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113395 messaggi.
dieffe da dieffe pubblicato il 12 Ottobre 2019 alle 15:17
questa settimana in val di denari è stata interrotta l'erogazione dell'acqua per tre giorni per lavori a seguito di un guasto, l'ennesimo guasto. nel tratto di strada di via aldo moro prima che asfaltassero si contavano più di 50 rattoppi per buche scavate a seguito di guasti all'acquedotto. l'acqua che viene erogata dall'asa non si può bere obbligando i cittadini a comprarla, non sarebbe nemmeno idonea a lavarsi i denti o cucinare. Quando viene ripristinato il servizio l'acqua è piena di fango e ostruisce tutto ciò che attraversa. il calcare che essa contiene rende la vita degli elettrodomestici infinitamente più breve. Ritengo che sia inutile e dispendioso, rattoppare tubature di continuo ma sarebbe infinitamente più utile fare un lavoro definitivo usando i soldi del contributo di sbarco piuttosto che usarlo per operazioni di dubbia utilità. Per una amministrazione comunale seria questo è uno dei problemi più urgenti da risolvere.
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Tunnel & Tunnel da Tunnel & Tunnel pubblicato il 12 Ottobre 2019 alle 14:55
Sig. Marcello Meneghin, non sempre le idee migliori, quelle dei tunnel intendo, sono anche le più praticabili e le più funzionali alle esigenze dell'isola in tutti i 365 giorni dell'anno. Probabilmente anche il Cacelli col supe tunnel, arriverà alle sue conclusioni. Comunque grazie per i suoi sforzi e la grande disponibilità. Gianni T.
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Marcello Meneghin da Marcello Meneghin pubblicato il 12 Ottobre 2019 alle 12:23
Mi sono battuto per 20 anni per migliorare il vostro acquedotto senza riuscire a nulla anzi il grande finale consiste in un desalinizzatore: Peggio di cosí il nulla. Da vecchio mi sono messo allora a scarabocchiare sulla carta. Elbani, datemi almeno il piacere di dare voi stessi un occhiata a quegli scarabocchi cliccando qui [URL]https://certimodididire.wordpress.com/dire-con-la-grafica/marcello-meneghin-grafica/[/URL]
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x Stefano Ballarini da x Stefano Ballarini pubblicato il 12 Ottobre 2019 alle 10:53
Princialmente il tuo ragionamento è non regolare, mi spiego, le tasse le devono pagare tutti, come le pago io e tutti i dipendenti, pensionati ecc...Se andiamo a vedere a retroso negli anni la maggior parte delle categorie che nomini tu hanno eluso e ancora oggi lo fanno a danno della comunità. Ovviamente le multinazionali che commerciano in italia avrebbrero bisogno di un controllo e tassazione particolare, perchè i loro guadagni non vengono riinvestiti sul nostro territorio. Chi con le tasse è in regola non deve essere preoccupato, siamo obbiettivi, non ci si deve accanire, però se tu controlli me, io controllo te, e a caduta tutti ci teniamo d'occhio uno con l'altro, sarà dura e lunga ma potremmo lasciare ai nostri figli una situazione adeguata. saluti
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MARCO GALLI da MARCO GALLI pubblicato il 12 Ottobre 2019 alle 8:46
pensate un po fra un po di anni(??????) avremo il tunnel,intelligente con asfalo luminoso musica classica ecc.....,che in 14 minuti ci porta da piombino a cavo,poi si esce ,e appena toccato l'astalto(quello reale) si gira e si torna indietro 😀 😀 😀 😀 😀 😀
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Stefano Ballarini da Stefano Ballarini pubblicato il 12 Ottobre 2019 alle 7:24
SOLDI...SOLDI...SOLDI ciao Faber,che novità,si reperiranno circa trenta miliardi di manovra economica grazie alla lotta all'evasione fiscale che, come al solito, colpira' commercianti e piccoli imprenditori che gia' sopravvivono,le solite scelte delle mezze maniche stataliste politico sindacali,insomma una pletora di fancazzisti contro chi lavora e produce realmente,mentre per la crescita di questo sventurato paese nessuna idea nessuna proposta innovativa,si stringe ulteriormente la corda al collo dell'impiccato. un caro saluto stefano.
