Per risposta messaggio troppe macchine in giro?
Mio caro anonimo visto che ti senti paladino della situazione, come fai a sapere che ci sono molte auto in giro in diversi posti.
Questo significa che anche tu non stai chiuso in casa, ma sei in giro, per cosa? Lavoro? ma non penso che se lavori giri per il paese?
vai a fare la spesa? be vai al supermercato e torni a casa e ti chiudi in casa non vedi auto rotonda, ponte del brogi via carducci via manganaro.
Vedi purtroppo ci sono molte persone che hanno bisogno di sportarsi.
Come nel mio caso ho mia mamma di 86 anni che abita in campagna,ancora autosufficiente per fortuna, ma ha sempre bisogno di aiuto, di fare la spesa, di medicine, di compagnia, di conforto, ora più che mai…ed io devo fare 10 km. per andare da lei? e devo andare quasi tutti i giorni, lo sai che mi sento il più delinquente di quelli che sono in carcere.
Ogni volta che vengo fermato devo fare autocertificazione dichiarare tutto e molte volte forse mi sembra di non essere creduto.
Ma non mi interessa nulla io parto da casa mia ed arrivo da lei senza fermarmi in campagna non ho contatti se non con lei,
ma certamente non la lascio sola, e come me ci sono altre persone forse per gli stessi motivi o per altri importanti, non vado a chiedere al sindaco oppure ad altri controlli più rigidi perché vedo delle auto in giro.
Io faccio quello che devo fare nel rispetto delle ordinanze poi me ne torno a casa tra le quattro mura, non prendo in affitto il cane per poter andare a passeggio in calata, oppure un giro in bici o altro, mi sposto per motivi validi aiuto una persona anziana per di più mia mamma……..
Perché non hai chiesto al Sindaco Zini o ad altri sindaci di bloccare sul porto di Piombino l'autobus con molti carcerati trasferiti dai carceri in rivolta e trasferiti nel carcere di Porto Azzurro, sono stati controllati che nessuno abbia il virus, ti sei chiesto cosa poteva succedere, o tutti quelli che sono venuti dalle zone contagiate, e che hanno le seconde case qui all'Elba,
non era il caso di pensare prima a questo, invece di pensare se ci sono 10 auto in più in giro.
Forse sai un detto prima di parlare assicurati che il cervello sia connesso, la stessa cosa vale anche per scrivere, assicurarsi di essere connessi con il cervello
Saluti
113619 messaggi.
[COLOR=darkblue][SIZE=4] #CONILMARENELCUORE AIUTIAMO L’ISOLA D’ELBA E L’ITALIA [/SIZE] [/COLOR]
(Marciana Marina 18/03/2020)
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/agua.JPG[/IMGSX] Il primo letto di terapia intensiva e rianimazione per l’Ospedale dell’Isola d’Elba donato direttamente da Acqua dell’Elba. Una raccolta fondi avviata su GoFundMe per aggiungere a questa donazione quella di tutte le persone che vorranno donare fondi, strumenti o macchinari all’Ospedale dell’Isola d’Elba e all’Italia intera. Un’edizione speciale dei profumatori d’ambiente da 500 ml di Acqua dell’Elba i cui proventi andranno per il 50% alla raccolta fondi avviata.
Sono queste le tre iniziative pensate da Acqua dell’Elba per dare un contributo concreto ed immediato rispetto all’emergenza Covid-19.
"Da sempre cerchiamo di restituire all'Isola d'Elba qualcosa di quello che ci ha dato in termini di ispirazione e di motivazione" – ha dichiarato il presidente di Acqua dell'Elba Fabio Murzi."Con questa iniziativa continuiamo a farlo, chiedendo anche il coinvolgimento di chi, come noi, ha nel cuore la bellezza e la magia che l’Isola d’Elba sa donare”.
Un coinvolgimento totale che comincia con la donazione del primo letto di terapia intensiva e rianimazione all’Ospedale dell’Isola d’Elba. Un atto importante, che doterà l’Ospedale dell’Isola d’Elba di un’attrezzatura vitale che rimarrà a disposizione di tutti anche dopo la crisi.
