[COLOR=darkblue][SIZE=4]DISSALATORE di MOLA ... ( Riflessioni ) [/SIZE] [/COLOR]
Da gennaio ad oggi si è assistito ad un comportamento di ASA - A.I.T. oscillante fra due momenti : uno imperniato sino a giugno sull’ allarme per la mancanza d’acqua all’Elba e per possibili razionamenti estivi , l’altro imperniato da giugno in poi nel tranquillizzare per il futuro l’opinione pubblica elbana con la proposta di dare immediata attuazione al progetto di un dissalatore a Mola e di una seconda condotta sottomarina che avrebbero risolto in via definitiva le gravi criticità idriche isolane . L’altalenante atteggiamento di “stop and go” di ASA (di una sottile finezza manageriale) ha avuto spazio sulla stampa locale , cartacea ed online , facendo emergere posizioni pro e contro il dissalatore .
n ( A ) Quanto testè premesso , ci ha indotti ad esercitarci a fare un’analisi numerico-matematica in termini idrico-quantitativi immaginando ipoteticamente realizzato il dissalatore . Qui di seguito riportiamo quanto dedotto .
n Dai dati disponibili del 2016 sappiamo che : (a) l’acqua potabile distribuita dagli acquedotti elbani è di circa 7,7 milioni di mc. /anno coincidente in via presuntiva con il fabbisogno medio idrico annuo ; (b) l’acqua di cui disponiamo annualmente deriva per il 47% da risorse locali (3,619 milioni di mc. d’acqua) e per il 53% dalla Val di Cornia (4,081 milioni di mc. d’acqua) mediante la condotta sottomarina che ha una portata massima di 148 l/sec. ;
n Lo sviluppo degli acquedotti elbani è di 460 km . così ripartiti : 190 km . come rete di adduzione ai depositi e 270 km . come rete di distribuzione all’utenza ;
n La rete di distribuzione ha una perdita che va oltre il 45% , equivalente ad una perdita d’acqua da rete distributiva dell’ordine minimo (per difetto) di 3,465 milioni di mc. d’acqua all’anno ,
Ne consegue che basterebbe che ASA tappasse tutte le falle della rete distributiva colabrodo per risolvere il problema del deficit idrico elbano ;
n Il dissalatore (1° straccio del LOTTO 1) darebbe 40 l/sec. producendo circa 1,25 milioni di mc. acqua/anno , oltre ad enormi quantità di salamoia , ingenti tonnellate di salamoia nel tempo ;
n Ne consegue che la produzione di acqua dal dissalatore non riuscirebbe non solo a coprire il fabbisogno idrico complessivo annuo , ma neanche il deficit ; se poi immaginassimo realizzato anche il II° stralcio del LOTTO I (giugno 2020) , la portata del dissalatore diverrebbe di 80 l/sec. in grado di dare allora complessivamente 2,5 milioni di mc. d’acqua all’anno del tutto insufficienti a coprire né il fabbisogno idrico annuo né il relativo deficit .
n Conseguenza di una oggettiva inconfutabilità è che : (a) stante la perdita da rete distributiva di circa 4,00 milioni di mc. d’acqua all’anno ; (b) stante il pressoché ormai permanente ultradecennale deficit idrico annuo dell’ordine medio rasentante i 4,00 milioni di mc. d’acqua /anno ; (c) stante l’estrema esiguità della produzione idrica annua pari a mc. 2,5 milioni di mc. d’acqua /anno dal dissalatore con portata da 80 l/sec. nella presunta concreta realizzazione a fine 2020 , il dissalatore di Mola non serve a risolvere il problema idrico elbano , che non è un’opera strategica , come si va sostenendo , né ci esonererà dalle ormai arcinote criticità idriche estive , e quindi dai razionamenti .
n Il fatto inaudito è che il gestore idrico si basa sull’assurdo assunto , mai dimostrato , che all’Elba non ci siano adeguate fonti di autoctono approvvigionamento idrico .
