Molti cittadini a Portoferraio, continuano a segnalare disservizi,sporcizia,erba alta, incuria,rifiuti abbandonati.Magari tanti come me telefonano direttamente agli uffici preposti perché venga fatto qualcosa:risultato parole buttate al vento,tempo perso al telefono e sinceramente ti senti preso per il c@@o...
Se è vero che il grado di civiltà di un paese,dipende anche dal modo in cui viene "curato",posso dire che l'amministrazione portoferraiese,sta ottenendo un punteggio tale da occupare gli ultimi posti,in un'eventuale classifica di degrado urbano,ma non a livello locale,ma a livello nazionale.
113395 messaggi.
Bel turismo si.... barche ferme x mancanza di benzina nei distributori sui porti... vergognatevi gia si va bene... sarà il caso che gli enti preposti la facciano finita sulla questione navetta etc...finora come siamo andati? bene e senza alcun problema... rimaniamo come eravamo cercate di non peggiorare la ns. situazione gia grave..
[COLOR=darkred][SIZE=4] EMERGENZA BENZINA : E’ ANCHE UNA QUESTIONE POLITICA [/SIZE] [/COLOR] .
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/francarosso.JPG[/IMGSX] In questa difficilissima fase post Covid-19, nella quale le nostre imprese turistiche cercano a stento di ripartire con la stagione, ecco che una nuova emergenza coinvolge l’Elba.
Anche il settore dell’approvvigionamento dei carburanti da trazione, elemento fondamentale per il nostro sistema produttivo e turistico, sta affrontando gravi interrogativi sul suo futuro.
Le modalità adottate fino a pochi giorni fa si sono fondate sulla sicurezza costituita dal deposito costiero di carburanti di Elbana Petroli, impresa nostra associata, che ha garantito responsabilmente un impeccabile servizio per decenni, rivestendo un ruolo essenziale per il territorio.
Questa soluzione è stata dettata per anni dall’opzione per l’approvvigionamento via mare con bettolina unito ad una distribuzione capillare ad ogni stazione di rifornimento presente sull’isola, servita nel periodo di punta anche più volte al giorno data la ridotta capacità dei serbatoi.
Ultimamente emergerebbero scelte di modalità logistiche diverse attraverso bilici di enormi proporzioni destinati a sbarcare sull’Elba previo trasporto su nave dedicata, per le quali non esistono ancore garanzie di accosto stabile e sostenibile.
A questo si aggiunge la prospettiva di un grave appesantimento del traffico sulle nostre strade notoriamente strette in un sistema viario fragile e con frequenti limiti di carico e di stazza, nel quale la sola sosta per lo scarico può costituire una significativa interferenza.
Per rendersi conto delle proporzioni, dati alla mano, la media del gasolio e della benzina distribuiti in questi anni sull’isola (per complessivi 17/18 milioni di litri annui) genererebbe la movimentazione di circa 700/800 veicoli Tir concentrati per circa l’80% nei mesi estivi.
I presagi di ciò che potrebbe accadere si sono già intravisti in occasione della corsa straordinaria autorizzata in via d’emergenza qualche giorno fa: distributori sforniti dopo poco e altri esclusi dal rifornimento, proteste per il traffico, servizi pubblici rimasti senza carburante.
Se questo basterebbe a paralizzare qualsiasi territorio, il nostro ad alta vocazione turistica vedrebbe compromessa in toto la nautica da diporto con danni economici inestimabili.
Questi gravi rischi impongono un urgente intervento delle istituzioni e della politica, in quanto non può essere pregiudicato un servizio con connotati di pubblica utilità che deve essere garantito con continuità in ogni stagione e indipendentemente dalle condizioni meteo.
Non possiamo aggravare dal punto di vista ambientale e della stessa vivibilità il nostro territorio, già fragile per la sua condizione insulare, quando si fa un gran parlare di turismo sostenibile e di qualità della vita.
Da questa incertezza emerge purtroppo un dato sicuro: il rischio di chiusura di un’importante attività produttiva elbana ed un ennesimo problema occupazionale per i suoi 10 dipendenti.
