113405 messaggi.
La tolleranza questa sconosciuta !! Quando finirà il turismo vediamo di cosa pensate di campare in un’isola dove l’unica fonte di reddito è quella
La storia della larghezza non è credibile, le strade elbane sarebbero tutte a senso unico, il senso unico è stato a suo tempo un errore e qualche disagiato che percorreva la strada contromano c'è sempre stato.
Spero che al più presto venga ripristinato il doppio senso con una segnaletica, quella si che va sistemata, che sia chiara e che non lasci dubbi a nessuno.
Se cerchi strade strette te ne posso suggerire decine, tutte a doppio senso, faccio l'autista di lavoro e spesso devo fermarmi perché impossibile lo scambio con altri mezzi.
Buona serata
Avevo già fatto notare , recandomi personalmente dal comandante dei vigili , che l idea di ripristinare il doppio senso di circolazione in viale Einaudi era del tutto irregolare poiché la lunghezza della carreggiata non rispetta quanto previsto dal codice della strada . Ad oggi non è stata ripristinata la segnaletica orizzontale mettendo in serio pericolo i pedoni . Di chi sarà la responsabilità in caso di incidente???????
mamma mia ora anche le barche a vela danno noia…volete un isola di morti
Per Paolino; credo sia vero ho sentito dire questa cosa da più parti. Andrà quantomeno risolta
Risulta anche a me ma sono certo che il sindaco Nocentini interverrà risolvendo questa assurda anomalia.
Ma è vero che qualcuno abita da anni nel magazzino della Cosimo de Medici, con tanto di chiavi, con il beneplacito di tutti (Cosimo, Comune, forze dell'ordine, ecc...)? Siamo arrivati a questo punto?
L’AZALEA DELLA RICERCA IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA MAMMA
Evento organizzato a Portoferraio dal Lions Club Isola d’Elba
“La mia Mamma è super perché fa tutto in un minuto”.
È un pensierino espresso da una bambina che frequenta la 2a elementare, giunta in compagnia della mamma alla postazione di Piazza Cavour a Portoferraio, dove, unitamente ad un secondo banco in Piazza Arcipelago, si svolgeva a cura del Lions Club Isola d’Elba la distribuzione delle Azalee della Ricerca a favore dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro).
Domenica 11 maggio infatti, in concomitanza con la Festa della Mamma, Piazza Cavour, come tante altre piazze d’Italia, si è colorata dei variopinti vasetti floreali messi in mostra sotto l’apposito gazebo, attirando numerosi visitatori che ormai da tanti anni non vogliono mancare a questo tradizionale appuntamento.
La lion Barbara Niccolai, responsabile del Club per i contatti con l’AIRC, ha così commentato lo svolgimento della manifestazione: “Questo è il secondo anno in cui il Lions Club mi affida la delega per i rapporti con l’AIRC e continuo a provare una forte emozione nel vedere come la cittadinanza e gli ospiti aderiscono a quest’incontro con la ricerca e con la solidarietà non solo offrendo spontaneamente il loro contributo, ma soprattutto facendolo con il cuore e con evidente senso di partecipazione”.
Al termine della manifestazione il Presidente del sodalizio lionistico elbano Roberto Marini, a nome di tutti i soci, ha inteso rivolgere un sentito ringraziamento all’Amministrazione Comunale, alla Polizia Municipale, agli operatori ESA, ai gestori del Bar Roma e del Bar Arcipelago e a tutti coloro che hanno contribuito alla sua buona riuscita.
Per la statistica informiamo che a fronte di 334 piantine assegnate a Portoferraio è stato raccolto l’importo di € 4.770,00, interamente devoluto al Comitato AIRC di Firenze.
Nel corso della mattinata gli organizzatori hanno avuto la piacevole visita del lion di un Club di Toronto (Canada) che, dopo aver espresso tutto il proprio apprezzamento per l’attività del lions elbani, ha voluto portare con sé alla sua lontana Terra una foto ricordo dell’incontro.
Ho letto che in comune è stato finalmente messo per scritto tutto ciò che serviva per chiarire la situazione economica, ora ci potrebbero spiegare come siamo messi, quale era realmente la situazione ereditata e quella attuale?