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POLIZIA DI STATO da POLIZIA DI STATO pubblicato il 12 Ottobre 2019 alle 7:22
[COLOR=darkred][SIZE=5]RAGAZZA TEDESCA SCOMPARSA A CREMONA. TROVATA DALLA POLIZIA DI STATO A PORTOFERRAIO. [/SIZE] [/COLOR] All’inizio del mese di ottobre, veniva denunciata la scomparsa di una giovane ragazza tedesca, studentessa universitaria con una passione per la musica, che si trovava da alcuni amici italiani a Cremona nell’ambito del programma Erasmus. Una storia d’amore finita ed altre situazioni avevano determinato uno stato di depressione della ragazza che aveva manifestato, con un messaggio ad un suo amico italiano, intenti suicidi per poi sparire. L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Cremona aveva attivato immediatamente la nuova procedura “salva-vita” per il rintraccio delle persone scomparse sull’utenza straniera in uso alla ragazza che, sulla base dei primi accertamenti, si era diretta verso la costa settentrionale della toscana. La procedura salva vita consentiva la localizzazione della ragazza sull’isola d’Elba ma la situazione precipitava quando la sera del 4 ottobre il Commissariato di Portoferraio veniva notiziato di un nuovo messaggio inviato dalla ragazza tedesca all’amico italiano nel quale, in sostanza, chiedeva di “fermare la polizia” ribadendo il suo diritto di “morire”. Anche questa telefonata veniva localizzata sull’isola d’Elba ma in un’ampia zona difficilmente circoscrivibile tanto che, nonostante fossero state attivate tutte le FF.PP., l’esito delle ricerche era negativo. Nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre, un dipendente del Commissariato di P.S. di Portoferraio, libero dal servizio, nel transitare in questa via Carducci incrociava una ragazza, riconoscendo nelle sue fattezze la scomparsa di nazionalità tedesca. Con l’ausilio della Volante della Polizia di Stato subito intervenuta, il dipendente, in forza alla Polizia Anticrimine, adottando le necessarie cautele ed un approccio che tenesse conto dello stato della ragazza, riusciva a portarla negli uffici di polizia ove si constatava che effettivamente era la persona scomparsa. La ragazza, che appariva in buono stato di salute, sentitasi a suo agio, si sfogava ma poi riconosceva l’intensità della preoccupazione che aveva determinato in amici e familiari, subito contattati. Al termine dichiarava che sarebbe tornata in patria con l’aiuto dei suoi amici italiani tra i quali ora, certamente, c’è anche il gentile poliziotto che l’ha rintracciata.
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LUNA da LUNA pubblicato il 12 Ottobre 2019 alle 4:31
...Questo è lo scòpo cui deve intendere con ogni sforzo ciascun italiano.La indipendenza è il bene massimo che bisogna conseguire... Barone Bettino Ricasoli maggio 1859
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Per capitaneria di porto da Per capitaneria di porto pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 17:47
Leggo con non poca gioia della sanzione fatta a due"diportisti" che pescavano calamari. Mi complimento con la Capitaneria e mi auguro che non sia stato un singolo e occasionale interventol
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CAPITANERIA DI PORTO GUARDIA COSTIERA da CAPITANERIA DI PORTO GUARDIA COSTIERA pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 16:49
[COLOR=darkred][SIZE=5]PESCA NOTTURNA CON LE LUCI: DIPORTISTI COLTI SUL FATTO DALLA GUARDIA COSTIERA [/SIZE] [/COLOR] Utilizzavano fonti luminose a bordo delle loro unità da diporto per attirare totani e calamari nelle ore notturne e catturarli con maggiore facilità. Due pescatori sportivi sono stati sorpresi e multati dai militari imbarcati sulla motovedetta CP 2117 della Capitaneria di porto di Portoferraio nella notte tra giovedì 10 e venerdì 11 ottobre nelle acque tra l’Isola d’Elba e l’Isola di Pianosa. I controlli sono scattati nelle prime ore del mattino della giornata di venerdì, ed hanno portato due diportisti che non rispettavano le regole a finire nella rete degli uomini della Guardia Costiera. In particolare, i trasgressori, utilizzavano sulle loro imbarcazioni tipologie di dispositivi luminosi che attirano illegalmente cefalopodi in superficie. Tale tipologia di pesca è severamente vietata dall’articolo 140 let. f) del Regolamento per la pesca marittima (D.P.R. n. 1639 del 1968). La strumentazione è stata immediatamente sequestrata e per i pescatori sportivi sono scattate le previste sanzioni amministrative dettate dal Decreto Legislativo n. 4 del 2012 in materia di pesca e acquacultura: mille euro ciascuno e relativo sequestro dei dispositivi, degli strumenti e dell’attrezzatura utilizzata. Tali sistemi di pesca illegale sono contrastati dai militari della Capitaneria di porto di Portoferraio al fine di salvaguardare l’intero ecosistema marino nelle splendide acque dell’arcipelago Toscano.
