Il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari, infine, ha annunciato di avere predisposto una ordinanza riguardante la manutenzione del reticolo idraulico minore, non di competenza del Consorzio di Bonifica, da notificare ai proprietari dei terreni interessati, ed auspicando che un provvedimento simile possa essere adotatto anche dagli altri sindaci del territorio.
..Benissimo ha fatto il Sindaco di Portoferraio emettendo questa ordinanza.....ce ne sarebbe bisogno anche a Rio nell'Elba in particolare per la località di Nisportino dove da parecchi anni,nonostante le numerosi segnalazioni e solleciti dei cittadini, non si fanno le dovute opere di manutenzione dei fossi e non solo all'interno della proprietà ex Villaggio.
Speriamo che il COMMISSARIO,che si insiederà dopo lo scioglimento del C.C. il 15 c.m.,possa davvero prendere opportuni provvedimanti in merito.
113399 messaggi.
Può essere che sia come dici, io invece mi sarei aspettato una mano (spalatura) dai nostri politici nazionali o regionali, e se loro non potevano per impegni istituzionali, potevano mandare i loro familiari, del resto, con gli stipendi che percepiscono, vitalizi e privilegi, non credo che sarebbe un problema buttare via i panni intrisi di fango e acquistarne altri, sicuramente griffati e alla moda.
Paolino l'arrotino-
Ebbene si, a CAPOLIVERI ora si può avere una cappella votiva. Ma se uno professa una religione diversa da quella cattolica, può avere in giardino una piccola moschea (musulmani) un tempio (induisti) una sinagoga (ebrei) ecc? Inoltre, se una persona è atea, può chiedere una cappella dove si riunisce con gli amici o parenti per una arrostita di sardine, una lessata di trippa o una bella *aveggiata* di polpo con relativo svuotamento di fiaschi di buon vino?
Nota- La cosa è seria e attendo una risposta. Grazie-
Nel corso delle operazioni di soccorso alla popolazione di Livorno e di rimozione di macerie delle macerie ,avete visto un solo "rifugiato politico", id est "immigrato clandestino", a dare una mano ai poveri Livornesi? Tutti comodamente alloggiati, pasciuti, in alberghi e case sfitte, abusivamente occupate, coi loro smarphone di ultima generazione a chattare, inviare messaggi e in parte a delinquere, sulle spalle degli Italiani beceri buonisti, promotori di ulteriori iniziative di accoglienza e "integrazione", di provvedimenti legislativi come lo "ius soli".
SENSO UNICO A CARPANI!
Leggo che uno sparuto numero di commercianti vorrebbe l'installazione dei dissuasori di velocità.
Vorrei ricordare loro, che a Carpani, non è possibile andare a velocità sostenuta.
A far rallenare le auto, ci sono i furgoni e addirittura camion, parcheggiati con due ruote sul marciapiede lato circolino, davanti al bar. Questi obbligano i pedoni a camminare in strada. (Ma un alcol test ai conducenti, non la fa nessuno? Eppure bevono birra al bar!)
Oppure le auto ferme in divieto davanti e in prossimità della pizzeria.
Sembra che vogliano comandare i commercianti per fare i loro esclusivi interessi.
Se volete eliminare i pericoli, le possibilità sono:
-fare come il povero "Rommel" che controllava e sanzionava sensa pietà.
(I vigili di oggi sono latitanti...)
-fare un senso unico, per impedire come oggi, il traffico a senso unico alternato a causa del parcheggio selvaggio.
Per lo IUS SOLI non ci sono i numeri per l'approvazione. Una legge che darà la possibilità ai figli di immigrati nati in Italia, ragazzi e ragazze che sono cresciuti e crescono a pasta asciutta e pizza, che parlano romanesco, milanese o fiorentino, che tifano Juve, milan o Roma, che sbandierano il tricolore o indossano la maglia azzurra con i nomi dei calciatori della nazionale, oppure militano nelle squadre giovanili di tutti gli sport insieme ai ragazzi italiani, e che forse non sanno neanche da dove provengono i loro genitori, ma tutto questo non basta per regolarizzare coloro i quali io considero italiani a tutti gli effetti.
