X LUGI LANERA
Ben venga la bolkstein !! è l'ora di farla finita...le spiagge sono un bene naturale di tutti e non è giusto che coloro che se ne sono impossessati 30/40 anni fa continuino a far miliardi con un bene di tutti,Un po per uno in collo a nonna !!Caro Luigi non è che per caso tu o altri in famiglia avete qualche stabilimentino da difendere ???
Ai posteri......
113395 messaggi.
[SIZE=4] [COLOR=purple]FESTA E SOLIDARIETA'[/COLOR] [/SIZE]
Ricordiamo che l’intero incasso della partita sarà interamente devoluto al reparto pediatria dell’ospedale di Portoferraio per l’acquisto di un nuovo macchinario…
[COLOR=darkblue][SIZE=4]BALNEARI, GOVERNO OSTILE, SERVE FORTE AZIONE NO BOLKESTEIN [/SIZE] [/COLOR]
Roma, 10 ott - "Siamo preoccupati perché il nuovo governo si regge su due forze politiche che hanno dimostrato di essere ideologicamente ostili alla causa dei balneari." Lo hanno dichiarato intervenendo all'assemblea unitaria dei balneari gli esponenti di Fratelli d'Italia Carlo Fidanza (Capodelegazione al Parlamento Europeo) e Riccardo Zucconi (capogruppo in Commissione Attività Produttive alla Camera). "Pd e Cinque Stelle hanno dimostrato nei mesi di ostacolare ogni soluzione per il riordino del settore e si sono più volte espresso a favore delle aste. Ora il rischio è che ripartano dalla 'bozza Centinaio', che comunque noi di Fratelli d'Italia avevamo considerato non soddisfacente, peggiorandola e indebolendo ogni paletto a garanzia dei concessionari uscenti. L'esatto opposto di quello che servirebbe: una forte azione politica in sede europea per portare una volta per tutte i balneari fuori dalla Bolkestein!", hanno concluso gli esponenti di FdI.
Luigi Lanera Fdi
Anche IVO ha aderito a Toscana Tunnel come ASA mi pare...
Ma le autorità del posto....I sindaci..Sono stati contattati?
Alla cittadinanza è stato illustrato il progetto? ??
Cacelli nella video chiamata con l edicola elbana parlava di un collegamento con Campiglia in due minuti e dieci secondi, ora si parla di un collegamento con piombino con un tempo di percorrenza di 14 minuti...
Mah......
Sono perplessa e disgustata....
[COLOR=darkred][SIZE=4]A CAPOLIVERI IL 13 OTTOBRE AL VIA “IO NON RISCHIO”, LA CAMPAGNA NAZIONALE PER LE BUONE PRATICHE DI PROTEZIONE CIVILE. [/SIZE] [/COLOR]
Anche a Capoliveri al via “Io non rischio” la campagna nazionale per le buone pratiche di protezione civile.
Il 13 ottobre volontari e volontarie di protezione civile, insieme ai volontari della pubblica assistenza di Capoliveri in collaborazione con il Comune di Capoliveri saranno operativi per una giornata dedicata all’informazione pubblica.
Sarà allestito un punto informativo nella piazza principale del paese – spiegano i volontari – per diffondere la culturali della prevenzione e sensibilizzare i cittadini sul rischio alluvione.
Il cuore dell’iniziativa – dicono i volontari – sarà proprio l’incontro con i cittadini. Saranno distribuiti dei vademecum sul come comportarsi in caso di alluvione, quali pratiche adottare quando si preannuncia l’ipotesi alluvione, ed altresì cosa fare durante e dopo il verificarsi di un evento alluvionale.
Quest’anno la campagna “Io non rischio” è giunta alla sua nona edizione ed aprirà la prima settimana nazionale della protezione civile.
All’Elba è la prima volta che “Io non rischio” scenderà in piazza con i suoi gazebo. I paesi coinvolti saranno proprio Capoliveri, dove saranno presenti la Protezione Civile Novac e la Pubblica Assistenza Capoliveri e Portoferraio con i propri volontari. In questa manifestazione sarà presente anche la Regione Toscana attraverso un proprio funzionario incaricato.
