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NOTTE BLU NOTTE da NOTTE BLU NOTTE pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 10:38
[SIZE=3][COLOR=darkblue]A Marciana Marina, il 10 agosto, arriva “Notte blu Notte” [/COLOR] [/SIZE] una festa per il conferimento della bandiera blu della Fee all’approdo turistico per il quarto anno consecutivo. Il paese si prepara a festeggiare con atmosfere suggestive tutte in blu e musica fino alle 3 di notte, orario che rispetteranno anche i negozi e gli esercizi commerciali. I festeggiamenti in blu nella notte di San Lorenzo sono stati organizzati dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Marina Cala di Mola, sponsor della serata insieme alle attività e alle strutture recettive del paese. I festeggiamenti sono curati dall’Agenzia Scoop. Cinque le postazioni di musica per tutti i gusti e tutte le età: classica al Cotone, techno in Viale Margherita, Latino-americano e da mezzanotte Tribe in Piazza della Vittoria, '70/'80/'90 in Piazza Vittorio Emanuele e DJ set Club 64 al Porto.“E’ una grande soddisfazione aver ottenuto per la quarta volta la bandiera blu, questo ambito riconoscimento, per il nostro approdo – commenta il sindaco di Marciana Marina, Andrea Ciumei - è nostra intenzione organizzare un altro appuntamento simile a quello che ci aspetta sabato prossimo, a chiusura della stagione, per far divertire ospiti e cittadini. E non è escluso che “Notte blu Notte” possa diventare un appuntamento fisso negli anni a venire. Voglio ringraziare tutti quanto hanno reso possibile realizzare questo appuntamento” Vista la presunta alta affluenza di partecipanti il comune consiglia di arrivare in paese con mezzi a due ruote, o comunque con mezzi pratici per non ingolfare la viabilità
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Festa Contadina da Festa Contadina pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 10:33
QUELLI DI UNA VOLTA.. UN TUFFO NEL PASSATO DOVE SI ESALTERANNO I SAPORI E I MODI DI UN TEMPO CHE FU'...... MENU' MINESTRONE COI CUCUCCOLI ZUPPA DI CIPOLLE DEL CAVATORE PANZANELLA ZUPPA LOMBARDA COROLLO DOLCE TIPICO DELL'ELBA OCCIDENTALE ORE 19.00 CENA IN PIAZZA DELLA FONTE ORE 21.00 MUSICA DAL VIVO
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ALZO ZERO da ALZO ZERO pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 10:11
PER L'AEROPORTO ... ma vogliamo parlare di Voli nazionali dall'Aeroporto della Pila per il 2014??? Non vi è bastato il disastro di quest'anno????: Non siete stati in grado di offrire uno straccio di volo da Milano o da Pisa per i turisti. Ma come pensate che possiamo essere considerati dal turismo internazionale se non offriamo connessioni da questi due importanti hub???? VOI DELL'AEROPORTO ...... SVEGLIA .... SVEGLIA .....!!! Aerostazione OK .... ma poi magari impegnatevi a metterci dei passeggeri. Servono dei voli Nazionali che portino finalmente su quest'Isola un flusso turistico costante e duraturo..... Senza voli, il Turismo Internazionale ci abbandonerà sempre piu'.
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PROLOCO PORTO AZZURRO da PROLOCO PORTO AZZURRO pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 9:15
[SIZE=3][COLOR=darkblue]Ormai è ufficiale il Comune di Porto Azzurro ha approvato, nel Consiglio Comunale del 10 Luglio 2013, il PROTOCOLLO D’INTESA con L’ASSOCIAZIONE PRO LOCO DI PORTO AZZURRO PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE CULTURALI FINALIZZATE ALLA PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI INFORMAZIONE ED ACCOGLIENZA TURISTICA. [/COLOR] [/SIZE] Un protocollo d’intesa che ufficializza l’operato e l’importanza dell’esistenza di una Pro Loco nel territorio. La Pro Loco Porto Azzurro è riconosciuta ufficialmente dalla U.N.P.L.I. Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia. L’U.N.P.L.I. è presente su tutto il territorio nazionale con le sue strutture regionali e provinciali, ha ormai raggiunto una consolidata maturità ed è impegnata nella realizzazione degli scopi sociali delle pro loco aderenti con tutta una serie di convenzioni che le pro loco stesse possono usufruire; con circa 6.000 Pro Loco iscritte costituisce l’unico punto di riferimento a livello nazionale di queste associazioni che vantano un totale di circa 600.000 soci. La Pro Loco Porto Azzurro è un associazione che si impegna a promuovere e valorizzare il territorio di Porto Azzurro dal punto di vista storico-culturale, sociale, ambientale, turistico, della valorizzazione dei prodotti tipici locali; ha tra gli obiettivi del proprio Statuto quello di favorire lo sviluppo del territorio, la promozione e la realizzazione di iniziative o attività intese a richiamare persone sul territorio ed a favorire la crescita della comunità, attraverso l'impegno volontario dei propri