Si parla molto, sull’isola d’Elba, del problema delle case in affitto annuale. Eppure ho la sensazione che, dietro le parole, manchi un vero ascolto. Leggo storie di persone che, se non troveranno presto una casa, saranno costrette ad andare via. Non perché vogliano andarsene, ma perché costrette. E questo significa lasciare un posto fisso, un’attività avviata, una vita costruita con fatica.
So bene che l’Elba vive di turismo. Ma vive anche – e forse non si dice abbastanza – grazie a chi resta tutto l’anno. Ai professori che arrivano da fuori, agli infermieri, ai medici, agli impiegati stagionali che diventano parte integrante della comunità. A tutte quelle persone che, pur non essendo nate qui, cercano con impegno di far parte di questo luogo.
Quando si parla di affitti, la risposta è spesso la stessa: “Comprala, una casa”. Ma per molti non è possibile. I prezzi sono troppo alti. I mutui inaccessibili per chi ha contratti stagionali o redditi discontinui. E allora ci si ritrova senza alternative, con l’amara sensazione di non essere voluti.
Capisco chi affitta in estate, chi ha investito e fa sacrifici. Non chiedo nulla a chi ha costruito il proprio lavoro sugli affitti turistici. Ma davvero ci siamo ridotti a scegliere tra il guadagno di tre mesi e la possibilità di mantenere viva una comunità tutto l’anno?
Capisco anche la paura: che qualcuno non paghi, che resti troppo a lungo, che sia un rischio. Ma una comunità si costruisce anche con la fiducia. E se non troviamo un equilibrio, dove andremo a finire?
Scrivo questa lettera con delusione e amarezza, ma anche con la speranza che qualcuno legga e rifletta. Perché amare un’isola significa anche permettere a chi la vive ogni giorno di restarci”.
Una cittadina dell’Elba
OH! bene, ora avremo i numeri e potremo constatare se tutto quanto raccontato fino ad oggi ha un senso.
L’ Elba va vissuta x tutto quello che propone, non solo x quello che vi interessa e fa piacere. Il rally è una manifestazione storica, andrebbe rispettato solo l’ interesse che ha nutrito sin dagli anni 60 ad oggi. Solo che gli imprenditori sono cambiati, oggi con due stanze in affitto x 40 GG si vuole fare soldi e vivere tutto l’ anno senza fare un ca..o! Ma i vs clienti sono contenti di fare 10 km in un’ ora xchè ci sono squadre di ciclisti in mezzo alla strada che non rispettano sicuramente chi si sta spostando in auto x lavoro,considerando che prendono la strada come una pista ciclabile visto che non c’è. Per non parlare di altre manifestazioni che bloccano paesi e tutti con lo zaino per mangiare al sacco? Ma tutto bene tanto, una camera x dormìre la devono prendere ed una volta al giorno mangiano anche loro. Tanti anni fa dicevano che i giovani non potevano fare la differenza economica ed allora si punto’ sulle famiglie, senza fare i conti con l’ oste, infatti i giovani giravano di giorno e di notte portando denaro ovunque andavano. Le famiglie invece le trovi tutte negli stabilimenti balneari , tutti negli hotel e nei ristoranti rinomati come presenza tanto x dire ci sono stato, ma lo sviluppo non l’ hanno portato davvero, per non parlare dell’ areoporto.
Cacciatori per eradicare i cinghili??? Purtroppo diversi cacciatori hanno prima popolato, poi incrociato i cinghiali con i maiali per aumentarne la prolificità ed il peso, poi volutamente vanificato tentativi di contenimento. Anche se i danni provocati da cinghiali e mufloni sono ingenti, che interesse può avere all’eradicazione di questa fauna (dannosa per il bosco, opere storiche come i muri a secco, colture e pericolosa per le persone), chi ne ha sostenuto l’introduzione e lo sviluppo continuando a beneficiare dei vantaggi della caccia a spese altrui?
Mi sembra una domanda retorica.
Ma tutte queste critiche al Rally dell’Isola perché? Mi domando leggendo qua e là ma ci siete o ci fate?