Parallelamente alla donazione, Acqua dell’Elba avvia, a partire da oggi, anche una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, grazie alla quale si punta a moltiplicare il numero di letti di terapia intensiva e rianimazione a disposizione e a dotare l’Ospedale anche di tutte le altre strumentazioni sanitarie necessarie. Non solo, la raccolta sarà anche destinata a contribuire all’emergenza nazionale, con un contributo al Dipartimento di Protezione Civile Nazionale che potrà arrivare fino a un terzo di quanto raccolto per supportare l’Italia là dove è più in crisi. Per donare sarà sufficiente collegarsi all’indirizzo www.gofundme.com/f/aiutiamoelbaitalia e seguire le istruzioni.
Infine, un’iniziativa per coinvolgere anche i tanti amici di Acqua dell’Elba all’Isola d’Elba, in Italia e nel mondo: il versamento, da parte di Acqua dell’Elba, del 50% del ricavato della vendita dei Profumatori d’ambiente da 500 ml al fondo anzidetto.
Tramite l’acquisto online sul sito www.acquadellelba.com di una fragranza qualsiasi dei Profumatori d’Ambiente da 500 ml – per l’occasione realizzati con l’incisione #CONILMARENELCUORE - si potrà quindi contribuire attivamente alla raccolta fondi.
L’iniziativa è valida temporaneamente per un mese da oggi fino al 19 aprile e verrà affiancata da una campagna di comunicazione per coinvolgere tutte le persone amanti dell’Elba e del nostro Paese.
L’invito a donare, nella forma che più si preferisce, è per sostenere quanti hanno bisogno di cure e di assistenza sanitaria urgente e anche per ritrovarci uniti attraverso i valori della solidarietà nella speranza di trasmettere un messaggio di serenità e conforto.
Il sindaco Zini ha detto che non si possono chiudere i porti perchè l'Elba non è autonoma come Sicilia e Sardegna, vero ma si possono far passare i camion con le derrate alimentari ed anche ai pendolari in particolare a Medici e Infermieri deve essere concesso di venire, all'ingresso dell'Ospedale c'è un check point dove a tutti viene rilevata la temperatura, compresi tutti i dipendenti, coloro che hanno un valore > a 37.5 vengono rinviati al loro domicilio, dipendenti compresi. Inutile però far transitare ogni tipo di camion, qualsiasi tipo di merce trasporti, senza nessun controllo solo perchè è un mezzo commerciale.
Signor Sindaco a Portoferraio la gente circola tranquillamente, in molti coscienziosi restano a casa, ma altrettanti sembrano non aver ancora capito la gravità della situazione, si va al supermercato per comprare un kg di farina e poi ci si torna il giorno dopo per comprare un kg di zucchero, i cani sono stremati perchè escono 10 volte il giorno per permettere a tutti i membri della famiglia di fare due passi, ai giardini delle Ghiaie sempre un sacco di gente. Io esco tutti i giorni per recarmi a lavoro MAI visto un posto di blocco, un Vigile.... NESSUNO che controlli.
Prenda esempio dal suo Collega di Porto azzurro DR PAPI, lui si che tiene al bene della sua comunità.
Faccio presente che le ferramenta, le profumerie sono attività che il governo ha deciso che possono rimanere aperte.
Sindaco Zini, sveglia mettiti sulla strada e fai i controllli così non funziona,fai come il Papi. Forza
Portoferraio, ore 10,00
Zona ponticello, via Carducci, via Manganaro, rotonda ponte brogi,
Troppe macchine e persone in giro..
CONTROLLI ZERO! SINDACO ZINI FAI QUALCOSA!
Buongiorno a tutti.. mio figlio , dipendente di una piccola ma molto nota attività all'elba , è in cassa integrazione . Chiuso in casa. E la cosa mi può anche andare bene.. ma mi chiedo , perchè trovo aperte ferramenta e fai da te vari ???? perchè anche loro non chiudono ? dal punto di vista sanitario non sono forse anch'esse luoghi di assembramento non essenziali ???????
Sig . Sindaco Sveglia!!!!!!!!!!
Trovo alquanto bizzarro fare una "guerra" a tutti quei cittadini che hanno la residenza all'Elba, "forse fittizia" ma che e' stata ottenuta con regolare richiesta ai vari comuni.
