da
alma
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
14:46
da
rio
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
13:59
La casta dei 78 onorevoli di casa nostra è molto costosa e dati alla mano molto assenteista.
Nell'ultima legislatura si sono avvicendati 36 deputati. L'Europarlamento è il bengodi dei fannulloni?
Pubblicato il 18/05/09 in Politica|TAG: assenteismo, pdl, elezioni, pd, politica Europarlamento, chi viene e chi va È un organo consultivo, non toglie la fiducia, le sue direttive devono essere "codecise" assieme ai burocrati della Commissione. I membri sono 785 provenienti da 27 paesi. Ma eleggere un membro dell'Europarlamento serve, è un esercizio di democrazia o si rivela una prassi inutile e deleteria? Un miliardo e 32 milioni di euro (la cifra equivale all’1% dell’intero bilancio della Ue) tanto costano gli italiani che, numeri alla mano, non sembrano brillare per presenzialismo tra gli scranni continentali.
Stipendi a confronto
Tra i membri del parlamento europeo, i rappresentanti italiani sono i più pagati ma anche i più assenteisti. E' quanto sostiene una ricerca condotta dalla London School of Economics (Lse). Secondo lo studio, ognuno degli attuali 78 eurodeputati italiani (saranno 72 dopo le elezioni europee del prossimo giugno) guadagna 134.291 euro all'anno e sono così i meglio pagati tra tutti i rappresentati, espressi dai 27 paesi membri dell'Ue. Gli austriaci sono anche gli eurodeputati al secondo posto per compenso, con 110.670 euro all'anno. Dati alla mano un parlamentare polacco prende 28.056 euro, uno spagnolo 39.463, uno svedese 61.704, un francese 63.093, un britannico 82.380, un tedesco 84.108, un italiano 134.291 (11.703 euro mensili). I bulgari sono quelli "messi peggio" con 900 euro al mese. E non basta: alla retribuzione base vanno aggiunti i benefit e le indennità di spese generali, di soggiorno, di viaggio e quelle per i portaborse che portano il totale, nel caso degli italiani, a una cifra fra i 30.000 e i 35.000 euro.
"Eurofannulloni"
Stando al decano Jas Gawronsky candidato quasi ininterrottamente dal '79, tranne che per una legislatura, uno su tre è fannullone e pochissimi masticano l'inglese. E per una nemesi murphyana Renato Brunetta, il Torquemada degli assenteisti è stato tra gli euro parlamentari italiani più assenteisti. Il ministro si piazza al 611/mo posto come presenze tra gli euro parlamentari, con una percentuale del 48,21%. Peggio di lui hanno fatto: Pannella (47,14%), Di Pietro (44,29%), Veltroni (41,79%), Mastella (40%) e Dell'Utri (14,64%). Un esempio eclatante? Al momento della votazione plenaria per l'estradizione di Cesare Battisti, che mediaticamente aveva dato una percezione di scontro acceso nei confini del Belpaese, erano presenti in aula a Strasburgo soltanto 54 deputati. Per la cronaca, dei 78 italiani hanno votato in 6.
Record di assenze
Gli italiani risultano tuttavia ultimi in classifica per presenze: alle sessioni dell'assemblea a Bruxelles e Strasburgo hanno partecipato in media al 72% delle sedute negli ultimi cinque anni, marcando un distacco di oltre 20 punti dai primi della lista, gli austriaci, che nel quinquennio che sta per concludersi hanno avuto una partecipazione del 93%, seguiti da estoni, finlandesi, slovacchi e polacchi presenti al 92% delle sessioni. Lo studio suddetto del resto era stato confermato dai dati ufficiali del 2004, forniti dall'Università di Duisburg. Le presenze degli eurodeputati erano sconcertanti. Ai primi posti per presenze c’erano i parlamentari finlandesi (89,5%), i belgi (89,3%), olandesi (88,7%) e gli ultimi, i nostri, col 68,6%, tredici punti sotto i penultimi, i francesi col 79,5%. Un dato che parla da solo, come se per i politici italiani il mandato europeo fosse una sorta di retrocessione o di panchina, in attesa di incarichi più prestigiosi.
