornitori con una percentuale superiore all’80% dei loro crediti. Chi ha parlato, in aula Giulio Cesare, di percentuali al 10% si ricorda di concordati che evidentemente non tengono conto della nuova legge modificata nel 2015: noi a Livorno abbiamo pagato l’80% dei debiti, in un azienda che era piccola ma aveva 42 milioni di euro di debiti su 30 milioni di euro di fatturato.
Tornando ad Atac, sottolineo che i rapporti tra il bilancio di Roma Capitale e la società ci sono indipendentemente dal concordato. Se io chiedessi, come ho sentito paventare, l’accordo di ristrutturazione del debito o eventualmente la ricapitalizzazione, i soldi con i quali dovrei sostenerle li dovrei trovare sul Bilancio 2017: questi soldi non ci sono. Il concordato è invece l’unico strumento che consente a Roma capitale di concordare l’appostamento di risorse al fondo crediti di dubbia esigibilità rispetto al credito nei confronti dell’Atac: lo consente ed è certificato dal tribunale.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]“Bianco di sera per l’arte”. Cena a Marciana Marina presso la Cantina, Piazza della Vittoria 12, a partire dalle ore 20,30 [/SIZE] [/COLOR]
Marciana Marina, 9 settembre 2017. Nell’ambito della manifestazione “Emozioni in Piazzetta”, promossa fra agosto e settembre dalla Pro Loco di Marciana Marina, è stato particolarmente significativo l’incontro con l’arte del 31 agosto durante il quale l’artista marinese Walter Puppo ha parlato di arte contemporanea fra Isola e continente in un viaggio nella poesia del colore partendo dall’esperienza elbana per approdare nella gallerie di tutta Europa. La serata era stata introdotta da Alessandra Fagioli ed allietata dall’ accompagnamento musicale della violinista Susanna Di Scala
L’incontro è stata l’occasione per rinsaldare il rapporto di affetto e stima fra l’artista e il Paese dove è tornato e attualmente risiede, tanto da suscitare il desiderio in molti di riconoscere il suo valore artistico ed umano con un gesto di amicizia, organizzando una cena in suo onore dove ognuno potesse contribuire spontaneamente ad una raccolta di fondi per l’acquisto di una sua opera artistica da collocare all’interno dell’edificio del Comune inteso come luogo collettivo e condiviso da tutti i cittadini di Marciana Marina, proseguendo una tradizione familiare che vede esposte nelle stanze dello stesso Comune alcune opere del padre Eolo, da tutti riconosciuto come una delle più valide espressioni artistiche elbane. L’evento è stato intitolato “Bianco di sera per l’arte” invitando i partecipanti ad indossare abiti bianchi per ritrovare un’ identità collettiva foriera di sviluppo e benessere per una comunità ritrovata e condivisa.
Per l’occasione, in ricordo della serata, l’artista donerà ai partecipanti un lavoro autografo su carta.
Si ricorda che la cena si terrà con ingresso libero presso il Ristorante La Cantina in Piazza della Vittoria 12 a Marciana Marina a partire dalle ore 20,30.
dimenticavo sul blog non si legge il suo cognome, chiaramente la ringrazio della sua testimonianza l'importante è parlarne!!
con questo chiudo, il libro a cui fa riferimento non lo ha donato il prof. Vanagolli ma la Fondazione Elba legga bene!
piero in campo mi sorprendi sempre di piu ,perche stai perennememte zitto e rispondi solo a me....si vede che hai pochi argomenti per peronare le cause dei grullini...ma tantè finchè i tuoi simili fanno campagna elettorale ( cielo o sei sempre te??)mi sembra il minimo rispondere alle vostre accuse....e poi stai tranquillo gli ultimi sondaggi vi danno al terzo posto,nemmeno in champions entrate..
TFR ........APPROPRIAZIONE DI DENARO DEL LAVORATORE NON PIÙ GIUSTIFICATA.
Facendo seguito all'articolo relativo all'APE, e' importante sottolineare l'aspetto relativo alla mancata erogazione al momento della cessazione del rapporto di lavoro di un emolumento che e' di stretta titolarità del lavoratore e che deve essere erogato non appena quest'ultimo chiude il suo rapporto di lavoro.
Questa norma che è stata introdotta IN MANIERA TEMPORANEA, e che doveva cessare dopo poco, e' stata continuamente reiterata commettendo una chiara lesione del diritto da parte del lavoratore nel veder liquidate le sue spettanze proprio nel momento in cui, in una situazione di immotivato innalzamento dell'età di pensionamento non più giustificata, ne ha particolarmente bisogno.
Addirittura nel caso dell'APE slitta dopo due anni del compimento dell'età prevista (ora 66 anni e 7 mesi per la vecchiaia, o 42 e 10 mesi per l'anzianità), il che comporta una INGIUSTIFICATISSIMA trattenuta di denaro di terzi per molti anni.
