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[COLOR=darkblue][SIZE=4]L'ELBA NON RISOLVERA' MAI IL PROBLEMA IDROPOTABILE [/SIZE] [/COLOR]
Riscontro messaggio 87681 del 22.11.2017,
La cosa più grave che si commette anche all’Elba come nel resto d’Italia è la mancanza totale di una strategia di base in tutti i servizi importanti e quando qualcuno la propone lo si critica per la sua onerosità. Anche lei caro signore ridicolizza e scambia il progetto generale di risoluzione del problema idropotabile Elbano da attuarsi in un futuro forse molto lontano con la autonomia idrica dell’Elba dal Continente per quello che non è. Fa dello scherzo considerando i 25 Km di serbatoio galleria una cosa mostruosa. Ma provi a tornare all’attualità e cominci a pensare ai soli 3-4 Km che si potrebbero costruire con la stessa cifra che quanto prima si spenderà per un dissalatore il quale, da solo così come previsto e senza serbatoio annesso, non servirà a nulla. Mentre 3-4 Km di galleria costituirebbero un invaso di 200.000 – 300000 (trecentomila mc) di grandissima utilità. Il dissalatore che si va costruendo nella realtà è una struttura difficilissima da gestire con costi enormi per produrre una portata continua di acqua del mare dissalata pari a soli 40 l/sec e modificabile soltanto con la diminuzione della stessa. Stiamo parlando di una portata ridicola se paragonata a quella assolutamente sconosciuta all’Elba in quanto in questo posto si considerano solo come essenziali le migliaia di mc d’acqua che bisogna produrre nel corso di un'intera annata. Un modo come un altro per nascondere i problemi veri. Nessuno nomina (perché non la conosce e non se ne preoccupa minimamente) né parla mai di quella portata che occorre nel periodo di punta per soddisfare le richieste dell’utenza . Potrebbe trattarsi ad esempio di ben 500/700 l/sec di fronte ai quali i 40 l/sec del dissalatore fanno semplicemente ridere . Nessuno fa presente che la richiesta di punta estiva dell’Elba non viene mai soddisfatta. In realtà le soluzioni adottate nel passato anche recentissimo per farvi fronte sono state il ricorso all’alimentazione turnaria con i gravi pericoli che corre l’utenza nell’usare acqua che ha assorbito dal terreno, ogni volta che viene rimessa in pressione la rete rimasta chiusa per ore, tutti i possibili inquinanti ed inoltre per aver depresso la falda dei pozzi una decina di metri e più sotto il livello del mare con la conseguenza che la portata emunta dai pozzi in quel frangente non è affatto acqua potabile ma solo acqua salmastra che è pericoloso immettere in rete e che, oltretutto, provoca la risalita entro il terreno del cuneo salino con tutti i problemi che ne possono derivare.
Non si vuol capire che quello che manca all’Elba e che bisognerebbe costruire prima di tutto e con qualsiasi modalità di esecuzione, è un grande serbatoio di accumulo indispensabile qualunque sia la soluzione idropotabile definitivamente scelta; è necessario sia per consentire al dissalatore di funzionare a portata costante offrendo però la possibilità di immettere in rete le portate di punta, sia per attenuare i prelievi di punta dalla Val di Cornia oramai allo stremo, per dar tempo alla eventuale riparazione della condotta sottomarina, per immagazzinare la portata esuberante e presente negli acquedotti elbani nelle ore notturne e comunque di scarso consumo per poi poterla immetterla in rete a momento opportuno. Ecco questo problema non è proprio sentito. Ci si figura le enormi difficoltà che sorgerebbero per costruire un’opera completamente sotterranea e che quindi non disturba nessuno quando i altre zone e sotto montagne anche preziose come le Dolomiti si scavano tre o quattro Km di galleria stradale senza alcun problema: solo all'Elba non sarebbe possibile farlo.!
Anche le dichiarazioni sulla scarsezza delle piogge sull’Elba non sono suffragate da dati veri. Esistono misure reali in base alle quali negli ultimi 20 anni il volume annuo piovuto all’Elba non è affatto diminuito, quelle che sono molto cambiate sono le modalità che sono attualmente caratterizzate da piogge molto intense che cadono durante periodi brevissimi. La soluzione di questo problema non và ricercata nella costruzione di un dissalatore bensì sulle modalità di raccogliere i grandi volumi idrici che invece vengono lasciati scaricare inutilizzati a mare. In questo senso un serbatoio -galleria avente un grande sviluppo longitudinale ne faciliterebbe la raccolta.
Il guaio principale è quello di sempre: ci si accorge dei gravi problemi sempre troppo tardi ma pronti a criticare, senza dati di fatto, le proposte che vengono presentate. Ne fa testo l’ottimo progetto redatto una ventina di anni or sono dal prof. Megale dell’Università di Pisa con il quale si proponeva di ricavare un grandissimo serbatoio sotto la piana di Marina di Campo tramite un diaframma di impermeabilizzazione che isolava dal mare la piana stessa: chi lo ha preso in esame?. Nessuno, né le autorità e nemmeno quelli che pontificano oggi sui vari blog senza avere in mano dati di sorta.
