Si dice .... non si dice ... ma forse è vero , o forse no.... che sia in progetto un secondo dissalatore per il versante occidentale.... occhi aperti...
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TORNA A “BRILLARE” IL SOLE E LUNA A CAPOLIVERI
Scritto da FONDAZIONE ITALO BOLANO
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/bolano.JPG[/IMGSX] Dopo alcuni mesi dalla sua rimozione l’opera “Sole e Luna” di Italo Bolano, in acciaio e vetro dallas (1995), è stata ricollocata dall’amministrazione comunale di Capoliveri nella stessa piazzetta belvedere in fondo a Via Roma, un po’ arretrata rispetto alla posizione originaria per ovviare a problemi strutturali.
La posizione è stata concordata tra i tecnici comunali e l’arch. Giampiero Gabelli, incaricato dalla Fondazione Italo Bolano di garantire la migliore corrispondenza possibile con il progetto originario del Maestro Bolano che aveva qui collocato l’opera che ben si armonizzava con il contesto paesaggistico dell’orizzonte marino, del cielo e della luce solare che ne esalta il cangiante brillio durante le ore del giorno e soprattutto al tramonto. L’opera costituisce un tutt’uno con la ceramica “Capoliveri Meine Liebe” posta sulla facciata laterale prospiciente la stessa piazzetta.
Entrambe da oltre 20 anni sono oggetto di visite e ammirazione da parte delle migliaia e migliaia di visitatori del suggestivo borgo di Capoliveri.
Come si legge all’articolo n. 3 dell’atto costitutivo, la Fondazione Italo Bolano ha, tra gli altri scopi, quello di vigilare sul corretto mantenimento delle opere dell’artista che sull’Isola costituiscono il “Museo diffuso d’arte moderna dell’Isola d’Elba”, un vero patrimonio pubblico unico nel suo genere (sicuramente in Italia) che l’artista elbano, scomparso nel 2020, ha realizzato in circa 40 anni di paziente lavoro.
Bolano diceva spesso che, nonostante il suo progetto fosse nato negli anni ’70, aveva trovato un’idea analoga nel più recente complesso di opere “diffuse” realizzate dal maestro spagnolo César Manrique nell’Isola di Lanzarote. L’intento di Bolano era infatti di valorizzare e portare a conoscenza di tutti, elbani e ospiti, personaggi, episodi storici, o semplicemente esaltare le bellezze dell’isola mediante la collocazione, in punti opportunamente studiati, di opere pittoriche su ceramica, acciaio e vetro a grosso spessore dallas.
Questo è un vero patrimonio dell’Isola d’Elba affidato alle Amministrazioni e al rispetto dei cittadini e dei visitatori, a volte non capito. Per questo la neonata Fondazione Bolano ha, tra gli altri, lo scopo di sorvegliare la sua corretta gestione e valorizzazione.
Ora che l’opera “Sole e Luna” è stata riposizionata attendiamo che venga posta anche la decennale promessa illuminazione notturna del vetro che consentirà di far ammirare l’opera anche di notte.
A breve dovrebbe anche essere posta mano alla pulizia delle scritte vandaliche e al restauro dell’altra opera del maestro elbano “Millennium” posizionata nel teatro della piazza Vantina, così come promesso dall’Amministrazione fin dagli inizi dell’anno.
x DISSALATORE, ecc..........
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/secchio1.JPG[/IMGSX] Certo che le persone ci pensano, e sarebbe un grave danno, ma pensano anche e correttamente, che non si può costruire un dissalatore la cui produzione idrica in grande parte viene sperperata, perduta, buttata, dilapidata, scialacquata, ecc......, perchè le condotte non sono opportunamente oggetto di revisione e manutenzione idonea a minimizzare le perdite.
Questa è una cosa che la diligenza del "buon padre di famiglia" comprende benissimo.
Vanno scavati ulteriori pozzi, e realizzati serbatoi e invasi di contenimento.
All'Elba troppa acqua viene dispersa anche dalle sorgenti che ci sono e non è oggetto di raccolta e convogliamento.
Abbiamo un versante montuoso che è sempre ricco di acqua (mi ricordo del famoso sifone sottomarino che viene dalla Corsica, riportato in alcuni libri).