Grandi spese
L'altro grande spreco dell'Europarlamento sono le tre sedi: Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. Grandi traslochi di migliaia di persone e casse ogni mese. Costano 120 milioni di euro all'anno in più, calcolano i radicali. Di più, 200 milioni secondo i verdi. Un carrozzone all'italiana, verrebbe da dire.
da
Americano
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
12:48
Non è questione di pentole e di coperchi, non credere che non abbiano valutato questo dettaglio. Il problema è che siete in Italia e lì da voi, per ogni cosa che viene fatta, devono essere tutti contenti. In questo caso c'era da contentare gli ambientalisti, senza scontentare troppo chi ha il bisogno di dare una ripulitina alle stive. Come dire: noi il nostro s'è fatto, un si pò mica pensà a tutto!
da
francesco
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
12:21
da
Abate Faria
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
11:44
da
omicron
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
11:28
Visto che quel punto è proprio nel bel mezzo della zona protetta, ma sto radar non era meglio piazzarlo sull'Elba?
Piazzato lì una bella fetta di mare è coperta dalla nostra isola, se invece fosse stata individuata una nave ferma magari un sospetto che facesse qualcosa di illecito sarebbe potuto venire e si sarebbe potuto controllare o no!
Mi sembra che come al solito si siano fatte le pentole senza coperchi!!!????!!!! o no?
da
Pontile Longone
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
10:57
Ma fatevi una bella cura disintossicante, dagli odi e dalla cecità!!!! Speriamo questi ottusi non siano mai al comando amministrativo e che chi oggi amministra manca li consideri!!!! E complimenti ai proprietari del ristorante, che hanno dotato di un servizio eccellente e qualificante. Il monopolio lo detiene solo lo stato, l'economia si basa su una sana concorrenza e sulla voglia di fare, di mettersi in gioco, di rischiare.
Il turismo dall'Elba lo mandiamo via noi elbani ogni giorno, per poi darne colpa ai piombinesi.
da
ELETTRODOTTO
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
10:35
da
Forte Stella
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
9:18
[URL]http://temi.repubblica.it/iltirreno-la-toscana-del-cuore/2009/07/15/toscana-del-cuore-scegli-la-foto-piu-bella/[/URL]
da
Yuri
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
9:09
Se non ci fosse stata, da sempre, un’assurda preclusione “per principio” a qualunque forma di dialogo o confronto, se non si fosse tacciato di incompetenza chiunque prospettava visioni anche minimamente discordanti con il Sacro Verbo Ambientalista Ufficiale, la realizzazione di un’efficace Area Marina Protetta dell’Arcipelago Toscano sarebbe probabilmente cosa fatta da anni.
Evidentemente, però, la saggia constatazione che il mutamento degli equilibri politici, e, non ultima, la maggiore difficoltà nell’occultare sapientemente i dati sgraditi dovuta alla maggiore accessibilità degli stessi via internet avrebbe inevitabilmente portato a conseguenze poco piacevoli, ecco che, pur tardivamente e con molti se e ma, anche gli amici di Legambiente decidono di scendere a più miti consigli. Difficile pensare di riuscire a tagliare l’arrosto quando si tiene il coltello dalla parte della lama, specie se non ci si è riusciti quando si aveva in mano il manico…
La cosa buffa è che quando io sostenevo che le distanze avrebbero potuto assai facilmente accorciarsi, e che anzi le posizioni “di fondo” erano del tutto simili, c’è chi s’incazzò come una triglia, ritenendo impossibile mischiare il Sacro (la giungla di Comandamenti derivante da milioni di farseschi Congressi, Convegni, Direttive delle più strampalate sigle del parassitario avanzato politico-sponsorizzato-pseudo-ambientalista mondiale) col Profano (il semplice “buon senso” derivante dalla conoscenza diretta e “popolare” delle problematiche locali).
In buona sostanza, Mazzantini propone di istituire, sic et simpliciter, un’Amp limitata alle isole “minori”, rimandando l’ampliamento a Elba e Giglio a tempi migliori.
L’idea è interessante. In effetti, non potrebbe che migliorare la situazione: una cosa è “aprire”, anche parzialmente, regolamentando in modo intelligente e sostenibile delle aree attualmente chiuse, un’altra è porre vincoli stupidi in aree attualmente “aperte”.
Certo, il mio ideale sarebbe di eliminare le numerosisime assurdità che caratterizzano le attuali leggi sulle Amp, consentendo così anche a Elba e Giglio di fruire dell’indispensabile tutela che meritano. Niente divieti di balneazione, niente “autorizzazioni” iper burocratiche… insomma, le solite cose che ho già detto (e che sono state riprese quasi in toto dalla CDP, nell’ultima formulazione presentata al Ministero..). Ma potremo riparlarne in seguito, se la logica del muro contro muro dovesse, come spero, attenuarsi: intanto, cercheremo il modo per ottenere il famoso decreto anti-strascico che da solo varrebbe tre quarti dell’intera opera .