Chapeau Riese,
pochi discorsi precisi e soprattutto ‘circoncisi’.
Mi ha fatto morire di risate con la sortita della’Circoncisione del monte Capanne’, ci manca Mosè che picchia bastonate sui blocchi di granito sopra La Zanca per completare il quadretto.
Saluti, Simona.
[COLOR=darkred][SIZE=5]Giornata internazionale contro la violenza sulle donne [/SIZE] [/COLOR]
L’assessorato alla pubblica istruzione e pari opportunità insieme al comune di Portoferraio vi invitano a partecipare al laboratorio gratuito di teatro danza con performance finale.
Rivolto a cittadinanza,amatori e performer
Sabato 25 novembre 2017 dalle 15 alle 17.30 laboratorio
Ore 18.00 Performance pubblica.
Numero massimo partecipanti 25
Condotto da Angela Ianni performer danzatrice e operatrice in teatro sociale
Per info. e prenotazioni 3492588367/ 3497747372
Presso comune di Portoferraio sala consiliare.
Il percorso è centrato sul tema della violenza sulle donne
Inizialmente saranno fornite basi tecniche incentrate sull’ascolto e sulla conoscenza del proprio corpo, nell’ottica di raggiungere una padronanza e una consapevolezza maggiore del proprio vissuto psicomotorio,
Attraverso la sperimentazione del movimento, dell’espressività corporea e teatrale, si crea uno spazio condiviso nel quale poter manifestare il valore di ognuno, risvegliando la bellezza nelle nostre differenze. Il laboratorio si concluderà con una performance di danza urbana davanti al comune di Portoferraio.
[COLOR=red] [SIZE=3]Alberto Manzi e la trasmissione: Non è mai troppo tardi
Le consiglio di partire da qui.[/SIZE][/COLOR]
Caro elbano, lei ha perfettamente ragione, le sue argomentazioni non fanno una piega. Perchè studiare, documentarsi, perdere tempo a capire? A che serve complicarsi la vita? E' così semplice imbrancarsi e negare l'evidenza pretendendo di affidare agli altri lo sbattimento per dimostrare ciò che dovrebbe essere acquisito se si avesse un minimo di interesse e di dignitosa modestia. Desista dal pretendere che io mi presti a cercare le prove per dimostrarle che gli asini non volano, è già stato dimostrato come il teorema di Pitagora che non va messo in discussione, ma studiato ed acquisito a patrimonio. Capito mi hai? Forse no e allora continui pure ad affermare che l'APERTURA MENTALE E' UNA FRATTURA DEL CRANIO, io la penso in altro modo.
Saluti
Riese
Caro riese, da noi si dice: " c'è chi sia e c'è chi voga". Lei è uno di quelli che "sia". Mentre il dott. Campitelli bontà sua, sa remare e rema alacremente per ottenere un buon risultato. Lei non solo non sa remare ma non sa neppure ragionare e capire: IL DISSALATORE, LA GIRI COME VUOLE, NON RISOLVE TECNICAMENTE IL PROBLEMA. E' da questa base che dobbiamo partire, non dai discorsi qualunquisti. Faccia un elenco di tutti i dissalatori che, a Sua conoscenza sono stati costruiti; porti qualche dato tecnico a supporto delle Sue tesi e forse qualcuno può stare dalla Sua parte. La siccità non interessa solo l'Elba, interessa anche il continente; non vedo però da altre parti questa frenesia per l'acqua. In campo medico, prima c'è la prevenzione, poi c'è la cura e in extremis si passa all'operazione. PENSI!!!
Sig. Luciano Campitelli, SI, VABBÈ, MA LANCILLOTTO…. ?
Dopo questa popò di cazziata Urbi et Orbi a chi è preposto all'approvvigionamento ed alla distribuzione della risorsa idrica elbana, insufficiente oggettitavente e certamente non gestita al meglio, non può non indicare una soluzione radicale al problema. Ce la illustri, così gli elbani tutti, ma più che altro gli operatori turistici elbani, si tranquillizzano. Vede sig. Campitelli, forse a causa dei 'falsi' allarmi sui cambiamenti climatici che renderebbero sempre piu critico l'approvvigionamento idrico a livello mondiale, isole comprese, sia per utilizzi civili che industriali, cresce la consapevolezza che si debba seguire l'esempio di molti paesi guidati da amministratori più avveduti e lungimiranti. Questi infatti, con tutto il rispetto per la divina provvidenza, puntano moltissimo sulla dissalazione per assicurare nel prossimo futuro ed ancora di più nel medio, la disponibilità della risorsa acqua sempre più svincolata dalla volontà degli dei e dalla sete crescente degli uomini.