Paolino l'arrotino-
[COLOR=darkblue][SIZE=4]L'ABITATO ETRUSCO DI MONTE CASTELLO A PROCCHIO: IL DEGRADO, IL BUNKER E I SOUVENIR [/SIZE] [/COLOR]
Le immagini e le descrizioni pubblicate da Fabrizio Prianti sulla villa di Capo Castello al Cavo e sul suo pietoso stato di conservazione, destano preoccupazione e forti perplessità. Il bell'articolo di Prianti, al contempo di denuncia e di speranza, è l'ennesimo appello affinché chi di dovere, dopo decenni di incuria, faccia in modo che l'opus reticulatum e le altre imponenti testimonianze, che pure ancora ci sono, e che dimostrano quale valore la villa abbia avuto e abbia, non vadano perdute per sempre. Due anni fa il problema della conservazione dei beni culturali elbani fu affrontato nel convegno “Anatomia di un patrimonio da proteggere, conservare e valorizzare” curato dall'Associazione “Ilva Isola d'Elba” e dal Comune di Marciana Marina. La conclusione fu inclemente: i nostri beni culturali, soprattutto quelli archeologici, si trovano in una condizione da terzo mondo. Eppure, come ha sottolineato Prianti, dovrebbero costituire un sostegno basilare per l'economia e dare un forte impulso al prolungamento della stagione turistica. Lo ha ribadito anche il ministro Franceschini in occasione della sua permanenza all'Elba per ricevere il premio letterario “La Tore”. Ma per rendersi conto che si tratta solo di pie illusioni, basta spostarsi dalla negletta villa romana di Capo Castello al derelitto abitato di Monte Castello di Procchio , a tutt'oggi il sito etrusco più importante dell'Elba.
Mettiamo l'orologio indietro di 40 anni. Era l'estate del 1977. Un conoscente mi comunicò che circolava, insistente, una voce: su Monte Castello, sopra Procchio, sarebbe stato in corso uno scavo clandestino. L'indomani salii sulla collina per sincerarmene. L'informazione era esatta: una buca, ampia e maldestra, aveva messo in luce notevoli pezzi di un pesante pavimento cosiddetto in cocciopesto e, sotto, un grande dolio per granaglie, una serie di piatti in ceramica con incise lettere dell'alfabeto, coppe e piattelli a vernice a vernice nera con i bolli di una fabbrica laziale chiamata dei piccoli stampi. Non ci volle molto a capire che si trattava di materiale etrusco del 300 circa a. C., eccezion fatta per il pavimento, probabilmente di epoca successiva. Fra il fogliame di un lentisco si intravvedevano anche sacchetti pieni di frammenti di ceramica, evidentemente nascosti per essere portati via alla prima occasione. Feci alcune foto, non toccai niente come prevedeva la legge, e il passo successivo fu presso la stazione dei carabinieri di Marciana Marina. Vista l'urgenza il comandante della stazione, maresciallo Viti, mi chiese di accompagnarlo sul posto. Purtroppo dentro il lentisco i sacchetti di ceramiche non c'erano più, ma tutti gli altri reperti erano sempre lì. Considerato l'elevato rischio che potessero essere rubati durante la notte, il comandante mi invitò ad asportarli ordinatamente dopo aver fatto rilievi e foto. Subito dopo partì la segnalazione per la soprintendenza. Quest'ultima programmò una campagna di scavo, che fu molto fruttuosa non solo per la qualità e la quantità dei manufatti recuperati, ma anche per la messe di dati scientifici di prim'ordine per la ricostruzione di un periodo cruciale della storia elbana e mediterranea. Purtroppo la maggior parte del materiale è ancora in attesa di pubblicazione.
Sono ritornato su Monte Castello una dozzina di anni dopo. Alla meraviglia di vedere il sito in abbandono, si è aggiunta la sorpresa di scorgere molti frammenti di epoca etrusca (vasi, tegole piane e curve) ammassati e all'interno di un bunker della seconda guerra mondiale. Fra di essi erano presenti anche pezzi piuttosto cospicui del pavimento in cocciopesto. Chi li ha buttati lì dentro? Essendo impensabile che si tratti di 'scarti' gettati durante le operazioni di scavo, ritengo che sia stato un atto irresponsabile perpetrato da altri 'tombaroli'.
Fino a poco tempo fa parecchi di quei frammenti (ovviamente nel frattempo i pezzi più vistosi si erano involati) continuavano ad abbellire il bunker e, del tutto a portata di mano e apparentemente abbandonati, sembravano offrirsi quasi come souvenir per chi avesse osato avventurarsi in mezzo a ruderi invasi da piante e arbusti e in stato di degrado.
Un simile stato di cose, che si perpetua da troppo tempo, è inquietante e indecente: sarebbe quanto mai opportuno che il funzionario/a della soprintendenza di Pisa si desse una mossa per recuperare almeno i residui frammenti pavimentali destinandoli a un deposito di Stato. E sarebbe altrettanto auspicabile che il Comune di Marciana, nel cui territorio si trova l'abitato etrusco, si attivasse con le sue associazioni e con i suoi architetti per restituire un minimo di decoro allo straordinario tessuto murario.