Ora con il CORONAVIRUS tutto questo e' di grande attualita', per cui e' arrivato il momento di fare chiarezza su questo aspetto, i comuni hanno tutti i mezzi per farlo e le normative sulla residenza sono molto chiare, così come i requisiti per ottenerla.
Un' amica di mia moglie, che lavorava in Francia, è stata letteralmente "buttata fuori" da quel paese e ed è dovuta ritornare in Italia, ma non è potuta rientrare nel suo comune di residenza, perché, dopo essere atterrata all' eaeroporto di Roma con un gruppo di altre iotaliane,, è stata messa assieme alle sue compagne,in isolamento per quarantena in una residenza di Roma. Telefonando a mia moglie per conoscere qual è la situazione qui all'Elba, Le ha detto che dalla finestra della sua stanza in cui dovrà rimanere ancora per 14 giorni, in attesa dell' esito del tampone, vede un flusso ininterrotto di gente che va avanti e indietro, come se nulla fosse! E voi sperate che si fermi la diffusione del virus con questo sistema? Propriuo ieri la sindaca Raggi ha fatto la sceneggiata facendosi vedere assieme ai vigili che controllava alcuni "fuoriusciti" in un parco della capitale. Divieto assoluto, controlli a tappeto e chiusura di tutte le attività marginali. Perché ristoranti , bar, negozi di bici, di moto, concessionarie auto devono stare chiusi e negozi di ferramenta, articoli elettrici, di condizionamento,ecc, devono rimanere aperti e baristi, ristoratori, negozi di abbigliamento e via dicendo devono stare chiusi? Per garantire la prosecuzione del lavoro agli artigiani? E perché no agli altri, se mantengono la distanza di sicurezza di un metro nei loro esercizi? ? Siete andati in un ferramenta di Portoferraio o in un Brico? Guardate che affollamento e che vicinanze! Chiudere tutto! Se non volete piangere dopo, e piangerete lacrime amare dovete chiudere il più possibile tutto! Sapete quanti qui all' Elba a Settembre chiuderanno i battenti , falliranno?
Visto che i soldi della tassa di sbarco alla fine non si sa dove vengono investiti .sicuramente non sulla viabilità ecc...perche non investirne una parte sull adeguamento dell ospedale e farne un gioiellino? Dopo questa esperienza penso che tutti gli elbani sarebbero daccordo
..
In risposta al Sig. RAMPINI, l'unica speranza per noi elbani è che non arrivi il coronavirus.... Allora si potrà dire che l'ospedale a Portoferraio funziona...e che non manca niente... Ma se arriva andremo subito al collasso purtroppo io ci sono già passato.
Caro Yuri concordo sulla necessità di applicare misure restrittive, però, visto soprattutto il comportamento incosciente ed incivile di tantissimi progrediti lumbard, nonostante la terribile tragedia che li colpisce, ho l'impressione che contro l'ignoranza e la zoccolaggine a poco servono due vigili ed un'ordinanza.
Ciò che serve è cultura e solidarietà che poi vuol dire CIVILTA', piuttosto che ombrelloni, sdraie e boe d'affittare
Berto
Terapia intensiva – In Lombardia 9 morti su 10 neanche arrivano in rianimazione. “Muoiono prima”
di Davide Milosa | 20 MARZO 2020
I morti in Lombardia continuano ad aumentare. Ieri i decessi totali erano 2.168 (mercoledì 1.959). Di questi solo 260 sono avvenuti nelle terapie intensive, il che equivale al 13% del totale, il resto si è verificato altrove: al pronto soccorso, ad esempio, magari su un letto di fortuna, nei reparti ordinari o in casa in solitudine
Con 24 pazienti ricoverati in terapia intensiva e 124 negli altri reparti, l’ospedale di Pescara è già al limite e ha chiesto lo stop temporaneo dei ricoveri di pazienti affetti da coronavirus perché la struttura al momento non è più in grado di gestire gli elevati numeri.
“Il 64% del totale regionale dei pazienti ricoverati pesa sulla Asl di Pescara, un trend che ci aspettavamo”, ha spiegato il referente regionale per le maxi emergenze, Alberto Albani, a capo dell’unità di crisi della Regione Abruzzo, nel corso di una conferenza stampa. “La situazione – ha aggiunto – è estremamente pesante e nei prossimi giorni non ci sarà un calo, ma un aumento di positività. Non nascondo la mia preoccupazione. Se la curva continua ad aumentare ci sarà un momento in cui non potremo garantire l’assistenza a tutti i pazienti”.