Benissimo ha fatto Barbetti che nel suo grande piccolo, ha guardato lontano sposando la soluzione del dissalatore, un primo importante passo verso la vera soluzione. Bravo! Ha capito che oltre che integrativa può essere vista anche come risorsa alternativa se sarà necessario, data la possibilità di crescita modulare degli impianti. Di fronte alla inauspicabile, ma reale possibiltà di un disservizio importante nella stagione estiva della condotta della Val di Cornia vuoi per incidente, vuoi per indisponibilità di approvvigionamento, è possibile accettare supinamente uno scenario che vedrebbe l'evacuazione dell'Elba? Perchè un amministratore non dovrebbe pensare ad una simile eventualità e preoccuparsene prendendosi carico delle scelte? C'è da stupirsi di chi non fa queste considerazioni, chi è eletto ad amministrare la cosa pubblica, ne dovrebbe fare molte di piu di queste considerazioni e non svicolare sperando in dio chiamandosi fuori dalle proprie responsabilità per paura di perdere il consenso dei peones.
Tornando a noi, qual'è l'alternativa che possa offrire le stesse garanzie di modularità per erogare fabbisogni presumibilmente via via crescenti, sig. Campitelli?
Altri pozzi che per bene che vada, succhia che ti risuccia, finirebbero col tirare fuori barili di colifecali con gli scarponi, visto il modo in cui smaltiamo i liquami? E poi, con una piovosità media sempre più scarsa, come si può contare su questo tipo di approvvigionamento e perdipiù assicurarlo, senza impegnarsi su soluzioni alternative? Si dia on'occhiata agli investimenti che i paesi piu accorti fanno sulla produzione di acqua dolce per dissalazione, si legga quali sono le motivazioni della scelta e quali le risposte sullo smaltimento dei materiali di risulta. Se si considera che nel 2016, a livello mondiale, sono stati impegnati circa 1.883 miliardi di dollari (1,75% del Pil mondiale) in ricerca sulla dissalazione, forse è bene trattare l'argomento con un po piu di attenzione alla documentazione con professionalità piuttosto che con la pancia alla stregua dei commenti di una partita di pallone. Con tutto il rispetto per gli sforzi, perchè da un punto di vista ingegneristico non fa una piega, ma il progetto della Circoncisione del monte Capanne che pare sia l'unica soluzione alternativa documentata , uno sbotto di 25 Km di tunnel nel vivo granito per raccogliere l'acqua piovana, sempre che piova, non mi sembra la miglior soluzione che può sposare un'amministrazione o chi per essa, per quanto si possa considerare oltremodo stupefacente.
Riese
Anche ora, approfittando della stagione buona, le bici continuano a percorrere le strade di CAPOLIVERI in senso contrario, in particolare la via XXV luglio e la via Mellini..
Ringraziamo tutti noi elbani il grande Luciano Campitelli che dimostra davvero di essere l'unico con le palle per fronteggiare il problema DISSALATORE........che ASA ci vuole far digerire per forza sostenuto guarda caso dal solo PD ...Non è che GATTA CI COVA?????
Sosteniamo tutti insieme le valide tesi di Luciano contro l'impiego del Dissalatore....e speriamo che vengono sostituiti gli attuali dirigenti di ASA
21 Novembre 2017
Partecipa alla scrittura delle leggi del M5S
Tari, ora chiarezza sui rimborsi. Il MoVimento non molla
di MoVimento 5 Stelle
Vi ricordate la storia della TARI che avete pagato in più denunciata qualche giorno fa dal nostro portavoce Giuseppe L'Abbate? Bene. Il MoVimento 5 Stelle aveva ragione su tutta la linea. E lo stesso ministero dell’Economia, nell’incipit della sua circolare di chiarimento, dà atto al MoVimento di aver portato alla luce gli errori clamorosi nell’applicazione della Tari da parte di molti comuni. Una vittoria, in particolare, per il nostro Giuseppe, firmatario dell’interrogazione che il 18 ottobre scorso ha fatto emergere gli abusi a danno di molti cittadini nel calcolo della quota variabile della tariffa rifiuti.
Ecco cosa intendiamo quando diciamo che il MoVimento 5 Stelle è in Parlamento per fare da ‘apriscatole’: si tratta di lavorare, studiare e approfondire i temi per mettere in luce le storture del potere o anche più semplicemente le sviste delle amministrazioni, che magari derivano da una eccessiva complessità e scarsa coerenza delle regole.
In queste ore è partito lo scaricabarile tra i livelli di governo circa le colpe che abbiamo evidenziato con la nostra azione parlamentare. Da una parte, ci sono le mancanze degli ultimi esecutivi che non hanno sorvegliato a dovere e non hanno controllato i regolamenti, mentre dall’altra parte anche l’Anci, l’associazione dei sindaci, non ha fatto bene il proprio dovere e ha suggerito erroneamente di moltiplicare la parte variabile per le pertinenze.