soci, inoltre è rivolta ai servizi di informazione ed accoglienza turistica. La Pro Loco in base alle potenzialità e unicità fornite dall’U.N.P.L.I., crea una rete di supporto, sostegno ed affiancamento, anche solo di carattere consulenziale, rivolto anche a tutte le Associazioni di Porto Azzurro, associate alla Pro Loco stessa. Questo è un passaggio storico per il paese, un accordo che intende semplificare ed agevolare la burocrazia sempre più opprimente. Vorrei ringraziare il Sindaco Luca Simoni in prima persona e tutto il Consiglio Comunale per aver capito l’importanza del protocollo d’intesa, un documento che ufficializza il nostro operato e soprattutto può aprire la strada alla nostra associazione per l’ottenimento di quei contributi provinciali e/o regionali che spesso non vengono utilizzati per la promozione e l’accoglienza turistica. L’accoglienza ancor di più della promozione è un servizio importante per il nostro paese, come dico sempre, dobbiamo cercare di far sentire i nostri ospiti come a casa propria, solo cosi possiamo pensare di poterli rivedere nel nostro territorio negli anni successivi; ovviamente anche la promozione ha la sua importanza, perché in un momento di difficoltà economica come questo, dobbiamo far conoscere nel migliore dei modi il nostro prodotto per dar modo ai turisti di scegliere tra le varie opportunità. Dopo un anno dalla costituzione, siamo orgogliosi di aver raggiunto diversi obbiettivi che ci eravamo prefissi: uno dei più importanti quello di tenere il nostro ufficio aperto al pubblico, garantendo così il servizio di accoglienza del turista. Per ultimo vorrei precisare, con lo scopo di fare chiarezza, che la Pro Loco Porto Azzurro non ha in nessun modo “l’esclusiva” nell’organizzazione di tutte le iniziative sopradescritte e soprattutto né l’Amministrazione Comunale né la Pro Loco intendono sminuire in nessun modo l’operato delle altre Associazioni presenti nel territorio comunale, anzi come Pro Loco continueremo a collaborare con le altre realtà: non a caso nella manifestazione del 1° Maggio a Barbarossa, da noi organizzata, erano presenti ben altre 11 Associazioni di diversa natura, proprio per far comprendere l’importanza di dover collaborare, perché solo collaborando possiamo migliorare le iniziative. Vorrei inoltre ricordare che il nostro motto ormai conosciuto da tutti è [SIZE=3][COLOR=darkblue]“Tutti Insieme per Porto Azzurro” [/COLOR] [/SIZE] : non è solo uno slogan ma
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Libero da Libero pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 9:09
PER SANDRA E ROBERTO: Cara Sandra ormai è risaputo che il parco è un carrozzone mangiasoldi e basta. Io non ho ancora capito cosa ha portato all'Elba questo Parco. Anzi..... Caro Roberto hai proprio ragione, i giornalisti ambientalisti estremisti fanno solo danno. Purtroppo qualcuno gli da anche retta. Povera Elba che fine faremo? Ma vogliamo madarli tutti ....lo finchè siamo in tempo?
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CALA DEI FRATI da CALA DEI FRATI pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 8:30
Caro Sindaco siamo dispiaciute che la sua promessa non sia stata mantenuta,sapendo che lei è sempre di parola,non abbiamo dubbi che la sua dimenticanza sia causata dal tanto lavoro. Questa nostra richiesta deve sembrarle poca cosa, solo delle signore che “rompono” che vorrebbero i loro diritti riconosciuti,che assaporano l'idea che il mondo sia buono e gentile ma sopratutto rispettoso delle leggi,ma...c'è un mà! Quello che più ci rende depresse,con aggravio sulla sanità oltretutto,che la nostra ,..che crediamo sia una bella civiltà superiore alle altre,per es.a quella del Congo,ci ha reso delle insistenti partigiane delle proprietà comuni,come le spiagge,le sorgenti le stesse Dolomiti...di questo passo ci troveremo con il mare privatizzato con i comuni che svenderanno,così come Giuda,per quattro denari persino l'ospedale,le scuole,le strade pagate da noi.Il demanio è sempre stato pagato da tutti (con le tasse dello Stato ne paghiamo la manutenzione),così come i pali dell'enel che mio nonno,anzi mio bisnonno ha incominciato a pagare anche per quelli che erano senza luce...questa è la vera civiltà!! Cala dei Frati deve tornare nella libera circolazione e raggiungimento di tutti,non si può chiudere alla gente che ne ha pagato il diritto(con le tasse comunali-provinciali-regionali,per la sua manutenzione) così come ha pagato i pali della luce con le bollette... Francesca Magnanini - 7 agosto 2013-
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IL SUCCESSO DEI TAPPEZZIERI da IL SUCCESSO DEI TAPPEZZIERI pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 8:19
