Bing beng ha detto stop, raccontaci tutta la verità su cosa hai trovato nel palazzo……………
su fatti, atti, disatti, opere, regolamenti e persone.
In tal caso (dal sito RAIWAY): per informazioni, segnalazioni di interferenze ed anomalie chiama il numero verde 800 111 555
Dalle 9.00 alle 24.00
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Fulmine per fulmine, sabato mattina il trasmettitore di RadioRAI del Monte Perone è stato riattivato in appena qualche ora dalla prima segnalazione telefonica. Prima si chiama, prima li riparano.
Peccato che l·autobus dell· ATL per Marciana Marina, Campo e Portoferraio sia rimasto intrappolato nell· interminabile tour gastronomico (fatto di pane di farina di castagne, tagliatelle di farina di castagne, necci al miele di castagno, castagnaccio, formaggi alle castagne, frittelle e biscotti con farina di castagne, torte con marmellata di castagne, polente di castagne, castagne bollite, caldarroste, birra di castagne, come riferisce il buon Faber.
Così l·autobus bloccato ha impedito ai passeggeri ATL di Marciana Marina e Marina di Campo (anche una intera comitiva di camminatori venuti dal continente) di prendere la nave delle 17 (.).
Il prossimo anno allora vediamo di fare le cose meglio: per esempio, se a Marciana quel giorno l·autobus dà fastidio, e i Marcianesi sono contenti così, lasciamolo almeno per i Marinesi e per i Campesi. Sennò scriviamo alle fermate che quel gioprno ATL fà festa.
Perché perdere una bella festa già dispiace, ma perdere anche la nave E· PEGGIO. 😎
1) Incarichi esterni a professori e ricarcatori (errore non mio) a tempo pieno
Il Regolamento di Ateneo sul conferimento di incarichi esterni retribuiti ai professori e ricercatori a tempo pieno è entrato in vigore il 6 maggio 2004.
Per lo svolgimento di un incarico extraistituzionale è necessario presentare all·Area amministrazione personale docente (ufficio personale docente), anche tramite il n. di fax 050/2212156, al Preside di Facoltà e al Direttore di Dipartimento, la prevista richiesta di nulla-osta, utilizzando l·apposito modulo e almeno 30 giorni prima dell·inizio dell·incarico.
La lettera di autorizzazione è rilasciata dal Preside sentito il Direttore di Dipartimento, su visto di ricevibilità della richiesta apposto dall·Area amministrazione personale docente.
2) Assegno nucleo familiare
L·assegno per il nucleo familiare viene corrisposto per il periodo 1 luglio – 30 giugno dell·anno successivo sulla base del reddito familiare riferito all·anno solare precedente
Il ministero del Tesoro pubblica ogni anno una circolare contenente le modalità per poter fruire di detto assegno nonchè le tabelle contenenti gli importi scaglionati in relazione ai livelli di reddito periodicamente rivalutati.
L·assegno in questione non spetta se la somma dei redditi da lavoro dipendente o parasubordinato, da pensione, o da altra prestazione previdenziale derivante da lavoro dipendente è inferiore al 70% del reddito complessivo del nucleo familiare
La legge finanziaria 2007 (art 1, comma 11, legge 27 dicembre 2006 n. 296) ha introdotto rilevanti modifiche in materia di assegno per il nucleo familiare riguardanti la misura e le modalità di determinazione dell·assegno che oggi risulta maggiormente personalizzato in ragione dello specifico reddito del nucleo familiare.
Le rimodulazioni delle tabelle riguardano i nuclei familiari con entrambi i genitori o un solo genitore e con almeno un figlio minore, in cui non siano presenti componenti inabili (tabelle 11 e 12). Le rimodulazioni dei livelli di reddito e gli aumenti degli assegni di cui sopra non si applicano ai nuclei in cui non sia compreso almeno un figlio (minorenne o maggiorenne inabile).
E· previsto un aumento dell·importo dell·assegno del 15% per le altre tipologie di nuclei con figli (tabelle 13-19).
In presenza di nuclei numerosi (almeno quattro figli o equiparati di età inferiore a 26 anni) sono considerati per la determinazione dell·assegno anche i figli di età compresa tra i 18 e i 21 anni, purchè studenti o apprendisti.
3) se non bastasse, hai letto la pagina: [URL=http://www.unipi.it/ateneo/personale/carriere/stipendi/tabelle.htm_cvt.htm]stipendi dei docenti e dei loro assistenti[/URL] ?
4) se non ti dispiace puoi dirmi a quale facoltà sei iscritta?
ciao da un elbano observer su unipi.it
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[SIZE=3][COLOR=firebrick] [FONT=arial]Il decreto “taglia scuole” nascosto nel d.l. sulla sanità! chi dice bugie?[/FONT] [/SIZE] [/COLOR]
di SALVO INTRAVAIA
Mariastella Gelmini, ministro dell’Istruzione
Le scuole nelle piccole isole e nei piccoli comuni montani potrebbero sparire già dal prossimo anno. In poche settimane, infatti, le Regioni dovranno predisporre i Piani di dimensionamento della rete scolastica. Il diktat del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, alle autonomie locali arriva “nascosto” in un provvedimento che apparentemente non ha nulla a che vedere con la scuola: il decreto-legge 154 dal titolo “Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali” ha l’intero articolo 3 dedicato alla riduzione delle istituzioni scolastiche sottodimensionate. Il tutto in linea con il Piano che detta le regole per tagliare in un triennio 132mila posti.