Inoltre, molti aspetti e casi particolari non sono stati chiariti. Il MoVimento 5 Stelle porterà all’attenzione di Palazzo Chigi le numerose istanze e le richieste che ci giungono dai diverse città coinvolte nella vicenda. Al contempo, non sono state ancora rilasciate delle linee guida per la restituzione delle somme sborsate in maniera non dovuta dai contribuenti in questi quattro anni. Il MoVimento tornerà dunque a interrogare il governo per chiedere chiarezza sulle procedure da intraprendere e per comprendere le responsabilità dei diversi enti che sarebbero dovuti intervenire in tempo per evitare questo caos.
scusate ,ma questo sig CAMPITELLI è UN ALIENO, ha detto un sacco di cose sensate,non puo essere umano,comunque state pur certi che non gli daranno ascolto
Egr Dott. Campitelli, vorrei ringraziarLa a nome mio e di quanti hanno a cuore l'Elba, in tutte le sue specificità. La ringrazio anche a nome di coloro che pur amando l'Elba, sono trascinati innocentemente da quei marpioni disonesti, NON ELBANI, che utilizzando il potere politico ed economico (non loro), sovvertono tutte le leggi scientifiche e perfino morali per false buone finalità. Le Sue"riflessioni",sono un trattato tecnico ben circostanziato, pieno di NUMERI, di citazioni, riflessioni che poche persone avrebbero potuto donarci meglio di Lei. Per me il Suo intervento è pure oggetto di ammirazione, per il coraggio avuto nell'esporsi in prima persona a questa potente lobby di affaristi politici che fregandosene dei danni che potrebbero causare a tutti gli equilibri esistenti all'Elba, da quello naturalistico a quello biologico, portano avanti in modo insensato un progetto che non può che essere un danno per la nostra Isola.
GRAZIE Dott. Campitelli, l'Elba ha bisogno di persone come Lei.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]IL 2017 E’ +7%, SUPERATO IL MILIONE DI BIGLIETTI VENDUTI PER UN INCASSO DI 2.938.000,00€. COSI’ LA GESTIONE ASSOCIATA CERTIFICA LA CRESCITA DELL’ISOLA SUI MERCATI TURISTICI. BARBETTI “ELBA VINCENTE” [/SIZE] [/COLOR]
“Non più solo dati positivi, ma una vera e propria certezza: l’Elba, con il suo + 7,03% rispetto agli anni precedenti, è in costante crescita ed è tornata a competere sul mercato turistico nazionale ed internazionale. Quest’anno l’incasso del Contributo di Sbarco è stato di 2.938.000,00 euro”.
Lo ha dichiarato Ruggero Barbetti, sindaco di Capoliveri, comune capofila della Gestione Associata per il Turismo dell’Isola d’Elba, dopo l’ultimo resoconto dei dati forniti dall’Ufficio Gestione Associata per il Turismo, che raccoglie i “numeri” trasmessi dalle compagnie di navigazione di linea relativi ai passaggi nave venduti - soggetti a contributo di sbarco - per raggiungere l’Elba durante il 2017.
“Parliamo di un dato quasi definitivo – spiega Barbetti - mancano meno di due mesi alla conclusione del 2017, ma già adesso possiamo dire che si è trattato di un anno ottimo, che ha portato grandi risultati per il comparto turistico elbano.
I dati più interessanti riguardano l’inizio della stagione turistica, soprattutto il mese di giugno che ha fatto registrare un incremento significativo rispetto al passato (181.504 biglietti venduti, contro i 156.809 del 2016 e i 139.081 del 2015).
Ma tutto il 2017 ha regalato grandi risultati, tanto da far raggiungere cifre molto interessanti che ci hanno portato a superare il milione di passaggi nave venduti in tutto il 2017. E stiamo parlando - è bene ribadirlo - di biglietti acquistati da non residenti e soggetti a contributo di sbarco”.
Sono, infatti, 1.023.813 i passaggi nave soggetti a contributo di sbarco e acquistati complessivamente – dati alla mano – dal 1 gennaio al 30 ottobre 2017 per raggiungere l’Isola d’Elba, contro i 981.048 passaggi nave venduti nel 2016 dal 1 gennaio al 31 dicembre 2016, anno giudicato ottimo anche dalle categorie economiche del territorio.
In termini percentuali questo si traduce in un + 7% rispetto agli anni passati e più precisamente di un 7,03% in piu’ rispetto al 2016 e di un 6,77 % in più rispetto al 2015.