n Siccome un unico dissalatore a Mola da 80 l/sec. non basta a coprire il 53% d’acqua che giunge dalla Val di Cornia né tantomeno a coprire neanche il deficit annuo medio complessivo dell’Elba e quindi a non consentire mai all’Elba concreta autonomia idropotabile , ASA ed A.I.T. propongono un secondo dissalatore simil-Mola . Nel 2011 ASA aveva programmato un piano di 21 invasi collinari sul territorio elbano , poi naufragato dopo l’esito fallimentare di quello del Condotto , non vorremmo pensare che oggi ci si accinga a programmare per l’Elba anche un piano di dissalatori che verrebbero definiti opere strategiche per una reale autonomia idrica elbana . Alla luce di quanto già accaduto in un recente passato con gli invasi collinari , nulla diventa impossibile .
n Esiste anche un non secondario problema gestionale per cui i 5 pozzi che , finanziati dalla Regione , saranno realizzati nei prossimi mesi serviranno di fatto a sostituire altrettanti equivalenti pozzi ormai resi largamente improduttivi . Infatti, la gestione dei campi pozzi dell’Elba si è concretizzata nel loro erroneo uso per cui , contrariamente a quanto avvenuto, avrebbero dovuto essere tenuti sempre a portata costante per impedire che , altrimenti , i pozzi finissero con l’esaurire la loro funzione , divenendo improduttivi .
n Risulta che il fabbisogno idrico elbano supera la disponibilità idrica media in particolar modo per quanto riguarda il carico massimo che si verifica nel periodo estivo. Siccome il calcolo del fabbisogno idrico , medio e di punta , è direttamente proporzionale alla popolazione residente e fluttuante ed alla dotazione idrica pro-capite , quando , come nel caso dell’Elba , si passa da una popolazione invernale , stanziale e fluttuante , di circa 35.000 persone ad una di circa 350.000 , fra stanziali e turisti , ne deriva a nostro avviso che il fabbisogno di punta estivo teso ad impedire i razionamenti dovrebbe essere correlato ad una portata complessiva non inferiore a 600 l/sec almeno nei mesi di luglio ed agosto , portata che non sarà mai raggiunta neanche lontanamente con la realizzazione di due dissalatori n ( B ) In una lunga intervista a tutta pagina del Telegrafo del 24 ottobre scorso rilasciata dall’ A.I.T. ( pagina 24 Cronaxhe Acqua e Ambiente) dal titolo “le dieci risposte dell’Autorità Idrica sul dissalatore” , l’ottava domanda è formulata (sic) : “cos’è un’opera di interesse pubblico” a cui l’A.I.T. risponde (sic) : “è un’opera che serve a tutti i cittadini , a tutta la comunità e risponde a criteri di servizio pubblico . Può contrastare con interessi privati molto localizzati” .
Stante il senso in sé lodevole ed in tutto condivisibile della risposta data al giornalista intervistatore , si chiede all’ A.I.T. e ad ASA di dire se il cosiddetto laghetto del Condotto a Portoferraio è a loro avviso un’opera di interesse pubblico che serve ai cittadini di Portoferraio e dell’intera comunità elbana e se risponde di conseguenza a criteri di interesse pubblico . Nel caso del cosiddetto laghetto collinare del Condotto siamo lontani anni luce dal senso insito nell’ottava risposta dell’ A.I.T. . E’ un’opera costata qualche milione di euro di danaro pubblico dal risultato pratico di funzionalità idrica del tutto inesistente tant’è che , iniziati i lavori il 06/12/212 da terminare entro il 02/10/2013 , ad oggi non ha dato , né forse darà mai , neanche una goccia d’acqua mentre era stato spacciato per un invaso collinare multifunzionale per uso irriguo ed idropotabile che avrebbe risolto i problemi idrici di Portoferraio e dell’Elba in via definitiva . La sconcertante vicenda del Condotto non può essere liquidata come finora fatto col più assordante silenzio in merito .
Ora viene con ferrea determinazione di ASA ed A.I.T. prospettato un progetto pressoché già esecutivo per la realizzazione di un dissalatore ad osmosi inversa ( RO ) nella piana di Mola , cioè un vero e proprio impianto industriale del costo iniziale di costruzione aggirantesi sui 15 milioni di euro di danaro pubblico che indurrà indiscussi effetti negativi sul piano ambientale , marino e terrestre . Le ingenti tonnellate di salamoia prodotta dal dissalatore andranno a depositarsi sul fondale marino sotto forma di strati di sale molto spessi nel tempo , si formerà cioè sul fondale marino un bianco pavimento sottomarino che altererà profondamente lo stato odierno di salute del mare .