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SAGRA DEL FUNGO da SAGRA DEL FUNGO pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 16:43
[COLOR=darkblue][SIZE=4]IX° SAGRA DEL FUNGO A S.ILARIO [/SIZE] [/COLOR] Una domenica autunnale per divertirsi a gustare buoni piatti a Sant’Ilario. Il 13 ottobre il Centro Culturale Ricreativo Sportivo Sant’Ilario, con il patrocinio del comune di Campo nell’Elba ha organizzato la 9° Sagra del Fungo. La giornata di festa inizia dalla mattina alle ore 11.00 con le bancarelle del mercatino dell’artigianato. Alle ore 12.00 apre lo stand gastronomico con un menù variegato a base di funghi, protagonisti delle diverse ricette. Come primi piatti sono previsti polenta al ragù con funghi e salsiccia, risotto con gamberetti e porcini, gnocchetti con cozze e porcini, pennette con crema di zucchini e funghi, pennette alla boscaiola, penne al pomodoro. Come secondo piatto ci sono salsicce alla brace con contorno di fagioli e funghi o patate e funghi. Tra i dolci si può scegliere tra frati, crepes e frangette. Durante la giornata ci saranno i gonfiabili per i bambini e nel pomeriggio giochi per i grandi come la corsa dei sacchi ed il tiro alla fune. Il tutto accompagnato dalla musica dei “Burlagi”.
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L'ESILIO DELL'AQUILA da L'ESILIO DELL'AQUILA pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 16:36
[COLOR=darkred][SIZE=4]NAPOLEONE BONAPARTE, L’ESILIO DELL’AQUILA CHIUDE I BATTENTI ULTIMI DUE GIORNI AD INGRESSO GRATUITO AL CENTRO DE LAUGIER [/SIZE] [/COLOR] “Napoleone Bonaparte, l’esilio dell’Aquila” la mostra multimediale allestita nella sala San Salvatore all’interno del Centro Culturale De Laugier, in Salita Napoleone a Portoferraio chiuderà domenica 13 ottobre. In occasione degli ultimi due giorni di apertura (sabato 12 e domenica 13 ) l’ingresso ai visitatori sarà completamente gratuito. L’esposizione è stata inaugurata il 12 maggio del 2108 e dopo due anni si conclude il ciclo del progetto che è nato da un’idea di un imprenditore elbano, Marcello Bargellini, innamorato della figura del grande imperatore corso. “Abbiamo deciso di regalare a tutti coloro che desiderano visitare o rivisitare la mostra, l’ingresso negli ultimi giorni d’apertura- dice Bargellini – i numeri in queste due stagioni, sono davvero importanti e ci riserviamo di comunicarli subito dopo la chiusura”. La mostra è stata creata nell’ottica di offrire una maggiore attrattiva culturale per il territorio intero. L’obiettivo è stato raggiunto, l’esposizione è stata apprezzata e visitata – continua Bargellini - adesso cercheremo di capire se esistono i margini per continuare. Nei prossimi giorni dovremo incontrare l’amministrazione comunale per capire quali sono le volontà. Noi continua Bargellini – siamo disponibili, vediamo se ci sono le condizioni. I miei ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno collaborato, tutti protagonisti di una bella iniziativa – conclude l’imprenditore – cito: l’amministrazione comunale, la Cosimo de Medici Gloria Peria, Leonello Balestrini, Stefano Muti, Emanuele Scelza, Paolo Chillè, Denis Dedja e Samanta Pucci e i collaboratori stagionali.