“C’è ancora molto da lavorare e non possiamo più permetterci di abbassare la guardia, ma l’Elba è in crescita costante ormai da tempo. Le conferme arrivano sempre più insistenti. L’Elba è oggi una meta ambita e apprezzata da italiani e stranieri ed è tornata, dunque, ad accreditarsi sui mercati acquisendo quella visibilità che cercava da tempo.
La Gestione Associata per il Turismo, è indubbio, ha giocato un ruolo fondamentale in questa partita. Ora, con la convenzione della GAT oramai scaduta, i comuni sono chiamati a decidere se è ancora necessario far maturare questo percorso e insistere nel progettare un’idea vincente di Elba per tornare a pensare al futuro con la giusta positività, oppure se questo percorso debba terminare con la suddivisione dei proventi fra tutti i comuni in percentuale rispetto ad abitanti e presenze turistiche”.
Il comportamento di questo Sindaco Vi ricorda qualcuno?
ITALIA FATTA A MAGLIE - METTI UN SINDACO CHE NON SI RASSEGNA, NON PIAGNUCOLA, NON SI MUOVE PER SCHIERAMENTI POLITICI E PREGIUDIZI, NON ACCETTA MOLTI “NO” COME UNA RISPOSTA, E ALLA FINE SALVA IL SUO PAESE DAL FALLIMENTO E DA UN DEBITO DA 21 MILIONI DI EURO. LA STORIA DI GIOVANNI GUGLIOTTI E QUELLA PALAZZINA CROLLATA A CASTELLANETA, IN PROVINCIA DI TARANTO.
Quando si ha a cuore il "proprio paese" si agisce così..........
e non come ha fatto un ex ormai ....al comune di Rio Elba....facendolo addirittura sparire con la prossima fusione...
Volevo ringraziare l'amministrazione comunale di Portoferraio per le modifiche apportate alla viabilità di Carpani.
Tralasciando i dissuasori di velocità volevo soffermarmi però sull'installazione dei paletti a bordo strada, i quali impediscono la sosta ai veicoli su parte del marciapiede ma gli autisti, non considerando ancora l'utilizzo del parcheggio adiacente ai giardini di Carpani, lasciano le proprie auto in sosta nel bel mezzo della carreggiata.
Questo ha difatti costituito questo benedetto senso unico (alternato) che alcuni commercianti chiedevano... 😀 😀
Chiedo io, bene i dissuasori, bene i paletti "salva marciapiede" ma un passaggio un p0' più continuo degli agenti della polizia municipale sarebbe quantomeno auspicabile. Grazie 😎
x paolino sponsor dei 5 stelle vivi a capoliveri splendido paese e lascia stare le cose che non conosci
[COLOR=darkred][SIZE=5]APPROVVIGIONAMENTO IDRICO ELBA … ( Riflessioni ) … [/SIZE] [/COLOR]
Il gestore idrico integrato dell’Elba , come riportato su Elba Notizie del 10/04/2017 , ha indetto per quella data una conferenza stampa per comunicare agli Elbani che la stagione turistica 2017 avrebbe dovuto fronteggiare una grave crisi idrica. In conseguenza di ciò , veniva da ASA detto che (sic!) “ i comuni non devono più rilasciare concessioni edilizie per interventi che comportano nuova domanda di risorsa idropotabile e , inoltre , che l’incremento turistico dell’Elba dev’essere coordinato con lo sviluppo della rete idrica “ , cioè dev’essere fortemente disincoraggiato e diminuito . In definitiva ASA, nella sua veste di gestore idrico , mentre dice candidamente che abbiamo poca acqua , dice anche e soprattutto come dobbiamo amministrare l’ urbanistica , come orientare e programmare la stagione turistica 2017, cioè con il minor numero possibile di turisti .
Le sofferte criticità idriche estive sono state il vero biglietto da visita di un gestore idrico che non è riuscito affatto nell’adempiere ai propri fini gestionali . Nei suoi ormai 16 anni di gestione idrica dell’Elba , ASA avrebbe dovuto adempiere appieno al proprio compito istituzionale di rendere l’isola autonoma dal punto di vista idropotabile con palpabili concreti risultati , avrebbe dovuto compiere atti tecnico-tattici tesi ad aggiungere nuove sostanziali risorse idriche a quelle ereditate al suo ingresso gestionale nel 2002 , ma nulla di ciò si è visto né toccato con mano per essere l’Elba ancora oggi , nel 2017, in presenza di gravi criticità idrico-estive, di prolungati razionamenti idrici creanti costernazione negli stanziali e nei turisti che la frequentano , a far pressoché nulla in termini di nuove aggiuntive risorse a quelle già disponibili . Quanto di illogico attuato dal Gestore ( dalla incongrua gestione dei campi pozzi ; all’ esito fallimentare del cosiddetto invaso collinare del Condotto a Portoferraio ; all tentativo abortito di impiantare un dissalatore in quel di Marciana Marina) , testimonia oggettivamente le proprie negative performances nella governance idrica . ASA è irriducibilmente portata ad eccellere nel produrre megaprogetti illogici quanto destituiti di accettabile substrato tecnico-scientifico (si pensi al cosiddetto invaso collinare del Condotto che ne è un palese incontrovertibile esempio) non volendo capire che , con razionali e mirati passi verso la ricerca dell’acqua sull’Elba in unione ad indifferibili interventi tesi ad abbattere le ingenti perdite d’acqua della rete distributiva , già da tempo avrebbe risolto tanti di quei piccoli-grandi problemi ad oggi negativamente persistenti sulla nostra realtà socio-economica per carenza d’acqua . Il dissalatore di Mola è divenuto ormai per ASA un “must” cui non poter rinunciare le cui motivazioni sono per noi di inafferrabile comprensione . Di questo passo , ci ritroveremo senz’ acqua , senza scorte idriche anche per l’estate 2018 , e quindi con i razionamenti , in assenza di una valida guida nella gestione idrica che imporrà alla Comunità Elbana serie riflessioni sul da farsi sul piano dell’approvvigionamento idrico .
