Massima del giorno dalla macchia:
Oggi il RICCIO s·è cavato come na VIPERA con l·orso BRUNO.
Oggi il RICCIO s·è cavato come na VIPERA con l·orso BRUNO.
A Lei indubbiamente non piace Paternò, a me non piace affatto Lei.
Pazienza.
Buona giornata
G. Luigi
non porti il discorso fuori tema perchè l·argomento non è l· elbanità, che comunque merita rispetto. Soprattutto il Suo. L· argomento è Lei, con i suoi atteggiamenti da primo fra i primi,con la sua autoglorificazione, con la sua ostentata superiorità intellettuale, con la sua facile demagogia,con la ricerca del consenso e del plauso, con la sua presunzione,con la sua arrogante verbosità.
Sempre sulla questione agenzia Ilva, aldilà dei suoi tentativi di confondere le acque, rimane il fatto che in qualità di "consigliere per moltissimi anni" della Associazione Albergatori, come lei stesso conferma di essere stato, ha la sua parte di responsabilità nel dissesto economico dell·Ilva, iniziato proprio in quegli anni.
Già, proprio in quegli anni in cui l·Associazione non era retta da Antonini & Co, bensì da coloro che Lei osanna e ritiene più capaci e più degni della sua stima.
Dai quali però, secondo convenienza, è subito pronto a prendere le distanze dichiarandosi "costantemente all·opposizione" e perchè tutto veniva deciso fuori dal consiglio,dai soliti noti.
Non c·è che dire,tali comportamenti, affermazioni e contraddizioni sono tipici dei "gentiluomini"come Lei spudoratamente si autodefinisce. Complimenti!
Sia meno birbante e la smetta di atteggiarsi a grande albergatore!
Mi risulta che Lei abbia condotto gli hotel Antares e Valleverde: due alberghi facili facili, di media dimensione, direttamente sul mare, con spiaggia privata, che soltanto grazie alle loro stesse favorevoli caratteristiche si riempivano da soli,senza alcun merito del Direttore. Ne mi risulta che privi della sua direzione siano poi rimasti vuoti.
Quindi non c·è niente di cui Lei possa vantarsi o essere preso a buon esempio.
Sà, noi qui all·Elba siamo abituati ai FENOMENI CHE VENGONO DA RIMINI a dirci come e cosa dobbiamo fare, salvo poi scoprirli incapaci e fanfaroni.
Si ricordi che quando Lei sbarcò all·Elba il turismo c·era già e nessuno si accorse del Suo arrivo; quando Lei se ne andò via, il turismo continuò ad esserci come prima e nessuno, ma proprio nessuno, si accorse che Lei non c·era più.
Tutto ciò che oggi rimane della Sua permanenza all·Elba sono i suoi improvvidi scritti su questo blog.
Veramente un pò pochino per tutto il chiasso che fà!
Ennio Riccio
Anche voi dipendenti bancari(che fate quello che il padrone ordina), pensateci due volte prima di minacciare chi dovesse trovarsi in difficoltà economiche per essere andato in rosso o con il fido o con i vari prestiti. Voi dipendenti bancari, lavorate per le banche che sono intervenute, sembrando compiere delle opere caritatevoli, per salvare l·Alitalia! Perchè, anche in questo caso, le banche sono intervenute, eccome se sono intervenute!
Di Dario Reinardi Dopo le polemiche innescate dalle parole di La Russa e Alemanno prima, e soprattutto da Fini poi, in merito alla questione “Rsi.-fascismo-antifascismo”, stranamente per diversi giorni ho pensato all´inno irlandese. Mi direte: “che diavolo c´entra l´inno irlandese?” In linea teorica proprio nulla, eppure certi suoi passaggi risuonavano prepotentemente nella mia mente, senza volermi abbandonare. Esiste in particolare un passaggio molto significativo di quel testo, che qui brevemente cito:
“I nostri padri combatterono prima di noi/ e lottarono sotto la stessa vecchia bandiera/ che fiera sventola sopra di noi/ Siamo figli di una razza combattente/ che mai finora ha incontrato disonore/ e come marciamo a fronteggiare il nemico/ canteremo una canzone da soldato”.
Pensando alla mia area politica, quella di destra, credevo fermamente anch´io come gli irlandesi di combattere sotto la stessa bandiera dove lottarono i nostri padri e nonni… Credevo anch´io di far parte di una razza combattente che mai aveva incontrato disonore (quantomeno fino a Fiuggi), pronti a marciare per fronteggiare i nemici.