Se il problema rimane solo di natura economica, si cominci a ragionare su un possibile intervento pubblico di sostegno al trasporto via mare per colmare un evidente svantaggio competitivo nel prezzo di erogazione affinché si trovino reali soluzioni che ci permettano di non essere ancora una volta perdenti a causa delle differenze con la terraferma.
La Presidente
Franca Rosso
UNA SCOMMESSA PERSA
Cara Redazione di Camminando, purtroppo Puccini ha prevalso su Verdi.
Il Coro muto della Butterfly è piaciuto di più del Coro dei Lombardi alla prima crociata; avevo scommesso pur sapendo di perdere. Pazienza! Mi rifarò sghignazzando quando leggerò su questo blog i piagnucolii di chi sa solo piangersi addosso sperando che i suoi problemi glieli risolvano gli altri.
Ancora non si è capito che solo le azioni collettive possono qualche volta incanalare nella giusta direzione chi pensa di poter fare quello che vuole, solo perché si attribuisce l'onnipotenza del potere.
W Verdi!!
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/folla.JPG[/IMGSX] A inizio anno sono andato a vedere la mostra di Modigliani a Livorno, non in un giorno festivo di maggior affluenza , bene nella sala proprio a lui dedicata piccola direi circa 50/70 mq eravamo stipati all'inverosimile e non abbiamo potuto gustare nella loro bellezza le opere dell'artista.
Dopo il covid 19 si contingenta il numero delle persone ai musei , al ristorante ai mercati nei bar nei negozi ecc vorrei dire che questa dovrebbe essere la norma di riferimento, il numero giusto di persone per un certo evento o un certo locale o luogo, non prima dove le persone venivano ammassate come bestie per fare soldi.
E questo valga per l'isola dove il numero di turisti deve essere tale da permettere di gustarne a pieno le bellezze, che questa esperienza serva per il futuro.
[COLOR=darkblue][SIZE=3] LA PRIVACY E' SALVA [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/vuoto.JPG[/IMGSX]
Seguendo i vari servizi dei telegiornali, ci hanno mostrato un'infinità di volte, come, chi accede nelle stazioni ferroviarie o negli aeroporti, sia sottoposto a controllo della temperatura . Per analogia, tornando in auto dall'Emilia, mi aspetto che qualcuno mi fermi e controlli la temperatura mia e quella del passeggero che trasporto nel sedile posteriore.
Arrivo alle barriere del porto: deserto.
Due "guardie", quando arrivo, si girano dall'altra parte.
Vado sulla nave e arrivo all'Elba senza che nessuno mi guardi.
La privacy è salva, la sicurezza meno.
Riccardo Nurra
Gualberto Gennai da Melbourne,
Melbourne, 09 giugno 2020
Gent.mo Direttore, sono Gualberto Gennai di Capoliveri, Presidente dell'Associazione Elbani nel Mondo di Melbourne, la pregherei di pubblicare questa mia lettera in risposta ai tanti riscontri avuti in merito alla mia nota sul Comune Unico:
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/gennai.JPG[/IMGSX]
Non intendo essere noioso con… E` la solita storia…etc. etc. Ma intendo rivolgermi a quella maggioranza di Elbani che hanno facilità nel saper leggere e capire le spiegazioni ben descritte per poter dare un ottimale giudizio.
Certamente noi Elbani residenti all`estero quando ci viene chiesto la nostra provenienza, diciamo dall`Elba, che molti non conoscono. E` qui che diamo lezione di geografia includendo anche qualche volta Napoleone.
Ecco la spiegazione, alcuni possono rispondere dalla Toscana, dal Piemonte o dalla Liguria ma non è sufficiente perchè il richiedente chiede subito, con intelligenza, ma da quale paese Poggibonsi, Chianni , la Tolfa e così di seguito.
E` naturale che quando a noi Elbani , residenti all`estero, viene chiesto… ma da quale paese? La risposta naturale è del paese dove siamo nati ed io dico subito Capoliveri, mentre altri conterranei Elbani risponderanno, io da Portoferraio, io invece da Porto Azzurro e cosi gli altri la giusta risposta.