Il contatto diretto con i cittadini – proseguono i volontari - è fondamentale per informare e proprio per questo torneremo presto all’Elba, a Capoliveri, per un’altra importante iniziativa rivolta ai più giovani. Si tratta di Io non rischio – Scuola, una campagna di comunicazione rivolta soprattutto ai bambini per formarli da subito ad affrontare situazioni di emergenza come l’alluvione e non solo.
L’attenzione verso questi fenomeni è aumentata negli anni, perché è cambiato il nostro clima – sottolinea l’assessore del Comune di Capoliveri Daniela Sapere - E’ chiaro che sempre più dovremo confrontarci con questi eventi climatici. L’informazione sulle buone pratiche da seguire in caso di alluvione, ma anche in altre situazioni di uguale gravità, è fondamentale. Anche questo è un dovere fondamentale delle istituzioni e Capoliveri anche in questa occasione c’è!
[COLOR=darkred][SIZE=5]CAMPO NELL’ELBA: ARRESTATO PER DETENZIONE DI COCAINA IN UN LOCALE PUBBLICO. [/SIZE] [/COLOR]
Continuano i controlli da parte dei carabinieri elbani per la repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo il rinvenimento di crack e hashish dei giorni scorsi ad opera del Nucleo Operativo della Compagnia, un’altra operazione antidroga è stata messa a segno dagli uomini della Stazione di Campo Elba che, alcuni giorni fa, hanno tratto in arresto un giovane commerciante, G.G. 29enne di origini napoletane. I carabinieri campesi, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo, hanno sorpreso l’uomo con circa 10 grammi di cocaina in tasca, pronta per essere spacciata mentre si trovava sul posto di lavoro dietro al bancone di un noto esercizio pubblico. La successiva perquisizione eseguita all’interno dell’attività commerciale, poi estesa al magazzino attiguo, ha consentito di rinvenire, oltre a sostanza da taglio e bilancino elettronico di precisione, un ulteriore ovulo di cocaina ancora integro del peso di 20 grammi. Nei confronti di G. G. l’Autorità Giudiziaria ha disposto l’arresto, in attesa dell’udienza di convalida davanti al GIP del Tribunale di Livorno, al quale l’uomo dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio.Un’altra operazione antidroga che va ad aggiungersi all’incessante attività di contrasto dei carabinieri al fenomeno del consumo e abuso delle sostanze stupefacenti. Dopo la segnalazione per uso personale di due giovani elbani, uno dei quali ancora minorenne, trovati in possesso di piccoli quantitativi di hashish e cocaina, rispettivamente dalle pattuglie della Stazione di Portoferraio e quella di Rio, i carabinieri riesi hanno denunciato in questi giorni un altro ragazzo di origini elbane, il 38enne D. A. sorpreso con 15 grammi di hashish già suddivisa in dosi, mentre era in procinto di cederla a due ragazzine appena quindicenni, tentando poi di sfuggire alla pattuglia che prontamente riusciva a immobilizzarlo, neutralizzando così le sue intenzioni.Preoccupa il fenomeno sempre più diffuso dell’abuso di sostanze stupefacenti sull’isola da parte di giovani ragazzi anche minorenni, sovente propedeutico alla commissione di altri reati e sinonimo di disagio sociale, che dovrebbe far riflettere le famiglie oltre che le istituzioni, già particolarmente impegnate ad arginare il fenomeno.
[COLOR=darkblue][SIZE=4]Archivio EVE: la Giunta di Portoferraio non ha salvato un bel niente. [/SIZE] [/COLOR]
Caro Alberto Fratti,
ho letto sul Tirreno Elba di martedì (nell'articolo “L'archivio dell'Eve sarà trasferito al De Laugier”, che inizia così: “la giunta salva il patrimonio informativo”) questa dichiarazione che ti viene attribuita: “Non può che rendermi felice il recupero e la conservazione dell'archivio storico”.
Sarei felice anch'io, come te ed altri, se fosse vero che il Comune di Portoferraio ha salvato l'archivio dell'Ente Valorizzazione Elba, ma c'è un piccolo particolare: non è vero.