Ottaviano Del Turco l'Ex Governatore dell'Abruzzo
Sanitopoli Abruzzo, Del Turco condannato in via definitiva a 3 anni e 11 mesi
La Cassazione ha confermato la pena decisa nel dicembre 2017 dalla Corte d'Appello di Perugia nell'appello-bis. Con l'ex governatore dell'Abruzzo è stato condannato in via definitiva anche Camillo Cesarone, a 3 anni e 9 mesi, ex capogruppo della Margherita in Regione. In sostanza dell’iniziale insieme di accuse sono state confermate quelle di induzione indebita per fatti avvenuti tra il 2006 e il 2007
Roberto Formigoni, l’ex governatore della Lombardia
Roberto Formigoni, concessi i domiciliari all’ex governatore: è uscito dal carcere.
pg: “Carcere a 5 stelle”
Formigoni fuori dal carcere perché «la collaborazione è impossibile». Ma la pm Pedio non è d’accordo
Il parere del procuratore aggiunto Laura Pedio
Un pm di Milano, Laura Pedio, non è dello stesso parere: «Quest’Ufficio ritiene di non poter affatto escludere l’utilità» di un’eventuale collaborazione, sostiene il procuratore aggiunto di Milano, come si legge sul Fatto Quotidiano. «Formigoni – continua – certamente potrebbe e può oggi collaborare proficuamente per consentire l’esecuzione delle cospicue confische per equivalente attraverso il recupero di denaro e beni».
Si tratta di ingenti somme di denaro e beni di valore sui quali l’autorità giudiziaria non è riuscita a mettere le mani «perché si trovano in Paesi che non hanno collaborato (Panama, Seychelles, Bahamas, Malta) – scrive Pedio. Si tratta – Di beni tuttora nella disponibilità di Formigoni (come i quadri che gli sono stati confiscati) – il quale, se volesse, potrebbe – rendere così possibile per lo Stato il recupero di parte dell’ingente danno patrimoniale».
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/soldini.JPG[/IMGSX] Ho visto in questi giorni gesti di generosità immateriali e materiali, voglio parlare di questi ultimi. Bene la donazione dell'Acqua dall'Elba, di associazioni ma mi sarà sfuggita quelle di alcuni imprenditori locali che dal territorio hanno ricevuto tanto. Su via! Non fate i timidi, mettete mano al portafoglio, soprattutto uno che ha sempre e solo preso, e mai reso.
X CITTADINA. Con questa storia della privacy ci state veramente rompendo. Ma siete diventati tutti personaggi importantissimi? Questa privacy sta’ facendo più danni che la polvere. Speriamo che venga abolita questa storia della privacy. Male non fare e paura non avere. Chi vuole capire capisce.
Mi piacerebbe che fosse valido il proverbio "TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE" ma se fino ad oggi non si è mai voluto affrontare il problema delle residenze fittizie, cosa molto semplice con i mezzi a disposizione, è semplicemente perché la politica tutta è responsabile.
Ammiro quello che ha fatto il Sindaco di Porto Azzurro Dr.Papi, sembra sia l'unico ad aver capito quale sia la reale drammaticità del momento. Spero che anche il nostro Sindaco e tutti gli altri seguano oggi stesso il sul esempio.
Italia ricoverati 4440
Itali morti 3405,
purtroppo al primo posto nel mondo, superata la Cina.