[SIZE=3][COLOR=darkblue] Dopo lo spettacolo La Cage aux Folles , ultimo lavoro teatrale messo a in scena dalla Compagnia dei Tappezzieri ecco le prestigiose recensioni di quattro famosi giornalisti per lo spettacolo La Cage aux Folles messa in scena dalla Compagnia dei Tappezzieri. [/COLOR] [/SIZE] [COLOR=darkblue]Romano Bavastro [/COLOR] Giornalista Caporedattore de “La Nazione” Collabora con “L’Espresso” e “L’Europeo” Un guru abile ma defilato e modesto come Paolo Ferruzzi non ammetterebbe mai che all’Elba esiste una scuola di teatro a lui ascrivibile. Ma dopo quindici anni di spettacoli, tre lustri di rappresentazioni di qualità di testi classici (da Aristofane a Molière, Courteline e Feydeau, Hannequine) ma anche di autori ingiustamente dimenticati (Sabatino Lopez, A. De Benedetti) e dalla Compagnia dei tappezzieri rispolverati e portati alla ribalta con grande successo, bisognerà pur riconoscere che questa scuola esiste. Il fatto che essa sia stata invitata ad esibirsi al ‘Franco Parenti’ di Milano, al ‘Goldoni’ di Livorno ed in altri teatri del continente è solo un particolare significativo del livello raggiunto da questo gruppo di attori così ben amalgamato da riuscire a coinvolgere il pubblico come non sempre accade anche a compagnie di maggiore caratura e notorietà. Non chiamiamo in causa l’Actor’s Studio, o le ‘università’ del teatro che sono il Piccolo Teatro di Milano, o furono la Scuola genovese di Orazio Costa, la bottega di Gassman e, più recente, quella di Gigi Proietti. Diciamo che la Scuola Elbana di Paolo Ferruzzi assomiglia molto, lui chiaramente il mister, ad una squadra di calcio. Dove tutti, nella vita distratti dalle più diverse occupazioni, nel momento in cui entrano in campo non cambiano solo abiti e pelle. Indossando i costumi cessano di essere se stessi per divenire personaggi come avrebbe voluto ed imposto Stanislavskij. E’ questa la sensazione dopo aver assistito all’ultima prova di questo complesso formidabile che interpretando “La cage aux folles” di Jean Poiret non solo ha divertito il pubblico folto e come sempre, variegato ed esigente, che può incontrarsi in un luogo turistico; ma si è divertito moltissimo. E’ forse anche questo il segreto di questa formazione i cui componenti, quando non si ritrovano per le prove – ed allora si fa sul serio – sono abituati ad incontrarsi sul luogo di lavoro. L’elegante e compassato Georges alle prese con una ingestibile situazione nel ruolo che al cinema fu di Ugo Tognazzi, è Marco Prianti: dirige un albergo a Marina di Campo; Albin nella memorabile interpretazione sullo schermo di Michel Serrault è l’esilarante Franco Giannoni, impiegato della dogana; l’altrimenti tosta ed intrigante - e qui ambigua come Jean Poiret pretende - Laurent, alias Giuliana Berti è un’eccellente fotografa con negozio sulla passeggiata di Marciana; l’esuberante Jacob di Franco Boschian, nella vita pubblicitario, mette il suo fisico possente a disposizione di Elba Link; la stupita e fascinosa Madame Dieulafoi è Paola Arnaldi consulente sindacale; il marito, Vincenzo Tirabasso, niente meno che un colonnello in pensione; il macellaio Languedoc, Renzo Fabbri, anch’egli davvero spassoso, fa l’infermiere; la debordante Mercedes è Manuela Cavallin, fiscalista. Per tutti – dieci personaggi sulla scena, altri in panchina tra il pubblico in attesa della prossima partita – la stessa situazione. E’ qui che entra in scena il guru. E’ qui che Paolo Ferruzzi si arma del metaforico fischietto e comincia la danza: chiamate in causa chi vi pare, Lippi o Mourihno, Mazzarri, Guardiola o Montella. Questa squadra, la squadra dei Tappezzieri può partecipare con onore a qualsiasi competizione, campionato o Champions League; la Compagnia dei Tappezzieri è degna di qualsiasi palcoscenico. [COLOR=darkblue]Ernesto Ferrero [/COLOR] Scrittore Premio Strega 2000 Direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino Collabora con “La Stampa” – “Repubblica” – “Corriere della Sera” Da che cosa nasce il piacere con cui, anno dopo anno, ritroviamo la compagnia dei Tappezzieri marinesi guidata da Paolo Ferruzzi? Credo dal fatto di partecipare a un teatro che ritrova la sua pulsione originale, primaria: quella di un rito condiviso, di un’allegra liturgia laica. Una seduta di gruppo in cui facciamo i conti con quello che siamo e quello che vorremmo essere, con le convenzioni sociali che ci siamo dati, con le nostre stesse recite di attori più o meno bravi, che vorrebbero sempre porgere di sé un’immagine migliore di quella reale. Ci ritroviamo tutti insieme, residenti e turisti, a sorridere nel segno di Molière, a ragionare sulla commedia umana, a riderne senza moralismi e senza complessi di superiorità, senza gli sdegni asprigni della satira estrema. Nel segno di un artigianato pazientemente affinato negli anni, quale era appunto quello dell’ex-tappezziere del Re Sole che a un certo punto decide