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QUAGLIOTTI da QUAGLIOTTI pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 15:03
IN FUTURO L'ITALIA - SOVRANISTA - SMEMBRATA COME I CURDI? Se "pesce grande mangia pesce piccolo" allora il pesce piccolo DEVE crescere o trovarsi un protettore. Noialtri italiani - a causa di scelte geopolitiche - perlomeno suicidiarie - perpetrate per oltre 100 anni, siamo riusciti ad abortire il nostro ruolo mediterraneo e ci siamo "procurati" un protettore, gli Stati Uniti (Yalta docet). Adesso, però, non possiamo più prenderci il lusso di 1) mollarlo per qualcun altro o 2) ritornare al 1871 e così iniziare un cammino geopolitico che sia tutto nostro, come i francesi nel 1954, per esempio. Se non avessimo le basi militari americane, saremmo obbligati a scegliere. E noi non vogliamo scegliere. Da 100 anni lasciamo che altri scelgano per noi. Però - in seno al discorso politico nostrano - ci riempiamo la bocca di "sovranismo" e/o "federalismo", mirando comunque più all'autonomia finanziaria che a quella politica. Ognun per sè, Nord contro Sud, ognuno coi propri soldi. L'Italia come la Yugoslavia alla morte di Tito? Torneremo forse ai tempi di dell'imperatore Aureliano, che invitò ogni città italica a difendersi da sè, visto che l'Impero non garantiva più la sicurezza dello Stivale? No, questo non sarà. Dobbiamo ringraziare gli USA? Mah... fate voi. Non sperate che in un protettorato russo staremmo meglio. A proposito di mire sul "Mare nostrum": occhio ai cinesi: con il progetto mercantile "One belt one road" mirano a dividere gli stati Ue per usarli in funzione antiamericana. A questo riguardo l'Italia non deve impensierire il Pentagono; semmai la Francia... ma questa è un'altra storia.
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Considerazioni sul Tunnel Cablato da Considerazioni sul Tunnel Cablato pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 12:10
L'ho trovato molto spiritoso ...."asfalto intelligente, collegato via Wi-Fi, luminoso e silenzioso, bassissimo impatto ambientale, intelligenza artificiale e uso della robotica. Sono queste le caratteristiche di Toscana Tunnel, l’infrastruttura supertecnologica che dovrebbe collegare l’Isola d’Elba alla Toscana" Questi fra i punti di forza del tunnel che collegherà il Piombino all'Elba ponendo fine ad un inaccettabile isolamento del Continente quando il mare è cattivo In esclusiva, pubblico le riflessioni alquanto perplesse dell'ex ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, rivolte al CEO della Cacelli Group Ltd, Riccardo Cacelli, sulle perplessità dell'uso troppo spinto dell'intelligenza artificiale, della robotica e delle comunicazioni super veloci. State a sentire: Riflessioni per Riccardo Cacelli Il Chioccio
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Campese Ottuso da Campese Ottuso pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 10:21
X COMANDANTE LUIGI LANERA Vedo che ti riscaldi facilmente....ma guarda che lo sanno anche gli ottusi che possono partecipare tutti i cittadini Europei,e allora? Ti spaventi per cosa,anche noi Italiani andiamo da anni all'estero ad aprire Gelaterie,Pizzerie e Ristoranti,non vedo perchè un Tedesco,Francese,Svizzero non possa venire ad investire in Italia,forse sarebbe la volta che i Politici non conterebbero più una mazza e chi offrirebbe il meglio avrebbe diritto ad acquisire l'attività oggetto d'asta. Tanti saluti al Consigliere di Minoranza......e rilassati.