Il dissalatore di Mola non è altro che un’improvvida estemporanea ed inefficace soluzione ancorché minimale per conferire reale concreta autonomia idropotabile all’Elba e conseguentemente a nostro avviso “ non s’ha da fare” .
Nel breve-medio periodo occorre realisticamente :
n mantenere attiva l’attuale condotta sottomarina ;
n investire da subito ingenti importi per rimediare alle diffusissime falle della rete distributiva ;
n implementare l’attuale apporto idrico autoctono locale mediante un serio studio geologico-idrogeologico che dia conto oggettivo delle potenziali riserve idriche di superficie e di sottosuolo dell’Elba .
Nel medio-lungo periodo va individuata una soluzione strategica che si basi su consolidate metodiche acquedottistiche tecnico-geologico-ingegneristiche che sia per l’Elba foriera di definitiva autonomia idrica . Una possibile soluzione può consistere nella realizzazione di una “galleria-serbatoio sotterranea sul Monte Capanne” ( progetto Meneghin ) .
113564 messaggi.
Continuo a riflettere sul futuro della nostra Isola e penso che sia già scritto nella storia del nostro passato. Niente cambia e niente cambierà. Resta in essere un problema culturale consolidato e diventato tale ormai da decenni. Ne ho parlato altre volte e anche in forma provocatoria. Secondo me abbiamo scelto, magari inconsciamente di non crescere, ci fa paura diventare maggiorenni, prendere coscienza del mondo che cambia, che brucia i tempi e che conseguentemente il futuro sarà esclusivamente di chi riuscirà tenere il passo. Le cause possono essere diverse, materia per psicologi, sociologi, e perché no anche per i politici che comunque non ci aiutano ad uscire da tanto impasse.
Perché, ripeto questo malessere cui ho già fatto cenno altre volte, perché siamo anche un po’ inconcludenti, nessuna rivendicazione ha mai l’avallo di tutto il territorio. L’Elba ha sempre contato poco, al di la di essere una mucca da mungere, la sua forza elettorale è insignificante, figuriamoci quando poi il territorio non incontra una comunione di intenti che, invece, dovrebbe essere fortissimamente ricercata, proprio per il motivo appena citato. Quindi vorrei far passare l’idea che forse le responsabilità non sono sempre dell’altro. Qualche volta occorre l’umiltà di guardarsi allo specchio e riconoscere la nostra inefficacia o, inefficienza? I temi da citare sarebbero troppi, nel tempo ne ho affrontati diversi, quindi sorvolo, ma gli ultimi due mi hanno colpito vorrei ricordarli a chi mi legge.
Il primo: il bando di gara scaduto per la continuità territoriale aerea. Come è possibile che nessuno abbia pensato in tempi utili a sollecitare il Ministero? Adesso i voli sono sospesi, e penso che anche la Silvair Air, che negli ultimi 3 anni aveva mantenuto la continuità territoriale ne stia soffrendo. I tanti elbani, ormai possiamo dirlo, che avevano scoperto questo facile e veloce mezzo di collegamento dovranno farne a meno. Dopo le lungaggini burocratiche speriamo che i collegamenti possano riprendere prima della prossima stagione estiva. Due importanti categorie sicuramente ne soffriranno più di altre, sono gli studenti e i bisognosi di cure specialistiche che usufruivano anche di particolari tariffe concordate con i Comuni di residenza. Il secondo tema, fortunatamente non ancora in vigore, lascerebbe spazio per una decisa protesta che veda finalmente schierata tutta l’Elba. E’ di questi giorni la notizia che l’assessore alla sanità dott.sa Saccardi aspirante alla presidenza della Regione, ha presentato un progetto che penalizza tutta la ASL nord ovest, particolarmente la nostra insularità, aggravando di fatto i già pesanti sacrifici di noi elbani. Questa folle iniziativa, se così si realizzasse, ci costringerebbe, per interventi di ordinaria piccola chirurgia, quindi anche per ernie, appendiciti, cataratte in Ospital-day etc. a trasferirci a Volterra. Auguriamoci che si giunga in tempo e che questa volta si possa chiudere la stalla prima della fuga dei buoi.