Vediamo quindi cosa si potrebbe fare nell’immediato: se si deve scegliere, bene sarebbe porre delle fondamenta solide. Quindi, in primis: via i divieti “assoluti” delle zone A (ingresso, balneazione, snorkeling, navigazione “ecologica”, ormeggio, ripopolamento attivo, barriere antistrascico, restauro ambientale) che, semplicemente, devono passare da “vietati” a “regolamentati” (o “autorizzati”, come dice la normativa: ma è parola ambigua che proprio non mi piace).
Attenzione: non si tratta di diminuire la protezione, ma, al contrario, di aumentarla! Infatti questo permetterebbe, a Pianosa e Montecristo, di mantenere vincoli elevatissimi, lasciando a “zona A” gran parte delle acque attualmente protette, pur consentendo al contempo attività non invasive in modo contingentato.
Una serie di zone B, sempre regolamentate ad hoc, consentirebbe l’attività subacquea e un moderato, eventuale, diporto nautico.
Certo, occorre però uscire da certe logiche… insomma, sarebbe ora di smettere di definire “regole chiare e semplici” cose come le 19 pagine word del regolamento dell’Amp di Portofino (atto istitutivo e prezziario esclusi), vantare i “due milioni e mezzo di turisti” delle cinque terre omettendo che decuplicano la popolazione residente e che in buona parte i liquami prodotti finiscono in mare (e poi l’Elba è un inferno ipersovrasfruttato..), bearsi, con atteggiamento ben poco “popolare e di sinistra” del “turismo vip” di Tavolara e della Costa Smeralda, dove i prezzi delle famose boe intelligenti sono stati “inibiti alla prenotazione via internet per i prezzi particolarmente alti” destinati a “barche comprese tra i 50 ed i 130 metri” (Elbareport, 20.08.2008).
Magari si potrebbe anche evitare di sponsorizzare apertamente l’assurda decisione di “obbligare” i Sindaci (ma anche i Presidenti di Regione e Province!) ad un’inutile quanto improbabile presenza fisica alle riunioni della CDP, impedendogli di delegare a persone qualificate e di fiducia la rappresentanza dei Cittadini…
In buona sostanza: cominciare ad ammettere che nelle attuali Amp qualcosa non funziona, e che è necessario e possibile mettere mano a una seria riforma, sarebbe certamente il modo migliore per velocizzare i tempi, come ormai quotidianamente Tozzi&Mazzantini invitano a fare.
Fra l’altro, un milione e mezzo di euro (sempre se ci sono ancora…e attenzione che facilmente saranno gli ultimi…) attendono polverosi nelle casse del Pnat di essere SPESI BENE, investiti in boe certamente “stupide” ma utili, materiale informativo, monitoraggio scientifico e, soprattutto, mezzi di sorveglianza continui ed efficaci che garantiscano il rispetto di norme semplici e gestibili.
Timbri, carte bollate, misurazioni della curvatura degli ami e distinzioni fra “residenti” e non (questa è mitica: a Portofino, sono considerati “residenti” solo “i soggetti residenti nei comuni di Camogli, Portofino e Santa Margherita Ligure ALLA DATA DI ISTITUZIONE dell’area marina protetta (1999)”: si va ad estinzione! Mio figlio di 9 anni sarebbe quindi un “non residente” che non potrebbe venire con me a bolentino, essendo ovviamente impossibile dimostrare che fosse già “residente” quando non era ancora nato…) non aiutano l’ambiente: mandiamoli in definitivamente in pensione e difendiamo seriamente il nostro futuro. 😎
da
PAROLE " SANTE "
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
8:53
Sembra che tu goda, quando parlano male del tuo paese…perchè non ti fai un giretto a Tokio ???
Non vedi l'ora di farcelo sapere quando scopri magagne, vero ? :gren:
da
FRANCESCO M.