-- ( A ) Il dissalatore di Mola è quanto di più incongruo si potesse concepire rispetto all’ambiente su cui viene allocato per essere esso classificato “ zona umida di elevato interesse ambientale”. Il dissalatore proposto avrebbe quantomeno e comunque dovuto essere preceduto da un’approfondita e seria consulenza tecnico-scientifica articolata in differenziate branche specialistiche quali la geologia-idrogeologia , la biologia marina , l’agronomia , la chimica industriale , la pedologia , l’ ingegneria meteo-marina , l’ittiologia . Ma la Giunta Regionale Toscana ha approvato in data 12/04/2017 un Decreto di non assoggettabilità a procedura di VIA il progetto del dissalatore di Mola baipassando in tal modo ogni vincolo sovraimposto cui si sarebbe perentoriamente dovuto attenere (normative nazionali ed europee) . Ma chi ha fallito al Condotto può essere credibile e rassicurarci nel proporre un impianto industriale quale è il dissalatore di Mola ?
Anche al Lido , come ovunque , l’acqua marina contiene sali disciolti di differente natura la cui quantità varia a secondo della stagione e dell’attività antropica circostante , potendosi però sostenere sin d’ora che mediamente i parametri chimico-fisici dell’acqua di mare di oggi verranno certamente modificati in negativo dall’azione del dissalatore . Il dissalatore modificherà nel tempo anche le varietà ittiche oggi esistenti a causa anche della salamoia immessa in mare in ingenti tonnellate. L’analisi dell’acqua di mare nel punto di presa e di scarico della salamoia del dissalatore darà risultati molto diversi fra l’oggi ed il domani , la rimineralizzazione dell’acqua permeata avverrà sul livello freatico locale con indubbie possibilità di ingresso di cuneo marino irreversibile nelle attuali falde della Piana di Mola.
Chi ha già fallito al Condotto può essere credibile nel proporre il megaprogetto industriale di dissalazione a Mola ? Ma “cui prodest” il dissalatore di Mola ?
Il processo di desalinizzazione richiede l’uso di sostanze chimiche di sintesi per purificare l’acqua (sodio , cloro , piombo , acido solforico , manganese ) . La desalinizzazione produce quantità di gas-serra come sottoprodotto della lavorazione di acque marine. Queste sostanze finiscono poi col divenire rifiuti provenienti dal processo di desalinizzazione e sono in concentrazioni alquanto elevate non certo salubri . La vita marina comunque e non da poco sarà alterata .
L’assurdo incommensurabile è che il dissalatore , se dovesse essere realizzato , risolverà la propria azione solo nell’indurre gravi ed irreversibili pericoli all’ecosistema locale senza peraltro avere contribuito in nessun modo ad ottenere l’agognata autonomia idrica 360 giorni/360 e quindi neanche al superamento delle criticità idrico-estive (luglierin-agostane) ed ai conseguenti inauditi razionamenti idrici .
Abbiamo contestato l’invaso del Condotto : (a) avevamo , ed abbiamo avuto a malincuore piena totale ragione , senza alcuna pubblica scusa da chi ne ha generato il fallimento spendendo vanamente milioni di euro di danaro pubblico ; (b) avremo a malincuore ragione anche col dissalatore di Mola , se mai venisse realizzato .
C’ è chi mostra interesse spasmodico per il dissalatore non adducendo seri ed argomentati motivi che divengono di conseguente inafferrabile interpretazione, che preoccupa . Ignoranza tecnico-scientifica , assuefazione al “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”, cioè assuefazione ai diktat di chi è al comando del potere e che non ammette alcuna posizione contraddittoria , sottomissione a volontà esterne ed estranee agli interessi elbani , interessi di parte politica di bassa lega , hanno indotto troppi paraculi ad un assordante silenzio che spiega perché l’Elba non evolve come vorremmo .