Da quando è stato introdotto il ritiro dei rifiuti porta a porta, le immagini di strade, spiagge e piazze invase da sacchetti rotti (soprattutto dai gabbiani) sono aumentate in modo preoccupante. Ne è prova quanto accaduto in questi ultimi giorni a Portoferraio, dove sono stati lasciati rifiuti di ogni tipo per strada e sulle spiagge.
Voglio far notare che, in molte spiagge e nelle aree limitrofe, mancano cestini o bidoni per i rifiuti. Di conseguenza, i turisti – ma non solo – non sanno dove buttare l’immondizia. E secondo voi, dove la gettano?
Invito quindi le amministrazioni comunali di tutta l’Elba (il problema riguarda tutta l’isola) a dotare le spiagge e i relativi parcheggi di cestini/bidoni per rifiuti indifferenziati o, meglio ancora, di più contenitori per la raccolta differenziata.
Negli ultimi anni, l’Isola d’Elba è stata sempre più spesso descritta come una destinazione ideale per il cicloturismo. In molti promuovono l’immagine di un’isola “bike friendly”, dove pedalare immersi nella natura è un’esperienza unica e accessibile a tutti. Tuttavia, è arrivato il momento di guardare alla realtà con maggiore onestà e responsabilità. La verità è che, oggi, gran parte delle strade provinciali dell’Elba non sono adatte alla circolazione in sicurezza delle biciclette, soprattutto durante i mesi estivi.
Le strade provinciali elbane — come la SP24 Portoferraio–Procchio, la SP26 Marciana Marina–Pomonte o la SP30 Rio nell’Elba–Porto Azzurro — sono in gran parte strette, prive di banchine, tortuose e a visibilità ridotta. La larghezza media si aggira intorno ai 5-6 metri, ben al di sotto degli standard necessari per una circolazione sicura e condivisa tra veicoli a motore e biciclette. E mentre il Codice della Strada non vieta la circolazione delle bici, impone però regole di prudenza e sicurezza che, nel nostro contesto, sono difficili da rispettare.
Per esempio, il sorpasso di una bicicletta richiede almeno 1,5 metri di distanza laterale. Ma sulle strade elbane, questo significa nella maggior parte dei casi invadere completamente la corsia opposta. E se da quella corsia arriva un altro veicolo — cosa assai probabile nei periodi di alta stagione — la situazione diventa potenzialmente pericolosa, se non drammatica. Allo stesso tempo, i ciclisti sono tenuti dal Codice a circolare in fila indiana (salvo eccezioni), a stare il più possibile a destra e a favorire il sorpasso dei veicoli più veloci, ma non possono né devono rischiare la propria incolumità accostando in curve cieche, dirupi o margini franosi.
Il punto è semplice: non si può promuovere un territorio come meta cicloturistica senza offrire infrastrutture adeguate. Sull’Elba, non esistono piste ciclabili lungo le strade provinciali. Non ci sono corsie riservate, segnaletica orizzontale dedicata, né piani di sicurezza specifici. Eppure si continua a proporre l’isola come se fosse adatta a ogni tipo di ciclista, dal professionista al turista della domenica. È una retorica pericolosa, che illude i visitatori e mette a rischio tutti, ciclisti, automobilisti e motociclisti.
Il traffico estivo, già caotico e congestionato, viene aggravato dalla presenza di biciclette dove non c’è lo spazio materiale per una convivenza sicura. I residenti sono spesso esasperati. I turisti ciclisti si trovano in difficoltà, costretti a pedalare in mezzo alle auto o a fermarsi di continuo. E gli operatori turistici onesti, che conoscono il territorio e ne rispettano i limiti, vedono vanificati gli sforzi per un’accoglienza di qualità.
Serve una riflessione collettiva. Se vogliamo davvero trasformare l’Elba in un’isola per ciclisti, bisogna prima costruire un’isola sicura per tutti. Questo significa investire in infrastrutture, mappare percorsi alternativi a basso traffico, creare tratti ciclabili protetti, avviare campagne di educazione stradale, e solo allora, con coerenza, promuovere il cicloturismo come risorsa. Altrimenti, si tratta solo di marketing disonesto e, peggio ancora, di negligenza istituzionale.