È ora di mettere fine a queste colossali ingiustizie perpetrate ai danni di chi effettivamente lavora e ha lavorato e non gode dei privilegi di quelli che si possono fare gli stipendi da se stessi incuranti degli altri, ma anzi avendo l'ardire di fare anche i moralisti avendo sempre in se il verbo della verità.
Meditate bene gente ....meditate bene.
:angry:
Aridaje al grullino!
Caro Valdana, alle prossime elezioni ti suggerisco un grande scoop: invece di uno che stava a vendere patatine allo stadio, al governo rimettiamoci uno che ha venduto bufale per tre anni facendo una figura di merda da far impallidire quella di un professionista come lo scarabeo stercorario.
Con lui risultato è sicuro: finalmente sarai appagato e potrai risparmiarci la tua uggiosa caccia all'untore grillino.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]LA VILLA ROMANA DI CAPO CASTELLO AL CAVO: ABBANDONO E DEGRADO DI UNO STRAORDINARIO SITO ARCHEOLOGICO [/SIZE] [/COLOR]
Sono in molti ad affermare che uno degli strumenti per allungare la stagione turistica, e al tempo stesso per far conoscere meglio l'Elba, sono i nostri beni culturali. Ma non so quanti di quei molti ne sono davvero convinti. E non so nemmeno se conoscono ciò di cui parlano e se sono consapevoli di quale sia il loro stato di conservazione e il grado della loro fruibilità. Come si suole dire, vedere per credere. Perciò sono andato di recente a rendermi conto di persona quanto sia tutelato e curato un bene culturale che tutti abbiamo sentito almeno nominare e che è descritto in libri, opuscoli, depliants, come uno dei siti archeologici più importanti dell'isola: la villa romana di Capo Castello al Cavo. Essa è costruita su un promontorio che ha un panorana spettacolare: sotto, a destra, c'è l'incanto di Cala dell'Alga e di Capo Mattea, a sinistra, un po' al largo, il verde isolotto dei Topi e poi la distesa di mare interrotta verso il litorale di Punta Ala dall'emergere, quasi in perfetto allineamento, di Palmaiola e di Cerboli. Ecco qualche briciola di storia per metterne in risalto i pregi.
La villa fu analizzata nella seconda metà del XIX secolo da Vincenzo Mellini, un pioniere degli studi archeologici elbani, il quale narrò che “sulla punta settentrionale dell'isola, conosciuta sotto il nome di Capo Castello, si veggono delle estese rovine di antichi fabbricati che ne ingombrano per quasi un ettaro, la sua superficie” e trovò anche un'appendice della villa sul vicino Capo Mattea e una cisterna sul colle del Lentisco, attribuendo il tutto all'epoca romana. Quasi un secolo dopo della villa si occupò Giorgio Monaco, il funzionario-archeologo più amato dagli elbani sia perché era a sua volta innamorato dell'Elba sia perché sull'isola si tratteneva molto spesso per le sue ricerche e per valorizzarne le antichità. Egli descrive così la villa nel libro “Guida all'Elba archeologica e artistica” del 1975: “ costruita verosimilmente fra il I sec. a. C. e il I sec. d. C. essa consisteva essenzialmente in due parti: la parte signorile sul promontorio e la probabile parte rustica a sud... Dalla radice del promontorio di Capo Castello, salendo verso il suo modesto culmine si nota, fra le costruzioni moderne, il succedersi di sei terrazze costruttive antiche … delle quali appaiono non pochi ruderi in opera reticolata”.
Dunque i pregi paesaggistici e storico-archeologici sono fuori discussione: la villa di Cavo è uno degli esempi più belli fra le ville marittime del Tirreno. Ma, dopo Monaco, l'interesse delle istituzioni per la tutela e la valorizzazione di questo straordinario monumento è stato molto parco. Spero almeno che sull'area archeologica sia stato posto il vincolo, ma non ne sono sicuro: se crede, ce lo dirà il funzionario preposto. Intanto il visitatore che volesse ammirare i resti di questa notevole architettura di duemila anni fa, che cercasse di farsi un'idea della sua consistenza e del suo sviluppo, esce scoraggiato a causa della fruibiltà molto vicina allo zero, dovendo districarsi fra costruzioni moderne, problemi di privacy, piante e arbusti che distruggono i muri a opus reticulatum o ne minano la stabilità, artistici abbellimenti moderni (una rete metallica arrugginita, sporcizia varia) all'interno delle antiche stanze. A tale proposito, più delle parole valgono le immagini qui pubblicate.