Per effettuare i poderosi tagli imposti dal collega dell’Economia, Giulio Tremonti, sulla scuola occorre mettere mano alla rete scolastica. Infatti, accorpare due scuole con meno di 500 alunni consente di tagliare almeno un posto di dirigente scolastico e uno di direttore dei servizi amministrativi (l’ex segretario). Per ridisegnare la mappa delle istituzioni scolastiche il decreto dà tempo alle Regioni fino al 30 novembre prossimo. Ma non solo. Le amministrazioni che dovessero risultare inadempienti, dopo appena 15 giorni, verranno “sollevate dall’incarico”.
La Gelimini però tranquillizza puntando l’indice contro l’opposizione che dice “bugie”: “Non ci saranno la paventata chiusura di 4000 istituti, né il taglio degli insegnanti di sostegno, né l’attacco all’autonomia degli enti locali. Sono falsità che la sinistra tenta di usare per fare disinformazione”.
Dichiarazioni che non placano le polemiche. A partire dall’ex ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, Pd: “Hanno cominciato con le scuole sotto i 500 alunni,
domani toccherà a quelle con meno di 300 finora coperte da deroga, per arrivare poi al taglio degli insegnanti di sostegno”. Critico anche il presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso e l’assessore all’istruzione, Gianna Pentenero denunciano: “Così il governo ha deciso di tagliare 816 scuole solo in Piemonte”. Gli fa eco l’assessore all’istruzione della regione Umbria Maria Prodi, preoccupata che così “la scuola sarà agonizzante, senza risorse, penalizzata da tagli imposti senza alcuna ragionevolezza”.
In tutto il territorio nazionale sono 4.200 i plessi con meno di 50 alunni. Rischiano di ritrovarsi senza scuola i bambini di tanti piccoli centri di montagna e delle piccole isole: Capri, Favignana e dell’arcipelago delle Eolie.
Per chiarire meglio la questione è opportuno citare qualche dato. Il servizio scolastico statale, in Italia, è erogato da 10.760 istituzioni scolastiche che si articolano sul territorio in 41.862 scuola (plessi, sedi centrali e distaccate, succursali). Per ridurre la dotazione di dirigenti scolastici, dei segretari e del personale Ata basta smembrare e accorpare ad altri istituti le istituzioni scolastiche che, ai sensi di una norma del 1998, risultano sottodimensionate: con meno di 500 alunni. In tutta la Penisola, secondo i conti fatti da viale Trastevere, ce ne sarebbero quasi 2.600: il 24 per cento.
La stessa norma consente ai soli istituti comprensivi (di scuola dell’infanzia, primaria e media) ubicati in piccole isole e zone di montagna di scendere fino a 300 alunni, ma non oltre. Attualmente, da Nord a Sud, ci sono sparse nei centri più arroccati o nelle isole più piccole del Paese oltre 600 istituzioni scolastiche con meno di 300 alunni, che le regioni dovrebbero cancellare. Per la verità, la stessa norma stabilisce che gli istituti con oltre 900 alunni andrebbero suddivisi in due (o in tre) per evitare situazioni di estrema complessità. Ma nel Piano della Gelmini degli oltre 2.600 istituti “over size” non si parla.
(11 ottobre 2008)
Fonte repubblica
ROMAGNOLI (FT), URGENTE UN’AUTORITA’ EUROPEA DI CONTROLLO DELLA FINANZA
APPREZZAMENTO PER DISCORSO SARKOZY, ORA ELIMINARE PARADISI FISCALI NEL VECCHIO CONTINENTE
“L’importante discorso fatto oggi da Sarkozy al Parlamento Europeo ridà voce a chi, come noi, ha sempre sostenuto l’importanza del ruolo dello Stato e della politica rispetto alla finanza, ma al tempo stesso rimette in discussione quel trattato di Lisbona che fino a pochi giorni fa sembrava l’unica prospettiva dell’Europa. Per dare concretezza alla linea tracciata dal presidente di turno dell’Ue è necessario un rigido controllo della finanza mondiale da parte degli Stati. Intanto é urgente avviare un’autorità europea di controllo della finanza, eliminando i paradisi fiscali in Europa”. Lo dichiara Luca Romagnoli, Segretario Nazionale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, commentando il discorso del presidente francese Nicolas Sarkozy, presidente di turno dell’Ue, all’Assemblea plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo.
“Nessuna istituzione – sottolinea l’eurodeputato di Fiamma – aveva previsto la crisi. Quanto la Fiamma ha per anni sostenuto, contro la vulgata corrente, circa il pericolo della globalizzazione si é drammaticamente concretato; come ha esplicitamente ammesso il presidente francese, l’internazionalizzazione e inafferrabilità della finanza globale non può essere più consentita. La crisi finanziaria – rimarca Romagnoli – é stata frutto della mancanza di regole e dell’inapplicazione del principio dell’interesse nazionale. Benvengano dunque le intenzioni che Sarkozy ha manifestato di proteggere e sostenere le industrie nazionali europee”.
ON. LUCA ROMAGNOLI
[EMAIL]fiammastampa@libero.it[/EMAIL]
Continuate a scaldare le vostre belle poltrone in pelle senza preoccuparvi dei problemi della gente comune.
1) Un ridicolo numero di laureati.
2) Università non adeguate al numero di studenti – pochi edifici, aule, alloggi, mense, biblioteche, laboratori…
3) Università poco produttive (di laureati, di cultura e di ricerca)
Per cambiare questa situazione serve una cosa sola: investimenti, grossi investimenti da parte dello stato (è di università statali che stiamo parlando).
Provvedimenti del governo attuale e di quelli passati di qualsivoglia colore: taglio dei fondi e riforme finte che – in teoria – servirebbero solo a spendere meno.
Conseguenza: i soldi bastano appena a pagare gli stipendi e solo un privato completamente pazzo potrebbe pensare di mettere soldi in un simile baraccone a meno che lei non pensi di di dimezzare d·autorità (o peggio) il numero dei professori e soprattutto degli studenti.
Buonasera