Poi, insomma, vedo che gira tanto, ed è molto positivo. Speriamo che giri come quest'anno, se non di più, anche le prossime estati!
Poi, insomma, vedo che gira tanto, ed è molto positivo. Speriamo che giri come quest'anno, se non di più, anche le prossime estati!
All’estrema periferia di Kinshasa, nel Congo, dopo 4 anni di problemi tecnici e sfizi vari, finalmente ha riaperto il cinema estivo.
E’ vero, l’ingresso lascia a desiderare, costituito com’è da una vecchia incannucciata mezza strappata e la cassa è un vecchio tavolo di plastica.
Ma che importa, agli indigeni va bene anche così. Intanto si riapre.
E’ vero che le poltroncine sono tutte rugginose e qualche Potente che le aveva comprate ora ci ha fatto appiccicare qua e là del nastro da carrozziere nelle parti più pericolose, tanto da farle sembrare quasi umane: medicate dopo un attentato.
Ma che importa, per quegli indigeni va bene. E ringraziano i potenti che hanno concesso tanto.
Ora però siamo confusi e impacciati: la notizia non viene dall’estrema periferia di Kinshasa (Congo), viene da Portoferraio e il cinema è quello della Linguella e la programmazione partita dopo ferragosto è sporadica e di dubbia qualità.
Questo è quello che dovremmo offrire ai nostri ospiti venuti dalle grandi città e avvezzi ad altri ambienti? Questo è quello che noi indigeni ci meritiamo ? Incannucciate marce e sedie arrugginite?
Dimostriamoci però riconoscenti ai potenti, perché, se qualcuno si lamenta, si arrabbiano e ci fanno come al Forte Falcone, lo chiudono e non si potrà vedere più.
Nel dare la notizia ci siamo sbagliati perché l’allestimento è proprio da Terzo Mondo.
Con tutto il rispetto per la gente del Congo.
Siamo i soliti Barocci.!
[COLOR=darkblue]Riccardo Nurra [/COLOR]
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Colgo comunque l’occasione per ringraziare il comandante La Pegna, per il suo gesto (non ci ha pensato due volte a metter in moto l’elicottero), e per quello che sta facendo per la nostra isola, molte persone rimangono estasiate dalle bellezze che si possono ammirare dall’alto! 😉
Sig. Giancarlo.
Io credo che la realtà sia diversa da quella da lei descritta. Le falde elbane sono ricche d'acqua potabile solo fuori stagione ma si seccano in agosto, proprio quando ce ne sarebbe più bisogno. In estate le falde elbane di pianura come quelle di Marina , non essendo alimentate, si abbassano enormemente e i casi sono due: o si seccano ed allora è impossibile utilizzarle oppure avanza il cuneo salino che le inquina rendendole imbevibili. Quelle dei garages da lei citate sono falde freatiche assolutamente inutilizzabili per scopi potabili e non solo per l'avanzamento sotto terra del nucleo salino. Una decina di anni or sono il prof Megale dell'Università di Pisa aveva presentato uno studio molto interessante che prevedeva di proteggere tutta a pianura di Marina di Campo tamite un diaframna sotterraneo continuo che separava la pianura dal mare. Ma come srmpre le cose intelligenti non vengono nemmeno prese in considerazione. La soluzione vera del problema idrico dell'Elba è la raccolta delle molte acque piovane che vi precipitano fuori stagione e che invece vengono lasciate scarcarsi in mare. Le consiglio di leggere
tp://altratecnica.it o direttamente su [URL]http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/elba_giugno2005.html[/URL] .
Complimenti comunque per le osservazioni sempre interessanti.
Marcello Meneghin
VIGILI 3357461199
🙂
nel merito vorrei segnalare che l'Asa ha abbandonato nell'invermo 2008 diversi pozzi che producevano molta acqua, vedi La Pila, e non si è capito perchè… sembra che non avesero i soldi per sostituire le pompe rotte !!!!
forse i sette milioni di euro della Regione servono a tappare i buchi del bilancio Asa di diversi milioni di euro….