Valutazione Ambientale ex-ante , Valutazione di Incidenza , Valutzaione di impatto Ambientale , Valutazione Ambientale Strategica , nulla di tutto ciò che poteva garantirci dal punto di vista dell’ impatto ambientale ed igienico-sanitario è stato fatto , si sono voluti ostinatamente ed arrogantemente sorvolare e baipassare tutti i vincoli imprescindibili per un impianto industriale del tipo del dissalatore . La miopia idrico-gestionale ha impedito di attuare le mosse tecnico-tattiche per il fine strategico da perseguire che era di rendere l’Elba autonoma dal punto di vista idropotabile e dunque l’incidenza sul complessivo deficit idrico non potrà che essere del tutto marginale ed insignificante anche in presenza di uno o due dissalatori .
n ( B ) Almeno dal 2006 in poi , il cosiddetto invaso collinare del Condotto di Portoferraio è sempre stato definito un bacino idrico alimentato da acque meteoriche provenienti da un bacino idrogeologico di circa 7 ettari e che le sue acque avrebbero supplito in via definitiva alle note insopportabili criticità idrico-estive di Portoferraio e del resto dell’Elba .
E’ bene precisare subito che la realizzazione di un bacino idrico artificiale si riscontra sempre in territori di montagna o alto-collinari dove sussistono le condizioni naturali di reperibilità idrica in termini di portata idrometrica totale e di continuità della stessa .Tali ambiti devono essere caratterizzati da condizioni geomorfologiche che consentano la realizzazione di uno sbarramento e del relativo bacino artificiale , condizioni nella generalità dei casi individuabili in valli fluviali ampie e/o lunghe e terminanti con una stretta morfologica . Un invaso interessa dunque un ambito territoriale a cui sia associata un’elevata qualità ambientale per cui le acque che vi si immettano siano di elevato valore stante la sua remota collocazione in condizioni di bassa o del tutto assente pressione antropica ed ancor più di assenza di pressione industriale e/o similare . Si è andati a realizzare un invaso collinare (è improprio chiamarlo invaso, è solo un banale deposito d’acqua costato milioni di euro di danaro pubblico , danaro mal speso dai risultati idrici di nessuna valenza in rapporto al deficit idrico dell’Elba , particolarmente nell’estate , di cui ad oggi nessuno è stato chiamato a rispondere) . Si è andati a fare un invaso in una ex-cava dismessa da oltre un decennio in cui non vi era né vi è alcuna valle fluviale di qualche significatività idrica né dove poteva essere sbarrato un fiume o un fosso di notevole portata , in quanto inesistente , con ristretto bacino imbrifero , con conformazione morfologica stretta a monte e molto larga a valle dove doveva essere incassata la diga di sbarramento . Si era dunque in una situazione complessiva del tutto contrastante con i parametri tecnico-idrologico-idraulici di riferimento universalmente riconosciuti che devono presiedere alla realizzazione di un qualunque anche modesto bacino idrico artificiale . Nel caso poi dei piccoli invasi , la necessità di contenere i costi entro limiti i più ristretti possibili affinché l’opera risulti conveniente , la selezione delle aree operata in via preliminare per la ricerca del luogo adatto porta solitamente già ad escludere quelle soluzioni che presentino serie perplessità di fondo o evidenti carenze geologiche oltreché idrografico-idrologiche , oltre che ambientali , com’era il caso della ex-cava del Condotto .
Prima di partire col progetto del cosiddetto invaso del Condotto esistevano oggettivi motivi di particolare attenzione che avrebbero dovuti essere rigorosamente valutati prima di dargli il via , ma evidentemente da parte del Gestore non c’era tempo da dedicare e destinare a simili importanti valutazioni tecnico-geologico-ambientali di preliminare estrema rilevanza in rapporto a quanto di assurdo si andava realizzando .
n ( C ) Ci ha incuriosito leggere il Bilancio Socio Ambientale 2016 di ASA SpA . Da esso emerge che il centro nevralgico del Piano è caratterizzato dall’attenzione e dal rispetto verso la salvaguardia dell’ambiente . Dovrebbe trattarsi di uno strumento teso alla trasparenza ed alla lealtà di ASA verso l’utenza . Questo mi ha indotto a leggere con scrupolo la “carta del servizio idrico integrato : principi e standard “ allegata al Bilancio . La carta si articola in 7 paragrafi di rilevante interesse ; di essi mi ha incuriosito molto la lettura dei paragrafi 2-6-7 dal titolo “continuità (2) , efficacia ed efficienza (6) , sicurezza e rispetto dell’ambiente (7) .
Il paragrafo (2) recita sic! : “ viene garantito l’impegno ad erogare un servizio continuo regolare e senza interruzioni” .
