Il post di Yuri, nella sua dignità, riassume gli ultimi venti anni elbani, con un continuo ed ininterrotto arretramento, il fallimento o meglio l'incapacità della politica. E descrive anche l'amarezza dell'essere imprenditori nella nostra isola, che pur ricca di bellezze uniche e di uno splendido mare, paga gli errori anche di una comunità troppo spesso lontana dalla scelte.
Ci sono colpe innegabili, che hanno prodotto un danno irreversibile, che tolgono quella passione e piacere dello svolgere un proprio lavoro spesso corroborato negli interessi da un legame forte con il territorio e la gente.
Si cerca di cambiare le regole, oggi si parla di Comune Unico, ieri di Parco, domani chissà di cosa, ma io penso il problema è nelle persone, come dire si fanno capolavori anche solo con le mani e l'ingegno senza grandi alchimie.
E quando gli sforzi ed i sacrifici non portano contributi, si perde la voglia di fare.
E' un problema purtroppo culturale, del non sapere o volersi misurare con le realtà in continuo cambiamento, con la necessità di programmare e realizzare scelte consone e direi giuste per questo territorio.
Da cambiare per me è l'intera classe politica.
Quanto accaduto nei trasporti, trasformando di fatto la concorrenza in monopolio, è vergognoso per coloro lo hanno attuato e per coloro lo hanno consentito.
Oggi i flussi dei fine settimana e dei ponti sono svaniti, mentre nel periodo estivo il passaggio oneroso limita le presenze.
E si deve notare la forte indifferenza diffusa, ne è testimone questo blog, con il 90% dei post vuoti di contenuti, solo polemici, perniciosi, personalistici.
Come disse il rospo, la vedo brutta.
Una buona Pasqua a tutti gli amici.
Elbivoro
113604 messaggi.
Caro Ivano,
sono assolutamente d'accordo con te sul fatto che la debacle turistica della nostra isola sia essenzialmente dovuta al "Sistema Elba "e non al singolo operatore .
Per questo l'invito a Yuri era, a mio parere, indirizzato alla persona sbagliata e risuonava come una critica ad un personaggio che si è sempre contraddistinto per capacità ed impegno in settore difficile come il turismo.
Bisognerebbe però capire cosa intendiamo quando parliamo di fallimento del Sistema Elba.
Io ho le mie idee.
Il fallimento del Sistema Elba è in primis il fallimento della politica elbana, intesa come incompetenza dei nostri amministratori, incapaci di impostare una politica che permettesse all'isola di essere fruibile nell'offerta dei servizi adeguati, pulizia, tutela dell'ambiente, intrattenimento. Ogni volta che approdo sull'isola rimango scandalizzato di come Portoferraio sia tenuta, strade rotte, sporche, ruderi fatiscenti. Di chi è la responsabilità se non dei nostri amministratori?
Il de profundis finale al turismo è stato dato dai prezzi dei traghetti che sono assolutamente fuori mercato, vergognosi, assurdi ed hanno permesso che l'economia dell'isola andasse a rotoli (ed anche qui la politica non è indenne da responsabilità).
Come può una famiglia di quattro persone pensare di passare una sola settimana sull'isola in un momento di crisi così profonda? Chi è il fesso che non considera la possibilità, a prezzi minori, di scegliere altri posti, con prezzi più accessibili e servizi migliori?
Cosa possono fare gli albergatori come Yuri? Come non considerare la possibilità che possano chiudere davvero?
Penso che questo aspetto, forse sottovalutato localmente, sia davvero drammatico e meriti rispetto e considerazione.
Non merita invece rispetto l'incompetenza di alcuni politici che sta permettendo all'isola di affondare.
Vorrei rispondere al signor Federico Mazzei,
leggendo il suo pensiero ho sorriso.........
vi considerate bravi perche' grazie a voi l'oncologo che sostituera'il dottor Coltelli verra' nominato prima..........
ME COGLIONS........direbbe la signora elegante..........
Mi permetto di ricordarle, che avevamo gia' un medico capace, dovevamo solo metterlo in condizione di lavorare MEGLIO, darle fiducia e esaudire le sue richieste, perche' per lavorare bene i bravi medici hanno le loro necessita', vede signor Mazzei il problema e' tutto qui. SEMPLICE NO? Cosi' vale per ogni reparto del nostro ospedale, I nostri amministratori piccoli e grandi ,non capiscono che essendo ISOLA, abbiamo esigenze diverse, e se non capiscono questo...........