Noi amici cari siamo forti come quel ferro che cinge la nostra costa perchè siamo Italiani, Elbani e nativi dei nostri Paesi che compongono gli otto (adesso sette) Comuni. Se avete la possibilità potete leggervi il libro “Elbani Nel Mondo” da noi scritto, troverete delle notizie interessanti. Un’altro libro importante può essere “Gli elbaustraliani” scritto da Luca Ferrari.
Ho in precedenza detto che abbiamo una grande Comunità di personaggi che hanno onorato l`Italia, l’Elba e dove sono nati . Sono troppi i nomi da dover elencare e credetemi sono veramente molte le lettere da inviarvi; sarebbero troppe.
Vi parlero` di Sport; nel 1956 vi furono le Olimpiadi di Melbourne e il nostro grande Ercole Baldini vincendo la corsa su strada vinse la Medaglia d’Oro. La stranezza volle che quando salirono sul podio non trovarono, da suonare, l`Inno Nazionale Italiano. Io trovandomi a pochi metri dal podio mi venne spontaneo di iniziare a cantare il nostro Inno seguito da un notevole gruppo di italiani presenti alla gara. I Giornali italiani nei loro articoli sul caso descrissero che un Elbano di Capoliveri salvo` la cerimonia nel cantare l`Inno di Mameli.
Questi sono gli Elbani che fanno onore all`Italia, all`Elba e ai Paesi di provenienza. Una delle tante storie vissute e dagli altri raccontate.
Un Saluto Elbano.
Gualberto Gennai.
Combustibili si pagherà meno? oppure si farà forse il Water Front? e pagando la benzina più di ora? Nessuno riflette su questo argomento? qualcuno si chiede il perche dovrebbe costare meno trasportandone meno? oppure il trasporto se è più imponente abbatte i costi?
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_23/lanera.JPG[/IMGSX]
Ci risiamo ...... anche L anno scorso siamo dovuti intervenire sui giornali per sollecitare L'Asl ad una celere organizzazione, prima della stagione turistica, al fine di dotare le ambulanze di un medico a bordo . Oggi leggiamo , anche grazie alle segnalazione del sempre attivo Semeraro , che il versante est della nostra isola potrebbe essere privo del medico a bordo delle ambulanze destinate in quella zona della nostra isola . Ma stiamo scherzando??? In qualità di esponente nazionale di Fdi chiedo ai responsabili dell azienda Asl se quanto denunciato sui blog locali corrisponda al vero e se fosse confermato , di spiegare ai cittadini Elbani perché Questa differenza di assistenza tra cittadini della stessa isola . La sanità , per noi, non ha né confini geografici ne necessità di risparmio , la salute non ha prezzo .
Luigi Lanera Fdi dirigente nazionale .
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/demanio.JPG[/IMGSX] A Marciana Marina, Porto Azzurro e Portoferraio la gestione del demanio genera forti contrasti, sono spesso condotti citando leggi e normative sconosciute ai non addetti ai lavori, cerchiamo di capirne qualcosa in più, tirando in ballo meno giurisprudenza possibile, nella speranza di dare al lettore un’illustrazione che lo possa aiutare a formarsi una propria opinione senza doversi ridurre, come spesso accade, a fare una sorta di tifo per una parte o per l’altra senza avere nessuna idea circa la reale materia del contendere.
Da un ventennio ormai, i Comuni si sono sostituiti alle Capitanerie di Porto nella gestione del demanio marittimo. Ciò è avvenuto in ossequio alle modifiche della Costituzione realizzate nel 2001 allo scopo di aumentare l’autonomia degli enti locali, una sorta di antipasto della vera e propria riforma in senso federalista della nostra nazione; con le conseguenze che vediamo sopratutto oggi con la Sanità pubblica.
Nel pensiero del legislatore, il decentramento delle attività amministrative avrebbe dovuto condurre ad una gestione più aderente alle necessità delle comunità locali con un miglioramento complessivo della funzione pubblica con soddisfazione delle legittime aspettative dei cittadini e delle imprese.
Contrariamente alle premesse fin qui espresse dobbiamo però registrare che i contenziosi in materia di demanio marittimo sono invece esplosi proprio a partire da questo passaggio di competenze.
