Caro Studente universitario,
l·Università la conosco molto bene visto che ho fatto 6 anni di corso di Laurea, 4 di specializzazione ed uno di borsa di studio (undici-dodici in tutto…). L·Università in questione è "La Sapienza" di Roma, non quella di Canicattì
Detto questo non ho mai detto che l·Università non sia Istituzione da rivedere se non addirittura da rifondare.
Il fatto è che, rispetto a te (scusa il tu ma presumo sia abbastanza giovane) sono abbastanza adulto per aver vissuto in questi ultimi venti anni anni situazioni simili a queste (dalle contestazioni al Liceo degli anni 80, alla "pantera" degli anni ·90, fino ai fermenti dei primi anni 2000), dove una certa sinistra (a volte molto chic e modaiola) ha sempre contestato tutto e tutti (con i soliti slogan, con le solite marce, con le solite manifestazioni e tutto il restante noioso corredo post-sessantottino) per poi finire per occupare i migliori posti.
Quando si è giovani è molto trendy riempire piazze, urlare slogan anti-sistema, occupare aule, bevendo vino e fumando spinelli.
Tutto questo è molto interessante e sicuramente più divertente che studiare.
Ma al momento opportuno quella sinistra anti-sistema è quella che poi si trasforma in borghesia (radical-chic qualcuno direbbe) ed occupa i posti migliori.
Ti faccio un esempio. Molta di quella intellighenzia di sinistra che professava la rivoluzione nel 1968, attualmente ha incarichi e posti di rilievo. L·esempio lampante è quella generazione di ragazzi di Lotta Continua che hanno fatto quasi tutti una gran bella carriera.
La demagogia ed i luoghi comuni sono lì, tra gli slogan antisistema e la voglia di rivoluzione, tra una immagine del Che ed un insulto a Berlusconi. Niente di più di questo è davvero conformista e borghese.
E· cosi che la sinistra ha fregato una marea di generazioni.
"Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?
A. Venditti, 1975