Il cicloturismo è una risorsa preziosa, ma solo se affrontata con serietà, pianificazione e rispetto per la sicurezza di tutti. Finché ciò non accade, è doveroso non illudere i visitatori e non esporre nessuno a rischi evitabili, in nome di qualche pacchetto turistico in più.
Buongiorno, preciso che avevo già scritto una dozzina d'anni al Presidente della Toscana Dott. Enrico Rossi, il quale mi aveva risposto che pensava di risolvere il problema dei cinghiali con una legge ad hoc, in ogni caso voglio precisare che bisogna ringraziare la Polizia Provinciale, tenendo presente che è venuta a mia conoscenza l'esiguità di mezzi e risorse a loro disposizione, l'anno scorso a quanto pare erano solo due poliziotti per tutta la provincia di Livorno, che diventavano quattro nella stagione estiva, avevano a disposizione se non ricordo male due o tre gabbie per la cattura dei cinghiali ed anche altro lavoro da fare in tutta la Provincia di Livorno, i cinghiali non sono la loro unica compretenza. Quindi non possono certo fare miracoli, bisognerà trovare una soluzione vera al problemi reale dei cinghiali, prima che le attività chiudano e quindi non arriveranno gli stipendi a fine mese, cari politici, allora bisognerà trovare gli evasori veri o mettere una tassa sui cinghiali ... Sembra di vivere nella fattoria degli animali, uno non può uscire per la strada la sera o rientrare a casa la sera o la notte, senza trovarsi di fronte questi animali poco socievoli con i loro piccoli al seguito, questo vale sia per i residenti che per i turisti nostri ospiti. Ringrazio e auguro una buona giornata!
Gimmi Ori
nel 2021 avevo scritto a quasi tutti i sindaci... questo è il testo...
----------------------------------------------------------
eradicazioni cinghiali da danilo pubblicato il 20 Agosto 2021 alle 14:51
Salve, per i cinghiali e mufloni l'8 maggio 2020 ho scritto a quasi tutti i Sindaci Elbani e all'Ente Parco, e quest'ultimo mi ha risposto nella persona del Direttore Dott. Maurizio Burlando, il quale mi scrive: " ci preme sottolineare come il Parco Nazionale, sin dai primi anni della sua istituzione, abbia messo in atto interventi di controllo sulle due specie di ungulati (cinghiali e mufloni) su tutto il territorio di competenza. Detti interventi sono attività programmate che si svolgono prevalentemente mediante prelievi con trappole e abbattimenti con personale appositamente formato con l'aggiunta di interventi più estensivi su tutto il territorio, in collaborazione con la Polizia Provinciale di Livorno che rispondono a specifiche e puntuali richieste. Solo per informazione si fa presente che questo Ente, attraverso le tecniche di cui sopra, ha prelevato dal territorio elbano, solo nel decennio 2010-2019, circa 10.000 cinghiali e 2.500 mufloni. Naturalmente le attività sono ancora in corso e proseguiranno, come sempre, durante tutto l'arco dell'anno." Bene, vengono estirpati circa 24 animali a settimana, mi sembra che non sia abbastanza vista la proliferazione che hanno, e voglio essere realista ad una eventuale tragedia sarebbe IMBARAZZANTE dover dire ai familiari "DEL PROBLEMA NE ERAVAMO A CONOSCENZA". Spero in una soluzione immediata, visti pure i danni alle coltivazioni e campi giardini....
----------------------------------------------
era facile prevedere che prima o poi ci scappava la tragedia
Desidero ricordare ai turisti ospiti dell'Elba di prestare attenzione la sera e la notte, sia che siano a piedi o in bici, moto, o auto, con la primavera sono tornati e con tanti piccoli al seguito i cinghiali, nonostante ne siano stati prelevati migliaia negli ultimi anni, ma a quanto pare ce ne sono sempre troppi e si riproducono molto velocemente. Mi è giunta notizia che è stata fatta quest'autunno-inverno una caccia con selecontrollori ai mufloni ed anche il censimento, mai visto un muflone qui nella mia zona, al contrario dei cinghiali che invece aumentano sempre. Io stesso ho avuto un incontro di recente fuori casa con un gruppo di otto cinghiali con una dozzina di piccoli al seguito, non erano molto socievoli ...