Ciò è dovuto principalmente al fatto che i Comuni hanno, in molti casi, assunto la gestione del demanio marittimo in funzione di un neppur troppo celato interesse a trarre un utile economico dalla stessa, tradendo quindi le aspettative del legislatore che gli ha trasferito tale competenza perché facessero l’interesse delle comunità locali e non il proprio.
Ma come fanno i Comuni a guadagnare dalla gestione del demanio? Il sistema si basa sull'istituto della concessione demaniale e della relativa sub-concessione, vediamo come funziona il tutto.
Il demanio marittimo è riconducibile alla categoria dei beni pubblici, cioè quei beni finalizzati a soddisfare interessi generali, appartiene allo Stato ed è riservato all'uso pubblico, indistinto, a favore della collettività, dunque i Comuni non ne sono proprietari ma soltanto i gestori, possono disciplinarne l’uso mediante ordinanze e possono, attraverso atti di concessione demaniale marittima, concederne porzioni ad un utilizzo riservato dietro il pagamento, da parte del Concessionario (colui che ottiene il bene demaniale in concessione), di un canone che viene versato allo stato (che ne è il proprietario).
Sembrerebbe di aver fatto confusione dicendo prima che i Comuni lucrano dalla gestione del demanio e poi che i relativi canoni concessori vengono pagati allo stato, tutto si chiarisce introducendo un ulteriore concetto, quello della sub-concessione, con la quale il Concessionario cede (a titolo ovviamente oneroso) ad un Sub-concessionario l’utilizzo riservato del bene da egli stesso precedentemente ricevuto in concessione.
Siamo arrivati al punto: i Comuni fanno richiesta a sé stessi (che ne sono amministratori) di ottenere in Concessione porzioni di demanio (pagando il relativo canone allo Stato) per poi sub concederle a terzi guadagnando sulla differenza tra il canone che incassano dal Sub-concessionario e quello che pagano allo Stato; poiché per concessioni di pregio (all’interno di porti, ad esempio) la differenza tra il valore di mercato ed il canone stabilito dallo Stato assume un’ingente rilevanza, i Comuni possono guadagnare con questo “giochetto” un sacco di soldi.
Astenendoci da giudizi di merito, sia legale che politico, vediamo di spiegare nel seguito perché questo modo di procedere ha ingenerato tanto contenzioso amministrativo culminando, in alcuni casi (Porto Ercole, Porto Azzurro), con interventi della giustizia amministrativa che ha giudicato opportuno annullare numerosi atti prodotti dai Comuni.
Il primo interrogativo che sarebbe spontaneo porsi è il seguente: se la concessione di un determinato bene demaniale, oltre ad essere richiesta (a sé stesso) dal Comune, interessa anche ad una o più imprese o privati cittadini che ne fanno anch'essi domanda, cosa succede?
La legge prevede che le varie domande debbano essere comparate per stabilire quale tra esse garantisca un utilizzo del bene demaniale più rispondente all'interesse pubblico e, a parità di questo requisito, che la concessione vada al migliore offerente; questi finirebbe dunque, in questo caso, per pagare un canone maggiore rispetto a quello stabilito dalle relative tabelle redatte dallo Stato.
Avrete già capito che se il Comune, che è arbitro di questa competizione, figura esso stesso nel novero dei partecipanti, può sorgere qualche dubbio in merito alle garanzie di imparzialità della sua azione amministrativa, secondo un principio sancito sia costituzionalmente che dalla sovraordinata normativa europea.
Vale la pena di segnalare che alcune Regioni (es. Emilia Romagna) hanno eliminato il dubbio alla radice con una legge regionale la quale stabilisce che qualora un Comune voglia la concessione di un bene demaniale da esso stesso amministrato, non possa farne richiesta a se stesso per poi auto-concederselo ma che in tal caso la potestà amministrativa venga trasferita alla Regione stessa che diviene in forza di tale norma l’arbitro super partes che può meglio garantire l’imparziale valutazione di domande concorrenti rispetto a quella del Comune.