La mamma di CLAUDIO
[SIZE=4][COLOR=darkblue]RISCHIO "CLASS ACTION" DEGLI STABILIMENTO BALNEARI CAMPESI PER IL NUOVO PIANO SPIAGGE ? [/COLOR] [/SIZE]
Quale concessionario del più antico stabilimento balneare privato dell’Elba (autorizzato dalle Belle Arti di Pisa nel 1961), lo scorso 8 marzo ero fra gli invitati alla presentazione del nuovo “Piano di Utilizzazione degli Arenili” o “Piano Spiagge” da parte del Sindaco di Campo nell’Elba Segnini; una prima bozza eventualmente correggibile, come dichiarato ai presenti. Anticipo subito che tale Piano Spiagge sarebbe fatale alla maggioranza dei titolari di stabilimenti balneari campesi più della temutissima legge Bolkenstein dell’Unione Europea, che dal 2015 dovrebbe mandare all’asta tutte le concessioni demaniali italiane. Perché il Piano Spiagge sostituisce la maggioranza degli stabilimenti balneari privati campesi con “Spiagge Libere Attrezzate”, concessioni comunali pubbliche previste dalla delibera regionale n.100/97 per colmare il vuoto di stabilimenti balneari nei lunghi tratti costieri di spiaggia libera abbandonati all’incuria e privi di assistenza ai bagnanti (all’Elba in pratica inesistenti). Quanto ai diritti dei concessionari la differenza tra le due fattispecie è abissale; la concessione per stabilimento balneare è disciplinata e protetta dal codice della navigazione e dalla L.R.T. 42/2000 e si rinnova automaticamente ogni sei anni per proteggere gli investimenti passati dell’imprenditore; mentre la concessione per spiaggia libera attrezzata viene rilasciata dal Comune in base a criteri da esso solo stabiliti, analogamente ai “Punti Azzurri” comunali che tante polemiche suscitarono proprio a Campo per i criteri di rilascio. Durante l’assemblea la responsabilità di tale “collettivizzazione” comunale di stabilimenti balneari privati è stata addossata alla legge regionale n°42/2000, che in effetti prevede requisiti minimi per la sussistenza di uno stabilimento balneare; ma la constatazione che con questo Piano Spiagge sarebbero ben pochi gli stabilimenti “superstiti” sul totale, induce a pensare in qualche errore di istruttoria. Come può essere possibile? In generale, basta che il Comune abbia considerato essenziali requisiti minimi che tali non risultano a norma di legge; nel particolare, basta una svista in fase di istruttoria del singolo stabilimento per falsarne lo stato di fatto e di diritto e farlo decadere per errore. Può capitare. Vediamo allora cosa stabilisce la Legge Regione Toscana n. 42/2000 citata dal Comune all’Art. 44 - Requisiti minimi degli stabilimento balneari, che riassumo. “1. Gli stabilimenti balneari devono possedere i seguenti requisiti minimi: a) un numero di cabine pari al 10 per cento del numero dei punti ombra quali ombrelloni, tende e simili; b) un locale spogliatoio ad uso comune con le stesse caratteristiche previste per la cabina; c) servizi igienici ogni cento punti ombra o frazione di cinquanta, oppure ogni quaranta cabine, negli stabilimenti in cui il numero delle cabine è superiore ai punti ombra, separati per uomini e per donne; d) le attrezzature di servizi previste dalla concessione demaniale e da specifiche disposizioni, compreso recipienti idonei alla raccolta di rifiuti; e) una sedia a sdraio per punto ombra, due docce ogni cento punti ombra o frazione di cinquanta; f) una cassetta di primo soccorso contenente i materiali prescritti dall’autorità sanitaria; g) custodia valori da parte del gestore….. Il gestore dello stabilimento, a richiesta dell’ospite portatore di handicap, deve attivarsi, anche tenuto conto della morfologia del terreno, mediante apposita strumentazione o con l’ausilio di personale, a rendere fruibile i servizi di spiaggia e facilitare l’accesso al mare”. Il titolare di stabilimento balneare che riconosca di possedere tutti i citati requisiti minimi HA DIRITTO al mantenimento della propria azienda in concessione di Stabilimento Balneare (STB nel Piano Spiagge), che NON PUO’ essere soppiantata da una concessione per Spiaggia Libera Attrezzata (SLA). Per comprendere meglio la questione faccio un esempio di possibile errore di carattere generale. Fra i sette requisiti minimi citati dall’Art. 44 si noterà che non c’è il possesso di “aree di difficile rimozione”, invece citate in assemblea come criterio di sopravvivenza o decadenza di uno stabilimento balneare. Pertanto, se tale errore non dovesse essere rettificato nel Piano Spiagge adottato ed approvato dal Comune, i titolari di stabilimento balneare danneggiati potranno impugnarne la validità ricorrendo al TAR o al Presidente della Repubblica. Anche associati fra loro per massimizzare il risultato e minimizzare le spese dando vita alla prima ”Class Action” dell’Elba e ad una delle prime d’Italia. Auspichiamo che non occorra.