Fino a sei mesi fa nessuno sapeva dove fosse l'archivio dell'EVE, allora l'ho chiesto alla Provincia (proprietaria della vecchia sede) e alla Soprintendenza Archivistica. Non ne sapevano niente. Dopo un bel po' mi hanno risposto di aver fatto insieme una “apposita ricerca” (mecojoni) e di aver scoperto che l'archivio si trovava in Calata Italia 26, in locali che secondo la Soprintendenza “versano in condizioni che sconsigliano l'accesso”. Poi la Soprintendenza ha scritto anche che l'archivio “non è attualmente consultabile, stante l’inagibilità dei locali nei quali è conservato” ed ha disposto il “trasferimento d'urgenza” dell'archivio in locali del Comune, “al fine di mettere in sicurezza le carte”.
Mi sono rivolto al Comune di Portoferraio. Dopo ripetuti solleciti, il 9 luglio mi è stato risposto che avrebbero provveduto “entro la prossima settimana a deliberare il trasferimento dell'Archivio”. Ma solo a fine settembre (dopo ripetuti solleciti, miei e della Soprintendenza) la Giunta ha adottato la delibera di cui si parla nell'articolo, programmando “di dare inizio al trasferimento all'inizio dell'anno 2020”. Il Comune di Portoferraio prima ha raccontato balle dicendo che avrebbe deliberato a metà luglio, poi ha deliberato, a fine settembre, che inizierà il trasferimento all'inizio dell'anno prossimo. Alla faccia dell'urgenza.
In che condizioni sono oggi le carte dell'archivio dell'EVE? Mistero. Nessuno risponde.
E quando sarà reso accessibile al pubblico l'archivio? Mistero. Nessuno risponde.
Per ora l'archivio (o quel che ne resta) si trova ancora nei locali “inagibili” in cui la Provincia l'ha abbandonato per anni, e le carte non sono “in sicurezza”, quindi finora, contrariamente a quanto affermato nell'articolo del Tirreno, la Giunta del Comune di Portoferraio non ha salvato proprio un bel niente.
Ho visto troppi comportamenti da pisquani in questa vergognosa vicenda e temo che sia ancora lontano, caro Alberto, il momento in cui potremo dirci felici per il recupero dell'archivio dell'EVE. Io, intanto, finché non avrò risposte serie e precise, non mollerò.
Cari saluti
Giampiero Palmieri
Qualcuno lassù gli vuole bene.
MI SAPETE SPIEGARE CHE COSA E'
UN CONCORDATO RPEVENTIVO??? SPIEGATELO AI CITTADINI ITALIANI E POI VEDIAMO COSA NE PENSANO GLI ITALIANI.
UN GIORNO CIRCA 20 ANNI FA, UN SIGNORE DELLA FINANZA ROMANA MI DISSE:
"QUELLO E' UN MASCALZONE" E IO NON CAPIVO IL PERCHE'
Qualcuno sa se quest'anno partirà nuovamente il progetto Anziani Attivi la cosiddetta ginnastica del comune?
Ovvio che la grotta azzurra è inagibile sia per sicurezza che per salubrità....il palazzetto non dà disponibilità...quindi?ennesima iniziativa giunta all'ora del tramonto?
Ieri su tutti i giornali locali che alla BTS il Credito Sportivo si è detto disponibile per finanziare le infrastrutture sportive elbane....cito:
Il Credito Sportivo si è detto disponibile a collaborare con enti e privati per le grandi opere ma anche, eventualmente, per gli ammodernamenti degli impianti esistenti. La Borsa del Turismo Sportivo è stata l’occasione per dare un’accelerata a tutto l’indotto dello sport elbano.
Secondo me non ci sarebbe momento migliore per costruire una nuova piscina !!!
Eddai che l'Elba ne avrebbe davvero bisogno !!!!
Non è proprio come la racconta MOBY che ha tutto il diritto di cercare di tutelare la propria immagine ma la situazione forse non è gravissima ma sicuramente seria...
