In risposta a quanto scritto dal Signor Bargellini di andare a leggere " dettagli articolo 18 CONSIP ". 😀
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L'acceso dibattito che si sviluppa attorno al referendum del 21 aprile è un fatto positivo anche quando i toni si alzano e merita una prima sintesi su uno dei nodi: la frammentazione dell'Elba.
La "frammentazione storico-culturale" costituisce una nostra grande ricchezza, in essa risiedono le nostre radici ed i caratteri elbani. E' un prezioso patrimonio che non deve essere disperso nè esposto alla amalgamazione. Su questo concordiamo in toto con gli amici del NO. Nessuno di noi del SI progetta un'omologazione delle varie comunità elbane, nè nel progetto di un unico Comune ci sono elementi che possano indebolire le profonde ricchezze storiche che ciascun paese possiede e che costituiscono, tutte assieme, il grande patrimonio della comunità elbana. I municipi, parte integrante del progetto, ne sono la prova funzionale.
Esiste poi la "frammentazione tecnico-amministrativa". Questa non è una ricchezza bensì una onerosa tassa occulta. Tutti concordiamo nel dire che questo spezzatino esiste e costituisce un vincolo allo sviluppo armonico del territorio: ne ha convenuto anche Bosi nel convegno del 15 marzo scorso. Il nocciolo della differenza tra i sostenitori del SI ed i suoi contrari, in buona sostanza, si riduce alla scelta del modo migliore di superare questa impasse. Noi sostenitori della fusione proponiamo l'unico Comune come "ultima spiaggia" per superare con un sol coraggioso balzo questa paralizzante frammentazione. I nostri amici contrari individuano la soluzione (nuovamente!) nelle forme di gestioni associate o simili. Su questo ci troviamo in schietto disaccordo: dopo tutte le fallite prove esperite nel passato (Comunità montana, Unione dei Comuni entrambi liquidati) noi crediamo che questa ri-proposizione dei vecchi schemi associativi non abbia più alcuna residua credibilità. Quegli enti nel passato non sono mai riusciti ad esprimere le loro funzioni aggreganti. Quali novità oggi dovrebbero convincere gli elbani a ripercorrere nuovamente la stessa strada senza temere di ritrovarsi fra qualche anno alla casella di partenza come in un infinito gioco dell'oca? I sostenitori del NO non sanno darci ragioni convincenti e perciò crediamo che questa posizione mascheri il vero scopo di salvare dalla scomparsa una serie di poltroncine e strapuntini che danno piccoli poteri e grandi vanità a chi li occupa. Ciumei all'ultimo minuto ha giocato sul tavolo del dibattito anche la carta dei 3 comuni: perchè adesso sì e prima no? E' una chiara mossa elettorale per confondere gli elettori con facili promesse e ritardare ancora una seria riforma non più procrastinabile. E' giunta l'ora di cambiare il sistema e gli isolani possono farlo tutti assieme, il 21 aprile per due giorni avranno a disposizione la leva del comando assoluto. E siamo anche molto franchi con loro: non sarà un percorso facile nè indolore ma alla fine risolverà il problema dell'unità amministrativa dell'Elba con i suoi immutabili problemi comprensoriali.
Una terza frammentazione è quella "politica": essa resterà inalterata con l'avvento del Comune dell'isola d'Elba acquisendo però un enorme vantaggio. Questa frammentazione è oggi elemento frenante perchè causa di contrapposizione fra i comuni per motivazioni spesso solo ideologiche, portando a trascurare le reali problematiche del territorio; ma domani il Consiglio comunale unico, ove saranno presenti tutte le varie espressioni politiche, sarà il luogo naturale di sintesi delle varie e differenti spinte politiche senza poter però causare le odierne paralisi decisionali. Ne risulterà una forte spinta ad uno sviluppo come espressione bilanciata dalle varie ideologie, sarà una vera camera di compensazione delle differenti spinte per sbloccare gli ostacoli dell'attuale "federalismo" isolano.
Questa scelta richiede solo il coraggio di cambiare, ma agli elbani questa dote non è mai mancata.
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Una bagarre intorno ad un problema che non c'è [/COLOR] [/SIZE]
Ho letto la polemica fatta da alcuni amministratori che sostengono tesi contrarie al Comune Unico, adducendo come motivazione che le ditte elbane avrebbero di che perdere dalla fusione dei comuni, soprattutto rispetto alla possibilità di partecipare a gare ed assegnazioni di lavori pubblici.