La nostra Regione non ha ancora ritenuto opportuno dotarsi di una siffatta norma denotando, come purtroppo testimoniato anche in altri settori, un complessivo scadere della propria qualità amministrativa culminato nel triste record nazionale di citazioni in giudizio da parte della Corte dei Conti per l’anno 2009 con un vertiginoso aumento, per lo stesso anno, di denunce per casi di corruzione e concussione.
Torniamo al problema delle concessioni per evidenziare un’altra potenziale stortura che si è venuta a creare con il passaggio amministrativo ai Comuni. Il regime concessorio del demanio marittimo ha sempre rappresentato un’eccezione rispetto all’uso pubblico indistinto, garantendo in tal modo il mantenimento di ampie zone portuali destinate ai cosiddetti “usi pubblici del mare” quali, ad esempio, la pesca o il trasporto di merci e persone. A fronte del guadagno realizzabile dai Comuni con il meccanismo già descritto, si è venuto quindi a creare un forte conflitto di interessi tra questi e gli esercenti di attività del tipo sopra descritto; nella loro ansia di guadagno, poiché ai Comuni conviene (auto)concedersi il maggior spazio possibile onde lucrare sulla sua sub-concessione, si è già arrivati all’eccesso per cui in alcuni porti non residua alcuno spazio “libero” da destinarsi agli usi pubblici di cui sopra, tale condizione determina l’inevitabile avviarsi di contenziosi amministrativi a ripetizione.
Un’ulteriore criticità creatasi da questa abnorme acquisizione di spazi in concessione da parte dei comuni è determinata dalla loro convenienza a contrarre il rapporto di sub-concessione con un unico soggetto per non dover ricorrere a svariate gare d’appalto (una per ogni frazione di sub-concessione).
Vediamo perché ciò causa problemi. La parsimonia con la quale la Capitaneria di Porto concedeva piccole zone in concessione, ha storicamente determinato lo sviluppo, per lo più, di piccole attività di gestione di ormeggi o campi boe; il territorio quindi non esprime forze economiche e finanziarie di sufficiente entità per competere all’ottenimento delle grandi aree portuali messe a gara dai Comuni che finiscono per favorire l’ingresso sul mercato (in modo spesso devastante per le piccole aziende locali) di imprese alloctone, negando a quelle di casa propria uno sviluppo legittimamente atteso e meritato. E’ chiaro che, anche questo profilo induce molteplici contenziosi stante la soddisfazione di un unico soggetto e la contestuale delusione di molti.
Terminiamo questa breve descrizione con una ulteriore considerazione che prende forma dalle profonde differenze registrate tra le modalità di gestione del demanio che erano proprie delle Capitanerie di Porto e quelle, attuali, dei Comuni; tutti saremmo naturalmente portati a pensare che avvicinando i centri del potere al cittadino l’amministrazione dovrebbe trarne giovamento perché più consapevole delle sue aspettative ed esigenze, l’evidenza dei fatti sembrerebbe dire che non è così alla luce di inevitabili personalismi che proprio dall’eccessiva vicinanza prendono forza rimarcando nettamente come il valore dell’imparzialità nell’azione pubblica sia forse il più irrinunciabile e come tale imparzialità si riveli direttamente proporzionale alla distanza dei centri di potere dalle comunità dei cittadini. Dimostrando la pervicacia dei Comuni nel gestire "in proprio” l’approdo.
DIALOGO TRA IL SERIO E IL FACETO SULLA BUROCRAZIA
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/burocrazia.JPG[/IMGSX] - scusami mi potresti spiegare cosa è la BUROCRAZIA ?
- la Burocrazia è quella cosa creata da chi detiene il potere per far si che tutte le cose marcino con ordine e regolarità, e questo è lo scopo principale e meritevole della Burocrazia.
Poi, però, ne è presente un secondo che purtroppo prevale è che negativo per tanti, ed è quello che impedisce il corretto funzionamento dello scopo principale e favorisce invece la corruzione e la concussione affinchè la burocrazia non fermi ogni cosa, e questo va a vantaggio di pochi.
- ma allora perchè non viene eliminata o almeno snellita nei suoi aspetti negativi ?