Il titolare dei Bagni Barbatoja in Fetovaia,
[COLOR=darkblue]Stefano Martinenghi [/COLOR]
Caro Bacco
Come ho detto nel precedente post, l’unica possibilita’ per avere una stagione decente e’ quella di entrare nei circuiti internazionali delle vacanze.
Questo significa collegarsi con Tour Operator; non lo puoi fare da solo, ma insieme agli altri operatori elbani, in modo da proporre il Sistema Elba a livello internazionale.
Queste cose si pianificano con mesi, se non anni, di anticipo, come puoi agevolmente capire.
Auguri di Buona Pasqua. Ho sempre l’Elba nel cuore.
Dante
Caro Gianluigi,
una chiaccherata con Yuri posso sempre farla molto volentieri, ma relativamente alla gestione turistico alberghiera sarebbe poco proficua per ambedue; non sono un esperto del settore; viaggio spesso per lavoro ed al massimo ne sono un fruitore.
Nel post di Yuri mi sembrava di percepire quantomeno impotenza per la carenza di presenze, nonostante l'impegno profuso.
Da esterno non credo che le assenze siano dovute alla capacita' del singolo albergatore e Yuri sara' probabilmente molto bravo, quanto piuttosto all'intero sistema Elba che vivo spesso e di cui ci informano i media locali, blog compreso.
Sono certo che su questo Yuri e' d'accordo ed e' molto attivo per migliorare.
L'invito a spostarsi da Dante o in altre realtà migliori dell'Elba (ma credo che Yuri non ne abbia bisogno) era una risposta provocatoria ad un post forse polemico che per una volta non allargava l'analisi alle principali cause della situazione. Cause strutturali e culturali che in altre località spesso sono superate o affrontate un po' meglio.
Saluti, Ivano
[SIZE=4][COLOR=darkblue]LUCI ED OMBRE PASQUALI [/COLOR] [/SIZE]
Domani è Pasqua…..La città dovrebbe risvegliarsi dunque dal letargo invernale , svegliarsi e dopo una bella stiracchiata guardarsi intorno e chiedersi cosa c’è di nuovo?
La Pasqua lo sappiamo , è un occasione, un’anteprima, il termometro di ciò che sarà la vera stagione estiva, un biglietto da visita, un passaparola che gratuitamente invieremo per il mondo portato dai nostri primi ospiti. A noi in questo momento di crisi serve un turismo qualificato e rinnovato in questo viaggio del 2012, un turismo che dia lavoro, un turismo di certezze, di offerta di disponibilità, perché l’Elba è uno scoglio che abbina bellezze naturali a bellezze culturali in un cocktail che sta solo a noi dosare con i giusti ingredienti affinché diventi la “specialità della casa”.
Ci siamo dati un sguardo intorno ma cerca e ricerca non si è visto niente di nuovo. Gli orari ed i prezzi dei traghetti sono come il tradizionale uovo pasquale ..a sorpresa, Portoferraio primo approdo dei turisti ci offre una visione spettrale con strade dissestate , una città, Portoferraio, con un centro storico fantasma dove tanto si era promesso ma niente ancora è stato realizzato. ( ai turisti non interessano i magnifici e avveniristici tubi di Piazza Cavour ).