Toscana
Regione Toscana
Ricoverati con sintomi 501
Terapia intensiva 178
Totale ospedalizzati 679
Isolamento domiciliare 743
Attualmente positivi 1.422
Nuovi attualmente positivi 131
Dimessi guariti (in attesa conferma ISS) 22
Deceduti 38
Casi Totali 1.482
Tamponi 8.873
Regione Toscana
Provincia Livorno
Sigla provincia LI
Casi totali 62
Provincia di Livorno stazionaria, uguale a ieri.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/ria.JPG[/IMGSX] Antonella e la lotta contro la malattia: «Respiro a fatica e solo con l'ossigeno»
Antonella Scotti con i tubicini per l’ossigeno
43 anni di Calcinaia, in isolamento con il compagno, la paziente dal reparto di Malattie infettive a Livorno racconta la sua storia e lancia un appello: «Siate responsabili e collaborativi»
PIETRO BARGHIGIANI
17 MARZO 2020
PISA. «Sono in isolamento da dodici giorni. Chi entra nella stanza sembra un marziano. La mia esperienza deve essere una testimonianza: non sottovalutate il coronavirus. Non è un’influenza. Nessuno ne è immune. E non tutti possono salvarsi». Antonella Scotti, 43 anni, di Calcinaia, combatte ancora con la febbre a 38,5 che non vuole scendere, «il guaio è che i medici non sanno spiegarsi come mai» confida al cronista con cui parla attraverso WhatsApp. La tecnologia riduce spazi, azzera i tempi. E consente connessioni che alimentano speranze.
I PRIMI SINTOMI
Con il compagno condivide nella stessa stanza la medesima sorte di contagiata a malattie infettive di Livorno. Fa il camionista, spesso era in viaggio nel Nord Italia. Lui si è sentito male il 4 marzo. Lei il giorno dopo. Antonella, operaia alla Sole di Pontedera, racconta la sua storia che può essere quella delle centinaia di malati confinati in isolamento. «Tutti l’abbiamo presa sottogamba, me compresa – inizia la paziente –. Poi ti svegli un giorno con qualche linea di febbre, un po’ di tosse. E pensi alla solita influenza di stagione. Ma così non è. Dopo tre giorni iniziano i problemi respiratori e all’improvviso tutto ciò che raccontava la Tv non ti sembra più così esagerato. Inizia la paura. Allora allerti il 118. Arrivano a casa con tute da marziano, ti caricano e ti portano via. Facciamo il tampone. Ma allora può succedere davvero??»
LE PAURE
La donna si sente già nel gorgo della malattia. Il pensiero del ricovero, la lotta contro qualcosa che è evidente sono negli effetti, ma sfugge ancora a vaccini e antidoti. «La radiografia riscontra una polmonite interstiziale, il sintomo più grave del coronavirus – si sfoga la donna –. E tu ti dici... Non può succedere a me! Ti iniziano a bombardare di antibiotici, poi il risultato del tampone: positivo. Il trasferimento al reparto di malattie infettive di Livorno. E da qui, fino ad oggi una lunga serie di strazi e sofferenze». Il fiato che si spezza, nonostante l’ossigeno, le cure invasive che ti piegano non solo nel fisico. La paura di non venirne fuori, di lasciarci la pelle.
«Ma il terrore più grande è il pensiero di chi ti è stato accanto – prosegue –. A chi l’avrò trasmessa? A quante persone avrò causato tutto questo male? E poi il pensiero di mia figlia, che ancora oggi mi devasta l’anima. Qui chiusa in questa stanza di isolamento. Dove comunichi solo attraverso un vetro con citofono. E quando entrano medici, infermieri e personale delle pulizie, sono sempre in tenuta da marziani. I giorni e le notti passano nello stesso modo. Tra sofferenze e paura. E pensi a quanto siamo impotenti. Da quando mi sono ammalata, inizio a vedere una lieve luce in fondo al tunnel. I medici dicono che sta procedendo bene, anche se il mio corpo dice tutt’altro. Ho le braccia piene di lividi, non mi reggo in piedi, ho ancora febbre e ancora non respiro senza l’ossigeno. Ma la ferita più grande è nel mio cuore. Perché io con molte probabilità ne verrò fuori. Ma tante persone non potranno mai raccontare ciò che hanno vissuto».
L'APPELLO
Sdraiata sul letto della stanza dove non può entrare nessuno senza una tuta antivirale, Antonella pensa anche agli altri e non solo a guarire in fretta: «È tempo che ognuno faccia la sua parte. Siate responsabili e collaborativi. Io, nella sfortuna, ho avuto la fortuna di vivere questo momento accanto al mio compagno. Ma chi entra in questo tunnel è solo. Ha accanto a sé solo la fede. Non sarò sicuramente la prima a raccontare la propria esperienza, ma forse se lo facciamo in tanti servirà a far capire quanto seria e grande è questa situazione! In bocca al lupo a tutti».