Da imprenditore mi sento preso in giro quando un amministratore dei nostri Comuni dice queste cose, ma stiamo scherzando!! Ma quale tutela ci hanno dato con le regole attuali? Ogni volta che la Pubblica amministrazione deve acquistare un bene o un servizio, lo sanno tutti, è obbligata a rifornirsi su CONSIP, il sito ministeriale dove possono trovare di tutto, anche la carta igienica. Personalmente mi sono trovato, più volte, a parlare con gli amministratori di questo problema, e le risposte sono state "non possiamo farci niente siamo obbligati" e adesso, che bello, vengo a leggere che è cambiato tutto, gli amministratori da oggi possono interpretare le regole a nostro favore, ben venga, ma per favore non facciamo demagogia, le aziende sono allo stremo e non vogliono essere strumentalizzate per scopi politici.
Controllate le attrezzature nei vostri uffici, controllate i contratti della illuminazione del vostro territorio, controllate la carta per le vostre stampanti dove la comperate e poi venite a dirmi che le aziende dell'Elba vi interessano.
La vostra è solo una battaglia per il potere di quartiere non per gli interessi dell'Elba, proporre 3 comuni anzichè uno è semplicemente ridicolo, sono accostamenti solo di colore politico, ed una cosa ancora dovete capire, agli imprenditori non interessa il colore politico, interessa solo lavorare e dare lavoro!!.
[COLOR=darkblue]marcello bargellini [/COLOR]
Circolano voci che nell'eventualita' di un comune unico la nuova sede non sara' portoferraio per motivi di traffico e parcheggio in particolar modo nel periodo estivo.
Questo corrisponde a verita?
Qualcuno puo' confermare o smentire?
La nuova sede dove sara' individuata?
Caro Dott. Orsini (pensionato d'oro) hai una fortuna sfacciata, perchè noi Porttoferraiesi ed Elbani non siamo come i nostri nonni, sennò a quest'ora avevi fatto un bagnetto fuori stagione stanne tranquillo. NO AL COMUNE UNICO
Anche io contro orsini( come dice Caselli con la lettera minuscola).
Una considerazione sui "bombolai" come li chiama lui.
Ero ragazzo, alla spiaggia delle ghiaie volarono tutti gli ombrelloni, un elicottero lanciava volantini della Pibigas, a quell'epoca non si sapeva neanche cosa fosse, la mattina mia mamma accendeva il carbone per fare il caffè, e questo a Portoferraio , non in campagna, poichè quello era l'unico mezzo di tutti per cucinare.
Molte volte ho pensato che sarebbe bello avere tubature di gas e magari usarlo per riscaldarsi a prezzi più vantaggiosi del gasolio, ho pensato anche alla fine che avrebbero fatto i "bombolai", ma sono sicuro che saprebbero ingegnarsi ed a convivere, in ogni caso vorrei elogiarli e non disprezzarli per il loro lavoro, conclusione sig. orsini non ci piace essere colonizzati, lo siamo gia abbastanza , bisognerebbe essere solo un più di carattere, gli Elbani sono troppo buoni, ma attenzioni sentono molto l'influenza della Corsica.
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Interpellanza urgente a risposta orale sul crollo di una parte di copertura del mercato coperto [/COLOR] [/SIZE]
I sottoscritti Consiglieri Comunali
Premesso- che sabato 16 marzo intorno alle 12,30 si è verificato il crollo di una parte di solaio del Mercato Coperto in via delle Galeazze, immobile di proprietà del Comune di Portoferraio;
considerato- che nell’immediatezza dell’evento sono intervenuti i Vigili del Fuoco e Carabinieri per constatare i danni subiti dalla struttura, intimando, per motivi di sicurezza al titolare del Supermercato esistente all’interno della struttura medesima l’immediata chiusura;
evidenziato- che il supermercato esistente è l’unico negozio commerciale di generi alimentari sussistente del Centro Storico, che serve clienti in prevalenza anziani ed anche meta dei turisti che frequentano la nostra Darsena ed il Centro Storico di Portoferraio
Interpellano il Sindaco per conoscere
quali iniziative sono state intraprese o saranno intraprese dall’Amministrazione Comunale per risolvere immediatamente il problema della messa in sicurezza dell’edificio consentendo in tempi brevi la ripresa dell’attività economica in essere al fine di evitare gli attuali disagi all’operatore economico, ai cittadini ed a tutti i frequentatori del Centro Storico di Portoferraio.
Adalberto Bertucci Leopoldo Provenzali
Al Sig. Sindaco del comune di Portoferraio
Al Presidente del Consiglio
Oggetto: mozione -
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Elba Tax Free - Agevolazioni doganali e fiscali - [/COLOR] [/SIZE]
Vista la grave crisi che attraversa il sistema paese e , ovviamente, la nostra isola, i sottoscritti consiglieri intendono portare all'attenzione del nostro consiglio la richiesta di approvare una mozione volta a cogliere le opportunità previste dalla Comunità Europea e dal trattato di Lisbona.