Michelangelo Zecchini
intanto...zitti zitti...
il Comune di Campo revoca con due ordinanze la sospensione dei lavori per la costruzione dell'autostrada Galenzana-Marina di Campo!
leggete le ordinanze....e decidete voi se piangere o ridere per quello sbrego fatto alla montagna, visibile da decine di chilometri, definito "lavoro di piccola entità"!
B.Elmini
Messaggio 14857 del 12.09.2017, 08:48
Provenienza: Rio Elba
D'accordo con quanto scritto sul Blog di Rio Elba...ma caro sig.Elmini la colpa di chi è? Ad oggi la "legge" non ha ancora o non ha voluto e/o potuto riconoscere gli autori di questi "errori" che sono costati cari a tutti noi cittadini ma che hanno arricchito i soliti"pochi"...amici
Allora bisogna farla finita con questo sistema che crea sempre delle"sanatorie" per i politici e/o amministratori...................
E' l'ora di cambiare i MUSICISTI per cambiare la MUSICA......
A proposito dei dissuasori, vorrei fare presente che i bus di linea, compresi quelli turistici, prima di arrivare in piazza del cavatore (capolinea) attraversano 5 dissuasori. Il primo si trova all'altezza dell'ex distributore, l'altro all'entrata di via S.Antonio, uno dopo l'incrocio del campo sportivo. e altri due prima di arrivare ai due supermercati presenti in viale Australia. Debbo segnalare anche, che in questo tratto di strada non si verificano più incidenti da anni, e cioè da quando sono presenti gli stessi dissuasori. Quindi, gli amici di Carpani hanno ragione da vendere a quintali.
Paolino l'Arrotino da Capoliveri-
Nisporto ... speriamo bene
Messaggio 14859 del 12.09.2017, 11:09
Provenienza: Giulio Gori
D'accordo con il messaggio di cui sopra letto sul Blog di Rio Elba........
ed in aggiunga quanto scritto anche dal sig.Benito sulla pericolosità del fosso intubato a Nisporto.................ma vorrei ricordare che a Nisportino,anche se la valle/fosso non è stato intubato,c'è sempre uno stato di pericolo dovuto all'abbandono della proprietà ex Villaggio dove in particolare vi sono diversi fossi non puliti da anni e che vanno a "versare "tutti nella valle che fà da unico ingresso alla spiaggia ma anche da parcheggio ed da accesso alle abitazioni e ristorante .
.....Ma quì a Nisportino sembra essere terra di nessuno da parecchi anni nonostante le continue segnalazioni per anni dei soliti 2/3 indigeni....agli altri interessa solo riempire il portafoglio .........e criticare gaurda caso quei 2/3.....
[COLOR=darkblue][SIZE=5]LA FORTEZZA DEL GIOGO [/SIZE] [/COLOR]
Dopo aver parlato e documentato lo stato attuale della Villa romana di Capo Castello al Cavo, oggi vogliamo proporvi un altro importante monumento storico anch’esso dimenticato… La fortezza del Giogo
Un viottolo scosceso appena accennato che s’inerpica verso l’alto , qualche insetto arrampicato su uno stelo più alto degli altri o su un ramoscello tenero cerca di asciugarsi dalla brina notturna prima di spiegare le ali, alcune lucertole impaurite rischiano maldestri tentativi di fuga rifugiandosi tra la vegetazione…… lassù in alto…. il vecchio rudere sembrava dormire il sonno dei dimenticati .
È la “Fortezza del Giogo”.
La fortezza, fu fatta costruire dagli Appiani verso la metà del Quattrocento a guardia del canale di Piombino e di un lungo tratto di costa che spazia da nord a sud fino all’Argentario e al Giglio. Mentre a terra risulta in contatto visivo con il Volterraio, ma anche con Capoliveri e il forte San Giacomo di Porto Azzurro, la fortezza probabilmente subì assalti barbareschi fino a quando nel 1708 durante la lotta tra Spagnoli e Tedeschi per il possesso dell’isola, il comandante in capo le truppe spagnole Generale Pinel lo fece demolire, si dice per punire gli elbani di avere prestato aiuto ai tedeschi.
Di forma rettangolare è circondato da un fossato, possiamo intuire che si distribuiva su due piani separati da un solaio a volte, ora crollato. L’accesso immaginiamo avvenisse da una porta in alto, che si raggiungeva per una scalinata probabilmente con il consueto ponte mobile alla sommità.