di abbandonare il suo vecchio mestiere per dedicarsi interamente al teatro. Nella vita quotidiana fanno altri mestieri anche gli attori elbani, ma sanno calarsi nei panni dei loro personaggi con una adesione, un’empatia, una probità artigianale, appunto, che escludono il birignao dell’impostazione professionale, sempre un po’ affettata, un po’ troppo calcata ed esibita così da risultare fastidiosa. Anno dopo anno, si muovono nel repertorio via via messo a punto da Ferruzzi come nel loro ambiente naturale. C’è un filo rosso abbastanza evidente che lega le varie rappresentazioni, ed è quello che possiamo definire di un divertimento che non è fine a se stesso, ma sa arrivare al cuore nascosto delle cose e delle persone. Sono partiti dal Borghese gentiluomo per affrontare classici evergreen come Aristofane, “minori” opportunamente ricuperati come il toscano Pepoli, Lopez o De Benedetti, e soprattutto i maestri della commedia leggera francese, della pochade, da Hannequin a Courteline, da Feydeau a Poiret, la cui Cage aux folles gode da quarant’anni di una fortuna ininterrotta al di qua e al di là dell’Atlantico, a teatro come al cinema. I meccanismi sono sempre gli stessi (scambi di persona, equivoci piccoli e grandi, apparizioni imprevedibili, agnizioni) ma funzionano a meraviglia proprio perché intercettano vizi pubblici e privati, sempre gli stessi da quando Molière li ha fissati in una galleria di caratteri universali: arrampicatori sociali, tartufi supponenti, malati immaginari, preziosi ridicoli…Tutti rimandano alla questione che continua ad assillarci, tanto più oggi, in cui tutto è virtuale, tutto è fiction: quella dell’identità, del volto e della maschera dietro a cui ci nascondiamo, di convenzioni sociali risibili, delle ipocrisie in cui siamo invischiati. Anche ne La cage aux folles i personaggi più comici, quelli che sentiamo come insopportabili sono i genitori di Laurent, l’uomo politico in carriera e la sua degna consorte, i tartufi per eccellenza, campioni di una tipologia largamente diffusa. Certo, è facile ridere e sorridere degli altri, delle loro mossette, delle loro ciglia finte, dei rossetti, delle calze a rete e dei boa in cui avvolgono, dei loro spasmi di gelosia, di quel mondo apparentemente rovesciato che è soltanto lo sviluppo estremo di quello presunto “normale”. Ma c’è, al loro fondo, una sofferenza autentica, una pena, una ferita non rimarginabile, e la regia di Ferruzzi e la sensibilità degli attori le fanno affiorare. I personaggi a loro modo più liberi sono proprio quelli più consapevoli della finzione a cui sono costretti, e che recitano a viso aperto pagandone i costi sociali. Talché nella gioiosa liberazione finale, scandita da ritmi travolgenti e coinvolgenti, sono proprio i presunti normali a sentirsi finalmente liberati dalle maschere posticce che indossavano. La messinscena di quest’ultima fatica dei Tappezzieri conferma quello che già sapevamo: non sono necessari effetti speciali e grandi mezzi per arrivare al cuore del pubblico. L’iperrealismo di certe rappresentazioni finisce per spegnere la fantasia, ogni spettatore è anche un co-autore che ci deve mettere del suo per sviluppare i suggerimenti che gli vengono dal palco. Alludere è sempre meglio che dire e spiegare tutto. Alle carenze del budget rimedia l’inventiva del Ferruzzi scenografo, con i suoi cambi a vista e l’efficacia delle porte girevoli. Gli attori lo assecondano senza incespicare su ritmi molto sostenuti, rispettando il gioco degli incastri, il fuoco di fila dei dialoghi. Lo sappiamo: l’inventiva italica meglio risplende proprio quando si ingegna a utilizzare gli ingredienti semplici che ha sottomano, dalla pizza alla ribollita e alla panzanella. Ferruzzi e i suoi bravissimi Tappezzieri ci hanno così consegnato un altro gustosissimo “piatto povero”. [COLOR=darkblue]Massimo Nava [/COLOR] Giornalista e scrittore Editorialista da Parigi per il “Corriere della Sera” Le sorprese sono tre e non so dire quale sia la più piacevole. La prima sta nel constatare quanto sia fragile il confine fra professionisti e dilettanti quando ci sono di mezzo la passione e l’amore, ovvero quando le cose - tutte le cose - sono fatte bene per il gusto di farle, per sé stessi e soprattutto per gli altri, in questo caso il pubblico. La seconda è una conferma, perché ancora una volta Marciana Marina ha saputo essere sé stessa nella proposta di qualità culturale all’interno della cornice vacanziera e turistica. La terza sta nella messa in scena : leggera, comica, trasgressiva, senza mai scadere nello sboccato e nel volgare. Al contrario, sempre piacevolmente delicata e ironica nell’interpretazione del testo di Poiret. La risata fino alle lacrime sul grottesco del travestimento e della diversità sessuale non trascura, ma comprende ed esalta, il