Per cui, la nostra isola, anche per le sue caratteristiche geografiche e dimensionali, potrebbe divenire Tax Free ( agevolazioni fiscali e doganali).
Si richiede, pertanto, che il consiglio, dopo opportuno confronto, proceda all'approvazione di una mozione.
[COLOR=darkblue] I consiglieri
Carlo Burchielli.
Roberto Marini . [/COLOR]
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Un compleanno tra sport e solidarietà. [/COLOR] [/SIZE]
L’A.S.D. Progetto Giovani Isola d’Elba compie 3 anni e Venerdì 22 Marzo alle ore 20.30 presso il ristorante il Giardino di Porto Azzurro festeggerà insieme ai suoi ragazzi, i famigliari e tutto lo staff dell’associazione.
Una scuola calcio giovanile che ha saputo in pochi anni coinvolgere bambini e ragazzi passando dai suoi 49 iscritti iniziali ai 187 attuali, portando tutte le categorie del settore giovanile ai campionati provinciali, grazie al lavoro svolto da 18 persone tra allenatori e vice, a cui sono seguite collaborazioni con altre scuole calcio di livello Nazionale, e ai tanti volontari che seguono il progetto.
Parte del ricavato della serata sarà devoluto all’associazione A.G.B.A.L.T. onlus, associazione dei genitori per la cura e l’assistenza dei bambini affetti da leucemia o tumore, attiva da più di venti anni all’interno dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, dove proprio un ragazzo del Progetto Giovani in questi giorni sta giocando la sua partita più dura, un’occasione per fargli sentire la nostra vicinanza e il nostro tifo.
Il Tirreno dixit.
"bevi di meno ponci" è un'espressione tipica toscana, usata maggiormente nella zona di Livorno, che viene rivolta verso qualcuno che ha detto una bischerata colossale facente riferimento ad un ipotetico uso eccessivo di una bevanda alcolica chiamata "ponce" con l'effetto di distorcere temporaneamente le funzioni mentali, premesso questo è da dire che il giornalista che ha scritto l'articolo del tirreno sull'ecomostro di Procchio, dicendo che negli scantinati c'è ancora l'acqua dell'alluvione del 2002, probabilmente qualche ponce di troppo deve averlo bevuto, se non altro perchè a quel tempo i lavori per la costruzione dell'ecomostro non erano ancora iniziati.
Vedo che cominciano a fare nomi di persone,che potrebbero fare il sindaco per il comune unico:Ma che volete vendere la pelle prima di aver catturato l'orso.Fate meno discorsi stupidi.A noi ci vuole un sindaco prima di tutto al di sopra delle parti,un sindaco che abbia girato il mondo in luoghi dove veramente sanno fare il turismo,e portare l'Elba a livelli alti. Nomi nuovi,non sempre i soliti personaggi che fino a oggi non hanno fatto niente di buono perchè seguono le direttive del partito distruttore,gente nuova e pulita,che non guardino in faccia a nessuno, e fare il bene dell'Elba.La nostra speranza è questa,basta con le solite persone a comandare,oramai la gente ha capito tutto,non siamo mica degli stupidi.Saluti e occhi aperti.
COMUNE UNICO
Ci prendono in giro!!!!
Prima di tutto via le Provincie, poi l'accorpamento delle Regioni a tre macroregioni (Nord, Centro e Sud); dopo, ma solo dopo, l'eliminazione dei comuni sotto i 3000 abitanti.
Ma forse, a quel punto, tolte tutte le mangiatoie (Provincie e Regioni), non ci sarebbe più nemmeno la necessità di toccare i Comuni.
Orsini!!! Lasciaci in pace e apriti una partita IVA!!!
COMUNE UNICO CON SEDE A LACONA NEL COMUNE DI CAPOLIVERI.
CHE DITE ORA? SIETE CONTENTI?
O DOBBIAMO VENIRE IN FUTURO A PORTOFERRAIO TUTTI I GIORNI?
FORSE COSI' CAPIRETE CHE IN PARTICOLAR MODO NEL
PERIODO ESTIVO SI PERDE MEZZA GIORNATA PER
RISOLVERE UN PROBLEMA NEI DIVERSI UFFICI PUBBLICI.