La ragione e la razionalità porterebbe a sistemare le perdite, anche della condotta sottomarina, costruire serbatoi di stoccaggio diffusi e opportunamente occultati a livello paesaggistico e dopo, si vedrà se effettivamente mancherà l'acqua considerando che all'Elba l'acqua C'E'.
NON SI PUO'PENSARE DI RIEMPIRE UN SECCHIO BUCATO!!
Cosa accadrebbe all'immagine e all'economia dell'isola se malauguratamente nel periodo estivo e con i numeri di presenze come questa stagione si dovesse rimanere senza acqua?
A questa non remota possibilità, nessuno ci pensa?
IL “NO” AL DISSALATORE DI MOLA ENTRA NEI PALAZZI GOVERNATIVI E SI CONFERMA MOVIMENTO DI OPINIONE DIFFUSA
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/deputati.JPG[/IMGSX] Il movimento di opinione contro il criticato progetto del dissalatore di Mola è uscito dai confini del Comune di Capoliveri e dell’Isola d’Elba per approdare nelle sedi istituzionali. Dopo l’interrogazione presentata al Senato dalla Senatrice Corrado e alla Regione Toscana dal Consigliere Regionale Marco Landi, nei giorni scorsi l’Onorevole Cosimo Ferri ha presentato alla Camera dei Deputati la seconda interrogazione a risposta immediata soffermandosi sulle tante criticità del progetto. Analogamente a quanto avvenuto in occasione del precedente question time, il Governo, nelle persone dei sottosegretari delegati alla risposta ha acquisito informazioni provenienti dalla Regione Toscana e dall’Autorità Idrica ribadendo i passaggi formali di una vicenda che rischia di compromettere irrimediabilmente non solo le acque e il territorio del Comune di Capoliveri, ma l’immagine stessa dell’isola d’Elba. Invero ci si sarebbe aspettati una presa di posizione autonoma e più aderente alla realtà da parte di un Esecutivo che, propugnando la tutela dell’ambiente fra i suoi fini strategici, ha affermato sin dalla nascita la centralità del Ministero della Transizione Ecologica.Nel fornire informazioni al Governo per ribadire la bontà della scelta operata, la Regione Toscana e l’AIT sono cadute in numerose ed importanti contraddizioni a conferma delle criticità del progetto che avrebbe dovuto indurre il Governo a promuovere maggiori approfondimenti, come ha sottolineato l’Onorevole Cosimo Ferri nel corso della discussione in Parlamento e ad osservare “molta prudenza e trasparenza e a dare spiegazioni”.Nei dibattiti seguiti alle due interrogazioni presentate, l’Onorevole Ferri ha sottolineato fra l’altro: 1) la gravità del pericolo di danno ambientale derivante dal dissalatore che costituisce un vero e proprio stabilimento industriale capace di versare ogni giorno 6.912 m/c di concentrato salino nel Golfo Stella (dato fornito dal Gestore ASA), 2) l’assurdità di prevedere l’edificazione di un grande impianto di 1600 mq per 8 metri di altezza al centro di un territorio a vocazione turistica, ricco di orti e vigneti di pregio e limitrofo ad una Zona di Protezione Speciale, 3) la discutibile scelta di non aver preso in considerazione soluzioni alternative come raccomandato dal disegno di legge cd. “Salva mare”, di prossima approvazione, che considera razionalmente il ricorso ai dissalatori come soluzione estrema per risolvere i problemi idrici dei territori, 4) il costo ingente dell’impianto che solo per la fase progettuale originaria, senza tenere conto della variante, è stato preventivato in circa 15 milioni di euro, 5) la previsione, nelle schede allegate al progetto, di sostanze chimiche altamente inquinanti per il lavaggio delle membrane dell’impianto senza approfondire adeguatamente le modalità del processo di smaltimento.A tali importanti obiezioni sollevate dall’Onorevole Ferri, la Sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica Onorevole Fontana, nella seduta del 15 settembre scorso ha precisato che: “Il costo complessivo dell’impianto nel progetto approvato è di 14,56 milioni di euro di cui 8 derivanti da finanziamenti pubblici e per la restante parte dalla tariffa del servizio idrico integrato”, affermazione da cui risulta che l’opera avrebbe una copertura finanziaria di soli 8 milioni di euro e che i restanti 6,56 milioni dovrebbero essere recuperati da incassi futuri ed incerti (!) derivanti dalla tariffazione dei servizi ed in totale difformità con quanto dichiarato pochi giorni dopo (22 settembre) dalla Regione Toscana nella risposta al Consigliere Regionale Marco Landi, secondo cui ”l’opera del dissalatore di Mola è totalmente finanziata, mentre le presunte alternative sono senza copertura economica e ambientalmente insostenibili”.La stessa Regione Toscana, dopo aver sostenuto che l’ipotesi