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CAPITANERIA DI PORTO GUARDIA COSTIERA da CAPITANERIA DI PORTO GUARDIA COSTIERA pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 8:00
[COLOR=darkred][SIZE=5]GUARDIA COSTIERA - CONCLUSE LE OPERAZIONI DI BONIFICA DI 6 ORDIGNI BELLICI RINVENUTI A LA PIANOTTA – PORTO AZZURRO. [/SIZE] [/COLOR] Sono terminate, questa mattina, le operazioni di bonifica e brillamento di numero sei (06) ordigni bellici, costituiti da proietti di artiglieria, risalenti alla seconda guerra mondiale, rinvenuti nelle acque adiacenti la spiaggia de “La Pianotta” nel Comune di Porto Azzurro. I residuati bellici, individuati anche grazie alle segnalazioni di subacquei locali, si trovavano a moderata distanza dalla riva, adagiati su di un fondale di 15 metri circa e sono stati fatti brillare in un punto situato a largo della costa al centro di un cerchio di mare avente raggio di 500 metri interdetto a qualsiasi attività. La Capitaneria di porto di Portoferraio, con la dipendente motovedetta CP 553 e l’Ufficio Locale Marittimo di Porto Azzurro con il battello GC 310, hanno fornito tutto il supporto e l’assistenza necessarie affinché il Nucleo S.D.A.I. (Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) giunto da La Spezia, composto da esperti palombari della Marina Militare, potesse compiere le operazioni di bonifica disposte dalla Prefettura di Livorno. Tutte le attività si sono svolte nell’ambito di una efficiente cornice di sicurezza della navigazione assicurata da unità navali e personale della Guardia Costiera sulla base di apposite ordinanze della stessa Capitaneria di Porto di Portoferraio, pubblicate sul sito istituzionale internet [URL]http://www.guardiacostiera.gov.it/portoferraio,[/URL] alla voce “ordinanze e avvisi”, che si invita sempre a consultare prima di prendere il nostro meraviglioso mare dell’Isola d’Elba.
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LUIGI LA NERA fdi da LUIGI LA NERA fdi pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 7:51
Caro campese ....... sei rimasto indietro di 30 anni . In collo a babbo c’è già salito un altro tanti anni fa , informati . Comunque colmo la tua ignoranza in materia informandoti che il problema della legge europea che con il precedente governo abbiamo bloccato è quello che all'eventuale bando per L'assegnazione delle nuove concessioni possono partecipare anche tutti i cittadini europei ....... ti immagini che opportunità si apre a danno di noi italiani? Svegliati campese ottuso Saluti Luigi
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ITALIA NOSTRA ELBA da ITALIA NOSTRA ELBA pubblicato il 11 Ottobre 2019 alle 6:46
[COLOR=darkred][SIZE=5]PERCHÉ DEVE ESSERE FERMATO IL PROGETTO DELL’AUTORITÀ DI SISTEMA PORTUALE [/SIZE] [/COLOR] Il vigente Piano Regolatore Portuale (P.R.P.) di Portoferraio risale al lontano 1959. Tale P.R.P. ha subito nel corso degli anni alcune revisioni tra cui in ultimo la variante parziale risulta approvata nel 1968. Nel 2006 l’Autorità Portuale di Piombino inviò per esame e parere al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici una proposta di adeguamento tecnico-funzionale riguardante 4 interventi: 1) l’adeguamento del filo banchina n. 2 tra il pontile G. Massimo lato nord ed il piazzale di pre-imbarco del molto Alto Fondale; 2) il prolungamento del molo Alto Fondale con un ampliamento di circa 1500 m2; 3) l’ampliamento della radice del pontile n. 1 lato sud con un piazzale retro banchina per circa 1600 m2; 4) il prolungamento del pontile n. 1. Nel merito il Consiglio superiore non ritenne ammissibili le proposte di adeguamento tecnico funzionale relative al prolungamento del molo Alto Fondale (punto 2) e all’ampliamento della radice del pontile n.1 (punto n.3), rappresentando, per entrambe, la necessità di attivare la procedura di variante al Piano Regolatore Portuale. A distanza di 12 anni l’Autorità portuale, ora Autorità di Sistema Portuale (AdSP), reitera la proposta di realizzare gli interventi ritenuti inammissibili dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel 2007 e li ripropone come adeguamento tecnico funzionale ai sensi del decreto legislativo 169/2016. Nel 2016 è infatti intervenuta la riforma della legislazione portuale, disciplinata appunto dal decreto legislativo 4.8.2016, n. 169, “Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84, in attuazione dell'articolo 8, comma 1, lettera f), 124”, che ha innovato le modalità di pianificazione portuale, introducendo oltre al Piano