dispiegarsi dei sentimenti fra individui, mentre ogni battuta è uno schiaffo all’ipocrisia e al polveroso e malinteso essere “perbene” o “normali”. Chi siamo noi per giudicare? Come avrebbe poi detto, proprio in questi giorni Papa Francesco, gettando il sasso nel nostro Bel Paese, indifferente alla violenza, sordo ai cambiamenti sociali e culturali, cieco davanti a norme che avanzano nel mondo civile, incapace di essere coeso e bipartisan (nonostante i governi di larghe intese) nel mettere in vigore una legge sull’omofobia. Ho assistito a “La Cage aux folles” nella piazza di Marciana Marina, affollata più del solito. C’erano molti bambini, accovacciati nelle prime file, che ridevano come e più degli adulti e che, come molti amici e frequentatori dell’isola, si divertivano nel riconoscere - fra i “tappezzieri” travestiti - il parrucchiere e la fotografa, il direttore d’albergo e l’infermiere, l’impiegato comunale e la vicina di pianerottolo, insomma gli elbani della vita quotidiana, abbracciati nel festoso applauso finale. Paolo Ferruzzi, regista, scenografo e anima della compagnia, ha confezionato lo spettacolo con grazia e abilità, riuscendo a far girare la divertente giostra degli equivoci nella semplicissima mobilità di qualche pannello di tela e nel contorno di qualche oggetto fragorosamente kitch. Merito naturalmente dei “tappezzieri”, che con “Il Vizietto” alla marinese, hanno aggiunto un’altra perla ai loro quindici anni di teatro per passione. [COLOR=darkblue]Anna Corradini Porta [/COLOR] Giornalista Editorialista per “Il Giornale” e “Libero” E’ soprattutto d’inverno che mette a punto le sue magie. D’inverno, quando l’Elba si addormenta e tutto sembra sospeso in attesa della nuova estate. Quella è la stagione più intensa per la Compagnia dei Tappezzieri che quel geniaccio di Paolo Ferruzzi si è inventata e costruita a sua immagine e somiglianza. I Tappezzieri lavorano quando gli elbani prendono fiato, si infiammano quando gli altri riposano, perché sulle braci ardenti del teatro ce li ha messi lui, un pugno di attori non attori che si sono visti catapultati sul palcoscenico, destinati, a loro sorpresa, a diventare protagonisti. Un pugno di gente comune che la travolgente passione e la bravura di Paolo Ferruzzi ha portato al success. Strappati alle loro scrivanie, ai loro negozi, alle loro cose, ai loro studi, questi elbani sorprendentemente duttili, perfetti improvvisatori si sono vestiti dei panni dei più famosi personaggi teatrali e hanno riempito le piazze affascinando dal palcoscenico un pubblico entusiasta e perennemente incantato dalla loro bravura. Storico, architetto, regista e scenografo Paolo Ferruzzi ha contribuito a piene mani, mettendoci amore e cervello, a fare dell’Elba e in particolare di Marciana Marina, un salotto culturale invidiatissimo. Non c’è pietra che non porti la sua impronta , né iniziativa di livello che non abbia la sua firma. D’estate , elbani e turisti aspettano con curiosità le sue sorprese teatrali, si va da Aristofane a Molière, da Feydeau a Lopez e persino Poiret con la sua “Cage aux folles” non così facile da rappresentare. Ricordate “Il Vizietto” ? ricordate Ugo Tognazzi? Pensate a questa casa di checche portata all’Elba con impiegati, pubblicitari, fotografi, consulenti, colonnelli in pensione, vestiti da donna e con una recitazione di una veridicità sorprendente. Il successo è stato strepitoso. Il gioco fra l’altro era di riconoscere sotto quelle vesti e quel trucco quale elbano si nascondesse. Subito sono fioccate le richieste da molti teatri italiani per avere la Compagnia dei tappezzieri, un riconoscimento che Paolo Ferruzzi può aggiungere al suo ricco medagliere. “La Cage aux folles” di Poiret con la regia scene e costumi di Paolo Ferruzzi e in ordine di apparizione Marco Prianti come Georges, Franco Giannoni come Albin, Franco Boschian come Jacob, Manuela Cavallin come Mercedes, Anselmo Bisso come Tabarò, Giuliana Berti come Laurent, Renzo Fabbri come Languedoc, Vincenzo Tirabasso come Dielafoi, Paola Arnaldi come m.me Dielafoi, Michela come Muriel, Marko Boggio come il truccatore. [COLOR=darkblue] Il prossimo appuntamento con i Tappezzieri il 9 Agosto a Marciana Marina [/COLOR]
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Perché tanto clamore da Perché tanto clamore pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 8:18
Perché tanto clamore per il sequestro di un parco giochi a Procchio? te lo dico io: gli abusi edilizi all'Elba ci sono sempre stati. Però ultimamente appaiono come dire? di più e messi nel conto prima. Qualche ipotesi? o siamo (sono) diventati tutti più "sfacciati" o sono arrivati soldi nuovi in quantità. Tanti da poter pagare, oltre la diitta i professionisti ed i fornitori, anche gli avvocati i periti etc.etc. Spero di sbagliarmi.