Per l’isola solo una piccola percentuale di Alberghi, ristoranti e negozi aprirà per l’occasione – siamo consapevoli che questa Pasqua viene in un momento di crisi nazionale - si dice tra gli addetti ai lavori - il personale costa, e poi per altri tre mesi cosa facciamo? – I politici sono impiegati a questuare voti per le amministrative di Porto Azzurro e Marciana Marina mentre da ogni parte si critica e si litiga , in questo marasma i nostri governanti glissano, nessuno che si rimbocchi le maniche e si conceda al sacrificio, A Portoferraio capoluogo Elbano, con tutta la pazienza e la buona volontà, se ci fosse chiesto di esprimerci sull’operato dell’amministrazione comunale potremo rispondere come dicevano i maestri di una volta rivolgendosi alle mamme ! Signora il ragazzo, s’impegna, ce la mette tutta, ma purtroppo non ci siamo, chiacchiera troppo e conclude poco….cosa le devo dire, provi con qualche ripetizione …noi in fondo vogliamo aiutarlo!
Ecco tra poche ore sarà Pasqua….che figura faremo? Ai primi turisti l’ardua sentenza! 🙁
Auguri!
Spero che tu risulti vincente in questa sfida. Sei persona intelligente, capace, trasparente, abile parlatore. Sono certo che risolleveresti il paese dallo stato di sonnolente torpore in cui è precipitato. Per te non ci sarà solo la Piazza, ma anche strade e viuzze!
Auguri!
Ti conosco molto bene, fin da quando eri ragazzo e ho avuto modo di apprezzare e valutare le tue capacità, tu che i tuoi volevano avviare alla carriera di medico ma che hai scelto poi la strada del giornalismo! Forse hai capito da chi ti viene questo augurio.
Cari amici
Fermi tutti; non esiste nessuna contrapposizione tra me e Yuri, anzi.
Avete ragione tutti e due: le due location operano in due contesti turistici molto diversi. La mia vive di attrattive artistiche e culturali uniche, in una regione che non ha concorrenti al mondo; la sua vive in un’isola fantastica, con panorami mozzafiato, ma che ha concorrenti in tutto il mondo e queste concorrenti nell’ultimi anni sono facilmente raggiungibili ed anche a buon prezzo.
Io credo che quest’ultima considerazione deve far ragionare gli operatori elbani; io mi sentirei di fare una provocazione: vedere la continuita’ territoriale in senso inverso, cioe’ avvicinare il piu’ possibile i due contesti territoriali, in modo che l’isola benefici dell’unicita’ della nostra regione in terraferma.
Un’altra considerazione: in questi giorni ho dei clienti di Singapore e come tutti i viaggiatori extra-europei viaggiano su circuiti scelti da Tour Operator; il circuito italiano e’ sempre lo stesso: la costa amalfitana, la nostra regione e le Cinque Terre, oltre a Roma, Firenze e Venezia. Ora io mi domando: perche’ le Cinque Terre e non l’Isola d’Elba?
Se la nostra isola vuole vivere come sempre delle “mammine con figli” in vacanze marine, la stagione non puo’ essere al massimo che di 2 mesi.
Dante
Forza fabio...... stasera cerca di portare tanta gente..... dalla prsentazione si vede l'entusiasmo che c'è intorno alla lista!!! mi raccomando però non invitare troppi "foresti" che non votano solo x fare numero .... sarebbe deprimente! io ci sarò e voglio vedere quanti saremo
Forza questa sera tutti al Forum Cittadino alle 17,30.
Anche solo per un atto di democrazia secondo me devono partecipare tutti.
Si deve discutere sui problemi di Porto Azzurro che riguardano tutti.
Forza un po' di coraggio.