Credevo davvero che nei nostri valori irrinunciabili ci fossero parole come dignità, fedeltà, onore.
Invece mi sono trovato a fare i conti con persone che ogni giorno abiuravano, disonoravano, tradivano, sputando sul piatto dove per anni avevano mangiato, offendendo pure la memoria di chi gli aveva preceduti e di chi aveva versato il sangue per difendere e mantenere viva una fede, un´idea, un onore. Appunto, credevo….
Tralasciamo le vicende fiuggiane, dal momento che ormai sono stati sparsi fiumi d´inchiostro sull´argomento. Tralasciamo pure le piroette finiane su tematiche come voto agli immigrati, legge 40, ingresso nel PPE e nel PDL, ed ovviamente quelle di carattere storico.
Tralasciamo tutto, dal momento che l´individuo in questione lo conosciamo bene, purtroppo….ma non possiamo certo far finta di nulla quando questo “signore” si spinge oltre, andando a parare su argomenti tipici di chi sta a sinistra. Sostenere che la destra debba riconoscersi nell´antifascismo,
quell´antifascismo nel nome del quale sono morti molti nostri connazionali e camerati, nel nome del quale ancor´oggi come allora la nostra comunità subisce violenze ed attentati terroristici, ecco, il solo voler far credere che sia questa la strada da seguire d´ora in avanti, mi lascia totalmente sbigottito. Ritengo che l´attuale presidente della camera non abbia ormai più alcun titolo per parlare a nome e per conto della destra italiana. Diventa quasi ridicolo quando menziona quel nome.
Egli ha scelto di andare al centro e forse fra qualche anno aspettiamoci pure dal personaggio in questione un´ulteriore virata, probabilmente a sinistra, magari seguendo le orme di un suo illustre ex compagno di partito, tale Fisichella, che dopo aver contribuito a fondare An, lo abbiamo poi ritrovato nella scorsa legislatura nel centro sinistra, alleato di Bertinotti, Diliberto e Caruso.
Si accomodi pure signor presidente della camera, entri nei palazzi che le competono, quelli del potere e della mancanza di dignità, ma la prego, non venga a darci lezioni su cosa dev´essere la destra italiana. La destra come è sempre stata intesa, fin dai tempi del MSI, è quella che non pretende di “restaurare” ma che allo stesso tempo si rifiuta categoricamente di “rinnegare”.
Il fascismo, se lo metta bene in testa on. Fini, per la destra italiana ha le stesse funzioni delle radici per una pianta. Non si possono tagliare. O meglio, per dirla alla Mussolini: “le radici profonde non gelano mai”.
Nel 1993 era proprio lei che rivendicava perentoriamente: “A cinquant´anni dalla fine della guerra nessuno può pretendere che il MSI faccia in qualche modo un´abiura di ciò che è stato. Non dobbiamo sconfessare un bel niente”.
In un libro si spingeva anche oltre, affermando:
“Sono convinto che l´intuizione mussoliniana di una terza via alternativa al comunismo e al capitalismo sia ancora oggi attualissima. Il nostro compito è di attualizzare, in una società postindustriale alle soglie del 2000, gli insegnamenti del fascismo che con la Carta del lavoro del 1927, l´Umanesimo del lavoro di Gentile e i 18 punti di Verona della Rsi, ha lasciato un testamento spirituale, dal contenuto profondamente sociale, dal quale non possiamo prescindere”.
Ecco, on. Fini, è questa l´identità e l´eredità della destra. Si ricordi di quando la sua mente era ancora connessa con la realtà del nostro mondo e della nostra comunità militante. Altro che destra antifascista! E´ come pretendere di sostenere che la terra è quadrata. Questo suo delirio è frutto di un virus che prende solo chi necessita di ambizioni di potere. Già, se non avesse preso quel germe, a quest´ora non avrebbe ottenuto la presidenza della camera e un domani forse quella del consiglio. Però avrebbe potuto guardarsi con dignità allo specchio. Ma purtroppo, per usare un termine andreottiano che forse le si addice: “il potere logora chi non ce l´ha.” A lei quest´astinenza le ha fatto così tanto male, da arrivare a sputare sul piatto dove per anni ha mangiato, a vomitare sulle tombe di chi l´ha sostenuta e di chi è morto anche per garantire a gente come lei di arrivare ad intraprendere una carriera politica, sotto le bandiere di un grande ideale. Ha persino sputato sulla memoria del suo ex padre spirituale, quel Giorgio Almirante che forse oggi si starà rivoltando nella bara, ma lo sappiamo, per lei non c´è limite al disonore, alla vergogna, all´ignominia. La bella vita, il potere, le ambizioni personali oltrepassano tutto e tutti. Questo è l´insegnamento che sta dando alle nuove generazioni. Complimenti!