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ADUC da ADUC pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 7:27
Bollette elettriche: ci vuole un ingegnere per leggerle. Paghiamo ancora il nucleare. Leggere le bollette elettriche? Ci vuole un ingegnere. Vediamo qualche chicca. "Diaspacciamento", "Componente dispacciamento (parte variabile)", "Componente dispacciamento (parte fissa)", "Componente di perequazione", "Quota potenza", "Quota fissa", "Quota variabile", "Energia", "Energia attiva", "Composizione mix energetico relativo all'approvvigionamento del mercato di maggior tutela", "Composizione del mix medio nazionale utilizzato per la produzione di energia elettrica immessa nel sistema elettrico italiano". Il tutto scritto in 11 facciate! Nell'ultima facciata rileviamo una voce: Nucleare. Abbiamo centrali nucleari in funzione? No, ma stiamo pagando la "sistemazione" di quelle che un referendum del 1987 aboli'. Sono passati ben 25 anni e continuiamo a pagare per il nucleare. Ma non ci avevano detto che il nucleare serviva e avrebbe risolto i nostri problemi di approvvigionamento energetico? Si, lo avevano detto, omettendo quanto sarebbe costato a noi e alle prossime generazioni
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Dopo l'ASA, le POSTE ITALIANE da Dopo l'ASA, le POSTE ITALIANE pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 7:22
[URL]http://www.tenews.it/giornale/2013/08/06/barbtti-scrive-alle-poste-italiane-per-segnalare-disservizi-49482/[/URL]
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luca da luca pubblicato il 7 Agosto 2013 alle 5:04
Agli organizzatori, Amministrazione Comunale, della notte blu di Marciana Marina. Bellissima, stupenda idea, organizzare una notte blu. Peccato che non abbiate pensato, nemmeno in questa occasione, a far suonare i ragazzi del posto. Alla Marina ci sono almeno 40 ragazzi che suonano, svariando tra più generi musicali. Qualche anno fa si erano anche sentiti promettere una sede con stanza anecoica per dar sfogo al loro estro. Ricordo inoltre che dagli stessi ragazzi dell'Ideale, questo era il nome dell'associazione, era stato organizzato il Rino Gaetano Day, nel piazzale del porto. Adesso che c'era l'occasione di poter fare, con la notte blu, diverse postazioni musicali non sono nemmeno stati contattati. Forse è meglio pagare i gruppi o DJ che arrivano da fuori...