del dissalatore costituisce la soluzione più economica per raggiungere l’autonomia idrica dell’isola di 160 l/s, in maniera poco comprensibile aggiunge: ”L’ipotesi di una seconda condotta sottomarina è in corso di valutazione come strategia integrativa per poter completare l’approvvigionamento dell’isola ma i costi, stimati in circa 30 milioni di €, non ne consentono la finanziabilità nel Programma di Interventi del Gestore. Si rappresenta comunque che nell’ambito del finanziamento Ministeriale del Piano Acquedotti 2019 è stato finanziato, oltre al completamento del primo dissalatore di Mola, anche il progetto del secondo dissalatore che conterrà l’analisi delle ipotesi alternative alla realizzazione tra cui anche la seconda condotta sottomarina. Il progetto sarà completato nell’autunno del corrente anno”. Ma se si pensa di costruire una nuova condotta sottomarina, che convenienza ci sarebbe nel realizzare un ulteriore dissalatore (probabilmente nella medesima ubicazione)? E dove risiederebbe il risparmio economico prevedendo addirittura di realizzare un ulteriore dissalatore che porterebbe i costi complessivi fino a 30 milioni di euro e oltre? Del resto la paventata duplicazione dello stabilimento per arrivare alla produzione di 160 l/s è il fine avuto di mira dall’Autorità Idrica fin dal 2017, che sul punto ha dichiarato:” Il dissalatore previsto in località Mola risulta un primo passo funzionale di tale intervento. La strategia così delineata per l'autonomia idrica dell’Isola prevede che si raggiunga l'obiettivo dei 160 litri al secondo previsti dal piano con due lotti successivi anche in funzione degli impegni finanziari necessari”.
Un passaggio interessante delle risposte fornite dalla Sottosegretaria On. Gava il 14 ottobre u.s. in sede di discussione della seconda interrogazione dell’On. Ferri, è quello relativo alla richiesta di chiarimenti rispetto alla sorte dei prodotti chimici frutto del lavaggio delle membrane presenti nella relazione allegata al progetto del dissalatore. La Sottosegretaria Gava, nel riportare dati forniti dall’Autorità Idrica, ha dichiarato che “I reagenti chimici utilizzati sono stati considerati nel procedimento di cui al Decreto del 2017 di non assoggettabilità a VIA. Tutte le sostanze chimiche sono state valutate sulla base delle quantità e concentrazioni previste in sede di utilizzo. Queste ultime sono in parte normali agenti potabilizzanti presenti nelle acque potabili compatibili con il D.Lgs. 31/2001 e compatibili per l’uso potabile, in parte sostanze idonee al lavaggio delle membrane e relative sostanze neutralizzanti”; la risposta prosegue: ”Tali sostanze idonee al lavaggio periodico slegate dal normale processo di dissalazione e potabilizzazione, saranno gestite separatamente dalla restituzione a mare del concentrato salino e, se necessario, smaltite come rifiuto liquido, vista la minima entità in termini volumetrici “.Nella realtà ad oggi non abbiamo sicuri dati di riferimento, se non quelli contenuti nella tabella dei reagenti che verranno usati per il lavaggio delle membrane di filtraggio dell’acqua di mare, in cui si precisa che il Piano di Manutenzione e Gestione dell’impianto (PMG) da redigere in fase di progettazione esecutiva dovrà prevedere la descrizione delle procedure di sicurezza da attivare in caso di sversamenti, secondo quanto risulta dalla documentazione fornita da ASA. E con questo passaggio, si sarebbe ritenuta sostanzialmente “ottemperata” la prescrizione relativa agli interventi di cd “mitigazione” circa la possibile contaminazione ambientale dovuta allo sversamento di reagenti. Significativo però è che, nell’ambito della conferenza di servizi che ha escluso la necessità di valutazione di impatto ambientale (2017) del progetto originario, si è al riguardo indicato genericamente che “I contro lavaggi delle membrane eseguiti con agenti chimici sono smaltiti in pubblica fognatura”. Tra l’altro non è chiaro a quale tratto di fognatura ci si riferisca: Mola, Lido? Un dato è tuttavia certo, nella variante progettuale dell'impianto di recente approvazione si è previsto di convogliare gli scarichi reflui della zona di Lido all'interno della condotta di smaltimento del concentrato salino che scarica in mare.Alla luce delle appena accennate criticità come si può confidare in atti che riportano indicazioni a dir poco preoccupanti e come confidare nella sicurezza di un progetto non valutato compiutamente nelle implicazioni ambientali e all’interno del quale gli unici dati e studi provengono da chi quel progetto deve realizzare, avendone un interesse economico?