Una leggenda racconta che questa costruzione in tempi molto lontani , quindi ancor prima dell’intervento degli Appiani, fosse un Tempio votivo edificato in onore di Giove Olimpo e si favoleggia che alcuni contadini avessero trovato nelle vicinanze della fortezza dei piccoli tesori ed una piccola statuetta di un Dio a loro sconosciuto.…..il vecchio castello o cosa veramente fosse , piano piano sta scomparendo anche dalla memoria delle persone restando ahinoi in un colpevole abbandono che ci priva di una parte importante della nostra storia .
Ma l’Elba nasconde ancora molti tesori abbandonati , tracce di una storia lontanissima fatta di civiltà scomparse , di battaglie e di antiche leggende, ecco perchè vogliamo fare un appello chiamando in causa i nostri eminenti studiosi e archeologi , affinché queste meraviglie non vengano dimenticate e magari…. chissà ….possano servire a risvegliare nelle istituzioni la voglia di ricerca per riportare alla luce e rendere fruibili questi immensi tesori…….
Ci risponderà qualcuno ?
[COLOR=darkblue][SIZE=5]STRAORDINARIO AVVISTAMENTO DOCUMENTATO DI UN'ORCA AL LARGO DI CAPRAIA! [/SIZE] [/COLOR]
di Yuri Tiberto - Acquario dell'Elba
Martedì 5 settembre, verso le 12.45, il Sig. Wolf-Dieter Stucken stava tranquillamente veleggiando da Capraia a Rosignano quando si è accorto di qualcosa che somigliava a un enorme delfino: ma le dimensioni, e soprattutto le inconfondibili macchie bianche sul nerissimo mantello non potevano che portare a uno dei più possenti e spettacolari abitanti del mare: l'Orca!
Quando questa mattina abbiamo aperto la mail che ci era stata inviata per chiedere conferma siamo sobbalzati sulla sedia: anche se la foto originale è presa da una certa distanza, gli ingrandimenti non lasciano dubbi sull'identificazione, e per la prima volta vanno a confermare la presenza di questo cetaceo nelle acque dell'Arcipelago, altre volte segnalato ma mai fotografato o filmato!
Nei nostri mari, l'Orca è una specie definita come occasionale. Presenza certa e documentata, ma molto rara e generalmente di breve durata: una sorta di "gita fuori porta" dove la porta è simbolicamente rappresentata dallo stretto di Gibilterra.
Dobbiamo quindi preoccuparci per l'arrivo di una terribile "Orca assassina"?
Assolutamente no! Le Orche sono superpredatori che si trovano ai vertici della piramide alimentare. Le loro dimensioni - fino a 9 metri di lunghezza per 10 tonnellate di peso - le pongono non solo al riparo dagli attacchi di qualunque altro predatore naturale, ma consentono loro di attaccare con successo altri mammiferi marini (foche, leoni marini, delfini e perfino balene) e perfino i più feroci e grandi Squali, come il Tigre e il Bianco. Tuttavia, non sono mai stati registrati attacchi ad esseri umani, se non in cattività, dove è normale che i comportamenti possano alterarsi. La fama di "assassina", derivata dal nome inglese (killer whale), presumibilmente dato dai balenieri del '700 che si vedevano sbranare le prede catturate, è pertanto del tutto ingiustificata e se non siete un calamaro o un delfino non avete proprio niente da temere.
Se invece andate in giro per il nostro splendido mare, non limitatevi a prendere il sole sdraiati sui cuscini della barca: siate curiosi, aguzzate la vista e siate pronti a cogliere le incredibili sorprese che solo la Natura sa regalarci!
[COLOR=darkblue][SIZE=4]CITTA' DI PORTOFERRAIO [/SIZE] [/COLOR]
L’amministrazione Comunale di Portoferraio, appena appresa dalla stampa la notizia del nubifragio che ha devastato Livorno, esprime tutta la propria solidarietà e sostegno alle famiglie delle vittime, alla città tutta, e al sindaco Filippo Nogarin. Siamo certi che lo spirito che contraddistingue i livornesi sarà più forte delle contrarietà e, come sempre, saprà risollevarsi e ricostruire al di là delle sterili, demagogiche nonché inopportune ed intempestive polemiche di fronte alle vittime e ad una città in ginocchio, polemiche che sembrano voler coprire responsabilità e colpevolezze di altri per l’incapacità e l’inefficienze nella gestione del territorio toscano.
I messaggi di cordoglio che la città di Livorno sta ricevendo non risolvono certo le attuali criticità ma in questo momento sono importanti e rimangono l’unico modo per far sentire il caloroso abbraccio di tutti gli italiani.