Alle nuove generazioni invece io dico di rifiutarsi categoricamente di sostenere ed accettare un´ infamia come l´antifascismo, ricordandosi che il potere non dura per sempre, mentre l´onore e la dignità di una persona sì.
Forse saremo rimasti in pochi a lottare, a marciare, a cantare questa “canzone da soldato”, di gente che vuol combattere ancora per difendere “l´idea che è stata e sarà la più audace, la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee”. E lo faremo, anche se probabilmente stando alle sue direttive, on. Fini, dovremmo unicamente intonare il
“de profundis”. Forse. Ma le dirò: a differenza sua e dei suoi lacchè, noi abbiamo ancora una dignità, e quindi al suo invito all´abiura ed al salto sul carro dei vincenti, rispondiamo fermamente: “anche se tutti, noi no!”
Dario Reinardi
Presidente associazione culturale
“Italia Nazionalista Cristiana”
Mi amareggia che ancora nessuno si sia preoccupato dell’appello di Alberto Garavaglia, i nostri enti istituzionali così attenti e così prodighi ad elargire consulenze ed incarichi ai loro protetti, fino ad oggi non hanno degnato della minima attenzione verso questo giovane laureato che chiede un qualsiasi posto di lavoro, un giovane pieno di vita e buona volontà che vuole rendersi utile per non sentirsi un .."diverso" , un giovane che ripeto ha l’unica sfortuna di essere nato più sfortunato di noi.
Ripropongo l’appello con la speranza stavolta di ricevere qualche risposta positiva in merito. 😎
Le immagini:
[URL]http://www.muzemal.org/forum/viewtopic.php?f=14&t=320&p=34051#p34051[/URL]
Non mi è chiaro il meccanismo con cui la scuola ha attribuito i crediti agli studenti.
Infatti si presume che chi abbia avuto un debito possa solo colmare le proprie carenze, anche se in modo diverso. Certamente non mi sembra possibile che chi aveva avuto due o tre debiti, condizione questa che per un soffio non l·ha portato alla bocciatura a giugno, abbia ora avuto un·attribuzione di crediti maggiore rispetto a colui che era stato promosso, dimostrando quindi di avere studiato in modo adeguato e di essersi impegnato con una certa responsabilità.
I crediti dovrebbero essere attribuiti in base alla media dei voti riportati a giugno, perchè aver contratto un debito significa che ci sono state delle difficoltà nel percorso, per cui non mi pare possibile che,alla fine, un recupero debiti possa addirittura portare chi stava per essere bocciato ad avere un credito maggiore di chi è stato promosso a giugno.
Se è così, allora si incentiverebbero i ragazzi a trascurare qualche disciplina in modo da avere più tempo e più aiuto per riparare e quindi innalzare la media e far accumulare più punti.
Ma allora più debiti = più voti, che, se positivi, innalzano la media e quindi credito più alto.
Ma questo mi sembra davvero un discorso perverso e poco educativo, per cui propendo a ritenere che non ho ben capito e che le cose non stiano proprio cosi. Allora qualcuno mi sa dire perchè nei tabelloni appesi a scuola i risultati sono questi?
Possibile che la scuola gratifichi i fannulloni invece dei ragazzi più studiosi e responsabili?
Continuano a giungere in redazione segnalazioni per perdite d’acqua in tutto il territorio.
Quella della quale ci occupiamo oggi riguarda la strada vicinale di S.Giovanni, una delle stradine sterrate che dalla provinciale portano al mare.
Da circa tre settimane nella zona vi è una perdita, che da semplice e piccolo rivolo è diventata una perdita consistente.
In strada, si sono formate delle grosse buche proprio davanti ai cancelli di due case della zona che si sono riempite d’acqua e questo oltre lo spreco, diventa pericoloso per i pedoni e per i mezzi che transitano in quella zona.
Alcuni residenti, ci hanno assicurato di avere avvisato l’ASA, e poi di avere anche sollecitato l’intervento, ma a distanza di tre settimane il guasto persiste e niente è stato fatto affinche’ il problema si potesse risolvere.
Sollecitiamo con questo nostro documento un pronto intervento da oarte del gestore del servizio idrico, intervento non accora effettuato nonostante gli interventi gia· pubblicati da Camminando.com Tenews.it teletirreno Elba .
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