[SIZE=4][COLOR=darkred]20 MILA EURO RACCOLTI PRO MADONNA DEL MONTE [/COLOR] [/SIZE]
MARCIANA. La mobilitazione popolare è esplosa in tutta l'isola e in particolare nel marcianese, oltre 100 persone hanno aderito all'appello pro Madonna del Monte esprimendo il "miracolo" della generosità per cui sono stati raccolti circa 20 mila euro, per far fornite alle spese del restauro dell'antica cattedrale. L'appello alle donazioni era partito dal Comitato "Amici del Santuario", presente su facebook, per sostenere un don Bersani in difficoltà nel far fronte a spese impreviste nei lavori edilizi, che ammontano a oltre 50 mila euro. La chiesa simbolo della fede fin dal 1300, è pure un emblema della storia isolana legata a Napoleone, ai pellegrinaggi secolari che raggiungono un luogo stupendo immerso nella natura, posto a 627 metri sul livello del mare. "Un fatto straordinario per i tempi che stiamo vivendo- commenta Tony Carli, segretario del Comitato- gente comune ha a cuore il problema e considera il santuario come proprio, un bene di tutti qual è. Riceviamo offerte dai più umili agli abbienti e in diversi si sono associati per rendere più forte la donazione. Anche pensionati al minimo escono dalla posta dove hanno ritirato i soldi e poi partecipano a questa gara di solidarietà. Aiutano anche turisti che vengono da lontano e ricordano di esser saliti per la via crucis che porta al santuario, e dicono di essere stati ricompensati con una grazia. Anche loro fanno la loro parte con un contributo". E quindi cresce la speranza di provvedere alle spese straordinarie ed è possibile versare anche con bonifico al codice iban IT 69 X 01030 70700 00 00 00 274691 intestato al Santuario della Madonna del Monte e tali donazioni sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi. "Ora diffondiamo - conclude Carli- un volantino a colori e una lettera per amici e imprenditori. Un grazie infinito ai benefattori e un augurio di una buona Pasqua a tutti. Don Bersani ha poi ottenuto solidarietà dalle altre chiese dell'isola che si mobilitano per la causa, e la parrocchia di Marina di Campo, ad esempio, dedicherà una giornata agli aiuti per la Madonna del Monte".
COMITATO AMICI DEL SANTUARIO
Ciao Faber attraverso questo blog intendo inviate a tutti i Camminatori Auguri di Buona Pasqua.
C'è crisi, i prezzi alti, le navi son quelle che sono.. eppure partono piene da piombino ancora una volta... strano che nessuno ancora sia rimasto bloccato alle barriere....
p.s. e comunque buona pasqua a tutti
La Piazza ..... un cazzotto dritto al cuore....
arrabiato ha ragione nn va bene mai niente solo critiche e basta perchè non avete chiesto un referendum anche per le ringhiere ?tanti auguri a tutti specialmente a chi ha lavorato anche oggi per voi
HAI RAGIONE A CAPOLIVERI SE C'E' DA CRITICARE SIAMO I PRIMI MA SE DOBBIAMO ELOGIARE NN LO SAPPIAMO FARE GUARDATEVI LE VOSTRE RINGHIERE.......... COLGO L'OCCASIONE PER FARE GLI AUGURI A TUTTI DI BUONA PASQUA IN PARTICOLARE AL NOSTRO SINDACO E AL SIGNOR PRIANTI
[SIZE=4][COLOR=darkblue]QUANDO ERAVAMO POVERA GENTE [/COLOR] [/SIZE]
Si fa un gran parlare di democrazia,di democrazia partecipata attiva,di riforma elettorale,di partiti e finanziamento della politica e perciò mi sono chiesto come andavano le cose nel passato. Assai spesso infatti si può imparare qualcosa dal passato,si può imparare da ciò che i nostri padri hanno saputo fare. Per sapere della politica dei nostri antenati sono andato all’archivio storico comunale di Portoferraio. Ho avuto il permesso alla consultazione degli atti di archivio relativi alla formazione delle liste elettorali comunali di Portoferraio per glia anni 1860-1864. Mi sono soffermato con particolare attenzione sugli atti relativi all’anno 1860.
Per due motivi .
E’ questo periodo cruciale per la storia d’Italia e in particolare della Toscana .Il 27 aprile 1859 fu nominato ministro dell’interno del governo provvisorio toscano Bettino Ricasoli che assunse,dopo l’armistizio di Villafranca, il potere centrale .Ricasoli fu poi protagonista dell’annessione della Toscana al nuovo regno d’Italia,nato il 17 marzo 1861.L’altro motivo è legato al fatto che gli atti relativi a questo anno sono sufficienti a dare risposta a quanto andavo cercando e cioè come avvenivano le elezioni comunali nel passato a Portoferraio.
Questo il titolo delle quattro filze d’archivio consultate .