La conclusione è che il visitatore, dopo aver toccato con mano abbandono e degrado, torna via pieno di sensazioni spiacevoli, amareggiato, sconcertato, sgomento, deluso, triste. E anche un po' incavolato perché una villa romana marittima di un valore tanto alto non si può trattare così. O meglio: non si dovrebbe, ma qui all'Elba, dove i beni culturali potrebbero essere una manna, l'attenzione verso alcuni dei più importanti monumenti è proprio di questo livello: bassa, bassissima, quasi inesistente. Questo vuol essere un appello a chi voglia intervenire per raccontarci più dettagliatamente storia e valore di questo sito archeologico...dopo il successo mediatico sulla Villa Romana delle Grotte di Portoferraio, perchè le varie associazioni, studiosi e archeologi non si interessano anche della Villa Romana di capo Castello...
F.P Redazione
È inutile caro Sig. Puppo che si stizzisca. Io la faccia ce la metto ed il mio messaggio è pure firmato. Ma da che mondo è mondo gli artisti in vita se davvero ci tengono al loro paese natio lo omaggiano, di sicuro non organizzano una cena per farsi comprare l'opera. Nessuno le sta dicendo che lei abbia mai chiesto nulla alle amministrazioni, ma siamo una comunità ed in una comunità ciascuno presta ciò che sa fare per andare incontro al proprio paese. C'è chi dona soldi, chi dona libri -come nell'ottimo articolo sotto con Patrizia Lupi e Santina- c'è chi lavora gratis quando è ora di dare una mano. Questo evento mi sembra imbarazzante e le assicuro che non sono l'unica a pensarlo. Quindi ovviamente stasera non verrò.
[COLOR=darkred][SIZE=5]APE VOLONTARIA......CHE GRANDE INVENZIONE! [/SIZE] [/COLOR]
Chi ha 63 anni ed almeno 20 anni di contributi può accedere all'APE con tre anni e 7 mesi di anticipo sulla vecchiaia......indebitandosi per 20 anni con la percezione di una pensione miserevole.
Chi invece ha 63 anni e oltre 42 anni di contributi non può accedere all'APE con circa un anno di anticipo sull'anzianità contributiva, a meno che non si indebiti per 20 anni, optando per la vecchiaia, con la percezione di una pensione fortemente ridotta tenuto conto degli elevati anni di contributi.
Il primo purtroppo volente o nolente ha lavorato poco o senza contributi versati, ma può andare il pensione prima, il secondo che ha lavorato molto, e a volte con oltre metà della vita lavorativa in lavori usuranti nella prima parte della vita, non solo è penalizzato se esce prima, ma non gli contano nemmeno i lavori usuranti se non li ha fatti negli ultimi 7 anni.
Queste sono le giuste leggi che varano i governi a favore della collettività caricando altresì la stessa per il pagamento dei contributi per i nuovi assunti invece di attuare un turn over che incrementerebbe il PIL, ed un incremento sugli acquisti sia per chi va in pensione sia per chi entra a pieno effetto nel mercato del lavoro, coprendo la spesa.
Questa è un'utopia che i nuovi economisti (ci si chiede dove abbiano studiato), non ritengono attuabile.....ma per risolvere la disoccupazione non c'è altra strada.
:angry:
[COLOR=darkred][SIZE=4]FINE DEL GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA ISTITUZIONE E NASCITA DELLA “LEGIONE CARABINIERI DELLA TOSCANA”: DECRETO DI ACCASERMAMENTO.EFFETTI DI CASERMAGGIO [/SIZE] [/COLOR]
(Prima Parte)
Il 23 agosto 1859 il “devotissimo servitore” Bettino Ricasoli scrive al “Sig. Cav. Colonnello Comandante la Legione dei Carabinieri” inviando un dettagliato decreto per l’ accasermamento dei carabinieri,decreto che porta la sua firma. “ DECRETO PER L’ACCASERMAMENTO DELLA LEGIONE In ogni luogo di Stazione dei Carabinieri sarà destinato un locale apposito per servire loro di Caserma.La Caserma deve essere situata in un luogo sano ed il più adatto per la sorveglianza de paese e specialmente del paesaggio ,esente da ogni comunicazione con gente estranea ,libera,apparente e per quanto possibile provvista di due uscite. Il locale della Caserma sarà somministrato a cura e a spese della Comunità nel di cui territorio prestano servizio i Carabinieri per i quali deve servire. La somministrazione degli oggetti di Casermaggio e la fornitura dei Lotti fa carico all’Amministrazione Fiscale e rispettivamente all’Amministrazione Militare. Ma tanto all’una che all’altra provvede l’Autorità Municipale per interesse delle dette amministrazioni Fiscale e Militare e salvo il diritto di rivalsa su di essere per ogni spesa cui dovrà essere anticipata.A codesto oggetto si terrà aperto tra loro analogo conto corrente. L’autorfità