Le leggi le fanno i politici.
Gli stipendi e le pensioni dei politici sono decisi da leggi fatte dai politici.
Le regole che regolano le leggi fatte dai politici sono redatte dai politici.
E’ abbastanza difficile che un politico infranga una legge da lui stesso fatta e regolamentata: quando l’ha fatta, l’ha pensata a suo uso e consumo.
I politici usano soldi non loro. Quindi, possono gestirli allegramente. In genere, però, non possono prenderseli direttamente. Devono creare una partita di giro. Io affido, legalmente, un incarico a te, e te lo pago con soldi pubblici; tu, in cambio, affidi un altro incarico o dai un bel posto di lavoro facile e ben retribuito a mio cugino, a mia nonna, alla mia ganza. Tutto questo, naturalmente, avviene in maniera un po’ più complessa: semplicemente, prima di arrivare direttamente a zie e cugini, si passa attraverso un meccanismo di partiti e associazioni legate a doppio filo ai partiti.
Per capirlo, basta andare a leggersi, sul sito del Governo, le cifre pazzesche che vengono elargite alla stampa di partito, cooperativa, religiosa e simili.
Certamente tutti voi conoscete benissimo l’arcinoto “Giornale nuovo della Toscana”: come, non sapete checcazz@ sia? Strano. Nel 2006 ci è costato quasi 2 milioni e mezzo di euro.
E chi di voi non è stato aiutato nell’espletazione delle quotidiane funzioni fisiologiche beandosi nella lettura del “libero quotidiano opinioni nuove”, costatoci 8 milioncini?
Ora, è ovvio che con 8 milioni di euro si da lavoro a un bel po’ di gente. In maniera assolutamente lecita e legale. Poi, quando uno ha scritto 10 articoli su “Buddismo e societa” (poveretti, solo 20.000 cucuzze..) e altri 10 sulla Gazzetta della Martesana (140mila), può avere i titoli per scrivere sull’autorevole “ottopagine” (1.300.000 €), e da li si va sempre avanti…
Una bella relazione sull’utilità della cravatta antinfortunistica per ragionieri (con nodo fisso) per “conquiste del lavoro” (3.200.000 €).. e poi conferenze organizzate da qualche APT, da qualche Associazione per la difesa del gladiolo striato (non è difficile fondarla: bastano una decina di amici e un paio di bravi commercialisti che, legalmente, “convincano” i loro assistiti a stornare il 5×1000 al posto giusto.. e il gioco è fatto…) ed ecco pronto il curriculum per diventare giornalista.
Certo, per trovare lavoro in un importante quotidiano on line che si occupa, chessò, di sedie impagliate, sarà bene essere nel direttivo nazionale dell’”Associazione per la difesa della corretta impagliatura secondo il metodo dei monaci di montepaglia”. Con adeguate connessioni al partito politico nazionale “impagliatori contro le dittature”, utile alla coalizione di centro-destra-sinistra perchè, a Castrofava dei Collari, raccoglie quei 72 voti basilari per la conquista del seggio di Roccapinciaslavata.
Tutto questo è normale, legittimo e legale.
Poi, se a qualcuno non piace, basta scrivere. Uno, due, dieci, cento…
E magari, a piccoli passi, il mondo cambierà. Lo diceva anche Gianni Morandi nel “72….
Ps: la difesa degli amici è sacrosanta. Però, quando gli amici sbagliano, e di brutto, (ma brutto brutto brutto…) sarebbe cosa buona e giusta quantomeno chiamarsene fuori e dedicarsi, chessò, a dare addosso al governo.
Cinico e baro, diresti tu…. 😎