- vedi, la Burocrazia la vogliono migliorare i tanti, ed anche i pochi, ma poi diventa difficile gestire le cose eliminando lo scopo principale per cui essa è stata creata, ci vogliono tempi e riflessioni, a meno che si tratti di esercizio diretto del Potere, allora questa viene quasi immediatamente messa da parte, perchè crea problemi a questo esercizio;
- e allora a quale conclusione arriviamo ?
- è ELEMENTARE Watson, riflettici un po'?
[COLOR=darkblue][SIZE=2] SINDACI.... ZINI, GELSI, PAPI E CORSINI.
ANCHE QUEST'ANNO I CITTADINI DELL'ELBA SARANNO OGGETTO DI DIFFERENZE NEI TRATTAMENTI DELLE EMERGENZE/URGENZE. [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/ambu.JPG[/IMGSX] Poiché sull'Isola anche nella sanità si viaggia secondo il vento che tira e non con chiari piani sanitari e rigorose norme di emergenza/urgenza spalmate in tutto il periodo dell'anno, ci è dato a SAPERE, come al solito all'ultimo momento, che anche in questo tribolato anno 2020 l'Azienda Sanitaria sta per dividere l'isola secondo algoritmi e calcoli sanitari per stabilire che la zona orientale (Rio, Porto Azzurro e Capoliveri) a differenza della zona occidentale dal 15 giugno al 30 settembre 2020 non avrà il medico a bordo dell'ambulanza PET ( Punto Emergenza Territoriale) ma solo la presenza infermieristica. Sia chiaro nessuno vuol togliere nulla alla preparazione e professionalità della categoria infermieristica, ma é ora di finirla di considerare le categorie di medico ed infermiere intercambiabili, ed è non più accettabile che l'ASL ancora una volta tenti il colpo di mano dell'ultimo minuto con motivi che appaiono pretestuosi.
L'anno scorso si millantava la mancanza di medici, poi recuperati invece con estrema facilità da una efficacissima azione di coordinamento del sindacato di medici più rappresentativo a Livorno, Snami. Quest'anno si vocifera che sarebbero i bassi numeri di urgenze nella zona orientale all'Elba a influire sulla decisione dell'ambulanza con infermiere anziché con medico ma tutti ci ricordiamo le notizie dolorose del giugno 2019 mentre il medico ancora non c'era (partì dal 1 luglio).
Abbiamo appurato che la zona orientale ha 1/3 delle emergenze della zona occidentale (ma sarà vero? E perché l'anno scorso non se ne parlò? ) quindi a pensare male possiamo dire che quel terzo di ammalati della zona orientale in alcune emergenze dovranno preoccuparsi, e seriamente.
La possibilità di mantenere in vita fino all'arrivo in ospedale un paziente soccorso da un'ambulanza può essere di oltre il 30% in più se a bordo c'è un medico rispetto a quando non c'è . Lo dicono tutti i dati. Ci sono prestazioni come la tracheotomia in caso di impossibilità della intubazione orotracheale, un parto in ambulanza, la certificazione dell'avvenuto decesso di un paziente, un infarto miocardico, e altre situazioni che solo un medico potrà trattare, che devono essere affrontate nel più breve tempo possibile e il tutto è di sola competenza medica.
Ancora una volta stanno per dividere l'Elba in pazienti di serie "A" e di serie "B" secondo calcoli di probabilità la cui legittimità è tutta da chiarire.
I Sindaci sono sicuri di accettare tutto questo?
Proprio dopo aver appena toccato con mano al pari dei sindaci di tutta l'Italia dove porta la politica dei tagli??
Comitato Elba Salute.
(Francesco Semeraro)
Se ci fosse il comune unico l'unico amministratore capace sarebbe il sindaco Dr. Papi Maurizio, saprebbe decidere in nome e nell'interesse della gente, vedasi come amministra Porto Azzurro, senza spazzatura porta a porta, attenzione nelle scelte del turismo e pratico senza tanti tavoli di concertazione e paroloni politici e associazioni varie. Voto sicuro.
Nel precedente referendum votai contro il comune unico, ora se si rifacesse voterei a favore, però con una preoccupazione, ci sarebbe sull'isola una giunta capace di mandare avanti un territorio, che per la sua conformazione è molto più vasto di quello che sembra? Perchè ora magari fra i sette, due capaci li trovi, dopo se ce n'è uno incapace siamo rovinati.