Regolatore di Sistema Portuale (PRdSP), la variante-stralcio (VS) del singolo porto facente parte del sistema portuale e l’adeguamento tecnico funzionale (ATF), anch’esso relativo al singolo porto del sistema. Mentre la variante-stralcio rappresenta un istituto del tutto nuovo, l’ATF costituisce la “cristallizzazione” in norma di una prassi tecnico-amministrativa che aveva trovato indirizzo procedimentale sin dal voto n. 44/1999 dell’Assemblea Generale del Consiglio superiore dei lavori pubblici, per poi definitivamente consolidarsi con il voto n. 93/2009. Dunque l’Autorità di Sistema Portuale ripropone i due interventi ricorrendo a detto istituto dell’ATF, che è previsto nei casi in cui le modifiche introdotte “non alterano in modo sostanziale la struttura del piano regolatore di sistema portuale in termini di obiettivi, scelte strategiche e caratterizzazione funzionale delle aree portuali, relativamente al singolo scalo marittimo”. Dal punto di vista dell’iter procedimentale l’art. 6 del d.lgs. 169/2016 stabilisce che gli “adeguamenti tecnico-funzionali sono adottati dal Comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale, previa acquisizione della dichiarazione di non contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti da parte del comune o dei comuni interessati. È successivamente acquisito il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che si esprime entro quarantacinque giorni, decorrenti dalla ricezione della proposta di adeguamento tecnico funzionale. L'adeguamento tecnico funzionale è approvato con atto della Regione nel cui territorio è ubicato il porto interessato dall'adeguamento medesimo”. L’adeguamento tecnico funzionale (ATF) sottende dunque un procedimento relativamente snello che deve però assicurare gli irrinunciabili requisiti in termini di non contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti, di fattibilità tecnica e non rilevanza ambientale. L’adeguamento tecnico funzionale non può condurre a modifiche delle strategie di perseguimento degli obiettivi del PRdSP né, a maggior ragione, a modifiche degli obiettivi medesimi; inoltre può solo introdurre, a strategie di piano immutate, modifiche non sostanziali agli assetti plano-batimetrici e funzionali del singolo porto facente parte del PRdSP. In buona sostanza le variazioni funzionali che si intende introdurre con tale strumento non devono costituire una modifica sostanziale e tali da mutare i carichi tecnici ed ambientali in modo significativo. La fondatezza di un adeguamento tecnico funzionale è oggetto di verifica e può essere rigettata laddove la proposta di modifica viene ritenuta “sostanziale”. Detta verifica è eseguita sulla base di idonea documentazione tecnica alla quale deve essere anche correlata una testimonianza della “incidenza” ambientale; sulla base dell’entità di quest’ultima può risultare necessaria di una verifica ambientale. Qualora sia ritenuto opportuno verificare la significatività della modifica dal punto di vista ambientale lo strumento da applicare è la verifica di assoggettabilità a VIA sul progetto di opera sotteso dall’ATF. Dunque l’ATF è uno strumento da utilizzare caso per caso. Ciò detto viene naturale domandarsi come si possa portare avanti una proposta di adeguamento tecnico funzionale riferita ad un Piano Regolatore Portuale che risale a circa 60 anni fa. Peraltro, già nel 2007 il Consiglio superiore dei lavori pubblici aveva evidenziato che “che il vigente P.R.P. di Portoferraio risale al lontano 1959 “e che la “vetustà del vigente P.R.P. unitamente al notevole aumento del traffico RO-RO di autoveicoli e merci, nonché passeggeri, imporrebbe una revisione generale del vigente Piano, per renderlo più adeguato alla nuova realtà”. Il Consesso aveva osservato che lo “strumento più idoneo per ottenere ciò, come previsto dalla vigente normativa, sarebbe una variante di P.R.P. e non una serie di adeguamenti tecnico-funzionali che inevitabilmente portano a considerare aspetti limitati della funzionalità e dell’urbanistica portuale, tenuto anche conto dell’esistente tessuto urbano particolarmente delicato e complesso.” In buona sostanza, il Consiglio superiore dei lavori pubblici aveva richiamato l’attenzione sulla necessità di rimettere mano al P.R.P. e quindi di aggiornarlo e adeguarlo alle nuove esigenze e realtà del territorio. Se pensiamo che dal voto del Consiglio superiore (2007) sono trascorsi altri 12 anni appare evidente che l’aggiornamento della pianificazione è divenuta assolutamente indispensabile per tener