L'Elba dovrebbe ritornare a gestire in proprio la distribuzione dell'acqua .. sappiamo tutti che c'è acqua in abbondanza !!! nella piana di Marina di Campo per tenere all'asciutto i garages interrati e gli scantinati sono installate delle pompe di drenaggio che pompano giornalmente grandi quantità di acqua dolce nei fossi..
circa 5000,00 dico 5000,00 litri/giorno per garages posso dimostralrlo in qualsiasi momento.
quindi non prendiamo in giro ed è ora che eliminiamo questi speculatori dall'Isola (Asa)
saluti
Proprio ieri, passeggiando in calata, parlando con amici, ho accennato a come sarebbe bello, anzi direi meraviglioso, ripristinare il fosso che divideva la zona fortezze di Portoferraio dal resto della citta.
Già così Portoferraio (la darsena) è uno dei più affascinanti posti al mondo. Pensate un po cosa sarebbe con il ripristino del canale e del ponticello. Io fossi il Sindaco cercherei ogni mezzo possibile per ottenere i finanziamenti necessari alla realizzazione di questa opera che stravolgerebbe, in positivo ovviamente, la città.
Un saluto
P.S.:
IL SINDACO DI MARCIANA ANNA BULGARESI SI E' COMPLIMENTATO CON TUTTI COLORO HANNO PARTECIPATO AD UNA COSI' RAPIDA SOLUZIONE, PRIMA ANCORA CHE IL CASO DIVENTASSE EMERGENZA.
UN PARTICOLARE RINGRAZIAMENTO, OLTRE AL CORPO FORESTALE DI MARCIANA MARINA CHE SI E' RESO IMMEDIATAMENTE DISPONIBILE VA AL COMANDANTE LUCA LA PEGNA CHE HA GENEROSAMENTE MESSO A DISPOSIZIONE IL VELIVOLO CON IL QUALE DA QUEST'ANNO RAVVIVA I NOSTRI CIELI PER ESCURZIONI TURISTICHE.
[COLOR=darkred] E' questo il modo per risolvere la crisi idrica? [/COLOR]
Quello esposto è l'importo di spesa che ASA ha destinato ad una operazione chiamata DISTRETTUALIZZAZIONE degli acquedotti elbani.
Personalmente sono solito considerare le operazioni di distrettualizzazione come “ il privare le reti di distribuzione di una delle loro prerogative migliori al solo scopo di tener sotto controllo le perdite”. In altri termini la importantissima facoltà propria di una rete ben interconnessa di godere di un funzionamento idraulico ottimale viene gravemente compromessa dalla suddivisione in tante piccole sottoreti, chiamate appunto distretti, scollegate una dall’ altra allo scopo di poterle tenere perfettamente sotto controllo. Si tratta di una tecnica che si va diffondendo a macchia d'olio soprattutto tra i teorici più accreditati ma che non riscuote affatto le simpatie del sottoscritto essendo possibile raggiungere gli stessi risultati con metodologie totalmente diverse che però non penalizzano minimamente la rete.
Se la distrettualizzazione è ipotizzabile, sia pur con riserva, nelle grandi reti acquedottistiche allorché, come risulta dai programmi ASA, si pensa addirittura di adottarla all'Isola d'Elba quando cioè si pensa di suddividere in più parti delle reti acquedottistiche che sono di per sé già troppo piccole tanto da abbisognare non già di parzializzazioni, bensì di nuove interconnessioni atte a migliorarne la sicurezza ed il funzionamento, allora risulta chiaramente che si stia andando fuori rotta così come fuori rotta si è sempre andati con gli acquedotti elbani: le prove sono sotto gli occhi di tutti in questi giorni di canicola.