TI ASSICURO CHE SOLO A PENSARE UNA COSA SIMILE
(SEDE C.U A LACONA) IN MOLTI FAREBBERO COME UNA FAMOSA TRASMISSIONE TV "INDIETRO TUTTA"CON I
MOTORI AL MASSIMO.
Stagione 2013 a Marina di Campo ( Giugno- Settembre )
Si valuta personale max 29 anni per mansioni di pizzaiolo e cameriera.
info : [EMAIL]angolodellospuntino@tiscali.it[/EMAIL]
Paolo
So tornati i VERDI....
[URL]http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/una-maremma-di-scazzi-tra-piddini-e-ambientalisti-52755.htm[/URL]
W IL COMUNE UNICO MENO POLTRONE PER TUTTI!
Già questo sarebbe la migliore giustificazione......
Ho l'impressione che solo la gente comune vuole l'unità.
Cittadino comune
Quanto costano politica e politici centrali?
Secondo un indagine del 2008 del “Corriere della Sera” l’Italia detiene il primato nella classifica europea degli stipendi medi annui netti dei parlamentari con 144 mila euro l’anno, contro i 62.779.000 della Francia e i 35.051. della Spagna e i 84.108. della Germania.
Ma a ben vedere il grosso dei costi non sta nelle retribuzioni dei parlamentari, quanto nella gestione degli immobili, nelle spese per i servizi e in quelle del personale. Recentemente sono stati divulgati da parte dell’ “Espresso” dati e costi relativi al personale dipendente dalla Presidenza del Consiglio. Il personale si assesta intorno alle 4.500 unità, oltre 1.400 in più rispetto a quelle previste dalla pianta organica, con costi dei dipendenti che sono passati dai 202 milioni del 2005 ai 256 milioni del 2008. La spesa complessiva è passata dai 3 miliardi e 621 milioni del 2006 ai 4 miliardi e 294 milioni del 2008.
L’ulteriore e più rilevante canale tramite il quale si realizza la dispersione dei soldi pubblici è quello dell’esternalizzazione delle funzioni pubbliche: società miste, partecipate, enti che a vario titolo svolgono attività del pubblico e dove le risorse si disperdono attraverso gli incarichi ben remunerati dei consigli di
amministrazione. Complessivamente, si tratta di 1.785 consorzi e 3.356 società partecipati dalle pubbliche amministrazioni con 19.870 rappresentanti negli organi di governo.
E questa, sommando i vari dati, non è una mini-Finanziaria?
[SIZE=4][COLOR=darkblue]Come si uccide la vita e l’anima di un paese [/COLOR] [/SIZE]
Prima hanno privato della vita la città di Portoferraio.
Ora lasceranno uccidere l’anima dei luoghi circostanti?
Lo specchio per le allodole è sempre lo stesso: lo sviluppo, il lavoro, la riqualificazione urbanistica, ma, forse, è meglio pensare semplicemente a un massiccio intervento, che con il tempo porterà tanto danaro nelle tasche dei Paperon dei Paperoni privati e qualche spicciolone in quelle elbane.
Questo è il progetto predisposto dall’Associazione temporanea (?) d’impresa costituita dalla società Esaom Cesa Spa e dalla società Servizi Turistici Portuali Srl, sul fronte mare e sul golfo stesso di Portoferraio, con il benestare dell’Amministrazione comunale, che in cambio avrà alcuni miseri “benefit”, salvo altri alla popolazione non pervenuti.
Ben venga la bonifica della zona, le piste ciclabili etc. etc. Ben venga lo sviluppo ecosostenibile ma integrato nel rispetto delle caratteristiche del territorio e nel senso della continuità con la città.
Purtroppo nel progetto non si è tenuto conto dell’aspetto architettonico della città di Portoferraio. Questo progetto sviluppato dallo studio Interprogetti di Roma, con la collaborazione dello studio di architettura No-Stop Studio, non ha minimamente pensato alla città già esistente; come se si dovesse costruire su un’isola ancora vergine.
Dalle immagini che si vedono pubblicate, non sembra che quella fila di “costruzioni a scatola” di moderna architettura, peraltro già sorpassata, abbia niente a che fare con le costruzioni esistenti sul lungomare delle varie Calate e, tantomeno, con la città Medicea. Che piaccia o no, le costruzioni Medicee determinano fortemente tutto l’ambiente di Portoferraio. Strano modo di ricostruire abbattendo il vecchio per il nuovo, se si rinnegano perfino le caratteristiche fondanti della città.
Fortunatamente le amministrazioni comunali cambiano, ma i danni che possono lasciare restano per sempre: ad esempio lo sbaglio gravissimo di aver venduto a privati , con uso esclusivo di passaggio, il Forte Stella; i deprecabili, orribili edifici dei due Grattacielo su Calata Italia; ultimamente, la cosiddetta Gattaia.
