Un mio articolo pubblicato la scorsa settimana su internet e strumentalizzato, ha innescato un “putiferio” sui revisionismi di destra e poi di sinistra. Nell’articolo sostenevo che sia Lenin che Mussolini, a prescindere dagli incontestabili crimini certificati dalla Storia, avevano materialmente e positivamente edificato i rispettivi Paesi, e definivo Mussolini “capace manager pubblico” proprio per rimarcare l’ambito tecnico del giudizio, non politico. Questa tesi trova oggi clamorosa conferma in un articolo de “ La Stampa ”, certo giornale non di destra: “Il duce? Un bravo architetto . Comuni di destra e sinistra si alleano per rivalutare il Razionalismo”. Vi si spiega a pagina intera che in tutta Italia, abbandonate sterili dispute ideologiche, Comuni ed Università si “consorziano” in iniziative per rivalutare quanto è sotto agli occhi di tutti: a volte intere città nuove costruite dal fascio: Latina, Sabaudia, Aprilia, Pontinia, Pomezia, Segezia, Tresigallo…..E’ bene sottolineare che il direttore del giornale, il toscanissimo Giulio Anselmi, è dichiaratamente di sinistra, al pari di molti Sindaci, assessori, professori, storici ed architetti che aderiscono all’iniziativa. E che l’articolo premette: “Sono anni che alcuni studiosi, tra cui chi scrive, si battono perché all’espressione cultura fascista vengano tolte delle irridenti virgolette; ma questo non significa affatto sdoganare il fascismo….Significa però riconoscere che, negli anni fra le due guerre c’è stata – nel bene e nel male – una politica della cultura, e parecchio di quello che si è prodotto (arti figurative, architettura e urbanistica, editoria, ricerca) non è da abbandonare alla damnatio memoriae”. E ancora: “Giorgio Frassinetti…..è un esempio vivente di romagnolo di sinistra DOC, ma non per questo vuole dimenticare i monumenti costruiti sotto il regime”. Miglior conferma della non ideologica verità di quanto da me sostenuto non avrebbe potuto esserci, e fortunatamente ” La Stampa ” è uscita una settimana dopo il mio intervento. Non sarebbe dunque ora che certi intellettuali elbani “di sinistra” guardassero all’esempio di molti loro autorevoli colleghi?
[COLOR=darkblue]Stefano Martinenghi [/COLOR]