Arc.tto Mario Ferrari
Sindaco di Portoferraio
Negli U.S.A, l'uragano Katrina semina morti e ingenti danni, ma il loro presidente non ha capito o fa finta di non capire che l'inquinamento industriale influisce sul clima, visto che ha ritirato gli U.S.A dall'accordo di Parigi sull'ambiente. In Italia per fortuna non ci sono gli uragani di forte intensità, ma negli anni si è costruito dove oggettivamente non si poteva, e si è sistematicamente intubato i "piccoli" fiumi, senza capire che quando piove veramente, lo spazio lasciato non è sufficiente, ed ecco allora le tragedie ogni qualvolta che piove un po intensamente.
Paolino l'arrotino-
A Livorno la pulizia dei fossi e torrenti, non sono bastati per arginare l'evento. Per forza se trinciano le canne o altri arbusti nei fossi e si lascia il trinciato nei fossi e/o torrenti l'effetto e'peggiore. Ci vuole uno scienziato per capirlo?
[COLOR=darkred][SIZE=5]Cara ex Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali e della Casa... [/SIZE] [/COLOR]
Il consigliere Pellegrini, come al solito, ha come unico obiettivo fomentare la confusione dimenticando le responsabilità gravi che lei ed il suo partito si sono assunti in dieci anni di governo. Prima di entrare nel merito volevo dire all’ ex Vicesindaco e Assessore alle Politiche Sociali e della Casa, che fortunatamente la (SUA) Regione è riuscita a preparare un bando dell’Erp con nuove regole condivise immediatamente dalla nostra Amministrazione, e augurandoci che, a differenza del precedente bando, i nostri concittadini abbiano il dovuto riconoscimento dell’appartenenza Portoferraiese.
Chiudo con un velo di polemica: come ex Assessore non dovresti sapere che fomentare a livelli così bassi il cittadino diventa un boomerang? Boomerang che potrebbe dimostrare che nei tuoi 10 anni di Assessore alle Politiche della Casa hai avvantaggiato qualcuno invece di altri. Spero che in futuro i tuoi attacchi siano più mirati a cose vere e non a “fantapensieri” di chi non ricorda il passato, e di chi ha sempre un boccone amaro in bocca (Elezioni 2014).
Nel passato fu organizzata una struttura sociale transitoria con dipendenti più un’ingegnere come Posizione Organizzativa : come dire che facevate assistenza sociale invece che governare, ma tu consigliere Pellegrini avevi la funzione di Assessore non di assistente sociale, ed eri quindi fortemente condizionata dalla tua forma mentis oltre che dalla memoria corta!
Per chiarezza:
1. Le domande sono a disposizione dei cittadini;
2. Le domande sono in pratica standardizzate a livello regionale;
3. Le domande debbono essere redatte dai cittadini, non certo dagli uffici comunali; estremizzando si potrebbe addirittura affermare che gli uffici è bene che non conoscano chi fa la domanda perché poi dovendole valutare deve essere evitata una qualsiasi possibilità di formazione di pregiudizi;
4. Come per molte altre fattispecie, può piacere o meno, il cittadino deve rivolgersi ai patronati o altri soggetti che possono aiutarli; comprendiamo possa essere problematico ma così è per qualsivoglia domanda ad enti pubblici; comunque sia, è sempre possibile richiedere chiarimenti di ordine generale, non certo richiedere consiglio in merito alle specifiche condizioni di un qualsiasi nucleo familiare; infine ovviamente non valuteremo con l’accetta, ma con la massima attenzione avendo cura di individuare errori e per quanto possibile chiederemo chiarimenti o integrazioni.
Detto questo e per tornare all’incipit delle responsabilità credo sia sufficiente ricordare che nel 2004 l’amministrazione comunale aveva oltre 90 dipendenti, nel 2014, dopo 10 anni di governo del PD e della Pellegrini ne aveva poco più di settanta, c’era un assistente sociale e questo nel 2014 non c’era più.
Provvederemo anche a ricostituire un ufficio casa se disporremo della forza lavoro necessaria fermo restando che deve essere chiara una cosa: il Comune non deve dare la casa a tutti, non può sottostare ad una logica assistenzialista (già evidenziata negli scorsi giorni da Fratini) infatti grazie a loro ha finito per fare di Portoferraio un servizio sociale dell’intera isola esentando gli altri da case popolari e soluzioni per l’emergenza abitativa; fermo restando che consiglierei cautela nella prassi di richiamare rispetto delle leggi e della trasparenza nella assegnazione delle case.
Adalberto Bertucci
Assessore alle Politiche della Casa e del Sociale