Rating Moody's non è A, non B ma solo Caa3.
ttps://www.milanofinanza.it/news/il-tribunale-non-fa-fallire-moby-201910091506005753
Ci sono in ballo soldi ma soprattutto posti di lavoro. Speriamo bene
..... si parla di BTS, di turismo alternativo ed ecologico, dell' Isola d'Elba come centro dello sport all'aria aperta e di tante altre belle iniziative condite dalle classiche frasi di circostanza..... bene....ma prima di tutto partiamo dalle basi e quindi con un piccolo esempio fra tanti altri chi di dovere, provi a transitare per Colle Reciso da San Giovanni...la corsia di destra sta letteralmente collassando costringendo a spostarsi sulla sinistra della stessa se non vogliamo rimetterci la ruota della macchina se va bene, trasformando quei circa 200/300mt in un senso unico obbligatorio, senza dimenticare che sulla sinistra si stanno aprendo nuove buche e le radici dei pini stanno aprendo l asfalto... ricordiamoci che quel tratto di strada è utilizzato da pullman di svariati gruppi di turisti e da molti turisti per raggiungere Lacona per la villeggiatura e da molti ciclisti.... niente da dire un ottimo biglietto da visita!!!!
....cerchiamo di evitare almeno una volta, come succede sempre in Italia, di fare il classico scarica barile sulle responsabilità e sulle competenze prima che succeda qualcosa di spiacevole o tragico e di darsi da fare prima che sia troppo tardi.....
Notizie della giunta ne abbiamo? Stanno bene?
[COLOR=darkred][SIZE=5] MOBY, IL TRIBUNALE DI MILANO RESPINGE L’ISTANZA DI FALLIMENTO [/SIZE] [/COLOR]
Il Tribunale di Milano ha rigettato l’istanza di fallimento di Moby presentata dagli hedge funds detentori del bond scadenza 2023 da 300 milioni per carenza della condizione di fallibilità e per carenza di insolvenza attuale. È quanto stabilito dalla Sezione Fallimentare presieduta da Alida Paluchowski. Moby, osservando i giudici, «non ha alcuna esposizione tributaria o previdenziale», «funziona regolarmente per quello che è la realtà che emerge dalla osservazione, non è oggetto di iniziative esecutive, o monitorie, è in grado di fornire i servizi che vende, non è inadempiente nei confronti dei ricorrenti che hanno un credito che scadrà definitivamente nel 2023, quindi tra circa quattro anni ed hanno sino ad ora incassato regolarmente le cedole». Per quanto riguarda la possibile «insolvenza prospettica» di Moby sollevata dagli obbligazionisti, il collegio osserva che «allo stato non vi sono manifestazioni esteriori e nell’immediato futuro vi sono molteplici elementi imprenditoriali incerti, per poter ritenere sicuramente la società prospetticamente insolvente a breve». «È evidente però - sottolineano i giudici - che il gruppo, e non solo la Moby, avrebbe necessità di monitoraggio e di ricorrere a strumenti di superamento di una crisi che in prospettiva ha caratteristiche importanti e che potrebbero divenire molto gravi. I margini operativi nascenti dal core business della società tendono a ridursi costantemente e non potendo alzare di più le tariffe, la società sino ad ora ha provveduto a vendere alcuni tra i migliori natanti, per contrastare la carenza di liquidità conseguente e far fronte alle rate del prestito bancario del 2016».
Se gli obbligazionisti da un lato si lamentano dei due reset dei covenants sul debito bancario, prosegue il decreto del Tribunale di Milano, dall’altro «le banche hanno ancora fiducia nella capacità della società di ripianare i debiti» e «hanno consentito di essere soddisfatte anche col ricavato della liquidazione di due navi di pregio della flotta Moby a patto di assorbire l’80 % del ricavato». La Sezione Fallimentare rileva però come per il futuro la strategia di Moby nell’affrontare la fase delicata della azienda si baserà ancora sulla vendita di navi di proprietà di Moby o della sua controllata Cin, vendite che potrebbero riguardare addirittura 10 navi nel caso in cui lo Stato Italiano decidesse di non rinnovare la convenzione con Cin. Questa strategia, osservano i giudici, «non mostra particolare attenzione alla continuità aziendale e nemmeno immaginazione, oltre a sostenere concettualmente i timori dei bondholders che, per quando i loro crediti scadranno nel 2023 , nulla più li garantirà nè consentirà l’adempimento».