” Governo dell’isola d’Elba .Comunità di Portoferraioi. Anno 1860.lista generale alfabetica degli elettori formata in ordine alla legge 4 settembre 1859”. Sempre relativa agli atti del 1860 ecco il titolo di un’altra filza :” Governo di Livorno anno 1860.Nota speciale alfabetica degli eleggibili formata in ordine art.14 della legge del dì 4 settembre 1859”.V’è una terza filza relativa all’anno 1860 col titolo:” Governo di Livorno anno 1860.Nota generale alfabetica degli elettori formata in ordine all’articolo 3 della legge del dì 4 settembre 1859”.Infine una quarta filza col titolo “Elezioni comunali.Adunanze comunali tenute nell’ottobre novembre 1859 per le elezioni dei consiglieri dell’anno 1860”
Sono state scritte tutte a mano con pennino di calamaio.Col trascorrere degli anni dall’inchiostro è uscito fuori minuscole schegge d’argento che si spandono intorno ogni volta che si apre un plico.Sono tutti atti relativi ad adempimenti di leggi per l’elezioni di nuovi consiglieri in ottemperanza alla legge 4 settembre 1859.Il governo della Toscana su parere della consulta di governo considerando essere conveniente sostituire nella formazione della rappresentanze comunali ,al modo della tratta quello dell’elezione, decreta una legge che in 16 articoli definisce come e chi può essere eletto nel consiglio comunale. Infatti all’articolo n. 1 comma 1 si decreta che le rappresentanze comunali siano formate nel modo seguente:i consiglieri sono eletti per via di schede segrete a scrutinio di lista dai contribuenti chiamati dal decreto all’ufficio di elettori.Perchè si abbiano valide elezioni sarà necessario che vi concorrano almeno la metà degli elettori iscritti e resteranno eletti quelli che raccolgono la metà più uno dei voti dati.Il gonfaloniere (il sindaco) è nominato dal governo sulle proposte fatte del ministro dell’interno tra i componenti il consiglio comunale.
Forse molti non lo sanno,ma questa legge e questo primo articolo sono importantissimi perché introducono il metodo elettivo che viene a sostituire quello della tratta e cioè è introdotto il metodo di una democrazia rappresentativa (designazione mediante voto) seppur solo per i consiglieri e non per il sindaco (gonfaloniere) .Nei successivi articoli si passa a definire che il numero dei componenti rimane quello di prima e si introducono i consiglieri supplenti in numero non minore di uno per ogni tre consiglieri già in carica:questi supplenti saranno quelli che hanno avuto più voti immediatamente dopo gli eletti .Si definisce che sono elettori nei collegi comunali i due terzi dei contribuenti che pagano la tassa prediale presi per ordine di maggiore contributo sul ruolo generale dei contribuenti.Non esercitano il diritto elettorale i condannati dai tribunali ordinari per delitti veri e propri nel tempo durante il quale scontano la pena e in quello della contumacia.Il diritto elettorale si esercita dall’elettore stesso o da chi lo rappresenta per legge personalmente ovvero per scheda segreta trasmessa in tempo utile al gonfaloniere chiusa in involto sigillato sul quale sia apposta la firma dell’elettore riconosciuta da un notaio.Esercitano questo diritto per mezzo di chi li rappresenta per legge le donne,i minori,i pienamente interdetti,gli elettori dimoranti all’estero,quelli che giustifichino di essere iscritti nelle liste elettorali di più comuni,quelli che giustifichino di non poter intervenire all’adunanza elettorale per causa di malattia.Tutti questi soggetti non sono né elettori né eleggibili ,ma solo da chi li rappresenta per legge esercitano il loro diritto elettorale.Gli elettori i quali siano al tempo stesso rappresentanti per legge di altri elettori potranno votare per sè e per le persone da loro rappresentate.
L’art.10 della sopracitata legge definisce che tutti gli elettori ,individuati come sopra decsritto,sono anche al tempo stesso eleggibili e segue immediatamente una lista di coloro che non possono essere eletti:chi non ha superato i venticinque anni,donne,prefetti,gli stipendiati del comune,pretori,cancellieri,vescovi,contribuenti dimoranti all’estero e altri ancora.Le note degli elettori e degli eleggibili saranno formate in ogni comune dal gonfaloniere,rimarrano affisse per cinque giorni alla porta dell’ufficio comunale e in altri luoghi opportuni scelti dal gonfaloniere.Le e lezioni si terranno nel giorno di domenica.La legge porta la firma del presidente del consiglio dei ministri e ministro dell’interno Bettino Ricasoli e di quella del ministro della pubblica istruzione Ridolfi.