conto dell’attuale vocazione dell’Isola, dell’effettivo impatto che determinate scelte possono produrre (che finora hanno prodotto) sul territorio e sull’ambiente, individuando soluzioni alternative, da mettere a confronto, attraverso un percorso di partecipazione e consultazione con le comunità locali, oltre che con gli altri soggetti a vario titolo interessati. Proprio sul piano ambientale la "Guida Verde ESPO , verso l'eccellenza nella gestione e nella sostenibilità ambientale dei porti", supportata dal “ESPO / EcoPorts Port Environmental Review 2016 - Insight on port environmental performance and its evolution over time” (2016), oggi uno strumento di indirizzo e di stimolo per le Autorità Portuali europee, invita quest’ultime ad essere parte attiva ed impegnata per uno sviluppo sostenibile ed un miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali. ESPO ritiene i porti entità eterogenee tra loro, laddove ogni singolo scalo presenta caratteristiche differenti. L’aspetto ambientale risente, infatti, molto della posizione specifica e delle caratteristiche dell’area portuale. Nel 1996 ESPO aveva commissionato una prima indagine ambientale sui porti per poi procedere al secondo studio nel 2004: quest’ultimo ha sancito l’importanza, quale riferimento europeo per il settore portuale, delle prestazioni ambientali. Nel 2009 una seconda indagine è stata condotta da ESPO con Ecoports definendo un quadro generale delle principali questioni ambientali, riassumibili in dieci priorità: tra queste, quelle di maggior rilievo sono risultate l’inquinamento acustico, la qualità dell’aria, la questione dei rifiuti, la questione dei dragaggi ed il relativo smaltimento nonché lo sviluppo del porto in relazione anche al territorio di appartenenza. Da questa seconda indagine sono emerse due nuove questioni: il rapporto con la comunità locale ed il consumo di energia. Per il primo, come fattore incidente sulle comunità che vivono nei territori interessati dai porti, con le relative ripercussioni sulla qualità della vita, è auspicabile che vi sia una integrazione sociale. Il secondo è più legato agli aspetti dell’efficienza energetica ed ai cambiamenti climatici. Nella revisione del 2016 si evidenzia come le dieci priorità ambientali possano subire delle variazioni gerarchiche e, quindi, è necessario orientare le scelte di azione in relazione alle mutate condizioni. È importante notare come negli ultimi anni la gestione ambientale dei porti ha invertito il suo focus, fino allora esclusivamente legato all’acqua, intesa come uso della risorsa mare, verso la terra. Tale inversione favorisce una integrazione ed una più immediata comunicazione con gli altri attori della catena logistica: il porto, nel suo ruolo di facilitatore, è di supporto alla comunità portuale tutta, estesa anche alla catena logistica, per operare secondo normative, prevenendo l’inquinamento e gli impatti ambientali ed assicurando uno sviluppo sostenibile. Come abbiamo avuto modo di rappresentare al Sindaco di Portoferraio nell’incontro del mese scorso, insieme alle altre Associazioni presenti, Il Porto di Portoferraio è elemento centrale della comunità isolana e prima di dare il via ad un Progetto così irresponsabile è necessario riaprire il confronto. Pertanto è necessario che l’operazione messa in atto dall’Autorità portuale con lo strumento dell’ATF venga rivista ed incanalata in percorso trasparente e condiviso con tutti i soggetti interessati, a partire dalle comunità locali, con l’obiettivo di individuare, valutare e confrontare le possibili alternative al progetto presentato in modo da soddisfare al meglio le esigenze e gli interessi del territorio. ITALIA NOSTRA Sezione Arcipelago Toscano
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La Sghinghetta da La Sghinghetta pubblicato il 10 Ottobre 2019 alle 20:29
Volevo complimentarmi col genio che stasera intorno alle 20 ha beccato in pieno l'aiuola di fronte alla salita del Brunello lasciando una scia d'olio lungo la sghinghetta di circa 40 metri senza avvertire le forze dell'ordine per il pericolo che hai creato! Bravo davvero..per fortuna i Carabinieri sono intervenuti poco dopo..
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Per saccente da Per saccente pubblicato il 10 Ottobre 2019 alle 16:23
La spiegazione semplice di cosa sia un concordato preventivo e di come ci si debba comportare su internet la può trovare [URL=https://lmgtfy.com/?q=concordato+preventivo&iie=1]qui[/URL]
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