La nota della compagnia
«Il Tribunale di Milano, con decreto depositato oggi, in accoglimento delle difese di Moby S.p.A. ha dichiarato l’infondatezza di quanto sostenuto da alcuni bondholders ed ha respinto l’istanza di fallimento presentata da questi ultimi, che sono stati anche condannati al pagamento delle spese giudiziarie. Moby sta valutando la proposizione di un’azione giudiziaria nei confronti di Sound Point e degli altri fondi speculativi ricorrenti per ottenere il risarcimento dei danni causati dalla loro azione».
[COLOR=darkred][SIZE=5]CON LA BTS IMPORTANTI NOVITÀ IN ARRIVO PER IL MONDO SPORTIVO ELBANO. [/SIZE] [/COLOR]
La Borsa del Turismo Sportivo ha promosso un incontro ai massimi livelli con i responsabili del Credito Sportivo, le istituzioni, le associazioni elbane e la rappresentanza Coni di Toscana, Liguria e Lazio. All’evento erano presenti tra gli altri cinque federazioni sportive, tra cui la Federciclismo, e alcune discipline come triathlon, pallacanestro, rugby, orienteering, vela. E ancora il consigliere nazionale della federazione italiana canoe e kayak, fiduciario del Coni Lazio e atleta olimpico a Los Angeles nell’84, Gennaro Cirillo, l’olimpionico di pentathlon Daniele Masala, il fiorettista olimpionico Salvatore Sanzo, presidente Coni Toscana. Il Credito Sportivo si è detto disponibile a collaborare con enti e privati per le grandi opere ma anche, eventualmente, per gli ammodernamenti degli impianti esistenti. La Borsa del Turismo Sportivo è stata l’occasione per dare un’accelerata a tutto l’indotto dello sport elbano. “Aver portato il convegno sull’isola – è il commento del vicesindaco portoferraiese Luca Baldi con delega alle politiche sociali e dello sport- ha fatto sì che il mondo dell’imprenditoria abbia capito che lo sport oltre ad avere una valenza sociale è anche un volano importante di promozione turistica. Cosa che in questo territorio non è certo una novità, perché molte associazioni hanno organizzato manifestazioni importanti nel tempo, insieme ad imprenditori lungimiranti, solo che ora si è capito che mettendo in rete amministrazioni, associazioni sportive e imprenditoria si può fare sistema e quando si creano sinergie si riesce a movimentare sia l’aspetto sportivo che quello turistico. Voglio ribadire che iniziative in questo senso erano già state fatte ma adesso esiste l’opportunità di fare sistema. La nostra amministrazione deve prima trovare un accordo con le associazioni sportive per la gestione degli impianti, solo così si potrà accedere alle opportunità del Credito Sportivo che è uno degli interlocutori che siederà insieme a noi attorno al tavolo”. Considerazioni condivise anche da alcune associazioni sportive. Gabriele Mazzei, presidente dell’Elba Rugby ha evidenziato come “la progettualità e i fondi a tasso zero necessitino comunque di un previo accordo per la gestione con l’amministrazione”. Soddisfatto Massimo de Ferrari, presidente dell’associazione albergatori elbani, per l’esito di questa prima edizione locale della Borsa del Turismo Sportivo. “Tantissimi sostegni, primi fra tutti l’egida del Coni e il contributo della regione Toscana che hanno accompagnato il trasferimento da Montecatini. Non dimentico Toscana Promozione, Parco Nazionale dell’Arcipelago, Camera di Commercio, comune di Portoferraio e gestione Associata per il Turismo. I numeri hanno sorpassato le più rosee aspettative, buyers e sellers sono stati circa 500. Il turismo tradizionale stagna – continua De Ferrari - e quello sportivo, insieme a quello sostenibile rappresenta la nuova sfida per il futuro. La Regione vuole fare dell’Elba un laboratorio e noi albergatori siamo ben felici di metterci alla prova. Facciamo un percorso insieme ed è per questo che ho chiesto ai sindaci e a tutti coloro che si occupano del turismo elbano di lavorare con noi. Non solo per il turismo ma anche per il sociale perché lo sviluppo dello sport locale rappresenta un’opportunità per il territorio dell’Elba, per le nuove generazioni e non per ultimo uno stile di vita. Questa è la strada per risolvere i problemi del nostro futuro turistico”.
