L'affare “scorie nucleari” si arricchisce di nuovi elementi. Soprattutto uno: il conflitto di interessi del Prof. Paolo Togni.
– Paolo Togni risulta essere anche vicepresidente della Sogin spa (società di gestione degli impianti nucleari), a capitale pubblico, controllata dal ministero dell'economia e delle finanze;
– Paolo Togni è l'attuale capo di gabinetto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio;
– la Sogin è sottoposta al controllo dell'APAT che fa capo al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio;
– Paolo Togni poco prima della nomina ministeriale risultava essere presidente della filiale in Italia della Waste Management, uno dei tre colossi mondiali del settore dello smaltimento dei rifiuti e della produzione di energia;
– la Waste Management: è stata coinvolta in inchieste giudiziarie ed amministrative, nonché oggetto di alcune interrogazioni parlamentari; è stata messa sotto controllo dalla “security and exchange Commission” (l'ente di controllo della Borsa USA) con il sospetto di avere falsificato i bilanci; sarebbe stata interessata lo scorso anno all'acquisto della società Daneco, con interessi diretti sull'isola d'Elba per la proprietà di un impianto di smaltimento;
– Matteoli (attuale Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio) ha più volte convocato i sindaci dei comuni dell'isola d'Elba per proporre loro l'acquisto dell'impianto di smaltimento di rifiuti e di affidare la gestione trentennale alla Waste Management;
– Paolo Togni, in qualità di capo di gabinetto del ministro Matteoli, appena assunta la sua carica ordinò il cambio di 23 dei 40 membri della V.I.A. (la commissione di valutazione di impatto ambientale) e il Tar ha sentenziato nel 2003 che quelle sostituzioni furono illegittime intimando il reintegro degli espulsi.
– Paolo Togni è stato promotore di un decreto ministeriale nel quale si prevedeva «un affievolimento, anziché, un irrigidimento delle sanzioni per i soggetti che inquinano» annullato nel marzo 2003 con una sentenza dalla Corte dei Conti.
– il Ragioniere dello Stato si è interessato alle attività del prof. Paolo Togni per la mancata attuazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 178 del 2001 relativo alla nomina dei dirigenti. Infatti il prof. Paolo Togni ha disposto il blocco di tutte le attività dei direttori generali, con la motivazione che la Legge delega sull'ambiente (che deve essere licenziata dal parlamento) cambierebbe tutte le competenze a loro attribuite.