Oh Elba mia, ‘se fosser gli occhi tuoi due fonti vive,
mai non potrebbe il pianto
adeguarsi al tuo danno ed allo scorno…’
Avere sette sindaci per trentamila abitanti è come se a Milano o a Roma ci fosse un sindaco per ogni quartiere: più o meno un centinaio di sindaci!
Surreale, ma siccome il popolo è sovrano, vada per ‘i sette dell’orsa maggiore’ purchè, come nel vecchio film, non facciano solo azioni di sabotaggio.
‘Purtroppo la divisione amministrativa non ha giovato in questi anni…’ L’ottimo Marco Mantovani ipotizza prudentemente che ci vorranno ancora 15 anni prima che gli elbani, preoccupati solo di curare il proprio orticello, si sveglino dal loro letargo per accorgersi che sono già morti da molti anni senza aspettare il 2035.
‘Per l’Elba sogno un’unica realtà politico-amministrativa….’ Che bel sogno! Bravo Marco, ma i sogni vanno tradotti in realtà adesso, non nel 2035, sennò rimangono delle bellissime favole come quella di Biancaneve!
Non c’è bisogno di Nostradamus per prevedere il nostro prossimo futuro: basta leggere le aberranti e contraddittorie esternazioni dei nostri innumerabili amministratori che non hanno ancora capito che solo un ritorno alla NORMALITA’, sia pure con ragionevole prudenza, può far ripartire il turismo mettendo almeno una toppa all’ormai compromessa stagione.
Il caro traghetti è uno dei tanti problemi di ritorno alla normalità a cui bisogna rimediare SUBITO: qualcuno ha notizia che almeno uno dei magnifici sette abbia preso qualche iniziativa al riguardo? Eppure ad aumentare sconsideratamente la tassa di sbarco – invece di abolirla come qualunque benpensante avrebbe fatto data l’emergenza - sono stati prontissimi!
E il super ammiraglio, plenipotenziario di tutti gli oceani, bravissimo nel fare propaganda elettorale pro domo sua stile fra’ Salvini, l’avete sentito? (ah già, è un problema contabile e, anche se salato – anzi salatissimo – dirà che non è di sua competenza marittima…)
SINDACI, SE CI SIETE BATTETE UN COLPO! (o magari anche sette colpi, così almeno giustificate la vostra aurea pluralità!)
Volevo esprimere tutta la mia approvazione al sindaco dott Maurizio Papi in merito alle Misure prese per fronteggiare questa grave crisi economica in piena pandemia bel gesto per esempio di aver posticipato il pagamento del acconto IMU 2020 di essere stata vicino e di essere stato molto professionale nell'affrontare questa pandemia Grazie di cuore e un in bocca al lupo per la gamba.
"QUALI ABITANTI PIU' FELICI DI NOI?"
Queste le parole del Maire (Sindaco), Pietro Traditi, isolanamente orgoglioso, all'arrivo di Napoleone All'Elba, periodo in cui fu la stessa ad essere riunificata nelle "sparse membra".
La domanda che ci si può porre, e che si pongono in molti è questa:
Quanto è utile per gli abitanti dell'Elba vedere riunificati i Comuni elbani in un unico Comune ?
Non sto qui ad effettuare disamine sui vantaggi e sugli svantaggi perchè ce ne sono sia da una parte, sia dall'altra, ma desidero soffermarmi su un aspetto che sfugge forse ai fautori sia dell'uno, sia dell'altro pensiero.
E questo pensiero sfugge anche a livello nazionale, perchè: LA DEMOCRAZIA, significa volontà, esercizio del potere da parte del POPOLO, e il definirsi in senso concettuale "democratico", significa seguace degli ideali della democrazia.
In altre parole, consentire (pardon ho sbagliato termine, perchè consentire è un termine che vuol dire - permettere, accordare, concedere, come fanno i sovrani ), porre in essere comportamenti affinchè liberamente, tramite espressioni di voto i cittadini possano decidere cosa desiderano, senza che alcuno, con utilizzo di stratagemmi politici od azioni calate dall'alto, e quindi anti-democratiche, per una mera gestione del potere, possa decidere per loro minando le libertà democratiche.