[COLOR=darkblue][SIZE=5]PERICOLOSITA’ E DISAGIO AL CIRCOLO AMICI DEL MARE [/SIZE] [/COLOR]
In qualità di consigliere comunale voglio evidenziare un disagio subito dai soci del circolo Amici del Mare in loc antiche Saline . Come si vede dalla foto , il moletto di cemento posto all ingresso della darsena Edilnautica ( come riferimento) è in cattivo stato di manutenzione da diversi anni e ciò determina , anche a motivo dell innalzamento del livello del mare , L ingresso delle onde di scirocco e grecale in quella zona provocando notevoli problemi alle imbarcazioni ormeggiata lungo la banchina dell associazione Amici del Mare . Mi rivolgo al sindaco Zini è all assessore Lupi affinché intervengano presso la società concessionaria di quel manufatto al fine di imporre la manutenzione di un bene demaniale ( come previsto dal codice della navigazione )che ad oggi risulta in precario stato di manutenzione .
Luigi Lanera consigliere di minoranza
[COLOR=darkred][SIZE=5]FELICE TAVOLARIO, MAITRE DI GAA A BANGKOK: BRUCIARE LE TAPPE A 28 ANNI [/SIZE] [/COLOR]
In soli 3 anni è passato dalla piccola attività di famiglia a restaurant manager di una delle insegne più celebrate
Sono nato a Napoli ma ho trascorso tutta l’adolescenza all’Isola d’Elba, dove i miei genitori gestivano e gestiscono ancora Da Zucchetta, una piccola insegna. Da ragazzino, osservando mamma e papà spaccarsi tutti i giorni la schiena, dalla mattina alla sera, non vedevo nessun lato positivo in quel tipo di vita. Però, ho lavorato con loro dai 14 ai 25 anni, quando a un certo punto è scoccata la vera scintilla. Stavo cominciando ad amare questo lavoro ma volevo mettermi in gioco, cavarmela da solo, capire se fossi in grado di lavorare a livelli più alti, come un ragazzino che gioca a pallone sempre e solo nel campetto sotto casa e un giorno si chiede se è capace di giocare con una squadra vera, contro avversari più titolati.
Ho sempre covato il desiderio di vivere all’estero; ero molto affascinato dall’Asia. Un amico, Matteo Coltelli, lavorava a Milano da Iyo come chef de rang (ora è vice-maître). Mi disse che mi avrebbe organizzato un colloquio con Claudio Liu, il titolare del ristorante, una persona cui devo tantissimo. Era il primo passo di un percorso che non sapevo ancora dove mi avrebbe condotto. Ricordo ancora il giorno del colloquio: Liu mi chiese dove mi sarei visto tra 2/3 anni. Risposi che volevo fare il restaurant manager a Bangkok. Andavo in Tailandia da tanti anni in vacanza e li avevo conosciuto Noky, che sarebbe diventata mia moglie.
Nel febbraio del 2016 ho iniziato l'avventura da Iyo. Mi sentivo un pesce fuor d'acqua: era dura perché non avevo alcuna esperienza in posti così blasonati. Cominciai a studiare, a leggere libri di ristorazione, a frequentare corsi sul vino. Spiavo l’esempio di sala di Danilo Tacconi e Matteo Ghiringhelli, maestri nel ruolo. L’anno dopo sono passato al Mandarin Oriental, sempre a Milano: non avevo mai lavorato in hotel, volevo fare esperienza. Lì mi sono accorto di quanta attenzione ci potesse essere in piccoli dettagli che non avevo mai considerato. C’era Manuel Tempesta, un ragazzo giovanissimo eppure con grandi responsabilità. Da lui ho imparato tantissimo, soprattutto che la cultura generale è l’arma più importante per chi fa il mio lavoro: essere in grado di sostenere qualsiasi conversazione con clienti e colleghi è fondamentale per chi fa il nostro mestiere.