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
8:43
HO POTUTO LEGGERE RECENTEMENTE, SU QUESTO BLOG MA PURTROPPO ANCHE SUL TIRRENTO DI QUEL BRUTTO ARTICOLO SU CAPO BIANCO…
VORREI SOTTOLINEARE E RICORDARE A TUTTI CHE IL TIRRENO NON è LA PRIMA VOLTA CHE Fà CIO… GIà QUELCHE MESE Fà (MAGGIO MI SEMBRA) PUBBLICO UN TRAGICO ARTICOLO IN BELLA MOSTRA ( IL QUALE TITOLO NON RICORDO ESATTAMENTE) DOVE DICHIARAVA ESPRESSAMENTE LA TOTALE INACCESSIBILITà ALL'ISOLA DI PIANOSA E ANCHE I SERVIZI INESISTENTI PER ARRIVARCI… INSOMMA IN SOSTANZA PESSIMA PUBBLICITà SIA PER L'ELBA CHE PER PIANOSA….. IL PUNTO è CHE ERANO NOTIZIE FALSE!!
IO GIà SCRISSI AL TIRRENO MA (OVVIAMENTE) NON SEPPI NULLA…
ARRIVARE A PIANOSA, SOPRATTUTTO D'ESTATE, è FACILE E OGNI GIORNO PARTANO DA MARINA DI CAMPO GITE ORGANIZZATE A PREZZI MODICI PER VISITARLA…. INOLTRE SOTTOLINEAI CHE A MARINA DI CAMPO C'è UN'AGENZIA CHE NON SOLO PERMETTE DI ANDARCI A VISITARLA MA Fà ANCHE VISITE IN CANOA CON LA POSSIBILIà DI SNORKELING SUI SUOI MERAVIGLIOSI FONDALI….
IO SONO 5 ANNI CHE A SETTEMBRE VADO A PASSARCI MEZZA GIORNATA E NON HO MAI AVUTO PROBLEMI, CERTO NON è VIAREGGIO CON TUTTI I SERVIZI DI QUESTO MONDO… MA FORSE PER UNA VOLTA NON è MEGLIO COSì'????
MI AUGURO CHE IL TIRRENO LA FACCIA FINITA DI BUTTARCI M… ADDOSSO ANCHE PERCHè NON è LA PRIMA VOLTA!!!!
P.S. OVVIAMENTE CON QUESTO TRAFILETTO NON VOGLIO ESCLUDERE I PROBLEMI DI PIANOSA.. MA DI CERTO NON è IMPOSSIBILE ARRIVARCI!!!! 😎
Francesco Miliani
da
Sante Pollastri
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
7:46
Da Tokyo critiche al Belpaese per il trattamento al bancone del bar, ma non solo: troppe truffe, meglio Francia e Germania
Giapponesi in fuga dall'Italia "Taxi e ristoranti, prezzi illegali"
ROMA – Il Belpaese non è più così bello. Almeno per i turisti giapponesi. Dopo la stangata a due vacanzieri del Sol Levante che, meno di un mese fa in un noto ristorante del centro di Roma ("Il Passetto") si sono visti recapitare un conto da 700 euro comprensivo di una mancia (mai lasciata) di più di 100 euro, il secondo quotidiano più diffuso del Sol Levante, l'Asahi Shimbun, in una corrispondenza da Roma parla di "flussi turistici verso l'Italia in rapido declino". Il motivo sarebbe dovuto non solo a fattori come il supereuro e la nuova influenza, ma anche e soprattutto ai "servizi di bassa qualità" e ai "prezzi illegali" riscontrati ad esempio nei ristoranti e nei taxi.
Il quotidiano giapponese, che vanta una diffusione giornaliera di cinque milioni di copie, sottolinea che l'Italia, un tempo famosa tra i turisti nipponici per la convenienza degli acquisti e il fascino dei monumenti, non attrae più i vacanzieri giapponesi, che preferiscono andare in vacanza in Germania e in Francia. Una tendenza confermata anche dai dati dell'Ente del turismo italiano, secondo cui nel 2007 l'Italia ha registrato solo 1,47 milioni di giapponesi sbarcati negli aeroporti, numeri ben lontani da quei 2,17 milioni di nipponici che hanno fatto tappo in Italia nel 1997. "Nel 2009 – stima l'Ente – c'è stato un forte ed ulteriore decremento ad un milione di visitatori".
continua su [URL]http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/truffe-acqua/truffe-acqua/truffe-acqua.html[/URL]
Sante pollastri, "attenti al conto" invece di attenti al lupo.
da
Schiopparello
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
5:37
Tanto attenti a 3 metri di poseidonia e disinteressati di un terzo dell'isola.