Sergio Bicecci
Sig. Marcello Meneghin, sono con Lei!!! Lei è fra le poche persone sensate che affrontano il problema con logica, dimostrando con i numeri, la risoluzione e la fattibilità di un progetto. Tutti quelli che blaterano senza cognizioni di causa, se da una parte sono divertenti nella loro ignoranza, dall'altra, orientano negativamente l'opinione pubblica, facendo prevedere cose catastrofiche ed allarmistiche tali da giustificare qualsiasi soluzione, anche quella più dannosa per l'Elba pur di risolvere il problema. Quando la POLITICA tratta il problema acqua, sa solo dire: l'Elba per la sua autosufficienza, ha bisogno di 8 milioni di m3 d'acqua e siccome ne mancano 4, questi quattro, bisogna produrli con mezzi diversi ( dissalatore). Non si sforzano neppure minimamente o, volendo essere maligni, non fa loro comodo, di far comprendere alla gente la realtà delle cose. Come si fa a moltiplicare un fabbisogno di punta, stagionale, per 365 giorni come se quel fabbisogno fosse lineare e per tutto l'anno? Lei che ha molte più capacità di me, insista nel far conoscere attraverso "Camminando" le menzogne che i signori politici ci elargiscono gratuitamente. Loro, attueranno, come hanno sempre fatto, i loro progetti in modo dispotico e tracotante ma non potranno dire di averci portato al pascolo come pecoroni.
allora il sig meneghin l'ha spiegato mille volte,il granito frantumato(sabbia) finirebbe sulle spiagge, e poi le talpe arrivano smontate e vengono rimontate sul posto
@Down campo a Prianti
Scusi, ma non crede che il buon Fabrizio e tutti coloro che lo aiutano non so quanti sono, spero tanti visto quel che gli chiediamo giornalmente, ma nel caso specifico, oltre far sapere a tutti che il comune di Campo ha il sito che non funziona, se proprio uno vuole che le cose vengano rimesse a posto, non sarebbe meglio buttare via pochi centesimi e fare una telefonata al comune?
O forse è già stato fatto e non ci sono stati risultati? beh! nel caso era bene farlo presente, comunque provi a farlo se non lo ha fatto, mio nonno diceva
Chi vuole il suo Crristo se lo preghi, Sante parole nonno.
Gentile sig. Prianti, potrebbe mai far sapere al Sindaco Montauti tramite Camminando che il sito internet del suo comune (del Sindaco, cioè di Campo nell'Elba) da svariati giorni è DOWN (come dicono gli esperti) e che collegandosi si riceve solo l'errore ""DB function failed with error number 144"" ?
Grazie anticipate se Lei ruscirà a sapere una eventuale data di ripristino.
I progetti si approvano o no valutando i risultati delle analisi dei 'costi/benefici' e degli impatti socio-ambientali ed organizzativi per l'avviamento, l'esercizio e la gestione degli stessi.
Dotti gargarismi intellettuali non servono a niente se non a far rumore.
Si trovi il modo invece di sintetizzare e pubblicare, per i progetti 'acqua', le analisi di cui sopra e poi esprimersi sul merito.
Elbano
[COLOR=darkblue][SIZE=4]CONVEGNO SU PREVENZIONE DEL DIABETE, ATTUALITÀ
Interverrà il Prof. Pierluigi Rossi [/SIZE] [/COLOR]
Centro De Laugier, giovedì 9 ore 17.30
Giovedì al Centro Culturale De Laugier con inizio alle ore 17,30, in occasione del Convegno organizzato dal Lions Club Isola d' Elba con tema:
" Prevenzione del Diabete - Attualità ", tra i relatori sarà presente il Prof. Pierluigi Rossi, Medico Specialista in Scienza dell' Alimentazione e Docente presso le Università di Bologna e di Siena.
Dal 1990 è un volto televisivo noto per aver partecipato a diverse trasmissioni RAI quali: Più Sani Più Belli, Linea Verde, Uno Mattina, Domenica IN, Medicina 33, Geo e Geo, Occhio alla Spesa, Uno Mattina Verde.
Ha elaborato il Metodo Molecolare (Dieta Molecolare) che supera il calcolo giornaliero delle calorie.
E' uno dei principali ricercatori sui PEROSSISOMI, organi cellulari deputati alla gestione dell'ossigeno e di numerose formazioni biochimiche centrali sul metabolismo cellulare.
Per chi parteciperà alla conferenza, sarà sicuramente un'occasione per ricevere delle importanti indicazioni per una corretta alimentazione.
Egregio sig. Meneghin
Lei continua ad insistere con il suo progetto del mega serbatoio, però con ci dice quanto verrebbe a costare alla comunità, della sicurezza che l'acqua non si perda e delle difficoltà che si dovranno ,per forza di cosa, incontrare .
Inoltre dove mettiamo tutto il granito frantumato ?
Come facciamo a far venire la talpa per fare il buco che se non lo sa è un po ingombrante?
E' vero con i soldi si fa tutto ma chi sborserà i soldi per questa faraonica opera che facendo due conti potrebbe costare non meno di 200 milioni di euro .
Detto questo rifletta .
Buona serata.
Carne avariata, cinque arresti in Toscana. Pm: “Somministrata in decine di scuole, ospedali e caserme di sei regioni”
Coinvolte strutture in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, e 13 basi dell’Esercito e dell’Aeronautica militare. L'azienda di Pistoia si era aggiudicata appalti pubblici per diversi milioni di euro abbattendo i costi, sostiene la procura, con la somministrazione di derrate alimentari avariate. In totale 24 indagati, anche veterinari dell'Asl
Abbattevano i costi somministrando alimenti avariati in 43 mense tra scuole, ospedali e caserme. Compresa carne potenzialmente nociva per la salute poiché avariata e contaminata da batteri. Ne è convinta la procura di Pistoia che ha chiesto e ottenuto l’arresto ai domiciliari di cinque persone (altre 19 sono indagate) al termine dell’inchiesta chiamata, non a caso, “Malacarne”. Le accuse contestate dai pm sono a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni di enti pubblici, frode in pubbliche forniture, commercio di sostanze alimentari nocive e falso.
Secondo quanto hanno ricostruito dai Nas di Firenze, quattro responsabili di un’azienda del Pistoiese che si occupa della commercializzazione di carni si sarebbero aggiudicati appalti pubblici di forniture alimentari per diversi milioni di euro, assegnati in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, abbattendo i costi mediante la somministrazione di alimenti non corrispondenti a quelli previsti, tra cui appunto carni potenzialmente nocive per la salute poiché avariate e contaminate da batteri. Ai domiciliari è finito anche il commercialista della società.
Nel corso delle indagini sono state accertate irregolarità nelle forniture di derrate alimentari presso le mense di 30 tra scuole e ospedali in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, e 13 strutture militari dell’Esercito e dell’Aeronautica militare, due delle quali all’estero – Sequestrata nel corso dell’inchiesta, partita nel gennaio 2016, mezza tonnellata di carne non conforme, destinata alle fasce più deboli della popolazione tra cui bambini e degenti di ospedali.
[COLOR=darkblue][SIZE=5]Acqua: l’oro blu dell’Elba. [/SIZE] [/COLOR]
La Fondazione Isola d’ Elba intende esprimere la propria posizione su un argomento vitale che va affrontato con la chiarezza dovuta.
Dalla Regione ci sembra che arrivi un messaggio inequivocabile : le risorse idriche sono scarse anche per la costa toscana e in futuro non sarà facile fornire acqua all’ Elba , neanche agli elevati prezzi a cui la stiamo pagando. Dunque il rifacimento della tubazione dalla Val di Cornia ormai vecchia e usurata molto probabilmente non si farà .
E’ il solito problema, la Toscana rappresenta 4 milioni di persone, perciò un isoletta di sole 30.000 anime non può essere una priorità assoluta. Questo è normale, e obbiettivamente anche giusto. Spesso però all’ Elba non riusciamo neppure ad ottenere quel minimo che ci spetterebbe di diritto . Ad esempio non è giusto che l’acqua debba avere un prezzo diverso tra l’Elba e Firenze . Non è neppure giusto che le opere per rendere autonoma l’ Elba dal punto di vista idrico gravino molto sugli Elbani .
Ma torniamo al problema e alle soluzioni .
Qui non si tratta solo di dare all’ Elba le risorse idriche aggiuntive che servono nei due mesi estivi , che sono gli stessi in cui servono anche sulla costa. Adesso serve un progetto più importante e complesso : rendere l’ Elba autonoma tutto l’anno , anche nei mesi di punta, cercando di avere una buona qualità e il giusto prezzo.