A settembre 2018 passa il treno che attendevo: la Tailandia. Dopo una piccola parentesi a Phuket, a dicembre comincio da Gaa a Bangkok, dove lavoro come restaurant manager. L’indiana Garima Arora è una chef di grande talento, molto giovane e con le idee ben chiare; non segue le mode. Ha un concetto di ristorazione tutto suo, basato sull’empatia con gli ospiti. E soprattutto cucina piatti nuovi e unici.
Da Gaa vogliamo che tutti i clienti si sentano a loro agio: per questo abbiamo un approccio molto dinamico e rilassato. C’è molta complicità tra sala e cucina: gli chef servono e introducono i piatti che preparano, e questa è una cosa molto apprezzata dagli ospiti, che si divertono a interagire con ragazzi di diverse nazionalità e personalità.
Un restaurant manager deve supervisionare tutto ciò che riguarda il front of the house, dalle prenotazioni all’arrivo dei clienti, fino a quando lasciano il ristorante. Devo gestire complimenti e critiche, cercando di regalare sempre un sorriso agli ospiti che ci vengono a trovare e che hanno aspettative alte. Gestisco un gruppo di quasi 20 ragazzi, tutti tailandesi, cosa a volte non facile perché non tutti parlano inglese. Ma sono molto contento perché sono tutti molto bravi e si danno da fare.
In Tailandia, il fine dining è un fenomeno piuttosto recente. Per questo è molto importante la formazione: non ci si può limitare a spiegare la presentazione di un piatto o il servizio di un calice di vino; occorre anche sforzarsi di illustrare il perché delle cose, trasmettere passione e amore. Loro, se da una parte hanno poca esperienza con le regole di servizio, dall’altra son molto bravi a socializzare con i gli ospiti. Lo fanno in modo sincero e genuino, e sempre con il sorriso, un fattore non marginale.
Prima di decidere se trasferirsi all’estero, occorre valutare diversi aspetti. Per esempio, in Tailandia non è tutto oro quello che luccica: vivere tutto l’anno come d’estate può sembrare bello ma devo dire che mi mancano le stagioni, il caldo a volte è soffocante e durante la stagione delle piogge ne viene giù tanta. La cultura è completamente diversa: certe cose per me non hanno senso, ci sono modi di pensare e agire che vanno contro le mie idee. Ma questa non è casa mia; la prima cosa da fare è provare allora ad adattarsi in tutto, cercare di imparare la lingua, un sforzo che genera sempre grande rispetto tra i tailandesi.
Rispetto: nel mio piccolo cerco anche di generarlo nella brigata, che non sottosta a gerarchie verticali, come imporrebbe il modello classico. La soluzione è il modello “orizzontale”, che si basa sul rispetto reciproco e sull’allineamento equilibrato delle mansioni e delle responsabilità. Se c’è una guantiera da sbarazzare, non importa che io sia il manager: la prendo e la sbarazzo, così ci si guadagna la fiducia di tutti.
Quest'esperienza è molto importante per me, sono in un ristorante che ha avuto diversi riconoscimenti nell’ultimo anno, in una città in evoluzione continua. Gli obiettivi sono tanti, la pressione grande, e le aspettative dei clienti sempre più elevate. Dovendomi confrontare con una realtà totalmente diversa da quelle a cui ero abituato, credo di essere cresciuto molto anche dal punto di vista umano e nell’apertura mentale. Sinceramente non prevedo un ritorno in Italia a breve: al momento l’Asia mi sembra un passo avanti in termini di opportunità. E la Tailandia è un paese che sta correndo veloce: da Gaa sto più che bene e spero di rimanerci a lungo. Per il futuro, mai dire mai: l’Italia è sempre l’Italia.
Vorrei chiudere con un consiglio per chi progetta o sogna di trasferirsi all’estero: è tutta una questione di buona volontà. Fino a 3 anni fa non avevo pressoché esperienza né cultura in materia. Ci ho creduto e ce l’ho fatta. Ma è ancora più importante fissare sempre nuovi obiettivi, inquadrare la vita come successione di tanti punti di partenza. Avere sempre nuovi traguardi da inseguire.