Personalmente, dopo aver assistito all’iter amministrativo e adesso istituzionale di questa vicenda, continuo a stupirmi della sordità e disinteresse delle amministrazioni alle quali da mesi vengono inviati comunicati, interrogazioni ed istanze che con semplicità e chiarezza evidenziano la dannosità del progetto, nefasto non solo per il territorio del Comune di Capoliveri, colpito nel cuore pulsante sia a terra che purtroppo a mare, ma per il decoro e l’immagine stessa dell’Isola d’Elba che non merita di essere trattata come un territorio senza valore. Si parla tanto di cambio di passo, ebbene credo proprio che sia giunta l’ora di cambiarlo davvero questo passo. Io personalmente non mi do certo per vinta ed insieme all’Amministrazione del Comune di Capoliveri di cui ho l’onore di far parte, ai cittadini tutti, e soprattutto alla moltitudine di italiani e stranieri che frequentano e amano il territorio affidato alla nostra tutela, andremo avanti per contrastare questo progetto.
Avv. Laura Di Fazio
Assessore all’Ambiente del Comune di Capoliveri
Fra pochi giorni si svolgerà a Portoferraio il terzo Meeting nazionale delle Riserve della Biosfera (UNESCO) di cui fanno parte le isole Toscane. Come è facile intuire si parlerà di aree protette (terrestri e marine), di rispetto dell'ambiente e di sostenibilità. Sarebbe una bella idea che gli elbani, i Capoliveresi, i Portazzuresi e.... I Portoferraiesi si recassero presso la sede del meeting per protestare contro la realizzazione del Dissalatore... Che con le riserve della biosfera ci sta come un..... A merenda!! Faccio appello al Comitato NO al dissalatore perché si adoperino ad organizzare la protesta e/o individuare un gruppo di rappresentanza che si rechi nel luogo del meeting a parlare ai presenti. Invito i sindaci a metterci la faccia, come ha fatto fino ad ora il sindaco Montagna, a sostenere il volere dei Capoliveresi e di tutti quegli elbani che hanno capito che il Dissalatore non risolverà il problema idrico elbano (che non esiste perché l'acqua c'è), che l'inquinamento Marino provocato dalla salamoia e da altri sversmenti nel Golfo Stella distruggerà un ecosistema unico e che sarà un mero sperpero di denaro (21 milioni). Vorrei vedere il sindaco Zini che x una volta si libera dalle catene della Regione e degli "amici" piombinesi. A chi mi risponderà che i dissalatori vengono installati nei più sviluppati e moderni Stati del mondo vorrei suggerire di andarsi a vedere i modelli di dissalatori installati in questi luoghi.... Moderni, efficienti, che consumano poca energia e che non prevedono scarichi cospicui di salamoia in mare... Ma penserete seriamente che in Italia, all'Elba poi, ci abbiano destinato un dissalatore di ultima generazione? Ma vaìa, vaìa, vaìa... Per dirla alla Panariello!!!
Garanzia per la buona riuscita del dissalatore.
Ad integrazione di quanto ha detto Valerio:
In ipotesi costruendo un altro dissalatore in un' altro Golfo per compensare le perdite che non è possibile compensare con la portata di un solo dissalatore..... e così via in caso di ulteriori necessità.
Non poniamo limiti alla Provvidenza!!
😉
Nasce una nuova sinergia tra chi non è d’accordo che si realizzi il Dissalatore a Mola.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_25/sapere.JPG[/IMGSX] In risposta alle recenti comunicazioni dell’Autorità Idrica Toscana (AIT) , tanto trionfalistiche, quanto imprecise, la Fondazione Elba , la sezione Arcipelago Toscano di Italia Nostra e Il Comitato per la difesa di Lido e Mola annunciano la sigla di un accordo contro la realizzazione del dissalatore a Mola, affiancando così il Comune di Capoliveri.
I tre protagonisti dell’iniziativa , consapevoli che sia comunque necessario affrontare l’emergenza idrica dell’Elba, hanno deciso di implementare questa sinergia per creare un’ unica piattaforma di lavoro, finalizzata alla proposta di spostare il progetto sulla terra ferma, al servizio di tutto il comprensorio, trovando un luogo in grado di evitare rischi ambientali.
La decisione nasce dalla certezza che attraverso questa soluzione sia possibile avere tutta una serie di vantaggi economici, dalla semplicità della logistica, alla possibilità di attingere a manodopera specializzata e a strutture esistenti e non più utilizzate.
Senza dimenticare che la possibilità di usufruire di ampi spazi, permetterà, oltre che una modularità dell’impianto, anche la possibilità di sviluppare nuove imprese per il recupero e la commercializzazione del sale, senza pertanto provocare danni al mare con lo scarico della salamoia.
Il Comitato per la difesa di Lido e Mola sarà il capofila e il collettore dell’iniziativa di cui a breve sarà definito e comunicato all’opinione pubblica un preciso piano di azione.
Gli attori succitati si impegnano a dare continuità a tale approccio con tutti i mezzi democratici e nel rispetto delle regole civili, finché non ci si renderà conto che il progetto del dissalatore di Mola non può essere portato avanti contro la volontà della stragrande maggioranza degli abitanti dell’isola.
Comitato per la difesa di Lido e Mola
Si fa presto adiscore, qui un si vede una goccia d'acqua e li fiumi so' secchi, mentre le piante d'ulivo, gli aranci e anco li buscioni seccheno.
Tutti a fa discorsi a vanvera😃😃(andare a vedere cos'era la vanvera in uso nel medioevo) ma in futuro l'acqua un dove la prendemo?
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/perdite.JPG[/IMGSX] Ait ed asa. Garanzia per la buona riuscita del dissalatore.
Perché non dare fiducia ad AIT ed asa. In fin dei conti cosa potrebbe succedere se sbagliassero? La morte del golfo stella..... be' non è l'unico, ce ne sono altri.
E poi asa è sempre pronta a sistemare le poche perdite delle condotte.
Produrre più acqua per contrastare le perdite.
Questa è un'ottima soluzione al problema
UN OTTIMO LAVORO DI SQUADRA PER IL SALVATAGGIO DI UNA VITA!
Inizio settimana impegnativo sul fronte del soccorso della fauna selvatica.
Infatti, mentre un falco pellegrino, una civetta e un gabbiano partono per il CRUMA di Livorno, arriva la chiamata per un muflone adulto rimasto incastrato all’interno di una rete di protezione dalla caduta massi in località Punta Nera nel Comune di Marciana. Un bell’esemplare intorno ai 4 anni che non solo si è infilato sotto la rete, ma, cercando di uscirne, ha peggiorato la situazione arrampicandosi più in alto e rendendo più complicato il soccorso.
Sono intervenuti per salvarlo la Polizia Municipale di Marciana, il Veterinario Dott. Michele Barsotti, che ha operato in stretta collaborazione con il CRUMA di Livorno, e una squadra dei Vigili del Fuoco il cui intervento è stato fondamentale per poter liberare l’animale che ora viene ospitato e accudito, per un breve periodo di osservazione, presso la stalla di David Rosi che ha gentilmente dato la sua disponibilità.
Desideriamo esprimere il nostro grande apprezzamento per il lavoro di squadra che ha reso possibile il salvataggio di questo bel muflone e il più sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati per un così brillante risultato. Uniti si vince, sempre!
Animal Project Onlus
Per Paola Mancuso
Non sono appassionato di moto ma sono uno sportivo e quello che ha scritto Paola mi fa piacere è quello che vorrei sentire dalla maggior parte degli elbani .
Veramente grazie per quello che hai detto. Ci da la forza di andare avanti ad organizzare
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/verdura.JPG[/IMGSX] Vedere che qualche Elbano si ricorda ancora quale fu la storia dell'OASI DEGLI DEI ( primo museo subacqueo allora situato nei fondali di Patresi), mi rattrista ed allo stesso tempo mi compiace.
Sapere di aver fatto qualcosa nel percorso della mia vita al di fuori degli schemi, ma... ostacolato da chi non ha creduto nella mia buona volontà nel realizzarlo mi ha mortificato.
Ad oggi, come ricorda Pasquino nell'articolo pubblicato il 23 Ottobre il quale ringrazio pur non sapendo chi sia, parla delle 4 sculture in sosta al cantierino Ex Esaom.
Dimenticate dalle amministrazioni le quali si erano impegnate ad esporle in luoghi dignitosi, potrebbero essere spostate a breve e locate in esposizione pubblica sul territorio Elbano.
L'idea di poterle raggruppare e riprendere il percorso del progetto originario non mi ha mai abbandonato.
Forse con un maggior credo da parte delle amministrazioni locali e la volontà di supportarne il compimento dell'idea nata nel 2008 troppo avveniristica allora, potrebbe diventare attuale oggi, arricchendo i fondali dell'Isola d'Elba
Una cosa è certa, il progetto è stato riportato alla luce e fatto visionare già ad alcune amministrazioni locali nel contesto della sentieristica subacquea.
La mia speranza che chi ne è a conoscenza, sposi con fatti concreti la volontà di riaprirne il percorso.
Enduro Trophy 2021 : l'Elba che vorremmo sempre vedere.
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/enduro.JPG[/IMGSX] Il mondiale Enduro Trophy 2021 Isola d'Elba ha portato una ventata di emozione ed ottimismo che riveste un grande significato anche per chi non può definirsi un appassionato di questa disciplina.
Al di là dei ricordi e degli aneddoti di chi ha avuto fortuna di assistere alla prima edizione - ben 40 anni fa - e l'orgoglio di ritrovare così una delle tante cose perdute, l'evento ha visto scendere in campo ( per usare un gergo sportivo) una volontà ed una capacità organizzativa di cui la nostra isola avrebbe bisogno sempre.
Sicuramente la motivazione del Moto Club Isola d'Elba A.S.D, guidato da Daniele Anichini nasce dalla sfida di coronare la propria passione con il raggiungimento di un ambizioso obiettivo ma - come accade in poche altre realtà elbane - ai propositi è seguito un efficace lavoro di squadra che ha affrontato e vinto gli ostacoli tecnici e amministrativi che un evento di questo livello comporta.
E l'Elba che ha riempito di bandiere quella banchina del porto - proprio quella che qualche anno fa ho visto nascere - è l'Elba che vorremmo sempre vedere: umile, orgogliosa di sé ma soprattutto consapevole delle proprie capacità e più forte delle polemiche e delle divisioni.
È l'Elba che ama il proprio territorio e pretende un dialogo con tutti coloro che esercitano competenze perché ha dimostrato che un equilibrio è possibile e questa deve essere della regola e non l'eccezione.
Lettera aperta
QUANDO LA SCORTESIA E’ COMPRESA NEL PREZZO
[IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/uffa.JPG[/IMGSX] E' incomprensibile come due belle e giovani ragazze, che hanno scelto di lavorare intrattenendo rapporti con il pubblico (i clienti che entrano nel loro bar ) possano atteggiarsi in modo così scortese e indisponente. Atteggiamento ancor più immotivato giacché nel momento in cui sono entrato il bar non era affatto affollato (all'interno ero da solo). Che la stagione appena trascorsa possa essere stata impegnativa e fonte di stress per le ragazze fino a “piegare” il loro livello di sopportazione ai minimi storici, non giustifica il comportamento! Lavori diversi richiedono impegni e competenze diversi; stare dietro un banco di bar non è solo saper far bene un cappuccino piuttosto che farcire una schiaccina od essere maestri nel “confezionamento” di un coktail ma è anche e soprattutto saper sorridere al cliente che in quel preciso momento ha deciso di entrare nel tuo bar, scegliendolo rispetto a quello che ti sta di fronte. Io non so chi esse siano, non le conosco né a quale titolo si trovino a rivestire quel ruolo, che il bar sia di loro proprietà oppure che l’abbiano in gestione o piuttosto che siano delle dipendenti; non ha alcuna importanza! Ogni mestiere richiede professionalità perché possa essere esercitato con piena soddisfazione di tutti e soprattutto di chi lo esercita. Troppo spesso invece ci capita di vedere persone che hanno deciso di intraprendere il mestiere del barista (talvolta anche del ristoratore) pensando che “…. cosa ci vorrà mai a fare un cappuccino!..”. Il peggio è che certe persone, prive di competenze specifiche e ancor meno di professionalità, arrecano danno ad altri che il loro lavoro lo svolgono con passione e con quella professionalità che loro non hanno, portando ancora più danno all’immagine della nostra Isola