Municipale provvede anche alla riparazioni che possono occorrere. Ogni qualvolta viene stabilita una Stazione in un Comune o che trattasi di un cambiamento di Caserma il Comandante della Luogotenenza si reca sul luogo per riconoscere di concreto con l’Amministrazione Comunale il locale che fu proposto. Deve la Caserma contenere in ragione della forza fissata per la stazione i seguenti locali: Una camera da letto con cammino ed una stanza ad uso uffizio pel Comandante la Stazione ; Una camera per ogni due Carabinieri e se ammogliati due Camere per ciascuno; ed una di riserva pe’ Carabinieri di rinforzo o di passaggio nella Stazione; Gli ammogliati avranno alloggio separato; Una stanza per mangiare; Una cucina adatta; Una sala di custodia per i detenuti ed una sala di disciplina ; Un Pozzo o Fontana provvisto di quanto occorre per attingere l’acqua ed un luogo comune. Per le Stazioni di Cavalleria dev’esservi inoltre una Scuderìa ,capace pel numero dei cavalli proporzionato alla forza medesima,ed una o due piazze per quei Carabinieri che possono essere di passaggio o di rinforzo; Un sito attiguo pel letame; Un locale sufficiente a contenere la provvista dei foraggi per un mese; Una stanza per porre gli effetti di bardatura e selleria e finalmente un abbeveratoio conveniente per i cavalli Le Caserme devono essere provviste dei seguenti oggetti: Un letto da una persona per ogni individuo o due per gli ammogliati .I letti saranno quelli in uso alle truppe ,oppure composti da un fusto di ferro,un saccone ripieno di paglia,una materassa e capezzale ripieni di lana e quattro lenzuola di lino. In ogni Camera una Tavola ed una panca da sedere ,una rastregliera per l’armamento e le necessarie tavole sopra i letti ,sulle quali possono collocarsi gli effetti di vestiario ed i sacchi o valigie; una lampada e una granata di saggina;Tutte le Caserme avranno un armadio o cassettino destinato a riporre la biancheria da tavola e da letto. L’alloggio del Comandante la Stazione avraà inoltre: quattro sedie; una tavola con cassettino a chiave ed un armadio a chiave per gli archivi e i registri ; per la stanza per l’ordinario una tavola grande e le panche o seggiole per sedere. Per la Tavola: tre tovaglie; due salviette per ogni individuo; quattro piatti grandi di terra bianca; tre piatti piccoli per ogni individuo; un bicchiere per ogni individuo;i recipienti necessari di legno e di vetro per conservare il vino. Per la Cucina: una secchia per attingere l’acqua; un paiolo; una marmitta ed una cazzuola; un ramino; una padella per friggere; un gattaccio; una coltella per la carne; un ramaiolo; un forchettone; un colabrodo di rame; un mortaio di marmo con pestello di legno; molle e paletta per il fuoco; un catino per lavare i piatti; un tagliere di legno ed una tavola; un lume,una pala e due granate. La scuderìa dovrà essere lastricata e pssibilmente a volta e doltre alle greppie,rastrelli,colonne,battifianchi e conche necessarie.S Sarà provvista di una lanterna a vetri ,una pala,un forcone,due scope,una carretta per il concio,una cassa per la biada per ogni cavallo ed vaglio. Nella sellerìa dovranno esservi le rastrelliere e cavalletti per le selle e briglie…. Bettino Ricasoli “ (Affari generali del governo dell’isola d’Elba 1859-1869.Doc 15-100.Anno 1859.Circolari da 1 a 42. Circolare n 42.Archivio storico comune di Portoferraio)
Marcello Camici mcamici@tiscali.it
in risposta alla signora Laura (comodo non mettere la faccia o il culo) fa veramente una domanda stupida!
Non sono io a fare la raccolta, ma amici di Marciana Marina di loro iniziativa, inoltre non in questi momenti, ma i comuni hanno sempre acquistato opere degli artisti. Io non ho mai chiesto niente alle amministrazioni elbane. Per le quotazioni ci sono basi di vendita e di gallerie. E comunque la signora Laura visto che scrive da Marciana Marina è invitata domani sera alla Cantina così potrà partecipare in persona alla festa Walter Puppo
Bisogna pensare che i grullini volevano, NO EURO, NO VAX, NO TAV, chiudere tutte le discariche e ne hanno riaperte anche quelle chiuse prima,Roma al collasso politico, finanziario e dei trasporti,...pensiamo a cosa ci sarebbe successo, se fossero al governo??? Adesso, saremmo a altri tagli di stipendio e pensione come minimo! Non capiscono niente di economia di sviluppo,..chi lo farebbe? Chi andrebbe a parlare con la Germania ed Europa di economia e di soldi, di come fermare gli extracomunitari con l'Europa? Uno che stava a vendere patatine allo stadio?