Il paragrafo (6) recita sic! : “l’Azienda , in qualità di Gestore , persegue l’obiettivo del progressivo e continuo miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del servizio , adottando le soluzioni tecnologiche , organizzative e procedurali più funzionali allo scopo “ .
Il paragrafo (7) recita sic! : “ L’uso della risorsa idrica deve rispettare la Direttiva 2000/60/CE e deve essere effettuato nel rispetto della sicurezza ambientale e della tutela della salute umana . Questo implica per il Gestore l’impegno costante di sviluppare gli studi idrogeologici per la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento “
Orbene , nessuno dei contenuti dei succitati paragrafi della “Carta del servizio idrico integrato : principi e standard” è stato ad oggi adempiuto dal Gestore idrico dell’Elba . Infatti :
-- ( 1 ) La mancata continuità e regolarità del servizio idrico ha comportato in pieno agosto 2017 , come nelle estati precedenti senza soluzione di continuità temporale ,
reiterate interruzioni del servizio con prolungati insopportabili razionamenti nell’erogazione dell’acqua e gravi ricadute negative sul piano socio-economico .
-- ( 2 ) Per il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del servizio idrico elbano Il Gestore ASA ha adottato soluzioni tecnologiche e procedurali fuori da ogni serio ed oggettivo substrato tecnico-scientifico e normativo dal momento in cui : (a) per aggiungere risorse idriche a quelle già in essere per l’Elba tese all’ottenimento della propria reale autonomia idrica ha impiegato milioni di euro in modo fallimentare nell’assurdo progetto del cosiddetto invaso collinare del Condotto , essendo nulla più di una squallida pozzanghera d’acqua di ignota qualità e provenienza ; (b) per il dissalatore di Mola , ha baipassato ogni procedura normativa nazionale ed europea che obbligavano perentoriamente a che , prima di passare al progetto esecutivo del dissalatore , si doveva fare prima una VIA specifica dettagliata del lugo e dell’ambiente in cui si intendeva allocarlo .
-- ( 3 ) Il Gestore ASA avrebbe dovuto sviluppare costantemente gli “Studi Idrogeologici” per la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento . ASA non ha mai adempiuto a questo basilare principio di ricerca delle potenziali riserve idriche sotterranee dell’Elba che avrebbero reso realmente possibile in questi 16 anni di gestione ASA di ottenere l’agognata autonomia idrica .
Luciano Campitelli
[COLOR=darkblue][SIZE=4]Gestione Associata per il Turismo, il 23 novembre l’incontro dei Sindaci per deciderne il futuro. Sul tavolo turismo, promozione e il canile/gattile comprensoriale. [/SIZE] [/COLOR]
Si terrà alle ore 10.00 di giovedì 23 novembre, presso la Sala consiliare del Comune di Capoliveri, la prossima seduta della Consulta dei Sindaci della Gestione Associata per il Turismo dell’Isola d’Elba.
Un incontro fondamentale per le attività della Gat che servirà innanzitutto per portare all’attenzione dei sindaci dei comuni elbani quali potrebbero essere gli sviluppi e le opzioni future, dato che la convenzione è scaduta e si sta lavorando in regime di prorogatio.
Durante la seduta si discuterà anche del tema del canile comprensoriale. Secondo punto all’ordine del giorno, è infatti la presa d’atto da parte dei rappresentanti dei comuni dell’isola della bozza di convenzione per la gestione associata tra i comuni elbani per la realizzazione e gestione del canile/gattile comprensoriale per la lotta al randagismo e l’attivazione di un servizio di pronto soccorso veterinario h24 attivo su tutto il territorio dell’isola. In discussione anche la conseguente e necessaria presa d’atto dello schema di contratto di sponsorizzazione definitivo per la realizzazione e gestione del canile/gattile, contratto da stipularsi fra l’ente individuato quale capofila della nascente gestione associata per il canile (il Comune di Capoliveri, dove sorgerà la struttura), e la fondazione tedesca Bastet Stiftung, che donerà per la realizzazione del progetto 600.000 euro.
Altri temi importantissimi saranno affrontati nella prossima seduta: saranno, infatti, portati all’esame dei sindaci i dati turistici relativi alla stagione 2017 da poco conclusa nonchè il bilancio sull’attività promozionale svolta nei mesi appena trascorsi.
In discussione anche il programma delle attività 2018/2020 con le proposte promozionali per il territorio e il bilancio del prossimo biennio, nonché le indicazioni alla Camera di Commercio per la promocomercializzazione delle imprese dell’Isola d’Elba.
Infine sarà portato sul tavolo della Gat un altro tema sensibile per il futuro socio economico dell’isola quello dei trasporti aeroportuali da e per l’Elba, con particolare riferimento al prossimo biennio e la situazione dello scalo aeroportuale elbano di La Pila, dove sono appena stati avviati i lavori per l’allungamento della pista.