COMPLIMENTI ANCHE A VOI
da
AIGLONVIAGGI
pubblicato il 21 Luglio 2009
alle
4:01
da
piopio
pubblicato il 20 Luglio 2009
alle
21:53
da
stefano
pubblicato il 20 Luglio 2009
alle
21:14
Divieto di discarica, una montagna di roba proprio sulla strada non nascosta ma ben visibile a tutti quelli transitano da quelle parti, turisti che così si fanno una bella idea della nostra isola e degli elbani, i responsabili del territorio come ESA , vigili, Forestale, Comunità montana ecc. ma nessuno nota quel casino e lui rimane lì indisturbato e ogni giorno qualche incivile ci scarica altra roba.
Mi chiedo chi debba intervenire per ripulire quella zona? Ho contattato diversi uffici, ed ho incontrato impiegati gentile che mi hanno detto "vediamo" "prendiamo nota" "provvederemo" ma sono già passate due settimane e il monte è ancora lì.
Dobbiamo aspettare che con il caldo o per colpa di una sigaretta mal spenta prenda fuoco tutto? e insieme alla discarica prendano fuoco anche i giardini delle case vicine? Aspettiamo!!!
da
Qualcuno volò sul nido del cuculo
pubblicato il 20 Luglio 2009
alle
20:43
Amico mio, sicuro che essere “residente” all’Elba offra grandi vantaggi?
Leggo di problemi di transito, barriere, sanità, spese, difficoltà anche per i residenti.
Le riduzioni previste per energia elettrica, nettezza urbana (usufruita per due o tre mesi l’anno e pagata annualmente per intero a tutto vantaggio dei residenti permanenti), servizi vari, in realtà non sono agevolazioni magnanimamente concesse dai Comuni elbani ai nuovi residenti, ma diritti obbligatoriamente dovuti nei confronti di qualsiasi cittadino Italiano che sceglie la propria residenza nell’ambito del territorio nazionale.
Onestamente, le tariffe applicate all’Elba per detti diritti non risultano emergere per economicità; ricordo ai naviganti le lamentele di chi costretto a subirle; spese che rapportate ad altre realtà similari risultano essere particolarmente “salate”.
Faccio presente che il 16.07.2009 ho versato le mie imposte (non luce, tarsu, fossi ecc.. ma TASSE) destinate come residente al Comune di Capoliveri ed alla regione Toscana. Giusto onere e dovere del cittadino Italiano, con l’obbligo di versarle in parte al proprio comune di residenza e relativa regione di appartenenza.
E’ questo che risulta incomprensibile! Solo all’Elba esiste il preconcetto che la residenza venga individuata come scelta di comodo; il residente viene accettato e sopportato solo quando paga??? Risulta malvisto quando vota???? E con la prossima attuazione del federalismo fiscale, come la mettiamo???? Più residenti uguale a più soldi o no???
Se il desiderio degli elbani è spingere verso altri lidi i considerati “residenti di comodo” conviene continuare in questa stupida polemica e direzione. Potrebbe avverarsi il sogno agognato della “Splendida solitudine” di anglosassone memoria. Potremmo finalmente vedere gli elbani gioire della lungimirante scelta, costretti a pagare pro capite più imposte, unica condizione per sentirsi finalmente appagati, felici e realizzati.
Finalmente anch’io nuovo residente, amante dell’Elba e degli elbani (quelli di 40 anni fa) potrei sentirmi meno sfruttatore, opportunista, e cosa ancor più importante meno sgradito ospite.
Grazie per l’ospitalità.
da
stefano
pubblicato il 20 Luglio 2009
alle
20:09
Divieto di discarica, una montagna di roba proprio sulla srada non nascosta ma ben visibile a tutti quelli che transitano da quelle parti, turisti che così si fanno una bella idea della nostra isola, i responsabili del territorio come ESA , vigili, comunità montana, ma nessuno fa niente nessuno nota quel casino e lui rimane lì indisturbatoe ogni giorno qualche incivile ci scarica altra roba.
Mi chiedo in questi casi chi deve intervenire a ripulire quella zona? Dopo aver contattato diversi uffici, tutti gentilissimi mi hanno detto "vediamo subito" "provvederemo" "prendiamo nota" ma sono passate già due settimane.
Forse si deve aspettare che con il caldo o per colpa di una sigaretta non spenta prenda fuoco tutto? E insieme alla discarica prendano fuoco anche i giardini delle case vicine? Dobbiamo aspettare che succeda? :angry:
