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DUM ROMAE CONSULITUR, SAGUNTUM EXPUGNATUR da piero in campo pubblicato il 4 Novembre 2021 alle 10:23
Puntuali come un’eclisse ogni tot giorni o mesi tornano d’attualità su questo blog due argomenti vitali per il futuro dell’Elba: il dissalatore di Mola e l’aeroporto di Campo. [IMGSX]https://www.camminando.org/FOTO_32/malato.JPG[/IMGSX] Passano gli anni, fiumi di parole inconcludenti si sprecano per il sì e per il no, per questo o quel progetto e intanto tutto rimane allo status quo. Ma non possiamo continuare così e magari svegliarci un ferragosto con l’acqua razionata: quando Annibale è alle porte, una decisione anche se cattiva bisogna prenderla! Dissalatore: chi in definitiva deciderà sull’argomento nonché i nostri pregiati amministratori sanno benissimo (anche loro) che è, per dirla alla Fantozzi, ‘una cagata pazzesca’, costosissima per i futuri utenti, che provocherà danni ecologici gravissimi e che non risolverà il problema, salvo quello d’impinguare le tasche di qualcuno, mentre è a disposizione un progetto serio, coerente sotto tutti i punti di vista ed economico nel tempo - già abbondantemente illustrato, quello di Marcello Meneghin - che però è meno redditizio per i qualcuno di cui sopra in quanto l’acqua piovana, essendo gratis, non genera tangenti e profitti industriali permanenti come quella fornita dal dissalatore. Ora, poiché tutti sanno che alla fine la legge del ‘pecunia omnia vincit’ è ineluttabile, facciamo sto stramaledetto dissalatore e non tiriamola per le lunghe perdendo altro tempo! Quando sarà palese e provato che il problema acqua non è stato risolto, ci leccheremo le ferite e finalmente metteremo mano alla soluzione ottimale che oggi non viene surrettiziamente presa in considerazione. Continuare a perdere tempo in chiacchere non giova a nessuno. Aeroporto: prima di discutere sull’argomento, dobbiamo porci la domanda ‘vogliamo o no un aeroporto intercontinentale come a Ibiza, Madera o altre isole turistiche simili alla nostra?’ Se ‘no’, non parliamo neanche di compromessi quali allungare la pista esistente o altre facezie irrealizzabili o comunque sconvenienti e teniamoci il modesto traffico consentito dall’attuale situazione. Se ‘sì’, scordiamoci di trovare la soluzione sull’isola: non esiste né a Campo né altrove a meno di costruire, come a Madera o a Hong Kong, una pista totalmente sul mare a costi stratosferici e quindi improponibile. L’unica possibilità, con tutti i suoi vantaggi e svantaggi, è quella che qualcuno ha definito una barzelletta: non è così, non siamo su ‘scherzi a parte’. Chi si definisce un ‘tombeur de femme’, anche se non vedo molto il nesso, non è un visionario. Pianosa, per l’isola d’Elba, per quanto pazza o cervellotica possa sembrare, è l’unica opzione possibile e forse anche conveniente, ve lo dice un vecchio pilota che ha al suo attivo più di diecimila ore di volo e che frequenta la pista Frassinet da quando, prima di atterrare, bisognava avvisare via radio il mitico comandante Bartolini affinchè facesse sgomberare il campo dalle pecore al pascolo (all’epoca era effettivamente un campo di patate anche perché ne crescevano molte ai margini ed erano buonissime…..). Se poi vogliamo parlarne ancora, ma seriamente, sono a disposizione.
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