All'Elba si devono lasciar da parte le dotte elucubrazioni utili soprattutto ai catedrattici per avanzare nella carriera universitaria e dopo una essenziale regolazione della pressione studiata per un ambiente del tutto particolare come è l'Elba e che nulla ha a che fare con la distrettualizzazione, bisogna trovare tutta l'acqua necessaria per coprire le elevate ma brevissime punte estive di consumo e per coprire quelle perdite occulte che non conviene eliminare fino all’esasperazione per la spesa che ciò comporterebbe. Lo si può e si deve fare in un solo modo che però ASA invece evita accuratamente: creare enormi accumuli di quel copioso ben di Dio che sono le piogge autunno-invernali. Gran parte delle altre modalità sono soltanto fumo.
Tutti ricordiamo quello che è successo pochi mesi fa con l'Elba letteralmente e pericolosamente invasa dalle acque di pioggia e trovarci ora senz'acqua è semplicemente paradossale.
Ebbene, ASA ha un programma di opere da eseguirsi nel 2010 dal costo complessivo di quasi sette milioni di euro.
Utilizzando diversamente tale cifra si potrebbe con circa quattro milioni costruire il primo km di serbatoio-galleria e così immagazzinare al fresco e al riparo dall'insolazione ben centomila mc di acqua delle piogge autunnali, ottenendo risultati mille volte migliori di quelli che daranno i citati sette milioni che si prevede invece di impiegare nel seguente modo:
– nella costruzione di pozzi che mancano di sufficiente alimentazione estiva della falda e quindi daranno buoni risultati solo fuori stagione,
– nella captazione di acque superficiali che d’estate non esistono proprio,
– nel costruire depositi inadatti a costituire, sia pur attraverso gli anni e con interventi successivi, una capacità finale di due milioni di metricubi considerata necessaria per l’accumulo di cui si è detto.
Costruita la prima parte di serbatoio per ben 100000 mc resterebbero disponibili ancora tre milioni di euro per le opere complementari. In conclusione un diverso impiego delle somme disponibili potrebbe veramente risolvere il problema idrico immediato, mettere le premesse per la futura indipendenza idrica dell’Elba dal continente rendendola completamente autonoma ed infine ottenere subito la riprova dei notevoli risultati che derivano all'Isola dalla costruzione di un maxiserbatoio sotterraneo.
Il progetto di massima dell'opera è visibile nel sito [URL]http://altratecnica.it[/URL] oppure direttamente su
[URL]http://www.altratecnica.it/indicemiscellaneanuova/indiceacquedotti/elba_giugno2005.html[/URL]
Marcello Meneghin
P.S. qualche cittadino amministrato dal centro-sinistra può fare avere notizie sullo stato dei tombini del loro comune? grazie
[COLOR=darkred]Domenica ore 18 a Procchio Presso il parco attrezzato [/COLOR]
Domenica pomeriggio appuntamento a Procchio per i runner elbani che potranno cimentarsi nella “Seconda Corri nel Golfo” gara podistica che lo scorso anno ha suscitato notevoli consensi fra i corridori elbani e non.
Quest’anno si è deciso di anticipare l’evento di una settimana per dare modo di cimentarsi nel duro tracciato procchiese anche agli appassionati che attualemetne si trovano in vacanza sulla nostra isola.
Come tradizione a fare da antipasto alla gara degli adulti ci sarà, alle ore 18 la competizione riservata ai ragazzi, suddivisi in fasce di età che si cimenteranno lungo un percorso realizzato intarmente all’interno del parco attrezzato di Procchio, tre le batterie una di quattrocento metri circa per i più piccoli, una di ottocento per i più grandicelli, ed una di 1200 per i più grandi.
Appena terminata la gara riservata ai ragazzi verrà dato il via agli adulti, che percorreranno il tracciato dello scorso anno lungo circa sette chilometri. La partenza verrà data alle 18,30 circa.
Quest’anno la base dell’evento sarà tutta al parco attrezzato di Procchio dove dalle ore 17 sarà possibile effettuare le iscrizioni e dove ci saranno gli arrivi, le premiazioni, e, per chi lo vorrà, anche una spaghettata finale.
L’intero incasso della manifestazione sarà devoluto, come ormai tradizione, alla Associazione Incontriamoci in Diversi – San Giuseppe – O.N.L.U.S. che come noto aiuta le famiglie al cui interno ci sono ragazzi disabili.