Nel frattempo l’ ASA e le autorità preposte hanno portato avanti una strategia incentrata su un importante progetto in stato avanzato: la realizzazionedi un dissalatore nel Comune di Capoliveri. Inoltre tempo fa era stato illustrato alle autorità dell’ isola un progetto per un serbatoio sotterraneo da realizzarsi nella parte occidentale. Ancora, vanno censite e rivalutate tutte le nostre sorgenti , eliminati gli sprechi e migliorata l’efficienza della rete.
Chiaramente ogni progetto, oltre ai vantaggi, presenta delle controindicazioni ma non possiamo stare fermi , la priorità è il bene comune .
Il vero problema è che all’ Elba non manca solo l’ acqua , manca soprattutto una cabina di regia unita e autorevole in grado analizzare soluzioni , prendere decisioni e negoziare i nostri interessi con le autorità esterne.
Rendere l’ Elba autonoma è una necessità non solo dal punto di vista idrico. L’ Elba sta iniziando a compiere i primi passi verso una maggior unità e dunque verso una maggior forza politica , nel frattempo però è necessario affrontare i problemi in modo collaborativo , senza far pagare ai cittadini un prezzo troppo alto.
La Fondazione sta valutando l’opportunità di organizzare un convegno / dibattito sulla situazione idrica dell’ Elba in collaborazione con le amministrazioni comunali e le varie autorità coinvolte. In questo modo, anche grazie agli interventi di relatori ed esperti, si potrà delineare il miglior percorso per l’ autonomia idrica dell’ isola, con l’obiettivo che le conclusioni del convegno diventino la base per la stesura di un documento programmatico chiarendo le necessità, i costi, i tempi e i rispettivi impegni .
Fondazione Isola d’Elba Onlus
[COLOR=darkblue][SIZE=4]ACQUA POTABILE E DISSALATORI [/SIZE] [/COLOR]
Riscontro messaggio inva…. che ????? del 07.11.20
Ci sono alcune cose importanti da precisare
1) Il progetto del serbatoio da due milioni di mc è visibile cliccando [URL]http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/elba_giugno2005.html[/URL]
2) All’Elba sussistono due problemi distinti: il primo è la creazione dell’autonomia idrica dell'Elba rendendola indipendente dalla Val di Cornia per la quale dovrebbero essere necessari e sufficienti 2 milioni di mc di invaso
3) il problema vero ed attuale è invece risolvere la crisi estiva per la quale dovrebbero bastare trecentomila mc di invaso. L’errore colossale che si continua a commettere è schivare i problemi veri concentrandosi sul falso problema- Il falso problema è il volume annuo ( PER 365 GIORNI !!!!) d’acqua che occorre all’Eba. Soffermarsi su questo tema è sbagliato, inutile e inconcludente. Invece ciò su su cui occorre assolutamente riflettere è la portata istantanea di acqua che serve ed in particolare quella che occorre d’estate nel giorno di punta e nelle ore di massimo consumo, portata che può essere stimata sui 600 l/sec . Se si parla di questo ( 600 litri al secondo per trattare bene gli elbani ed i turisti!) si capisce subito una cosa importante e cioè che il dissalatore con la sua portata che sarà, nella migliore delle ipotesi, pari a 80 l/sec fissi e non aumentabili per la semplice ragione che non è ancora previsto un serbatoio annesso al dissalatore, parlare di 80 l/sec a fronte di 600 l/sec fa semplicemente impressione.
Allora , per il momento lasciamo da parte l'autosufficienza idrica che è un problema da risolvere più avanti, ora bisogna risolvere quello attuale.
La domanda che mi rivolge sicuramente il lettore di queste righe è la seguente: ma come hanno fatto allora nelle estati passate ad immettere in rete portate così notevoli? Ed io rispondo che i miracoli non si possono fare e che il gestore è stato bravissimo a risolvere i momenti di crisi con le scarse possibilità che le strutture acquedottistiche esistenti possono dare, ma c’è un problema: la portata di punta estiva nella realtà non la si è mai potuta risolvere in modo congruo proprio perché d’estate le attuali strutture, come dicevo, sia dell’Elba e sia della val di Cornia, gravemente impoverite da siccità eccezionali, non ce la potevano proprio fare ed infatti cosa si è fatto? Si sono immesse in rete acque di tutti i tipi cominciando da una realtà incontrovertibile: quando si deprime la falda di oltre una decina di metri sotto il mare, allora l’acqua che si preleva dai pozzi e che si pompa in rete è in gran parte quella salmastra con un duplice danno e cioè quello di mettere in rete tale acqua ed inoltre nel provocare la risalita del cuneo salino sui terreni con pericolo di danneggiare anche quelli. Per questo si devono fare ampie riserve sulla congruità della risoluzione che è stato giocoforza adottare!. Le prove di questo fatto sono insite nelle molte lamentele di coloro che vedevano uscire dai rubinetti acque di tutti i tipi.
Per risolvere veramente il problema attuale non occorrono milioni di mc ma occorrono almeno trecentomila mc di invaso utile ed indispensabile sia se esiste sia se non esiste il desalinizzatore perché anche quest'ultimo ha bisogno di compensare le portate e cioè immagazzinare nei periodi di scarso consumo gli 80 l/sec fissi prodotti in continuo per 24 ore al giorno e per molti giorni primaverili per poi poterne usufruire per i 600 l/sec necessari per i pochi giorni ESTIVI di massimo consumo.
In conclusione senza il serbatoio non si risolve nulla ed io credo che ciò sia ben chiaro anche al gestore che, fatto il desalionizzatore sarà sempre in tempo per segnalare la necessità del serbatoio. Ma allora io dico: perché non facciamo prima il serbatoio e poi magari ci accorgeremmo che esso è sufficiente da solo immagazzinando le piogge durante i periodi autunno, invernali e primaverili ?
tralasciando quest'anno particolarmente siccitoso ,all'elba piovono mediamente 800 mm di pioggia che aumentano nella zona del perone
tanto per precisare
Meno male che c'è la G.d.F .....perchè se si aspetta la Commissione Antimafia presieduta dalla Bindi per esaminare gli Impresentabili in Sicilia.......
Messina, arrestato il neo deputato Cateno De Luca (Udc): associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale
[COLOR=darkblue][SIZE=4]COMITATO DI CARPANI: RINNOVO CARICHE SOCIALI. [/SIZE] [/COLOR]
Lunedì 6 novembre alle ore 20,30 si è tenuta l'assemblea del Comitato del quartiere che ha riunito soci storici, sostenitori e soci di nuova iscrizione tra cui molti rappresentanti del tessuto commerciale e artigianale della zona di Carpani a testimoniare ancora una volta che il senso di appartenenza e partecipazione a una comunità e lo spirito di collaborazione possono dare grandi risultati per la vita commerciale e culturale del rione periferico di Portoferraio .
L'assemblea dopo un breve ma approfondita discussione ha proceduto all'elezione del nuovo direttivo che sarà così composto:
• Giovanbattista Biagi (Pipi) Presidente.
• Pierpaolo Quagliotti Vicepresidente.
• Roberto Manzi Tesoriere economo.
• Elenna Dinelli Segretaria di Comitato e della Presidenza.
• Fabrizio Prianti Responsabile della comunicazione e rapporti con le pubbliche Amministrazioni ed enti amministrativi.
Il nuovo direttivo ringrazia per l'impegno e la dedizione i componenti del precedente organo decisionale e punta a nuovi traguardi come creare occasioni di ritrovo, interessi commerciali quali lo shopping e svago nello spazio del " giardino bambini " e lungo la strada di Carpani.
Le cariche utili ad assegnare i ruoli effettivi, nella realtà si tramutano in un gioco di squadra che anni passati ha portato numerosi risultati tra i quali eventi, sagre gastronomiche, incontri sportivi e culturali, impegno sociale e collaborazione con le Istituzioni Comunali nell'interesse non solo delle attività ma di tutta la cittadinanza di Carpani. La prima iniziativa condivisa con i colleghi commercianti e artigiani, è programmata per le prossime festività di natalizie.
L'assemblea e il nuovo direttivo, invitano la cittadinanza ad aderire al Comitato di Carpani che ha nei suoi programmi eventi culturali, sportivi, d'intrattenimento e di svago da sviluppare collegialmernter ccon chi crede che le tradizioni debbano continuare.
Il nuovo Comitato di Carpani.
Il sig.Piero, giustamente, chiede di capire fra le due alternative inerenti il problema idrico elbano, quale sia la migliore o comunque chiede un confronto.Da una parte abbiamo il dissalatore, uno dei due, che dovrebbero sopperire a quei 4.000.000 (quattro milioni)di metri cubi d'acqua a noi mancanti.
Del dissalatore sappiamo il costo, ipotetico, e la produzione, ipotetica.
Da comune cittadino mi pongo la domanda come sia possibile fare un invaso di tali dimensioni nel granito, quanto deve essere grande per riempirsi di 4.000.000 di metri cubi annuali che servono, TENENDO BEN CONTO CHE SERVONO NEL PERIODO ESTIVO, ove le piogge scarseggiano.
Quanto granito si deve scavare????? Dove lo mettiamo???? Non parliamo di vendita, quello cinese costa la metà.
Chi propone questa soluzione, la numero 2, può illustrare i costi??? E come lo riempie, e come distribuisce l'acqua????
Cosa ben diversa trovare un invaso esistente, mi pare esistano già, ma non vedo questi 4 milioni di metri cubi al suo interno.......
Se all'Elba piove mediamente non oltre 500/600mm/anno (A Pianosa quale esempio piove per 400mm/anno)quale superficie deve avere l'invaso, perfettamente impermeabile...????????
In tutti questi giochi, dove la politica ha posato gli occhi e molto altro, dove forse gli interessi economici prevalgono sul vero problema, abbiamo la spada sul collo, quando si romperà la condotta idrica ci sarà da piangere........ oltre ad un rimpallo di colpe e responsabilità, da rinnegare come al solito.
E 'l ciel di sopra fece intento
sì che 'l pregno aire in acqua si converse:
la pioggia cadde e a' fossati venne
di lei ciò che la terra non sofferse...
...e dai fossati se ne andò al mare (ndr).
Alcuni benpensanti, astutamente, anzichè prelevarla prima, avrebbero ritenuto più opportuno lasciarla andare al mare per poi riprenderla, dissalarla e ottenere lo stesso effetto con in più il bellissimo risultato di sperperare denaro pubblico, inquinare l'ambiente e danneggiare il turismo.
Come volevasi dimostrare, la pioggia è arrivata zittendo tutte le catastrofiche previsioni di siccità eterna con relativa paventata impossibilità a riempire un idoneo invaso, ma quel che è peggio mettendo stranamente a tacere anche chi si era speso per proporre la realizzazione di un impianto alternativo al dissalatore e chi aveva esternato la sua preoccupazione per quanto sembra sia ormai stato deciso in alto loco.
Poichè ritengo che questo blog sia letto e commentato anche da chi dovrebbe avere il dovere d'informare il pubblico su qualsiasi opera d'interesse comune, questo silenzio tombale risulta veramente deprimente: pare che improvvisamente l'argomento non interessi più niente a nessuno e così sia sgombro il campo affinchè sia fatta la volontà dei soliti insindacabili onnipotenti.
Ci accorgeremo dell'entità di questa fregatura solo quando dovremo pagare il conto di un' ennesima follìa politica, ma allora non ci resterà che ricordare il lamento del giovane Leopardi: 'ahi pentirommi e spesso, ma sconsolato, volgerommi indietro'.
Parecchi giorni fa avevo avanzato una richiesta rimasta senza risposta, e cioè se era stata fatta un'analisi comparata delle due alternative (invaso al Capanne o dissalatore a Mola) in base alla quale fosse poi risultata vincente quella di Mola: c'è qualcuno che sa, può e vuole rispondere a me e a quant'altri sono ancora interessati a una saggia soluzione di questo vitale problema prima che sia troppo tardi? Grazie in anticipo.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]COMUNE UNICO [/SIZE] [/COLOR]
Se la volontà popolare lo indica nulla osta alla sua realizzazione.
Il problema non è il comune unico,doppio o triplo.
Il problema è come sarà governato.
Il problema è se efficienza e imparzialità della pubblica amministarzione saranno presenti.
Ricordo che c'era una volta la comunità montana ente sovracomprensoriale che aveva il compito di espletare una politica comprensoriale.
Eliminata.
E, fino a quando è esistita la comunità montana quale politica comprensoriale ha espresso ?
Mi pare e se ben ricordo che era diventata luogo dove i "trombati" della politica ritrovavano la sedia o la poltroncina.
Marcello Camici