A questa legge fa seguito un decreto che rende operativo il dettato della legge fissando la data delle elezioni per domenica 30 ottobre 1860.
Anche il gonfaloniere di Portoferraio (Dr.Eugenio Bigeschi)si attiva e emana un Avviso che recita “Il Gonfaloniere della civica comunità di Portoferraio fa noto quanto segue:per disposizione del regolamento comunale del 25 settembre 1859 glie elettori municipali debbono procedere alla nomina della quarta parte del consiglio comunale e della metà dei supplenti.A tale effetto il collegio elettorale di questo comune si riunirà nel giorno e nel luogo che si indicheranno in appresso .Spetta dunque agli elettori usar di questo diritto che loro accorda la legge,diritto importantissimo perchè dal sapiente uso di questo dipende la buona amministrazione dei patrii interessi i quali sono tanta parte di civiltà e prosperità cittadina. Questo abbiate in mente o elettori portoferraiesi: ricordate voi che l’esercizio di un diritto il quale si riferisce al pubblico bene è anche un sacro dovere che stringe tutti gli onesti.Quando si tratta del bene generale anche l’indifferenza è colpa…”(firmato D.r.Eugenio Bigeschi) Portoferraio dal Palazzo comunale il 15 ottobre 1860.
A questo avviso fecero seguito tutti gli altri adempimenti tra cui la lista degli elettori(erano 628) redatta coi criteri prescritti in primis quello alfabetico e reddito contributivo insieme con quella degli eleggibili (erano 388)
Con un avviso il gonfaloniere portò alla conoscenza il 5 novembre 1860 il nome dei 4 consiglieri eletti:Hutre avv, Luigi (voti 108),Lorenzini dr Aristide (voti 73),Pezzolato farmacista Giobattista(voti 64),Squarci dr.Fabio (voti 63),Consiglieri supplenti:Pagni don Francesco (voti 55),Corsi cavalier Teodoro(voti 52).
Fu così eseguito il rinnovo del consiglio comunale per la prima volta con metodo democratico.
A conclusione di quanto scritto debbo dire che ho avuto risposta alla domanda per la quale ho compiuto questa ricerca d’archivio ,domanda che era semplicemente questa:cosa i nostri antenati hanno saputo fare nella politica locale,del governo di Portoferraio.E’ avvenuta per la prima in seno al consiglio comunale di Portoferraio una sicura elezione di tipo democratico .A quell’epoca il diritto ad eleggere aveva lo scòpo di un “sapiente uso” di questo diritto dal quale dipendeva “la buona amministrazione dei patri interessi i quali sono tanta parte di civiltà e prosperità cittadina”.Un diritto dunque che doveva essere esercitato in riferimento “al pubblico bene” che è considerato “un sacro dovere che stringe tutti gli onesti”.Per tale motivo non è prevista remunerazione per la copertura dell’ufficio di consigliere ed infatti coloro che già prendono stipendio dallo stato la legge li rende ineleggibili. Non ci sono partiti politici e tutti i cittadini che pagano le tasse sono eleggibili perché devono concorrere al bene comune anche in assenza di un progetto politico di parte,di partito,perché il progetto è uno solo: il bene comune,”il pubblico bene”.
In questo senso va proprio interpretato il dettato della legge quando non riconosce valide le elezioni se non vi concorrono almeno la metà degli iscritti(articolo n. 1 comma 3 della legge 4 settembre 1859).
La nomina,non elettiva, del gonfaloniere,nomina che avviene da parte del governo e su proposta del ministro dell’interno che sceglie il gonfaloniere tra i consiglieri , va intesa nel senso che il gonfaloniere(il sindaco) rappresenta la diretta emanazione del potere centrale governativo nelle realtà locali e non di un un partito o di una fazione politica.
A Portoferraio ,nella domenica di 30 ottobre 1860, gli elettori, i nostri antenati, scelsero un concittadino dei 388 eleggibili perchè conoscono e sanno o reputano che può far “sapiente uso” del diritto elettorale e cioè di essere elettore ed eletto al tempo stesso e pertanto nella loro scelta pongono criteri che per loro possono essere importanti per indicare il nome di un elettore/eleggibile capace di ricoprire l’ufficio di consigliere: era una democrazia rappresentativa non partitica.
[COLOR=darkblue]Marcello Camici [/COLOR]