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SANDRA da SANDRA pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 22:22
IL PARCO HA SPESO 400.000 EURO PER I SENTIERI !!!! MA I RISULTATI DOVE SONO ??? CON TUTTI QUEI SOLDI CI SI SISTEMANO I SENTIERI DI TUTTA LA TOSCANA !!!! SENTIERISTICA E PARCO: NECESSARIO UN CAMBIO DI MARCIA Scritto da Legambiente Arcipelago Toscano Ad un anno dall'insediamento alla presidenza del Parco Nazionale Arcipelago Toscano di Giampiero Sammuri è bene fare un bilancio di quello che è sempre stato un “problema” per tutti i Presidenti e Commissari del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano succedutisi dal 1996 ad oggi. Se la prima presidenza di Beppe Tanelli ha dovuto fare i conti con una sentieristica in gran parte abbandonata e non segnalata, realizzando un colossale e prolungato intervento, anche fuori dal Parco, per rendere nuovamente fruibili centinaia di Km di percorsi, chi gli è succeduto non è riuscito a mettere a regime un’opera di manutenzione in progress e si è proceduto con grandi progetti “spot” che hanno comportato grandi investimenti, a volte subito vanificati dai danneggiamenti della sentieristica fatti dai soliti attempati teppisti, aiutati dai cinghiali e dai motocrossisti fuorilegge di importazione. Anche i “400.000,00 Euro per pulizia, manutenzione, riqualificazione e messa in sicurezza di una parte consistente ma selezionata di sentieri” previsti nel Bilancio di Previsione 2013 del Parco fanno parte di questa concezione “a progetto” della sentieristica, ma ancora non se ne percepiscono risultati sul territorio. A quanto ci segnalano i nostri soci e gli escursionisti per ora di questo progetto sono stati realizzati interventi limitati e tardivi. E’ chiaro che bisogna rivedere la tempistica e la realizzazione degli interventi e pensare a come realizzare una costante manutenzione che sarebbe meno costosa dei grandi progetti “una tantum”. Non si è avuta più nessuna notizia dell’annunciato accordo con il Club Alpino Italiano (Cai) che potrebbe aiutare a coinvolgere i tanti appassionati di trekking in un progetto di monitoraggio e piccola gestione ordinaria per il quale sarebbero sufficienti minime risorse economiche a garanzia dei rimborsi spesa per avere sotto controllo i sentieri principali non ancora adottati, mantenendoli percorribili e ben segnalati. Questo non toglierebbe la necessità dell’utilizzo dei boscaioli professionisti presenti all’Elba all’interno di un sistema che non sarebbe più di intervento su estese situazioni di “emergenza”, ma di costante manutenzione e prevenzione. Una sinergia tra pubblico, privato, professionisti e volontari che potrebbe fare della eccezionale sentieristica elbana, ormai diventata una grande risorsa turistica ed economica conosciuta a livello internazionale, davvero uno dei fiori all’occhiello del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. In questo senso chiediamo che il Direttivo del Parco e la Comunità del Parco si attivino per impedire una volta per tutte che le proprietà private vengano usate strumentalmente per limitare la fruibilità pubblica dei tracciati storici, sarebbe sufficiente applicare la normativa regionale sul Catasto dei Sentieri. All’Elba, non solo nel Parco, sulla sentieristica siamo ancora alla penna e al calamaio, sul sito del Parco c’è poco più dell’ottima scheda sul percorso dell’Enfola, che ci risulta una delle pagine più cliccate, tutto il resto è statico, ma nel mondo hanno inventato gli smartphone, le apps ed altre comode diavolerie elettroniche, una cartina dei sentieri digitale non dovrebbe essere un’impresa così difficile, anche perché almeno il Parco ha la documentazione e le professionalità per farlo, magari attingendo ai buoni esempi di digitalizzazione dei percorsi che ci sono già all’Elba grazie ad associazioni e privati. Se si fa un giro sui siti degli altri parchi purtroppo in questo campo quello dell’Arcipelago Toscano non è certo tra i primi. Di tutto questo, dopo il rinvio per causa di forza maggiore del convegno previsto a giugno, ne vorremmo parlare in autunno con Parco, Comuni, Regione, trekkers, appassionati di mountain bike, guide, associazioni ed imprenditori che hanno adottato i sentieri agli “Stati generali della sentieristica dell’Arcipelago”, per capire come avviare tutti insieme una gestione ordinaria di una rete di percorsi costieri e montani che ha pochi eguali nel mondo. Ma in attesa degli Stati Generali, bisogna cominciare subito a cambiare passo, per camminare meglio sui sentieri elbani. Questo enorme patrimonio va curato e messo a frutto, altrimenti si rischia di spendere soldi nella promozione di progetti di cicloturismo e trekking senza conoscere davvero le reali condizioni dei sentieri. Per questo è necessario che il Parco diventi finalmente il reale promotore di un sistema virtuoso, nel quale volontariato, professionalità dei boschi, istituzioni ed imprese lavorino insieme per fare della rete sentieristica elbana e dell’arcipelago quel bene comune che è anche benessere comune.
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elbano da elbano pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 19:46
Perché tanto clamore per il sequestro di un parco giochi a Procchio? Una struttura alberghiera offre dei servizi al turista e si urla allo scandalo. Frotte di zingari con accampamento connesso nella zona industriale di Portoferraio ma nessuno vede niente. Spiagge affollate di vu cumprà con merci taroccate ma nessuno interviene. Slavi accampati nei parcheggi di mezza Elba ma le forze dell'ordine non intervengono. L'ex palazzo Enel invaso da gente di colore che si lava e fa i bisogni dove capita. Gli extrcomunitari sono tutti autorizzati a fare i loro comodi noi Elbani calci in culo. Vediamo se domani si legge qualche articolo di blitz delle autorità competenti nei confronti dei clandestini.