Ed a questo riguardo desidero ricordare esempi come la "Repubblica Democratica Tedesca" e mi chiedo se era di destra o di sinistra, ma non desidero darmi risposte.
Mi ricordo solo che molti anni fa abbiamo votato per il Referendum sul Divorzio, sull'interruzione di gravidanza, e mi chiedo se questi Referendum sono stati oggetto di riproposizione.
Abbiamo votato anche i Referendum sul finanziamento pubblico ai partiti e sull'acqua pubblica, ed altri che però sono rimasti lettera morta senza attuazione della volontà popolare.
Abbiamo votato anche per il Referendum sul Comune Unico all'Isola d'Elba............................: lo vogliamo rifare di nuovo? ...oppure riunifichiamo l'Elba dall'alto?....in maniera DEMOCRATICA?
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/papi.JPG[/IMGSX]
Amministrazione Comunale di Porto Azzurro rende noto che il termine per il pagamento dell’acconto IMU 2020, originariamente fissato al 16 giugno 2020, è stato differito al 31 luglio 2020.
Questo in ragione della grave crisi economica determinata dalla pandemia Covid-19 ed al fine di contribuire, unitamente ad altre iniziative, alla salvaguardia del tessuto economico e sociale del territorio comunale.
Porto Azzurro, 8 giugno 2020
Il Sindaco
Dott. Maurizio Papi
"Per l'Elba sogno un'unica realtà politico-amministrativa, una realtà insulare con un'autonomia forte che possa confrontarsi autorevolmente con gli enti esterni".
L'intervista di oggi è quella di Marco Mantovani, Presidente della Fondazione Isola d'Elba e un altro dei preziosi visionari di #Elba2035.
http://eJR-4--_Xac
[COLOR=darkblue][SIZE=3] NON ABBIAMO TIMORI...L'OPPOSIZIONE E' UN NOSTRO DIRITTO [/SIZE] [/COLOR]
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_26/canovaro.JPG[/IMGSX] suo costume, il sindaco Corsini reagisce alle critiche politiche non rispondendo alle numerose domande che abbiamo posto, bensì offendendo il nostro capogruppo. Glielo abbiamo già detto, che il suo atteggiamento non ci intimidisce e che non faremo opposizione per come lui desidera. Ma evidentemente, ciò non gli piace perché è convinto di avere sempre ragione e non si pone dubbi sul suo operato, anzi pretende che gli altri stiano zitti e lo lascino fare. Forse ha sbagliato mestiere, perché deve governare chi si pone dei dubbi, nell’interesse delle gente, non chi ha solo presuntuose certezze di fare sempre e solo bene. Così si fanno solo danni, e il sindaco Corsini ne sta facendo tanti a Rio. Abbiamo visto proprio in questi giorni un altro sindaco, di un comune molto importante, chiedere in TV “scusa”. Ma lui non lo farebbe mai; soprattutto adesso che si vede crollare i muri attorno ……. Ma stando all’argomento, non è da oggi che rivendichiamo maggiore trasparenza al Comune di Rio, quindi a noi non può dire certo che ci siamo svegliati tardi. L’abbiamo chiesta anche nell’occasione di questa selezione al Parco, e per questo veniamo offesi e rimbrottati (Oddio !). Ma ai nostri “perché”, nessuna risposta: meglio tacere, per il Sindaco. E se studiasse meno latinorum e leggesse meglio i comunicati, comprenderebbe come nella nostra nota c’erano almeno due prese di distanza da chi offende le istituzioni. L’offesa, l’ingiuria , non deve mai essere pronunciata, perché la violenza verbale suscita la violenza nei comportamenti. Come la suscitano quelli discriminatori, che possono portare violenza verbale. Si deve parlare senza usare violenza, e si deve governare senza violenza, e in piena equità. A lei, sig. Sindaco, questo compito, se riesce a leggere bene almeno ciò che abbiamo testé scritto.
Gruppo Consiliare TERRA NOSTRA