Vere vergogne delle amministrazioni portoferraiesi.
Ecco perché questo progetto va assolutamente modificato.
Luciana Gelli
Ho aderito al Comitato Promotore del Comune Unico, per me inteso come un referendum/sondaggio atto a recepire il gradiente dell’Elba verso tale soluzione futura amministrativa.
Con riservato successivo distacco quando mi sono reso conto che la richiesta delle firme veniva in alcuni casi proposta e spesso recepita per un referendum popolare nascondendo invece una proposta di legge, certo con un referendum ma di valore esclusivamente consultivo.
Ebbene dopo le ultime uscite sulla stampa del dott.Orsini, mi dissocio completamente da giudizi che esulano non poco di merito, in particolare verso le piccole e medie aziende elbane. Ho in passato avuto ruoli associativi che mi hanno portato a conoscere nel profondo tale realta’, che si misura , si adatta e si dimensiona a quanto questo territorio richiede, con competenza e professionalita’.
I risultati anzi i dati dicono che resistiamo alla crisi meglio che altrove, che le imprese non diminuiscono ma aumentano o almeno reggono, che anche l’occupazione nel settore principalmente edile non subisce danni di rilievo.
Il settore dei lavori pubblici rappresenta una percentuale esigua del volume d’affari complessivo e forse per questo in particolare sui grandi appalti ma limitati numericamente non trova collocazioni in loco, come le esperienze consortili del continente non hanno segnato grandi successi, se come pare spesso per trovare lavoro debbono venire fin qui. E diverse aziende esterne spesso volgarmente, ci lasciano le penne e anche qualche debito inevaso, se non addirittura interrompono le opere quando i conti non tornano….
Ma l’Elba grazie anche a nuove aziende costituite da soggetti comunitari si dimostra un territorio di accoglienza, sociale e solidale, dove le porte sono aperte senza preclusioni o peggio gli sbandierati protezionismi, un grande esempio di civilta’ di cui andare fieri.
Spero un chiarimento in merito venga anche dalla mia associazione, CNA, che ha principalmente il dovere che le aziende rappresentate non subiscano richiami da chi una mattina si sveglia e vuole anche, oltre a propinarci il comune unico a colpi di scudiscio, insegnarci il nostro mestiere.
Il protezionismo delle economie locali esiste, eccome se esiste, basta guardare Piombino, con mille vocazioni, dalla lucchini, ai fanghi, ai parchi, al turismo, alle centrali, ai porti commerciali,ai porticcioli, domani alla demolizione della concordia… un miscuglio di peculiarità che poi guarda caso si proclama e reclamizza… con un emblema…..una terrazza sull’arcipelago!!!!!!!!!
Altro esempio Livorno dove per mantenere il cantiere Orlando, dopo gestioni dissennate, hanno costruito accordi di reciproca convenienza, certo leciti, ma tesi proprio a salvaguardare l’economia locale.
Quindi argomentazioni offensive che esulano dal progetto del comune unico, di cui comunque ritengo mancante la parte importante, l’informazione, reale e chiara sui futuri scenari, i tempi di attuazione, le modalita’ di rappresentanza del territorio, un percorso che veda magari all’inizio gli accorpamenti di municipalita’ vicine.
Dividere ancora una volta in due l’elba, fra “illuminati” e la controparte “interessati conniventi” non ritengo sia il metodo, manca di rispetto ed io che in questa isola ci lavoro e vivo felicemente non accetto tale definizione.
Oggi con dispiacere penso vedendo gli sviluppi che tutto sia partito oltre mare trovando da noi persone in buona fede ed appassionate ma anche qualche soldatino politico.
Proprio i tanti problemi territoriali esigono un sistema gestionale amministrativo migliore, in particolare sui temi comprensoriali, nei servizi, nella promozione e proiezione all’esterno, in cui il comune unico potrebbe rappresentare il termine di un percorso, se condiviso se partorito alla base e non imposto dai vertici.
Per questo oggi mi sento contrario ad imposizioni frettolose, male informate, senza nessuna certezza.
Serve un confronto sereno,rispettoso, senza pregiudizi o peggio portatori di verita’ assolute, possibilmente fra i soggetti ogni giorno interessati, gli elbani.
Antonio Bomboi
Cara Paola mi preme solo farti sapere che il tuo cambio di rotta sul Comune Unico non desta meraviglia ..... e' anni che cerchi di allearti con il PD ... ma poi ..... sei proprio sicura che loro ti vogliono?