M.F
LE CASE DELLA SALUTE
Fanno parte del piano del governo di rinnovare l’assistenza sanitaria pubblica sul territorio visto lo sfacelo che è successo: la mancanza di assistenza sul territorio ha ingolfato l’assistenza nei presidi ospedalieri durante la pandemia
Questo deficit di assistenza territoriale non è dovuto solo al taglio dei fondi alla sanità pubblica,come molti credono, ma soprattutto ad una cattiva politica sanitaria: niente avrebbe impedito di fare una politica sanitaria pubblica più attenta al territorio come ora tentano di farlo vedi link
https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=97191
Ma come fa giustamente osservare su questo blog lo “zio Mauro “ andate a cliccare su un motore di ricerca la frase " case della salute fallimento"....e poi leggete quello che è stato scritto anche dal sindacato in generale sulla loro effettiva efficacia.
Apparentemente a Camminando viene scritto anche dall'Australia. Bene. Nello stesso tempo chi scrive da laggiù sembrerebbe in difficoltà a leggerlo tutto, questo insostituibile Blog. Peccato, perché la faccenda dissalatore (e soprattutto il silenzio di tomba di sei sindaci su sette) dice che all' Elba si può fare veramente di tutto, meno che parlare al conducente. Non si sa mai... evidentemente anche i sei sindaci tengono famiglia.
PER FRANCESCO SEMERARO
Mi pare che la redazione non abbia criticato il sig Pugi per quello che fa per la sanità pubblica elbana quanto per informarlo che il signor X per motivi di privacy preferisce rimanere anonimo.
Libero il sig Pugi di ritenere che in un confronto pubblico la privacy non debba esistere poiché proprio la chiarezza delle posizioni e la trasparenza delle persone possano rendere il confronto chiaro e leale.
Ma è libero anche il sig X di pensarla diversamente e cioè che anche con la privacy si possa contribuire a rendere il confronto pubblico chiaro e leale
Chiedi al tuo Sindaco quanto ha pagato la GAT per il servizio di Linea Blu. Chiarito questo possiamo cercare Legambiente e tutti gli altri attori
BUONGIORNO AI CAMMINATORI.
Non credo che sia giusto accanirsi su Alessandro Pugi per una frase o un concetto forse non bene espresso o capito male anche se sono 11 anni che le "Case della Salute" sono in programma ASL e di varie formazioni politiche che si sono presentate alle recenti amministrati, se fossero state realizzate avrebbero limitato gli accessi impropri al Pronto Soccorso e si avrebbe a turni medici di base e pediatri oltre a prime analisi diagnostiche e primi interventi dalle ore 8 alle ore 20 cosa che migliorerebbe la sanità territoriale e darebbe modo a tutti di avere sempre un medico e un pediatra a disposizione. E non è poco in questi tempi.
A Rio la casa della salute c'è da molti anni ma per motivi sconosciuti anche se ci siamo sempre confrontati duramente con la Saccardi ex Assessore Regionale alla sanità, non sono mai stati in grado di riempirla di personale sanitario tanto utile a quella zona.
Non per difendere Alessandro Pugi che riesce benissimo da solo ma vorrei ricordare che è una persona impegnatissima nel sociali (lo si deve a lui se in malati di SLA avranno una assistenza domiciliare mirata) e nella sanità di preparazione, ricerca dati e documenti, ed esposizioni agli organi competente in fase di incontri sanitari.
Si critica il suo blog forse perchè mette notizie sintetiche e utili per informare risparmiando ai lettori le preparazioni per arrivare alle notizie postate che annoierebbero. Cosa che faccio anch'io.
Scusate se mi sono intromesso, il Pugi ha un suo lavoro e per interessarsi di cosa lo si critica lo fa ritagliando tempo per stare con la sua famiglia negando anche del tempo per scrivere i suoi interessanti libri.
Francesco Semeraro.