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Fabrizio pensaci tu da Fabrizio pensaci tu pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 19:26
Fabrizio, mi sai dire perché i nostri ragazzi sono costretti ogni sera, ad andare in giro per l'isola che qui a Portoferraio x loro un c'e' mai niente? Ma lo trovi giusto? al mi nepote un gli garba ne la viola ne il piano, tantomeno il violoncello, ma si puo' ragiona con questi nostri politici Vedi un po' te, se poi fa qualcosa, dignene un po quattro, ma se voi, anche cinque, ma che si movessero
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ABUSO ALL'ELBA da ABUSO ALL'ELBA pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 18:01
[SIZE=4][COLOR=darkblue]CfS sequestra parco giochi in hotel Elba [/COLOR] [/SIZE] Opere completamente abusive, tre persone denunciate. Questo il motivo che ha portato il corpo forestale dello Stato di Marciana Marina (Livorno) a sequestrare un intero parco giochi per bambini all'interno di un hotel a Procchio, nel comune di Marciana, all'Isola d'Elba, e la viabilità sterrata realizzata lungo l'intero perimetro del parco giochi e della piscina. Il sequestro è scattato il 9 luglio scorso e 3 persone sono state denunciate. L'area sequestrata interessa una superficie boscata di 1.900 mq
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X meoni da X meoni pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 17:22
O Meoni, ma che hai da esse sempre cosi inviperito? O che tutti i giorni ci sono turisti scemi che si tuffano dai traghetti? Che poi e' anche partito in orario, via! Ma se un ti piacciono i turiti visto che vivi in un posto turistico perche' un te ne vai a Venturina? Fai prima ad andartene te che loro a smettere di venire a disturbarti!
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elbana da elbana pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 16:36
...frattura bimalleolare.. un tempo si operava ...ora non più ...come mai cosa è cambiato da allora?Eppure abbiamo 6-7 anestesisti....la paziente /il paziente è sana/o...è vero c'è un solo ortopedico dell'Elba...ma cavolo al di là del canale ci sono 7-8 ortopedici non comprensivi di primario, che in un'ora potrebbero venire all'Elba ad operare... (se non erro per questi interventi legalmente sono sufficienti due ortopedici)...ma no per questo strano rapporto di sudditanza con Piombino si preferisce..è più giusto trasferire la paziente..con al seguito qualche familiare...con tutto quello che questo comporta.Ma possibile che noi elbani di destra,di centro e di sinistra(se mai questa distinzione oggi abbia ancora un significato)non abbiamo capito che tutto questo è un"progetto"politico per distruggere la sanità all'Elba...o meglio quella che ne rimane....comunque grazie sindaco..grazie sindaci
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Mauro Meoni da Mauro Meoni pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 16:32
Portoferraio: si getta in mare dal traghetto per recuperare i suoi occhiali. Ovviamente il 20 enne inglesino viziato non ha certo pensato che sul traghetto ci fossero ambulanze o gente che doveva andare a Piombino per malattie o lavoro. Chi se ne frega, l'importante so gli occhiali firmati, tanto poi il traghetto si ferma, io so un turista, sti elbani devono fare quello che voglio io. Eccoli i turisti ai quali bisogna regolarmente inchinarci e che se ne parli male gli espertoni si offendono e mi dicono: " si vive di turismo"...se bisogna vivere per questi coglioni e lavorare ogni estate per loro, mi sa che c'è da rivedere qualcosa. Ma tanto va bene cosi' no? tanto la nave si ferma. E i coglioni che tra poco mi scriveranno di non parlar male dei turisti sono gia' li' in fila.
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X GUNTHER da X GUNTHER pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 16:25
Un amico mio mi ha detto che se c'hai un'emergenza veterinaria devi chiamare l'ospedale (non ricordo se il centralino oppure il pronto soccorso) che li c'hanno i numeri dei veterinari di turno da chiamare. Ci fu un caso simile al tuo, fai la ricerca al giorno 9 maggio 2011 ore 9:23 e relative risposte.
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GianCarlo Amore da GianCarlo Amore pubblicato il 6 Agosto 2013 alle 15:55
[SIZE=4][COLOR=darkred]FUORI I NOMI...MA IN SILENZIO! [/COLOR] [/SIZE] Come è già successo a luglio,anche in questo mese di agosto,il fosso situato nella zona industriale di Portoferraio,si presenta come,culla adibita alla raccolta di liquami,per poi scaricarli direttamente in mare. Naturalmente di questo degrado già visto e conosciuto,la locale Guardia Costiera ne è stata allertata. Risalire ai diretti responsabili,visto che il fatto costituisce reato,è cosa semplice,ma quando ci sono gli Enti di mezzo,dobbiamo,per stare tranquilli,agire come fa da decenni la Popolazione e cioè girare le spalle e fare finta di nulla,questo come saggio consiglio. L’esercito dei “fuori i nomi”,in questo caso starà muto come un pesce. Andiamo avanti così che staremo molto bene. [FONT=comic sans ms][COLOR=darkblue]Giancarlo Amore [/COLOR] [/FONT]
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